FESTIVAL DELLE CULTURE 2022 – 1° Edizione

L’Aquila, dal 2 al 5 Novembre

Il Festival delle Culture è il nuovo format finanziato dal Ministero della Cultura e dal Comune dell’Aquila attraverso il Fondo Restart e ideato e realizzato dal L’Aquila Film Festival in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umane e il Centro Linguistico dell’università dell’Aquila, con diverse associazioni che si occupano di accoglienza, con il Centro Culturale “Le Officine” di Fontecchio e diversi operatori culturali cittadini.

“Si tratta di un progetto davvero sperimentale nel senso che l’abbiamo pensato e scritto sulla base di un entusiasmo innovativo e con il timore concreto che ne uscisse fuori soltanto poco più o poco meno di un pasticcio. E passando poi dalla carta alla realtà, dalle idee alle persone, effettivamente è uscito fuori proprio il pasticcio che avevamo temuto ma il cui sapore oggi ci sembra essere davvero buono”

Federico Vittorini, L’Aquila Film Festival

Il Festival si propone di offrire un punto di vista su alcuni Paesi e sulle loro Culture attraverso lo sguardo dei nostri concittadini stranieri. E addirittura arriva a fondare un’orchestra Policulturale…!

Aprirà con un Apericoncerto dai sapori multietnici per poi concentrarsi sul fenomeno tragico delle migrazioni, sul Sud America, sull’Afghanistan, sulle seconde generazioni di immigrati e sulla questione scottante e attuale dei diritti delle donne in Iran….

“Il Festival delle Culture rappresenta il compendio di un percorso che ha avvicinato una polifonia di voci, intendendolo alla lettera, di culture, usanze ed abitudini, legandole insieme col nastro simbolico del Cinema e del suo parlare universale.

La settimana che andrà dal 2 al 5 novembre offrirà alla Città tante proposte diverse, dalla Musica al Cinema, passando per incontri, approfondimenti e cibo multietnico, con i singoli contributi delle tante Culture che sono a L’Aquila e delle quali, a volte, nemmeno si conosce l’esistenza. Il Festival sarà un’occasione per conoscersi e riconoscersi, stare insieme e parlarsi, in tante, ricchissime e stupende, lingue diverse che poi, in fin dei conti, sono una sola.”

Patrizia Passi, L’Aquila Film Festival

La prima parte di questo progetto è stata dedicata alla formazione di un gruppo di ragazzi migranti, grazie al contributo di Ornella Calvarese del Centro Linguistico Univaq e di Filippo Giuseppe Grimaldi, dottorando del DSU, un prezioso laboratorio ad opera del regista Francesco Paolucci ed anche con l’intervento speciale del regista Daniele Gaglianone, finalizzato a consentirne l’inserimento nello staff operativo.

“Un’esperienza che dimostra come la cooperazione e la messa a disposizione di ciascuno delle sue capacità e conoscenze permetta di realizzare, con poco, qualcosa di rilevante per dei ragazzi che arrivano in Italia e si ritrovano senza punti di riferimento, pur manifestando il desiderio di integrarsi nella comunità ed essere coinvolti al suo interno.”

Filippo Giuseppe Grimaldi, dottorando DSU Univaq, formatore nel progetto

“Ogni volta che mi trovo a lavorare e incrociare la mia strada professionale e umana con chi viene da luoghi lontani,  chi si porta dietro un bagaglio di esperienze incredibili e ha uno sguardo differente sul mondo, non posso che sentirmi fortunato. Perché negli occhi di questi esseri umani, oltre alla sofferenza, c’è qualcosa di molto più forte e importante: l’utopia e il coraggio di andare avanti.

L’occasione di collaborare con il Festival delle  Culture, quindi, mi ha dato l’occasione di realizzare, insieme ad un gruppo affiatato, un piccolo laboratorio audiovisivo per cercare mettere in luce il valore che  porta con sé chi arriva in Italia dopo mille peripezie. “

Francesco Paolucci, in qualità di formatore

Da mercoledì 2 novembre il Festival aprirà le porte al pubblico con un Apericoncerto realizzato per la parte musicale dalla neocostituita Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo e per il catering dai ragazzi della Comunità 24 Luglio.

L’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo è nata proprio in occasione del Festival delle Culture ed è costituita da nove elementi di nazionalità diverse: Asaref Howladir (Bangladesh, vocalist e ballerino), Bruno Morello (Argentina, chitarra e voce), Alain Jackson Bizimana (Burundi, basso e piano), Armando Rotilio (Italia, percussioni), Karaba Coulibali (Burkina Faso, Kora e percussioni), Emanuele Castellano (Italia, pianoforte), Sebastian Alvarez (Perù, percussioni), Tayyab Aziz (Pakistan, voce), Fabrizio De Melis (Italia, violino, chitarra e armonica).

La sera stessa sarà poi proposto il documentario Feneen di Giulia Rosco che interverrà in sala insieme ai produttori Jennifer Caodaglio e Frank Sativa incontrando gli artisti della nostra Orchestra; il documentario, infatti, racconta la realtà urbana musicale contemporanea senegalese.

Il 3 novembre sarà proiettato il documentario del regista aquilano Francesco Paolucci I senza nome e inaugurata l’omonima mostra del fotografo Andrea Mancini; regista e fotografo incontreranno il pubblico sul tragico tema delle morti in mare dei migranti.

“Sarà proiettato il mio ultimo  documentario “I Senza Nome”, prodotto dalla Fondazione Barba Varley, che racconta la storia dolorosa del cimitero di Lampedusa dove sono sepolti, insieme agli abitanti dell’isola, anche i migranti morti nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa. Morti senza identità.

A completare il racconto, oltre al documentario, sarà inaugurata la mostra omonima delle foto del mio compagno di viaggio Andrea Mancini elaborate con l’intervento artistico di Valentina Equizi”.

Francesco Paolucci, regista

A seguire l’artista interdisciplinare e regista Sebastian Alvarez, peruviano, proietterà estratti delle sue opere raccontando del suo vissuto artistico ed umano e delle differenti realtà di Brasilia e dell’immensa voragine delle miniere di Cerro de Pasco in Perù.

La sera del 4 novembre sarà interamente dedicata alle due Dame della Perdonanza Celestiniana 2022, Kawsar Abulfazil e Adriana Carolina Pinate, rispettivamente originarie dell’Afghanistan e del Venezuela; entrambe racconteranno i due volti dei loro Paesi, i problemi e le crisi ma anche il forte senso di Umanità presente.

Il giorno 5 novembre sarà ospite Phaim Bhuiyan, regista e protagonista del fortunato Bangla, commedia brillante sulla condizione degli immigrati di seconda generazione, sempre sospesi tra la cultura di origine e quella del Paese in cui sono cresciuti.

La chiusura sarà dedicata al tema dei diritti delle donne in Iran, in queste settimane di drammatica attualità: sarà proiettato il documentario Be my voice di Nahid Persson ed interverranno gli esponenti della Comunità iraniana dell’Aquila, tra i quali il dott. Homayoun Effati e l’Avv. Daniela De Nuntis.

“Un festival fatto della stessa sostanza di ciò che vuole raccontare è una originalità assoluta di questa 1° edizione del Festival delle Culture. Quale sostanza? Incontri casuali, amicizie improvvise, intuizioni di chi organizza migrando da un luogo all’altra, dall’Auditoium al Palazzetto, dal CAI alla terrazza di un bar per raccontare la gente che atttraversa oceani e deserti, città e campgne alla scoperta del mondo o in cerca di un futuro migliore (migliore?).

Questo è un festival che non si nutre della retorica politicamente corretta sulla migrazione, ma che fa del migrare una risorsa, che intreccia, lega, assembla, diventa ponte e poi piazza, perché ciò che deve accadere accada: l’incontro vero con l’altro, con tutti gli “altri”.”

Ornella Calvarese, docente Centro Linguistico Univaq

Foto Il Capoluogo




GIORNATA DEI LICEO Economico Sociale

Il presidente Di Bonaventura invita i giovani a  rimanere sé stessi, per vincere le sfide del futuro

Teramo, 28 ottobre 2022. Confronto aperto tra studenti, associazioni e imprese del territorio, “alla riscoperta delle nostre radici”. Questa mattina l’iniziativa nella Sala Polifunzionale di via Comi a Teramo organizzata dal “Milli” di Teramo in occasione della “Giornata dei L.E.S.”, evento che unisce a distanza tutti i Licei Economico – Sociale per la promozione e la sensibilità verso i temi dell’economia, dell’educazione civica e fiscale. Il tema di quest’anno è “Territorio, Territorializzazione: alla scoperta delle nostre radici”.

I lavori si sono aperti con l’introduzione del presidente Di Bonaventura che ha invitato i ragazzi a “rimanere sé stessi, per vincere le sfide del futuro. Occorre conoscere a fondo la propria storia, le proprie origini, le proprie tradizioni, prima di guardare avanti”.

L’intensa giornata prosegue con gli interventi delle aziende del territorio, del dirigente della Camera di Commercio Gran Sasso Salvatore Florimbi e dello storico teramano Luigi Ponziani, e terminerà questo pomeriggio con la visita al Castello della Monica.

Pina Manente




ORCHESTRA TZIGANA DI BUDAPEST unico concerto in Abruzzo

Teatro Comunale “M.Caniglia” domenica 30 ottobre ore 17:30

Sulmona, 28 ottobre 2022. Per il secondo appuntamento di stagione al Teatro Comunale M. Caniglia di Sulmona, domenica 30 ottobre alle ore 17:30, la Camerata Musicale  propone un viaggio nella musica dei Gitani con l’Orchestra Tzigana di Budapest, nel suo unico concerto in Abruzzo, diretta dal M° Budai Sàndor che ne è anche violino solista.  Prima dell’anno Mille – scrive Alain Weber nel suo Viaggio musicale dei Gitani – inizia l’esodo lento ed errabondo della musica. Un viaggio fisico e mentale tra Mediterraneo ed Europa, dalla Russia ai Balcani, tra violini e ritmi  di Rom e tzigani.

Questa è la storia che l’Orchestra Tzigana di Budapest, fondata nel 1969 da Antal Szalay (per anni direttore e violino solista), racconta tra czardas (danze da taverna della pianura) e verbunkos (danze caratteristiche degli Ussari utilizzate in Ungheria per il reclutamento militare). Sono forme musicali da considerarsi tzigane solo nella pratica, non nelle origini, ma ormai  assorbite in ogni programma musical-popolare che si rispetti. Questa musica così intimamente radicata nelle radici nazionali vive e si trasforma grazie all’entusiasmo che sa trasmettere e che riceve dal pubblico. Gli artisti trovano spazi di improvvisazione grazie allo spiccato virtuosismo che richiedono queste composizioni.

Espressione di una cultura meticcia, suonata regolarmente nei caffè e nei ristoranti di Budapest, questa musica ha saputo arricchire tanto il jazz quanto la moderna world music. Il suono tzigano appartiene ad un bagaglio enorme e ha contagiato anche  numerosissimi compositori classici (Franz Liszt con la “Danza Ungherese n. 5”, Johannes Brahms:canzoni folcloristiche ungheresi e Aram Kaciaturiam: famosissima la“Danza delle spade”). La tradizionale orchestra tzigana che nasce circa 300 anni fa è costituita da un violino, una viola, un violoncello ed un cimbalon e fa rivivere una bellezza esotica che appassiona il pubblico.

