Opere incompiute, promesse mancate e assenza del comune de L’Aquila
L’Aquila, 22 dicembre 2022. “Caro Babbo Natale, torniamo ancora a disturbarla affinché lei interceda presso tutti gli attuali amministratori, in primis con il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, per ricordare loro che la comunità di Paganica già quattro anni fa aveva elencato, all’allora neoeletto sindaco, gli annosi problemi che la affliggono ingiustamente. Problemi dimenticati e accantonati, come se le nostre richieste fossero solo carta straccia”.
È l’incipit della lettera di Natale di Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, che come oramai da tradizione elenca a fine anno, tutti i nodi irrisolti, di competenza del Comune dell’Aquila, nelle due popolose e importanti frazioni ad Est del capoluogo d’Abruzzo.
“Signor Babbo Natale, in questi ultimi quattro anni siamo stati buoni ed operosi come non mai; quindi, siamo certi che da lei non riceveremo cenere e carbone (come invece qualcuno in questi anni ci ha dato)”, premette Galletti.
La richiesta è dunque, rivolta al sindaco, per intercessione di Babbo Natale di provvedere “affinché questa comunità abbia un centro civico proporzionato alla sua popolazione, ormai di circa 10.000 abitanti. Chiediamo poi la riapertura del ponte del Mulino, opera pubblica ormai incancrenita, e la risoluzione dell’annoso problema della puzzolente fogna a cielo aperto in località “La Concia”, che da 40 anni inonda terreni, orti e abitazioni”
Galletti chiede poi “di risolvere il problema del centro polifunzionale, costato venti miliardi del vecchio conio e lasciato in completo abbandono e di dotare la villa e il santuario della Madonna d’Appari di bagni pubblici, poiché gli utenti e i visitatori sono di fatto costretti ad espletare le loro esigenze corporali negli angoli più nascosti di questi luoghi, con evidenti problemi di vivibilità e decenza”.
L’Asbuc ricorda dunque le tante altre incompiute, come la mancata realizzazione del campo sportivo da calcio, “in perenne costruzione da 20 anni”, e del polo scolastico che, “come da promesse elettorali fatte dalla vecchia e nuova amministrazione, avrebbe dovuto essere pronto in 180 giorni. I nostri ragazzi invece sono ancora all’interno dei MUSP, oggi diventati dei relitti, come dimostra la palestra delle scuole medie (nonché il crollo del gazebo nel giardino della scuola materna, un disastro annunciato che per poco non si è trasformato in tragedia. Segnaliamo anche la presenza di topi, grandi fino a 30 centimetri, che fanno capolino dai buchi della pavimentazione”.
Al palo anche “la realizzazione della caserma dei Carabinieri al posto della ex scuola media, un’esigenza fondamentale per una realtà come Paganica in continua espansione demografica”, come pure “la risoluzione del problema delle nostre acque, dato che la preziosa acqua del fiume Vera, tanto decantata come la più pura d’Europa, dopo 400/500 metri dalle sorgenti è ricca di batteri e virus come la salmonella, ed inquina legumi, cereali, foraggio e i prodotti agricoli tutti”.
“Gentilissimo Babbo Natale, per concludere vi invitiamo a convincere il sindaco Biondi a convocare un’assemblea cittadina dove sia possibile confrontarsi democraticamente. Se, nonostante la tua intercessione, non ci sarà un’apertura per arrivare a soluzioni e a impegni da prendere reciprocamente per i prossimi quattro anni, saremo costretti, nostro malgrado, a chiedere queste e tante altre cose alla Befana”, conclude Galletti.
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