innanzitutto, la ringraziamo per la risposta che abbiamo avuto modo di leggere sui media locali, ma
non possiamo fare altro che constatare come questa non abbia in alcun modo a che fare con le
questioni da noi poste.
Tralasciamo ovviamente tutte le questioni attinenti alle sue eventuali azioni a difesa dell’ambiente: il
nostro comunicato riguarda il rischio incendio a causa di attività di ristorazione, che usano fiamme,
carboni e braci, spostate dalla sua Amministrazione all’interno di una pineta, i cui alberi sono tra i
più infiammabili in assoluto (basti considerare che il Decreto regionale n. 25 del 29/06/2022 di
aggiornamento del Piano Regionale per la Programmazione delle Attività di Previsione,
Prevenzione e lotta Attiva contro gli Incendi Boschivi, sostiene che le aree di conifere, come le
pinete, per loro stessa caratteristica intrinseca presentano un elevato rischio di incendio).
Ed è proprio di questo che occorre parlare, non di altro come l’illuminazione o la cementificazione.
Magari, sulla cementificazione e il suo operato, avremo occasione di tornarci, e ne vedremo delle
belle.
Per quanto riguarda il focus centrale del nostro intervento, ovvero l’evidente rischio incendio nella
pineta di Vasto Marina, basti considerare che anche lei, proprio sollevando l’incendio avuto nella
pineta Dannunziana di Pescara, ha rimarcato come – probabilmente – sono bastate alcune scintille
di un treno a scatenare un grosso incendio. Figuriamoci dunque quale rischio corre Vasto ad avere
delle attività di ristorazione che usano fiamme e braci proprio all’interno di una pineta: non
aggiungiamo altro perché la situazione è talmente tanto lapalissiana che dare delle spiegazioni del
madornale errore significa offendere l’intelligenza umana.
Vogliamo solo ricordare quanto successo nell’estate del 2020 quando un imponente incendio
divampato a causa di semplice fuoco per la cottura dei pomodori, interessò l’area di Vasto Marina e
la stessa Riserva, o l’incendio divampato nel 2017 a Campo Imperatore proprio a causa di una
brace.
Cosa c’entri la ASL sul rischio incendio rimane un mistero, ma anche a volere considerare che vi
siano tutti i permessi e le autorizzazioni – e probabilmente non abbiamo motivo di dubitarne –, resta
l’evidenza che quella di posizionare degli esercizi di ristorazione, che basano le loro attività proprio
sulle fiamme, le braci e i carboni, all’interno di una pineta – siamo all’assurdo – è una decisione
azzardata.
Abbiamo dato delle alternative, ma lei ha preferito parlare di altro: un benaltrismo che fa un perfetto
utilizzo delle fallacie logiche per sviare il discorso e non rispondere alle questioni ma che, alla fin
fine, volgarizza il dibattito politico e la gestione del bene pubblico.
Noi non possiamo fare altro che continuare ad insistere chiedendo di ritornare sui suoi passi, se
preferisce anche senza riconoscere l’errore, ma l’importante era e resta quello di scongiurare
pericolosi incendi per un panino con la salsiccia.
Cordiali saluti.
Forum Civico Ecologista
Arci Vasto
Italia Nostra Del Vastese
Gruppo Fratino Vasto
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