 Il Programma

Direttore e violino solista Budai Sándor; Kökény Andor cimbalom; Kovács Károly violoncello

Anonimo, Czardas Focoso

E. Reményi, Vola Mia Rondine

Anonimo, Due Canzoni Folkloristiche

Anonimo, Canzoni “Kurucz”

J. Brahms, Danza Ungherese N°6, N° 5

A. Kachaturian, Danza Delle Spade

G. Renz, Circus Polka

V. Monti, Czardas

F. Liszt,  Rapsodia Ungherese

Anonimo: Fantasia Tzigana

Anonimo, Due Chitarre

G. Boulanger, Sogno Tzigano

G. Pasquale, Danza Zigana Spagnola

G. Dinicu, Hora Di Marzo

G. Dinicu, Horae Usignolo

G. Bregovic, Djelem Djelem

Anonimo, Occhi Neri

Anonimo,  Canti Tradizionali Gitani

M. Theodorakis, La Danza di Zorba

Anonimo Ungherese, Concerto Czardas

Prossimo appuntamento domenica  6 novembre

GERSHWIN SUITE Marco Guidolotti Jazz Quartet

Fiorentina Galterio




VIABILITÀ, incontro in Provincia

Riqualificazione e messa in sicurezza dell’intersezione sp82/sp80

Chieti, 28 ottobre 2022. Questa mattina si è tenuto un incontro tecnico in Provincia di Chieti per la definizione della riqualificazione della viabilità dell’intersezione delle strade provinciali 80 Lanciano-Treglio e 82 Lanciano-San Vito, in località Severini di Treglio. Al tavolo hanno preso parte il vicepresidente della Provincia di Chieti Arturo Scopino, il consigliere provinciale Sergio Furia, i sindaci di Lanciano e Treglio, Filippo Paolini e Massimiliano Berghella con i rispettivi tecnici comunali, il dirigente ing. Nicola Pasquini e la funzionaria ing. Paola Campitelli del servizio viabilità della Provincia di Chieti e l’ingegnere incaricato di redigere il progetto ing. Vincenzo Marchetti.

“Questo primo incontro è stato utile per calibrare al meglio il progetto che dovrà essere presentato per far partire al più presto l’iter dei lavori per riqualificare la viabilità dell’area dove si trova l’innesto tra le due provinciali SP82 e SP80. In questa fase preliminare alla progettazione abbiamo coinvolto i comuni interessati per condividere la migliore soluzione possibile che i tecnici disegneranno per avviare l’iter di un’opera attesa da sempre, in particolare dalla comunità di Treglio. È un intervento a servizio sia delle zone artigianali presenti nell’area che delle migliaia di cittadini che con i mezzi transitano quotidianamente sulla provinciale in entrata e uscita da Lanciano, con l’obiettivo di una maggiore sicurezza e razionalizzazione del traffico dell’area”, sottolinea il presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna.

“Si tratta di un ulteriore intervento di messa in sicurezza dopo i lavori di asfaltatura in larghi tratti della SP82; in questa fase preliminare i tecnici hanno valutato l’ipotesi di realizzare due rotatorie, ora seguiranno gli approfondimenti necessari per far sì che la Provincia possa realizzare un intervento di estrema importanza per la sicurezza di questa arteria fondamentale che collega la città di Lanciano al casello A14, oltre che con i comuni di Treglio e San Vito.

 Ringrazio tutta la struttura tecnica provinciale impegnata, il vicepresidente Scopino, il consigliere Furia e i sindaci dei comuni interessati per la fattiva collaborazione che consentirà alla Provincia di finanziare e realizzare quest’opera strategica a beneficio della comunità frentana”, conclude il presidente Francesco Menna.

Pier Paolo Di Nenno  

Laura Rongoni 6




L’INVERSIONE DEI POLI. Cosa è successo in politica da Nilde Iotti a Giorgia Meloni?

Riflessioni sullo storico risultato elettorale dell’Italia del 25 settembre 2022.

di Mira Carpineta

Nel 2012, ma per diversi anni prima e dopo, in un periodo di tranquilla decadenza culturale, si diffusero una serie di teorie: complottiste, apocalittiche, di sconvolgimenti globali, di nuove filosofie e nuovi concetti sociali, che profetizzavano ogni genere di iattura per il pianeta. Dalla profezia dei maya alla new age, dal piano Kalergy all’asteroide in rotta di collisione, tutto indicava una fine imminente. Una di queste teorie riguardava l’inversione dei poli magnetici terrestri con relative disastrose conseguenze.

Nel frattempo, il villaggio diventava sempre più globale anche e soprattutto grazie all’esplosione della tecnologia legata alla rete internet.  L’economia si omologava in tutti gli stati e si amalgamava in un composto che travalicava i confini. L’Unione Europea disquisiva sulla curvatura delle banane e le sue direttive annullavano le diversità materiali dei prodotti, le peculiarità dei territori, dall’alimentazione, all’agricoltura, dal manifatturiero all’energia, dagli appalti pubblici alle regole produttive. Nasceva il Mercato Unico Globale con annessi e connessi onori e oneri. Generalmente gli onori riguardavano le grandi multinazionali e gli oneri i piccoli imprenditori locali, sempre più sopraffatti dalle forze impari in campo.

E la politica?

In questo melting pot economico finanziario la politica ha avuto un ruolo determinante, accogliendo o favorendo azioni, che spesso sono andate a discapito del Paese che le recepiva, in nome di un globalismo che avrebbe, in teoria, arricchito le società ampliando la platea di mercato.

In Italia la fine del berlusconismo coincide con una profonda crisi economica, deflagrata nel 2009 in America con il fallimento della Banca Lehman Brothers e della cosiddetta “finanza creativa” che coinvolse l’intero sistema economico-finanziario mondiale.  L’Europa intera si trovò a fare i conti con un mostro chiamato “spread” e che altro non era che un mostruoso debito degli Stati, contagiati dalle innumerevoli reti che collegavano, come in un gigantesco gioco di scatole cinesi, tutti gli istituti finanziari in sofferenza, del pianeta.

Un autorevole e autoritario Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, decise di staccare la spina prima della morte del paziente e nominò al Governo il tecnico per antonomasia: Mario Monti, il bocconiano, economista. Il 13 novembre 2011 il professor Monti (nominato senatore a vita solo il giorno precedente) riceveva l’incarico di formare un Governo con il compito di domare lo spread e di arginare il fallimento della Repubblica. Ciò avviene con una serie di impopolarissime azioni di cui il premier è consapevole, ma che ritiene necessarie. Rimarranno nella Storia le lacrime del Ministro Elsa Fornero, autrice di una drammatica e vituperata riforma pensionistica, ancora in essere, anche se calmierata da annuali interventi in deroga.

I politici italiani subiscono lo shock dell’esautorazione e iniziano un percorso di “rinnovamento” dei rispettivi principi ispiratori con un restyling delle diverse compagini e con lo scopo di recuperare le posizioni perse, ma soprattutto la fiducia degli elettori, abbandonati alla “cura del bisturi” degli accademici.

Intanto arriva sulla scena politica italiana il Movimento 5 Stelle, che grazie alle geniali intuizioni comunicative di Gianroberto Casaleggio, raccoglie tutta la rabbia e il malcontento di un Paese deluso e disgustato dal malcostume della politica e desideroso di una rivincita della società civile. Al grido di Onestà, onestà e senza lesinare inviti ad andare… in luoghi più consoni ai responsabili dello stato di precarietà, guidati da un comico genovese abituato ad arringare dai palcoscenici dei teatri, arrivano in Parlamento i cosiddetti cittadini.

Il populismo assurge agli scranni più alti dello Stato, anche grazie ad una legge elettorale, tuttora vigente, che non consente di esprimere una maggioranza netta. Indelebile il ricordo di un desolato Pierluigi Bersani che tenta un disperato approccio con i nuovi arrivati per creare un Governo, ma lo streaming dell’incontro segna il punto più basso e triste della storia del PD.

Per rincorrere la riconquista dei ruoli i Partiti iniziano a cambiare pelle. La Sinistra vira verso il mondo industriale e bancario abbandonando a poco a poco i temi da sempre nella sua storia: lavoratori, diritti sociali, tutele delle fasce più deboli, a favore di politiche di privatizzazioni spinte e abbattimento di storiche conquiste sindacali. Il Jobs Act di Matteo Renzi segna lo spartiacque della virata.

Con il sovrapporsi, in corsa, dei governi Letta e Renzi poi, l’attenzione della politica di sinistra si sposta sempre più verso argomenti lontani dal vivere comune: finanza, banche, tassi, spread e un tentativo di riforma della Costituzione che, rimandata agli elettori in un fatale referendum, segnano l’uscita di scena (apparente), vincolata al risultato, di Matteo Renzi, il giovane rampante del PD ammiratore senza riserve di Barak Obama. La forbice sociale si allarga sempre più a sfavore delle fasce più deboli. Molte conquiste civili, date per scontate cominciano a vacillare mentre il mondo bancario e finanziario riceve più attenzioni delle necessità della società civile.

Un ruolo molto importante nella debacle della sinistra riguarda i diritti civili e la questione femminile. La questione immigrazione, che la sinistra favorisce senza regole e chiedendo riconoscimenti come ius soli, politiche economiche assistenzialiste con vistose falle nell’applicazione,  come il Reddito di Cittadinanza, fortemente voluto dai 5S, insieme alle controverse questioni legate alle rivendicazioni delle comunità LGBT, che confliggono con i diritti delle donne, dei loro corpi e della mercantilizzazione di tecniche come la GPA( la surrogazione di maternità legalizzata), aumentano ancora di più la distanza tra la domanda sociale e la risposta politica.

Alla Destra non sfugge il vuoto rappresentativo che si viene a creare con queste scelte della sinistra e, cavalcando il populismo malpancista, sulla scia del successo dei 5Stelle, inizia ad occuparsi del grido di dolore della società vittima della crisi: disoccupati, imprenditori falliti, giovani e meno giovani, minoranze, disperati. Inizia così l’inversione dei poli della politica italiana. La sinistra si allontana sempre più dalla base della società, che ha costituito da sempre il suo ambito di competenza, mentre la destra occupa sempre più quei territori abbandonati raccogliendo le richieste di aiuto delle vittime della crisi.

Così la Lega raccoglie il grido di dolore dei giovani disoccupati iniziando la crociata contro la Legge Fornero, che impedisce il turn over nell’occupazione. Il senso di insicurezza evocato da una immigrazione incontrollata, che agita le fasce più deboli e disagiate. Il richiamo a valori come la famiglia, la religione, il lavoro, i fallimenti di piccoli imprenditori che lasciano una lunga e drammatica scia di suicidi anche per il senso di abbandono da parte delle istituzioni. Il successo di Matteo Salvini traina il polo di destra conquistando il primato delle preferenze nella consultazione elettorale del 2018.

Tuttavia, la famigerata legge elettorale non permette di esprimere una maggioranza netta e dopo 100 giorni dalle votazioni nasce il primo Governo Conte, composto da una maggioranza di Destra e dal Movimento 5Stelle finalmente al Governo. La difficile convivenza di due anime politiche distanti, ma che aggregano diverse richieste di aiuto provoca la crisi solo un anno dopo, nel 2019, quando Salvini esce dall’esecutivo in piena estate. Nel vuoto appena creatosi si inserisce il piccolo partito di Matteo Renzi che, lungi dall’aver mantenuto il proposito di abbandonare la politica dopo il disastroso referendum del 2016, si presta a sostenere un secondo governo a guida di Giuseppe Conte, avvocato pugliese, accademico, al servizio del Movimento 5Stelle.

