GRAZIE A MERCATO DEL PANE l’Abruzzo nella guida Pane e Panettieri d’Italia 2023

Gambero Rosso Premia Mercato Del Pane con il riconoscimento “I Tre Pani” e l’Abruzzo entra tra le regioni in cui trovare il “vero pane”.

Montesilvano, 27 giugno 2022. L’Abruzzo aggiunge al suo patrimonio enogastronomico un nuovo primato ospitando sul suo territorio Mercato del Pane, una delle migliori panetterie d’Italia. A dirlo è Gambero Rosso che la inserisce all’interno della Guida Pane & Panettieri d’Italia 2023 presentata a Roma lo scorso giovedì 23 giugno in occasione della premiazione ufficiale svoltasi a Palazzo Brancaccio. Un riconoscimento che arriva per il secondo anno consecutivo, a conferma che il pane dei fornai esploratori di Mercato del Pane, come amano definirsi, è il vero pane: un pane selvaggio, genuino, autentico, che dalla campagna arriva in città. Il segreto di questo successo?

I Fornai Esploratori prima di produrre fanno ricerca: ricerca di agricoltori e mugnai virtuosi che non utilizzano pesticidi, diserbanti e concimi chimici per coltivare il grano o artefici per migliorare le farine durante la macinatura. Le materie prime utilizzate sono tracciabili e in gran parte coltivate in Abruzzo e in Italia, il processo di lavoro è naturale e si avvale della tecnologia solo quando quest’ultima favorisce la qualità del prodotto stesso e la vita del lavoratore.

Quello di Mercato del Pane è un pane che parla abruzzese ed è acquistabile nei due punti di vendita di Montesilvano e San Silvestro. Si presenta al pubblico in pagnotte dai nomi evocativi: tra questi troviamo il Vestino, il Barbarossa, il Marrucino, il Peligno, il Terrone, ecc. per un totale di più di nove varietà, tutte da assaggiare. Fiore all’occhiello il progetto di filiera. Tra il 2019 e il 2020 Mercato del Pane ha gettato le basi di un sogno: produrre pane di filiera, ovvero un pane di cui è possibile conoscere la provenienza, le modalità di coltivazione e le fasi di lavorazione del grano.

Questo sogno, giorno dopo giorno, è diventato realtà. Dalla sinergia con gli agricoltori locali sono nati a Forca di Penne, Passo Cordone e Turrivalignani i primi campi di grano coltivati nel rispetto di alcune regole fondamentali: il divieto assoluto di utilizzare trattamenti chimici, compresi quelli consentiti, e altri aiuti per la crescita della materia prima, come l’irrigazione controllata. Con il grano coltivato in Abruzzo i Fornai Esploratori hanno iniziato a produrre pane di filiera, un pane capace di raccontare il territorio e del quale è possibile conoscere non solo la provenienza del grano, ma anche le fasi di lavorazione, ovvero produzione, stoccaggio e molitura. Infine, con l’acquisto di un terreno di circa 7 ettari ad Abbateggio avvenuto all’inizio del 2022 i Fornai Esploratori lavorano per vincere una nuova sfida: prendersi cura dei semi del grano per avere raccolti generosi e assicurare lunga vita al pa




NASCE IL SALVAGENTE, sportello per l’assistenza del turista

La Ryanair condannata a rimborsare i viaggiatori

Con la stagione estiva aumentano i disservizi per il turista, il quale si imbatte in problematiche da c.d. “vacanza rovinata” vedendosi spesso costretto a rinunciare alla vacanza già pagata a causa di inconvenienti imputabili ai tour operator.

“Il danno da vacanza rovinata rappresenta una tipologia che non comporta necessariamente una perdita patrimoniale per il cittadino – afferma Massimo Bomba, Presidente della Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo – LIDU Abruzzo e Molise – ma, come sappiamo, costituisce anche fonte di stress e turbamento psicologico derivante dagli inadempimenti degli obblighi contrattuali dell’organizzatore”.

Per fronteggiare queste problematiche e per offrire un supporto al cittadino, nasce il “Salvagente”, uno sportello di assistenza psicologica e legale, in collaborazione con l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore.

Il “Salvagente” offre un servizio ai cittadini che si trovano a vivere la brutta esperienza della “vacanza da incubo” a causa della cancellazione dei voli aerei, dello smarrimento bagagli, delle sistemazioni alberghiere inadeguate, dei servizi offerti di livello inferiore rispetto a quelli stabiliti al momento dell’acquisto del pacchetto turistico.

