CIRCOLAZIONE PERICOLOSA, idee per largo Cavallerizza

Chieti, 9 maggio 2022. Evitare di indurre l’automobilista, proveniente da via Arniense, la svolta pericolosa su via Silvino Olivieri è il primo dei problemi da risolvere secondo gli automobilisti che hanno vissuto questa stramba esperienza. Quando si trovano in pieno incrocio e provano a svoltare a destra il rischio di invadere la corsia opposta è altissimo, dunque semplice capire cosa potrebbe succedere.

Cosa fare allora. Sembrerebbe difficile se non impossibile eliminare il pericolo sulla strada; in genere è così, ma limitarlo ovvero ridurlo almeno per quello che si può è ciò che si chiede alle autorità preposte.

Idee per la sistemazione in sicurezza di largo Cavallerizza ci sono ed una è venuta fuori in modo chiaro e dalla semplice analisi degli spazi e delle logiche di circolazione.

Il rischio si potrebbe ridurre, dunque, con una forma di regolarizzazione dell’incrocio solo spostandolo a circa una decina di metri sulla sinistra.

Così facendo si riposizionerebbero gli stalli del parcheggio, su un’unica linea evitando circoli snervanti, si migliorerebbero, dunque, raggio di curvatura per le svolte in sicurezza e soprattutto la visibilità nella sua globalità.

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GUERRA IN UCRAINA, il punto con Davide Quadri

di Piervittorio Scimia

Oggi 9 Maggio in Russia viene festeggiata la Giornata della Vittoria, ricorrenza che celebra la resa della Germania nazista. Putin potrebbe annunciare la fine della cosiddetta “operazione militare speciale”: si potranno riaprire dei margini di trattativa o si rischia invece una recrudescenza del conflitto? Con il Responsabile Esteri della Lega Giovani non abbiamo parlato solo di crisi ucraina, ma anche di elezioni francesi, del come back di Trump e di un ipotetico “super gruppo” sovranista in Europa.

A marzo sei stato al confine fra Ungheria e Ucraina per portare aiuti umanitari ai profughi ucraini, ritieni che per la Giornata della Vittoria celebrata in Russia domani 9 Maggio Putin voglia arrivare ad una tregua come in molti hanno ipotizzato o invece passi addirittura alla fase della guerra totale come indicato da alcune indiscrezioni?

La mia speranza è che sia un 9 Maggio che riapra i negoziati anche se ormai in tutta onestà bisogna ammettere che gli spazi di manovra sono ai minimi termini e che la Russia attualmente non ha nulla da guadagnare dal fermare la guerra perché si trova in una posizione di completo isolamento.

Forse non c’è uno spazio negoziale nemmeno per l’Occidente mentre ucraini e russi pagano le conseguenze di una guerra che attualmente per qualcun altro è molto utile, penso a Biden, che non ha saputo gestire la crisi e che anzi è sembrato essere un tifoso dell’escalation.

Ovviamente però non possiamo perdere del tutto la speranza per un 9 Maggio che veda finalmente le due parti di nuovo riunite intorno a un tavolo per una risoluzione pacifica. Tutti gli indicatori fanno pensare il contrario e cioè che questa guerra continuerà ancora, anche se non credo tuttavia che la Russia abbia la forza per trasformare il conflitto attuale in una guerra totale.

Se prosegue l’escalation e sembra che Biden abbia l’interesse a continuare il conflitto per procura, c’è veramente il rischio di un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti? Tutto questo non rischia di creare uno scenario da incubo, con un conflitto mondiale, addirittura atomico, viste le minacce ventilate da parte russa? Ad esempio, ultimamente Dugin, considerato l’ideologo di Putin, è tornato ad agitare lo spettro del nucleare. Del resto, non solo in Occidente cresce la preoccupazione per un possibile utilizzo delle armi atomiche, ma tutto il mondo segue con apprensione quanto sta accadendo in Ucraina.

La vera minaccia ci potrebbe essere se la leadership russa si trovasse veramente messa all’angolo. Una situazione in cui la sopravvivenza politica stessa della Russia fosse percepita come a rischio legittimerebbe dal punto di vista russo ogni tipo di azione. Spero che non si arrivi a tanto. I guerrafondai dem pensano che esistano delle bombe “democratiche”. Tutto ciò è molto pericoloso. In molti affrontano questi argomenti con una certa leggerezza quando invece non possiamo non essere preoccupati. Sarebbe davvero irrazionale un allargamento del conflitto, oltretutto senza alcun vantaggio per nessuna delle parti e infatti la stessa Nato ha abbandonato i toni più bellicosi di inizio conflitto.