Ma la tempesta perfetta è in arrivo dalla Cina, dove nel gennaio 2020 esplode la pandemia di Covid19. La gestione della pandemia, che in Italia porterà al tragico bilancio di circa 180000 vittime, segna il definitivo fallimento del governo di coalizione e un disperato Presidente Sergio Mattarella prende l’estrema decisione di chiamare Mario Draghi, ex presidente della BCE, a tentare l’impossibile: tenere insieme il Paese e traghettarlo fuori dalla tragedia. Draghi riassume attorno a sé una coalizione enorme, investendo la politica delle responsabilità che il momento storico esige. Una sola voce rimane fuori: il piccolo partito di Fratelli D’Italia, figlio della destra storica, guidato da Giorgia Meloni. Una donna di 45 anni di cui 30 passati in politica.

Il compimento dell’epocale capovolgimento si realizza così nel 2022, quando alle macerie della crisi economica e i due anni di pandemia si aggiunge lo spettro di una terza guerra mondiale alle porte dell’Europa. Il 25 settembre 2022 il polo formato da Fratelli D’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia con il redivivo Silvio Berlusconi vince le elezioni in modo schiacciante sulla coalizione del Partito Democratico di Enrico Letta, di Italia Viva di Matteo Renzi, di Azione di Carlo Calenda e di ciò che rimane del Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte.

Meloni, unica donna in Italia leader di partito, da sola ha gestito l’opposizione, garantendo così la democrazia. Nel giro di pochi anni, da un peso del 4%, forte di argomenti inconfutabili, di una passione, forza e coerenza viscerali, riesce a portare il suo partito al 20% e fino al 28% alle consultazioni del 25 settembre 2022, quando viene definitivamente consacrata prima forza politica del Paese e prima donna Presidente del Consiglio dei ministri.

A rimarcare il peso della sconfitta e del declino della sinistra italiana, la vittoria di Giorgia Meloni rappresenta l’ulteriore fallimento del partito che non è mai riuscito ad esprimere il primato di una figura femminile di pari prestigio, nonostante la presenza di numerose donne negli esecutivi e sugli scranni parlamentari. Figure politiche come Nilde Iotti, Tina Anselmi, Filomena Delli Castelli sono lontane anni luce dalle donne espresse dalla politica di sinistra degli ultimi 30 anni.




UN TAVOLO DI LAVORO per stabilire regole valide per tutti

Pescara Viva: “Non spegnete Piazza Muzii

Pescara, 28 ottobre 2022. “Un punto di mediazione tra le esigenze dei residenti e quelle di chi ha investito, economicamente e professionalmente, su una zona che è diventata il vero cuore della città”: i titolari dei locali che animano piazza Muzii tornano a rivolgersi all’amministrazione comunale e ai cittadini per chiedere che venga trovata una soluzione concreta ai tanti problemi che, giorno dopo giorno, rischiano di portare a un declino poi difficile da recuperare. Lo fanno attraverso l’associazione Pescara Viva, che rilancia la necessità di un intervento di sistema, che tuteli un’area che è diventata il primo distretto per il “food&beverage” in Abruzzo e che rappresenta uno dei motori che fanno girare l’economa del centro di Pescara.

“Se verrà approvato il piano di risanamento acustico, così come disegnato dall’amministrazione comunale molte attività si troveranno costrette a chiudere – affermano i rappresentanti dell’associazione – questo significa una perdita immediata in termini di locazione dei locali, di occupazione, ma anche di sicurezza in quell’area. Non bisogna tornare indietro di molti anni per ricordare com’era via Cesare Battisti prima della riqualificazione, buia, anonima, rischiosa per la vicinanza con la stazione centrale. Oggi è un’area viva e vitale. Sono 68 le famiglie che ostinatamente vogliono il regresso della città, chiedendo anche di pesare sulle tasche dei cittadini con un procedimento civile per risarcimento del danno che saranno tutti i pescaresi a pagare con le loro tasse. Un contrasto evidente con quanto, investendo risorse personali, hanno fatto i tanti commercianti per il centro. Ci sono tante soluzioni possibili, anche ad esempio per la sostituzione di infissi più performanti per quanto riguarda la protezione dai rumori, che potrebbero essere sostenuti anche con una contribuzione pubblica. Continuiamo a chiedere l’incontro, non lo scontro – concludono i commercianti – per mantenere vivo un comparto dell’economia cittadina che, nonostante il periodo di crisi, può costituire ricchezza per tutta la città”.




NUOVO BLITZ contro pescatori di frodo

Capitaneria di Porto e Carabinieri di Ortona sanzionano quattro pugliesi recidivi.

Ortona, 28 ottobre 2022. Continuano le operazioni di contrasto alla pesca di frodo di ricci e polpi per debellare l’annoso fenomeno di depredazione delle coste teatine ad opera di pescatori abusivi provenienti da altre regioni. La storia, purtroppo, è sempre la stessa, ed i protagonisti anche. Questa notte, infatti, intorno alle 03.00, i Carabinieri della Stazione di Ortona hanno intercettato due soggetti nell’area industriale del porto ortonese, all’altezza dell’impianto di Walter Tosto, insospettiti dal veicolo parcheggiato in una traversa di via Cervana, in area soggetta a restrizioni, e subito hanno allertato la Capitaneria di porto intervenuta in supporto.

I due sono risultati essere due volti noti alle forze dell’ordine: un pescatore subacqueo con tanto di muta e bombole e la sua vedetta di supporto a terra, entrambi pugliesi, intenti a caricare a bordo del proprio mezzo circa 400 ricci di mare e diversi kg di polpi appena pescati. Ai due è stata contestata la pesca in zone vietate e la pesca oltre i limiti consentiti di specie soggette a regolamentazione specifica, per una sanzione complessiva di 3.000 €; inoltre l’intero pescato è stato sequestrato e rigettato in mare trattandosi di prodotto ancora vivo. Saranno soggette a confisca, invece, le attrezzature in possesso dei due, anch’esse immediatamente sottoposte a sequestro.

Purtroppo, i due, come detto, sono volti noti, in quanto colti in flagrante per lo stesso tipo di illecito solo due mesi fa, sempre nel porto di Ortona. Evidentemente i profitti del mercato in nero di queste specie ittiche, assai richieste nei ristoranti del sud Italia, inducono gli avventori a ritenere di poco conto il rischio di verbalizzazione e relativo sequestro. Il ripetersi delle stesse figure, negli stessi luoghi, a breve distanza di tempo, inoltre, spinge sempre più a ritenere fondata l’ipotesi che l’assegnazione delle zone venga decisa a monte, in quella che può essere una sorta di vera e propria spartizione del territorio tra “bande”.

Essendo stata accertata la recidività da parte dei soggetti colti in flagranza, gli stessi saranno sottoposti agli accertamenti di rito, attraverso idonea segnalazione alla Questura di Chieti per le successive limitazioni alla mobilità sul territorio nazionale.

Un secondo gruppo di pescatori subacquei, invece, è stato intercettato durante la stessa notte sulla spiaggia dei Saraceni, con un bottino di 500 ricci appena prelevati. A questi, anch’essi provenienti dalla Puglia, è stata invece comminata una sanzione di 1.000 euro oltre al sequestro dell’intero pescato.

Questa volta a fare la differenza è stata la sinergia tra Carabinieri e Guardia Costiera, sempre più impegnati congiuntamente nel tentativo di contrastare questo tipo di illeciti, spesso legato a tipologie di violazioni di ben altra natura.




PRIMO DERBY DELLA STAGIONE. Domani contro Chieti la Futura a caccia di punti

L’opposto Ragnoli: “Siamo cariche, vogliamo vincere”

Teramo, 28 ottobre 2022. Dopo lo stop casalingo con la Star Volley Bisceglie, la LG UmbyRacing Teramo torna a giocare in trasferta. Domani, le biancorosse saranno di scena a Nocciano per affrontare il Chieti, nel primo derby stagionale che il calendario propone. In casa teramana c’è la voglia di riprendersi dopo lo scivolone interno con le pugliesi e la sfida con la formazione teatina rappresenta lo stimolo giusto per ricominciare a camminare in classifica. Guai però ad abbassare la guardia. Chieti, che ha sostituito l’allenatore affidando temporaneamente la squadra al capitano Diodato, vuole cercare di sbarrare la strada alla Futura, Futura che ha preparato il match con la solita attenzione e determinazione:

“Sappiamo dell’importanza della partita – afferma l’opposto Marzia Ragnoli – Non dobbiamo rilassarci e dobbiamo pensare soltanto al nostro gioco. Non sarà facile, visto che è un derby, ma siamo cariche, determinate e vogliose di tornare a vincere. Abbiamo preparato la gara nel migliore dei modi. Il campionato è appena iniziato e dobbiamo ricordarci il nostro obiettivo. Quindi dico – prosegue Ragnoli- lasciamo perdere il passato. Le sconfitte ci aiutano a crescere come squadra e ci portano sempre a migliorarci limando gli errori. Sono sicura che siamo tutte capaci di reagire. La sfida di domani è importante per tornare a fare punti e muovere la classifica”.

La gara contro Chieti, che si giocherà nel Palazzetto dello Sport di Nocciano, è valida per la 4^ giornata di andata della B2 Girone L, ed avrà inizio alle ore 17:00.

Patrizio Visentin




ALLA CORTE COSTITUZIONALE un dottorando dell’università di Teramo

Agostino Araneo, giovane dottorando di ricerca dell’Università di Teramo in “Governo dell’impresa, dell’amministrazione e della società nella dimensione internazionale” è uno degli otto tirocinanti selezionati dalla Corte costituzionale a livello nazionale per il Programma di stage Corte Costituzionale-Università, offerto dalla Consulta ai più meritevoli studenti iscritti a un percorso post-laurea in materie pubblicistiche.

Teramo, 28 ottobre 2022.  Il dottorato di ricerca è coordinato da Romano Orrù, ordinario di Diritto costituzionale italiano comparato all’Università di Teramo.

«Il programma di stage, della durata di un anno – spiega Romano Orrù – ha come obiettivo l’approfondimento delle tematiche proprie del diritto costituzionale e della giustizia costituzionale tramite l’acquisizione di una conoscenza diretta e concreta dell’attività della Corte costituzionale.

I tirocinanti, tra cui il nostro Agostino Araneo, saranno coinvolti in attività di ricerca e avranno modo di interagire in modo diretto non solo con gli Assistenti di ricerca (studiosi, professori e ricercatori di altissimo profilo) ma anche e soprattutto con i Giudici della Corte. Gli otto stagisti, infatti, saranno affidati ciascuno a un giudice della Corte costituzionale e il dottor Araneo ha iniziato a collaborare con Giulio Prosperetti, giudice della Corte costituzionale dal 2015, con il quale avrà modo di confrontarsi quotidianamente sull’attività di ricerca e sulle questioni di interesse costituzionale».

