Prefazione di Veneranda Rubeo, 176 pagine, con illustrazioni nel testo
Avezzano, 11 maggio 2022. Dalla quarta di copertina: «Nel perseguire le sue ricerche Angelo Melchiorre, studioso attento e rigoroso, aveva ravvisato l’intervento di una serie di mutamenti in seno al tessuto sociale marsicano, trasformazioni che stavano modificando le diverse manifestazioni della cultura popolare. La fenomenologia di questa trasformazione nei centri e nelle popolazioni di un angolo dell’Abruzzo interno fu colta sapientemente in questo contributo, edito nell’ormai lontano 1984. Oggi, alla luce di ulteriori mutamenti intercorsi e tuttora in atto nel contesto tradizionale, la riedizione di questo testo, lungi dall’essere una rievocazione nostalgica di un patrimonio immateriale largamente tramontato, si prefigge la finalità di porre una pietra di paragone per un nuovo bilancio, che metta a nudo quanto effettivamente sia stato aggiunto, in questo arco temporale, relativamente agli studi demologici del territorio».
Angelo Melchiorre (L’Aquila, 1935-Avezzano, 2014) è stato professore di Letteratura italiana e Storia negli Istituti tecnici e negli Istituti magistrali, nonché Dirigente Scolastico e docente all’IRRSAE (Istituto Regionale di Ricerca, Sperimentazione e Aggiornamento Educativi) d’Abruzzo. Ha tenuto corsi universitari e ha collaborato con riviste e giornali a tiratura nazionale. A lui si deve il riordinamento e l’apertura al pubblico dell’Archivio storico diocesano dei Marsi, istituto che, dall’8 giugno 2019, porta il suo nome. È stato autore di vari saggi di storia, metodologia storica e folklore.
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