NUOVE NORME SULLE PROFESSIONI. Le richieste degli Ordini alla politica

L’Ordine degli Ingegneri di Teramo, insieme all’Ordine degli Architetti e ai Collegi dei Geometri e Periti Industriali teramani, suggerisce alle forze politiche provvedimenti che migliorino le condizioni di lavoro dei professionisti del settore. In particolare: il Testo Unico della Ricostruzione per i Comuni del doppio cratere sismico, semplificazione, equo compenso e regole sulla responsabilità

Teramo, 22 settembre 2022. Domenica 25 settembre 2022 si vota per eleggere un nuovo Parlamento. Un’occasione importante per l’Ordine degli Ingeneri di Teramo che, insieme all’Ordine degli Architetti e ai Collegi dei Geometri e Periti Industriali teramani, propone alle forze politiche alcuni provvedimenti normativi che potrebbero incidere positivamente sulle problematiche che riguardano la regolamentazione delle professioni e che migliorerebbero le condizioni di lavoro degli stessi professionisti.

Le parti, in particolare, convengono sulla esigenza di completare e di rivedere da una parte le norme che regolano le procedure elettorali degli Ordini e Collegi in un’ottica di semplificazione, dall’altra i percorsi di accesso alla professione e i provvedimenti che garantiscano la dignità del lavoro professionale in base al principio dell’equo compenso.

I professionisti del settore, inoltre, rappresentano la necessità che il processo di riforma degli ordinamenti professionali (avviato nel 2011-2012) si concluda presto, agendo tra l’altro sulla disciplina dell’obbligo assicurativo, sulle modalità di espletamento dell’obbligo della formazione continua, sulla semplificazione delle procedure di istituzione e gestione dei consigli di disciplina.

Ulteriori ambiti di intervento urgente dovrebbero essere quelli relativi all’adeguamento dei compensi dei periti e dei consulenti tecnici d’ufficio (Ctu) e all’attuazione delle disposizioni inserite nella Legge n. 81/2017 e nella legge sulla concorrenza 2021, con particolare riferimento al principio di sussidiarietà. E ancora, gli Ordini e i Collegi tecnici teramani chiedono di disciplinare meglio il principio di responsabilità dei professionisti nel sistema dei bonus edilizi nonché l’istituzione di un apposito fondo di rotazione, nell’ambito del PNRR, destinato specificamente alla progettazione.

Infine, si intende segnalare che nei Comuni teramani e aquilani che hanno vissuto la sovrapposizione dei danni dovuti al sisma 2009 e 2016 oltre a quelli legati alla neve, i tecnici e le imprese si trovano ad operare con procedure, normative e prezzari diversi e con scadenze inattuabili. In questo caso sarebbe utile l’applicazione del Testo Unico della Ricostruzione.

“L’auspicio è che i nostri suggerimenti possano essere presi in seria considerazione da tutte le forze politiche in campo – dichiara Leo De Santis, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Teramo -. L’attuazione dei provvedimenti che proponiamo rappresenta per noi una soluzione ad una reale ripartenza economica dei professionisti e di tutte le attività produttive”.




IL MUTARE DELLE FORME in corpi nuovi

Sabato lo spettacolo di Mario Massari con la partecipazione degli studenti del Liceo Classico Ovidio

Sulmona, 22 settembre 2022. Tornano in scena gli studenti del Liceo classico Ovidio di Sulmona. Sabato 24 settembre saranno infatti tra i protagonisti della rappresentazione Il mutare delle forme in corpi nuovi, spettacolo per la regia di Mario Massari.

L’appuntamento è alle 21, in piazza XX Settembre, a conclusione della V edizione di Ovidio Running, la gara podistica internazionale dedicata al poeta Ovidio, organizzata dall’ASD Runner Sulmona e dall’Istituto d’Istruzione superiore Ovidio.

Lo spettacolo, come si evince dal titolo stesso, si incentra sulla rappresentazione scenica di alcuni passi di opere del poeta latino, in particolare delle Metamorfosi. Ad interpretare i primi passi del capolavoro ovidiano saranno proprio cinque studenti del liceo classico: Niccolò Desiati, Matteo Marrese, Beatrice Marzolini, Sofia Schiavo e Noemi Tortis. Gli studenti saranno sulla scena insieme agli attori Mario Massari, Milo Vallone e Valentina D’Andrea, al Collettivo di danza Dadalouve e agli ospiti del centro diurno Giuliana Fapore del Dipartimento di Salute Mentale ASL1 Abruzzo, all’insegna di un’arte che, in tutte le sue forme, unisce e si fa portavoce di un profondo valore educativo.

Annalisa Civitareale




GLOBE THEATRE, il crollo

Studenti di Roseto tra i feriti nel crollo

di W. Centurione

Chieti, 22 settembre 2022. “Come ogni anno erano andati a Roma al Globe Theatre per vedere quest’anno il Macbeth. I ragazzi stavano uscendo e andando verso le scale di uscita, all’improvviso è avvenuto il crollo!

Tutto è accaduto appena terminato lo spettacolo per le scolaresche, sembra che si siano sganciate le piastre di tenuta della rampa. Attimi di paura a Roma. I Vigili del Fuoco hanno fatto sapere che i ragazzi, tutti tra i 16 e i 17 anni, stavano uscendo dal teatro, quando la scala ha ceduto. In quel momento stavano transitando almeno una quindicina di ragazzi, alcuni sono stati portati in ospedale. L’incidente è avvenuto ieri intorno all’ora di pranzo, alle13:30 circa. Dopo aver evacuato i giovani sono iniziate le operazioni di messa in sicurezza del teatro. Sul posto è giunta anche la polizia di stato.

Il Globe Theatre, costruito nel 2003, è stato intitolato a Gigi Proietti dopo la sua scomparsa ed è una fedele replica del teatro di Londra dove recitò la compagnia di William Shakespeare. Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si è subito messo in contatto con i gestori della struttura.

Le testimonianze dei presenti: “Stavamo uscendo dopo lo spettacolo ed è ceduta una scalinata. Gli alunni sono caduti tra le travi da un’altezza di circa tre metri, dal terzo al secondo piano. I ragazzi hanno tra i 17 e i 18 anni”…ha raccontato la docente Chiarina Maggitti che stava accompagnando la scolaresca coinvolta nel crollo avvenuto nel Globe Theatre all’interno di Villa Borghese, a Roma.

Gli studenti del liceo erano arrivati nella Capitale da Roseto degli Abruzzi, in gita scolastica. Avevano assistito nel teatro allo spettacolo Macbeth. E poi il racconto di una studentessa: …“Stavamo scendendo le scale dopo lo spettacolo e abbiamo sentito le urla perché la scala di legno è crollata sotto i piedi dei nostri compagni. Io ho visto crollare tutto, è stata una frazione di secondo. Lo spavento è stato grandissimo. Molti di noi sono ancora sotto shock”. Così una studentessa abruzzese

Anche la professoressa Simona Di Felice che era lì a Roma durante l’accaduto, interviene: …“i ragazzi non sono in gravi condizioni. Voglio sottolineare che i soccorsi sono stati tempestivi perché in pochi minuti sono arrivati vigili del fuoco, 118 e forze dell’ordine”. Davvero una brutta avventura per tutti i presenti e per i nostri conterranei. Speriamo si riprendano presto.




LA PROTEZIONE CIVILE IN SOCCORSO dei comuni colpiti dall’alluvione

Il Vicesindaco Lidia Albani: “ Generosa e tempestiva anche in questa occasione. L’ Amministrazione la ringrazia a nome della città”.

Giulianova, 22 settembre 2022. Il Vicesindaco Lidia Albani ringrazia la Protezione civile di Giulianova che è intervenuta con tempestività in soccorso della popolazione marchigiana che giovedì scorso è stata sconvolta da una disastrosa alluvione. Da Giulianova sono partiti quattro  volontari a bordo di due veicoli, uno attrezzato per il lavaggio di strade e oggetti, l’altro, un pulmino, dotato di quattro idrovore, un gruppo elettrogeno ed altra attrezzatura adeguata.

“Torneranno nelle aree colpite, dopo la fase d’ emergenza – sottolinea il Vicesindaco, che è anche assessore alla Protezione civile – I volontari hanno messo  quotidianamente a disposizione loro stessi, con impegno e grande abilità tecnica. Anche in questa occasione, la Protezione civile di Giulianova ha dimostrato, oltre all’efficienza, una straordinaria generosità. È doveroso che al gruppo vada per questo, a nome personale, dell’ Amministrazione comunale e della città, un sentito ringraziamento”.




LE PREOCCUPAZIONI legate al caro energia

basse temperature costringono ad utilizzare le varie forme di riscaldamento a disposizione

Gamberale, lì 22 settembre 2022. Siamo tutti consapevoli che si andrà incontro ad un periodo difficile dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico ed è indispensabile che vengano presi dei provvedimenti legislativi che vadano incontro ai cittadini dei Comuni che hanno altitudini superiori agli 800/1000 mt. s.l.m.