«L’opportunità offerta dalla Corte costituzionale al giovane dottorando dell’Università di Teramo – conclude Orrù – appare certamente tra le più prestigiose e formative, sia sul piano nazionale che su quello internazionale».

L’attività formativa non si limiterà alle sole attività di ricerca espletate in Consulta. Il programma di tirocinio, infatti, mira a creare una sinergia tra la Corte costituzionale e l’Università di provenienza dello stagista. Le attività di studio e di formazione continueranno pertanto anche in Ateneo dove, nell’ambito del programma di stage, Agostino Araneo, sarà affiancato da Romano Orrù, docente referente del progetto.




TURISMO VERDE e La Spesa in Campagna Abruzzo: si rinnovano i direttivi

Pescara, 28 Ottobre 2022. L’unicità, la scoperta della tradizione locale e il fare qualcosa di emozionante vivendo un’esperienza diretta con la cultura e le persone del posto. È questa la definizione di turismo esperienziale che è emersa durante il dibattito che si è tenuto ieri mattina in occasione dell’Assemblea elettiva delle Associazioni Turismo Verde e La Spesa in Campagna Abruzzo.

Dopo i saluti di Aurelio Natale, Presidente di Turismo Verde Abruzzo, e di Beatrice Tortora, Presidente de La Spesa in Campagna Abruzzo, ad aprire i lavori, coordinati dal Direttore Cia Agricoltori Italiani Abruzzo, Mariano Nozzi, è stato Carlo Hausmann, esperto Rete Rurale Nazionale che ha sottolineato come migliorare l’ospitalità e potenziare le attività all’aria aperta siano azioni da mettere in campo per promuovere la ripresa post pandemia e creare condizioni di resilienza sempre più adeguate al sistema del turismo rurale.

Sono intervenuti al dibattito Tommaso Buffa, Direttore Nazionale Turismo Verde e La Spesa in Campagna, che ha rinnovato la richiesta di insistere nel fare rete, nel credere nell’Associazione Turismo Verde con l’obiettivo che tutte le Regioni riconoscano la figura dell’Agrichef e dell’educatrice in agricoltura da inserire negli Albi regionali delle figure professionali, e Paolo Setta, Direttore Attività Turistiche Il Bosso, che ha raccontato com’è nata la sua collaborazione con questa importante realtà che si occupa di turismo sostenibile e responsabile, e di educazione ambientale nel cuore d’Abruzzo, a Capestrano nella Valle del Tirino.

A chiudere i lavori il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “Tra i prodotti più gettonati in Abruzzo, quelli del turismo all’aria aperta, cicloturismo e trekking, oppure i cammini, non più solo spirituali ma di scoperta delle bellezze naturalistiche, degli aspetti tradizionali, degli usi e costumi dei luoghi attraversati. Si tratta di un’offerta che arricchisce sia domanda che offerta se ben organizzata”.

Sono seguite poi le testimonianze dei Mercati contadini de L’Aquila e di Pescara e il rinnovo dei direttivi delle Associazioni. Per Turismo Verde formato da: Domenica Trovarelli in qualità di Presidente, Dominika Bialek, Viola D’Ambrosio, Antonio Di Lello, Anna Maria Di Furia e Marisa Rosato. Per La Spesa in Campagna è formato da: Donato Caravaggio, Anna Ciccozzi, Annamaria D’Alonzo, Luciano Di Berto, Matteo Griguoli, Nicola Quattrocelli e Anna Maria Ventura.

CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo




PIERLUIGI TORTORA OSPITE da Teatrabile con lo spettacolo ZiFonso

Domenica 30 ottobre alle ore 18.00 presso il “Teatro – Studio” di Via Ficara-Piazza d’Arti (La Casa del Teatro), il panorama teatrale aquilano si arricchisce di un altro importante tassello con Pierluigi Tortora che apre la stagione di Teatrabile con “ZiFonso”

Con questo spettacolo l’autore e regista racconta la storia di Don Alfonso Alfano – sacerdote Salesiano – con uno stile inconfondibile che ci tiene col fiato sospeso. Durante la performance Tortora evoca anche la sua vita, fino a tornare indietro e ritrovarsi ancora ragazzino alle prese con la sua passione per il teatro ai tempi dell’oratorio.

Pierluigi Tortora è un attore esperto, molto amato e apprezzato anche per “Fronte del porto” di Alessandro Gassman (2020). Ha preso parte a varie produzioni dei Teatri Uniti di Napoli (tra cui “Misantropo” e “Le false confidenze” di Toni Servillo) nonché in importanti escursioni nel cinema d’autore come in “L’uomo in più” di Paolo Sorrentino. Fondatore di “Teatri invisibili” Pierluigi si caratterizza per la sua personalissima ricerca attoriale, basata sullo studio e l’approfondimento del teatro di Raffaele Viviani e Eduardo De Filippo, visti anche come modelli formativi e non solo nella loro veste di mostri sacri della scena e della letteratura teatrale.

Dopo Tortora, da Teatrabile parte la terza edizione di “Binomio fantastico” con spettacoli adatti a tutti e in particolar modo ai ragazzi. Tra i primi appuntamenti “Hotel Tordò” (Enfant terribles) e “Catastrophic Comedy”. Inoltre, continuerà anche l’amatissimo cult festival “Pentothal”, con performance libere e inedite.




POSSIBILE ABRUZZO: in piazza a Pescara

Con ANPI per Antifascismo e Costituzione

Pescara, 28 ottobre 2022. “Oggi, venerdì 28 ottobre, sentiamo doveroso e imprescindibile essere alle 18:30 in Piazza Sacro Cuore a Pescara alla mobilitazione 100 anni dalla marcia su Roma – Fascismo, tragedia e inconciliabilità con la democrazia – Ricordare per capire, mai più fascismo promossa da ANPI Pescara ed a cui abbiamo aderito con convinzione.

In un periodo in cui le forze democratiche e antifasciste sono chiamate ad una netta opposizione e Resistenza all’estrema destra che ci governa riteniamo quanto mai necessario convergere nelle piazze e rispondere senza tentennamenti all’appello di ANPI perché il centenario della marcia su Roma sia occasione per un inequivocabile e collettivo pronunciamento antifascista.

Mai ci sarà spazio per il fascismo laddove esisterà voglia di costruire una cultura di libertà e democrazia nel rispetto dei valori sanciti dalla nostra Costituzione antifascista, oggi più che mai sotto attacco.

Viva la Resistenza, viva l’Antifascismo, viva la Costituzione repubblicana.”

Possibile Abruzzo




LA RISERVA NATURALE Lama Bianca

Creata il 5 giugno 1987, si trova sul versante occidentale della Maiella, nel Comune di S. Eufemia a Maiella

Chieti, 27 ottobre 2022. Il nome può avere questa spiegazione: LAMA perché la zona è rocciosa, scoscesa e si incontrano diverse RAVE, (canaloni) e BIANCA perché è il colore della pietra della Maiella. La Riserva si raggiunge percorrendo la SR487 verso Passo San Leonardo. Superato l’incrocio per il bellissimo borgo abbandonato di Roccacaramanico, dopo 2.5 KM, c’è un bivio sulla sinistra, con l’indicazione Riserva naturale Lama Bianca, Rava del Ferro. La strada è quasi impercorribile, fra poco si dovrà scegliere obbligatoriamente di farla a piedi. Parcheggiata la vettura in un ampio spazio libero, si inizia il percorso con l’indicazione di Fonte Grotta Zappano. (1245 m). È un percorso ad anello, che per un tratto è percorribile anche dai portatori di disabilità. (Penso che sia uno dei pochi luoghi nella regione Abruzzo, dove sul finire degli anni Ottanta, sono stati realizzati i primi sentieri accessibili ai diversamente abili o meglio ai portatori di disabilità. Questi percorsi sono comodi e adatti a questa categoria di persone, sia con le carrozzelle, che con il bastone per i non vedenti). Dopo pochi minuti, si incontra una piccola cascata, ma con assenza di acqua per la temperatura alta. Il percorso si sviluppa su una salita non molto difficoltosa, ma lunga e termina alla radura Addiaccio della Chiesa, con tanti terrazzamenti. La zona è ancora usata come pascolo per l’abbondanza di acqua ed erba. Nel silenzio e per riposarsi, l’escursionista si ferma per ammirare la grandiosità è ripidità delle RAVE, DURE ED IMPEGNATIVE.  La particolarità è che la partenza delle RAVE per raggiungere la vetta di Monte Amaro a 2793 metri, iniziano dai 1500 metri, quindi circa 1300 metri di dislivello quasi verticale. Dinanzi c’è il RAVONE DELLA VESPA, a sinistra LA RAVA DEL FERRO ed a destra LA RAVA DELLA GIUMENTA BIANCA, oltre ad ampi panorami sul Morrone, la valle Peligna, il Gran Sasso, il mare, in un ambiente boscoso e silenzioso. La giornata soleggiata e fresca, mi ha spronato a seguire la segnaletica Q1 per la valle della Giumenta Bianca. Purtroppo, come indicazione, ho trovato solo alcune piccole pietre con uno spruzzo di vernice rossa. Tabella e picchetto segnavia inesistenti. Arrivato in un fitto ma arioso bosco, pur essendo vicino alla rava, ho preferito tornare indietro. La radura è piena di rovi di Rosa Canina, maturi al punto giusto, con il loro gusto acidulo, fonte di vitamina C, dissetante ed energetico. La bacca carnosa e contenente numerosi semi è gradita alla fauna selvatica, specialmente le volpi. Ne ho fatto una scorpacciata. Si seguita l’escursione verso Fonte della Chiesa con annesso rifugio. Esce poca acqua ma fresca, sufficiente ad accompagnare il panino consumato nel rifugio. Per raggiungere la strada che porta alla Rava del Ferro, la discesa è ripida, ma arrivato alla Rava, (1490 m), un altro momento di contemplazione doverosa, è quella di affacciarmi dentro e con la testa alzata, mi rendo conto, quanto è faticoso farla. Bisogna tornare indietro e seguo il sentiero B4 nel bosco, per raggiungere FONTE LAMA BIANCA, la passerella per i portatori di disabilità e concludere l’anello di LAMA BIANCA.

Tutto il percorso per fare l’anello, sempre immersi nel palcoscenico naturale del FOLIAGE.

Difficoltà E                                                 

Dislivello 500m                                                                                                     

Distanza A/R 10 Km                                                                                                    

Tempo Di Percorrenza A/R 4 Ore Senza Soste    

Luciano Pelelgrini




GARE REGIONALI DI KARATE organizzate dallo Csen domenica 30 ottobre 2022

ChietI, 27 ottobre 2022. Dopo tre anni di fermo causa Covid, ritornano le gare sportive in presenza organizzate dallo Csen Abruzzo del Presidente Ugo Salines.

A tal proposito, domenica 30 ottobre 2022 presso il Palatricalle di Chieti, dalle ore 9.00 alle 19.30, si terranno le gare regionali di Kata, Kata Integrato, Percorso, G.T. Palloncino, organizzate dallo Csen Abruzzo Karate con la collaborazione della ASD Area3 di Chieti della Presidente Claudia Belfatto.
La competizione sportiva, ad ingresso libero, riservata ai tesserati Csen, vede la partecipazione di numerose società affiliate al settore Karate Csen con i propri atleti.

