GIUSEPPE MAZZINI E LA CHITARRA: Marco Salcito svela in concerto il volto del patriota musicista

Venerdì 30 dicembre a Civitella del Tronto per il Festival dei due Regni

Civitella del Tronto, 23 dicembre 2022.  Nel secondo appuntamento del Festival dei due Regni, il chitarrista Marco Salcito rivela al grande pubblico il lato meno conosciuto del patriota appassionato cultore di musica e musicista. Patriota, politico, filosofo, giornalista, e non solo. Giuseppe Mazzini fu appassionato cultore di musica ed esperto suonatore di chitarra. In piena sintonia con il suo tempo, considerava l’educazione musicale elemento indispensabile nell’educazione e nella formazione dei singoli individui e dei popoli.

I suoi interessi musicali, chitarristici in particolare, sono testimoniati sia nella nutrita corrispondenza intercorsa con la madre e con gli amici, in particolare tra il 1835 e il 1856, sia nel suo piccolo trattato “Filosofia della musica”, pubblicato a Parigi nel 1836.

Nel secondo appuntamento del Festival dei due Regni – il ciclo di eventi musicali, che fino alla prossima primavera valorizzerà il borgo di Civitella del Tronto e la sua storia – il chitarrista Marco Salcito svelerà al grande pubblico il lato meno conosciuto del patriota musicista, ripercorrendo autori a lui cari, come Niccolò Paganini, Luigi Legnani e Mauro Giuliani, per terminare poi con il contemporaneo Stephen Goss, autore di una fantasia su arie d’opera tratte dai più celebri compositori del Verismo musicale italiano. L’appuntamento con “Mazzini e la chitarra all’Opera” è venerdì 30 dicembre alle ore 18 nella Sala Consiliare del Comune di Civitella del Tronto.

L’evento, gratuito, è realizzato dall’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo – Sezione italiana A.P.S con il sostegno della Fondazione Tercas e il patrocinio del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e del Comune di Civitella del Tronto.

MARCO SALCITO

Titolare della cattedra di chitarra presso il Conservatorio “L.D’Annunzio” di Pescara, Marco Salcito è vincitore di premi in importanti concorsi nazionali ed internazionali fra i quali: i Concorsi Internazionali “F. Sor” di Roma (1st prize), “M. Giuliani” di Bari” (2nd prize), “R.Bartoli” di Salon en Provence (2nd prize), il “Concorso Internazionale della Scuola Civica” di Milano (1st prize), “G. Ansalone” di Milano (1st prize), il Concorso Internazionale di Mottola (1st prize). Ha inoltre ricevuto riconoscimenti nei concorsi internazionali di Gargnano, “Yamashita” di Berlino, “Le Printemps de la Guitare” di Charleroi e “Andres Segovia” di Palma de Mallorca. Nel 2014 è stato pubblicato dall’etichetta discografica Dynamic il doppio cd sulle Variazioni Goldberg di J. S.Bach nel suo arrangiamento per chitarra sola.

L’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo – Sezione italiana A.P.S. opera per promuovere lo sviluppo culturale e sociale e il dialogo tra i popoli e le culture. È nato nel 2009 come partner italiano della rete internazionale di operatori culturali dell’area euro-mediterranea istituita nel 1991 dalla Fondazione spagnola Instituto Internacional del Teatro del Mediterráneo. Il consiglio direttivo dell’IITM Italia è presieduto da Leandro Di Donato.




IL SIMBOLO delle imprese sostenibili

Consegnata ai vescovi abruzzesi la statuina per il Presepe

“Vogliamo aggiungere ogni anno figure che ci parlino del presente ma anche del futuro”

Abruzzo, 23 dicembre 2022. Così i rappresentanti dell’iniziativa promossa da Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi.

È la florovivaista il “personaggio del presepe 2022”, promosso da Confartigianato Imprese e Coldiretti in collaborazione con Symbola. La statuina, realizzata da un artigiano esperto dell’arte presepiale, è stata consegnata ai vescovi abruzzesi con l’intento di aggiungere ai presepi allestiti dalle diverse diocesi figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Quest’anno è stata scelta la produttrice di fiori che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. “Inserire questa nuova figura, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e beni immateriali indispensabili per la qualità della vita – spiegano gli esponenti delle due associazioni di categorie abruzzesi – Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni per simboleggiare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra”.

“Una statuina che ricorda, quest’anno, quanto il florovivaismo sia un comparto strategico del Made in Italy ed espressione di una agricoltura multifunzionale che dalla produzione delle piante arriva fino alla creazione di servizi utili alla comunità e all’ambiente – dice Silvano Di Primio, presidente di Coldiretti Abruzzo – un lavoro antico e prezioso che trova riconoscimento nella maggioranza delle case degli italiani che durante le festività sono colorate e profumate da piante e fiori tipici del Natale. Un settore che in Abruzzo è fiorente e produttivo, nonostante le grandi difficoltà e le incertezze di questo periodo”.

“Quest’anno – sottolinea Giancarlo Di Blasio, presidente di Confartigianato Abruzzo – portiamo nel Presepe un simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese declinata sul tre fronti: economico, sociale, ambientale. A livello economico, la piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi – spiega Di Blasio- E sono anche baluardo della sostenibilità sociale, poiché ben radicati nei territori di appartenenza dove intrattengono rapporti e relazioni di scambio cruciali per il benessere delle comunità locali. Lo stretto legame con la propria terra – continua il presidente dell’associazione datoriale artigiana –

alimenta, di conseguenza, un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui si è collocati. Tutto questo è il ‘valore artigiano’ che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce. E’ la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, è un modello di ecologia umana, di imprese sostenibili che Confartigianato porta nel futuro, con l’impegno a renderle sempre più protagoniste nella transizione green, nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita”.

La statuina della florovivaista è stata consegnata:

1.    all’arcivescovo di Lanciano-Ortona S.E. Emidio Cipollone da Fabio D’Amario (responsabile Epaca Coldiretti), Tommaso Abbonizio (segretario di zona Coldiretti), Marco Stella (presidente Territoriale Confartigianato Imprese Lanciano) insieme a Luana Iezzi.

2.    all’arcivescovo di Chieti Vasto S.E. Bruno Forte da Francesco Perillo (direttore Coldiretti Chieti), Camillo Saraullo e Daniele Giangiulli (presidente e direttore generale di Confartigianato Imprese Chieti-L’Aquila), Giuseppe Rossi (presidente territoriale).

3.    al vescovo di Pescara S.E. Tommaso Valentinetti da Silvano Di Primio (presidente di Coldiretti Abruzzo), Edoardo Diligenti (referente ufficio legislativo Codliretti Abruzzo), Mauro Del Ponte (segretario di zona Coldiretti), Giancarlo Di Blasio (presidente Confartigianato Imprese Abruzzo), Fabrizio Vianale (direttore di Confartigianato Imprese Pescara) e Giorgio Gilardini (presidente Anap-Confartigianato).

4.    Al vescovo di Avezzano S.E. Giovanni Massaro da Domenico Roselli (direttore Coldiretti L’Aquila), Francesca Di Loreto (Coldiretti L’Aquila), Lorenzo Angelone e Maurizio Peis (presidente e vice segretario Confartigianato Imprese Avezzano)

5.    Al vescovo di Sulmona S.E. Michele Fusco da Domenico Roselli (direttore di Coldiretti L’Aquila), Roberto Di Vincenzo di Symbola.

6.    Al vescovo di Teramo-Atri S.E. Lorenzo Leuzzi da Emanuela Ripani (presidente Coldiretti Teramo), Alessio Marramà (segretario di zona Coldiretti), Luciano Di Marzio (presidente Confartigianato Imprese Teramo)

Alessandra Fiore




NATALE e solidarietà

Le donne d’azienda di Confindustria Chieti Pescara per le vittime della violenza

Pescara, 23 dicembre 2022. Sono donne che tendono la mano per creare un nido sicuro e accogliente per chi scappa dall’inferno quelle che si sono attivate per la Casa di Emergenza Aurora del centro antiviolenza Ananke, nata per rispondere al bisogno di un rapido allontanamento da casa da parte delle donne che subiscono violenza e dei loro figli e figlie.

Il senso del Natale è il calore di una casa per chi una propria casa l’ha persa o la deve lasciare per fuggire alle violenze familiari: ne sono convinte le imprenditrici e donne manager di Confindustria Chieti Pescara componenti del Gruppo LE Imprenditrici. Una delegazione ha visitato ieri Casa Aurora, portando in dono tessili, elementi di arredo, buoni acquisto, elettrodomestici e stoviglie per contribuire ad allestire questo alloggio sicuro e protetto. La violenza assume come sappiamo toni sempre più preoccupanti anche nel nostro territorio, aspetti che hanno spinto le imprenditrici ad attivarsi fattivamente insieme ad operatori qualificati per scongiurare il più possibile il ripetersi di episodi terribili come quello subito da Eliana Caratella.

Purtroppo, la violenza non riguarda solo le fasce marginali della popolazione ma, contrariamente a ogni stereotipo, è trasversale alle classi sociali e alle condizioni economiche e culturali dei soggetti sociali. Federica Chiavaroli – Coordinatrice Gruppo Le Imprenditrici di Confindustria Chieti Pescara ha dichiarato:

“Con l’associazione Ananke collaboriamo da oltre un anno. Il gruppo LEI infatti tutti i giorni mette a disposizione la rete di imprenditrici che ne fanno parte per contribuire alla soluzione dei problemi che la quotidianità presenta e per un ampio progetto per il reinserimento lavorativo delle donne seguite dall’associazione. Ma in queste settimane abbiamo voluto anche una vasta azione di solidarietà concreta, una risposta immediata e rapida di donne che aiutano altre donne che stanno attraversando una fase difficile della loro vita.”

Oltre a Brunella Capisciotti – Presidente Centro Antiviolenza ANANKE e Federica Chiavaroli – Coordinatrice gruppo LE Imprenditrici, all’incontro di ieri hanno partecipato le componenti del gruppo LEI Samantha Basilisco, Silvia D’Alessandro, Giovanna D’Innocenzo, Francesca Sisofo, accompagnate dalle funzionarie di Confindustria Chieti Pescara Marilena Mariani e Claudia Pelagatti. Fare impresa superando insieme gli ostacoli che ancora mettono il freno al potenziale delle donne, ma anche il tema della cura familiare e della formazione delle nuove generazioni dal doppio cromosoma X.

Questi, ricordiamo, sono gli obiettivi del gruppo di imprenditoria femminile nato nel 2021 in Confindustria Chieti Pescara cui aderiscono oltre 30 tra




NATALE, porta spalancata sulla pace

Il Messaggio del Cardinale Petrocchi

L’Aquila, 20 dicembre 2022. La liturgia della Parola, nella Messa della notte di Natale, proclama che per noi è nato un bambino: il suo nome è «Principe della Pace» (Is 9, 5). Anche il coro degli Angeli, che annuncia ai pastori la venuta del Salvatore, canta con gioia: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama» (Lc 2, 13-14).

Vorrei che, in questo tempo liturgico, il tema della pace – nella sua dimensione cristiana e umana – risuonasse spesso nelle nostre assemblee, come pure diventasse un argomento “ritornante” nella riflessione e nelle conversazioni che siamo chiamati a promuovere. Pace, si sa, non vuol dire solo assenza di guerra, ma vita fraterna, personale e comunitaria, animata dalla verità e dall’amore. Siamo pure consapevoli che il peccato punta ad uccidere la pace e suscita egoismi “conduttori” di inimicizie e di violenze. Da questo male, che ci portiamo addosso, non siamo in grado di emanciparci da soli: ecco perché ci fa esultare la “buona notizia” che Dio stesso si è mosso, per venirci incontro e riscattarci da questa “patologia” etica, che attacca la mente, il cuore e i rapporti umani.

Celebrare il Natale significa aprire spazi spirituali, culturali e sociali al Figlio di Dio, fatto uomo nella Vergine Maria per opera dello Spirito Santo. Lui, dimorando in noi con la Sua Parola e la Sua grazia, ci rende capaci di respingere le logiche inique delle contrapposizioni, per accogliere la fiamma della pace e accenderla nel mondo in cui operiamo. 

La pace che Gesù ci dona – come spiega Papa Francesco – «ti mette in movimento: non ti isola, ti fa andare dagli altri, crea comunità, crea comunicazione. Quella del mondo è costosa, quella di Gesù è gratuita, è un dono del Signore. È feconda, ti porta sempre avanti». La pace del Signore non è a intermittenza: non appare quando siamo gratificati dagli eventi e si spegne quando le cose prendono una cattiva piega. Continua a brillare, come una stella luminosa, anche quando calano le ombre oscure dei problemi, «perché è piena di speranza, cioè guarda il Cielo».

Chiediamo, al Signore – che – viene, di seminare e far crescere la Sua pace anzitutto “dentro” di noi. Spesso siamo turbati da un malessere insistente e da scontentezze pervasive che si agitano nei pensieri e nei sentimenti: abitualmente ne attribuiamo la causa a persone ostili o ad eventi esterni “sfavorevoli”. Se non siamo capaci di neutralizzare queste letture “risentite” della nostra storia, facilmente veniamo avvolti da rabbia e avvilimento, correnti emotive che inquinano l’esistenza nostra e di quelli che ci stanno vicini. Molti problemi, infatti, si originano negli strati nascosti della nostra interiorità: e vengono innescati dal fatto che pensiamo ed agiamo in contrasto con la nostra “identità” profonda, nell’aspetto spirituale e umano.