Si pensava di fornire degli aerei ma poi non sono stati dati. Persino i Polacchi non sono più disponibili ad un certo tipo di supporto militare per l’Ucraina. Vengono fornite armi da campo ma non si vuole un coinvolgimento diretto della Nato. Anche sulle sanzioni non c’è più questa grande unità di intenti in Europa. A sfilarsi non solo Orban che è accusato di essere filorusso ma anche la Slovacchia, ossia il Paese che manda più armi in Ucraina e la Bulgaria che ha una storia particolare di relazioni con la Russia. Tutto questo è un segnale di ragionevolezza.

E quindi ovviamente non ritieni che sia opportuno da parte dell’Italia continuare ad inviare armi in Ucraina? Anche Salvini ha espresso delle perplessità.   

Assolutamente sì, anch’io sono molto perplesso. Soprattutto non vorrei mai che vengano fornite armi in grado di colpire il territorio russo, come la città di Belgorod. Davvero lodevole e significativa la tenace resistenza opposta dall’esercito e dalle milizie ucraine, ma ribadisco, bisogna evitare che armi Nato e italiane portino a termine attacchi sul suolo russo.

Dicevi che alcuni Paesi sono contrari all’embargo nei confronti della Russia. Oltretutto queste sanzioni si stanno rivelando un boomerang. La Russia le sta aggirando, esportando verso altri Paesi quello che prima esportava ad esempio in Europa, in più c’è un danno per l’export italiano. Sempre la Russia addirittura minaccia di confiscare le aziende straniere. Come si può evitare questo aggravamento dell’embargo? La Lega Giovani avanza delle proposte sul punto?

Ci sono Paesi che si stanno opponendo alle sanzioni. Gli unici ponti di negoziati sono Stati che non sono in Europa. In tutto questo la grande assente è l’Unione Europea, che non sta avendo un ruolo diplomatico, anzi è solo la cassa di risonanza della narrativa di qualcun altro. I tavoli dei negoziati sono ad Ankara, in Turchia, che è un Paese della Nato, (quello turco è il secondo esercito dell’Alleanza Atlantica), ed è uno Stato che non applica sanzioni, continua ad esportare e ad importare senza nessun problema come anche Israele, uno Stato che nessuno può tacciare di antioccidentalismo ma che allo stesso tempo mantiene un canale aperto dal punto di vista diplomatico. Gran parte poi della classe dirigente economica russa ha il passaporto israeliano. Dunque, Israele ha un margine negoziale molto alto che spero possa servire per fermare l’escalation.

Altro argomento di scottante attualità è quello delle elezioni francesi. Sei stato recentemente in Francia e hai potuto seguire da vicino le presidenziali. Sei anche intervenuto come relatore ad una serata di approfondimento sul tema. Repubblica ha scritto che questa sconfitta della Le Pen potrebbe allontanare la Lega dal Rassemblement National e avvicinare Salvini al PPE. Sono solo ipotesi o c’è qualcosa di vero in tutto questo?

Il PPE benché sia una realtà storica di governo versa in grande difficoltà. Non è al governo in nessuno dei Paesi principali UE, ma solo a Cipro, in Grecia, in parte in Slovacchia, non più in Bulgaria. E’ al governo in Romania con la sinistra ma ha perso lo slancio di partito di governo della destra. In realtà tutta la destra deve reinventarsi qualcosa, non solo la Le Pen. Anzi, il suo risultato è interessante. C’è chi pensa che la Francia sia l’VIII arrondissement di Parigi o il vecchio porto di Marsiglia. Invece c’è un 40% di elettori che vota costantemente una certa area culturale e ideologica forte, rappresentata da un cognome estremamente divisivo per la sua storia, un cognome “politico” quello della Le Pen; eppure, questo 40% continua ad affidarsi a quella parte politica. Valérie Pécresse, per i Repubblicani, che ricordiamo, sono nel PPE, ha raggiunto soltanto poco più del 4%!

Stai seguendo da vicino anche la politica ungherese, oltretutto sono sempre più stretti i rapporti tra la Lega Giovani e l’organizzazione giovanile di Fidesz. Tornando proprio al tema della crisi ucraina, Orban ha tenuto un atteggiamento che gli ha attirato non poche critiche, è stato infatti accusato di essere vicino a Putin. Papa Francesco invece si è congratulato con il premier ungherese per l’accoglienza degli sfollati ucraini e forse la politica adottata da Orban in questo frangente dovrebbe rappresentare il modello da seguire, proprio per evitare il coinvolgimento diretto del proprio Paese nell’escalation e quindi tenere aperto uno spazio di negoziazione.