“Negli ultimi anni – chiarisce l’avv. Emilio Graziuso Coordinatore dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” – l’attività del “Salvagente” è stata focalizzata prevalentemente sulla tutela dei turisti e dei viaggiatori con problematiche legate alla pandemia e, quindi, alle prese con rimborsi per vacanze, voli, viaggi in treno annullati. Negli ultimi mesi, stiamo assistendo ad un ritorno alle problematiche “classiche” del turismo ed in particolare alle richieste di assistenza per risarcimenti per danni da “vacanza rovinata”.

Di recente, la L.I.D.U. Abruzzo e Molise e l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” hanno ottenuto una importante vittoria, dinnanzi al Giudice di Pace, il quale ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti di Ryanair a seguito di un ricorso promosso da alcuni viaggiatori.

Era accaduto che, nell’autunno scorso, erano stati acquistati da una famiglia, composta da madre, padre e figlia minore, dei biglietti aerei direttamente dal sito Ryanair.

Il giorno della partenza, quando i tre erano in aeroporto pronti all’imbarco, gli stessi venivano raggiunti da una telefonata da parte dell’asilo della minore, con la quale venivano avvertiti che l’intera classe era posta in quarantena per un caso di positività Covid 19. Ovviamente, i tre viaggiatori non prendevano il volo e si sottoponevano alla prescritta quarantena. A nulla sono valsi i tentativi bonari volti ad ottenere la restituzione delle somme corrisposte al momento dell’acquisto dei biglietti. Di conseguenza, non restava ai consumatori altra strada che quella giudiziaria per ottenere la restituzione del danaro e, così, è stato.

“Dopo questa importante vittoria – conclude il Presidente della LIDU Abruzzo-Molise, Massimo Bomba – siamo stati contattati da numerosi cittadini che ci hanno chiesto assistenza per la delusione e lo stress subiti a causa dei disservizi, da qui è nata l’esigenza di far nascere lo sportello Salvagente”.




CONSIGLIO STRAORDINARIO sulla Sanità

L’intervento sindaco Ferrara

Chieti, 27 giugno 2022. Saluto gli intervenuti a un Consiglio comunale che nasce come iniziativa trasversale; dunque, di tutte le forze politiche qui rappresentate, comunemente preoccupate per lo stato in cui progressivamente versa la sanità teatina, i nostri presidi ospedalieri e territoriali, a causa dei mancati investimenti da parte della Regione e delle scelte che da quasi quattro anni a oggi essa opera con la Asl di Chieti.

In sostanza, condividiamo tutti la preoccupazione per lo stato di salute della sanità teatina, ma soprattutto per le sue sorti, non avendo fino ad oggi registrato segnali rassicuranti da chi governa il territorio e da chi gestisce la sanità.

Sicuramente l’assenza di entrambi a questa seduta, salvo la presenza dei direttori amministrativo e sanitario della Asl, sono l’ulteriore segnale che è in atto una vera e propria spoliazione o depotenziamento delle nostre strutture e persino del ruolo che Chieti ha, come capoluogo della provincia più popolosa d’Abruzzo e come epicentro di un’area che gravita intorno alle specializzazioni del nostro ospedale clinicizzato, presidio anche universitario, almeno fino ad oggi, ma non è detto che possa restare tale, senza un rilancio e una tutela.

Sulle pagine dei giornali, dopo le cronache infernali relative ai disagi del reparto di emergenza, in questi giorni è scritta nero su bianco l’ultima scellerata scelta: chiudere Geriatria perché non si è stati capaci di assicurare medici e assistenza al Pronto Soccorso. Una scelta inedita, altre Asl, anche geograficamente a noi vicine, hanno persino annunciato potenziamenti del reparto, qui, invece, da un giorno all’altro si decide di cancellarne un altro, travasandoci medici specializzati in una branca sensibile come lo è l’utenza che ha Geriatria, perché non si è capaci di fare altrimenti. Niente assunzioni, niente strategie, tagli.

Ma le condizioni in cui si trova l’emergenza è solo la punta di un iceberg ben più imponente. Dopo aver perso il Distretto sanitario di Chieti Scalo, chiuso sine die, in attesa di un nuovo Distretto di cui non esiste nulla di concreto in tempi brevi; dopo aver rinunciato ai finanziamenti per un nuovo ospedale; dopo aver visto scomparire  dall’agenda delle priorità della Regione e Asl, la riqualificazione milionaria annunciata mesi fa e dopo aver assistito al progressivo impoverimento del nostro ospedale (penso ai reparti che hanno chiuso in questi ultimi tre anni e mezzo), in mancanza di una programmazione efficace ed efficiente, che sta mettendo in difficoltà servizi, prestazioni, ma anche la professionalità di quanti ogni giorno lo animano con le proprie competenze, parlo di medici e personale sanitario; bene dopo tutto questo, non credo di esagerare affermando che la sanità teatina non ha mai attraversato un momento più brutto di quello attuale.