Le varie problematiche legate allo spopolamento, ai disagi della sanità e della scuola fino alle pessime condizioni della viabilità sembrano problemi di scarso rilievo difronte al caro energia. Comuni come Gamberale (1.343 mt. s.l.m.) nel periodo invernale hanno temperature sottozero sia di notte che di giorno e pertanto il consumo di metano, legna e pellets e altri prodotti per riscaldamento è davvero notevole rispetto alle zone costiere.

Nel caso del metano è vero che le tariffe imposte tengono conto dei parametri legati anche all’altezza sul livello mare, ma nello specifico è opportuno prevedere un’agevolazione importante come previsto per il gasolio e il gpl.

Secondo l’articolo 19 della direttiva 2003/96/CE chi risiede in aree geografiche particolarmente svantaggiate ha diritto ad aliquote ridotte di accisa sul gasolio e sul gas di petrolio liquefatto (GPL) usati come combustibile per riscaldamento.

La decisione di esecuzione (UE) 2019/814 del Consiglio del 17 maggio 2019 che autorizza l’Italia ad applicare, in determinate zone geografiche, aliquote di tassazione ridotte al gasolio e al gas di petrolio liquefatto (GPL) utilizzati per riscaldamento ai sensi dell’articolo 19 della direttiva 2003/96/CE è valida fino al 31.12.2024.

Tali agevolazioni sono previste per il gasolio da riscaldamento e per il GPL (e non per il metano) che in realtà non sono utilizzate in quanto le reti metanifere hanno ormai coperto tutti i territori e fino a qualche mese fa era il combustibile più usato sia per il risparmio economico e sia per la “comodità” del suo utilizzo. Tra l’altro, l’utilizzo del metano da un punto di vista ambientale è meno impattante rispetto soprattutto agli impianti a gasolio e quindi è una fonte energetica da incentivare anche per tale ragione.

È impensabile che le aree interne non debbano usufruire di ulteriori tariffe calmierate rispetto a paesi che risiedono sulla costa che sicuramente godono di temperature più miti rispetto all’entroterra.

I costi per le spese di riscaldamento che si sostengono in zone di montagna non sono minimamente paragonabili ai costi sostenuti in zone costiere. 

È necessario intervenire urgentemente per agevolare l’utilizzo del metano nelle aree interne attraverso una defiscalizzazione notevole, che consenta ai cittadini delle aree interne di poterne usufruire non subendo ulteriori disagi sia economici che in termini di qualità della vita.

Maurizio Bucci

Sindaco di Gamberale




NUOVA VITA PER IL CINEMA auditorium Zambra di Ortona

Si parte con la nuova gestione di Unaltroteatro

Ortona, 22 settembre 2022. ’impresa di produzione Unaltroteatro dà il via alla stagione 2022/2023 nel nuovo spazio teatrale e cinematografico del Comune di Ortona (Chieti): il cinema auditorium Zambra, chiuso ed inutilizzato dal 2013, dopo i lavori avviati dall’ente nel 2017, permette oggi al territorio abruzzese, e nella sua nuova versione, di usufruire di una location che torna a vivere e che inaugurerà la stagione il 30 settembre alle 21, con ‘No, grazie’ quando calcherà la scena Adriano Falivene per la regia di Antonio Perna e la produzione di Murìcena Teatro.

Unaltroteatro nasce nel 2017 dall’intuizione dell’attore e regista Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino, attrice e regista. Nel giugno 2018 la compagnia ottiene il riconoscimento dal Ministero dei Beni Culturali come Impresa di produzione teatrale Under 35, si occupa di produzione e formazione per l’Arte Teatrale e promuove lo sviluppo delle arti sceniche performative e visive ed è nel 2020 che la compagine si amplia con l’ingresso di Davide Borgobello, scrittore, autore e produttore: con questo ingresso i progetti si fanno sempre più importanti.

La nuova realtà ortonese diventa sfondo ideale per accogliere progetti di formazione e spettacolo con l’ambizione di diventare nuovamente centro di aggregazione e di crescita del pensiero critico per la città e punto di riferimento abruzzese. Tante sono le iniziative pensate per la valorizzazione di questo rinnovato ‘polo culturale’. Unaltroteatro guarda con molta attenzione anche alle altre forme d’arte e quindi propone cinema, eventi site specifici, incontri, workshop e una scuola di formazione, la UT Factory, per dare la possibilità ai giovani di scoprire tutti i mestieri che ci sono davanti e dietro le quinte con docenti specializzati che, partendo dal territorio ortonese e abruzzese, hanno calcato palchi e set nazionali e internazionali. Con lo stesso spirito sono state presentate le collaborazioni con Ciak City, Artinvita, le altre realtà teatrali ortonesi e il Comune di Ortona.

“L’intento è quello di offrire opere che possano avvicinare il pubblico giovane al teatro – sottolineano i fondatori di Unaltroteatro – guardiamo alle nuove generazioni che, negli ultimi due anni, hanno subìto più degli altri le conseguenze della pandemia. Proprio per questo abbiamo scelto, per lo slogan della stagione, la parola ‘coraggio’, perché adesso è il tempo di essere coraggiosi e riprendere in mano i propri sogni”.

“Accoglienza e scambio. Grazie anche alla collaborazione nascente con tutte le scuole del territorio ortonese, intendiamo non sovrapporci ma integrare l’offerta già presente sul territorio – spiegano. – Ci siamo accorti, dopo un’attenta analisi fatta nella città, che bisogna fornire ai giovani gli strumenti, l’ascolto e la possibilità di esprimersi per comprendere, scegliere e creare. Il nostro è un invito a scoprire la magia che si nasconde dietro e davanti al palcoscenico”.

Chi sono i membri di Unaltroteatro:

– ARTURO SCOGNAMIGLIO

Attore, regista e disegnatore luci si forma in varie realtà in Italia (Scuola di recitazione Galante Garrone di Bologna, Teatro del Navile) e a Londra nel 2011 (OldVic Theatre, National Theatre) e lavora con attori e registi come Renato Carpentieri, Mauro Avogadro, Marco Manchisi, Ennio Coltorti, Gabriele Lavia solo per citarne alcuni, come attore è protagonista di vari spettacoli per la regia di Tony Laudadio, Andrea Renzi e inizia una proficua collaborazione con Teatri Uniti. Per la televisione lavora in varie serie televisive con la regia di Giulio Manfredonia (Sotto Copertura), Edoardo De Angelis (Sueño Bendito), Carmine Elia (Mare fuori) Sergio Mimica-Gezzan (I Medici Master of Florence) accanto ad attori come Guido Caprino, Claudio Gioè, Dustin Hoffmann e Richard Madden ed altri. Fonda nel 2017 la compagnia Unaltroteatro insieme ad altri colleghi;

– LORENZA SORINO

Attrice e regista teatrale inizia il suo percorso artistico a 13 anni con il teatro del Krak. Nel 2000 consegue il diploma di attrice di prosa presso la la Scuola di teatro di Bologna di Alessandra Galante Garrone. Lavora con vari registi come Francesca Mazza, Angela Amalfitano, Vittorio Franceschi, Marco Manchisi, M. Schmidt, A. Popovsky, Gabriele Lavia solo per citarne alcuni. E’ protagonista di vari spettacoli teatrali e nel 2006 per il cinema è protagonista del film Onora il Padre e la Madre di Gianni Leacche e prende parte al film Janara di Roberto Bontà Polito, per la tv lavora in serie televisive come RIS 2, Un Medico in famiglia, Don Matteo e recita accanto a Gigi Proietti nel Il signore della Truffa. Dal 2012 insegna recitazione in varie realtà. Fonda insieme ad altri colleghi nel 2017 la compagnia Unaltroteatro;

– DAVIDE BORGOBELLO

Sceneggiatore e scrittore si diploma in Sceneggiatura Cinematografica presso la Roma Film Academy. Fonda nel 2013 l’associazione DUEL operante nel cinema indipendente e scrive numerosi spot, cortometraggi e episodi pilota per serie televisive. Dal 2015 è titolare di Art and Magic, azienda operante nel settore dell’audiovisivo. Come scrittore vince il 38° festival di Leonforte con “Una cena”, è finalista al Giallo Festival di Bologna con il romanzo “Le verità degli incubi” vincitore poi del Premio narrativa indipendente, edito da Walter Manzoni. Partecipa al programma “Scriptor –Autori sulla graticola”, talent show letterario per scrittori. Dal 2020 è socio e amministratore delegato di Unaltroteatro srl.