Sulla guerra in Ucraina la posizione ungherese è la migliore, anche la più chiara a livello strategico e garantisce gli interessi nazionali, ad esempio tutela la minoranza ungherese in Transcarpazia, senza mai venire meno a nessun tipo di solidarietà con il popolo ucraino. L’Ungheria è un Paese che dall’inizio della guerra ha accolto 600-700 mila profughi, ed è uno Stato che conta 9 milioni di abitanti; dunque, ha compiuto davvero uno sforzo enorme, con una solidarietà ineccepibile. Come dicevi, lo stesso Papa ha reso omaggio a questa solidarietà del popolo ungherese. Anche l’Austria è uno Stato che durante questa crisi si è mosso in modo prudente.

Il cancelliere austriaco Karl Nehammer è andato a Mosca per un incontro riservato con Putin. Però certi giornali non hanno mica descritto Nehammer come un sodale di Putin, un criminale, mentre invece sembra quasi che si divertano a farlo con Orban. Una maggiore concretezza geopolitica condurrebbe ad una gestione più oculata della crisi. Ovviamente è inaccettabile l’aggressione di un altro Paese sovrano, così come era inaccettabile dal punto di vista della Lega l’operazione contro Gheddafi, ma allo stesso tempo non si deve essere sedotti da narrative che sono insostenibili non solo da un punto di vista economico ma anche umano.

A proposito di narrative, io passerei al tema della narrativa dei dem americani. In questi anni hai dimostrato di conoscere molto bene la politica americana, per di più la Lega Giovani ha stretto una partnership con il New York Young Republican Club. Recentemente è arrivata la vittoria dei candidati di Trump nelle primarie repubblicane in Ohio. Pensi che ci potrebbe essere la riscossa di Trump nel 2024? E secondo te davvero se The Donald fosse stato Presidente, Putin non avrebbe mai invaso l’Ucraina, come hanno sostenuto alcuni? È pur vero che le truppe russe già da tempo erano state ammassate ai confini con l’Ucraina e probabilmente il piano di invasione era stato elaborato prima ancora dell’elezione di Trump.

Anch’io sono convintissimo che con la Presidenza Trump la guerra non sarebbe scoppiata e si sarebbe trovata un’altra soluzione, ma anche per una caratteristica di Trump, ossia quella di essere un leader portato alla negoziazione: si è visto con la Corea del Nord di Kim Jong-un e nell’accordo del secolo fra Israele e Emirati Arabi Uniti. Quello che si nota è il “come back” di Trump: il 2024 arriva presto, novembre è molto vicino e la tendenza per The Donald è molto forte, mentre l’indice di gradimento per Biden è ai minimi storici, intorno al 40%. Anche negli Stati storicamente democratici come la California il tasso di approvazione per Biden è pari se non inferiore a quello di disapprovazione. La sua presidenza è in difficoltà.

Da qui, mi si consenta un’analisi cinica, anche l’interesse a mantenere la guerra più a lungo possibile, però quello che sto vedendo è che il Partito Repubblicano è in forma, è davvero competitivo ed ha volti nuovi. Ha saputo cogliere e abbracciare tutto il trumpismo, penso ad esempio alla vittoria delle primarie in Ohio di J. D. Vance, giovane in gamba, che si è fatto da solo. Ha vinto in un contesto tipico del Midwest, dove la tossicodipendenza è un’emergenza ed è forte la deindustrializzazione. Città operaie che tra globalizzazione e ascesa cinese hanno sofferto e non poco. Ma questo partito Repubblicano è un partito rinnovato che è pronto a vincere. È difficile che a novembre i Democratici mantengano il controllo del Senato e della Camera. Davvero una partita molto interessante: io sto seguendo alcuni passaggi, ad esempio in Nevada. E ci sono delle tendenze molto positivi per la nostra aerea.

Invece, a proposito di questa area, ossia quella di una destra che possiamo chiamare sovranista e che in Europa non aderisce al Partito Popolare Europeo, credi che la Lega, attualmente in Identità e Democrazia, possa formare un super gruppo sovranista o anche soltanto allargare quello di ID, magari con l’ingresso di Fidesz o di altri partiti?

Anche la partita del grande gruppo sovranista in Europa è interessantissima e attuale. Ci sono l’interesse e la volontà politica di Salvini, di Orban ma anche dei polacchi. Questo gruppo sarebbe la seconda forza del Parlamento Europeo e sarebbe incisivo anche in ambito di Consiglio Europeo. Rappresenterebbe una realtà solida, unica alternativa ad un centrodestra, o meglio, ormai un centro, la cui unica stella polare è l negoziazione e il governo con la sinistra. Invece dobbiamo essere alternativi a quest’ultima: le elezioni francesi e ungheresi hanno dimostrato che l’elettore vuole questo e non l’arte del compromesso ad ogni costo.

