I LIMITI DELLA PACE tra marce ed ossessioni
Le grandi decisioni in grandi e perverse mani, il futuro nei nostri limiti
Erano davvero in tanti in piazza. Quando si deve manifestare per cose come la Pace chi si tira indietro? Nessuno. Tutti insieme ai pacifisti; anche Conte con i 5 Stelle e anche un Letta tutto preso, sentito qualche antico richiamo, non perde l’occasione per tuffarsi nel gruppo. Stranamente viene buttato fuori.
Una contestazione bella e buona che lo rimanda a casa. Lui va fuori dal gruppo e torna casa davvero ma non per dimettersi, e questa potrebbe sembrare la vera notizia della domenica.
Il signor Letta, bravissima persona sicuramente, forse duro di comprendonio, non riesce a capire quando i discorsi finiscono. Lui insiste, con questa postura pseudo-provocatoria, per distruggere tutto il distruggibile ed in questo, da politico navigato, sembra molto bravo; ed ecco la notizia: Letta continua e non si dimette mentre Conte e i 5 Selle gongolano ed inglobano.
Sull’altro campo politico si seguono le vicende del nuovo governo e la solita esaltazione di un popolo che celebra il solito fuoriclasse, l’eletto o l’eletta [chissà], che puntualmente, appena qualche mese, si trasformerà nel più disastroso dei brocchi. Non ha fatto ancora nulla questa Meloni ma già urlano di gioia sgolandosi per adularla, si strappano i capelli per storiche parole del nulla o si piegano per la sua celeste apparizione.
Sarebbe meglio attendere per capirci qualcosa, finora solo posture rigide, grida e forse qualcos’altro.
Comunque, tante parole, davvero tante le parole inutili su questo nuovo governo. Anche Morgan, il cantante, appena nominato dallo Sgarbi nazionale, già ribatte inviperito alle più che legittime critiche della stampa. Due uomini disagiati per un’Italia in disagio: e può andar bene per adesso.
Non va proprio bene invece il conflitto ordito, senza scrupolo, nel mondo dei media, da soliti tecnici della disinformazione e dagli opinionisti del tutto: proprio tragica l’influenza da loro prodotta sulle masse.
Il casino generato in questo disastroso ed imposto bipolarismo, vissuto oramai da oltre vent’anni, adesso ha raggiunto limiti davvero preoccupanti. Tutti arrabbiati, tutti infastiditi, tormentati ed ossessionati: ci maltrattiamo tutti, ci respingiamo tutti, ci odiamo tutti e senza saper il perché.
Un’ossessione che dilaga fino a raggiungere mondi e luoghi impensabili della nostra società; obiettivo: superare sempre il limite e senza un vero motivo.
Basterebbe osservare gli sguardi nel nulla delle ambientaliste contro il Van Gogh a Roma o seguire le fantasie sui dottorati record millantati a Verona o rallegrarsi dei seni nudi svagati agli Uffizi di Firenze per comprendere la direzione intrapresa e quali fenomeni di miseria umana ci attendono nel prossimo futuro.
Dal mondo che viviamo si possono vivere richiami d’ogni genere, immagini bizzarre, contese e pretese sconclusionate, penose e reciproche accuse e rilevare tutte le soddisfazioni del nulla, alla fine, comunque, tutto si rende inutile e soprattutto dannoso: si vive sempre e comunque sotto le dinamiche di un potere con precise logiche del disordine.
Convergere l’attenzione verso quel potere potrebbe dunque evitare tante inutili parole, tante inutili azioni, inutili lotte, odi e disastri vari, ma stranamente si continua a vivere nel tormento e a pensare di aver super poteri per chissà quali imprese.
Le grandi decisioni sulla terra sono nelle mani dei grandi della terra: anche se ne sono pochi, adesso sono di animo perverso e purtroppo rispondono a spiritualità malvage.
Se può consolare, possiamo ancora agire per quello che uno può, nel ruolo che si ricopre e, soprattutto, conoscendo i propri limiti. Sembrerebbe poco o nulla ma sono vere ed utili dotazioni per affrontare sereni e sicuri il futuro che abbiamo davanti.
Foto: elcolombiano.com