L’incontro con il Signore, che bussa alla nostra porta (cfr. Ap 3,20-21), ci consente di capire “chi” siamo e cosa siamo chiamati a diventare: se ci muoviamo in sintonia con Dio, diventiamo veri “amici” di noi stessi. Il frutto di questo “accordo” tra la nostra vocazione e gli atti che poniamo, genera la pace, radicata sul terreno evangelico del “bene”, pienamente vissuto e donato.

Chi sa muoversi in questa comunione con Dio, con sé stesso e con gli altri impara anche ad integrare i limiti e a gestire le avversità. Il discepolo che ascolta e segue Gesù, infatti, diventa gradualmente capace non solo di custodire la pace anche in mezzo alle difficoltà, ma sa “convertire” le avversità in preziose “risorse”, sul versante evangelico ed esistenziale. Mi viene da proporre la similitudine con le strategie adottate in zone percorse da flussi d’aria fastidiosi o dannosi: spesso gli abitanti di quei territori non si limitano a subìre passivamente queste “intemperanze” della natura, ma reagiscono con intelligenza “inventiva”, mettendo in campo “pale eoliche” (= grandi eliche, fatte ruotare dal vento) che captano quelle spinte contrarie e le trasformano in forza motrice, generando elettricità.

L’avversità viene così cambiata in risorsa energetica, che, messa in rete, diventa un contributo importante per chi la produce e per molti altri.

A Colui che è la «la Via, la Verità e la Vita» (Gv 14,6) chiediamo, in questo Natale, che nelle nostre famiglie non manchi mai il dono della Sua pace, poiché quella che viene dal mondo si rivela effimera e inaffidabile (cfr. Gv 14,27). Chi è animato da questa pace sa apprezzare e valorizzare il positivo che possiede come quello che trova nel prossimo: e volentieri loda Dio, perché sa che ogni bene è anzitutto un dono che proviene dall’Alto (cfr. 1Cor 4,7). Ma chi è abitato dalla pace dispone pure di una sufficiente scorta di “lungimirante pazienza”, in grado di evitare che le difficoltà si infettino con i virus di idee e emozionalità negative, fonti di litigi, dissapori e divisioni.

Nella famiglia, in cui dimora il Vangelo della pace, le relazioni interpersonali sono improntate dalla cordialità e dalla riconoscenza, per questo vi risuona spesso il “grazie”; si compone una comunità dove si esercita il perdono (dato e ricevuto) e si ha l’umiltà di chiedere “scusa”; vige la regola dell’aiuto scambievole e della sincera intesa, che permette di affrontare le conflittualità con fermezza condivisa e moltiplica i “buoni” talenti di cui il gruppo dispone.

Chi, in Gesù, diventa per grazia figlio di Dio, sente forte nel cuore la fraternità universale e si sente cittadino del mondo: nessun dramma, che accade nel proprio ambiente come sulla faccia della terra, lo lascia indifferente; avverte, potente, la “passione per la pace” e si spende ogni giorno perché lo spirito di unità trionfi negli spazi in cui risiede come in ogni punto del pianeta. Il cuore dei “costruttori di pace” non conosce frontiere e non si arrende di fronte al male, anche quando sembra prevalere, convinto che alla fine l’amore vince. Le “sentinelle della pace” si sentono, perciò, allertate a livello locale e planetario per dare creativa testimonianza di amicizia, tessendo dialoghi saggi e perseveranti, conformi al motto coniato da Paolo VI: «la pace dipende anche da te»3 . In questo orizzonte, spalancato dall’evento del Natale, vorrei condividere alcuni tristi dati statistici che ho avuto modo di leggere in pubblicazioni specializzate.

«La storia umana è una storia di guerre, intercalata da brevi periodi di pace, che più esattamente dovrebbero chiamarsi di tregua. È stato calcolato che dal 1496 a.C. fino al 1861 d.C., ossia in 3357 anni, ci furono 227 anni di pace e 3130 anni di guerra, tredici anni di guerra per ogni anno di pace. Durante gli ultimi tre secoli, in Europa si sono avute 286 guerre. Dal 15 a.C. fino al 1860 d.C., sono stati firmati più di 8000 trattati di pace. La loro validità media è stata di circa due anni»4 . Se si aggiornano le statistiche emergono quadri spaventosi (si tratta, ovviamente di dati approssimati).

Lo scorso secolo, nel cuore dell’Europa, sono scoppiati numerosi conflitti e due guerre mondiali, che hanno provocato devastazioni immense e oltre 100.000.000 di morti: cifra che supera di molto la somma di tutti coloro che hanno perso la vita nelle guerre precedenti, dal primo secolo a.C. fino al 1899. Solo negli anni ’90 si sono registrate 56 guerre combattute in 44 Nazioni. Il 90% delle guerre dopo il 1945 ha avuto luogo nei Paesi poveri. A pagarne il prezzo maggiore sono stati gli innocenti: 2 milioni di bambini uccisi dal ’90 al 2000; circa 30 milioni di morti tra i civili. Non si contano le vittime “postume” di tali conflitti, cioè le persone che hanno perso la vita in periodi successivi a causa degli stenti subìti, delle malattie contratte o delle ferite riportate. L’assurda guerra in Ucraina, che ancora si combatte, rappresenta l’ultima sanguinosa vergogna del nostro Continente. Invochiamo l’Altissimo, con unanime costanza, perché gli spiragli di trattative, che si intravedono, possano condurre presto a una tregua e alla cessazione delle ostilità. I miracoli avvengono anche oggi: chiediamoli!

I credenti non possono rassegnarsi di fronte a questo scandalo e debbono mobilitarsi per muove re “guerra alla guerra”, con le armi del Vangelo. Sanno che «la guerra non è mai una fatalità; essa è sempre una sconfitta dell’umanità»5 . Sanno che la pace è anzitutto dono di Dio, che esige corrispondenza coraggiosa degli uomini. Sanno «che la preghiera e la penitenza sono le coordinate che tracciano la rotta della storia. Sanno che il Rosario può “cambiare le sorti del mondo”»6 . Sanno che operando insieme, tenacemente e con audacia, e facendo leva sull’aiuto della Provvidenza, si possono ottenere risultati straordinari, dimostrando che la cattiveria non ha mai l’ultima parola. Di qui la decisione, personale e collettiva, di mettersi alla Scuola di Maria: Maestra, Madre e Modello di Comunione e di Pace. Infatti, dove arriva Maria, la “Donna del Natale”, lì la Luce si rafforza, generando letizia; il “buio” viene oltrepassato e man mano ricompare l’aurora sperata; i luoghi dove alloggiano le “tenebre” sono gradualmente liberati, perché dove giunge la “Donna vestita di sole” (Ap 12,1) non c’è più posto per l’oscurità malvagia. Nel “sì” dell’umile Vergine di Nazaret, nel quale l’Onnipotente può compiere “grandi cose”, auguro a tutti un santo e gioioso Natale!

Giuseppe Card. Petrocchi

Arcivescovo Metropolita de L’Aquila




PER LE FESTIVITÀ Natalizie

Gli orari del museo nazionale d’Abruzzo

L’Aquila, 23 dicembre 2022. Durante le Festività Natalizie il MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo – in via Tancredi da Pentima, osserverà il seguente orario:

sabato 24 dicembre: 08.30/13.30 chiusura biglietteria ore 13.00.

domenica 25 dicembre – Natale: museo chiuso

lunedì 26 dicembre – S. Stefano: 8.30/19.30 chiusura biglietteria ore 19.00

sabato 31 dicembre – vigilia di Capodanno: 08.30/13.30 chiusura biglietteria ore 13.00

domenica 1° gennaio – aperto con entrata gratuita #domenicalmuseo: 10.00/18.00

venerdì 6 gennaio – Epifania 8.30/19.30 chiusura biglietteria ore 19.00

Negli altri giorni il museo sarà aperto nei consueti orari, dal martedì alla domenica 8.30/19.30 chiusura biglietteria ore 19.00. Biglietto intero 4 €, ridotto 2 €, gratuito al di sotto dei 18 anni Le novità: sarà possibile visitare il riallestimento della sala dell’Ottocento abruzzese con le nuove acquisizioni di Patini, Barbella e Tiratelli.




REQUISITI I LOCULI cimiteriali. Sdegno e incredulità

La Lega di Vasto esprime sdegno e incredulità per quanto sta accadendo in merito al cimitero di Vasto alle prese con la carenza cronica di loculi per la sepoltura.

Vasto, 23 dicembre 2022. Dopo 16 anni di governo cittadino il centrosinistra dimostra ancora una volta una grave carenza nelle capacità di programmazione e nel dare risposte immediate ad una situazione emergenziale senza che le pesanti ricadute si facciano sentire in capo alla comunità tutta che dovrebbe amministrare con lungimiranza e concretezza e non con i tagli dei nastri – Ad affermarlo è il direttivo della Lega che aggiunge – in questi giorni molti cittadini stanno ricevendo comunicazione da parte del Comune di Vasto di requisizione temporanea loculo a fare seguito all’ordinanza del Sindaco della città n. 95 del 13 dicembre u.s.

Tale ordinanza esplicita che in quello stesso giorno, con nota 109535/int. il responsabile del servizio Patrimonio riporta – che la disponibilità dei loculi liberi è pressocché terminata e di conseguenza espone la necessità di requisire, in via contingibile e urgente, ed a titolo temporaneo e comunque per un periodo non superiore ad anni due, alcuni loculi cimiteriali assegnati ma non utilizzati.

Un suggerimento che il Sindaco Menna ha recepito in toto – sottolinea la Lega di Vasto – e, al punto in cui siamo, ne potremmo anche comprendere le ragioni, ma quello che non riusciamo a comprendere, e che condanniamo fermamente, sono la lentezza con cui si è affrontato il problema e la conseguenza di tale approssimazione, che potrebbe vedere loculi sigillati, riaperti, trasferimenti di bare da una parte all’altra del camposanto in un macabro via vai che non rende onore alla nostra città. E non comprendiamo le ragioni per le quali i lavori di costruzione della nuova ala che dovrebbe ospitare circa 450 nuovi loculi, 60 ossari, 15 cappelle gentilizie per un importo di 1 milione di euro si siano fermati a poco più di due mesi dal loro avvio e solo da qualche giorno sono ripresi. Che cosa sia successo non ci è dato sapere e, soprattutto, i dubbi che la cosa possa riaccadere con tutte le conseguenze del caso permangono. se le cause dell’inceppamento possano essere di natura economica ci chiediamo se non sarebbe stato opportuno chiedere agli assegnatari di nuovi loculi e cappelle di versare in parte o in toto quanto dovuto. Intanto l’emergenza persiste e di fronte ad essa chiediamo lumi al Sindaco della città e lo invitiamo a prendere consapevolezza delle problematiche reali non al loro culmine, ma assumendole ad una coscienza di programmazione e visione che ci appare alquanto lacunosa e lo diciamo da sempre.

Questa è la visione di città – chiosa la Lega Vasto – di un centrosinistra ormai abituato a rincorrere soluzioni ai problemi a scapito di tutto e di tutti ed affetto da una cronica mancanza di coraggio nel fare scelte programmatiche adeguate’.




ARCIPELAGO IVAN l’anteprima del tour di Filippo Graziani

Omaggio a Ivan Graziani con serata in sostegno del distretto sanitario Valle Peligna – Alto Sangro. Giovedì 5 gennaio 2023 ore 21 – teatro comunale

Sulmona, 23 dicembre 2022. Giovedì 5 gennaio 2023, alle ore 21, al Teatro comunale di Sulmona (L’Aquila), ci sarà l’anteprima nazionale di “Arcipelago Ivan” il nuovo tour di Filippo Graziani. Si tratta della data 0, che sarà provata e allestita nel teatro di Sulmona.

Le canzoni, la musica, il disegno e la scrittura. Tutto questo è Arcipelago Ivan. È il luogo che racchiude tutte le sfaccettature artistiche di Ivan Graziani che convivono in equilibrio proprio come le isole di un arcipelago. Questo è l’omaggio di Filippo Graziani al padre che, come a bordo di una nave, traghetterà gli spettatori tra musica, racconti e letture per rivivere i grandi successi di casa Graziani come Lugano addio, Firenze, Pigro ma anche le canzoni dell’esordio e il lato B dei dischi più famosi per scoprire nuove curiosità sul primo cantautore rock italiano. Sul palco con Filippo Graziani (voce e chitarra), ci saranno Tommy Graziani (batteria), Francesco Cardelli (basso e chitarra acustica) e Bip Gismondi (chitarra elettrica). La regia è di Gigi Bischi.