A dirlo non è solo un sindaco che è anche presidente del Comitato ristretto dei sindaci Asl, nonché medico, lo dicono le liste d’attesa chilometriche e una mancata prevenzione di cui parlano le delibere della Asl stessa, istruendo recuperi miracolosi che di terreno hanno però i costi a 6 zeri (siamo a 3 milioni di euro per Chieti); lo dicono  migliaia di pazienti che vanno altrove, o vengono indirizzati altrove per curare patologie importanti, come quelle oncologiche; lo dicono i tavoli ministeriali di monitoraggio della sanità, che bocciano ripetutamente la Regione Abruzzo, assente e latitante anche lì, perché non programma e non vara la rete ospedaliera, bloccando anche centinaia di milioni di euro di risorse ereditate e avute dal Governo per la programmazione in e post covid.

A dirlo è anche quello che diverrà un fatto senza un intervento concreto di segno opposto, se l’ospedale clinicizzato di Chieti non diventerà DEA di II livello o Azienda ospedaliera-universitaria, cosa che potrebbe comportare un’ulteriore perdita, quella della Facoltà di Medicina, i corsi di laurea per professioni sanitarie e le scuole di specializzazione, parliamo di 5.000 persone fra studenti, professori, ricercatori, dottorandi, specializzandi, tecnici, borsisti e assegnisti che lavorano gratis per la ASL perché pagati dal MIUR, che lascerebbero la nostra città con tutto quello che ne consegue, sia sulla formazione che sull’indotto nel tessuto sociale.

Il problema della Geriatria è solo il più urgente, l’ultimo venuto a galla, alla luce della scelta scellerata di chiudere il reparto, ma l’Università, cari consiglieri e convenuti, non può esistere nell’ambito di un DEA di primo livello, perché gli studenti e gli specializzandi devono avere a disposizione tutte le tecnologie più avanzate per apprendere e perfezionarsi nelle branche specialistiche. Per salvaguardare la facoltà di Medicina, volano di economia per Chieti, occorre quindi che l’ospedale clinicizzato sia riconosciuto come DEA di secondo livello, visto che il verbale del Ministero chiede la sua istituzione, ma non identifica la sua collocazione o come Azienda Ospedaliera Universitaria, unificando le funzioni di assistenza, ricerca e didattica come ampiamente previsto dalla legge n. 517 del 1999, dal DM 70 del 2015, dalla legge 382 del 1980 ed è presente in tutte le regioni italiane sul cui territorio insistono Facoltà di Medicina. Dea di secondo livello che presumibilmente si aggiudicherà Pescara.

Tagli, mancati investimenti, assenza: questa è la situazione ad oggi. È come se ci fosse davvero un disegno nemmeno più tanto celato, di spogliare Chieti di un ruolo che storicamente le compete e che anche geograficamente le consta, senza valutazione alcuna dei costi di tali scelte, dei tempi per attuarle e che c’è una popolazione che va curata e salvata ogni giorno, come è accaduto qui in questi anni.

La cosa sconvolgente è ravvedere tale comunione di intenti sia da parte della Regione, che con le sue non-scelte ci dice con chiarezza che altri luoghi sono più importanti, un esempio: non ci risulta che siano stati chiusi reparti per sopperire alla medesima mancanza di persone e mezzi al Pronto Soccorso di Pescara; sia da parte della Asl2, che assomiglia sempre di più al braccio armato di un disegno politico, tant’è che da un giorno all’altro depenna senza condivisione alcuna interi reparti e magari progetta spostamenti altrove di tutto il centro direzionale che ha sede qui, trattando come residuali le istituzioni che rappresentano i cittadini di Chieti.

Questo Consiglio è nato per dare risposte. E il fatto che gli interlocutori capaci di fornirle oggi qui non siano presenti, una risposta lo è ed è chiarissima. Il problema è che questa assenza non è un dispetto al sindaco “non amico”, visto che ci si comporta diversamente con amministrazioni che hanno una linea politica diversa e più vicina a quella di chi governa l’Abruzzo, ma è in primis un affronto a questo Consiglio comunale, che rappresenta tutte le forze politiche, quelle governanti qui e quelle governanti in Regione ed è soprattutto un altro schiaffo alla comunità che è la vera destinataria di quelle risposte di cui noi siamo soltanto la voce.

Capisco l’imbarazzo che tutto ciò provochi, lo leggo anche nel documento preparato dalla minoranza per questa seduta, che cerca di spostare l’attenzione non sulla Regione e sulla Asl assenti, ma sul sindaco quale presidente del Comitato ristretto dei sindaci, come se da quando lo sono non mi fossi prodigato affatto per denunciare questa situazione e chiedere spiegazioni ad oggi mai arrivate.

