Tante istanze; irrintracciabili quelle del buon senso
Ecco il quadro politico che appare in questo momento: due contendenti al trono del partito democratico che si presentano e dichiarano di volerne prendere la direzione.
Idee, proposte e programmi a parte, quello che emerge chiaro e limpido è però la lontananza dal mondo reale. Un distacco amplificato dalla rete e soprattutto dai media, sempre pronti all’esigenza dei vari poteri, e stranamente indifferenti e sordi alle voci della base, alle istanze dei cittadini, alle reali richieste di quel popolo che non vota e non voterà più.
Un mondo che non si riconosce nell’attuale quadro politico e nei suoi stravaganti rappresentanti che di volta in volta si susseguono calati dall’alto e all’occorrenza.
Idee, pensieri e tutte le altre cose, a supporto, non fanno che ripetersi e rinnovarsi in un ritmo articolato ma ossessivamente compulsivo. Un ritmo stancante scandito dalle varie crisi che di volta in volta si presentano puntuali a reclamare attenzioni e forse altro ancora [per noi fessi ed inesperti].
Siamo stanchi, depressi, forse anche po’ disgraziati, ma tutto questo non è abbastanza chiaro, anzi. Lassù oramai sembra dominare la macchina del vuoto. Una sorta di congegno che va perfezionandosi all’ascolto e che genera solo sistemi di perverso potere: bravi gli inventori.
Danaro crudele, debiti impossibili, bollette impazzite, lavoro malpagato, dolorosi rincari, svantaggi sociali, povertà dilaganti e miserie croniche che emergono all’impazzata qua e là per lo stivale. Il mondo reale quaggiù; esibizionismo, ricchezze e tante altre cose bizzarre lassù: il mondo di chi ha capito tutto.
Un gruppo di decisori che ha capito tutto, dunque, ed un altro che rincorre e cerca invece di poter capire come andare avanti; un bipolarismo sicuramente. Da una parte le dottrine strambe che governano dall’altra il resto che sopporta e cerca di sopravvivere.
Ecco il quadro. Quali politiche vuoi proporre allora? Quale novità si sentono di proporre questi che appaiono nei riquadri dell’informazione adesso?
Per proporre davvero qualcosa di nuovo si rende necessario almeno scendere quaggiù, fra la gente, nel mondo nudo e crudo per comprenderne anzitutto forme e colori, in definitiva: ambiente e soprattutto linguaggio.
Un popolo vero tiene anzitutto alla vita e alle sue straordinarie relazioni. Un popolo vero organizza relazioni vere che garantiscono e che gratificano tutti. I veri cittadini reclamano un mondo plurale, dunque, e non esclusivo, un mondo d’opportunità aperto a tutti e non a pochi; un mondo di fiducia e condivisione e non di sospetti ed egoismi; un mondo democratico e popolare e non superbo e d’élite: la gente vera vuole un mondo di bellezza a cui aspirare uniti.
Se si è in grado di rispondere è bene altrimenti meglio il silenzio.
Sembra invece che tutti vogliono riorganizzarsi, da destra a sinistra tutti agitati per sistemare le cose, di chi poi? Mah.
Pd agitata, ma anche Lega, Azione e Italia Viva sembrano attive. Tante istanze, davvero tante in questo momento, anche la sconclusionata terza via, ma quelle del buon senso dove sarà possibile rintracciarle? Vedremo.
Ritornare indietro non è bene sicuramente, ma dopo la ben studiata diaspora dei cristiani democratici degli anni Novanta, dispersi nel nulla di un bipolarismo fatuo e fin troppo allegro e bugiardo, con tutta la buona volontà, ritrovare il vero senso di un impegno politico sembra pressoché impossibile.
Stiamo messi male, proprio male, ma il cammino per il futuro, secondo i dominanti canali d’informazione, è quello che si riesce a scorgere nelle azioni e nelle parole di queste nuove guide: nelle più che sapienti mani di questi nuovi decisori. Mah …
nm
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