In merito, ha commentato il responsabile regionale Csen Karate Agostino Toppi: “Una gara con lo spirito di promozione e socializzazione, come dimostrano i numerosi iscritti soprattutto fra i più giovani”
Le gare si svolgeranno in questo modo: dalle 9 alle 10.30 ci saranno quelle degli atleti più piccoli con le prove del Percorso,Gioco Tecnico del Palloncino e Kata (Forma), successivamente, dalle 10.30 alle 13.00, quelle dei ragazzi fino a 12 anni con due prove di Kata. Nel pomeriggio, invece, gareggeranno i più grandi di età dai 13 ai 65 anni, con le performance di alto livello di Kata superiori.

“L’ente Csen – ha continuato Agostino Toppi – ha come principio base la promozione e la divulgazione del Karate e dei valori di una sana competizione sportiva che non lascia indietro i più fragili. A tal fine, parteciperanno all’evento anche ragazzi diversamente abili col karate Inclusivo anche detto Karate Integrato”.

Cristiano Vignali




BARBARA, L’ORSA SENZA CONFINI. Era già stata catturata in passato

È un’orsa che ora ha nuovamente un radiocollare GPS che consentirà di monitorare i suoi spostamenti nei prossimi mesi, poiché è stata catturata nei giorni scorsi nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio (RNRMGAG) dopo un attento monitoraggio che ne aveva rilevato la presenza nei boschi sopra Pettorano sul Gizio.

Pescasseroli, 27 ottobre 2022. Un territorio che l’orsa frequenta con una certa assiduità e che si accentua nel periodo dell’iperfagia, la fase durante la quale gli orsi mangiano molto per accumulare grasso prima dell’ibernazione invernale, confermando la grandissima importanza di quest’area per la popolazione di Orso bruno marsicano, ad oggi, una delle principali aree di espansione dall’areale storico del Parco nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM).

Barbara è una femmina di circa 8 anni, pesa 138 chili – un peso considerevole per una femmina di orso – e, da oggi, grazie ai dati raccolti dal radiocollare potrà aiutarci ad acquisire informazioni importanti anche sul processo di espansione della popolazione dove, in definitiva, si gioca la partita della conservazione di questa specie. Dati concreti, acquisiti dai tecnici delle due aree protette in grado di mostrare spostamenti, abitudini, e anche le criticità che l’orsa incontrerà sul suo cammino prima di iniziare l’ibernazione invernale, così come al suo risveglio fino al periodo riproduttivo primaverile, che potrebbe segnare l’avvio di una nuova fase e, magari, la nascita di cuccioli.

Già in passato la presenza del radiocollare ci aveva indicato che Barbara stava svernando in un sito fuori dalle aree protette in un’area usata per l’addestramento dei cani da caccia. Grazie alla presenza del collare, al lavoro sinergico degli enti e alla collaborazione con i cacciatori fu possibile posticipare il periodo di addestramento e lasciare l’orsa indisturbata.

Per gli orsi, gli spostamenti, e con essi le esigenze di conservazione e di gestione, richiedono capacità di vedere e pensare oltre i confini amministrativi, che siano del Parco o della Riserva, tutti concetti superati dall’indole del plantigrado, abituato a muoversi in cerca di cibo e di luoghi sicuri, senza troppo chiedersi quali e quanti confini amministrativi debba attraversare. Abitudini che richiedono agli uomini di organizzarsi affinché tra confini amministrativi diversi ci sia sinergia e la stessa capacità di gestione.

La cattura di Barbara è il frutto, l’ennesimo, di una buona sinergia tra alcuni dei principali Enti preposti alla tutela ed alla conservazione dell’orso marsicano su scala vasta, pensata, organizzata, e realizzata tra i tecnici del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che hanno gestito la cattura e l’applicazione del radiocollare, in collaborazione con i tecnici della Riserva, che hanno rilevato la presenza dell’orsa e l’hanno monitorata nelle settimane antecedenti.

Una sinergia che ha portato frutti e che rappresenta solo uno dei risultati dell’intensa e proficua attività di collaborazione tecnico-istituzionale che gli Enti hanno introdotto, a partire dalla sottoscrizione della Carta del Genzana (PNALM, Parco Maiella, Riserva Monte Genzana e Legambiente). Una collaborazione che si è sviluppata con la Rete di Monitoraggio dell’Orso bruno marsicano in Abruzzo e Molise; la diffusione capillare di sistemi di prevenzione dei danni; la creazione di gruppi di intervento; il coordinamento delle ricerche scientifiche; la realizzazione del progetto life Bear Smart Corridors, che coinvolge anche altre associazioni (Rewilding Europe, Rewilding Apennines, Salviamo l’Orso) e aree protette (Parco regionale Sirente Velino e Parco nazionale del Gran Sasso).

Un sistema di supporto vicendevole e duraturo che mira a consolidare le condizioni migliori possibili per la sopravvivenza dell’orso in un areale che, finalmente, sembra essere in graduale espansione.




LA REVISIONE TEN-T è la più grande opportunità di input strategico negli ambiti stradale, autostradale, ferroviario, marittimo e fluviale

Cominciato l’ascolto dei territori: siano loro i veri protagonisti

In queste ore è cominciato lo studio per la revisione del regolamento delle TEN-T di tutta Europa. Un fatto storico se consideriamo che tutto questo avviene mediamente ogni 7/10 anni.

“È mia abitudine girare ed ascoltare i territori, ma mai come ora è necessario far intervenire i territori nei processi decisionali europei. La revisione TEN-T è la più grande opportunità di input strategico negli ambiti stradale, autostradale, ferroviario, marittimo e fluviale”. Spiega l’Onorevole Lucia Vuolo (FI – PPE).

“Stiamo parlando di suggerire all’UE di supportare le infrastrutture utili per il Sud, di introdurre nuove politiche innovative, lungimiranti e sostenibili. È per questo che ho inviato e continuerò a inviare alle Associazioni di categoria, a partire dalle varie sedi di Confindustria provinciali, una missiva in cui, tra le varie, chiedo di suggerire testi migliorativi rispetto alla bozza TEN-T in nostro possesso. Le prime risposte sono arrivate e mi hanno riempito di orgoglio. Il tessuto industriale del Sud Italia sta rispondendo e, come immaginavo, è pronto, in tempi strettissimi, a studiare insieme le migliori scelte per il nostro Sud da oggi ai prossimi 50 anni”.




NATO IN CASA allestimento multimediale nel Museo Casa Natale di Ales

Un itinerario organizzato nei luoghi gramsciani raccontano vita e opere di Antonio Gramsci a Ghilarza, Santu Lussurgiu, Ales, Sorgono e Cagliari

Prosegue con tenacia tutta gramsciana il GramscilabAles 5.0. Ideato e promosso dalla compagnia Il crogiuolo di Cagliari prima della pandemia, il progetto è stato portato avanti in questi anni nei suoi diversi contenuti, sempre con entusiasmo e determinazione, dalla direttrice artistica Rita Atzeri e dai partecipanti arrivati da diverse parti d’Italia per gli spettacoli e le residenze artistiche che hanno premiato i progetti di indagine maggiormente innovativi.

Con la presentazione al pubblico di “Nato in casa”, installazione multimediale pensata per la Casa Natale Gramsci di Ales, sabato 1° ottobre alle ore 17:00, il GramscilabAles 5.0 giunge al suo punto d’approdo più importante: proporre un punto di vista inedito del grande intellettuale e politico, dando al contempo un contenuto ai luoghi Gramsciani, partendo dall’edificio ottocentesco dove nacque Antonio Gramsci.

“Abbiamo pensato di iniziare a raccontare Gramsci attraverso la dimensione della Casa e quindi dell’intimità di affetti che al concetto di casa afferiscono, a partire dalla nascita, che narriamo attraverso un’approfondita ricerca sulla nascita in Sardegna tra fine Ottocento e primi del Novecento”, afferma Rita Atzeri, che prosegue: “Abbiamo fatto inoltre un enorme lavoro per gettare i presupposti di un percorso integrato di tour di luoghi gramsciani fruibile anche da gruppi e scolaresche, accattivante intellettualmente e tecnologicamente, che è suscettibile di essere sempre più arricchito di contenuti”, dichiara l’ideatrice del progetto finanziato dalla Regione Sardegna nell’ambito del POR FESR 2014-2020 – Azione CultureLAB2018.

L’itinerario

Il paesaggio, i colori e i sapori dell’infanzia tutta sarda di Antonio Gramsci, che peso hanno avuto nell’elaborazione del pensiero del teorico dell’egemonia e della subalternità culturale? È una delle riflessioni che prendono forma a seguire, passo dopo passo, i luoghi dell’oristanese dove il grande intellettuale ha trascorso l’infanzia fino agli anni del liceo, seguendo il percorso organizzato da il Crogiuolo di Rita Atzeri con il progetto GramsciLab Ales 5.0 e sperimentato in questi giorni tra Ales, Sorgono, Ghilarza, Santu Lussurgiu e Cagliari in compagnia di amministratori e studiosi.

Un percorso artistico, culturale ed emozionale, una proposta aperta alle amministrazioni comunali che ha gettato le fondamenta di una rete coerente e organizzata per invitare nell’oristanese scolaresche e gruppi desiderosi di scoprire un lato inedito di Antonio Gramsci. Il risultato è infatti un quadro umano e morale di spessore via via maggiore, un mosaico che si compone tessera dopo tessera, e che mostra avere un grande potenziale turistico e culturale.

Con le amministrazioni comunali, i musei e le associazioni culturali del territorio, è stata infatti presentata l’edizione pilota di un itinerario gramsciano disponibile tutto l’anno per scolaresche e gruppi che intendano approfondire la conoscenza o avvicinarsi alla figura di Antonio Gramsci attraverso la visita dei luoghi in cui è nato (Ales) o è vissuto e ha studiato (Ghilarza, Sorgono, Santu Lussurgiu, Cagliari).

L’itinerario pilota si sviluppa nel corso di due giorni e parte da Ghilarza. Paese d’origine della madre Peppina Marcias, Ghilarza è il paese dove Antonio Gramsci ha vissuto dal 1898 al 1911. La casa, il paese, il territorio circostante hanno rappresentato per Gramsci luoghi di memoria e di affetti a cui è tornato più volte con note di struggente nostalgia. Sono ambienti descritti nelle Lettere dal carcere, nei Quaderni del carcere e nella memorialistica dei primi biografi. Si prosegue per Santu Lussurgiu con la visita al percorso del Ginnasio Carta-Meloni, dove Gramsci studiò prima di spostarsi a Cagliari  e per Ales, dove, a cura dell’Associazione Casa Natale Gramsci di Ales, sarà possibile visitare la piazza allestita da Giò Pomodoro, che tanto fece discutere al tempo della sua realizzazione, per poi partecipare, alla casa natale di Corso Cattedrale, alle proposte di “Nato in Casa”.

Il giorno successivo ci si sposta a Sorgono, con la visita dei luoghi gramsciani a cura dell’ Associazione Culturale Amici di Antonio Gramsci e infine a Cagliari, per seguire Gramsci in Casteddu, trekking urbano ideato da Ornella Piroddi, Giacomo Casti e Maurizio Pretta nel 2017 che racconta di Antonio Gramsci studente al liceo Dettori di Cagliari attingendo alle memorie di chi ebbe modo di conoscerlo e frequentarlo, alle storie e cronache cittadine.