Per chi ha dubbi, agli atti resta anche il mio giudizio negativo sul manager della Asl, espresso proprio in sede di Comitato, insieme a tante altre cose, compresa la riprovazione per il fatto, un altro fatto, che la Asl non avesse messo nulla su Chieti nella progettazione da finanziare con i fon di del PNRR. Un’altra stranezza a cui è seguito un piccolo ravvedimento, troppo piccolo per i problemi che abbiamo.

Dunque, il Comune chiede ufficialmente alla Regione perché stanno accadendo tutte queste cose.

Quando investirà sulla nostra città.

Se si batterà perché abbia il Dea di secondo livello, se assumerà personale, se stabilizzerà, attraverso gli strumenti legislativi vigenti, quello in trincea da anni, se nominerà primari e responsabili in base alle competenze e non ad altro, se davvero conta solo il colore politico di turno, oppure la gente che ha un diritto a essere curata e assistita sul suo territorio.

Non parlo da esponente politico, parlo da sindaco che ha visto tutto questo accadere e che non vuole e non può restare inerte.

Sappiate che farò tutto il possibile, sia come capo di questa Amministrazione, che come presidente di un organismo che non è un Comitato di pettinatori di bambole, per salvare l’ospedale, i servizi, le professionalità, per scrivere alla nostra sanità un futuro diverso da quello che qualcuno sta progettando o, peggio, sta demolendo mentre noi parliamo.




LA MAGGIORANZA non ha votato Castiglione

Faremo opposizione senza sconti

Ortona, 27 giugno 2022. Leo Castiglione è stato confermato sindaco di Ortona dopo avere ottenuto poche decine di voti in più rispetto a Ilario Cocciola ed in virtù di un astensionismo di massa che ha indotto un elettore su due a disertare le urne. Senza dimenticare che Castiglione, al primo turno, aveva incassato il 4% delle preferenze in meno rispetto alle liste che lo sostenevano.

Numeri che forniscono il ritratto di un sindaco che non gode della effettiva fiducia della maggioranza dei cittadini ortonesi nonostante abbia beneficiato della fisiologica spinta propulsiva che tradizionalmente favorisce i sindaci uscenti e nonostante sia stato sostenuto da un blocco di potere, ampio e trasversale, con pochi precedenti nella storia di Ortona.

Riteniamo che Castiglione, in vista di questo nuovo ciclo del suo percorso al governo della città, non possa ignorare tale scenario. In ogni caso porgiamo a lui e alla sua squadra di consiglieri i migliori auguri di buon lavoro. Ringraziamo inoltre coloro che si sono candidati nelle liste della nostra coalizione e i cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia.

Il centrodestra, che rispetto al 2017 ha raddoppiato i consensi e la sua rappresentanza in consiglio, darà vita ad un’opposizione vigile, leale e propositiva, senza fare sconti.

Angelo Di Nardo, Coalizione di centrodestra al Comune di Ortona




IL PARCO RISPONDE alle polemiche

L’intervento nella pineta Zappini

Pescasseroli, 27 giugno 2022. Nei giorni scorsi è stata sollevata una polemica sugli interventi selvicolturali proposti dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nell’ambito del programma di interventi denominato “Parchi per il Clima”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente prima e della Transizione Ecologica successivamente.

Il programma di interventi, promosso dal Ministero, prevede diverse misure finalizzate all’efficientamento energetico di edifici pubblici, alla mobilità sostenibile e anche ad interventi selvicolturali che hanno come unico e solo scopo quello di ridurre il rischio di incendio boschivo dei complessi forestali a prevalenza di conifere visto che sono sempre più frequenti, anche in aree storicamente indenni da eventi catastrofici.

Proprio gli eventi degli ultimi anni, strettamente correlati ai cambiamenti climatici che determinano condizioni sempre più estreme caratterizzate da alte temperature, bassa umidità e spesso vento forte, sono uno degli elementi più critici, specie in relazione alla presenza di complessi boscati delicati, come sono i boschi di conifere di origine artificiale, molto spesso abbandonati da decenni a causa della mancanza di risorse economiche che determinano condizioni di maggior rischio, che incidono sia sui fattori di innesco, sia su quelli di propagazione.

Sulla scorta di questi elementi il Parco, a partire dal 2019, ha presentato ad alcuni Comuni del territorio una serie di proposte che sono state vagliate in seno alle singole Amministrazioni, successivamente sono state tradotte in schede tecniche approvate in via preliminare dal Ministero. Le schede approvate sono successivamente diventate progetti, elaborati a cura di tecnici qualificati, tenendo conto di una serie di elementi oggettivi di natura ambientale, ecologica, e geografica, ma anche in considerazione dei documenti tecnici a partire dal Piano Antincendio Boschivo del Parco.

