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IL FOLIAGE e il suo incantesimo

Puntuale, come ogni anno, non temendo il cambiamento climatico, si ripete nel mese di ottobre nei boschi montani, l’incantesimo, la fiaba, DEL FOLIAGE. In autunno gli alberi impongono i propri colori e per me, è una ricerca osservare i boschi, un piacere scoprire e osservare il colore e la caduta autunnale delle foglie, che si tingono di mille colori, dal giallo canarino, al rosso porpora, dal verde intenso, all’arancio, dall’ocra al marrone. È IL FOLIAGE o, più precisamente, (“fall-foliage” – fogliame autunnale).

Nei boschi e nelle foreste, c’è il cambiamento cromatico delle foglie, una policromia di colori, per incorniciare la natura, che nessun pittore riuscirà a realizzare. Decido una escursione ad anello con partenza da Fonte Tettone (1650 m), (Roccamorice PE, località Maielletta nel Parco Nazionale della Maiella). Seguo la S.P. n° 64 (Fonte Tettone Roccamorice e, dopo circa 200 metri, a sinistra, imbocco una sterrata ricoperta di rami e rovi, quindi quasi invisibile. Sono immerso in un fitto bosco con alberi e foglie di tanti colori. Era quello che cercavo! Sono arrivato ad una costruzione, dal rumore deve essere un serbatoio dell’acqua, penso una derivazione della sorgente di FONTE TETTONE che si trova a COLLE TONDO, poco più a monte, che disseta i cittadini di molti paesi. Oltre alle foglie, Il panorama è infinito, con la vista del vallone di Santo Spirito e l’eremo appoggiato alla parete, dove Pietro da Morrone, vi dimorò nel 1246.

A seguire, le pareti di arrampicata di Roccamorice PE, il Gran Sasso, il mare. Gli occhi si riempiono alla vista di questo spettacolo e c’è soddisfazione. Torno sulla strada provinciale 64 ed arrivo, dopo un paio di chilometri, ad una sbarra sulla destra, dove inizia una carrareccia che porta allo stazzo di Roccamorice (1509 m). Anche qui approfitto per godere il sole ed il panorama. Colpisce il silenzio assoluto. Non incontriamo nessuno. Una piccola pausa, il panino e inizio la salita di Colle Remacinelli. Nel bosco i funghi… tanti, evidenti, profumati, di diverse grandezze, (mazza di tamburo e prataiolo). La voglia era di coglierli, ma ho rispettato la regola del cestino e la quantità. Quindi, li ho lasciati sul prato, tranne uno per la foto. Ma, ecco, dal fitto bosco, è uscito un capriolo snello, bello, giovane, a due passi da me. Non l’ho fotografato, perché rapito e interessato dal suo veloce passaggio, con salti come un canguro. Insomma, sono stato assorbito dalla magia di questo ambiente naturale, con i colori, il silenzio. HO camminato su un tappeto di foglie secche, con il suo rumore graffiante e ritmico, come una musica, che ha avuto origine, dal fruscio dei passi. Questo scenario, mi ha accompagnato sino alla fine dell’escursione, a Fonte Tettone.

Dislivello 450 metri

Difficoltà E

Lunghezza 8 KM

Durata 3 ore A/R senza soste

Luciano Pellegrini 

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