Restano però delle differenze significative fra i partiti di quest’area sovranista: alcuni sono molto più filoatlantici, altri partiti poi come Vox in Spagna sono più vicini a Fratelli d’Italia, quindi centralisti a differenza di movimenti tradizionalmente federalisti come la Lega.

L’esempio italiano delle coalizioni, del trovare un punto in comune è fondamentale. La speranza è che si riesca a ripetere anche per l’anno prossimo in Italia. In Europa questo gruppo va realizzato perché la minaccia esterna è molto forte ed è rappresentata da una sinistra che ha abbracciato le posizioni più estreme, che ha perso il centro e che è completamente ostaggio di minoranze attiviste completamente fuori dall’opinione pubblica più diffusa, mentre questo centrodestra è portato a perdere, come si è visto recentemente in Francia, con il 4% di Valérie Pécress. In Europa, dunque, come in Italia, serve una forte unità di tutte le forze che vogliono essere alternative a questa sinistra pericolosamente ideologizzata. E anche noi come Giovani della Lega non smetteremo di impegnarci per il raggiungimento di questo obiettivo.  

informazioneitalia.it




VELA, VINCE CELESTE. Campionato primaverile Pescara

Impegnative le regate nello specchio di mare davanti al Porto Turistico

Pescara, 9 maggio 2022. Entusiasmanti, divertenti e molto impegnative tecnicamente. Gli equipaggi le hanno definite così le ultime due prove del Campionato Primaverile di Vela d’altura organizzato dal Circolo Nautico Pescara (Cnp2018) in collaborazione con la Federazione Nazionale Vela IX Zona Abruzzo e Molise. Regate annullate sabato a causa della pioggia e del vento scarso e svoltesi invece regolarmente domenica, con un mare formato e vento costante da nord dai 18 fino ai 24 nodi.

Tali condizioni hanno impegnato molto gli equipaggi nel percorso a triangolo sulle boe, tra virate, boline strette e andature di poppa con ripide planate. Il Campionato primaverile è stato vinto da “Celeste” (Cnp2018), l’Este 39 di D’Annunzio-Mori che è arrivata prima assoluta in tempo compensato nelle tre categorie divise per lunghezza ed anche la prima nella sua classe, la B.

Premio consegnato dal presidente del Circolo Nautico Nino Venditti. Prima classificata della categoria A (imbarcazioni fino a 10 metri e mezzo) “Liberty” (Cnp2018) di Andrea Di Nicolantonio mentre nella categoria C (più di 12 metri) l’ha spuntata “MGS” (Cnp2018) di Alessandro Pavone. Solo in questa ultima giornata del Campionato ha partecipato Serguei Chevtson, velista russo, al timone sulle grandi barche da regata del suo Paese, partecipante anche alle Olimpiadi, e a Pescara skipper e armatore di un veloce Melges 24 dal nome “Stribog” (CV La Scuffia) giunto secondo nella categoria A.

È stata una giornata di festa per tutto il Circolo che, con i suoi soci, è così riuscito a portare a termine il primo campionato primaverile dalla sua istituzione dello scorso anno. Per partecipare sono giunte imbarcazioni dai vari circoli velici abruzzesi, in particolare da Roseto, Ortona e Giulianova che si sono aggiunti al Cnp2018, al Cv La Scuffia e alla Lega Navale Pescara. I giudici FIV Gianluca Di Loreto, Laura Iubatti e Adolfo Dolci hanno composto il comitato di regata. La premiazione è stata allietata dai piatti preparati dallo chef Massimo coadiuvato dal socio del Circolo Nautico Fabio Tortini. Le regate si sono svolte anche grazie all’apporto degli sponsor Banca Generali Private, Ferretti Gioielleria, Locman Italy e Vittoria Rms. Prossimo appuntamento la “Cerasuolo d’Abruzzo Cup” prevista per il 24,25 e 26 giugno.




FESTA D’EUROPA. Laura Ferrara incontra gli studenti

Teramo, 8 maggio 2022. Ci sarà anche la parlamentare europea Laura Ferrara alla Festa dell’Europa che si terrà a Teramo domani, 9 maggio, alle 10 presso Sala Polifunzionale della Provincia.

L’eurodeputata del Movimento 5 stelle eletta nella Circoscrizione Sud dichiara:

«I giovani protagonisti del futuro d’Europa è questo il tema della giornata conclusiva della Conferenza sul Futuro dell’Europa e durante la quale proprio gli studenti saranno protagonisti. Questo lunedì si concluderanno la serie di dibattiti e consultazioni promossi da Parlamento europeo, Consiglio e Commissione per ascoltare la voce dei giovani europei e consentire loro di esprimersi sul futuro dell’Europa. Da qui le proposte avanzate in questi mesi, durante i tantissimi e diversi panel che si sono svolti in tutta l’Unione, dovranno prendere forma e impegnare le Istituzioni in maniera concreta.