Il concerto, promosso dall’Associazione Culturale Nomadi Fans Club “Un giorno insieme” di Sulmona, con il patrocinio del Comune di Sulmona nell’ambito del programma delle manifestazioni natalizie, è organizzato per sostenere il progetto “Una colonna sonora per la vita” a sostegno del distretto sanitario Valle Peligna – Alto Sangro. L’obiettivo è acquistare un ecografo di ultima generazione da destinare al distretto sanitario di Sulmona e da rendere disponibile per l’utenza della Valle Peligna e Alto Sangro. I posti a sedere sono numerati e con prenotazione obbligatoria. Per informazioni sulla serata si può contattare il 389 9737620 oppure scrivere a vbisestile@gmail.com

Filippo Graziani, secondo figlio di Ivan, è nato e cresciuto a Rimini. Inizia la sua attività musicale appena maggiorenne insieme al fratello batterista Tommy. Nel 2008 forma un gruppo rock chiamato Stoner-rock Carnera, che debutta con l’EP First Round e con cui apre il concerto italiano di Zakk Wylde. Successivamente si trasferisce negli Stati Uniti, dove continua la sua attività musicale. Influenzato dalla scena della musica folk e rock elettronico statunitense, torna in Italia e avvia il progetto “Viaggi e intemperie”, che omaggia il padre Ivan Graziani. Sempre in omaggio a suo padre e sotto la cura di Pepi Morgia, porta avanti un tour dal novembre 2009, che confluisce nell’album dal vivo “Filippo canta Ivan Graziani”, dedicato esclusivamente alle più celebri canzoni del padre. Nello stesso periodo è direttore artistico dell’album “Tributo a Ivan Graziani” (2012), in cui è anche interprete del brano “E sei così bella”. Nel 2014 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria “Nuove proposte” con il brano “Le cose belle”. Il suo primo album in studio “Le cose belle” riscuote un buon successo e ha anche ottenuto il premio della Targa Tenco 2014 nella sezione “Migliore opera prima”. Nel novembre 2016 ritorna sulle scene con il singolo “Credi in me”. Nel maggio 2017 pubblica un altro singolo dal titolo “Esplodere”, cui fa seguito il suo secondo album in studio “Sala giochi”.




IL PERCORSO DELLA MEMORIA

La sezione ANPI Dario Serafini e il Percorso della

Ortona, 23 dicembre 2022.  Memoria, iniziativa che si terrà martedì 27 dicembre 2022 a partire dalle 9:30. Ci incontreremo davanti alla Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli per tessere, in una passeggiata ideale nella nostra Storia, i fili della memoria attraversando i luoghi simbolo della Battaglia di Ortona del dicembre del 1943. Ad ogni sosta faremo rivivere, con le loro parole e le loro testimonianze, chi, in quei giorni, difese strenuamente la nostra città e i valori a cui più siamo legati, libertà e democrazia, contro il nero spettro del nazifascismo. Renderemo omaggio così ai caduti civili di quella battaglia e ai soldati alleati e alla città intera, Medaglia d’oro al Valor Civile.

Percorso della memoria

Santa Maria di Costantinopoli

Piazza Porta Caldari

Piazza del Teatro Tosti / MuBa

Piazza San Francesco

Piazza della Repubblica

Piazza San Tommaso

Castello Aragonese

Piazza degli Eroi Canadesi

Sacrario delle Vittime civili

Ringraziamo le associazioni e i singoli cittadini che hanno appoggiato l’iniziativa.

Ortona, 23 dicembre 2022 La sezione Dario Serafini – ANPI Ortona




I POPOLARI e la radice comune

di Domenico Galbiati

23 dicembre 2022

Sosteneva Mino Martinazzoli che, per quanto la politica sia importante, la vita è più importante della politica; e, si può aggiungere, più imprevedibile e più ricca, mai scontata, intessuta di sentimenti e di emozioni, di quelle ragioni del cuore che fanno tutt’uno con quelle della mente in un insieme inestricabile. Significa che la politica, per quanto nulla debba trascurare delle mille ramificazioni secondo cui si dispiega la vita delle persone e delle comunità, non può fondarsi su sé stessa, ma ha bisogno di trarre alimento da un’ultima radice più profonda.

Quando pretende di essere autosufficiente rischia di coltivare il sentimento di un’onnipotenza che non le appartiene, di rattrappirsi in un approccio tecnocratico oppure di cedere a suggestioni e lusinghe ideologiche. Per quanto scorra nell’alveo dell’ opinabile, la politica aspira – o almeno così idealmente dovrebbe essere – ad orientare il potere secondo un ordine di valori che, sia pure in forma di differenti declinazioni, riconducano alla verità di ciò che è più autenticamente umano.

Le forze politiche nella nostra tradizione ed in quella europea hanno un’impronta che non si esaurisce nel pragmatismo empirico dei partiti americani. Al contrario, esibiscono un’ ascendenza filosofica, un afflato antropologico. Rispondono, anche quando non mettano espressamente a tema l’argomento, ad una concezione dell’uomo e della storia che rappresenta la fonte da cui trae origine una visione, le linee di forza di un campo magnetico che assemblano in un “progetto” quell’ insieme di opzioni programmatiche che, senza questa coerenza intrinseca, si disperderebbero in una pluralità disordinata ed informe.

In questo quadro la virtu’ dei “popolari” è, appunto, quella di mantenere vitale ed aperto il rapporto tra la vita e la politica, sottraendo quest’ ultima alla melassa ideologica di chi immagina di imbragare i processi della storia, costringendoli dentro un abito mentale presupposto a monte. Al contrario, i popolari sanno che non esiste alcuna formula, non c’è una sorta di algoritmo della storia, capace, di per sé, di dare conto dei suoi sviluppi. La storia è libera ed aperta davanti a noi, non è prigioniera di una qualche legge intrinseca che la determini meccanicamente, cosicché l’ideologo di turno possa pensare di “possederla”.

“Popolarismo” è sinonimo di libertà, di creatività, di apertura alla realtà nella sua immediatezza piuttosto che all’idea secondo cui ce la rappresentiamo. È indice della capacità di coltivare quella “de-coincidenza” del pensiero e della vita, di cui parla Francois Jullien, che, da filosofo ateo, sostiene, esplorando il Vangelo di Giovanni, come il cristianesimo, anzi Cristo sia l’unica possibile fonte della “novità” cui incessantemente tende la vita.

Il popolarismo è adesione e coerenza a principi, criteri, istanze originarie che permangono stabili e, allo stesso tempo, sistema di valori aperto, induttivamente capace di apprendere dall’esperienza vissuta. È il rispecchiarsi di quell’interiorità che rende viva e vitale la persona, nella dimensione più vasta di una comunità che, in quanto tale, diventa popolo, cioè condivide attese, progetti, finalità e speranze. Corpo solidale che cammina dentro la storia e la costruisce, secondo la concezione lineare del tempo che, introdotta dal cristianesimo, supera ed abolisce quella soffocante circolarità dell’eterno ritorno in cui persistono i nazionalismi e le posture ideologiche di ogni genere.

Se la radice originaria – che, nel nostro caso, si rifa’ ad una visione cristiana dell’uomo e della vita – ha un ruolo fondativo inamovibile per chiunque vi si ispiri, a prescindere dai diversi cammini che ognuno ha percorso nella quotidiana querelle della politica attiva, il risveglio “popolare”, cui assistiamo da tempo e più incalzante dopo la consultazione politica dello scorso settembre, nulla ha a che vedere con la cosiddetta ricomposizione della diaspora. Non si tratta di rimettere insieme schegge di un passato importante, ma che appartiene ad un tempo “altro”. E’ necessario capire se e come l’ispirazione cristiana, la cultura di stampo personalista che sottende, sia in grado di intercettare le trasformazioni che si accavallano le une sulle altre in questa fase, ad un tempo, problematica ed affascinante.

Le convergenze che anche INSIEME auspica sono possibili solo affrontando questi tornanti della storia. Consapevoli della tradizione da cui veniamo, ma altrettanti coscienti della necessità di costruire percorsi inediti che siano all’altezza della sfida epocale da cui siamo investiti.

I popolari e la radice comune – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




GLI ANGELI, Maria e la natività

La versione dei Vangeli apocrifi

di don Marcello Stanzione

Sono considerati testi non autentici, ma riportano racconti della gestazione della Madonna, che hanno molte cose in comune con i Vangeli ufficiali

Notevole è la presenza degli angeli della natività nei testi apocrifi. L’aggettivo apocrifo  cioè nascosto attribuito a uno scritto di contenuto religioso – per esempio un Vangelo, un’epistola – è considerato di solito sinonimo di “non autentico”, quindi falso e non affidabile in contrapposizione a canonico a cui invece viene attribuito il significato di “autentico”.

Canonico e apocrifo: differenze

Apocrifo, nella terminologia religiosa greca, indica i libri segreti, rivelatori di verità occulte, quindi non facilmente assimilabili dalla massa dei fedeli e destinati pertanto all’istruzione degli iniziati. Già nel Nuovo Testamento il termine canone appare in due passi delle lettere dell’apostolo dai Padri della Chiesa per indicare decreti conciliari, norme disciplinari e momenti della liturgia.

La misura perfetta

Inoltre, è utilizzato per stabilire cataloghi di testi religiosi di cui si autorizzava l’uso; al contrario gli scritti esclusi dai cataloghi erano definiti apocrifi. In realtà nella lingua greca il significato letterale di canone è “asta” o nei casi specifici “regolo misuratore”. Con questo significato il termine indicava nel mondo ellenico la “misura” e quindi la regola perfetta sia in campo musicale sia in letteratura, sia per traslato nell’attività religiosa.

Il canone ebraico

Il canone ebraico fu definito verso la fine del V secolo a. C. e dal tempo della sua stesura fino all’avvento di Cristo non ci furono profeti riconosciuti, e pertanto nemmeno scritti ispirati da Dio. A ciò fa cenno Gesù nel Vangelo di Matteo (Mt 23,35), riferendosi alla persecuzione e uccisione di tutti gli uomini giusti, da Abele fratello di Caino fino a Zaccaria.

I libri apocrifi

I libri apocrifi, chiamati deuterocanonici, furono messi per iscritto durante i quattro secoli di silenzio che corrono tra la stesura del Libro di Malachia e l’annuncio della nascita di Giovanni Battista. Oltre ai libri apocrifi dell’Antico Testamento si conoscono diverse scritture apocrife riferite al periodo del Nuovo Testamento: per esempio i vangeli della natività e dell’infanzia di Gesù o il cosiddetto apocrifo di Giovanni.

Gabriele nei vangeli apocrifi

L’arcangelo Gabriele è sempre presente nei passi dei vangeli apocrifi che riguardano l’Infanzia di Gesù e durante le varie annunciazioni per la nascita di Maria e quella stessa di Gesù. Gli angeli appaiono anche nei vangeli della passione e della resurrezione accanto al Cristo risorto. Quindi verso la fine del I secolo nasce una letteratura cristiana popolare che cerca di soddisfare la curiosità dei fedeli ricorrendo al genere narrativo e pretendendo di poter apportare chiarimenti su punti che i vangeli canonici hanno lasciato in ombra.

L’ascensione di Isaia

Tra questi testi apocrifi viene presa in considerazione specialmente l’Ascensione di Isaia. Il teologo Raymond Winling sostiene che ciò che caratterizza tale testo apocrifo è il quadro nel quale si inscrive la discesa del Figlio di Dio sulla terra. In effetti, l’autore riprende una strutturazione dell’universo ampiamente diffusa negli ambienti giudaici e greci dell’epoca.

I sette cieli

La Terra era ritenuta circondata da sette cieli. Si identificava il primo cielo con il firmamento oppure si situava il firmamento al di sotto del primo cielo come avviene nell’apocrifo Ascensione di Isaia. I sette cieli erano ritenuti abitati da potenze angeliche. Secondo il nostro apocrifo, gli angeli del sesto e settimo cielo partecipano alla perfezione divina, quelli dei cinque cieli inferiori sono man mano meno perfetti.

Dove si trovano le potenze angeliche

Quanto alla zona che si estende tra il firmamento e il primo cielo, è popolata da potenze angeliche che si sono ribellate a Dio e che cercano di impedire agli uomini si risalire verso Dio. Nel corso della sua visione, Isaia, guidato da un angelo, sale progressivamente attraverso i sei cieli inferiori fino al settimo cielo, davanti al trono sul quale sono seduti tre esseri raggianti di una gloria splendente, e cioè Dio, l’Altissimo , il Figlio suo, il Prediletto, e lo Spirito.

Il docetismo

L’Ascensione di Isaiapropone una spiegazione conforme al docetismo, secondo la quale il Cristo non aveva altro che un corpo apparente, la discesa attraverso i sette cieli è rivelatrice. In effetti, il Prediletto cambia ogni volta di forma, adottando per ciascuna quella degli angeli che abitano le diverse sfere.

La metamorfosi greca

Si tratta di una spiegazione che introduce lo schema della metamorfosi proveniente dalla mitologia greca. Infatti, per la sua apparizione sulla terra, il Prediletto riveste la forma umana, senza rivestire però realmente la natura umana. Il docetismo che caratterizza l’Ascensione di Isaiasi afferma anche in altri scritti della stessa epoca, ma già la prima lettera di Giovannidenuncia chiaramente questa tendenza; allo stesso modo, Ignazio di Antiochia, e sulle sue tracce, altri Padri reagiscono contro questo genere di deviazione. Infatti, il motivo per il quale l’autore segue un tale procedimento è indicato nel testo.