ELEZIONI POLITICHE del 25 settembre 2022

 Il gruppo #soloortonanellatesta rilancia azioni strategiche e visione politica

Ortona, 22 settembre 2022. A tre mesi dalle amministrative ortonesi, il gruppo #soloortonanellatesta, a partire dal confronto avvenuto lo scorso venerdì 16 settembre 2022 a Villa Ada, ha deciso di attivare una nuova fase di impegno civico e politico.

Coscienti dell’ampiezza del gruppo e delle svariate identità in esso presenti, non vogliamo sopirle ma rafforzare la nostra visione per lo sviluppo della città di Ortona, migliorando le azioni strategiche prettamente locali anche attraverso una maggior chiarezza sulla visione politica del gruppo.

Votare è l’unico strumento che si ha per affermare le proprie idee; pertanto, riteniamo fondamentale invitare tutti e tutte al voto per le elezioni politiche del 25 settembre 2022.

Noi,  nati con un progetto ambizioso, quello di unire l’area riformista progressista con quella moderata e che nelle amministrative, pur con gli ostacoli che ci sono stati frapposti, ci siamo uniti per lottare contro la politica dell’orticello, nella sfida in favore di un programma amministrativo, elaborato minuziosamente, con nuove idee e alte visioni per la nostra città, consapevoli che il tutto si sarebbe potuto realizzare solo attraverso cooperazione e progettazione Europea, invitiamo quanti hanno abbracciato quella opportunità ad esprimere un voto di responsabilità.

La nostra programmazione inclusiva ed europeista ci impegna per le elezioni politiche del 25 settembre ad appoggiare l’area che maggiormente raccoglie quei valori progettuali, dunque il centro sinistra, pur con i suoi limiti e le importanti responsabilità che ora necessariamente dobbiamo cercare di superare.

Il nostro dovere nei confronti della comunità ortonese è quello di far coesistere quanti vorranno partecipare con puro spirito civico, prescindendo da una precisa scelta di campo, e coloro che vorranno avviare con noi un chiaro percorso politico.

#soloortonanellatesta rimarrà sempre un luogo di confronto ed il contenitore delle diverse esperienze che dialogheranno tra loro.




UN RICONISCIMENTO UNICO dal mondo Kobe

Era Ora Braceria, la Braceria fondata da Ettore Bitritto è l’unico in Abruzzo

Sono in totale 13 i ristoranti in Italia ai quali è stato assegnato questo riconoscimento ufficiale dal Consorzio Kobe Beef

Vasto, 22 settembre 2022. In Abruzzo arriva un riconoscimento unico dal mondo del Kobe, la carne più pregiata al mondo, ad ottenerlo è Era Ora Braceria di Vasto che è stato l’unico ristorante nella nostra regione, e uno dei tredici in Italia. Con questo riconoscimento, giunto direttamente dal Giappone, Ettore può fregiarsi ufficialmente dell’utilizzo del marchio della leggendaria carne di Kobe. Per entrare nel Consorzio “Kobe Beef” c’è una rigida selezione che Era Ora ha superato insieme ad un ristorante di Siena, diventando così il tredicesimo in Italia, le atre nove richieste d’iscrizione di quest’anno, sono state respinte.

Per presentare e raccontare alla stampa abruzzese l’ingresso ufficiale nel mondo Kobe, Ettore ha voluto organizzare una serata nel suo locale. «Sono contentissimo che stasera siate – ha detto Ettore Bitritto – qui a festeggiare con me e Chiara questo prestigioso riconoscimento. Per noi è un traguardo molto importante, non solo perché siamo solo 13 ristoranti in tutta Italia ad averlo ottenuto, ma perché consacra quello che è l’obiettivo del mio locale sin dall’apertura, lavorare solo con eccellenze mondiali come lo è la carne di Kobe».

Non è voluto mancare all’avvenimento il sindaco di Vasto Francesco Menna insieme ad alcuni assessori tra i quali: Felicia Fioravante, vicesindaco e assessora alla Città del Benessere, al Turismo e ai Lavori Pubblici, Anna Bosco, assessora all’Istruzione, allo Sviluppo Economico e alla Transizione Digitale, Carlo Della Penna, assessore allo Sport, alla Smart City e alla Sicurezza, presente anche la consigliera regionale Sabrina Bocchino.

«Non posso che esprimere –ha aggiunto il sindaco Menna – il mio orgoglio per avere a Vasto un ristorante di questo livello che ha ottenuto un riconoscimento così rilevante. Questo non fa che accrescere la qualità del turismo enogastronomico della nostra città. Il mio plauso va a Ettore e a tutta la sua squadra per il successo raggiunto».

Ettore ha ideato per gli ospiti una degustazione composta da prodotti di altissima qualità: Joselito e 5J Patanegra, Tataki di Kobe su foglia di shiso fresca e salsa di ponzu agrumata e Kobe con salsa al sesamo d’orato cucinato su Teppanyyaki (piastra), in abbinamento in ordine, lo Champagne Odyssèe 319 Blanc de Blanc Gran Cru, il Bandol Rosè Aoc Val d’Arenc, e in chiusura il Margaux AOC 2016 La Couronne Marquis De Terme. Il dolce invece è stato accompagnato dallo Yuzu.

A selezionare i vini, il lancianese Nicola Roni, tra i più grandi esperti in Italia di Champagne nonché ambasciatore dello Champagne, e sommelier Ais e a raccontare le caratteristiche di questa carne, è venuto da Milano, Cristiano Nonis, brand ambassador di Waguy Company e sommelier del Sakè e Aspi. Tra gli ospiti anche la neopresidente dell’Ais Abruzzo Angela Di Lello e lo chef stellato Nicola Fossaceca.

«Ho scelto questi vini – ha spiegato Nicola Roni – perché delle carni così importanti, con condimenti molto ricercati, richiedevano vini di grande complessità. Ho voluto creare degli abbinamenti che ottenessero armonia, eleganza e finezza».

Ettore fonda Era Ora Braceria nel 2017, accanto a lui c’è Chiara Taraborrelli, compagna nella vita e nel lavoro. È Ettore, con una esperienza in Spagna in questo settore alle spalle, ad occuparsi delle selezioni delle carni, ordinando solo tagli provenienti da Giappone, Finlandia, Australia, terre dei laghi, paesi nei quali si produce il meglio a livello mondiale. Il ristoratore sta anche lavorando con un progetto unico al mondo fatto dal governo spagnolo e la Discarlux, dove 13 razze autoctone ed estere vivranno insieme e verranno allevate con il metodo Galiziano nella terra di Fisterra.

Il Kobe è una carne che necessita di essere raccontata per spiegare ai clienti da cosa è dovuta la qualità e di conseguenza il suo prezzo. La razza e il metodo di allevamento rendono queste carni così prestigiose. La particolarità del manzo Kobe sta appunto nell’allevamento di questi bovini ai quali è evitato qualsiasi tipo di stress, vengono addirittura massaggiati fino ad ottenere una carne ricca di grasso intramuscolare che crea la famosa “marezzatura”. Il termine Waguy (che significa manzo giapponese) viene usato per indicare determinate razze di manzo giapponese.

«Ci tengo a ringraziare tutti voi –ha concluso il titolare- per essere venuti in questa serata così speciale per me. Da subito ho creduto che la strada giusta di Era Ora fosse quella di selezionare prodotti di grande qualità e i risultati mi hanno dato ragione, oggi abbiamo clienti provenienti da tutto il centro Italia che ci scelgono per questo. Un grazie speciale va a Chiara e alla mia squadra, sempre la stessa dal 2017, insieme stiamo crescendo giorno dopo giorno».




TORNA UNIVAQ STREET SCIENCE: una settimana di eventi dedicati alla divulgazione scientifica

Una settimana di eventi dedicati alla divulgazione e alla diffusione della cultura scientifica

L’Aquila, 22 settembre 2022. Dal 24 settembre, nel centro storico dell’Aquila, torna Street Science, la manifestazione organizzata dall’Università dell’Aquila per offrire alla cittadinanza, senza limiti di età, un’esperienza immersiva nel mondo della ricerca e un’occasione per partecipare attivamente alle più rilevanti sfide sociali del presente e del futuro.

La conferenza stampa di presentazione si è svolta questa mattina a Palazzo Fibbioni alla presenza del rettore UnivAQ Edoardo Alesse; del prof. Luca Lozzi, direttore del Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche (DSFC) dell’Università dell’Aquila e coordinatore di Street Science; e del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Presenti anche Ezio Previtali, direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, e Fernando Ferroni, prorettore del Gran Sasso Science Institute, che hanno illustrato il programma dell’evento parallelo Sharper.