Il 2022 è inoltre l’anno europeo dei giovani e tutte le iniziative saranno appunto incentrate sul ripristino di prospettive positive per i giovani europei che hanno subito conseguenze negative dall’impatto della pandemia di COVID-19 ed ora anche dall’incertezza del conflitto in atto alle porte d’Europa. I giovani possono imporre le priorità nei processi decisionali. Lo hanno fatto in maniera dirompente con il Friday for Future chiedendo ai potenti della Terra di impegnarsi per la salvaguardia del Pianeta, ora devono far sentire la loro voce a favore della pace e per un’Europa più solidale, che tuteli l’ambiente e garantisca i diritti di tutti» conclude Laura Ferrara.




LA FESTA DELLA MAMMA, l’augurio dell’amministrazione comunale

Giulianova, 8 maggio 2022. Buona Festa della Mamma a quante lo sono biologicamente, ma anche spiritualmente e moralmente. Estendendo il concetto di maternità, l’Amministrazione Comunale, nel giorno che le festeggia, augura una serena domenica alle mamme e a tutte le donne.

Ieri pomeriggio, il Vicesindaco Lidia Albani, non a caso, ha partecipato, insieme alla Commissione Pari Opportunità, nel Campo “Massi” di Zona Orti, al “Mamma Day”, iniziativa organizzata da Federcasalinghe, Ecologica G, con il Patrocinio della Città di Giulianova. La presidente di Federcasalinghe Abruzzo Anna Fiorà Frattaroli, e con lei l’associata giuliese Patrizia Pomante, hanno sottolineato l’importanza della presa di coscienza dei propri diritti e dell’ insostituibile ruolo di quante si occupano della famiglia, in via esclusiva o conciliando casa e lavoro.

Importante, per tutte, prevenire gli incidenti domestici e dotarsi di una copertura assicurativa. Il Vicesindaco Lidia Albani ha inviato a riflettere su quanto le mamme siano state fondamentali nel mantenimento del benessere materiale ed emotivo della famiglia, durante la pandemia. La psicologa e terapeuta Nicoletta Maggitti ha evidenziato alcuni aspetti del lavoro svolto dalle donne su un doppio binario, quello familiare, appunto, e quello esterno.

“Sono state le donne – ha detto il Vicesindaco Lidia Albani – a subire gli effetti più pesanti della crisi occupazionale causata dall’emergenza sanitaria. I finanziamenti europei e nazionali per agevolare l’imprenditoria femminile sono un’opportunità, in questo senso, che va assolutamente colta. Un pensiero particolare, infine, lo dobbiamo alle mamme e alle donne ucraine che vivono questa ricorrenza con un’ ombra sul cuore e una quotidianità dolorosa”.




PAROLE TRA I LIBRI, la Kermesse letteraria

Chieti,  8 maggio 2022. Un bilancio più che positivo viene tracciato dagli organizzatori della Kermesse letteraria “Parole tra i libri” 100 scrittori per Chieti, con la direzione artistica del critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone,  che si è tenuta nella Nuova Libreria Bosio di Chieti dal 2 al 7 maggio, con il patrocinio di Irdidestinazionearte, Omniartis, Endas Cultura Abruzzo, The Human post, Ass. Sandro Pertini, Comitato di valorizzazione e difesa del territorio abruzzese, Museo Guidi di Forte dei Marmi, Ets Luca Romano, Comitato Le donne dell’Angelo. Nella settimana appena trascorsa si sono alternati cento scrittori da tutta Italia, che si sono autopresentati e hanno letto loro testi.

“Per una settimana Chieti è diventa la capitale letteraria d’Italia, con 100 scrittori provenienti da tutte le regioni d’Italia -sottolinea Pasqualone – nella storica libreria intitolata a monsignor Bosio. Abbiamo voluto fortemente realizzare questo evento per ribadire la forza della scrittura in questo periodo storico così contrastato.” Tra gli ospiti d’onore Ettore Picardi, in magistratura dal 1990, dapprima pm ad Ascoli Piceno, poi, dal 2013, sostituto pg a L’Aquila: tra i processi che ha seguito nel corso della sua carriera, quello sulla ‘Sanitopoli’ in Abruzzo, e quello sull’omicidio di Melania Rea. Ettore Picardi è nato a Napoli nel 1963 e vive a San Benedetto del Tronto. Laureato in giurisprudenza, ha lavorato come magistrato ad Ascoli Piceno dal 1991 al 2013. Dal febbraio 2013 è in servizio a L’Aquila. La scrittura e la poesia sono da sempre sue compagne di viaggio -come ha sottolineato davanti ad un folto pubblico. La kermesse si è chiusa sabato 7 maggio con la presentazione del libro di Mirella Spinello, L’alba di una nuova vita, nel quale la scrittrice siciliana racconta gli anni della pandemia dal punto di vista di un’insegnante.




