ED ECCO LO SCOUT SPEED. Come se non bastassero tutte le altre diavolerie 

Quando i vecchi sistemi cominciano a zoppicare ecco venir fuori quest’altro ritrovato diabolico per la gioia delle casse domestiche sempre più vessate

Area Metropolitana, 16 dicembre 2022.  Amministrazioni dell’area Metropolitana sempre più tecnologiche. Sta diventando una vera e propria perversione quella di certa pubblica amministrazione disposta a introdurre i più ricercati e sofisticati sistemi pur d’incamerare denaro e sistemare i propri conti con la scusante di una sicurezza stradale da regolare, ma stranamente sempre più labile.

Le pensano tutte, dunque, pur di facilitare i compiti alla ragioneria; sapendo, comunque, di arrecare danno alle casse familiari e non curanti del momento davvero critico, scatenano i loro meccanismi, le loro trappole infallibili sulle strade: multe a raffica e nei posti più misteriosi.   

Girano con questi aggeggi di avanzata tecnologia, ben mimetizzati nella mobilità pubblica, addirittura su strade veloci e fuori dei centri abitati con limiti impossibili [la trappola dei 70 Km/h in superstrada è sempre pronta e a disposizione], certi di poter raggranellare denaro facile e fresco; ma le casse domestiche sono sempre più vuote e il disagio e la rabbia montano sempre di più ogni giorno che passa.

Quale sicurezza si può  garantire operando in questo modo ? Multando alla cieca: nulla.

Se si vuole  migliorare veramente, invece, si potrebbero bloccare i veicoli, limitandoli nella circolazione con obblighi formativi per chi guida, ma questo è un sogno proibito purtroppo ed il buon senso fa a farsi friggere.

Un’altra amministrazione metropolitana, molto più ingegnosa, colloca le proprie apparecchiature in quel piccolo tratto di poche centinaia di metri di territorio su cui corre, fortunatamente, una superstrada veloce [un’altra trappola dei 90 Km/h per l’ovvia mungitura]; facile intuire quale servizio garantisce alla propria comunità quest’amministrazione, in una strada completamente fuori dal proprio contesto urbano.

Un’altra ancora, del territorio interno, sistema due telecamere al semaforo, mica una [due sulla strada veloce mica sull’altra] con un giallo ultrarapido. Nemmeno qualche metro che passi con il verde, all’improvviso il giallo e subito dopo il rosso: il gioco è fatto o si è passati con il rosso o si è superati i 50 per sgomberare come un fulmine l’incrocio. Quale sicurezza si garantisce così? A noi sembra del tutto oscuro.

Senza andare oltre, di amministrazioni furbette se ne contano davvero tante in quest’area di grande mobilità umana e di scelte supertecniche adottate se ne contano ancora di più, alcune davvero squallide in luoghi che non ti aspetti proprio.

La sicurezza che pensano di garantire è sempre la stessa per Legge. Le multe, comunque, non evitano e non riducono incidenti che continuano a succedersi senza soluzione di continuità: la sicurezza non migliora, peggiora soltanto la tasca della famiglia, sempre più vessata.

I sistemi educativi, formativi e regolamentari dovrebbero prescindere da violenza coercitiva e non devono toccare approvvigionamenti vitali per la famiglia; quando questo avviene, e questo sta avvenendo in modo spudorato, in questo momento, siamo di fronte a cose subdole, a vera incapacità amministrativa, a inadeguatezze di garanzia del servizio pubblico, rappresentando, di fatto, espressione amministrativa forse una delle peggiori degli ultimi tempi.

Nando Marinucci




UNIVERSO PARALLELO: il nuovo ciclo di opere Massimo Piunti

L’artista in mostra domenica alle officine

Fontecchio, 16 dicembre 2022. “Universo parallelo”, questo il nome scelto per la mostra dell’artista Massimo Piunti, che aprirà le porte domenica 18 dicembre alle ore 16.30 a Fontecchio, in provincia dell’Aquila, nel laboratorio d’arte Le Officine. Sarà per Piunti l’occasione di presentare il nuovo ciclo di opere realizzate tra il settembre e il dicembre di quest’anno, ulteriore sviluppo della sua incessante ricerca stilistica ed espressiva.

