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CARA SIGNORA MELONI

Il problema dei neofascisti non si risolve con una telefonata privata

29 dicembre 2022

Cara signora Meloni, nessuno sottovaluta la condizione d’imbarazzo in cui l’hanno messa due suoi importanti esponenti di Fratelli d’Italia che hanno pensato bene di celebrare un passato di cui ella oggi sente tutto il peso negativo. Ovviamente, il riferimento va alle improvvide, e direi anche poco intelligenti, politicamente parlando, dichiarazioni del Presidente del Senato e della sottosegretaria Rauti. Queste, tra l’altro, segnano un passo indietro anche rispetto a quello che faceste a Fiuggi quando nacque Alleanza Nazionale per segnare un primo segnale di esplicito distacco da un’esperienza ingombrante.

Come già ricordato ieri, al di là della dichiarazione dei due, che evidentemente non le vogliono proprio un gran bene, quel che conta di più è la sua posizione personale visto che, da oltre 50 giorni, è stata chiamata alla guida del governo di un Paese che trova i propri fondamenti nella Costituzione antifascista.

Non ci può bastare che lei, come ci hanno fatto sapere i giornali, evidentemente informati dai suoi collaboratori, si limiti a fare oggetto dell’accaduto una semplice telefonata con Ignazio La Russa. Non è un problema solo vostro personale e, certamente, non concerne solamente la posizione delicata in cui lei è stata messa dalle dichiarazioni anche del Presidente del senato. A maggior ragione perché lei lo ha voluto alla Seconda carica dello Stato.

È una questione istituzionale e politica seria su cui lei per prima dovrebbe sentire il dovere d’intervenire perché non è stata mandata a Palazzo Chigi da tutti gli italiani e sicuramente perché, anche tra i suoi elettori, e tra quelli che hanno votato i partiti che fanno parte della coalizione da lei guidata, non sono animati da alcun sentimento nostalgico e neofascista.

Continua a prosi il problema, e noi con altri lo ponemmo a suo tempo, della presenza della Fiamma tricolore trasportata dal simbolo del Msi, prima, in Alleanza Nazionale, e, poi, in quello di Fratelli d’Italia.

Per tutti nella vita si ripetono più volte le occasioni per una scelta e, oggi, su questo importante tema della celebrazione del neofascismo, abbiamo bisogno davvero di conoscere la sua in una maniera definitiva, chiara e pubblica.

Questo Paese ha bisogno più che mai di una scelta di verità. Questione che riguarda, lo constatiamo oggi, la sua parte così come altre. È quello che da un pezzo sta dicendo a modo suo l’astensionismo diventato il partito più grande d’Italia.

Foto Rai

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