Nato in casa

Visitando la Casa che dal 1947 ospita le commemorazioni gramsciane, si ha dunque accesso a una molteplicità di contenuti, resi fruibili attraverso due totem (un terzo totem è situato nella biblioteca comunale) collegati a un server che può essere aggiornato e ampliato anche con progetti futuri. “Il nostro lavoro è stato quello di creare degli strumenti che potessero essere poi sviluppati in modo autonomo anche rispetto alla chiave qui proposta”, spiega Rita Atzeri.

I totem danno la possibilità di accedere a una vasta emeroteca, sfogliare e consultare libri, giornali e riviste e, attualmente, ospitano i contributi della ricerca sulla nascita in Sardegna tra ‘800 e ‘900 frutto del lavoro decennale di Luisa Orrù e Fulvia Putzolu, che hanno raccolto – anche tramite gli studenti universitari – testimonianze di donne madri, levatrici empiriche e ostetriche condotte, e la raccolta di opere d’arte curata da Martina D’Asaro, sempre sullo stesso tema.

I totem, che si rivolgono anche a famiglie e scolaresche, propongono anche giochi didattici per bambini dai 6 ai 10 anni, il libro ‘Riccino e Riccetta’, il video dello spettacolo omonimo e, a firma di Alessandra Marchi del Gramsci Lab della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Cagliari, un progetto che segue l’evoluzione del pensiero di Gramsci nel mondo.

La Casa Natale di Gramsci propone fino al 30 ottobre (ingresso su appuntamento) la mostra collettiva “What does indifference mean?”, ideata e curata da Margaret Sgarra, curatrice di arte contemporanea e storica dell’arte. Il progetto espositivo, tra i vincitori della Residenza artistica GramsciLab 5.0, vuole essere una riflessione sulle forme d’indifferenza presenti nella nostra società  attraverso lo sguardo di 18 artiste e artisti provenienti da tutto il mondo: Laura Ansaloni, Anna Bassi, Chiara Borgaro, Chien Li, Monica Carrera, Roberta Di Laudo, Gabriella Gastaldi Ferragatta, Giun.go-Lab, Laura Guilda, Federica Gonnelli, Laura Guilda, La Chigi, Silvia Levenson, Daniela e Francesca Manca, Isabel Rodriguez Ramos, Sophia Ruffini, Natalia Saurin, Monica Serra, Elisa Trapuzzano.

Gli spazi della casa natale sono inoltre adatti ad ospitare eventi di spettacolo come il monologo teatrale, andato in scena lo scorso primo ottobre per l’inaugurazione del progetto, “Combatto gli indifferenti” dell’autrice e interprete romana Ludovica Valeri. Esito della residenza artistica dello scorso anno, “Combatto gli indifferenti” rievoca e propone la storia di Antonio Gramsci a partire da una misteriosa figura femminile. Tra soliloqui, canzoni, immagini, luci ed ombre, il pubblico è stato invitato a scoprire chi fosse la donna che tanto di Gramsci conosceva e a lasciarsi andare alla fantasia, alla memoria, all’emozione fino a scoprire una storia che non era stata mai raccontata.

La sala proiezioni ospita un video sul rapporto tra Gramsci e le donne interpretato attraverso la danza e con un effetto molto simili al 3D.

La guida virtuale della Casa è possibile attraverso una app App in 6 lingue, che ospiterà, inoltre, contenuti che saranno aggiornati e riprogrammati di volta in volta.

Giulia Clarkson




CONTINUA L’IMPEGNO DEL MAXXI a sostegno dell’Ucraina

A Fontecchio, in provincia dell’aquila, un programma di residenza per artiste e artisti Ucraini fino a marzo 2023 progetto realizzato in collaborazione con  Comune di Fontecchio, Fondazione Imago Mundi con il sostegno di  Ministero della Cultura

Oggi questi artisti non sono solo artisti, ma difendono su più fronti la loro patria, l’Europa e il mondo. Solomia Savchuk

Roma, 27 ottobre 2022. Continua l’impegno del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo a sostegno della cultura e dell’arte dell’Ucraina. A fine settembre è partito infatti il programma di residenze dedicato ad artiste e artisti provenienti dal Paese martoriato dalla guerra di Putin. Lucy Ivanova (Dnipro 1989, vive e lavora a Kiev), Petro Ryaska (Bilky 1975, vive e lavora tra Užhorod e Bilky), Andriy Sahaydakovskyy (Leopoli 1957, dove vive e lavora) e Olena Turyanska (Leopoli 1966, dove vive e lavora) vivranno e lavoreranno fino a marzo 2023 a Fontecchio, piccolo borgo medievale vicino all’Aquila che ha puntato su arte e cultura per la rinascita del territorio.

Lucy Ivanova è una delle pittrici più interessanti della sua generazione e un’appassionata di naturalismo mentre Petro Ryaska ha una pratica multimediale e performativa, organizza mostre e cura uno dei più bei programmi di residenza in Ucraina “Sorry, No Rooms Available” a Uzhorod. Di una generazione più grande sono Andriy Sahaydakovskyy, il più importante artista ucraino vivente che attraverso installazioni multimediali rappresenta la quotidianità dell’assurdo, e Olena Turyanska, sperimentatrice della carta, attraverso il disegno e l’intaglio ricerca l’armonia e la simmetria del reale.

Il programma di residenze è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e con la collaborazione del Comune di Fontecchio e della Fondazione Imago Mundi, già partner del museo per la mostra Ukraine. Short Stories. Contemporary artists from Ukraine: 140 opere in formato 12×10 realizzate per la Imago Mundi Collection e ospitate al MAXXI subito dopo l’invasione del Paese.

Gli artisti sono stati individuati tra una rosa di nomi proposti da Solomia Savchuk, Head of Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev e curatrice proprio della mostra Ukraine: Short Stories e da Maria Lanko che, insieme a Borys Filonenko e Lizaveta German ha curato il Padiglione dell’Ucraina all Biennale di Venezia, celebre per la sua fuga in macchina da Kiev allo scoppio della guerra con a bordo 78 imbuti di bronzo dell’opera di Pavlo Makov Fountain of Exhaustion, Acqua Alta che, grazie a questo gesto eroico, ha potuto rappresentare l’Ucraina alla Biennale di Venezia.

Durante il periodo di permanenza a Fontecchio, anche grazie al significativo lavoro di mediazione culturale introdotto dal Comune, gli artisti entreranno in contatto con le comunità locali e con la scena culturale del territorio. Saranno protagonisti di incontri, talk, workshop, studio visit, anche al MAXXI L’Aquila. Al termine del periodo di residenza, gli artisti presenteranno al pubblico e al territorio le opere e progetti commissionati dal MAXXI e frutto della loro esperienza e dialogo con il territorio.

Dice Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI: “L’arte è uno strumento di libertà, e parla un linguaggio universale che unisce i popoli e rifiuta ogni forma di violenza. Di fronte a questa guerra di aggressione e ai crimini di Putin, la postura del MAXXI è netta: attraverso l’arte vogliamo continuare a sostenere la resistenza, l’identità e la cultura del popolo ucraino. Ringrazio il Ministero della Cultura che ha reso possibile questo progetto, la Fondazione Imago Mundi, le curatrici Solomia Savchuk e Maria Lanko, il sindaco Sabrina Ciancone per l’entusiamo con cui ha accolto l’idea, rafforzando ancora di più il legame di MAXXI L’Aquila con il territorio abruzzese. Per alcuni mesi, Fontecchio sarà la casa degli artisti ucraini, e sono certa che sarà un’esperienza bella e profonda per tutti. Ma voglio ringraziare soprattutto i cittadini ucraini, artisti e no, che si stanno battendo per la libertà del loro popolo.

E voglio anche annunciare un altro appuntamento dedicato all’Ucraina e alla sua cultura. Il prossimo 24 novembre ospiteremo al MAXXI il reading Piantare un fiore nella terra bruciata, protagoniste le poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva, Oksana Stomina e Elina Sventsytska. Le loro parole – che raccontano il dramma della guerra ma anche la resistenza e la speranza della popolazione – saranno accompagnate dalle immagini del fotoreporter Niccolò Celesti”.

Spiega Solomia Savchuk, curatorial advisor della residenza: “Siamo grati alla Fondazione MAXXI e alle istituzioni culturali italiane per aver avviato il progetto di residenza per artisti ucraini in un momento così difficile per tutti noi. Oggi non si può più sottovalutare l’importanza di costruire reti culturali sostenibili e piattaforme di dialogo che promuovano la comunicazione e la collaborazione.

L’esperienza della ricostruzione di Fontecchio è un modello molto significativo per noi nel contesto della futura ricostruzione del nostro Paese. È chiaro che la cultura e l’arte, e in particolare l’arte contemporanea, svolgono un ruolo speciale in questo processo. Conosciamo il suo potenziale non solo nella ricerca del passato ma anche nella previsione del futuro. Spero che questo progetto sia l’inizio di molti progetti comuni, iniziative ed esperimenti creativi per tutti i partecipanti”.

Aggiunge Maria Lanko: “Ogni residenza è un’occasione di crescita per un artista: l’opportunità di lavorare in un ambiente e in una situazione del tutto estranei si traduce solitamente in risultati inaspettati e fuori dagli schemi sia nella pratica dell’artista che nell’immagine del luogo di residenza stesso. La residenza di quest’anno per gli artisti ucraini a Fontecchio è molto di più: durante l’invasione russa su larga scala dell’Ucraina, offre agli artisti uno spazio sicuro e l’opportunità di lavorare ininterrottamente, senza le onnipresenti sirene antiaeree e le corse verso i rifugi antiatomici. Se il borgo di Fontecchio ha subito una grave distruzione, gli artisti ucraini, ormai esperti di resistenza culturale e artistica, dovrebbero dare un importante contributo alla ricostruzione simbolica del luogo”.

Commenta Enrico Bossan, direttore artistico della Fondazione Imago Mundi: “La Fondazione Imago Mundi ha come missione quella di contribuire, attraverso l’arte contemporanea, alla conoscenza tra culture, anche apparentemente distanti, e al dialogo tra i popoli, in nome di ideali condivisi. Già nel 2014 avevamo dedicato la collezione Short Stories all’Ucraina, e pensiamo che oggi sia ancor più di vitale importanza continuare a sostenere gli artisti. A testimoniare la nostra volontà di restare a al fianco degli artisti ucraini, abbiamo esposto all’ingresso della nostra sede, le Gallerie delle Prigioni di Treviso, l’opera Kollina di Olexa Furdiyak, una grande scultura in ferro che raffigura un uomo inginocchiato in una posa solenne, una sorta di cavaliere contemporaneo che con il suo gesto afferma il valore della libertà. Siamo felici di proseguire la collaborazione con il MAXXI con questo progetto di residenze, che riteniamo un ulteriore strumento per dare voce alle artiste e agli artisti ucraini in questo cruciale momento storico”.

Conclude Sabrina Ciancone, sindaco di Fontecchio: “Dalla scorsa primavera ospitiamo nel nostro Comune amici arrivati dall’Ucraina, in maniera casuale e fortunata, alla ricerca di un angolo di pace. Oggi ospitiamo artisti provenienti da quei territori di guerra e grazie a una felice collaborazione, la Fondazione MAXXI ci permette di avere una guida e una garanzia nella gestione, scelta, cura e nelle relazioni tra artisti e contesto italiano, in quell’oscillazione continua tra lucidità e passione che accomuna il nostro lavoro. Ospitare artisti ucraini oggi non significa offrire rifugio, silenzio e serenità. Significa, invece, darci reciprocamente l’occasione di uno scambio e di un’apertura, rafforzando i rapporti con i luoghi e tra le persone, fra noi, sereni abitanti di un paese tra i monti, e i nostri nuovi amici ucraini”.