Gli angeli e la discesa del Prediletto

Affidando al Figlio suo la missione di discendere sulla terra, l’Altissimo gli dice: “E tutti gli angeli di quel mondo non sappiano che tu sei il Signore con me dei sette cieli e dei loro angeli” (X, 11[112]). La discesa del Prediletto deve dunque rimanere nascosta agli angeli e agli uomini. Questo tema del segreto che avvolge la discesa si ritrova in altri scritti. Così sempre Ignazio di Antiochia parla dei misteri clamorosi celati al  principe di questo mondo e compiuti nel silenzio di Dio, vale a dire la verginità di Maria e il suo parto, e la morte del Signore.

Il Protovangelo di Giacomo

Un altro testo apocrifo è il Protovangelo di Giacomo che, riporta ciò che si riferisce all’annunciazione, alla gravidanza di Maria e alle reazioni di Giuseppe. L’annunciazione avviene in due tappe: mentre Maria cerca dell’acqua, si fa udire una voce che saluta Maria piena di grazia, poi quando è rientrata in casa, le appare un angelo per annunciarle che da lei nascerà Gesù.

La concezione verginale

Maria visita Elisabetta, poi torna nella propria casa. Giuseppe, tornato dai suoi cantieri, scopre la gravidanza di Maria e si abbandona alla disperazione. Ma l’angelo del Signore appare a Giuseppe e lo illumina sul mistero della concezione verginale. Il sommo sacerdote viene informato sullo stato di Maria: egli ne conclude che i due promessi sposi hanno mancato gravemente ai loro obblighi. Essi vengono citati davanti al tribunale del sommo sacerdote. Siccome protestano la loro innocenza, vengono messi alla prova delle acque amare.

“La potenza di Dio ti coprirà con la ombra”

La prova si risolve a loro vantaggio. In un’altra versione del vangelo apocrifo di Giacomo, al momento dell’annunciazione, l’angelo dichiara a Maria che ella “ [concepirà] dal suo [il Signore di tutti] Verbo”. Maria chiede: “Se io concepirò per opera del Signore, Dio vivente partorirò come partorisce ogni donna?”. L’angelo precisa “Non così, o Maria: la potenza di Dio ti coprirà con la sua ombra”. Giuseppe fa ritorno dai suoi cantieri lavorativi e trova Maria incinta. Si lascia prendere dalla disperazione, si rimprovera amaramente di non essere riuscito a mantenere vergine colei che gli era stata affidata: questa crisi di disperazione prova a suo modo che Giuseppe non è il genitore.

Completamente innocenti

Di fronte a Giuseppe, Maria protesta la propria innocenza e un angelo del Signore appare a Giuseppe in pieno smarrimento e gli annuncia: “Ciò che è in lei proviene da Spirito Santo”. Alla fine, il sommo sacerdote sottopone Maria e Giuseppe alla prova delle acque amare, ma la prova li dichiara innocenti completamente.

https://it.aleteia.org/2022/12/22/gli-angeli-maria-e-la-nativita-la-versione-dei-vangeli-apocrifi/




IN RICORDO DI RICCARDO CERULLI, la storia dell’Avvocatura teramana

Presentazione in sala Buozzi, il 27 dicembre,  del libro di Gianfranco Cocciolito

Giulianova, 22 dicembre 2022. Sarà presentato martedì 27 dicembre alle ore 17, nella sala “Bruno Buozzi” di Giulianova Alta, a cura della Biblioteca civica “Vincenzo Bindi”, il volume dal titolo “Documenti per una storia della Giustizia e dell’Avvocatura teramana” dell’avvocato Gianfranco Cocciolito, edito da Ricerche&Redazioni.

Nell’occasione, l’autore ricorderà l’attività professionale e culturale, a vent’anni dalla morte, dell’avvocato Riccardo Cerulli, presidente per oltre quattro lustri del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.

La presentazione vedrà il contributo di Ottavio Di Stanislao, direttore emerito dell’Archivio di Stato di Teramo.

Il libro ripercorre in modo scrupoloso e dettagliato, pur se con un linguaggio volutamente divulgativo, l’affascinante evoluzione dell’amministrazione della Giustizia e dell’Avvocatura nel Teramano.

Una strada assai lunga, che prende avvio dall’epoca greca e romana, attraverso il Medioevo, passando per i Borboni, i Savoia e la Repubblica. Vengono descritte puntualmente le diverse regole con le quali la giustizia veniva amministrata nei diversi periodi storici e si descrive in quale modo l’Avvocatura teramana si sia affermata nel tempo, da Maione, avvocato dell’Imperatore presente a Teramo nell’873, fino alle lotte per la libertà, per l’affermazione dell’alto ruolo sociale dell’Avvocatura. In sintesi, una ricca e appassionante rassegna delle più illustri carriere dell’Avvocatura teramana, dal suo nascere fino agli anni Cinquanta del Novecento.

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo riconosce ai partecipanti tre crediti formativi.




GALLETTI SCRIVE a Babbo Natale

Opere incompiute, promesse mancate e assenza del comune de L’Aquila

L’Aquila, 22 dicembre 2022. “Caro Babbo Natale, torniamo ancora a disturbarla affinché lei interceda presso tutti gli attuali amministratori, in primis con il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, per ricordare loro che la comunità di Paganica già quattro anni fa aveva elencato, all’allora neoeletto sindaco, gli annosi problemi che la affliggono ingiustamente. Problemi dimenticati e accantonati, come se le nostre richieste fossero solo carta straccia”.

È l’incipit della lettera di Natale di Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, che come oramai da tradizione elenca a fine anno, tutti i nodi irrisolti, di competenza del Comune dell’Aquila, nelle due popolose e importanti frazioni ad Est del capoluogo d’Abruzzo.

“Signor Babbo Natale, in questi ultimi quattro anni siamo stati buoni ed operosi come non mai; quindi, siamo certi che da lei non riceveremo cenere e carbone (come invece qualcuno in questi anni ci ha dato)”, premette Galletti.

La richiesta è dunque, rivolta al sindaco, per intercessione di Babbo Natale di provvedere “affinché questa comunità abbia un centro civico proporzionato alla sua popolazione, ormai di circa 10.000 abitanti. Chiediamo poi la riapertura del ponte del Mulino, opera pubblica ormai incancrenita, e la risoluzione dell’annoso problema della puzzolente fogna a cielo aperto in località “La Concia”, che da 40 anni inonda terreni, orti e abitazioni”

Galletti chiede poi “di risolvere il problema del centro polifunzionale, costato venti miliardi del vecchio conio e lasciato in completo abbandono e di dotare la villa e il santuario della Madonna d’Appari di bagni pubblici, poiché gli utenti e i visitatori sono di fatto costretti ad espletare le loro esigenze corporali negli angoli più nascosti di questi luoghi, con evidenti problemi di vivibilità e decenza”.

L’Asbuc ricorda dunque le tante altre incompiute, come la mancata realizzazione del campo sportivo da calcio, “in perenne costruzione da 20 anni”, e del polo scolastico che, “come da promesse elettorali fatte dalla vecchia e nuova amministrazione, avrebbe dovuto essere pronto in 180 giorni. I nostri ragazzi invece sono ancora all’interno dei MUSP, oggi diventati dei relitti, come dimostra la palestra delle scuole medie (nonché il crollo del gazebo nel giardino della scuola materna, un disastro annunciato che per poco non si è trasformato in tragedia. Segnaliamo anche la presenza di topi, grandi fino a 30 centimetri, che fanno capolino dai buchi della pavimentazione”.

Al palo anche “la realizzazione della caserma dei Carabinieri al posto della ex scuola media, un’esigenza fondamentale per una realtà come Paganica in continua espansione demografica”, come pure “la risoluzione del problema delle nostre acque, dato che la preziosa acqua del fiume Vera, tanto decantata come la più pura d’Europa, dopo 400/500 metri dalle sorgenti è ricca di batteri e virus come la salmonella, ed inquina legumi, cereali, foraggio e i prodotti agricoli tutti”.

“Gentilissimo Babbo Natale, per concludere vi invitiamo a convincere il sindaco Biondi a convocare un’assemblea cittadina dove sia possibile confrontarsi democraticamente. Se, nonostante la tua intercessione, non ci sarà un’apertura per arrivare a soluzioni e a impegni da prendere reciprocamente per i prossimi quattro anni, saremo costretti, nostro malgrado, a chiedere queste e tante altre cose alla Befana”, conclude Galletti.




LA TRADIZIONALE CERIMONIA di scambio degli auguri di Natale

In Provincia di Chieti

Chieti, 22 dicembre 2022. Scambio di auguri  in Provincia di Chieti con i dipendenti. Il Presidente Menna: “Grazie per il lavoro che svolgete. Auguro a tutti buon Natale”

Questa mattina nella sala consiliare della Provincia di Chieti, il Presidente Francesco Menna e i consiglieri Artuto Scopino, Angelo Radica, Carlo Moro e Massimo Tiberini a nome anche dei consiglieri Davide Caporale, Filippo Di Giovanni e Sergio Furia assenti per motivi istituzionali, unitamente al Segretario generale della Provincia, Antonella Marra, ha scambiato i tradizionali auguri di Natale con i dipendenti dell’amministrazione provinciale.

“Unitamente all’intera Amministrazione provinciale, intendo porgere a tutti voi ed alle vostre famiglie i più sinceri e cordiali auguri di Buon Natale. Vi ringrazio per il grande e proficuo lavoro che svolgete con grande professionalità e forte senso di responsabilità. Nonostante la carenza di personale, voi dipendenti avete permesso a questa amministrazione di raggiungere molti degli obiettivi che ci eravamo prefissati all’inizio del mandato, portando inoltre a compimento quelli già avviati con professionalità, competenza e senso del dovere. Abbiamo tanti altri obiettivi ancora da raggiungere, sono certo che insieme ce la faremo”, ha affermato il Presidente Menna rivolgendo un ringraziamento anche ai consiglieri provinciali e al Segretario generale per la preziosa attività svolta nell’interesse della comunità della Provincia di Chieti.

“Mi associo alle parole espresse dal presidente Menna e rivolgo anche io a tutti voi e alla vostre famiglie un felice e sereno Natale”, ha aggiunto il Segretario generale, Antonella Marra, che nel ringraziare i dipendenti ha sottolineato l’impegno di ciascuno di loro per il buon funzionamento dell’Ente.




VIGILIA E ANTIVIGILIA dedicate ai giovani

Grazie alle iniziative sostenute dal tavolo delle politiche giovanili

Roseto degli Abruzzi, 22 dicembre 2022. Vigilia e Antivigilia di Natale dedicate ai giovani a Roseto degli Abruzzi grazie a due iniziative sostenute dal Tavolo delle Politiche Giovanili e dall’Amministrazione Comunale.

Si comincia il 23 dicembre, alle ore 20, presso il Palazzetto dello Sport dove andrà in scena una Caccia al Tesoro “fuori stagione”, visto che solitamente è una manifestazione che si svolge nei mesi estivi e che, proprio per questo, assume una nuova versione e un nuovo fascino. La manifestazione, dal titolo “E’ Natale Watson”, è organizzata dallo staff di “Organizziamos” e vedrà i ragazzi e le ragazze rosetane sfidarsi su enigmi e alla ricerca di indizi nel palcoscenico del PalaMaggetti.

Il 24 dicembre, invece, spazio alla musica con “Buon Natale via Latini”, organizzato dal Tavolo per le Politiche Giovanili, da “Assorose” e dai commercianti della zona che animerà, appunto, via Latini e la vicina piazza Dante a partire dalle ore 22.

“Lavorare con spirito di squadra permette di raggiungere importanti obiettivi – afferma il Sindaco Mario Nugnes – e la sinergia che ha caratterizzato l’organizzazione di questi, ma anche di altri eventi del Cartellone natalizio, rappresenta al meglio questa idea. Vedere i nostri giovani, i nostri commercianti e le associazioni dialogare e pianificare le manifestazioni rappresenta l’esempio principe di quella collaborazione che fin dall’estate l’Amministrazione Comunale ha sostenuto attraverso il ruolo di catalizzatore. Sono certo che saranno due momenti caratterizzati dal divertimento per i nostri giovani, dalla spensieratezza e sono certo, allo stesso tempo, che saranno entrambi vissuti nel segno del rispetto delle regole”.

“Sono contento per l’inserimento nel calendario degli eventi Natalizi di questi due importanti appuntamenti – afferma il Consigliere Comunale con delega alle Politiche Giovanili Christian Aceto – la manifestazione del 24 è stata realizzata anche grazie al contributo che noi dell’Amministrazione abbiamo assicurato attraverso un capitolo di spesa dedicato appositamente alla Politiche Giovanili, dopo aver portato la Variazione di Bilancio in Consiglio Comunale. Per la prima volta, da anni, ci sarà un momento, nel giorno della Viglia di Natale, dedicato ai giovani. Uno spazio controllato e caratterizzato da un divertimento sano. Sono soddisfatto di quanto svolto fino ad ora dal Tavolo che, oltre a dedicarsi ad eventi di puro intrattenimento, sta portando avanti iniziative dedicate alla cultura, alla formazione, al lavoro, coinvolgendo anche gli studenti della Scuole Superiori di Roseto degli Abruzzi”.

