di Aquilino Mancini
Ortona, 22 novembre 2022. Già il governo Draghi aveva fatto per il 2023 una previsione restrittiva della legge finanziaria. L’ economia mondiale è in frenata, c’è la guerra, l’Europa non vuole o non è in condizioni di sostenere ulteriormente l’Italia.
Il nuovo governo si attesta nei limiti della previsione di Draghi, non solo, la restringe e imposta una finanziaria che chiede un sacrificio complessivo al paese, in un contesto di crisi oggettiva.
Servirebbe una manovra espansiva, servirebbe altro aiuto dall’Europa, ma Draghi non c’è più e la Meloni non è nella condizione politica di andare a Bruxelles a dire che la pacchia è finita come aveva promesso in campagna elettorale.
Convinto da tempo che il paese ha passaggi obbligati non sono sorpreso dalla manovra del governo anche se non condivido il contenuto, volto non agli interessi generali del paese ma alla propaganda elettorale.
Una domanda si pone: ma chi ha vinto le elezioni sapeva o non sapeva le condizioni generali del paese?
Perché se lo sapeva ha raccontato bugie, se non lo sapeva è un incosciente pericoloso per il futuro della Patria, quella di tutti, non quella di chi ha vinto le elezioni.
Foto: Governo.it
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