MATRIOSKA ed il libro di Francesca D’Ippolito
La due giorni di Molteplici all’Auditorium Zambra
Teatro, lettura, musica in rosa con Lara Molino per contrastare la violenza sulle donne e sostenerne la voce
Ortona, 13 novembre 2022. “La nostra volontà è quella di omaggiare, dare spazio a tre donne, tre voci femminili in occasione del mese in cui si pone l’attenzione maggiormente sulla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne”.
Ed è proprio con questa intenzione di Lorenza Sorino, Arturo Scognamiglio e Davide Borgobello (Unaltroteatro s.r.l.) che nasce l’evento Molteplici, un contenitore con due appuntamenti attesi presso il Cinema Auditorium Zambra di Ortona (Ch): uno teatrale con lo spettacolo “Matrioska – Le donne che sono” che andrà in scena venerdì 18 novembre alle ore 21,00, l’altro invece per sabato 19 novembre dalle ore 18,00, totalmente gratuito, che prevede la presentazione del libro Produrre Teatro in Italia. Pratiche, poetiche, politiche (Audino Editore) di Francesca D’Ippolito con successiva esibizione musicale della cantautrice abruzzese Lara Molino.
Unaltroteatro presenta Matrioska con l’attrice Lorenza Sorino, appunto: si tratta della storia di una donna, dell’ultima donna esistente al mondo. In un futuro non troppo prossimo ma neanche troppo lontano, in cui l’ultimo esemplare di genere femminile capace di generare vita è costretto a nascondersi, mutare, cambiare forma per restare in vita e poterla tramandare.
Non viene ricordato più nulla, come se la storia, intesa come ciò che gli uomini sono stati e che fa di loro ciò che sono, fosse stata cancellata, ridotta a semplici numeri scritti su un libro o contenuti in cataloghi da sfogliare come elenchi telefonici senza nomi di cui è difficile decifrare il significato comprenderne il valore. Ma la domanda che gli uomini si pongono è “Come faremo a sapere dove andare se non sappiamo da dove siamo venuti?”
La risposta a questa domanda è nelle note della regia, per questo spettacolo, di Arturo Scognamiglio: “Ogni volta che cadiamo nel pozzo noi scendiamo alle più profonde radici del nostro essere umani e nel riaffiorare portiamo in noi esperienze tali che ci permettono di comprendere tutto quello che gli uomini, i quali non cadono mai nel pozzo, non comprenderanno mai”.
Bisogna porsi i problemi nel modo corretto, dunque, facendo appello alla propria capacità critica, all’innato senso del saper riconoscere ciò che è giusto o sbagliato, all’ esperienza che da tangibili riscontri.
“Ma cosa resta della memoria di un accadimento quando questo viene dimenticato, sparendo dalla nostra conoscenza presente? A cosa possiamo fare appello affinché l’ errore non si ripeta? La risposta è l’intuito. Quando facciamo valere l’intuito, siamo come una notte stellata, fissiamo il mondo con migliaia di occhi” – conclude il regista e drammaturgo Scognamiglio.