“Grazie alla collaborazione tra il Tavolo, l’amministrazione, l’associazione “AssoRose” e gli esercenti di via Latini, per la seconda volta riusciremo ad animare il centro cittadino dedicando uno spazio ai giovani – aggiunge il Presidente del Tavolo delle Politiche Giovanili Mattia Narcisi – Dopo due anni, in cui le feste Natalizie sono state segnate da pesanti restrizioni, la sera del 24 avremo l’opportunità di rivivere un importante momento di svago. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile l’organizzazione dell’evento”.




CONCERTO DI NATALE torna la magia

É fissato a lunedì, 26 dicembre, alle 18, nella chiesa di San Giovanni Battista, a Luco dei Marsi,  l’appuntamento con la V edizione del Concerto di Natale

Luco dei Marsi, 22 dicembre 2022. Un attesissimo ritorno che vedrà protagonisti i valenti musicisti dell’Orchestra da Camera dell’Istituzione Musicale Abruzzese, diretti dal M° Francesco Fina. Nel programma, le melodie natalizie e una selezione del repertorio classico più amato, da Vivaldi a Verdi ed Haendel, fino a Morricone, nell’interpretazione dei solisti Lorena Lepidi, soprano; Benedetto Agostino, tenore; Maria Palma, arpa; Mariachiara Di Cosimo, clarinetto; Flavio Troiani, oboe; Giordano D’Alfonso, piano. musiche di, e Musiche Natalizie.

“Il Concerto di Natale è diventato nel tempo uno degli appuntamenti più attesi ed amati del periodo”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “Quest’anno sarà celebrato dal talento dell’ Orchestra da Camera dell’Istituzione Musicale Abruzzese in formazione speciale, diretta dal M° Francesco Fina, tra le eccellenze luchesi. Sarà un’occasione preziosa per tornare a condividere arte, vicinanza e bellezza, ancor più gradita dopo i rigori degli ultimi due anni, in cui socialità e iniziativa, in particolare nell’ambito artistico-culturale, hanno dovuto sottostare a restrizioni di vario tipo. Tutti sono invitati a partecipare”.

L’evento, annoverato nella rassegna natalizia a tema: “Incanto di Natale”, proposta dall’Amministrazione comunale, è a ingresso libero.

L’Istituzione Musicale Abruzzese riunisce artisti che provengono da aree musicali diverse, uniti nell’impegno per la realizzazione di poliedrici progetti con l’obiettivo, in particolare, di contribuire alla diffusione della cultura musicale e dell’educazione all’ascolto di vari generi musicali. L’Istituzione Musicale Abruzzese ha formato al suo interno l’Orchestra da camera I.M.A. che, grazie alla composizione dell’organico, aperta e adattabile ai peculiari progetti artistici, affronta partiture di spessore strumentale diverso con il medesimo rigore interpretativo, e brillanti tessiture, così da poter avvicinare anche un pubblico assolutamente profano. In questa direzione è stato ideato un programma di musiche appartenente al repertorio Classico e Natalizio.




PIANO NEVE 2022-2023

Sette turbine, 75 ditte coinvolte e 15 tonnellate di sale per la stagione invernale

Chieti, 22 dicembre 2022. È pronto il piano neve 2022-2023 della Provincia di Chieti: in campo 7 turbine e ulteriori 16 mezzi pesanti di proprietà dell’ente, 15 tonnellate di sale e 75 ditte private cui sono stati affidati i 104 lotti di intervento per assicurare il servizio di sgombero neve e spargisale lungo i 1630 km di strade provinciali.

Il piano neve 2022-2023 è stato redatto dal settore 2 della Provincia di Chieti, diretto dall’Ing. Nicola Pasquini, per garantire le condizioni di sicurezza alla circolazione stradale ed evitare gravi disagi alla popolazione in caso di forti precipitazioni nevose, in particolare sulle strade di alta montagna. In totale, l’importo complessivo stanziato per l’attuazione dei vari servizi previsti nel piano neve della Provincia di Chieti ammonta a 950.000 euro circa. I dettagli del piano sono stati condivisi ieri pomeriggio nella riunione convocata dalla Protezione Civile della Regione Abruzzo per coordinare le azioni e gli uffici competenti sull’intero territorio. Per una efficace e migliore gestione del piano neve il responsabile del servizio Manutenzione e Viabilità, Ing. Pasquale Scazzariello, ha suddiviso il territorio provinciale in 104 lotti di intervento affidati a 75 imprese private, alcune delle quali utilizzeranno mezzi di proprietà dell’ente in comodato d’uso, tra cui le turbine. L’impegno di spesa è di 714.432 euro, un importo suscettibile di variazione in ragione dell’imprevedibilità e della consistenza degli eventi nevosi. L’intervento delle imprese che collaboreranno alle operazioni di sgombero neve e spargimento di sale sulle strade provinciali sarà monitorato in tempo reale attraverso sistemi di localizzazione GPS, con relativa gestione da remoto: questo consentirà di calibrare al meglio gli interventi e di fornire informazioni utili in diretta alla Prefettura e quindi alle forze dell’ordine e ai mezzi di soccorso. Sono stati già acquistati e distribuiti nei vari centri di smistamento 15 tonnellate di sale per disgelo (13.860 quintali di sale sfuso e 1.200 quintali in sacchi da 25 kg) per un importo complessivo di 170.239 euro.

Per l’aggiudicazione delle operazioni di sgombero della neve e di spargimento del sale del lotto Pretoro–Maielletta, lungo gli 8,5 km della SP 220 dove si trovano gli impianti sciistici di Passolanciano e Maielletta, è stato predisposto un piano specifico con gara di appalto per una spesa complessiva di 59.207 euro.

“Il piano neve prevede un dispiegamento di forze in termini di risorse sia economiche che professionali importante. Per gestire al meglio le precipitazioni nevose serve collaborazione tra enti, cittadini e imprese: a questo proposito vorrei ringraziare pubblicamente il Comune di Palena per aver messo gratuitamente a disposizione della Provincia un’ampia area pubblica a servizio della Provincia per lo stoccaggio del sale da disgelo”, dichiara il Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna.

“La Provincia è pronta ad affrontare la stagione invernale con mezzi e uomini per garantire la sicurezza sulle strade provinciali, per quanto possibile, in caso di forti nevicate e formazione di ghiaccio. Le 75 ditte saranno allertate e pronte ad intervenire non appena le condizioni e le autorità preposte lo richiederanno. In caso di neve o altre allerte, raccomandiamo prudenza e invitiamo a consultare il sito della Protezione Civile www.allarmeteo.regione.abruzzo.it per i bollettini e le previsioni meteo”, commenta il consigliere delegato alla Protezione Civile della Provincia di Chieti Carlo Moro.




ZECCHINO D’ORO 2022 Susanna, la voce dell’Abruzzo

Il 22, 23 e 24 dicembre su Rai1 con Francesca Fialdini e Paolo Conticini  Gran Finale la Vigilia di Natale con Carlo Conti

Abruzzo, 22 dicembre 2022. Si chiama Susanna e ha 10 anni la bambina de L’Aquila che parteciperà alla 65ª edizione dello Zecchino d’Oro in onda su Rai1 giovedì 22 dicembre e venerdì 23 dicembre alle ore 17.05 e sabato 24 dicembre alle ore 17.

Con il brano “Il mondo alla rovescia”, scritto da Maurizio Festuccia e musica di Francesco Stillitano, Susanna ci insegna che anche se il mondo in cui viviamo è imperfetto, ognuno di noi può impegnarsi e fare la sua parte per trasformarlo in un posto migliore.

A condurre le prime due puntate della trasmissione, dopo il successo dello scorso anno, tornano Francesca Fialdini e Paolo Conticini.  Per la finale, il pomeriggio della Vigilia di Natale, il padrone di casa sarà invece Carlo Conti, direttore artistico di Zecchino d’Oro. La regia è di Maurizio Pagnussat.

I conduttori non saranno soli sul palco dell’Antoniano, con loro: gli youtuber Ninna e Matti, che guideranno la Giuria dei Piccoli, giuria ufficiale dello Zecchino d’Oro composta da 20 bambini, e divertiranno grandi e piccoli; Cristina D’Avena che farà parte della Giuria dei Grandi durante la finale e porterà sul palco la sua musica; il Grande Mago, Alessandro Politi, con i suoi spiritosi trucchi di magia; gli immancabili Buffycats della serie “44 gatti”.

Ospiti della prima puntata anche Giulia Ghiretti, nuotatrice paralimpica, Giorgio Minisini, atleta nuoto sincronizzato, Francesco Bocciardo, nuotatore paralimpico, campioni delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, che canteranno il brano “Ognuno è campione” con il Piccolo Coro dell’Antoniano.

Protagonista assoluta la gara tra le canzoni:

giovedì 22 dicembre, ore 17.05 si inizia con l’ascolto delle prime 7 canzoni;

venerdì 23 dicembre, sempre alle 17.05 si prosegue con l’ascolto delle altre 7 canzoni;

sabato 24 dicembre, ore 17 gran finale con il riascolto di tutti i 14 brani e la proclamazione del brano vincitore.

Le 14 canzoni, interpretate da 17 bambini provenienti da 11 diverse regioni italiane insieme al Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni, cantano temi importanti e attuali: l’ambiente, la diversità, la famiglia. A firmarle 30 autori di musiche e testi, tra cui Checco Zalone, Enrico Ruggeri, Cesareo di Elio e le Storie Tese insieme a Filippo Pax Pascuzzi, Margherita Vicario, Eugenio Cesaro degli Eugenio In Via Di Gioia, Deborah Iurato e Virginio.

Tutti i brani sono già disponibili su tutte le piattaforme digitali e nei negozi di dischi all’interno della compilation del 65° Zecchino d’Oro, realizzata da Antoniano con la direzione musicale e artistica del Maestro Lucio Fabbri e distribuito da Sony Music Italia.

L’edizione numero 65 di Zecchino d’Oro sarà un’edizione speciale: in onda nei giorni dell’anno più amati dai piccoli, per ribadire il diritto di qualunque bambino di vivere i suoi anni più belli con gioia, serenità e spensieratezza. L’edizione 2022 di Zecchino d’Oro si intitolerà, infatti, Semplicemente bambino.

Torna anche quest’anno il gioco web per individuare la canzone preferita dalla rete: ognuno potrà esprimere la propria preferenza e provare a far vincere la propria canzone del cuore su www.zecchinodoro.org/il-mio-zecchino-2022/.

Come da tradizione, lo Zecchino d’Oro si fa portavoce di Operazione Pane, la campagna di Antoniano che supporta 18 mense francescane in Italia e 5 nel mondo (in Ucraina, Romania e Siria). Operazione Pane, con le sue storie, sarà protagonista delle tre puntate di Zecchino d’Oro e, durante la finale, potremo tutti sostenere le mense francescane con un sms o una chiamata da rete fissa al 45588.

Quest’anno lo Zecchino d’Oro sarà non solo accessibile, ma veramente inclusivo grazie all’impegno di Rai Pubblica Utilità e alla pubblicazione in esclusiva su RaiPlay.

Tutte le puntate saranno come sempre sottotitolate su Rai UNO alla pagina 777 di Televideo, e la puntata finale di sabato 24 dicembre anche audio descritta per permettere proprio a tutti, di percepire ogni elemento visivo in grado di trasmettere al meglio l’atmosfera ed il clima della manifestazione – luci, colori, movimenti, sguardi – e di conoscere ogni minimo dettaglio in onda – dalla scenografia, agli abiti. 

Inoltre, per la prima volta, in virtù di un accordo di collaborazione tra Rai Pubblica Utilità e L’ISTITUTO STATALE PER SORDI DI ROMA ANTONIO MAGAROTTO, oltre 30 bambini – sordi e udenti, allievi dell’Istituto – interpreteranno in LIS, come solisti e in piccoli cori, ricreando le emozioni ed il ritmo dei piccoli cantanti e del Piccolo Coro dell’Antoniano, le 14 canzoni in gara dello Zecchino d’Oro 2022, dando vita a 14 emozionanti clip accessibili anche con i sottotitoli, e pubblicate in esclusiva su Rai Play.

Un progetto che ha impegnato a pieno ritmo sia Rai Pubblica Utilità, in particolare la Struttura Accessibilità, che l’Istituto Magarotto con mesi di prove, e che ha permesso alla manifestazione canora di diventare veramente non solo PER TUTTI, MA DI TUTTI.

Per conoscere i solisti, sempre in esclusiva su Rai Play, saranno inoltre disponibili delle brevi clip complete di sottotitoli, grazie alle quali ciascun bambino si presenterà nella Lingua dei segni italiana.

Un significativo passo in avanti verso una vera inclusione dedicata, questa volta, al mondo dei più piccoli.

I bimbi del Piccolo Coro dell’Antoniano e i solisti vestono abiti Miss Grant, Paolo Pecora e Meilisa Bai, marchi di Follie’s Group ed indossano scarpe Atlantic Stars.

Sabrina Simoni veste Angela Mele Milano.

Per ulteriori informazioni: www.zecchinodoro.org




LA PISTA C’È ma è breve e non si vede!

Pescara, 22 dicembre 2022. È una pista ciclabile bidirezionale quella che collega Via Caio Asinio Pollione con Via Pepe, e si estende per un tratto di circa 30 metri sul lato monte di Via Marconi, separata dalla corsia preferenziale del bus da un robusto cordolo di 50 cm; questo però funge anche da banchina per gli utenti dei mezzi pubblici che hanno la pensilina sul lato opposto della pista (i passeggeri, sia che salgano o scendano, devono attraversarla).