Tanti gli appuntamenti e le iniziative in cartellone nell’edizione 2022: seminari, talk, pop-up della scienza (stand in cui i ricercatori di UnivAQ esporranno in modo divulgativo i prodotti della propria ricerca, rivolgendosi a un pubblico di bambini, adulti e famiglie), lezioni di scienziati e scienziate di fama internazionale – come quella che terrà Ettore Perozzi dell’Agenzia Spaziale Italiana sui corpi celesti che entrano in rotta di collisione con la Terra – esperimenti, dibattiti, spettacoli teatrali. E ancora concerti, gare sportive, cacce al tesoro, prove di orienteering per le scuole, incontri con ospiti molto speciali, come Gino Bucci, l’ideatore del popolarissimo profilo social “L’Abruzzese fuori sede”, che sarà protagonista della Lectio intoscibile, dedicata a Serafino Aquilano, poeta cortigiano del Quattrocento.

A dare l’avvio al programma sarà la maratona non competitiva Street Science Running, che torna dopo uno stop forzato di due anni dovuto alla pandemia e che si correrà sabato 24 settembre a partire dalle 15:30 in centro storico, con un doppio percorso da 6 e 12 km e arrivo e partenza fissati al Parco del Castello.

La giornata clou è prevista invece venerdì 30 settembre, con eventi che si svolgeranno dal mattino fino a sera e culmineranno con la grande festa “UnivAQ Party”, in programma, a partire dalle 19:00, a Piazza S. Basilio.

“Street Science non è solo il nostro evento identitario più importante e rappresentativo – afferma Edoardo Alesse – è anche una manifestazione emblematica dell’evoluzione che hanno subìto i rapporti tra le università e i territori. Un tempo i legami tra università e città non erano forti come adesso, non si sapeva nulla del lavoro che svolgevano i professori e i ricercatori, che rimanevano chiusi nei loro studi e nei loro laboratori. Per fortuna i tempi sono cambiati, ormai si è capito che le cose si devono fare insieme. Le università continuano a custodire la coscienza della ricerca ma sono diventate anche luoghi che intercettano, elaborano e valorizzano le esigenze dei territori. A questa missione specifica è stato dato un nome preciso, Terza Missione, che vuol dire proprio condividere i risultati della ricerca in ambito economico ma soprattutto sociale”.




VINCE L’ABRUZZO e va ai mondiali in Israele

Nella finale dei campionati studenteschi di beach volley il Luigi Savoia di Chieti è inarrestabile

Roseto Degli Abruzzi, 22 settembre 2022. Una splendida esperienza di sport. Correttezza, lealtà e sano agonismo hanno caratterizzato la settimana delle finali nazioni studenteschi di beach volley a Roseto. Alla fine, la compagine abruzzese del Luigi Savoia di Chieti ha battuto nettamente in finale, con un secco 2 a 0, le Marche e si è aggiudicata la vittoria finale, prenotando, così, il posto ai Mondiali ISF (International School Sport Federation) di beach volley in programma in Israele nel 2023. Nella femminile la formazione emiliana del Liceo Scientifico Fulcieri Paulucci di Calboli di Forlì ha avuto la meglio in finale con 2 set a 0, sulla formazione dell’IIS Lorenzo Guetti – Tione TN. Buona, comunque, anche l’esperienza delle ragazze abruzzesi del Liceo Scientifico Da Vinci di Pescara che hanno conquistato un onorevolissimo 5° posto. Daria Castaldi, Valentina Silvestris e Giulia Angelucci, guidate dal Prof. Giambattista Pupi possono essere più che soddisfatte per un’esperienza da migliorare e ripetere nei prossimi anni.

La lode, però, spetta ai giocatori teatini. Giacomo Ciammaichella, Francesco Cirotti e Diego Petrocco allenati dal prof.  Nicola Piro, hanno dato vita ad un torneo perfetto sotto ogni aspetto: tecnico, agonistico, tattico e atletico.  Fin dalla prima gara i giocatori dell’IIS Luigi Savoia di Chieti, diretta dal d. s. Grazia Angeloni non hanno perso una sola battuta. Concentrati, determinati, attenti hanno guadagnato meritatamente la vittoria finale che li porterà l’anno prossimo a Tel Aviv. Lo stesso percorso è stato compiuto dalle romagnole del Fulcieri Paulucci di Forlì. Letizia Bentivoglio, Alessia Giunti e Martina Simoncelli hanno avuto un cammino costante e regolare, attentamente guidate dal prof. Carmelo Di Giacomo sono approdate in finale eliminando proprio le allieve pescaresi. Un successo più che meritato per quanto hanno fatto vedere nel corso del torneo.

Suggestiva anche la cerimonia di chiusura, nell’accogliente e attrezzatissimo Villaggio Lido d’Abruzzo, che ha avuto il suo culmine con la premiazione dei vincitori e di tutte le rappresentative partecipanti. Non è mancato nemmeno il momento per dare un riconoscimento, con premi speciali, ai migliori atleti, senza dimenticare le scuole di Roseto che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento. Tre questi i ragazzi dell’IIS Moretti autori del logo della manifestazione: “uno squalo ridente che schiaccia”, eccoli nell’ordine: Stefania Di Tomasso, Lucrezia Cornice, Marco Cartone e Lorenzo Porrea. 

E poi una festa di balli e canti che unirà in unico abbraccio ragazzi e ragazzi giunti nel bel centro della costa teramana da ogni angolo d’Italia.




ELISABETH II, una vita tra modernità e tradizione

I funerali seguiti da 4 miliardi di persone – Ora riposa colei che ha regnato per 70 anni fronteggiando con coraggio e determinazione le sfide che il tempo le ha riservato –Un’icona costruita dai suoi atti e da un costante battage mediatico – Grande la sua attenzione alla cultura all’arte allo spettacolo – Quando elogiò De Sica e il suo “Umberto D “– Celebrata da film libri e spot pubblicitari 

di Marcello Lazzerini

Finalmente Elisabetta II riposa nella cappella di famiglia di St. George accanto a Filippo, l’amato consorte, al padre, alla madre, alla sorella Margaret. Dall’8 settembre, giorno dell’annuncio della morte della più longeva regina della storia sul Regno di Gran Bretagna e dei Paesi del Commonwealth, al 19 settembre, giorno della sepoltura nel Castello di Windsor, sono trascorsi 12 giorni durante i quali Elisabeth è stata avvolta dall’affetto, dall’attenzione, dalla curiosità di milioni di persone. Addirittura, si stima che le dirette tv diffuse dalla BBC abbiano consentito di seguire minuto per minuto il solenne cerimoniale delle esequie da ben 4, 1 miliardi di spettatori globali. Un vero e proprio Guinness dei primati.

Ora che le dirette-maratona a reti unificate sono cessate, resta il ricordo di interminabili liturgie sepolcrali, emozioni, sorrisi e lacrime, di Royal family apparentemente unita, di folle commosse e orgogliose di partecipare ad uno straordinario, irripetibile rito collettivo, di molti capi di stato, tra cui i “potenti della terra” (così li definiscono) che si sono ritrovati per una volta come cornice di un evento la cui protagonista era lei, solo lei: Elisabetta II. Certo, le luci e le telecamere si riaccenderanno ancora per l’incoronazione di Carlo III. Ma ci sarà un periodo di tregua, durante il quale si spera i potenti si decidano ad agire con la necessaria determinazione per la cessazione delle guerre in atto e l’avvio di politiche di pace e di disarmo. Come da tempo invoca anche Papa Francesco.

E ad avviare, nei fatti e non a parole, quelle misure volte a salvare il pianeta dalla catastrofe già in corso, indicate dagli scienziati e dai movimenti giovanili (come Friday For Future e tanti altri), che guardano – loro sì – al futuro. E non al passato. E’ in queste ore che ci si interroga sulla tenuta del Regno Unito dopo che la morte della Regina ha chiuso, così dicono, un’epoca storica. C’ è chi si attende presto un gesto, un segnale importante da Carlo III, noto ambientalista e sensibile ai destini del pianeta.  Intanto, ci sarà anche occasione di avviare una riflessione su quella che è stata la figura di Elisabetta II, di cui in queste lunghe giornate sono state diffuse – anche da emittenti italiane – immagini inedite sui suoi anni giovanili, di ragazzina partecipe delle sofferenze e della lotta del proprio popolo, e delle democrazie occidentali, contro gli invasori e sterminatori nazisti. In attesa, proviamo a ricostruire, a volo d’uccello, il profilo di questa Regina che ha suscitato tanta commozione e affetto.

“Quando la vita sembra dura, i coraggiosi non si sdraiano e accettano la sconfitta, ma sono ancora più determinati a lottare per un futuro migliore.” È una delle dichiarazioni più aderenti alla immagine che di sé ha dato la Regina Elisabetta II, spentasi pacificamente all’età di 96 anni, l’8 settembre scorso, nella sua residenza di Balmoral. Il coraggio non le è mancato nei suoi 70 anni sul trono del Regno Unito (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord) e del Commonwealth, il periodo più longevo di tutti, anche della Regina Victoria che pure ha segnato un’epoca.  Coraggio e longevità, fatti questi ampiamente ricordati nei giorni di lutto e di cerimonie celebrative svoltesi, talvolta eccessive, in varie parti del mondo.

