di W. Centurione
Il noto C64 nacque dall’azienda americana “Commodore International” fondata da un immigrato polacco Jack Tramiel che dopo essersi liberato dal campo di concentramento di Auschwitz si trasferì negli Stati Uniti. Inizialmente la sua attività si occupava di vendita e riparazione di macchine da scrivere, ma ben presto iniziò ad interessarsi anche di informatica. Da allora la strada si fece tutta in discesa grazie alla invenzione e alla commercializzazione del Commodore 64.
Se in America è stata messa in commercio nell’agosto del 1982, qui da noi, in Italia il primo prototipo fu esposto nel mese di settembre dello stesso anno in una fiera di elettronica a Milano per poi avere definitiva consacrazione qualche mese più tardi nel mercato italiano. In una epoca dove il PC era un privilegio solo per pochi, il Commodore ha spazzato via la concorrenza con prezzi accessibili a tutti fino a divenire il computer più venduto di sempre.
Fu adottata una campagna di marketing che contribuì in maniera perentoria alla sua popolarità. Pubblicità a ripetizioni durante l’arco della giornata dove venivano attirati adulti, ragazzi e bambini. Quaranta anni fa, il Commodore non fu messo in mercato solo attraverso negozi tradizionali ma fu esposto nei negozi di giocattoli e nei centri commerciali così da raggiungere più facilmente qualsiasi pubblico in ogni momento. Inizialmente doveva essere una console per soli videogiochi ma poi alla fine è diventato un Pc completo per ogni uso. Dunque, ne furono realizzate diverse versioni per diversi settori professionali.
Fu dismesso solo dopo il fallimento della casa madre. Per più di un decennio ha dato la possibilità ad almeno due generazioni di affacciarsi per la prima volta nel mondo dell’informatica. Molti adulti di oggi sono quei bambini e/o ragazzi cresciuti con l’utilizzo del Commodore 64.
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