Massimo Piunti, classe 1965, originario di Giulianova, da anni vive nella frazione aquilana di Roio, diventando un punto di riferimento per tanti altri artisti e appassionati, e ha recentemente aperto un suo spazio alle Officine di Fontecchio, piccolo borgo medioevale lungo la media valle dell’Aterno, dove da qualche anno a questa parte, tanti artisti e intellettuali sono andati a vivere e lavorare stabilmente da più parti d’Italia e del mondo.

Con le seguenti parole descrive la mostra di domenica prossima Marco Manilla, “La pittura di Piunti è astratta, semi-figurativa, simbolista nello stesso tempo. Ma soprattutto, Piunti è immerso in un mondo poetico e magico. Riappare la poesia, ingenua, generativa, che viaggia nelle terre nere, scure, piene di vita, di minerali umificati, energizzati, di astri magnetici, di uomini e donne colti in una energia sacrale. Nei rari personaggi che volutamente appaiono ritratti dal vero o trasfigurati come totem, l’artista riesce a coglierli nel loro momento vitale, avvolti in una qualche forma di energia. C’è poi il mare, come citazione del suo essere fanciullo, bambino. C’è un elemento nostalgico ma anche invisibile: si vede un gioco, un riflettere la luce marina, un tremolare dell’acqua che ritma il passare del tempo. C’è la musica che si deposita nel profondo delle cose. C’è poi la campagna vista come luogo mentale, ma anche biologico, di natura che si svela tra le mani dell’uomo. Si vede un disperdersi dei colori, si leggono i riflessi dei campi, i versi dei contadini, i fiori che fioriscono per sempre. Nei quadri di Piunti si può fare un viaggio nel sentimento della scienza, della microbiologia, della geologia, ma anche della storia popolare, della realtà degli umili e delle cellule”.

Ad Officine lavorano e creano, oltre a Massimo Piunti, Teresa Ciambellini, con Circolare, studio di progettazione impegnato nell’applicazione dei principi di bioarchitettura e di economia circolare in edilizia. Nopal, laboratorio di stampa in serigrafia (sperimentale), orientato nello sviluppo dell’arte visuale come alternativa alla riproduzione digitale. Debora Panaccione, che si occupa di collage e fotografia analogica e digitale. Gestisce, alle Officine, una camera oscura sperimentale. L’artista messicano Nespy5euro, che si definisce “ladro di scarpe, illustratore e animatore del brutto e il grottesco. Vetri rotti, kitsch, disegni infantili sono i suoi soggetti preferiti”. Debora Frasca, che nel suo spazio sperimenta le diverse forme dell’arte visiva e dell’artigianato, dalla pittura al movimento, principalmente sui temi legati al mondo femminile. Infine, è operativo il Centro di ricerca di ecologia sociale, creatività, energia (Cresce),  progetto del peruviano Sebastian Alvarez che utilizza la ricerca sperimentale, il design, la narrazione, il dialogo informale e altri mezzi creativi di espressione per stimolare discussioni e interventi nell’ambito urbano e nella regione.




FIERA-MENTE una mostra per combattere i pregiudizi

Non bisogna aver paura di parlare della malattia mentale

Francavilla al Mare, 16 dicembre 2022. L’associazione Cosma, presieduta da Tiziana Arista, in partenariato con l’altra associazione che nell’area territoriale di Pescara-Chieti si occupa di salute mentale, Percorsi, presieduta da Eugenio Di Caro, organizza per domani (sabato 17 dicembre) al MuMi – Museo Michetti di Francavilla la mostra Fiera-Mente per presentare le iniziative di arte visiva e musicale in corso.

L’apertura è fissata alle 11 di sabato 17 dicembre quando, alla presenza del sindaco di Francavilla, Luisa Russo, del direttore del Centro di salute mentale di Chieti, Marco Alessandrini, e dei componenti le due associazioni, sarà tagliato il nastro nella struttura francavillese.

“Non bisogna aver paura di parlare della malattia mentale” è il motto di questa e di tutte le iniziative delle due associazioni che si prodigano per aiutare le persone affette da malattia mentale e i loro parenti, a superare le difficoltà di una patologia che, se presa in tempo, può facilmente essere curata. Un altro degli obiettivi principali è combattere lo stigma, l’anacronistica “macchia” che circonda, ancora oggi, le patologie che riguardano la mente e che rallenta, con danni spesso devastanti, l’accettazione della malattia stessa.