Certo, l’ondata emotiva, dovuta innanzitutto all’immagine che Queen Elisabeth II, si era conquistata in tutti questi anni, è destinata a durare ancora un po’, Verrà tuttavia anche il momento per una riflessione più distaccata sul ruolo svolto in questi 70 anni di regno dalla Regina Elisabetta, la quale si è trovata a dover conciliare la tradizione con i grandi cambiamenti politici, sociali, di costume e climatici. Vedranno allora storici e analisti politici se è stata all’altezza delle sfide che ha dovuto affrontare.  Intanto, registriamo quanto l’ondata popolare di lutto e di affetto per la regina scomparsa manifestatasi anche oltre i confini del Regno, sia frutto oltreché di ragioni storiche, di un potente e suggestivo fenomeno mediatico spiegabile con il fatto che il Regno Unito (con molti scricchiolii) ha rappresentato e tutt’ora rappresenta una grande potenza sotto tutti i profili: economico, militare, scientifico, culturale, politico, mediatico, e democratico. E vanti una lunga tradizione, che i suoi sudditi per secoli hanno percepito come un ordine naturale delle cose.

Da tempo non è più così, tant’è che ciclicamente si sono affacciate voci prefiguranti il declino del regime monarchico, ma puntualmente sovrastate dall’attaccamento alla monarchia, a quella tradizione che Queen Elisabeth ha saputo interpretare e far convivere con la modernità, talvolta con allegria talaltra con spregiudicate operazioni di marketing volte a  diffondere nel mondo l’immagine del made in Britain, come quando si rese partecipe non senza autoironia di uno spot di non eccelso gusto,  ma di immancabile risonanza, quello della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra, del 27 luglio 2012. Nel video proiettato all’Olympic Park, James Bond, interpretato da Daniel Craig, si recava a Buckingham Palace per incontrare Sua Maestà (affiancata dai suoi amati corgi) e poi accompagnarla allo stadio in elicottero. Il breve film si chiudeva con la regina che si lanciava nel cielo londinese con un paracadute recante i colori della bandiera inglese: i due paracadutisti, uno dei quali vestito proprio come la sovrana, atterrarono all’Olympic Park mentre Elisabetta sorrideva soddisfatta dalla tribuna.

A simili inusuali appuntamenti Elisabeth non si è sottratta quasi mai. Uno spot spericolato ed eccessivo val bene un Regno. Uno carino e divertente, come quello del thè sorseggiato con l’orsetto Paddington, è ancor più gradevole. Sì, lei ha conservato e rafforzato la propria popolarità anche con sortite del genere, oltreché con i suoi proverbiali cappellini e abitini colorati, lanciando una moda tutta sua,  con le sue passioni per i cavalli (ne possedeva una trentina) per i suoi speciali cagnolini, la sua partecipazione alle manifestazioni sportive e il suo legame con i personaggi dello spettacolo, dell’arte e dello star system, alcuni dei quali nominati  sir, ovvero baronetti, come i Beatles, Elton John, Angelina Jolie, David Beckham, Emma Thompson, Andrew Lloyd Webber, il re del musical inglese creatore di ‘Evita’ e ‘Jesus Christ Superstar’, David Niven, il regista Alain Parker, la cantante Sade, e vari altri. Ma c’è anche una lista dei “baronetti mancati”, una lunga lista di rifiuti : 277 fra il 1951 e il 1999, un gotha delle lettere e delle arti, tra cui Alfred Hitchcock, il regista di “Psycho”, il padre del thriller cinematografico, e due tra i più grandi pittori contemporanei inglesi, Lucian Freud e Francis Bacon, oltre allo scultore Henry Moore, e ad una pattuglia di scrittori, tra cui C. S. Lewis, l’autore di “Le cronache di Narnia”, Graham Greene (1956), Aldous Huxkley (1959), autore de “Il mondo nuovo” ed altri ancora.

E’ noto il caso di John Lennon, che dopo avere accettato la nomina a baronetto l’aveva restituita per protesta contro il coinvolgimento della Gran Bretagna nella guerra civile in Nigeria nel 1966. Resta il fatto, che molti artisti l’hanno omaggiata, addirittura è stata una dei soggetti più dipinti e fotografati della storia. Il primo ritratto ufficiale è quello che la vede adornata con tutte le insegne della Corona Imperiale, con tanto di globo, scettro e mantello di ermellino, realizzato da Cecil Beaton nel 1953. È del 1985, il ritratto di Andy Warhol Reigning Queens, nel mezzo c’è anche il ritratto del nostro Pietro Annigoni (definito “il pittore delle regine”), uno degli ultimi il graffito di Banksy che l’ha immortalata con il trucco di Ziggy Stardust a Bristol. Vicina al mondo del cinema, Elisabeth è stata rappresentata più volte: nell’indimenticabile The Queen ( girato nel 2006 da Stephen Frears), notevole la somiglianza di Helen Mirren ( premio Oscar  per la migliore interpretazione), ambientato nei giorni  difficili della morte di Lady D (Tony Blair l’avrebbe consigliata ad affrontare la tragedia “umanizzandola”), o in Una notte con la Regina di Julian Jarrold ( 2016),  che mostra una ragazza  giovane, piena di voglia di vivere, ambientato la sera dell’8 maggio 1945, giornata della vittoria degli Alleati contro la Germania nazista. Giorgio VI, suo padre, si appresta a parlare all’Inghilterra via radio, superando la sua balbuzie, e le figlie Elizabeth – futura Regina Elisabetta II – e Margaret vogliono unirsi al fiume di gente che festeggia per le strade di Londra.

Quel discorso è stato magistralmente narrato nel film di Tom Hoper sull’ascesa al trono di Georgio VI in seguito all’abdicazione del fratello: 4 premi Oscar, tra cui quello a Colin Firth per l’interpretazione. Riguardo alla sua attenzione al cinema, merita di essere riferito un aneddoto che riguarda il cinema italiano: visionata la pellicola di Umberto D il capolavoro di Vittorio De Sica, la regina ne rimase molto colpita e volle che fosse proiettato a Buckingham Palace. E a tavola, parlando con Vittorio De Sica che le sedeva a fianco, tra una patatina e un caffè, la Regina, “parlò lungamente del nuovo cinema italiano – ricordava De Sica – che era “real” e non “unreal” come quello americano, parlò lungamente manifestando una conoscenza profonda del nostro cinema, della nostra letteratura, della pittura, della scultura italiana.” Questo endorsement indusse, i politici e quanti ne osteggiavano la diffusione in quanto mostrava un ‘Italia povera che si voleva nascondere, a consentire la proiezione nelle sale italiane dell’ultimo capolavoro del grande regista, uno dei padri del “neorealismo”.

Se sul piano mediatico, artistico e culturale Elisabeth è risultata pienamente all’altezza della situazione, maggiori approfondimenti meritano le vicende politiche, sociali e umane che hanno sconvolto durante il suo regno, il mondo. Dal secondo dopoguerra alla Guerra Fredda, dal Vietnam al movimento pacifista, dalle guerre in Medio Oriente alle Falkland, dalla caduta del Muro di Berlino alla dissoluzione del comunismo sovietico, dal Thatcherismo alla Brexit, Elisabetta di Windsor ha vissuto in prima persona i cambiamenti avvenuti a cavallo di due secoli, diventando per molti un punto fermo. Sebbene il suo ruolo non consentisse interferenze nella politica inglese, non sono mancate sue chiare prese di posizione, espresse in varie occasioni. «Quando arriverà la pace, ricordate che sarà per noi, i bambini di oggi, rendere il mondo di domani un posto migliore e più felice» fu il suo primo discorso rivolto via radio ai bambini del Commonwealth dalla principessa Elizabeth, ancora Lilibet, per i suoi cari, il 13 ottobre 1940. Mai avrebbe immaginato che 12 anni dopo a soli 26 anni, a seguito della morte del padre, la corona regale sarebbe finita sulla sua testa.

In questi giorni vengono  riportate  altre sue frasi celebri che toccano vari aspetti della sua vita: dell’amato Filippo, 73 anni insieme (dal 20 novembre del ’47, giorno delle nozze nell’Abbazia di Westminster, alla morte del principe, 9 aprile 2021 a 99 anni ) con il quale ha fatto 4 figli, ricordava  spesso gli anni di gioventù e l’amore per la sua guida spericolata sulla sua minuscola MG a bordo della quale “era divertente viaggiare, solo che era come sedersi per strada e le ruote  alte quasi quanto la testa di qualcun”. Quanto all’amore disse: «È sempre stato facile odiare e distruggere. Costruire e amare è molto più difficile» (auguri natalizi del 1957) diffusi per la prima volta in tv. Diana è stato un suo grosso problema, non facile da gestire: inizialmente era rimasta al castello di Balmoral, tenendo i suoi nipoti William e Harry, lontani dal pubblico. Poi, spinta dalle pressioni della stampa e del primo ministro Tony Blair, era tornata a Londra per parlare direttamente al pubblico. Ecco ciò che disse alla Nazione il 5 settembre 1997: “quello che vi dico ora, come vostra regina e come nonna, lo dico con il cuore. In primo luogo, voglio rendere omaggio a Diana io stessa. L’ho ammirata e rispettata, per la sua energia e il suo impegno verso gli altri, e soprattutto per la sua devozione ai suoi due ragazzi» Anche sulla pandemia   ha detto la sua: “potremmo avere ancora molto da sopportare, torneranno giorni migliori: saremo di nuovo con i nostri amici; saremo di nuovo con le nostre famiglie; ci rincontreremo» (discorso alla nazione il 5 aprile 2020).