VITTORIA PER 32 A 23, capolista espugna anche il campo dell’Appia Rugby

Domenica prossima decisiva partita contro il Colleferro per accesso finale qualificazione in serie B

L’Aquila, 8 maggio 2022 – L’Aquila rugby  vince ancora dopo una combattuta partita a Roma contro l’Appia Rugby, 23 a 32, mantiene il primo posto in classifica, a 38 punti, e si giocherà l’accesso alla finale del 5 e 12 giugno per la qualificazione in serie B domenica prossima allo stadio Tommaso Fattori contro il Colleferro.

Partono bene i neroverdi subito in meta al centro dei pali con Luca Niro, ma subiscono poi il ritorno dei padroni di casa che si portano sul 10 a 7. La Rugby L’Aquila torna in vantaggio con una meta di mischia con Giacomo Lepidi. Ma ancora una volta l’Appia ribalta il risultato portandosi sul 17 a 12. Poi grande azione finalizzata da Luca Niro e meta non trasformata, con il primo tempo si chiude sul 17 pari.

Combattuta anche la seconda parte della gara, con Pietro Antonelli che porta i neroverdi in vantaggio, 22 a 17, con un’incursione laterale. Ma non c’è da stare tranquilli: l’Appia mai doma ancora una volta si riporta in vantaggio con due calci piazzati, sul 23 a 22. Poi, risolutiva e meritata, arriva la meta di Jacopo Alfonsetti e chiude i giochi a pochi minuti dal fischio finale Andrea Lofrese, fissando il risultato finale a 23 a 32.

Una sola meta trasformata per i neroverdi, da Lorenzo Pupi.




UN ORGANISMO UNICO. Oggi la presentazione che promuove le tradizioni abruzzesi

Celano, 8 maggio 2022, L’amore, la poesia, la storia e il senso di appartenenza all’Abruzzo e alle tradizioni della nostra terra.

Tutto ciò è l’Associazione Regio Tratturo Celano-Foggia, un organismo unico nel suo genere che si propone di tutelare e promuovere la cultura, la memoria, le tradizioni, i territori della transumanza, l’antichissima pratica pastorale, inserita nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco nel 2019.

La presentazione è avvenuta oggi, 8 maggio, presso la Chiesa di Sant’Angelo di Celano. Presenti il dott. Roberto Santangelo, vicepresidente del Consiglio regionale; il dott. Gesualdo Ranalletta, presidente dell’associazione; l’ing. Settimio Santilli, sindaco di Celano.

Due gli argomenti discussi durante i convegni della mattinata che hanno visto al centro della manifestazione il cuore pulsante dell’Italia: “Il mio Grantour attraverso il Regio Tratturo Celano-Foggia” a cura del ricercatore Giancarlo Sociali e “La Civiltà del Regio Tratturo Celano-Foggia tra memoria e divenire” tenuto dal saggista Sergio Iacoboni. Gli incontri sono stati moderati dall’ing. Gaetano Lolli.

Per l’occasione è stata allestita la mostra fotografica “Viaggio tra i pastori d’Abruzzo” organizzata dall’Associazione Culturale INABRUZZO onlus di Carmine Frigioni e si esibito il gruppo di ricerca e rielaborazione dei canti della tradizione popolare abruzzese “DisCanto”. Non sono mancanti momenti commoventi legati ai ricordi della gente d’Abruzzo e di quella pratica pastorale che ha modellato nel tempo le relazioni tra le diverse comunità dando origine a riti, feste e pratiche sociali condivise ancora oggi.