Nessuna segnaletica, né orizzontale né verticale, indica la pista , se non un cartello che, visto solo da chi viene da nord, annuncia il lungo attraversamento ciclabile su Via Marconi. La stessa segnaletica è presente anche in senso opposto.

Imboccare questa pista da Via Pollione è disagevole perché l’accesso non è tracciato e si confonde con la corsia preferenziale del bus, mentre è decisamente pericoloso che chi arriva da Via Marconi, perché la corsia del bus la deve attraversare. E se non bastasse la deve riattraversare 30 metri dopo, nel caso l’utente ciclista debba continuare dritto, verso sud.

Deve essere questa incertezza la ragione per cui diversi automobilisti ritengono che quell’imbocco sia una zona “morta” per cui utilizzabile come parcheggio. E infatti il sottoscritto, che percorre due volte al giorno quel tratto, lo trova spesso occupato da macchine o furgoni in sosta.

È vero che la segnaletica è assente, ma la conformazione spaziale e cromatica di quello che c’è indica chiaramente che si tratta di una pista ciclabile (in sede propria, quindi), bidirezionale.

Da pochi giorni una palina posta sul cordolo a indicare il divieto di accesso ai mezzi sulla corsia del bus, escluso questo, è piegata a 90 gradi a terra, evidentemente per l’esito di un sinistro.

Proposte

Non dovrebbe essere difficile intervenire per impedire il parcheggio agli automezzi, ponendo a dimora alcuni dissuasori, come ad esempio paline collassabili, a distanza tale da non consentire l’accesso a un auto, ma alle bici si; più ardua invece, anche una volta sistemata la segnaletica, è l’impresa di garantire la sicurezza di chi, alla guida di una due ruote, si accinge a percorrere questo tratto, nell’una e nell’altra direzione, di giorno e soprattutto di sera o di notte, quando la visibilità si fa ridotta.

Giancarlo Odoardi




PER UN AUTENTICO RISVEGLIO dei Popolari

di Giancarlo Infante

Lo abbiamo già registrato due giorni fa (CLICCA QUI): ai continuatori del Partito Popolare, nato sulle ceneri della Democrazia cristiana, quelli che hanno come riferimento Pierluigi Castagnetti, è stata attribuita l’intenzione di partecipare a quel complessivo “risveglio” che da qualche tempo sta agitando il mondo cattolico. E questo perché, dopo il fallimento del Pd, l’uscita dallo stato comatoso dei cattolici in politica è presa in considerazione anche da quella parte che, per intenderci,  per decenni ha pensato opportuno partecipare al “fenomeno” Prodi e, poi, alla costituzione del Partito democratico.

C’è un lungo processo in atto, che dura da tempo, in cui sono coinvolti personaggi e gruppi associativi i cui margini di partecipazione, convivenza o collegamento con il partito oggi guidato da Enrico Letta sono stati progressivamente ristretti nella fase di un declino diventato inarrestabile con l’accentuazione della cosiddetta “radicalizzazione” del Pd, di cui abbiamo a lungo parlato anche su queste colonne. E non sembra che il fenomeno di fuoriuscita sia arrestabile, anche per la decisione di Letta e Franceschini di sostenere la candidatura di Elly Schlein la quale, tra i democratici, rappresenta proprio il punto più lontano dalla visione popolare.

Noi abbiamo raccolto con molto piacere la possibilità che ci sia un “risveglio”. Anche se sappiamo che il recupero dev’essere consolidato e, possibilmente,  è opportuno vederlo diventare definitivo. Dopo l’incontro romano organizzato da Pierluigi Castagnetti, sappiamo ancora di più che molto dev’essere ancora verificato. E non solo perché, dicono a sorpresa, si è presentato Enrico Letta, il quale non ha molto chiarito né sul futuro del Pd né, tanto meno, sulle prospettive che il suo partito può offrire a chi, come lui, viene con un bagaglio di una storia diversa rispetto a quella di Bonaccini, Bettini e la Schlein. Del resto, come può rispondere Letta all’aut aut ricevuto da Castagnetti: ” se il Pd cambia natura noi ce ne andiamo!”. Entrambi sanno benissimo che lo snaturamento è cosa vecchia e consolidata.

Soprattutto,  il “risveglio” dev’essere riempito di contenuti. Solo così può diventare il “rinascimento” di un pensiero in grado di divenire concreta ipotesi politica e di gestione della cosa pubblica da presentare al Paese. Nel contesto attuale, ad esempio, ci saremmo aspettati di sentir parlare delle trasformazioni della società, anche per ciò che riguarda gli aspetti antropologici e le relazioni private e pubbliche. Avremmo voluto sentire un’idea sulla sanità completamente da riformare. Ma anche il Pd, e i popolari che vi restano dentro, o nei paraggi, non hanno il coraggio di andare al fondo del problema che è quello del ruolo delle regioni e dell’insieme di quei poteri che stanno progressivamente portando ad una “privatizzazione” del Sistema sanitario nazionale e alla progressiva cancellazione della sanità territoriale. E’ grave che neppure il centrosinistra faccia tesoro di oltre due anni di pandemia.

Qualcuno vorrebbe aggiungere la parola “lavoro” a quello di Pd. Benissimo. Ma prima, forse, sarebbe necessario interrogarsi sulla quota di responsabilità che anche i governi guidati dal centrosinistra, o di cui il centrosinistra è stato significativamente partecipe, hanno finito per assumersi per ciò che riguarda la disoccupazione, la precarietà e la perdita di potere contrattuale e della dignità dei lavoratori. Stendiamo,poi, un velo pietoso sulla distruzione del sistema educativo e scolastico operata anche dal centrosinistra e dai popolari che ne hanno fatto e ne stanno ancora facendo parte.

In ogni caso, credo che due possano essere i punti qualificanti per cominciare ad avviare la tanto auspicata rigenerazione, diretta ovviamente al bene del Paese e non certamente ad una ridistribuzione del potere o che non resti di esclusiva natura elettorale.

Nel Manifesto Zamagni si è parlato della “trasformazione”(CLICCA QUI). Sulla base del convincimento che il rivoluzionamento del mondo non consente più il riferimento ai paradigmi del passato, perché richiede una vera e propria mutazione del “pensare politicamente” e dei conseguenti metodi da seguire. Questo significa parlare di una visione progettuale e a quella fare riferimento nel momento in cui si pone il problema della possibile, eventuale collaborazione con altre forze politiche. Dobbiamo abbandonare il vecchio schema della logica dello schieramento, figlia diretta della mentalità bipolare che ha oramai dimostrato di essere giunta al capolinea, anche se viene artificialmente tenuta in vita dai gruppi dirigenti, di tutti i partiti, preoccupati più di conservare le loro rendite di posizione invece che del bene del Paese. Abbiamo detto, e Zamagni lo ripete spesso, che non è più la stagione del generico riformismo di maniera. E il popolarismo può in questo portare la vitalità di un pensiero emanazione diretta di quella cosa antica e nuova al tempo stesso rappresentata dalla Dottrina Sociale della Chiesa che parla di solidarietà, di sussidiarietà, di rispetto della dignità umana, che è economica e politica, ma anche antropologica e tocca tutti i complessi ed articolati aspetti che riguardano la Persona, le sue relazioni con gli altri, la Famiglia e il naturale sentimento di formare entità intermedie di presenza e di rappresentanza pubblica.

Tutto ciò deve diventare progetto politico, risposta concreta alle attese. Quelle che si sono moltiplicate e arricchite di sfumature a mano a mano che la società è andata articolandosi in una maniera sempre più tumultuosa. Cosa di cui non dobbiamo avere paura perché il primo compito della politica è, comunque, quello di assicurare la coesione sociale e tenere salda quella cornice democratica e di rispetto dei diritti generali necessari a garantire il vivere comune.

La risposta, checché ne pensi la destra, o per altri versi una certa cultura di sinistra, non può essere verticistica e non può che essere trovata nelle libere dinamiche dei singoli territori che partecipano alla comunità più larga a livello nazionale. Solo partendo da là, tra l’altro, possono essere superati i tanti vizi che hanno definito quel poco che è stato collegato finora alla presenza politica dei cattolici.

Noi a questo stiamo lavorando e siamo pronti ad allargare questo impegno a tutti i disponibili ad un percorso nuovo il cui primo obiettivo dev’essere quello di rompere la cappa imposta al Paese da un sistema politico che non sa, e non vuole, modificare il proprio modo di ragionare e di operare.

In questa direzione va ciò che stiamo stiamo realizzando in alcune realtà regionali dove vogliamo stringere relazioni con quelle presenze che hanno fatto valere un autentico senso della partecipazione civica e sempre più scoprono il valore di una presenza “diversa” rispetto a quella offerta dai partiti tradizionali costretti ad arrancare stancamente e solamente approfittando di sistemi elettorali anche iniqui e al limite della valenza costituzionale.

Gli amici di INSIEME Lombardia hanno avviato un’interlocuzione con Letizia Moratti intenzionata a caratterizzare una presenza “civica”. Certo specifica per la Regione di cui si parla, ma che potrebbe finire per avere una valenza di carattere nazionale. Da Letizia Moratti, infatti, abbiamo sentito parlare di ispirazione alla Dottrina sociale della Chiesa e dell’intenzione di lavorare, a partire dalla Regione Lombardia, per sostenere lo sviluppo del Terzo settore. Cosa che per noi significa esplorare ciò che l’Economia civile può significare in un processo di crescita in grado di andare oltre la solita e stantia dicotomia tra statalismo e mercato.

E allora, dando per scontato che i partecipi del “risveglio” intendano davvero avviare un cammino nuovo, riconoscendo definitivamente quanto inagibile sia diventato l’accampamento allestito dal Pd, dando per scontato la riproposizione del giudizio di Sturzo sul clerico conservatorismo, ci sono tanti punti su cui varrebbe la pena provare, se non altro, a vedere se esista la possibilità che ciascuno porti la propria fascina ad un falò in grado di illuminare la politica negli anni a venire. Soprattutto, se tante di queste fascine venissero dai territori e concorressero a superare la tendenza a concepire la Politica come una serie di episodi da sviluppare solamente nei salotti televisivi o sui social.

Il “risveglio” ha un senso se si svolge sull’onda rigenerativa di una cultura politica diretta soprattutto a sollecitare la partecipazione di quelle forze vere della società che fino ad ora sono state sopite ed escluse dalle dinamiche politiche e della gestione della cosa pubblica.

Giancarlo Infante




IL PESO DI UNA GUERRA inumana sui bambini ucraini

Hanno perso il sorriso

Città del Vaticano, 22 dicembre 2022. Nuovo appello di Francesco al termine dell’udienza generale per la popolazione del martoriato Paese che trascorrerà il Natale “senza luce e riscaldamento“. Il pensiero del Pontefice è soprattutto per i più piccoli: “La maggioranza non riesce a sorridere e quando un bambino perde la capacità di sorridere è grave”.

Ai polacchi il Papa ricorda pure la tradizione di lasciare durante la Vigilia un posto vuoto a tavola: “Quest’anno sarà occupato dalla moltitudine di rifugiati”

“In questa festa di Dio che si fa bambino, pensiamo ai bambini ucraini. Quando io ho trovato qui, la maggioranza non riesce a sorridere e quando un bambino perde la capacità di sorridere è grave. Questi bambini portano su di sé la tragedia della guerra che è così inumana, così dura”.

Foto Vatican News




L’AUGURIO DI BUON NATALE con Il mondo che va

Alla Sapienza Università di Roma

Roma, 22 dicembre 2022. Martedì pomeriggio, 20 dicembre, al Centro di Documentazione Europea “Altiero Spinelli” presso la Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma, si è svolto l’incontro “Buon Natale con la Poesia”, organizzato dalla poetessa Anna Manna. L’evento nasce nell’ambito del progetto culturale “I GRANDI DIALOGHI NEL WEB”, che ha ricevuto lo scorso anno i biglietti augurali da Papa Francesco e dal Presidente Sergio Mattarella.

Per il Centro “A. Spinelli” ha portato il saluto Franco Laicini.  Sono stati quindi annunciati, da Anna Manna, i vincitori del Premio “I GRANDI DIALOGHI”, ideato dalla stessa Anna Manna durante la pandemia. Vincitore assoluto per la Poesia è Corrado Calabrò. La premiazione dell’insigne Poeta si svolgerà a Roma il prossimo febbraio, durante l’Evento “Roma città dell’amore”.

Corrado Calabrò è nato nel 1935 a Reggio Calabria. Giurista, scrittore e poeta, è stato magistrato, prima della Corte dei conti poi del Consiglio di Stato, quindi presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) dal 2005 al 2012. Sono 23 i libri di poesia di Corrado Calabrò editi in Italia e 34 quelli pubblicati all’estero, in 20 lingue. In Italia la più recente opera edita è “Quinta dimensione” (Oscar Mondadori, 2021), all’estero “Astroterra” (Kiev, 2020) e “Quinta dimension” (Sial Pigmalion, 2022).

