LA VARIANTE DI PROSSIMITÀ, lungimiranza e visione
Il dovere di ritornare sul tema della variante alla statale n. 16
Vasto, 26 maggio 2022. La crescita e l’affermazione di un territorio e il salto in avanti verso il futuro si realizzano solo se si possiede una visione del territorio, visto nel suo insieme e nella sua complessità. Si realizzano solo valutando nel concreto gli aspetti positivi e negativi che portano progetti, opere ed infrastrutture nell’immediato e nel futuro.
Sento pertanto il dovere morale e istituzionale di ritornare sul tema della Variante alla Statale 16 che continua imperterrita ad essere oggetto di campagna elettorale da parte della vicina San Salvo e da parte del Presidente della Regione, Marco Marsilio. Questo atteggiamento crea però danni a Vasto, al Vastese e a questo lembo d’Abruzzo che non merita più di essere trattata come la Cenerentola della nostra Regione.
Posso comprendere come la mini variante dell’Anas sia appetibile a quella parte di centrodestra della vicina San Salvo anche se nutro forti dubbi su questo, ma mi corre l’obbligo di ribadire nuovamente che la variante di prossimità, se realizzata, creerebbe tutti i presupposti futuri per la realizzazione di ponti e gallerie nel tratto che oggi resterebbe fuori dal progetto dell’Anas e creerebbe inoltre un aumento di traffico nel tratto Trave-Montevecchio con ripercussioni serie e preoccupanti sull’arteria che collega il centro della città alla Marina.
Presupposti e concretezze queste che, come amministratori, abbiamo il dovere di azzerare ed eliminare in quanto non solo andrebbero a deturpare un domani la bellezza del nostro territorio, tra l’altro, anche fragile dal punto di vista idrogeologico, ma creerebbero anche un imbottigliamento di auto, tir e mezzi pesanti sulla Statale 16 e di auto sull’ex 86 Istonia.
Mi meraviglia come questi aspetti siano ignorati da chi si appresta a voler amministrare una città e da chi sta invece governando questa Regione seppur il metodo è ormai ben noto a tutti. Resto inoltre meravigliato dalla mancanza di progettualità del territorio, dalla mancanza di una visione che spazi oltre i confini comunali.
Il viadotto riprodotto sul manifesto tanto ripreso e contestato dal centrodestra è ovvio che è un rendering o fotomontaggio come il centrodestra lo definisce, ma è la riproduzione di quello che potrebbe accadere se venisse realizzata la variante di prossimità e che comporterà un domani a dover affrontare, discutere e risolvere il tratto Trave-Montevecchio che per forza di cose dovrà essere fatto.
E allora chi oggi sbatte i pugni sul tavolo e rivendica a gran voce la variante di prossimità, non ha una visione di territorio, non ha una visione del futuro, non ha contezza delle reali positività e negatività dell’opera.
E chi fa politica, e la fa per lo sviluppo, la crescita e la salvaguardia del territorio deve avere lungimiranza e visione. Come sindaco di Vasto lavorerò e mi batterò affinché si arrivi a quell’area metropolitana Vasto-San Salvo che tanto auspico e desidero. Chi pensa solo al proprio orticello non fa né il bene della propria città né il bene del territorio.
Francesco Menna
Presidente della Provincia di Chieti
Foto: Il Nuovo on – line