Tutti i progetti sono stati elaborati sotto lo stretto controllo dei tecnici (forestale, biologi e naturalisti) e della Direzione del Parco, e sottoposti all’approvazione prevista per legge: in via preliminare dal Ministero, successivamente dai singoli Comuni e infine dalle autorità regionali competenti.

I progetti, quindi, sono stati approvati dopo un lungo iter amministrativo, sempre pubblico e quindi continuamente accessibile in qualunque momento alle Amministrazioni e ai cittadini dei vari territori. Ma quelli per i quali l’iter è ancora in corso sono fermi e nulla è stato fatto, com’è normale in assenza di tutte le autorizzazioni.

Le polemiche dei giorni scorsi hanno portato all’attenzione del pubblico la questione degli interventi che il Parco ha iniziato nei mesi invernali nei rimboschimenti artificiali di conifere di alcuni Comuni, in particolare Barrea (lungo le sponde del lago) e Civitella Alfedena (altro tratto della pineta lungo il lago e un tratto della SP 59 che la collega con Villetta Barrea).

Con una consecutio incomprensibile un gruppo di cittadini ha dato per scontato che i progetti approvati comportino automaticamente anche l’intervento nella pineta di Villetta Barrea, quella conosciuta per ospitare un nucleo dell’omonimo pino nero, scientificamente noto come Pinus nigra var. italica, omettendo però di dire che i progetti relativi alla pineta “Zappini” non hanno ancora completato l’iter autorizzativo, anche se il Ministero della Transizione Ecologica ha già dato il proprio assenso, e quindi tutto è ancora assolutamente fermo.

Si critica, tra le altre cose, la mancata pubblica informazione dei cittadini omettendo, stranamente, di ricordare che il Parco non è proprietario del bosco e che ha proposto il progetto solo a seguito dell’assenso preliminare del Comune di Villetta Barrea, con cui è stato sottoscritto un protocollo d’intesa. Nel lamentare la mancanza di un processo partecipato si omette soprattutto di dire che quel processo in realtà c’è stato perché nell’unica occasione in cui componenti del consiglio comunale hanno chiesto chiarimenti, il Presidente e il Direttore del Parco hanno partecipato ad un incontro promosso dalla stessa Amministrazione comunale per illustrare le caratteristiche del progetto, che all’epoca, oltre un anno fa, era ancora in fase di redazione.

Lamentando la mancanza di “partecipazione” si omette di dire che la Direzione del Parco ha evaso tutte le richieste di chiarimenti arrivate da alcune Associazioni ambientaliste, fornendo tutti gli elementi disponibili per illustrare le caratteristiche tecniche dell’intervento e le finalità dello stesso. Proprio in occasione dei confronti offerti dalle richieste delle Associazioni, tutti trasmessi all’Amministrazione comunale e ai componenti della minoranza, sono stati chiariti tutti i motivi di criticità legati alla complessità di assicurare non solo una vigilanza costante e continua, praticamente impossibile, ma soprattutto le difficoltà che si avrebbero in caso di incendio ad impedire la propagazione delle fiamme in una zona molto scoscesa, con vegetazione molto fitta, abbondanza di combustibile (il legno morto a terra e l’intreccio di alberi e arbusti) e continuità tra vegetazione erbacea, arbustiva e arborea, con le chiome che potrebbero essere facilmente attaccate anche da un fuoco radente. Proprio in occasione del confronto con le ONG, alcune delle quali hanno offerto importanti indicazioni tecniche prontamente recepite nel progetto, si è provveduto a spiegare che gli interventi riguarderanno solo una fascia marginale a contatto con la strada regionale in modo da ridurre i rischi maggiori.

Nella notizia fatta circolare si omette ancora di dire che il Parco ha dato la disponibilità a partecipare all’unico incontro pubblico promosso da un’associazione locale, Futuro Remoto, in programma solo per il 22 luglio.

Si omette di dire che gli stessi promotori dell’iniziativa di protesta contro l’intervento in argomento mai hanno promosso processi partecipati per interventi selvicolturali a carico di faggete del Comune di Villetta Barrea destinate a fornire la legna da riscaldamento, poste in aree ben più delicate e critiche da un punto di vista naturalistico e ambientale.

