È in fase di progettazione la ciclabile Teramo-Mare mentre è stato candidato a progettazione il prolungamento verso Montorio.
Il sistema di illuminazione a terra del Ponte ciclopedonale sul Vomano è perfettamente funzionante e collaudato: a terra, a led e non invasivo costituisce un valore aggiunto rispetto all’architettura dell’opera. L’Ente è in attesa (qualche giorno) dell’allaccio dell’Enel
Teramo 28 novembre 2022. “L’inaugurazione del Ponte sul Vomano apre un nuovo ciclo quello della realizzazione delle ciclabili che corrono sulle vallate e collegano l’interno alla costa. Un vero e proprio sistema che anche grazie alla collaborazione con il servizio PNNR coordinato dal consigliere Giovanni Luzii è già in fase di progettazione sulla madre di tutte le ciclabili quella che dal capoluogo arriverà al mare” così il consigliere delegato Lanfranco Cardinale che al convegno che si svolto a Roseto sabato scorso ha delineato il progetto strategico dell’ente che mira a collegare con vere e proprie strade ciclabili attrezza tutta la provincia.
È già in progettazione per 400 mila euro (Studio di ingegneria TPS) quella che insieme alla pista della costa, rappresenta una dorsale portante: la strada ciclabile che corre parallela alla ferrovia, non si incrocia mai con le carrabili (ed è quindi molto sicura) che da Teramo arriva a Giulianova, la Provincia (ufficio del PNRR) ha avanzato inoltre la richiesta di finanziamento per progettare il prolungamento di questa pista verso Montorio (un anello che sulla pianificazione provinciale si collegherà alla pista della Val Tordino). A Teramo, grazie ai finanziamenti ottenuti dal Comune per le città sedi di Università, la pista, prosegue verso Coste Sant’Agostino con le biciclette a pedalata assistita.
Il 14 marzo del 2017, vent’anni dopo l’intuizione del Corridoio Verde da parte della Provincia di Teramo, con una delibera presidenziale viene approvato il Piano strategico per la mobilità ciclistica e la rete delle ciclabili. Il piano porta la firma degli architetti Giuliano Di Flavio (coordinatore progettuale), Raffaele Di Marcello e Alfonso Pallini, in forza nel servizio “Pianificazione territoriale, urbanistica, piste ciclabili e Sistema informativo territoriale della Provincia”.
“Un salto di qualità significativo rispetto all’idea della mobilità su due ruote: vere e proprie strade ciclabili, non semplici corsie, pensando certamente alla crescente domanda di turismo slow e di lunga percorrenza, quindi per usi amatoriali e ricreativi, ma anche alla bicicletta come mezzo quotidiano alternativo all’autovettura”. Precisa Cardinale, i percorsi individuati nel Piano sono: completamento della ciclabile della Val Vibrata, ciclabile del Salinello, ciclabile della Val Tordino, ciclabile del Vomano. Il cerchio si chiude con il Ponte ciclopedonale sul fiume Tronto che collegherebbe l’Abruzzo alle Marche e la montagna con la pista verso Montorio.
Giovanni Luzii: “Va sottolineato la lungimiranza di tutti quelli che hanno disegnato questa pianificazione: oggi la ciclabilità e la mobilità sostenibile incrociano praticamente metà delle missioni del PNRR. E’ chiaro che la mia attenzione e quella del mio ufficio è molto concentrata su questo obiettivo che dalla montagna al mare ricuce il territorio sia da un punto di vista sociale che turistico”
“Questa progettazione – conclude Lanfranco Cardinale – come sottolineato dal coordinatore progettuale del Piano Nazionale della mobilità Riccardo Capecchi del Ministero delle Infrastrutture non rappresenta solo un formidabile volano rispetto alla richiesta turistica, ma crea una vera alternativa all’utilizzo delle auto anche da parte dei residenti quale mezzo per gli spostamenti di media percorrenza con numerosi vantaggi: decongestione del traffico, miglioramento della salute pubblica e dei singoli, riduzione del consumo di carburante di origine fossile e riduzione dei costi di manutenzione sulla rete stradale tradizionale, creando nuove relazioni e nuove dinamiche sociali fra i territori.
Infine, una precisazione riguardante il Ponte ciclopedonale che in queste notti è stato al buio: le luci sono state collaudate e sono perfettamente funzionanti, l’Enel deve solo montare il contatore: hanno assicurato che è questione di pochi giorni. Il sistema luci del ponte è a terra ed è tutto a led con un una illuminazione che rispetta lo skyline della struttura in legno e acciaio e lascia libera la visuale.
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