«L’arte», spiega Eugenio Di Caro, «come spesso accade, è riuscita ad accomunare e a mettere in relazione realtà differenti che difficilmente riescono a coincidere, consentendo all’individuo di esprimere in maniera creativa il proprio vissuto interiore. L’obiettivo di Fiera-Mente è contribuire, diffondendo la conoscenza, a combattere i pregiudizi legati al tema della salute mentale. Negli stand appositamente allestiti e nella sala conferenza del MuMi verranno esposti quadri e materiali multimediali, digitali e cartacei che illustrano i risultati di attività laboratoriali e psico-educative realizzate dalle due associazioni».

All’interno degli spazi degli stand e nei rispettivi perimetri utenti, volontari e famigliari delle due associazioni condivideranno le attività svolte durante l’anno nell’ottica di una compartecipazione che avvicini, coinvolga e intrattenga la cittadinanza, con lo scopo di sensibilizzare e abbattere barriere e stigmi comunemente legati alle persone affette da psicopatologie.




SATURNALIA a Teate Marrucinorum

Museo archeologico nazionale La Civitella, Chieti musA, concessionario Direzione Regionale Musei di servizi per percorsi educativi e attività culturali in sei musei abruzzesi, organizza, per domenica 18 dicembre, un evento ricco che abbraccia l’antica tradizione delle festività di dicembre nel mondo romano.

Chieti, 16 dicembre 2022. L’evento è sponsorizzato dalla società CLAC Tecnologie Informatiche, con sede operativa a San Giovanni Teatino (CH), la cui lungimiranza nell’investire in eventi culturali travalica la semplicistica visione di apporre un logo di supporto, e patrocinato dal Comune di Chieti. Saturnalia a Teate Marrucinorum racconta, attraverso un dialogo tra due attori professionisti, che impersonano una matrona teatina e uno schiavo, all’interno della Sala dei Frontoni del Museo archeologico nazionale La Civitella, un momento della vigilia dei Saturnalia. Il laboratorio didattico per bambini e la visita guidata ai preziosi tesori del museo coroneranno un evento unico in città, sempre alla ricerca di storie e tradizioni da ricordare. Il programma dell’evento inizia alle ore 16.00 con il laboratorio per bambini Un regalo dal passato. Realizza i tuoi doni per amici e famigliari, in cui si realizzano oggetti in argilla per riscoprire le origini dello scambio dei doni, a cura di Mariangela Terenzio e Roberta Iezzi. Alle ore 17.00, va in scena la pièce teatrale Saturnalia a Teate Marrucinorum, scritta e diretta da Daniele Mancini, con Chiara Colangelo e Alessandro Rapattoni dell’Accademia Teatrale Arotron di Pianella (PE). Alle ore 18.00, visita guidata al museo a cura di Stefania Cocco e Maria Di Iorio. Alle ore 19.00, replica della pièce teatrale.

Il costo per partecipare all’intero evento 15 € a persona, incluso il biglietto di ingresso al museo. Per ingresso alle 19.00, il costo è 10 € a persona, incluso il biglietto di ingresso al museo. Costo per i bambini è di 5 €, che dovranno essere accompagnati da un adulto durante il laboratorio. Chieti, 16 dicembre 2022 Referente per musA dell’evento Daniele Mancini +39 393 9648972




L’ORCHESTRA CHE VORREI prova aperta

Concerto di Natale sabato 17 dicembre ore17:30. Conservatorio A. Casella e giovedì 22 dicembre 2022 alle ore 17.30 Auditorium del Parco

L’Aquila, 16 dicembre 2022. L’Associazione nazionale Il Jazz va a Scuola – IJVAS, grazie al sostengo del Ministero della Cultura e al Comune de L’Aquila, ha dato vita a una Orchestra Giovanile, diretta dal Maestro Pasquale Innarella, finalizzata alla diffusione della cultura e della prassi jazzistica, una realtà dal valore incommensurabile perché è nata dopo il lungo periodo di isolamento dovuto alla pandemia che ha minato fortemente la naturale propensione dei più giovani alla  socializzazione. È proprio l’elevata valenza strategica, sia in ambito culturale che sociale, che faccia di questo progetto un modello virtuoso con l’intento di diffondere iniziative analoghe in altre regioni italiane.