LAMPIONI AL LED. Il Comune potenzia il servizio d’illuminazione pubblica

Paglieta, 8 maggio 2022. L’Amministrazione comunale di Paglieta comunica che su tutto il territorio comunale è in corso un capillare intervento  su circa  1.000 lampade della pubblica illuminazione, che  verranno sostituite con punti luci al led, per un miglioramento dell’attuale servizio di illuminazione. Tutto ciò è stato possibile dopo aver risolto un contenzioso con la ditta che gestisce l’impianto di pubblica illuminazione. L’attuale Giunta Graziani ha ereditato dalla precedente Amministrazione, un vecchio  contratto stipulato con la  Beghelli,  dalla durata ventennale:  uno del 2011 e l’altro del 2012. Con il gestore è stato  intrapreso un  contenzioso in quanto non era stato garantito  quanto stabilito con degli accordi,  nonostante il Comune di Paglieta versasse al gestore ben  86 mila euro l’anno. Il servizio, risultato  molto carente, si è risolto con una transazione che  prevede  la sostituzione di tutti i lampioni con luci di nuova  tecnologia,  le luci al led, oltre che a  cambiare le luci  fulminate da tempo. L’inconveniente delle luci spente in alcuni tratti, per mancanza del punto luce fulminato, si è protratto proprio perché era in atto il   contenzioso, promosso dal Comune di Paglieta, contro la Beghelli inadempiente dei patti  pattuiti con l’Ente. La Beghelli, all’atto di stipula dei due contratti dalla durata ventennale, aveva assicurato al Comune  che avrebbe provveduto da subito,  sia alla sostituzione che alla manutenzione di tutti i punti luci del territorio comunale, qualora essi fossero  risultati danneggiati.  Ma non è stato affatto così.  La manutenzione dell’impianto è stata omessa, quindi le lampadine non funzionanti sono rimaste  inserite ai lampioni, nonostante  quel meccanismo che avrebbe dovuto segnalare alla centrale,  tramite un sistema, l’anomalia riscontrata dal funzionamento delle luci,  riparando nell’immediato il danno, ripristinando le  lampade spente, così da non creare disservizio alla zona rimasta oscurata. La Giunta Graziani, per un maggior controllo e funzionamento dell’impianto pubblico, ha preteso  dalla Beghelli di essere informata nell’immediato delle zone oggetto del  disservizio, mettendo nero su bianco la richiesta del censimento di tutte le luci spente e chiedendo di ricevere la segnalazione, contemporaneamente al gestore.

 «Con una transazione», dichiara il sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani, « si è giunti a far sostituire le 1.000 luci, già obsolete, con punti luci al led, in grado di garantire una riduzione della dispersione di luce, una migliore illuminazione e allo stesso tempo permetteranno di consuntivare un minor consumo energetico, ovvero risparmi nella parte corrente del bilancio comunale. L’accordo attuale con la ditta Beghelli», conclude Graziani, « è ora molto vantaggioso, il costo del servizio prestato è pari a sei mila euro l’anno, per otto anni, comprensivi d’IVA. Aggiungo che oltre alla manutenzione e sostituzione dei punti luci, è prevista anche l’estensione della rete di illuminazione, saranno quindi collocati nuovi lampioni nei luoghi sprovvisti».




LA FESTA MAMMA. Coldiretti, SOS per 55mila in fuga da ucraina

L’Aquila, 8 maggio 2022. Con 55mila donne in fuga dall’Ucraina, molte dei quali con i figli al seguito che altre sono state invece costrette a lasciare, scatta la solidarietà delle donne della Coldiretti attraverso iniziative da Nord a Sud del Paese per fornire accoglienza, cibo e lavoro, anche con il coinvolgimento nella vita aziendale. È quanto afferma Coldiretti Donne Impresa in occasione della Festa della Mamma che si celebra oggi 8 maggio, dedicata quest’anno alla solidarietà verso le mamme ucraine.

Abruzzo, a L’Aquila una bella storia di solidarietà delle donne coldiretti

In un momento difficile come questo, le donne delle campagne hanno avvertito la necessità di dare il proprio contributo, secondo le proprie disponibilità, per cercare di alleviare le pene delle tante donne costrette a fuggire dalle proprie case con i loro figli a causa della guerra. Le  imprenditrici agricole di Coldiretti così hanno spalancato le porte loro aziende in molte regioni, dalla Lombardia dove una donna ucraina di nascita ospita quattro donne in fuga dal conflitto con i loro bambini alla Sicilia dove in un convento di frati francescani mamme e figli ucraini sono in perfetta sintonia e le donne Coldiretti organizzano attraverso la spesa sospesa nei mercati di campagna Amica la raccolta di generi alimentari.

Una bellissima storia di solidarietà arriva anche dall’Aquila, in Abruzzo, dove Janessa e Jiulia, rispettivamente mamma e figlia, provenienti da Kharkiv tra le città in cui il conflitto è più feroce, sono state accolte da Valentina (anche lei Ucraina di nascita) ma ormai naturalizzata italiana. Essendo anche lei mamma e moglie, quando Valentina ha saputo dell’inizio del conflitto, con la complicità e l’accondiscendenza del marito Romeo Pulsoni ha deciso di  accogliere con gioia le due donne. E’ un ricongiungimento tra mamme  “ucraine” – dice Valentina – che si ritrovano, con un passato alla spalle diverso in un Parse che con me è stato accogliente  donandomi amore, lavoro e serenità in una nuova vita. E ancora conclude “Io sono stata accolta in Italia diversi anni e mi sono subito sentita amata è giusto che, a mia volta, io aiuti il mio popolo e  approfittando della Festa della Mamma faremo tanti piatti gustosi. Tre donne insieme che si scambiano ricette made in Italy e made in Ucraina sperando di poter brindare alla pace”.

