L’ATTIMO DEL CONCEPIMENTO Immacolato di Maria
Una mistica lo ha descritto
di don Marcello Stanzione
La mistica pugliese Luisa Piccarreta, serva di Dio, ha riportato dettagliatamente nei suoi scritti, quanto gli sarebbe stato riferito in visione e locuzione da Gesù e dalla stessa Vergine
Riguardo alla grande ricorrenza dell’Immacolato Concepimento della Vergine Maria, ricordiamo le parole stesse che Gesù e la Madonna hanno confidato su questo argomento alla serva di Dio, la mistica pugliese Luisa Piccarreta (23 aprile 1865, Corato; 4 marzo 1947, Corato).
“Tutte le fu propizio da parte di Dio”
Così, la mistica nei suoi scritti ha parlato dell’intervento divino sulla Madonna:
«Pensavo che in Paradiso tutti avevano avuto la loro prova da parte di Dio, tanto gli angeli, quanto Adamo ed Eva, ma la mia mamma celeste non ebbe nessuna prova nel suo concepimento. Tutto le fu propizio tanto da parte di Dio, quanto da parte della sua natura, creata da Dio così felice, così santa, così privilegiata».
«Dunque, quale il suo eroismo e la sua prova? Se dalla prova non fu escluso l’angelo nel cielo, né Adamo nell’Eden – prosegue la mistica Piccarreta – solo la Regina di tutti doveva essere esclusa e non meritare così l’aureola più bella che la prova avrebbe messo sul suo capo augusto di Regina e Madre del figlio di Dio?».
“Nessuno può essere accetto a me senza la prova”
Allora Gesù, durante la visione disse a Luisa Piccarreta:
“Figlia mia, nessuno può essere a me accetto senza la prova. Se non ci fosse stata la prova avrei avuto una madre schiava, non libera. La mia mamma ebbe la sua prova fin dal primo istante del suo concepimento. Non appena ebbe il suo primo atto di ragione, conobbe la sua volontà umana da una parte e la volontà divina dall’altra e fu lasciata libera a quale delle due volontà volesse aderire”.
“E lei senza perdere un istante e conoscendo tutta l’intensità del sacrificio che faceva, ci donò la sua volontà, senza volerla più conoscere e noi le facemmo dono della nostra, ed in questo scambio di donazione affluirono tutti i pregi, le bellezze, i prodigi, i mari immensi di grazia nell’immacolato concepimento della più privilegiata di tutte le creature”.
“Non ti chiedo un frutto come ad Adamo”
Ma ascoltiamo il racconto direttamente con le parole che Maria disse a Luisa Piccarreta:
“Sappi figlia mia, che non appena concepita misi in festa la Divinità. Cielo e terra mi festeggiarono e mi riconobbero per loro Regina. Ma mi accorsi che essi volevano da me una prova e anch’io volevo questa prova per attestare al mio creatore tutta la riconoscenza che gli dovevo. Vidi la prova di Adamo e la sua caduta, sebbene appena concepita piansi amaramente sull’uomo decaduto. Allora la Divinità mi disse: “Non ti chiedo un frutto come ad Adamo, ma ti chiedo la tua volontà”.
“Allora presa dall’amore verso il mio creatore ma anche dal terrore nel vedere in quanti mali la volontà umana di Adamo trascinò tutta l’umanità, presi la mia volontà umana e la legai ai piedi del trono Divino in omaggio continuo di amore e di sacrificio. Giurando di non servirmi mai anche per un istante solo della mia vita, della mia volontà, ma sempre di quella di Dio (…)”.
“Ora, nell’istante in cui feci dono della mia volontà al mio creatore, io mi sentii trionfante nella prova voluta da me e Iddio si senti trionfante nella mia volontà umana. Iddio aspettava la mia prova, cioè un’anima che vivesse senza volontà, per aggiustare le partite del genere umano e per atteggiarsi a clemenza e misericordia”.
La Divina Volontà
Gesù completa il suo racconto dell’Immacolato Concepimento di Maria a Luisa Piccarreta. Tutto ruota sul valore della Divina Volontà.
«Vuoi sapere quale fu il prodigio più grande operato da Noi in questa creatura così santa, e l’eroismo più grande che nessuna creatura potrà mai eguagliare? La sua vita la incominciò con la Nostra Volontà e così la seguì e la compì. Sicché si può dire che compì da dove cominciò e cominciò da dove compì».
«Il nostro più grande prodigio fu che in ogni suo pensiero, parola, respiro, palpito, moto e passo, il nostro volere sboccava su di lei e lei ci offriva l’eroismo di un pensiero, di una parola, di un respiro, di un palpito divino ed eterno operante in essa».
Così Maria attirò il “Verbo” sulla terra
Le parole di Gesù sul concepimento della Madonna, trascritte dalla mistica, proseguivano così:
«Tutte le altre prerogative, i suoi privilegi, il suo stesso Immacolato Concepimento sarebbero stati un nulla a confronto di questo grande prodigio. La mia volontà continuava sboccante su di lei, le partecipava la Natura Divina, ed il suo continuo riceverla, la rese forte nell’amore, forte nel dolore, distinta fra tutti».
«Fu in questa Nostra Volontà operante in Lei, per cui Ella attirò il Verbo sulla terra, che si formò il seme della Fecondità Divina, per poter concepire un uomo e Dio, senza opera umana, e la Nostra Volontà la fece degna di essere madre del suo stesso Creatore»
(Dal libro del cielo vol. 17; 8 dicembre 1924 e da “La Vergine Maria nel regno della Divina Volontà”, il quarto passo di Maria nella divina Volontà).