Il progetto trae ispirazione dal “Sistema Abreu”, che si basa su un modello educativo che utilizza la pratica orchestrale come mezzo per raggiungere obiettivi a valenza artistica e anche di integrazione e superamento delle diseguaglianze. Il progetto, destinato a giovani di fascia 8-18 anni, ha una forma “aperta”: stimola l’interesse per il jazz e ha reclutato giovani da inserire in un organico.

IJVAS Associazione Il Jazz Va A Scuola Viale Castrense 7 00182 Roma, C.F. 96410970584 Dopo il lancio stampa nazionale di fine giugno, in data 20 luglio è stata lanciata la Call rivolta a studenti della fascia 8-18 anni invitando a inviare un modulo di preadesione e un breve video performativo. L’ammissione è stata effettuata dalla Commissione di Valutazione Artistica, presieduta dal Direttore Artistico Pasquale Innarella e composta da Ada Montellanico ispiratrice del progetto, Angelo Bernardi (referente IJVAS, realizzatore del progetto), Paolo Di Sabatino rappresentante designato dal Conservatorio A. Casella, Katia Di Michele referente degli Istituti scolastici partner di progetto, affiancati dal Professore Walter Gaeta e in presenza dell’assistente alla Direzione Artistica Antonio Marinelli, del maestro Ugo Viola e dei tutor titolari di borsa di studio L’ORCHESTRA CHE VORREI (Rodolfo Berardi, Ruben Coco, Fiorenza Marco, Nicola Paparusso, Valeria Tiganik). La call ha avuto un enorme successo e sono stati ammessi 67 ragazzi tra gli 8 e i 16 anni. In data 2 settembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione presso l’Aula Magna del Conservatorio: sono intervenuti Ada Montellanico – Presidente della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, Angelo Bernardi – Direttivo IJVAS, Pierluigi Biondi – Sindaco dell’Aquila, Claudio Di Massimantonio – Direttore del Conservatorio Casella dell’Aquila, Antonio Marinelli – assistente alla Direzione Artistica.

Le attività formative sono state incentrate sulla pratica orchestrale (esecuzione di partiture scritte, tratte dalla tradizione jazz e da composizioni originali appositamente arrangiate) e sulle tecniche improvvisative, caratteristiche dello stile jazz per complessive 160 ore di didattica in aula. La pratica è stata integrata da lezioni individuali per affinare le abilità di base, nonché da prove di sezione grazie anche al supporto di Cinzia Letizia D’Amico e di Dora Ruggiero.

Si è posta la massima attenzione al coinvolgimento artistico e sociale anche dei genitori, e degli appassionati e per questo sono state organizzate prove aperte che si concluderanno nella prova generale del prossimo sabato 17 dicembre 2022 presso il Conservatorio. Giovedì 22 dicembre 2022 presso l’Auditorium del Parco de L’Aquila, l’Orchestra Che Vorrei terrà il concerto di Natale.

IJVAS fa parte della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano (che ha patrocinato il progetto), nata per favorire la valorizzazione e lo sviluppo professionale di tutta la filiera e il consolidamento di reti virtuose fra gli aderenti. L’iniziativa dell’Orchestra Giovanile è incardinata in una complessiva strategia di scouting e formazione di giovani talenti e appassionati e già si impegna ad attivare ogni possibile collaborazione per favorire la stabilizzazione e la circuitazione dell’Orchestra. Raro esempio in ambito nazionale e di fondamentale importanza è la rete che si è consolidata tra lo storico Conservatorio A. Casella dell’Aquila e, grazie a Agata Nonnati referente dei dirigenti scolastici, gli Istituti Comprensivi, “Giosuè Carducci”, “Dante Alighieri”, “Teofilo Patini”, “Paganica”, “Gianni Rodari”, “Giuseppe Mazzini” e il Liceo Musicale dell’Aquila, che garantiscono al progetto una partnership ben strutturata e costante oltre a un forte radicamento sul territorio.




ANNO NUOVO, è possibile sperare?

di Domenico Galbiati

16 dicembre 2022

Siamo sulla soglia dell’ anno nuovo ed i tradizionali auguri hanno un che di beffardo, dato che siamo destinati a portarci appresso, ben oltre Capodanno, dalla guerra alla pandemia tuttora strisciante, dalla crisi ambientale a quella energetica, un ventaglio di questioni che non lasciano intendere soluzioni ravvicinate. Suggeriscono, piuttosto, la convinzione di un’ impotenza della politica, quasi fossimo davanti ad eventi che siano frutto di un fato ineluttabile che trascende la nostra capacità di imprimere un diverso indirizzo alla storia dei giorni nostri.