Per la sua opera letteraria gli è stata conferita la laurea honoris causa nel 1997 in Ucraina, dall’Università Mechnikov di Odessa, nel 2000 dall’Università di Vest Din di Timișoara in Romania, nel 2015 dall’Università Statale ucraina di Mariupol. Nel 2016 l’Università lusofona di Lisbona gli ha tributato il Riconoscimento Damião de Góis. Nel 2019 a Corrado Calabrò è stato assegnato il Premio Bertand Russel e nel 2022, a Madrid, il Premio internazionale Escriduende. L’Unione Astronomica Internazionale, su proposta dell’Accademia delle Scienze di Kiev, ha dato all’ultimo asteroide scoperto il nome del poeta: 291855 Calabròcorrado, “per aver rigenerato la poesia aprendola come in sogno alla scienza”. Dal 1997 Corrado Calabrò è Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.

La serata ha ospitato anche l’omaggio pittorico ai versi del poeta Corrado Calabrò, con la premiazione del dipinto della pittrice Martine Goyens ispirato dalla poesia “A luna spenta”, mentre la pittrice Fausta Genziana Le Piane è stata premiata per il dipinto “Lo scroscio” ispirato dalla poesia di Iole Chessa Olivares, poetessa vincitrice lo scorso anno del Premio “Il poeta ebbro di colori”.

È seguito un notevole intervento della Presidente di Giuria, la pittrice Eugenia Serafini, che ha illustrato con passione l’abbraccio ideale tra Poesia e Pittura, coinvolgendo i presenti in un’atmosfera artistica di alto livello. Subito dopo Eugenia Serafini e Anna Manna hanno consegnato alla giornalista e poetessa Silvana

Alla manifestazione hanno partecipato i Presidenti delle due più importanti sezioni del Premio, Poesia e Giornalismo, rispettivamente il poeta Mario Narducci e il giornalista Goffredo Palmerini. Nell’occasione è stato presentato il volume “Il mondo che va”, uscito da qualche giorno per i tipi delle Edizioni One Group, dodicesimo libro di Goffredo Palmerini.

La tavola rotonda di presentazione, condotta da Anna Manna nella prestigiosa sede universitaria, ha illustrato a invitati e studenti il senso ed il significato di quest’ultima importante opera di Goffredo Palmerini, con interventi di grande spessore culturale svolti da Mario Narducci, che ha prefato l’opera, e da Liliana Biondi, già docente di critica letteraria all’Università dell’Aquila, due importanti protagonisti della vita culturale italiana. Palmerini ha infine svolto un intenso intervento, un’immersione nella storia dell’emigrazione italiana ieri e oggi, illustrando il grande valore delle nostre comunità all’estero che ovunque rendono onore e prestigio all’Italia.

Alessandro Clementi




OGGI LEZIONE SU VINO E BIODIVERSITÀ nel dipartimento di farmacia

Le donne di coldiretti in cattedra all’università d’annunzio

Chieti, 21 dicembre 2022. Agricoltura, benessere e sostenibilità è il tema scelto per l’edizione 2022 della Giornata della biodiversità del Giardino dei Semplici, orto botanico del dipartimento di farmacia dell’Università d’annunzio, in collaborazione con Coldiretti Donne Impresa  Abruzzo. L’evento è stato celebrato oggi 21 dicembre nell’aula magna del dipartimento alla presenza di decine di studenti universitari che hanno fatto domande ed interventi.

Selezione varietale, piramide di qualità, certificazioni di sostenibilità e formazione del consumatore sono alcuni dei temi che sono stati affrontati  da Antonella Di Tonno, responsabile regionale delle donne di Coldiretti e imprenditrice vinicola, e dal professor Luigi Menghini, responsabile dell’orto botanico dell’università. Una lezione “teorica” sulla biodiversità dell’Abruzzo con un occhio di riguardo alla viticoltura. Nelle due ore di lezione, sono state commentate alcune operazioni del laboratorio di controllo di qualità dell’Azienda vinicola Talamonti di Loreto Aprutino, e sono state approfondite le competenze e le professionalità coinvolte nella filiera per finire con un preliminare approccio all’analisi sensoriale, strumento chiave per la formazione di un consumatore orientato alla scelta consapevole. La lezione è infatti terminata con una degustazione guidata dalla Di Tonno e un brindisi natalizio a base di Montepulciano d’Abruzzo. “Il seminario di oggi è un ulteriore passo che rafforza la partnership di Coldiretti con l’università – dice la Di Tonno – si tratta di una collaborazione mirata a promuovere la cultura dell’agroalimentare italiano sotto i più diversi punti di vista. Le donne di Coldiretti sono impegnate in prima linea su questa opera di sensibilizzazione e l’incontro con gli studenti universitari p stato particolarmente interessante”.

“Una lezione diversa che ha focalizzato l’attenzione su una delle più conosciute eccellenze del territorio, il vino – aggiunge il professor Menghini, responsabile dell’orto botanico della d’Annunzio – una iniziativa sperimentale che sicuramente verrà replicata nel futuro per le altre filiere”.

Alessandra Fiore




CONCERTO DI NATALE Vincent Bohanan & The Sound Of Victory  Gospel Choir

Raccolta fondi per  Progetto “Ponte di sette note tra Abruzzo e Nicaragua” 

Teatro Comunale “M. Caniglia” Sulmona lunedì 26 dicembre ore 17.30

Ultimo concerto dell’anno per la Camerata Musicale Sulmonese diretta dal M° Gaetano di Bacco.

Sulmona, 21 dicembre 2022. A scaldare il Natale arrivano i Gospel, la più tipica espressione di spiritualità delle comunità americane. Lunedì 26 dicembre, alle 17.30 al Teatro Comunale “M.Caniglia”, l’appuntamento è con Vincent Bohanan & The Sound of Victory, il gruppo statunitense che dall’Auditorium della Conciliazione di Roma  approda a Sulmona,  prima di Umbria Jazz Winter dove sarà uno dei momenti centrali del Festival il 1° gennaio.

Il Concerto di Natale al Teatro Caniglia sarà anche l’occasione per rispondere con una raccolta fondi all’ appello del  rappresentante ONU in Nicaragua, Nazario Esposito (nativo di Sulmona), al  fine di sostenere il programma di diffusione della cultura musicale promosso dal governo locale.

Come già avvenuto la scorsa stagione col concerto a favore dell’Ucraina, è scattata la solidarietà e le principali istituzioni musicali del territorio peligno: Camerata Musicale Sulmonese , Premio Internazionale di Canto Lirico” Maria Caniglia” e Associazione Scuola Popolare di Musica di Sulmona sono portavoce del neonato Progetto “Ponte di 7 note tra Abruzzo e Nicaragua” che potrà concretizzarsi e crescere con il coinvolgimento dei Conservatori Musicali d’ Abruzzo, attraverso scambi culturali con docenti e borse di studio per studenti nicaraguensi, e naturalmente con il fondamentale coinvolgimento della Regione. In Italia una collaborazione era già attiva con alcune città: Roma, Comuni modenesi e toscani  e Istituzioni  come il Festival Pucciniano. Ma dopo l’appello di Nazario Esposito l’Abruzzo si è messo in moto e da Sulmona arriva immediata  la prima risposta per Natale:  Camerata Musicale e  Scuola Popolare di Musica si fanno promotori di una raccolta fondi al termine del concerto Gospel del 26 dicembre. Il ricavato sarà destinato all’acquisto di strumenti musicali per i giovani nicaraguensi. Alla serata interverranno autorità, rappresentanti istituzionali e di Associazioni del territorio, imprenditori. Ha già confermato la sua presenza l’Ambasciatore del Nicaragua in Italia Monica Robelo  che si è detta disponibile ad incontrare i rappresentanti delle istituzioni regionali.

Intanto cresce l’attesa per il concerto di Vincent Bohanan, talentuoso artista newyorchese,  che vanta collaborazioni con i migliori artisti Gospel della scena americana tanto da costruire, nell’arco di una  decina d’anni, una personalità musicale tanto policroma quanto inconfondibile, sviluppando le  sue credenziali in una lunga lista di successi.  Ad impreziosire i suoi live set è il suo magnifico coro The Sound of Victory di New York  composto da 30 elementi.

Fondato nel 2014 da Bohanan con l’obiettivo di  “diffondere il trionfante Vangelo di Gesù Cristo attraverso la musica”, The Sound of Victory Choir è un coro fra i più attivi e rinomati della scena gospel statunitense, composto da ottimi artisti dell’area metropolitana newyorchese tra Brooklyn ed il Bronx. I componenti del gruppo sono attentamente selezionati per versatilità e talento ed il risultato è  una sorta di viaggio musicale dai risvolti talvolta inaspettati. Negli anni  il Coro ha condiviso il  palcoscenico e inciso con importanti personalità dell’universo gospel americano come CeCe Winans, ha partecipato al tour “All I Want for Christmas” di Mariah Carey, è stato ospite dell’annuale Resurrection Sunday Concert di Bishop Hezekiah Walker, al quale sono invitate le celebrità del gospel. Il Coro ha svolto una intensa attività live negli Stati Uniti e in Europa e ha partecipato a importanti trasmissioni tv anche in Italia. Il suo terzo singolo, “We Win: The Kingdom Declaration” del 2017, fu primo nella Billboard’s Single’s Chart e, nel 2018 The Sound of Victory Fellowship Choir fu nominato per due Stellar Awards. Il primo Live EP, “Road to 5” del 2019 si guadagnò altre tre candidature agli Stellar Awards. Dello scorso anno è invece l’album “Live in Chicago”. Il loro repertorio propone un gospel fortemente influenzato da sonorità afroamericane,  rhytm & blues e soul che fanno immergere il pubblico in un’atmosfera unica che unisce spiritualità e ritmo, sentimento religioso e gioia di vivere.

Prossimo appuntamento  domenica 1° gennaio Concerto Capodanno

Kharkiv Filarmonic Orchestra direttore Yuriy Yanko

Fiorentina Galterio




ABRUZZO AIRPORT bambini in concerto

Martedì 27 dicembre altro evento natalizio, con un concerto gospel e una degustazione vini Ais

Pescara, 21 dicembre 2022. Cappellini di Natale sulla testa e con indosso magliette bianche con un cuore rosso centrale e una nota musicale, una ventina di bambini della primaria Rodari del comprensivo Pescara 1, questa mattina si sono esibiti in un concerto di Natale all’interno della galleria di Abruzzo Airport.

L’evento è stato organizzato dalla Società di gestione aeroportuale, con la collaborazione del vicesindaco, con delega alla Pubblica istruzione del Comune di Pescara, Gianni Santilli, presente all’iniziativa. La scuola primaria diretta dalla dirigente Teresa Ascione ha portato i suoi alunni per una esibizione che ha animato lo scalo.

Il coro, diretto dalla maestra Orietta Cipriani che li ha accompagnati al pianoforte, ha proposto un repertorio di canti quali Tu scendi dalle stelle, Astro del Ciel, Ninna Nanna Gesù Bambino, A Natale Puoi, Gli angeli nelle campagne, Notte Placida e Jingle Bells. I bimbi hanno anche recitato la poesia di Madre Teresa di Calcutta, La Vita. La musicista Cipriani si è anche esibita in un assolo di alcuni brani di Hendel, Liszt e Satie Gnossienne.

Quello di oggi è stato un primo appuntamento natalizio organizzato da Abruzzo Airport. Un secondo è previsto per martedì 27 dicembre per una serata a tema gospel e vino. Dalle 18 si esibirà in galleria il The New Gospel Choir per un concerto gratuito. Alle 19,30 sul ballatoio prenderà il via una degustazione vini a cura di Ais (Associazione italiana sommelier) Abruzzo e il ristorante Concorde. Per accedere alla degustazione è prevista una caparra di 5 euro (restituita alla riconsegna del calice) che dà diritto a due ticket. Per ulteriori assaggi, il costo è di 5 euro per due ticket. Sorprese anche ad anno nuovo.

“Abbiamo voluto organizzare alcuni appuntamenti durante le festività di Natale –  spiega il presidente della Saga, Vittorio Catone –   per animare lo scalo e le operazioni di imbarco dei passeggeri, ma anche per avvicinare sempre di più il territorio alla nostra infrastruttura”.

Marcella Pace




SODDISFAZIONI e traguardi scientifici

L’IZS dell’Abruzzo e del Molise chiude il  2022

Teramo, 21 dicembre 2022. Martedì 20 dicembre è stato un giorno di festa per l’IZS sin dalla mattina quando, nella sede della Ruzzo Reti, è stato presentato “Proteggiamo il nostro pianeta”: il volume destinato agli alunni delle scuole primarie sul tema della salvaguardia della risorsa idrica, realizzato dall’Istituto in collaborazione con la Società acquedottistica che gestisce il servizio idrico integrato nella Provincia di Teramo.

Le sorprese sono continuate nel pomeriggio con l’arrivo di Babbo Natale, accompagnato da una schiera di elfi canterini e danzanti, nel villaggio allestito nel parco ecosostenibile Antonio Dionisi della sede centrale dell’Istituto di Teramo, dove ha consegnato ai figli dei dipendenti giocattoli e dolciumi offerti dalle aziende Lisciani e Gelco.