Forse, una maggiore attenzione avrebbe consentito di fornire un quadro più dettagliato e meno polemico del processo amministrativo in corso. Così anche un’analisi meno ideologica del quadro generale in cui versano certi ambienti forestali consentirebbe anche una valutazione più oggettiva e pragmatica delle finalità e degli effetti degli interventi che in tutti i casi, ma soprattutto in quello della pineta Zappini, si limitano a realizzare misure che oggettivamente riducono il rischio di incendi boschivi senza alterare nulla della naturalità del luogo. Proprio perché la pineta Zappini conserva al suo interno il nucleo storico di un endemismo autoctono, occorre attuare interventi che riducano il rischio che un qualunque evento, colposo o doloso, possa distruggere l’intero complesso forestale, così come già accaduto in epoca recente in altre aree, anche della montagna abruzzese.

La conservazione, prevista dalla norma istitutiva del Parco, dalla legge 394/1991 e dal ricco quadro normativo comunitario, nazionale e regionale, non può limitarsi a mere azioni di controllo, soprattutto nei contesti fortemente antropizzati, e a questo proposito giova ricordare che la Pineta Zappini è a attraversata da una strada regionale, che d’estate diventa molto trafficata, ma soprattutto è a diretto contatto col centro abitato di Villetta Barrea.

La scelta di intervenire è stata fatta in maniera assolutamente ponderata, curando molto l’intensità degli interventi (che saranno limitati), visto che le misure previste sono state promosse dal ministero vigilante ed adottate in quasi tutti i Parchi Nazionali per ridurre il rischio di catastrofi che solo negli ultimi 5 anni hanno interessato in modo devastante i parchi nazionali del Vesuvio, della Maiella, del Gran Sasso e Monti della Laga, del Gargano, dell’Aspromonte e del Cilento, solo per citarne alcuni.

Infine, ci teniamo a precisare che siamo estremamente consapevoli della responsabilità che la gestione di un territorio protetto comporta, quindi nessuna decisione è stata presa senza l’attenzione adeguata a tutte le parti coinvolte e le necessarie autorizzazioni che la legge impone. È lecito presumere che gli stessi cittadini che oggi hanno formulato la protesta sarebbero pronti a “insorgere” se malauguratamente dovesse scoppiare qualche incendio che comprometterebbe un bene prezioso e unico come la Pineta Zappini di Villetta Barrea.

Non possiamo non chiedere a tutti un po’ di fiducia e tanto rispetto per il lavoro che viene svolto dal Parco quotidianamente a servizio della Natura e del Territorio. Con professionalità e passione.

Giovanni Cannata




LA CITTÀ SI È ESPRESSA e la sua scelta deve essere accettata

Amaro in bocca per la millimetrica differenza

Ortona, 27 giugno 2022. Dunque, auguri a Castiglione ed alla sua squadra. Nell’immediato mi verrebbe da intervenire con una risposta ai tanti accademici ed esperti di politica unitisi tra loro in una sorta di azione in autotutela e sempre pronti a spiegarmi quali errori siano stati commessi, ma (non me ne vogliano) sono il passato, poiché sono gli stessi (esigui per fortuna) che hanno applaudito in due stanze diverse e dunque non riesco a pensare a loro. Il futuro di questa città, invece, è rappresentato da altri e non risiede in chi ha solo parlato senza mai rimboccarsi le maniche.

Il futuro di Ortona è nelle tante persone che hanno raccolto una sfida difficile e tentato di scalare una montagna, ben sapendo che sarebbe stata un’impresa ardua per le numerose insidie presenti sul terreno. Nomi non rientranti nella piccola nomenclatura di facciata della politica ortonese, ma cittadini attivi, che con il loro impegno hanno abbracciato il progetto di una città diversa. Dunque, consentitemi, il mio grazie per questa impresa, più epica di un tappeto di asfalto così tanto gradito all’elettore, va a questa nuova classe dirigente che mi ha affiancato giorno dopo giorno e che non apprezza chi gioca al nascondino della politica ma che si impegna per la propria città credendo nei sogni.

Dunque, emerge che un cospicuo numero di cittadini si è espresso in favore di un diverso modello amministrativo, anche se non in maniera sufficiente, e questi ortonesi hanno votato loro, non me; hanno votato i tanti che in questi mesi hanno accantonato lavoro e studio e si sono messi a disposizione di un collettivo per elaborare un programma per far alzare la testa a questa città. Solo loro potranno dire: noi ci abbiamo provato perché questa è la nostra città .

Rimpianti? Pochi.

Forse ci dovevamo spendere meglio per dire ai cittadini di Ortona di esercitare il proprio diritto di voto, ma la loro assenza dalle urne, unita al voto dato a questo progetto, fa emergere una città divisa, che non si identifica in questa amministrazione e che in qualche modo deve essere tenuta in considerazione.

In tanti mi hanno chiesto: E ora cosa succede?