Il rischio è, dunque, che si aggravi ancora e si avviti la disaffezione nei confronti delle istituzioni già ampiamente documentata, cresca l’ “atomizzazione” del tessuto sociale, che, a sua volta, induce ognuno a rabberciare al meglio la propria condizione, come se ciò fosse possibile solo al di fuori di un quadro di compatibilità generali o addirittura a suo dispetto. Forse ancor più temibile che non l’esplosione di forti tensioni sociali è questo sfarinamento, il progressivo sgranarsi della coesione sociale come se ognuno fosse rassegnato, abbandonato a sé stesso, consegnato all’alea indecifrabile di un’ algida solitudine.

Eppure, la nostra società è percorsa, ad esempio, da un formidabile impegno nel campo del volontariato che, però, per quanto sia diffuso, non riesce a fare sistema, ad uscire, anche qui, da una pluralità encomiabile di nicchie che non fanno rete e, quindi, non creano un sentimento sociale diffuso e coinvolgente che riproduca, sul piano generale, quella cifra di generosità, di impegno gratuito, di reciprocità solidale di cui, per parte loro, danno prova. Né, per quanto sia nato da una recentissima consultazione generale che, da taluni, nel campo dei vincitori, è stata salutata come una catarsi, il riscatto da una stagione tormentata e grigia, il governo Meloni non riesce ad infondere al Paese, se non una speranza, almeno un senso di fiduciosa attesa.

Il governo “governicchia” e traccheggia, inclina dalla parte dei suoi, non trasmette sentimenti di rassicurazione e di effettiva equanimità, non offre una visione che vada al di là del bisticcio su aspetti sostanzialmente marginali, per quanto investiti di forti valenze simboliche. La “precarietà continua ad essere la cifra che prevale ed inquieta la vita dei singoli e della collettività, laddove il Paese avrebbe, al contrario, bisogno di uno sguardo penetrante che dia consistenza, spessore, profondità al tempo in cui ci stiamo inoltrando.

Peraltro, non si può demordere. È ancora possibile coltivare una speranza? L’ Italia – come, del resto, l’Europa – avrebbe bisogno di un’ispirazione, di un’idea forte che dia forma e colore al domani. Avrebbe bisogno di darsi un compito, di adottare un progetto che la proietti al di là dell’ immediata contingenza e susciti un moto di coinvolgimento e, se possibile, di entusiasmo. Senonché, non sembra lecito attendersi che qualcuno sappia dare un colpo d’ala e, dunque, è necessario armarsi di pazienza e ricucire, una dopo l’altra, le lacerazioni più offensive, le diseguaglianze crescenti, e poi via via le mille smagliature che deturpano il volto di una società che pur avrebbe potenzialità straordinarie.

Non si può contare su illusorie semplificazioni, come se si potessero sciogliere d’ incanto nodi che vanno, invece, attraversati esplorando le mille articolazioni della loro complessità. Insomma, ripartire dal basso, ricomporre le relazioni sociali prendendo le mosse dai territori e dalle periferie non è uno slogan, ma forse l’unica strategia ancora possibile per riassorbire la cosiddetta “liquidità” sociale che lamentiamo. E questo ci interroga anche in funzione di quale debba essere oggi, in un contesto talmente diverso, il ruolo che spetta a forze politiche che non siano la fotocopia dei partiti che furono, ma piuttosto rispondano ad istanze inedite.

Nessun dubbio che il loro compito primario sia quello di portare la loro visione dentro l’ordinamento istituzionale del Paese, sapendo che il potere non è “sterco del diavolo”, ma piuttosto quello straordinario strumento che può consentire alla politica di rappresentare la più alta forma di carità. Ma, nel contempo, devono anche saper schiodare la politica dal “palazzo” e riportarla tra la “gente” affinché diventi “popolo”, acquisendo la capacità di “pensare politicamente”, esercitando quel compito di analisi e di vero e proprio discernimento che consenta quel vasto processo di maturazione civile, in carenza del quale le società post-moderne, secolarizzate e globali rischiano di essere ingovernabili, come se fossero sabbia che scivola via dalle mani.