About Fontecchio

Arroccato su un’altura, nel verde del Parco naturale regionale Sirente-Velino, Fontecchio è uno dei borghi medievali che costellano il territorio aquilano. Il bel centro storico – un susseguirsi di scorci di antiche case e botteghe, stradine e vicoli di ciottoli bianchi, minuti slarghi e scalinate – è stato fortemente danneggiato dal sisma del 2009 che ha accelerato uno spopolamento già in atto. Ad oggi sono circa 300 gli abitanti del paese. Negli ultimi anni una vivace amministrazione comunale ha scelto arte e cultura come motore di sviluppo anche attraverso il coinvolgimento dei cittadini. Insieme al restauro del patrimonio storico artistico e architettonico del borgo, la comunità è stata coinvolta in attività culturali e sono stati accolti in residenza giovani artisti e artigiani da diverse parti del mondo che, in alcuni casi, hanno scelto di restare a vivere nel borgo.

Beatrice Fabbretti, Francesca Spatola, Camilla Giaccio

Elisa Cerasoli




ENRICO DAINESE ELETTO DIRETTORE del dipartimento di bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali

Teramo, 27 ottobre 2022. Enrico Dainese è stato eletto direttore del Dipartimento di Bioscienze e Tecnologie Agro-alimentari e Ambientali dell’Università di Teramo con 54 preferenze su 66 votanti tra docenti, personale amministrativo e studenti.

«Sono orgoglioso – ha dichiarato Enrico Dainese – di essere stato eletto Direttore di un Dipartimento che risulta essere il primo di Ateneo come numero di docenti, studenti, corsi di laurea e progetti di ricerca finanziati sia da enti pubblici che privati».

Enrico Dainese è professore ordinario di Biochimica, titolare degli insegnamenti di Biochimica strutturale e funzionale, Nutritional and Applied Biochemistry e Meccanismi molecolari e cellulari nel Drug Design.

Laureato in Biologia presso l’Università di Padova, dove ha conseguito anche il titolo di dottore di ricerca (PhD), ha svolto periodi di ricerca presso l’Istituto di Biofisica Molecolare dell’Università di Mainz (Germania) e presso l’Université Paris-Sud (Francia). Ha insegnato presso atenei e istituti di ricerca internazionali, tra cui la Federal University of Santa Catarina (Brasile), la Saint-Petersburg Chemical and Pharmaceutical Academy (Saint-Petersburg, Russia) e l’Università Pompeu Fabra (UPF, Barcellona, Spagna). 

Componente dell’Editorial Board nonché Associate Editor di riviste scientifiche internazionali tra cui Frontiers in Membrane Physiology and Biophysics, Biotechnology and Applied Biochemistry e Nutritional Epidemiology, Enrico Dainese è autore di numerosi articoli pubblicati su riviste internazionali e autore di un libro di testo universitario dal titolo “Biochimica degli alimenti e della nutrizione” edito dalla Piccin Nuova Libraria. Prorettore per le politiche di qualità e presidente del presidio della qualità, ha gestito attività che hanno portato l’Ateneo di Teramo al pieno accreditamento da parte dell’ANVUR nel 2017.

Enrico Dainese è uno dei maggiori esperti di biologia funzionale e strutturale di recettori ed enzimi coinvolti in patologie infiammatorie e loro interazione funzionale con lipidi bioattivi e membrane biologiche. L’attività di ricerca è focalizzata sull’analisi strutturale e funzionale di composti naturali (anche nutraceutici) e loro derivati per comprendere come questi possano modulare vie di segnale e metaboliche responsabili dei processi infiammatori. Ha costantemente indirizzato gli obiettivi delle proprie attività di ricerca all’applicazione in ambito biomedico per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici, ma anche nel settore dell’analisi e sviluppo di nutraceutici e nel controllo della qualità e della sicurezza degli alimenti.

È stato responsabile scientifico di diversi progetti di ricerca internazionali finanziati in ambito UE, di oltre venti progetti competitivi nazionali, di progetti di ricerca e trasferimento tecnologico finanziati da aziende private e fondatore di Spin-off accademici sia nel settore Agri-food che in ambito Health-Biotech. Attualmente è coordinatore del progetto ETN/ITN “BioInspireSensing” finanziato dall’Unione Europea per Horizon 2020 Marie Skłodowska-Curie, che si concentra sulla formazione di giovani ricercatori nel settore delle biotecnologie per studiare, costruire e produrre una nuova generazione di sensori impiantabili biodegradabili ispirati ai sensori proteici naturalmente presenti negli organismi viventi.




MODIFICHE AL REGOLAMENTO Parklet

M5s: “una stangata a danno dei commercianti”

Pescara, 27 ottobre 2022. Dopo la proroga che nel marzo scorso aveva fissato la scadenza per l’utilizzo dei parklet al 31 ottobre 2022, arriva domani (venerdì 28 ottobre) in Consiglio Comunale la delibera con cui l’amministrazione Masci interviene nuovamente sulla regolamentazione di queste strutture costringendo i commercianti ad adeguare i parklet già esistenti con pannelli in vetro trasparente infrangibile o antisfondamento su appositi telai di metallo. Una scelta fortemente contestata che, secondo il Movimento 5 Stelle, obbligherà i commercianti ad una spesa di migliaia di euro, a fronte di una proroga nell’utilizzo dei parklet di soli 11 mesi.

“Una scelta miope e completamente scollegata dal momento storico che stiamo vivendo – commentano i consiglieri Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – nel quale le attività commerciali, uscite dall’emergenza sanitaria, sono già piombate in quella forse ancora più dura del caro bollette e dovrebbero, pertanto, essere agevolate nell’utilizzo di uno strumento utile, anziché vessate con l’obbligo di inutili investimenti. Già nel marzo scorso – proseguono i consiglieri pentastellati – avevamo sollecitato la Giunta Masci a prendere decisioni definitive in merito all’utilizzo dei parklet, regolamentandone sì l’utilizzo, ma facendolo in maniera permanente definendo in modo chiaro gli elementi estetici, i materiali e le regole di installazione, svincolandoli da qualunque presupposto emergenziale ma acquisendoli in pianta stabile come veri e propri elementi di arredo urbano”.

Alla base della contestazione c’è, infatti, non soltanto la scelta di imporre una soluzione tecnica molto più dispendiosa per le strutture (eliminando la possibilità prevista finora di utilizzare vasi e fioriere per delimitare il perimetro dei parklet), ma anche la decisione di prorogarne l’utilizzo solo fino al 30 settembre 2023. Data dopo la quale le strutture andranno smontate e non saranno più autorizzate in nessuna zona della città.

“Una scelta che, quindi, non consentirebbe ai commercianti di ammortizzare una tale spesa – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – costringendoli a smantellare delle strutture che, invece, in questi due anni di emergenza hanno consentito l’attività di somministrazione di cibo e bevande anche in periodi di difficoltà e restrizioni. E tutto questo, dopo che nel marzo scorso proprio la proroga di soli 7 mesi era stata giustificata dal Sindaco in persona con il fatto che le strutture fino ad allora installate erano troppo poche da giustificarne le autorizzazioni. Praticamente poche idee e ben confuse – concludono i consiglieri pentastellati – a dimostrazione di quanto questa Giunta continui ad essere approssimativa e superficiale rispetto ai temi del commercio cittadino”.




10° PREMIO NAZIONALE sul reportage di guerra Antonio Russo

Sabato 29 ottobre 2022; 11.00 – 19.30,  Palazzo Sirena

Francavilla al Mare, 27 ottobre 2022. “Il Premio Antonio Russo porta nuovamente grandi nomi nella città di Francavilla, per un appuntamento culturale particolarmente adatto ad un momento storico complesso come quello che viviamo. Nell’annunciare il ritorno del Premio, abbiamo avuto un ottimo riscontro da parte della comunità, che ha bisogno di tornare a parlare e ad ascoltare dei valori in cui Antonio Russo credeva come la libertà, la giustizia, i diritti umani, elementi che fanno dell’appuntamento con la manifestazione un momento di confronto di profonda attualità”. Con questa riflessione il sindaco di Francavilla al Mare, Luisa Russo e l’assessore alla Cultura, Cristina Rapino, si apprestano a dare il via a un’intensa giornata dedicata ad Antonio Russo, ricordato nell’ambito del 10° Premio Nazionale sul Reportage di Guerra previsto per il 29 ottobre a Palazzo Sirena. L’organizzazione del Premio, la cui direzione artistica è dello scrittore Peppe Millanta, fondatore della Scuola Macondo di Pescara, è a cura dell’agenzia di comunicazione Mirus.

Si parte al mattino alle ore 11.00 con un incontro con le scuole che, come ha anticipato lo stesso assessore Rapino, saranno sempre più coinvolte in questo appuntamento annuale: per i ragazzi il tema sarà Antonio Russo, storia di un reporter di guerra con Jacopo Ottenga (Rai Play Sound) e Francesco Semprini (La Stampa). Modera: Paolo Di Giannantonio, giornalista televisivo.

La sessione pomeridiana prevede dalle ore 15.00 il corso rivolto ai giornalisti per acquisire 4 crediti deontologici per la formazione obbligatoria: La percezione della guerra all’epoca della rete con Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e Simone Gambacorta, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo che daranno il via all’incontro.

Alle 15:30 si prosegue con La congiura del silenzio – Podcast-inchiesta su Antonio Russo e Jacopo Ottenga (Rai Play Sound). Modera: Evelina Frisa, giornalista.

Dalle ore 17.00 si entrerà nel vivo del 10° Premio Nazionale sul Reportage di Guerra con i saluti istituzionali e quelli della giuria composta da Fausto Biloslavo (Il Giornale), Gabriella Simoni (TG5), Guido Alferj (ex Messaggero), Toni Capuozzo (Mediaset) Simone Gambacorta (Odg Abruzzo) e successivo intervento di Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale, per la quale lavorava come inviato Antonio Russo, ricordato nella sua città natale, Francavilla al Mare, in occasione del 22esimo anniversario della morte.

Presenterà la cerimonia di proclamazione dei vincitori il giornalista televisivo, Paolo Di Giannantonio. L’evento prevede anche l’intervento musicale del cantautore abruzzese Setak e il reading dell’attrice Lorenza Sorino, con Lettera di una madre, Beatrice Russo.

Il Premio vede l’alto patrocinio della Regione Abruzzo e il patrocinio di Comune di Francavilla al Mare, Odg Abruzzo, Università degli Studi di Teramo, con la media partnership di Rete 8 e Il Centro. La sponsorship è a cura di Angelo De Cesaris Costruzione e Ambiente. I premi per i giornalisti sono realizzati da Lupo Gioielli, maestri orafi che si sono ispirati all’opera dell’artista Pablo Picasso “Guernica”.