Vedremo. Certo è che una grande eredità dovrà essere raccolta da chi ha condiviso questo percorso e noi tutti chiariamo che non saremo mai con quanti abbiamo combattuto in questi giorni, direttamente come candidati ed indirettamente come registi. Dunque, questa volta i capi saldi della rinnovata amministrazione comunale facciano qualcosa di più degli incontri politici con nascoste strette di mano ed espongano alla città i propri compagni di viaggio nelle prossime sfide elettorali, perché noi non saremo con loro.

Un abbraccio grande, grande va allo staff che ha supportato questa squadra mettendo passione ed impegno senza tornaconti personali. Grazie davvero, siete l’orgoglio del nostro gruppo.

Ho votato anche io, dunque da cittadino dico grazie agli ortonesi che con l’attivismo e con il voto hanno cercato di realizzare un sogno per le future generazioni.

Ilario Cocciola, candidato sindaco




CRONACHE DALLE TERRE di Scarciafratta

Remo Rapino presenta il suo ultimo libro

Spoltore, 27 giugno 2022. La Pro Loco di Spoltore, Terra dei 5 borghi, propone un appuntamento da non perdere per venerdì 1° luglio alle 18,30 a Spoltore, in Piazza D’Albenzio.

Remo Rapino, Premio Campiello 2020 con Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (ed. Minimum Fax), presenterà il suo ultimo libro Cronache dalle terre di Scarciafratta (ed. Minimum Fax).

Dopo l’indimenticabile cocciamatta Bonfiglio Liborio, lo scrittore racconta un altro commovente personaggio, Mengo, un’anima a parte, una voce che vive ai margini e che di nuovo torna a ridare voce a quelli sommersi dalla morte sotto il cielo di un dimenticato paese dell’Appennino abruzzese ferito dal terremoto.

Anche questa volta Rapino riesce a far rivivere luoghi e personaggi in un romanzo corale che promette di lasciare un segno profondo in chi legge perché ci farà sentire più vicina quella umanità emarginata ed eccentrica che si ha paura di accogliere. L’incontro, patrocinato dal Comune di Spoltore, si terrà nella incantevole cornice di Piazza D’Albenzio e a dialogare con l’autore ci sarà Fabrizio Zuccarini.

L’evento si terrà all’interno del Festival dei 5/4, il cui nome vuol rendere omaggio a quelli che nel 1600 erano i cinque quartieri di Spoltore, e che ha preso vita lo scorso anno con l’intento di promuovere sul territorio eventi culturali, musicali e letterari. Il Festival a settembre ospiterà un altro imperdibile appuntamento letterario con la scrittrice Maristella Lippolis.

Alessandra Renzetti




CELESTE VINCE la Cerasuolo d’Abruzzo Cup

Applausi per la manifestazione velica del Circolo Nautico Pescara

Pescara, 27 giugno 2022. Grande successo per la prima edizione della Cerasuolo d’Abruzzo Cup, regata-veleggiata d’altura nata dal matrimonio della Vela col Vino cerasuolo, uno dei prodotti più tipici del territorio, ed organizzata dal Circolo Nautico (Cnp2018) nel Porto Turistico Marina di Pescara sotto l’egida della Federazione Italiana Vela IX Zona Abruzzo e Molise.

Due giorni di regate per un totale di circa 36 miglia percorse tra Montesilvano, Pescara e Ortona da

una trentina di imbarcazioni d’altura partecipanti provenienti dai circoli velici di Giulianova, Vasto, Ortona e Pescara, abbracciando così idealmente tutta la costa abruzzese.

Ad accompagnare l’evento in ogni suo passo il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che conta attualmente 210 soci tra cantine private e cooperative e che ha scelto il colore del Cerasuolo per abbracciare l’iniziativa e idealmente il colore delle vele.

Tanta allegria e voglia di andar per mare hanno coinvolto gli equipaggi che hanno affrontato un buon vento di circa 15 nodi durante la prima giornata nel tragitto tra Pescara e Ortona, mentre hanno incontrato un po’ di bonaccia il secondo giorno.

Il premio più ambito, il Challenger Cerasuolo d’Abruzzo Cup, l’ha conquistato Celeste 2, l’Este 39 degli armatori D’Annunzio e Mori che ha sbaragliato tutti in overall ma anche in tempo reale. Vincitore nella Categoria A Il Piacere 2, il First 44.7 Benetteau di Luciano Leone seguito da MGS di Alessandro Pavone e Barbalandra di Paola Galeota.

Prima in categoria B ancora Celeste 2 degli armatori D’Annunzio e Mori, mentre seconda si è piazzata Trilli di Massimo Di Bernardo seguito da Mascè di Roberto Di Nisio. Nella categoria C l’ha spuntata Selvaggia di Vittorio Ferrara, seconda Tana Bianca dell’armatore Dario Cianci e terza Flipper di Salvatore Longo. Premio anche alla barca più bella che è andato a Shaula di Franco Aurisicchio.