Elisabeth ha sempre propugnato la “politica dei piccoli passi”. «Vale la pena ricordare che spesso sono i piccoli passi, non i salti da gigante, che determinano il cambiamento più duraturo». Qui c’è tutta Elisabeth II, regina per 70 anni, durante i quali ha saputo tener ferma la barra del timone del mondo britannico e della “ditta” così’ definita da Giorgio VI, ovvero il fondo sovrano che comprende un vasto patrimonio familiare. Ciò lo ha fatto con fermezza e saggezza, nonostante i marosi che hanno minacciato la Royal family. Niente a che vedere con le vicende  lontane nel tempo, e che emozionano il grande pubblico dei teatri di tutto il mondo, sulle quali il più grande poeta e drammaturgo inglese, William Shakespeare, aveva inzuppato la penna e riempito le scene  di regicidi follie, ambizioni, spettri, tanto che di una delle sue tragedie (il Macbeth) si evita di pronunziare il nome, in quanto fonte di sfortuna, mentre nella sua più celebre  tragedia ( l’Amleto), c’è una battuta di Marcellus citata ogni volta che c’è qualcosa di losco: C’è del marcio in Danimarca (Something is rotten in the state of Denmark) . Certo, non solo in Danimarca. Né solo in Gran Bretagna. Saprà Carlo III essere all’altezza delle situazioni che si presenteranno? A Lui non si chiede si essere come sua madre, non potrebbe, ma di essere se stesso, statista e uomo sensibile e impegnato sul fronte dell’ambientalismo, e della pace mondiale, questione primaria oggi di ogni politica seria e responsabile.




PIAZZA MICHETTI torna accessibile e accogliente

Luco dei Marsi, 22 settembre 2022. Torna accessibile e sicura piazza Michetti, a Luco dei Marsi. L’area, in cui in passato erano state  collocate delle strutture gioco per bambini, era stata oggetto di diverse segnalazioni per aspetti legati alla sicurezza delle attrezzature presenti nonché all’utilizzo improprio da parte degli utenti.

La piazza, incastonata tra le case di corso Vittorio Emanuele, è stata sottoposta nelle scorse settimane a lavori di ripristino, che hanno incluso l’eliminazione delle strutture deteriorate, con il trasferimento delle residue attrezzature funzionanti nel parco giochi di piazza Gramsci – già da tempo opportunamente recintato e in sicurezza – e a  riqualificazione, con la risistemazione di diversi punti della pavimentazione e il posizionamento di nuove panchine.

“Piazza Michetti deve tornare a essere un giardino urbano, luogo di incontro e socialità per tutti e in particolare per le persone più anziane, uno spazio ampiamente partecipato in sicurezza”, spiega la sindaca Marivera De Rosa, “Anni addietro si scelse di utilizzare l’area come parco giochi, senza considerare la particolare conformazione della zona e altri elementi, che suggerivano una destinazione diversa per la piazza, a beneficio di tutti e a tutela in particolare dei più piccoli, come hanno confermato nel tempo, purtroppo, anche avvenimenti critici che avrebbero potuto avere ancor più gravi conseguenze.

La piazza sarà dotata di altri elementi di arredo urbano a breve, e confidiamo che torni ad essere, per il quartiere e per il borgo storico, un piacevole e accogliente punto di riferimento, sempre più frequentato. Ringrazio l’Ufficio tecnico, che ha condotto l’attività con sollecita efficienza, e un sentito ringraziamento alla mia Squadra, a tutti gli Assessori, e in particolare all’assessore ai Lavori pubblici, Mauro Petricca, sempre presenti e attivissimi nella realizzazione di quanto programmato per il nostro paese”.




AVEZZANOBIMBI 2022. Al Castello Orsini

Riprogrammato IL Festival di Teatro  per le famiglie e i ragazzi realizzato dalla cooperativa Fantacadabra – Comune di Avezzano – Assessorato alla Cultura e la collaborazione con la Coop Arcobaleno e il Teatro Stabile d’Abruzzo

Programma

Castello Orsini – Avezzano Venerdì 30 Settembre ore 18.30

“FAVOLE AL TELEFONO”

Con: Santo Cicco, Laura Tiberi e Roberto Mascioletti.

Scene Santo Cicco

Ideazione e regia: Mario Fracassi

Uno spettacolo come un viaggio nell’universo creativo di Gianni Rodari

Tre ragazzi si incontrano in una soffitta per costruire insieme una

grande storia da raccontare, il giorno dopo, in biblioteca, al telefono…

Protagonista della storia è un ragazzo che si chiama Gianni. Il piccolo

Gianni, che fin da bambino, dotato di straordinari poteri … e tutto pian

piano si riempirà di favole e di suoni, parole, immagini e luci

colorate. “Favole al Telefono” si presenta come un viaggio immaginario

che, partendo da dentro una soffitta, ci racconta di come sia possibile

costruire e inventare storie seguendo gli itinerari fantastici tracciati

dal grande Gianni. Un viaggio attraverso alcune celebri favole e

filastrocche di Gianni Rodari sfiorando con delicatezza i personaggi

principali dei racconti rodariani. Storie che torneranno a prendere vita

sulla scena in un vero e proprio carosello teatrale e musicale sotto

forma di canzoni, racconti, filastrocche. Un viaggio fantastico dentro

mondi alternativi, ricchi di spunti che pongono al centro il senso di

libertà e di fantasia che ciascuno di noi possiede.

Sabato 1° ottobre

ore 16

una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo

in collaborazione con Fantacadabra

“I VIAGGI DI ALICE”

Con Laura Tiberi

Aiuti di scena e burattinai Santo Cicco Mario Fracassi

Testo e Regia Mario Fracassi Musiche Paolo Capodacqua

Burattini e Pupazzi Wally Di Luzio

Una quinta come “Palazzo dei burattini” e un tappeto, faranno da sfondo

alle storie che coinvolgeranno Alice, la protagonista dello spettacolo.

Questa volta Alice ci dirà che :

C’era una volta una bambina, che si chiamava… Prezzemolina, bella,

innocente e arguta, che avrebbe dovuto presto imparare a guardarsi da

pericoli meno fantastici di fate cannibali e dalle facili promesse di

futuri adulatori, senza tuttavia perdere la curiosità per la scatola a

sorpresa, un po’ beffarda, un po’ meravigliosa, che è la sorte. Una

fiaba da cui a emergere è una certa sfrontatezza di Prezzemolina che no

aspetta passivamente o con spirito sacrificale di essere riscattata da

un eroe: anche quando è terrorizzata, in preda allo sconforto, non cede,

sa il fatto suo, resiste per salvarsi letteralmente la pelle.

ore 21

una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo

in collaborazione con Teatrabile

“STORIA DI BARBABLÙ”

Con Alessandra Tarquini, Michele Di Conzo, Fabrizio Villacroce.

Regia, musiche e drammaturgia di Eugenio Incarnati.

Lo spettacolo, partendo dalla struttura della fiaba trascritta da

Perrault, recupera elementi tratti dalle storie della tradizione

popolare abruzzese. Una logica a-logica sospinge lo spettacolo: ogni

possibile linguaggio è messo in discussione, tutto è finto, tutto è

visibile, svelato… e tutto è improbabile. Tutto, d’altro canto, è

veloce, quel tanto che serve a frustrare i sensi e ad abbandonarsi al

flusso del racconto. Nella (apparente) semplicità dell’allestimento, nel

grottesco, nell’onirico e nel ridicolo si ritrova, alla fine, il senso

del linguaggio del teatro. che si presta a fare l’attrice.

Domenica 2 ottobre

UNICEF

GRANDE FESTA DEI NONNI

“Grazie nonni, un legame così merita un incontro speciale”

Laboratorio per nonni e bambini “ giochiamo … come giocavano i nostri

nonni “

(attività condotte dai volontari Roberto Bartolomeo, Anna Maria Di

Massimo e Marcella Cicanecchia).

ore 16

Agli spettacoli si entra solo se accompagnati dai Nonni

una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo

in collaborazione con Fantacadabra

“IL GATTO CON GLI STIVALI”

Liberamente ispirato alla favola omonima di Perrault

Con Santo Cicco, Laura Tiberi e Roberto Mascioletti.

Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua.

Ideazione e regia Mario Fracassi

Un giovane e sfortunato ragazzo si traveste da Gatto (assumendo su di sé

il ruolo dell’eroe e, dunque, del bambino), usando l’astuzia e

l’inganno, si procura ricchezza e felicità facendosi beffe del potere

costituito; tale potere è rappresentato da un Orco da operetta…

Il ragazzo, terzo figlio di un povero mugnaio, riceve in eredità una

maschera e un vestito da gatto. Naturalmente è disperato, ma, quando

capisce il valore dell’eredità che il padre gli ha lasciato. Abbiamo

voluto leggere in questa fiaba un riferimento esplicito alla Maschera e

alla Commedia dell’Arte, trasformando il costume del “Gatto con gli

stivali” (che indossa il giovane ragazzo) in una sorta di costume che

rimanda all’idea di un Pulcinella o un Arlecchino.

ore 18.30

una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo

in collaborazione con Fantacadabra

“A che ora arriva

L’ARCA DI NOÉ”

Con Santo Cicco, Laura Tiberi, Roberto Mascioletti, Natascia

Pietrangeli, Mario Fracassi.

Musiche e canzoni di Germana Rossi Regia Mario Fracassi

“Dovete essere sull’arca alle otto in punto se volete salvarvi, perché

ci sarà una terribile alluvione…

Uno spettacolo che presenta una versione moderna e diversa del Diluvio

Universale raccontata dalla prospettiva di tre pinguini. Uno spettacolo

che cerca, con facilità e ironia, di prendere sul serio la grande

questione di Dio giocando sul diluvio in modo divertente e arguto. La

storia si svolge tra i ghiacci e le nevi del Polo dove tre pinguini,

annoiati e litigiosi, sono sorpresi da un evento straordinario: il volo

di una farfalla. Non hanno mai visto niente di così bello…Proprio in

quel momento una colomba viene ad annunciare il diluvio universale. Ma

loro non possono salvarsi: c’è posto solo per due pinguini sull’arca di

Noè, perché solo due animali di ogni specie potranno sopravvivere

salendo a bordo. Che fine farà il terzo pinguino? Fortunatamente hanno

un’idea brillante…

L’ingresso agli spettacoli è gratuito




A TUTELA DELL’AREA MARINA PROTETTA. Viviamola in modo sostenibile

 Al via la campagna della Guardia Costiera

Pineto, 22 settembre 2022. “La Guardia Costiera per l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, viviamola in modo sostenibile” è questo il titolo dell’incontro in programma per giovedì 22 settembre 2022 alle 11,00 nella Torre di Cerrano. L’evento si colloca tra le iniziative intraprese dai comandi territoriali della Guardia Costiera per la diffusione del nuovo spot istituzionale sulle Aree marine protette, realizzato dall’Ufficio Comunicazione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, in collaborazione con il MITE e con la RAI, che vede la partecipazione del presentatore Massimiliano Ossini come testimonial.

Le Aree Marine Protette sono tesori inestimabili che si estendono per circa 700 km lungo la costa italiana e per una superficie di 228 mila ettari di mare. La Guardia Costiera vigila, per conto del Ministero della Transizione Ecologica, sul rispetto delle regole che servono a proteggere questi “polmoni blu”, il cui obiettivo è la rigenerazione del nostro mare. Tante le professionalità introdotte per tutelare le 29 Aree Marine Protette: mezzi navali e aerei, nuclei subacquei, laboratori ambientali e sistemi di monitoraggio del traffico marittimo a disposizione delle Sale Operative dei Comandi territoriali della Guardia Costiera.

Dopo i saluti istituzionali dei sindaci Robert Verrocchio e Andrea Scordella, rispettivamente di Pineto e Silvi, di Fabiano Aretusi, Presidente dell’AMP Torre del Cerrano e del Direttore Marittimo dell’Abruzzo Molise e Isole Tremiti, Capitano di Vascello (CP) Marcello Luigi Notaro interverranno: Sergio Guccione project manager per il progetto Life Delfi; Stefano De Ritis ornitologo del WWF Abruzzo relazionerà sul progetto Salvafratino; Giuseppe Di Marco Presidente di Legambiente Abruzzo parlerà di turismo sostenibile nelle aree protette. Invitati anche i referenti della Protezione Civile Regionale, Aquile del Parco, Protezione Civile Silvi, della Croce Rossa Italiana Comitato di Roseto degli Abruzzi e delle Guardie Ambientali Italicum sul tema del Monitoraggio delle pinete e sul rischio incendi.

Donatella D’Andrea, Direttrice del FLAG Costa Blu parlerà degli approdi e della piccola pesca artigianale, il Tenente di Vascello (CP) Alessio Fiorentino, Comandante Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova relazionerà sulle “azioni di vigilanza della Guardia Costiera nell’AMP Torre del Cerrano”. Seguirà una visita guidata e la proiezione dello spot istituzionale. L’iniziativa è a cura dell’AMP Torre del Cerrano, della Direzione marittima di Pescara e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova in collaborazione con le Guide del Cerrano. Alla giornata di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali sono invitati gli studenti degli istituti scolastici del territorio.




BIKE TO WORK. Dodicesima edizione

In flessione la mobilità ciclistica, ma con tempo incerto.

Come ogni anno, all’interno della Settimana Europea della Mobilità (SEM), la European Mobility Week, FIAB Pescarabici conta le bici in transito in alcuni caselli ciclistici urbani. Il dato finale di quest’anno è 2.113 (solo bici), ovvero il numero di biciclette intercettato dalle 7,30 alle 9,30 da 8 volontarie e 8 volontari presso 16 caselli ciclistici. È un dato in flessione, che ci fa tornare indietro di qualche anno, sicuramente complice il tempo incerto della mattinata.

I fattori del calo possono essere tanti, ovviamente, ma alcune costanti tornano anche quest’anno. La bici di primo mattino è decisamente in mano agli uomini, con quasi il 63% degli intercettati (altri nostri rilevamenti hanno rivelato che le donne escono più tardi). Inoltre, che la stazione Strada Parco – Via L. Muzii mantiene il primato ormai consolidato del più alto numero di passaggi. È un tracciato dove non c’è un negozio o un ufficio, quindi nessuna attività commerciale o servizi, ma che viene lungamente più frequentato dalle due ruote rispetto a postazioni quali Piazza Italia oppure Piazza della Repubblica o Piazza Pierangeli, di ben altra consistenza attrattiva. Ma il distacco questa volta si è notevolmente ridotto, seppur con due stazioni sul posto, Via Muzii e Via Cavour che hanno dato un risultato quasi identico: da una parte, a nord, c’era il mercato, mentre a sud il cantiere. Entrambe le situazioni rimandano ad una limitazione d’uso dell’asse che ha determinato, almeno stamattina, una significativa sofferenza di frequentazione, in Via Muzii anche oltre le 120 unità, quasi il 35% in meno.

Fin dall’anno scorso abbiano introdotto anche il conteggio dei monopattini. Come per le bici, anche qui l’uso è ancor più marcatamente maschile, oltre il 75%. Ne sono stati contati 359, contro i 347 dello scorso anno.

I 2 bike smile su 5, attribuiti da FIAB al Comune nell’ambito della piattaforma di valutazione della ciclabilità di un territorio, dicono che la strada da percorrere, ma quella appunto ciclabile, è ancora tanta. E lungo questo percorso un po’ di “strada” va invece tolta alle automobili, che girano ancora tanto con un solo passeggero a bordo, chi guida (di questo ne ha avuto contezza chi ha rilevato il traffico ciclistico), inaccettabile di questi tempi. Tra l’altro ciò fa aumentare il senso di insicurezza che deprime la voglia di uscire in bici, che invece si mantiene alta nell’area protetta della strada parco.

Una prima postazione è stata prevista in Via Marconi, incrocio con Via Mazzarino dove i risultati non esaltanti potrebbero anche rimandare all’assenza totale di spazi dedicati alla mobilità ciclistica (rammentiamo con molta amarezza il mancato rispetto della norma che obbliga i proprietari di strade, il comune nella fattispecie, a realizzare tracciati ciclabili in occasione di lavori stradali straordinari, come recita l’art. 10 L. 366/98).

La città ha voglia di muoversi in bici? Sembra di sì (lo rilevano i contabici fissi) ma i dati “bike to work” di quest’anno potrebbero però anche dirci che ha paura di farlo, oppure che non c’è lo spazio adatto, o che lo spazio non sta proprio nel posto giusto.