La festa è terminata con la cena aziendale, un significativo momento di convivialità, dopo due anni di stop forzato, che ha rinsaldato il senso di “comunità” delle donne e degli uomini dell’Istituto, come hanno sottolineato il Direttore Generale Nicola D’Alterio e il Presidente del CdA Alfonso Cantone. Nell’occasione è stato consegnato a tutto il personale il calendario 2023 nato da un progetto didattico sul benessere animale sviluppato assieme al Liceo Artistico Guido Montauti di Teramo e realizzato con le opere pittoriche degli studenti.

“Il bilancio del 2022 è estremamente positivo… penso alla nuova Officina Farmaceutica inaugurata a inizio anno, alla designazione come Laboratorio di Riferimento dell’Unione Europea per la Rift Valley Fever, all’organizzazione della prima edizione di One Health Award che dal 14 al 16 ottobre ha trasformato Teramo nel palcoscenico della Salute Unica”. Il Direttore Generale dell’IZS Nicola D’Alterio non ha nascosto la soddisfazione per un altro anno ricco di traguardi professionali raggiunti e ha aggiunto: “Grazie all’impegno e alla professionalità di tutti coloro che lavorano in Istituto di recente abbiamo partecipato al U.S.-Africa Leaders Summit di Washington DC su invito dello staff del Presidente Biden. Un mese prima, a novembre, ho avuto personalmente l’onore di rappresentare l’Ente alla Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Sharm el-Sheikh, dove ho relazionato proprio sull’approccio One Health, la strategia multidisciplinare fondata sulla relazione indissolubile tra la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente che è la nostra stella polare”.

Manuel Graziani




SQUILIBRI. Festival delle Narrazioni

Ecco il Premio Letterario per Racconti Lampo

Francavilla al Mare, 21 dicembre 2022. Mentre si continua a lavorare sulla programmazione della seconda edizione di “SquiLibri” – Festival delle Narrazioni nato dalla collaborazione della Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara e la direzione artistica di Peppe Millanta ed il Comune di Francavilla al Mare guidato dal Sindaco Luisa Russo e l’Assessore alla Cultura Cristina Rapino, la stessa Scuola indice anche la II edizione del Premio Letterario SquiLibri per “Racconti Lampo” a tema libero. Vincitrice della scorsa prima edizione è stata Emmanuela Dell’Osso di Maniago (Pn), con il suo “Quando fuma la campagna”.

Il concorso è rivolto a tutti i cittadini italiani e stranieri che abbiano compiuto la maggiore età in data 1°gennaio 2023: si partecipa inviando un unico racconto in forma anonima di propria produzione, edito o inedito, in lingua italiana, anche già premiato in altri concorsi, di massimo 5000 caratteri spazi inclusi. E’ possibile partecipare fino alle 24.00 del 14 maggio 2023.

I premi previsti sono:

– Primo classificato: Targa di Merito + €500 euro (al lordo delle imposte);

– Secondo classificato: Targa di Merito;

– Terzo classificato: Targa di Merito;

Inoltre, la Scuola Macondo – l’Officina delle Storie attribuirà a sua discrezione n. 3 borse di studio per i suoi corsi ai partecipanti ritenuti più meritevoli.

I lavori saranno sottoposti al giudizio insindacabile di una giuria esperta che sarà composta da: Marco Marrucci, Kristine Rapino, Giampaolo Rugo, Francesca Scotti e Paolo Zardi; la cerimonia di premiazione si terrà in un fine settimana di giugno, nell’ambito del Festival SquiLibri.




LA RICERCA DELLA PACE, tra arte e frontiere mobili

Convegno all’università in occasione della mostra Banksy a Teramo

Teramo, 21 dicembre 2022. La ricerca della pace, tra arte e frontiere mobili: convegno in occasione della mostra “Banksy a Teramo” è il titolo di un convegno organizzato dall’Università di Teramo per domani giovedì 22 dicembre, alle ore 15.00, in Aula Magna.

Il convegno si aprirà con i saluti del rettore Dino Mastrocola, del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, di Agostino Ballone, della Fondazione Ballone, e di Enza Pellecchia, coordinatrice della Rete degli Atenei italiani per la pace (RUniPace).

Dopo l’introduzione di Enrico Dainese, delegato di RUniPace per l’Università di Teramo, interverranno: Raffaella Morselli, storica dell’arte dell’Ateneo teramano, con una relazione dal titolo L’altra guerra, bottini, depositi e salvataggi; Massimo De Giuseppe, dell’Università IULM di Milano, che affronterà il tema Dopo la rivoluzione. Il muralismo messicano e la ricerca della pacificazione nazionale; Marco De Nicolò, dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, che si soffermerà sul Consiglio mondiale della pace e gli artisti negli anni della Guerra fredda; Claudio Musso, dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, che parlerà di Street Art (Rest) in Peace; Fabiola Naldi, dell’Università di Bologna, con un intervento dal titolo Banksy-Wall (War) & Piece (Peace). Chiuderà gli interventi Lalage Snow, autrice del volume Peace and War gardens.

Lalage “Lally” Snow è una pluripremiata fotoreporter britannica, scrittrice e regista. Ha coperto la guerra e le violenze in Medio Oriente e in Afghanistan dal 2007, facendo di Kabul la sua casa per più di cinque anni. Lì ha lavorato per The Sunday Times, The Financial Times, The Telegraph. Ha compiuto importanti reportage a Gaza, Cisgiordania, Israele, Ucraina orientale, Bangladesh, Giordania e Iraq. Il suo volume War Gardens (2018) esplora i conflitti attuali attraverso l’atto pacifico della cura delle piante come forma di resilienza umana.

«L’arte e la creatività – spiega Enrico Dainese – hanno un valore fondamentale perché permettono agli spettatori, attraverso i loro messaggi e simboli, di scoprire prospettive inedite della realtà che li circonda favorendo una crescita e riflessione interiore. Ringrazio la Fondazione Ballone e il Comune di Teramo per l’organizzazione della mostra di Banksy a Teramo e il collega Massimo De Giuseppe e RuniPace con i quali ho organizzato il convegno presso l’Ateneo di Teramo come occasione per sostenere la pace con un approccio multidisciplinare in cui i docenti stimolano il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini per una maggiore consapevolezza di ognuno di noi del cambiamento necessario per la diffusione e il mantenimento di una cultura per la pace».

In serata, al Park Hotel Sporting, si terrà una cena di beneficenza organizzata dalla Fondazione Bruno Ballone con la collaborazione degli studenti dell’Istituto Poppa-Rozzi di Teramo. Mediante il network internazionale “Scholars at risk”, il ricavato della cena sarà destinato al finanziamento di un periodo di permanenza presso l’Università di Teramo di una/o studiosa/o proveniente da nazioni in cui i diritti fondamentali e la libertà di studio e di ricerca non sono garantiti.




BABBO ADSU di quest’anno

Porterà le borse di studio agli studenti universitari?

Non un buon risveglio quello dei 650 studenti universitari risultati idonei ma non beneficiari a ridosso delle vacanze di Natale, senza Babbo alle porte con la borsa di studio in mano.

L’Aquila, 21 dicembre 2022. Nella giornata del 19 dicembre 2022, l’Azienda per il diritto agli studi universitari (ADSU) ha reso nota la graduatoria assestata delle borse di studio, per gli studenti aventi diritto, riguardanti l’anno accademico 2022/2023. Ben 650 ragazzi si ritrovano ad essere idonei ma non beneficiari; quindi, a non ricevere la borsa di studio che per diritto gli spetta. Come negli anni passati si ritorna ancora una volta a denunciare il ritardo della Regione nella partecipazione al diritto allo studio.

Come studenti si vuole sottolineare che le 650 borse di studio mancanti derivano dal fatto che la Regione non ancora stanzia la quota che è tenuta a mettere per legge, ovvero almeno il 40% rispetto a quanto erogato dal ministero. Pertanto, si invita la regione a prevedere questa somma nel bilancio che verrà approvato a fine mese in modo tale da coprire tutti i 650 studenti idonei e non beneficiari lasciati fuori.

La Costituzione Italiana nell’articolo 34 cita: “… I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi…” In ogni caso l’Unione degli Universitari (UDU), sempre dalla parte degli studenti e del diritto allo studio combatterà fino alla fine per vedere riconosciuta la borsa di studio ai 650 studenti e studentesse.

UduAq

Responsabile Stampa UduAq

Martina Coccia e Chloe Marrone

Coordinatore UduAq

Giacomo Piccolo




L’ORCHESTRA CHE VORREI. Concerto di Natale

Auditorium del Parco giovedì 22 dicembre 2022 alle ore 17.30

L’Aquila, 21 dicembre 2022. L’Associazione nazionale Il Jazz va a Scuola – IJVAS, grazie al sostengo del Ministero della Cultura e al Comune de L’Aquila, ha dato vita a una Orchestra Giovanile, diretta dal Maestro Pasquale Innarella, finalizzata alla diffusione della cultura e della prassi jazzistica, una realtà dal valore incommensurabile perché è nata dopo il lungo periodo di isolamento dovuto alla pandemia che ha minato fortemente la naturale propensione dei più giovani alla  socializzazione. È proprio l’elevata valenza strategica, sia in ambito culturale che sociale, che faccia di questo progetto un modello virtuoso con l’intento di diffondere iniziative analoghe in altre regioni italiane. Giovedì 22 dicembre nell’Auditorium del Parco de L’Aquila, l’Orchestra Che Vorrei terrà il concerto di Natale.

Il progetto trae ispirazione dal “Sistema Abreu”, che si basa su un modello educativo che utilizza la pratica orchestrale come mezzo per raggiungere obiettivi a valenza artistica e anche di integrazione e superamento delle diseguaglianze. Il progetto, destinato a giovani di fascia 8-18 anni, ha una forma “aperta”: stimola l’interesse per il jazz e ha reclutato giovani da inserire in un organico.

Il 20 luglio è stata lanciata la call rivolta a studenti della fascia 8-18 anni invitando a inviare un modulo di preadesione e un breve video performativo. L’ammissione è stata effettuata dalla Commissione di Valutazione Artistica, presieduta dal Direttore Artistico Pasquale Innarella e composta da Ada Montellanico, ispiratrice del progetto, Angelo Bernardi (referente IJVAS, realizzatore del progetto), Paolo Di Sabatino rappresentante designato dal Conservatorio A. Casella, Katia Di Michele referente degli Istituti scolastici partner di progetto, affiancati dal Professore Walter Gaeta e in presenza dell’assistente alla Direzione Artistica Antonio Marinelli, del maestro Ugo Viola e dei tutor titolari di borsa di studio L’ORCHESTRA CHE VORREI (Rodolfo Berardi, Ruben Coco, Fiorenza Marco, Nicola Paparusso, Valeria Tiganik). La call ha avuto un enorme successo e sono stati ammessi 67 ragazzi tra gli 8 e i 16 anni. Il 2 settembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione presso l’Aula Magna del Conservatorio: sono intervenuti Ada Montellanico –Presidente della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, Angelo Bernardi – Direttivo IJVAS,

Pierluigi Biondi – Sindaco dell’Aquila, Claudio Di Massimantonio – Direttore del Conservatorio Casella dell’Aquila, Antonio Marinelli – assistente alla Direzione Artistica. Le attività formative sono state incentrate sulla pratica orchestrale (esecuzione di partiture scritte, tratte dalla tradizione jazz e da composizioni originali appositamente arrangiate) e sulle tecniche improvvisative, caratteristiche dello stile jazz per complessive 160 ore di didattica in aula. La pratica è stata integrata da lezioni individuali per affinare le abilità di base, nonché da prove di sezione grazie anche al supporto di Cinzia Letizia D’Amico e di Dora Ruggiero. Si è posta la massima attenzione al coinvolgimento artistico e sociale anche dei genitori, e degli appassionati.

IJVAS fa parte della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano (che ha patrocinato il progetto), nata per favorire la valorizzazione e lo sviluppo professionale di tutta la filiera e il consolidamento di reti virtuose fra gli aderenti. L’iniziativa dell’Orchestra Giovanile è incardinata in una complessiva strategia di scouting e formazione di giovani talenti e appassionati e già si impegna ad attivare ogni possibile collaborazione per favorire la stabilizzazione e la circuitazione dell’Orchestra.

Raro esempio in ambito nazionale e di fondamentale importanza è la rete che si è consolidata tra lo storico Conservatorio A. Casella dell’Aquila e, grazie ad Agata Nonnati referente dei dirigenti scolastici, gli Istituti Comprensivi, “Giosuè Carducci”, “Dante Alighieri”, “Teofilo Patini”, “Paganica”, “Gianni Rodari”, “Giuseppe Mazzini” e il Liceo Musicale dell’Aquila, che garantiscono al progetto una partnership ben strutturata e costante oltre a un forte radicamento sul territorio.




UN REGALO per Babbo Natale

Nuovo evento con il Circo incantato organizzato dalla Pro Loco

Casalbordino, 21 dicembre 2022. Domani pomeriggio alle ore 16 appuntamento presso il Parco della Convivialità con un nuovo evento del “Circo incantato” organizzato dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune di Casalbordino.

Animazione colorata e tante “magiche sorprese” per l’arrivo di Babbo Natale. L’elfo dei palloncini, la casetta di Babbo Natale, il laboratorio “un regalo per Santa Claus” e l’arrivo di Babbo Natale. L’evento “Un regalo per Babbo Natale” animerà tutto il pomeriggio fino a sera nel parco in corso Garibaldi.

Pro Loco di Casalbordino