Creata il 5 giugno 1987, si trova sul versante occidentale della Maiella, nel Comune di S. Eufemia a Maiella
Chieti, 27 ottobre 2022. Il nome può avere questa spiegazione: LAMA perché la zona è rocciosa, scoscesa e si incontrano diverse RAVE, (canaloni) e BIANCA perché è il colore della pietra della Maiella. La Riserva si raggiunge percorrendo la SR487 verso Passo San Leonardo. Superato l’incrocio per il bellissimo borgo abbandonato di Roccacaramanico, dopo 2.5 KM, c’è un bivio sulla sinistra, con l’indicazione Riserva naturale Lama Bianca, Rava del Ferro. La strada è quasi impercorribile, fra poco si dovrà scegliere obbligatoriamente di farla a piedi. Parcheggiata la vettura in un ampio spazio libero, si inizia il percorso con l’indicazione di Fonte Grotta Zappano. (1245 m). È un percorso ad anello, che per un tratto è percorribile anche dai portatori di disabilità. (Penso che sia uno dei pochi luoghi nella regione Abruzzo, dove sul finire degli anni Ottanta, sono stati realizzati i primi sentieri accessibili ai diversamente abili o meglio ai portatori di disabilità. Questi percorsi sono comodi e adatti a questa categoria di persone, sia con le carrozzelle, che con il bastone per i non vedenti). Dopo pochi minuti, si incontra una piccola cascata, ma con assenza di acqua per la temperatura alta. Il percorso si sviluppa su una salita non molto difficoltosa, ma lunga e termina alla radura Addiaccio della Chiesa, con tanti terrazzamenti. La zona è ancora usata come pascolo per l’abbondanza di acqua ed erba. Nel silenzio e per riposarsi, l’escursionista si ferma per ammirare la grandiosità è ripidità delle RAVE, DURE ED IMPEGNATIVE. La particolarità è che la partenza delle RAVE per raggiungere la vetta di Monte Amaro a 2793 metri, iniziano dai 1500 metri, quindi circa 1300 metri di dislivello quasi verticale. Dinanzi c’è il RAVONE DELLA VESPA, a sinistra LA RAVA DEL FERRO ed a destra LA RAVA DELLA GIUMENTA BIANCA, oltre ad ampi panorami sul Morrone, la valle Peligna, il Gran Sasso, il mare, in un ambiente boscoso e silenzioso. La giornata soleggiata e fresca, mi ha spronato a seguire la segnaletica Q1 per la valle della Giumenta Bianca. Purtroppo, come indicazione, ho trovato solo alcune piccole pietre con uno spruzzo di vernice rossa. Tabella e picchetto segnavia inesistenti. Arrivato in un fitto ma arioso bosco, pur essendo vicino alla rava, ho preferito tornare indietro. La radura è piena di rovi di Rosa Canina, maturi al punto giusto, con il loro gusto acidulo, fonte di vitamina C, dissetante ed energetico. La bacca carnosa e contenente numerosi semi è gradita alla fauna selvatica, specialmente le volpi. Ne ho fatto una scorpacciata. Si seguita l’escursione verso Fonte della Chiesa con annesso rifugio. Esce poca acqua ma fresca, sufficiente ad accompagnare il panino consumato nel rifugio. Per raggiungere la strada che porta alla Rava del Ferro, la discesa è ripida, ma arrivato alla Rava, (1490 m), un altro momento di contemplazione doverosa, è quella di affacciarmi dentro e con la testa alzata, mi rendo conto, quanto è faticoso farla. Bisogna tornare indietro e seguo il sentiero B4 nel bosco, per raggiungere FONTE LAMA BIANCA, la passerella per i portatori di disabilità e concludere l’anello di LAMA BIANCA.
Tutto il percorso per fare l’anello, sempre immersi nel palcoscenico naturale del FOLIAGE.
Difficoltà E
Dislivello 500m
Distanza A/R 10 Km
Tempo Di Percorrenza A/R 4 Ore Senza Soste
Luciano Pelelgrini
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