L’ATLANTIDE D’ABRUZZO, il mito di Archippe

Città scomparsa dopo cambiamenti climatici

Anche l’Abruzzo ha la sua “Atlantide” che è anche protagonista dell’ultima puntata di “Macchemito”, in onda su “Buongiorno Regione” a lunedì alterni, rubrica a cura di Paolo Pacitti e riprese Rai di Sem Cipriani.

Come ammette lo stesso scrittore abruzzese Peppe Millanta: “Archippe è una città leggendaria, piena di mistero tanto da aver alimentato nei secoli l’immaginario di scrittori e viaggiatori”, ma questa meravigliosa città scomparve inghiottita dalle acque del Fucino, misteriosamente, rimanendo leggenda. Archippe sarebbe addirittura più antica di Marruvium, nell’attuale San Benedetto dei Marsi (Aq).

“Alla base del mito di Archippe c’è sicuramente un grande cambiamento climatico – spiega l’archeologa Maria Cristina Mancini – che ha portato in realtà delle innovazioni soprattutto nelle popolazioni italiche ovvero quello dei grandi centri d’altura posti sulle aree collinari e pedemontane d’Abruzzo”.

Scomparso il Fucino, prosciugato dalla grande impresa di ingegneria di Alessandro Torlonia, in molti si spostarono alla ricerca di Archippe, ma ad oggi il suo mistero continua; un’altra piccola ‘Atlantide d’Abruzzo’ è osservabile a Capodacqua (Aq), dove è possibile inabissarsi per vedere sotto la superficie del lago artificiale un mondo antico da scoprire ma per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/868520790946514/.

Alessandra Renzetti




LEONARDO DA VINCI in De Divina Proportione

Evento prodotto dall’Ass.ne Culturale “Oltre Confine” con la Partnership del Comune di Vasto e la collaborazione del museo MUMEC di Arezzo

Vasto, 16 dicembre 2022. La mostra espositiva su Leonardo da Vinci in “De Divina Proportione” si svolgerà nei prestigiosi spazi di Palazzo d’Avalos a Vasto, dove verranno esposti i solidi geometrici, ricavati dai disegni riportati nell’opera di Luca Pacioli e disegnati, all’epoca della stesura del manoscritto, proprio da LEONARDO DA VINCI. Amico di Luca Pacioli, si sono trovati presenti alla Corte di Ludovico il Moro, rispettivamente nel ruolo di matematico Pacioli e di artista ed ingegnere Leonardo. Una delle tematiche della mostra riguarda i “CODICI di LEONARDO” in particolare la “VITE AEREA” o “ELICOTTERO”, del quale abbiamo un esemplare pratico del modello realizzato nel 1952 a Milano, proveniente dalla “Collezione Fausto Casi”; ma non mancheranno i testi antichi dai quali è stato possibile ricavare progetti, descrizioni e modalità d’uso di strumenti scientifici che, all’epoca di Leonardo, venivano utilizzati dagli architetti e ingegneri

Questa mostra è da considerarsi da apripista di un progetto a lungo termine che si prefigge nel corso degli anni di diventare un appuntamento con cadenza annuale, di respiro internazionale nel circuito dell’arte dedicata ai geni italiani. L’associazione culturale “OLTRE CONFINE” affiderà la direzione artistica alla Show Eventi, azienda di esperienza decennale e con curriculum impeccabile, avendo prodotto e diretto eventi di levatura internazionale nel modo dell’arte. Il Museo MUMEC di Arezzo fornirà i cimeli esposti in mostra avvalendosi della consulenza scientifica del Prof. Fausto Casi e della direttrice del Museo Dott.ssa Valentina Casi. La Show Eventi durante il periodo espositivo della mostra proporrà 2 giornate rivolte agli studenti di ogni ordine e grado, in cui si terranno conferenze/ didattiche con ospiti di livello internazionale ed esperti d’arte sul tema dell’evento 1^ Conferenza/Didattica: ultima settimana di Febbraio 2023 2^ Conferenza/Didattica: prima settimana di Aprile 2023 Leonardo da Vinci ”In De Divina Proportione” sarà supportato da una massiccia e mirata campagna pubblicitaria, con il supporto di media partner come Radio Delta 1 e “Città del Cinema” di Vasto, la circolazione di Camion vela, Manifesti murali, Locandine, Volantini, Brochure, Cartellonistica e testate giornalistiche sia online che su carta stampata; inoltre verrà divulgato sui social network, catalogo multimediale.