Le opportunità che vengono dalle nuove normative, e citiamo le più importanti: le corsie ciclabili promiscue, le case avanzate, le strade ciclabili urbane, le strade scolastiche e il doppio senso ciclabile (non contromano!), potrebbero aprire fronti in grado di cambiare completamente il modo di interpretare, organizzare e vivere la città. Esortiamo questa Amministrazione, che si sta certamente aprendo a nuove logiche e a nuovi scenari, a tenerne conto.

FIAB Italia: FIAB




VACCINAZIONI ANTI COVID. L’Amministrazione ribadisce l’intenzione di usare il Pala Colle dell’Ara

Impianti sportivi tutti fruibili, abbiamo confermato l’hub perché centrale e riconoscibile sul territorio. Tempi compatibili con il progetto di riqualificazione

Chieti, 22 settembre 2022. Nella giornata di oggi si è svolta la Commissione comunale sanità, presieduta dalla consigliera Gabriella Ianiro, con la partecipazione del direttore sanitario della Asl 2 Angelo Muraglia, del sindaco Diego Ferrara e degli assessori a Sanità e Sport Fabio Stella e Manuel Pantalone. Argomento della riunione è stato l’utilizzo del Pala Colle Dell’Ara quale hub vaccinale, deciso dall’Amministrazione a fronte dell’utilizzo già avuto durante la pandemia e in attesa dei lavori di riqualificazione della struttura che avverrà grazie alle risorse del PNRR per 1.500.000 euro già assegnati al Comune di Chieti, linea di finanziamento Sport e inclusione sociale. Il progetto prevede due interventi, il palazzetto dello sport di Colle dell’Ara per 500.000 e l’intero campo da baseball adiacente allo Stadio Angelini per 1.000.000 di euro.

“Sull’utilizzo della palestra di Colle dell’Ara quale hub vaccinale, abbiamo voluto chiarire una volta per tutte le ragioni che ci hanno portato a ribadire tale utilizzo – riferiscono il sindaco Diego Ferrara, la presidente della Commissione Gabriella Ianiro e gli assessori Fabio Stella e Manuel Pantalone intervenuti alla commissione – Come oggi ci ha confermato anche il direttore sanitario Muraglia, pur essendo terminata l’emergenza, la pandemia non è finita e il Governo vuole che la campagna sui territori continui. Chieti ha una centralità come punto di riferimento sia per i residenti e anche per i cittadini delle aree limitrofe e visti anche i risultati delle precedenti campagne, il Comune ha ribadito la piena collaborazione nei modi convenuti e in ossequio all’articolo 32 della Costituzione. Così abbiamo deciso di concedere di nuovo l’affidamento alla Asl 2, peraltro con condizioni ancora più convenienti per l’Ente, in quanto tutti gli oneri sono a carico della Azienda e la gestione riguarda un periodo limitato, al massimo fino giugno, con possibilità di riconsegna della struttura nel caso in cui da parte dello Stato non si dovesse ravvisare più l’esigenza di vaccinare. Tempi, va sottolineato, che sono pienamente compatibili con il progetto di riqualificazione già finanziato. Durante i lavori abbiamo inoltre ricordato le ragioni che hanno portato alla scelta del Palazzetto di Colle dell’Ara, essendo insostenibile l’allestimento del Foro Boario, non avendo più un Distretto sanitario a Chieti Scalo, né spazi disponibili in quello a Chieti alta e non essendoci sul territorio altre strutture rispondenti ai requisiti tecnici e sanitari richiesti dalla campagna (ampiezza degli spazi, accessibilità, climatizzazione, parcheggi e consolidata riconoscibilità logistica da parte della popolazione).

Infine, abbiamo ribadito che l’Amministrazione affida allo sport attenzione e spazi da sempre, ben conscia dell’importanza di renderlo fruibile il più possibile in città e avendo a tal fine, sin dal primo giorno, riorganizzato la gestione degli impianti e riaperto quelli che erano stati a lungo chiusi come lo Stadio, il Pala Santa Filomena e Pala Colle dell’Ara, aggiungendo anche le palestre scolastiche agli spazi comunali da fruire. Ad oggi, dunque, possiamo dire che le 18 strutture a gestione diretta e indiretta funzionano tutte e sono frequentate dalle associazioni sportive cittadine, come era nelle nostre intenzioni e come indicato nell’elenco che segue”.

1.            Stadio Guido Angelini: aperto e fruibile per calcio e atletica;

2.            PalaTricalle: aperto e fruito per Basket, ginnastica ritmica, pallavolo e boxe;

3.            Pala Santa Filomena: Centro federale in gestione alla FIGH Abruzzo per pallamano, calcio a 5, basket;

4.            Bocciodromo Piana Vincolato: alla Bocciofila Theate fruibile per attività bocciofila;

5.            Bocciodromo Pala Colle dell’Ara: alla Bocciofila Chieti Scalo;

6.            Golf Club Brecciarola: impianto in gestione all’Adriatico Golf Club;

7.            Stadio del Baseball di Santa Filomena: gestione al Chieti Baseball per baseball e softball;

8.            Impianto di San Martino (finanziamento regionale, a breve partirà con riqualificazione);

9.            Campo da Calcio Sant’Anna: gestito dalla Chieti Calcio, in attesa di riqualificazione ma fruibile;

10.          Centro Sportivo Don Carena (Via Masci): gestito dall’ Asd Centro Sportivo Teatino, fruibile per campi da calcio a 5;

11.          Planet Beach: gestore Asd Sole & Vita, impianto per beach volley e soccer;

12.          Circolo Tennis Piana Vincolato: impianto gestito dalla Asd Tennis Chieti;

13.          Impianto sportivo Pala Teate a Filippone: gestito dalla Teate Volley e reso fruibile per paddle e pallavolo negli indirizzi dell’Amministrazione;

14.          Stadio del Rugby Brecciarola: gestito da polisportiva Abruzzo Rugby Rebels Chieti;

15.          Palazzetto dello Sport di Piana Vincolato: in gestione al Magic Chieti, fruibile per il basket;

16.          Piscina Comunale: gestita da Esa Life per nuoto;

17.          Campo Calcio Celdit: gestione a River Chieti per calcio;

18.          Centro Sportivo Tricalle: gestione all’Es Chieti Calcio a 5 fruibile per calcio a 5.




MUSICA IN FIERA, un week end all’Aurum

Al centro esatto della musica

Pescara, 22 settembre 2022. Seconda edizione di Musica in fiera, una manifestazione che ha già un ruolo fondamentale nel panorama italiano del settore. Espositori che, da ogni angolo del Paese, si sono dati appuntamento sabato 1 e domenica 2 ottobre all’Aurum di Pescara, occupando le sale D’Annunzio, EuropAurum e Flaiano, nel cuore della splendida riserva naturale Pineta dannunziana.

Produttori, tecnici, esperti, liutai, raffinati artigiani creatori di strumenti ad arco, si incontrano per presentare le novità più importanti. Ma oltre a tutto ciò che serve per creare quella magia che si chiama musica (dagli impianti luce e audio agli strumenti) ci saranno clinic di affermati professionisti, incontri con le scuole (dai conservatori agli istituti musicali), presentazioni di libri, dimostrazioni, seminari che coinvolgeranno il pubblico – anche chi non ha mai toccato uno strumento.

L’iniziativa è della Starklin di Tommaso Di Mascio e Gianluca Tiberio mentre la direzione artistica è affidata a un musicista conosciuto e stimatissimo come Claudio Canzano.

Per due giorni (sabato 1 dalle 11:30 alle 20 e domenica 2 ottobre dalle 10 alle 20) i principali marchi internazionali animeranno le tante sale della struttura pescarese. Con oltre 7.000 metri quadrati a disposizione, Musica in fiera è una delle manifestazioni del settore più importanti in Italia. Ampie aree espositive, parcheggi, teatro, sale conferenza, sale demo e molto altro.

Tra i numerosissimi appuntamenti (sul sito www.musicainfiera.it l’elenco completo) l’appuntamento con Carlo Romano (oboista di fama mondiale, celebre anche per la sua proficua collaborazione con Ennio Morricone con il quale collaborò per il famosissimo assolo nella colonna sonora di Mission) che riceverà il premio alla carriera dal sindaco di Pescara, Carlo Masci, e presenterà la biografia scritta da Raffaele De Feo, Il suono dell’anima. L’incontro con l’artista aprirà la due giorni, sabato 1° ottobre alle 11,30.

Nel corso dell’iniziativa ci saranno quattro clinic con il bassista Maurizio Rolli e altri tre eccellenti colleghi come Luca Angelici, Dino Fiorenza e Luca Pirozzi. 

Una particolare attenzione è stata dedicata all’accoglienza: in accordo con l’Istituto tecnico commerciale Manthoné di Pescara, gli alunni frequentanti l’indirizzo Turismo saranno coinvolti per assistere visitatori ed espositori nella due giorni. Ma l’apertura ai giovani è totale.

Al centro esatto della musica, guardando al futuro.