A premiare gli equipaggi l’assessore allo Sport del Comune di Pescara Patrizia Martelli, il presidente della IX Zona FIV Abruzzo e Molise Domenico Guidotti, la vicepresidente Fiv Alessandra Berghella, Nino Venditti presidente del Circolo Nautico e l’imprenditrice Chiara Chiavolich per il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo.

Nino Venditti, presidente del Circolo Nautico Pescara: “È stato un evento coinvolgente sia da un punto di vista sportivo che sociale e ha dimostrato quanto sia importante fare squadra. Noi ci crediamo e pensiamo che questa manifestazione possa continuare a crescere negli anni coinvolgendo sempre più realtà territoriali. E per questo ringrazio tutti i marchi abruzzesi che ci hanno sostenuto e appoggiato e lo chef Massimo che ci ha cucinato ottimi pranzi e cene. Intanto ci prepariamo con lo stesso entusiasmo alla prossima regata, la “lunga” Pescara-Tremiti, tra poco più

di una settimana”.

Grazie agli sponsor e partners che si sono aggiunti al Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ossia Giosport, Autoepi, Saquella, Spiedì, Rustichella d’Abruzzo, AssoPanificatori Abruzzo-Molise, New York Grafics Banca Generali Private, Ferretti Gioielleria, Locman, Vittoria Rms.




>ENOZ-)ZONE( performance

Spazio Matta domani sera ore 21:00

Pescara, 27 giugno 2022. La performance tenta un racconto, un viaggio attraverso le stagioni della vita con lo speciale stilema del corpo-maschera. Una coralità che attraversa dimensioni espressive, istintive, intenzionali tra le risonanze mimesiche ed astratte.

Tutto quello che si desidera conoscere può essere trovato?

Rose dei venti e bussole orientano percorsi se c’è una consapevole ricerca?

Ognuno ascende inseguendo mete o illusioni?

Cosa è biodiversità per l’equilibrio e la sopravvivenza del pianeta? 

E quale possibilità può nascere smettendo di essere fuggitivi ed entrando in ascolto e in relazione con sé stessi, gli altri, la natura?

Le maschere in cartapesta, indossate in scena, sono state modellate e realizzate dai partecipanti durante il laboratorio L’Arte della Performance – Il Corpo e la Maschera, ideato e condotto da Cam Lecce e Jörg Grünert dell’Associazione Deposito Dei Segni Onlus, in collaborazione con Spazio Matta.




ATTTIVITÀ RICREATIVE e di socializzazione

Per i minori residenti nel territorio comunale: tutti al mare con la colonia marina

Paglieta, 27 giugno 2022. Il Comune di Paglieta, sotto la  guida del sindaco , avv. Ernesto Graziani, organizza il Beach Camp, iniziativa di  natura sociale che coinvolgerà i  bambini e ragazzi  residenti  sul territorio comunale e che frequentano  le Scuole primarie. La situazione epidemiologica  Covid-19, per fortuna, è sotto controllo, e con le dovute precauzioni, a Paglieta ci sarà la  colonia marina.  L’organizzazione dell’iniziativa,  che renderà speciali ed allegre le giornate dei bimbi che ci aderiranno, è curata  dall’assessore  all’Istruzione, Marisa Aquilante.

«  Questo momento di ripresa  alla consueta  quotidianità»,  afferma il sindaco, avv. Ernesto Graziani, «era molto atteso da tutti, specialmente dai più piccoli che quest’estate  potranno trascorrere giornate intense  al mare: la colonia  si svolgerà dal 18 al 30 luglio. Durante il Beach Camp »,  conclude Graziani, «che si terrà al lido  Le Morge di Torino di Sangro, coloro che vi parteciperanno avranno la possibilità di beneficiare Dei raggi del  sole, brezza marina e bagni al mare,   divertendosi, oltre  ad essere impegnati in molte attività, proposte da   personale  qualificato, del quale il Comune si avvarrà ».

Al via da oggi le domande di adesione alla COLONIA MARINA, che si svolgerà a Baia Blu, in località   Le Morge di Torino di Sangro, dalle ore 8:00 alle ore 130:00, dal lunedì al sabato. Vi  potranno aderire dai  50/70 bambini. Le richieste  saranno ammesse in base all’ordine di presentazione delle domande, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il modello di iscrizione è reperibile presso l’ufficio protocollo del Comune di Paglieta, da lunedì a venerdì (a partire dal oggi 27 giugno 2022), dalle ore 9:00 alle 17:00 ed il martedì e il giovedì dalle ore 15:30 alle ore 18:30.