“In tutta Italia si sta formando rapidamente una forte rete di solidarietà – dice Antonella Di Tonno, responsabile Coldiretti Donne Impresa Abruzzo – l’accoglienza nelle aziende agricole è un’esperienza di solidarietà attiva, in cui si ritrovano saperi, emozioni e sentimenti, dove l’aiuto arriva dalla condivisione di pratiche e esperienze scandite dai ritmi della natura, dallo scambio di conoscenze e saperi che uniscono da sempre le mamme e le donne di tutti i paesi”.




ANCORA TANTA PARTECIPAZIONE. Assemblee per eleggere i consigli di quartiere

Roseto degli Abruzzi, 8 maggio 2022 – Vanno avanti nel segno della grande partecipazione le assemblee pubbliche per l’elezione dei componenti dei Consigli di Quartiere e di Frazione che, nella settimana in corso, ha interessato diverse zone di Roseto degli Abruzzi: Montepagano, San Giovanni, Roseto Centro, Roseto Nord, Campo a Mare e Roseto Sud.

Questi gli eletti nelle sei assemblee che si sono riunite in questa settimana.

Montepagano: Simone Aloisi, Davide Di Bonaventura, Ercole Ginoble, Rosanna Castorani, Giovanni Rosini, Luisa Di Febo, Vincenzo Tarquini, Francesco Pezzullo e Gabriella Quaranta.

San Giovanni: Giustino Ragnoli, Annarita Capuani, Gloria Quaranta, Mario Mariani, Gessica Margiovanni, Gabriele Maggitti, Carla Di Pietro, Martina Rapone e Maria Pia Del Cane.

Roseto Centro: Fabio Celommi, Maurizio Zitti, Marcello Di Febo, Maria Adele Celommi, Mara D’Anastasio, Grazia Marini, Mario Mazzoni, Vittorio Racinelli, Luigi Talamonti.

Roseto Nord: Piero Di Marco, Filomena Di Gianvittorio, Ramona Logatti, Giorgia Savini, Monia Lupi, Giovanni Zarabla, Luciano Peracotta, Patrizia Di Filippo, Innocenzo Ferraro.

Campo a Mare: Dino Poliandri, Angelica Spinosi Maria, Domenico Silenzi, Angela Di Giacomo, Michela Di Matteo, Marco Bisignani, Paola Aloisi, Maurizio Malatesta e Simone Aloisi.

Roseto Sud: Monia Di Elpidio, Roberta Di Fabio, Barbara Caporaletti, Matteo Di Giuseppe, Antonio Tommarelli, Vincenzo Lostracco, Alessandra Viceré, Liana Rita Ester Settepanelli e Monia Petraccia.

“Nel corso della prossima settimana si svolgeranno le assemblee relative agli ultimi quattro quartieri/frazioni dei dodici individuati nel regolamento – afferma la Presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti – Il prossimo step, una volta insediati tutti i Consigli, sarà quello dell’elezione dei Presidenti, dei Vicepresidenti e dei Segretari, poi le assemblee saranno pienamente operative e potranno dare il loro supporto all’Amministrazione Comunale. A tutti gli eletti rinnoviamo il nostro “in bocca al lupo” certi che si creerà con tutti loro un rapporto proficuo di collaborazione”.

“Dopo tanti anni di annunci, finalmente, diamo ai cittadini di Roseto uno strumento di partecipazione attiva mantenendo la promessa fatta in campagna elettorale e portando a compimento un nuovo punto del nostro programma – aggiungono il Sindaco Mario Nugnes e il Consigliere delegato ai Consigli di Quartiere Vincenzo Addazii – Ricordiamo che il regolamento voluto dall’amministrazione Ginoble-Di Girolamo, approvato nel 2017, non è stato mai reso operativo. Noi invece, in pochi mesi, non abbiamo avuto paura di crearne uno nuovo e di istituire i Consigli di Quartiere. Organismi che non avremo paura di far lavorare, a differenza di chi ha governato prima di noi, perché crediamo nel valore della democrazia partecipativa. Evidentemente, chi ci ha preceduto, non era poi così sensibile alle aspettative e al desiderio dei cittadini che, in questi giorni, attraverso la grande partecipazione, stanno mostrando la bontà della nostra scelta. La risposta migliore alle critiche strumentali mosse dall’opposizione è arrivata dai numeri che abbiamo riscontrato in ogni singolo quartiere e frazione: avevamo ragione nell’andare avanti con il nostro Regolamento perché abbiamo mostrato che i Consigli possono rappresentare veramente le istanze di un territorio e portarle all’attenzione dell’Amministrazione Comunale”.