XERA SRL PREMIATA da Il Sole 24 Ore

Il Premio Impresa Sostenibile è stato consegnato all’azienda pescarese su oltre 300 PMI italiane

Roma, 27 ottobre 2022. C’è anche l’Abruzzo tra le 12 aziende italiane premiate, nella Capitale, da Il Sole 24 ore. Il Gruppo Xera, del fondatore Donato Colleluori, che ha sede a Città Sant’Angelo, si è aggiudicato il riconoscimento di Impresa Sostenibile nella categoria “Sostenibilità Ambientale”. Il Sole 24 Ore e la Santa Sede, con il Patrocinio della Pontificia Accademia per la Vita, in collaborazione con la Piccola Industria di Confindustria e con Banco BPM in qualità di main partner, hanno consegnato, a Roma, a 12 PMI italiane il premio “Impresa Sostenibile”, nell’ambito della seconda edizione del “Forum Sostenibilità”, evento dedicato al confronto tra gli esperti, aziende e istituzioni su come trovare i giusti equilibri tra impresa, sviluppo, innovazione, strategia e responsabilità.

Il riconoscimento, introdotto quest’anno e che ha visto arrivare quasi 300 candidature in poco più di tre mesi, è nato per dare risalto a storie di PMI che hanno fatto della sostenibilità una chiave fondamentale per affrontare e superare le crisi di questi ultimi anni, affinché il loro percorso possa rappresentare uno stimolo ed esempio per il rilancio del sistema economico e sociale. Il premio, lanciato a Trento in occasione del Festival dell’Economia, organizzato da questo anno dal Sole 24 Ore, è particolarmente significativo perché pone l’accento sulle PMI per le quali, al contrario delle aziende di maggiori dimensioni, le scelte improntate alla sostenibilità sono spesso considerate in termini di maggiori costi e non di opportunità.

La giuria del premio è stata composta da: Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria Confindustria; Marina Brogi, Dipartimento di Management, Facoltà di Economia Università di Roma “La Sapienza”; Edoardo Garrone, Presidente Gruppo 24 ORE; Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita; Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore; Massimo Tononi, Presidente Banco BPM; Mons. Dario Edoardo Viganò, Vicecancelliere della Pontificia Accademia e delle Scienze Sociali. “Il premio sostenibilità, è per noi un traguardo che ci rende orgogliosi – commenta Donato Colleluori CEO di Xera – e che ci dimostra, ancora di più, che il tema della sostenibilità sia il futuro per le aziende, la Nazione e il mondo intero. La nostra è una realtà leader nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni tecnologiche, innovative e green, per le aziende.

Con il progetto chiamato “Weeko” ci siamo posti l’obiettivo di rispondere, in maniera concreta, ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Per questo abbiamo creato l’agenda 2025 di Weeko che ingloba un programma d’azione nell’ambito della gestione “pulita e inclusiva” della tecnologia a fine vita, per un totale di 10 obiettivi finalizzati allo sviluppo del lavoro sociale dignitoso, della riduzione della disuguaglianza tecnologica e, non per ultimo, dell’inquinamento ambientale. Il progetto Weeko è nato nel 2010 e, attraverso l’Agenda 2025, si cercano le partnership per il raggiungimento degli obiettivi nell’arco dei prossimi 3 anni: insieme si somma l’impegno per portare il mondo sulla strada della sostenibilità. Infine, ringrazio tutta la squadra di Xera che, quotidianamente e instancabilmente, rendono possibile la crescita e i traguardi che stiamo raggiungendo”.




I CONCERTI DI MOZART per fiati e orchestra

Secondo Appuntamento Isa. Ridotto del Teatro Comunale V. Antonellini Sabato 29 ottobre ore 18.00

L’Aquila 27 ottobre 2022. Dopo il successo dell’inaugurazione della scorsa settimana, torna l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese con una grande produzione dedicata ai concerti per fiati e orchestra del genio di Wolfgang Amadeus Mozart.

Appuntamento sabato 29 ottobre alle ore 18.00 all’Aquila presso il Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”. Repliche in Umbria, a Terni per la Stagione della Filarmonica Umbra, e nelle Marche, a Montegranaro, in provincia di Fermo.

Sul palco si esibiranno come solisti le prime parti dei Fiati dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma: Francesco Di Rosa, oboista e direttore, Andrea Oliva flautista, Francesco Zucco al fagotto e Guglielmo Pellarin al corno.

La serata è parte di un progetto articolato in due produzioni dedicate ai concerti per fiati di Mozart, realizzate in collaborazione con la Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo che ne condivide i contenuti e i protagonisti.

In programma i concerti per fiati e orchestra di Mozart: Concerto per fagotto e orchestra K. 191, Concerto per oboe e orchestra “Ferlendis” K. 271k, Concerto per corno e orchestra n. 3 K. 447, Sinfonia concertante per flauto, oboe, fagotto, corno e orchestra K. 297b.

La produzione segna anche il debutto sul podio dell’Oboista Francesco Di Rosa.

Le sue parole: “Questo per me è il debutto alla direzione d’orchestra ed è quindi un concerto al quale tengo particolarmente. Con Mozart si va sempre sul sicuro, ma questo programma è davvero una rarità: non capita spesso, infatti, di poter ascoltare quattro concerti per quattro strumenti diversi nella stessa sera. Sono emozionato e onorato, inoltre, di condividere il palco con tre grandi colleghi di Santa Cecilia, qui in veste di solisti. Offriremo al pubblico l’ascolto di capolavori di Mozart molto amati per l’eleganza, la raffinatezza, la briosità che esprimono e per il virtuosismo di alcuni celebri passaggi”.

I biglietti per il concerto possono essere acquistati in prevendita su ciaotickets.com e nelle rivendite autorizzate. Ancora disponibili, sullo stesso circuito, abbonamenti all’intera stagione. Il giorno del concerto, il botteghino del Ridotto del Teatro aprirà due ore prima del concerto.




COME SEMPRE i nostri lavori andranno in porto

Sono ben altre le cose infinite: Marivera De Rosa:

Luco dei Marsi, 27 10 2022. “A fronte dell’ennesimo esercizio di inutile e puramente strumentale polemica, con grande sprezzo del ridicolo affidata alla stampa da parte della minoranza, ci troviamo a trattare ancora una volta questioni già più volte e in diversi modi affrontate, pubblicamente come anche in sede di consiglio comunale”. Non usa mezzi termini la sindaca Marivera De Rosa, che così risponde all’attacco del gruppo di minoranza “Luco Nuova”, che aveva puntato il dito contro l’Amministrazione per i lavori relativi ai nuovi loculi e all’asilo, evocando anche “fumosi timori di incompiute”.

“Data la situazione di gravissima carenza di posti e lo stato di abbandono in cui versava  il cimitero comunale, abbiamo dato corso, fin dagli anni addietro, a tutte le pratiche utili a garantire dignitose condizioni e spazi necessari alle sepolture”, ricorda la sindaca De Rosa, “A partire dal ripristino strutturale in tanti punti fino al riordino del campo delle sepolture a terra, per arrivare infine alla progettazione di nuovi loculi, attesi da decenni. É stata un’impresa immane, perché la zona del cimitero insiste in un’area di interesse archeologico e pertanto è stato necessario affrontare un iter ancora più complesso, che ha incluso persino una nuova campagna di scavi, e un lavoro costante in sinergia con la Soprintendenza.

I lavori, affidati a una ditta locale, dopo un ulteriore rafforzamento dei dispositivi di sicurezza a tutela della zona interessata, sono in procinto di partire. Per quanto riguarda l’asilo in costruzione abbiamo più volte specificato che, a fronte di criticità emerse, riconducibili con chiarezza ad aspetti tecnici rilevanti,  la nostra Amministrazione ha scelto di percorrere come sempre la strada del massimo rigore e della massima prudenza, dato tra l’altro che sono strutture che dovranno accogliere bambini. Le responsabilità di dette criticità, per noi chiare, saranno accertate dalle autorità competenti, malgrado i maldestri tentativi di qualcuno di confondere le acque, tentare un discarico di responsabilità e perdere ulteriore tempo, avventurandosi in iter legali con fantasiose motivazioni, di cui sarà chiamato a rispondere”, sottolinea la Sindaca. “Di fatto, però, stiamo al contempo operando perché comunque si arrivi in tempi certi a poter riaprire i battenti dell’asilo comunale, ed è nostro orgoglio, intanto, non aver mandato “in trasferta” in altri paesi i nostri alunni, e neanche averli confinati in strutture precarie, in quanto oggi l’asilo è incluso nella struttura centrale dell’Istituto Comprensivo, rinnovata e sicura. Tanto premesso, constatiamo, riguardo a entrambi i casi richiamati dalla minoranza, che parla a sproposito persino di “voci di popolo” rispetto a legittimi atti invece ben chiari nei documenti, che ancora una volta i suoi rappresentanti dimostrano l’assoluta ignoranza delle procedure, dei tempi e delle possibili complicanze connesse all’attività dell’amministrazione. E figuriamoci, verrebbe da dire, delle possibili soluzioni.

Un elemento evidente tanto per i consiglieri alla prima esperienza quanto, notiamo ancora una volta con sconcerto, per chi, come Antonello Gallese, in precedenza è stato persino assessore in altre amministrazioni. In quest’ultimo caso ciò si spiega, probabilmente, col fatto che il consigliere in questione certi problemi li abbia accuratamente evitati limitandosi a non fare nulla, con riguardo alla ”emergenza cimitero” come anche rimandando indietro un finanziamento di circa mezzo milione di euro, che oggi ci avrebbe permesso di avere da tempo un asilo nido in paese. Confermo che i nostri lavori pubblici, correnti e futuri, andranno in porto come è sempre stato. Parafrasando una celebre frase, solo due cose sono infinite: l’universo e l’inutilità di questa minoranza inconcludente, ma riguardo alla prima ho ancora dei dubbi”.




PUBBLICATO L’AVVISO per iscriversi all’Albo dei cittadini attivi

Città Sant’Angelo, 27 Ottobre 2022. In questi giorni sono stati aperti i termini per presentare all’ufficio protocollo dell’ente entro il 31 dicembre la domanda di iscrizione all’albo dei soggetti interessati a svolgere prestazioni in favore del Comune in cambio di esenzioni fiscali. L’agevolazione prevede un’esenzione del tributo TARI per ogni cittadino che parteciperà efficacemente al progetto di cittadinanza attiva.

I requisiti,  le attività previste dal programma ed ulteriori informazioni sono consultabili tramite l’avviso pubblicato sul sito istituzionale del Comune. Il beneficio verrà applicato l’anno successivo a quello in cui svolge l’attività, la cui durata, di massimo 80 ore annuali, è da proporzionare all’entità dell’impegno per il quale il cittadino darà disponibilità.

Il Sindaco Matteo Perazzetti riferisce in merito: “Si è deciso di riattivare questa formula di agevolazioni sociali per venire in contro ai cittadini nell’ambito del pagamento delle tasse, anche a causa delle difficoltà che oggi si trovano ad affrontare. L’obiettivo è quello sempre di rendere l’Amministrazione Comunale  reattiva di fronte alle esigenze della comunità e coinvolgere il più possibile quest’ultima nella vita comune.”




ESPLOSIONE A BORDO della nave cisterna

Spandimento di biodiesel in mare: esercitazione della Capitaneria di Porto di Ortona nel porto di Vasto.

Ortona, 27 ottobre 2022. Si è svolta ieri mattina (mercoledì), all’interno del porto di Vasto, un’esercitazione complessa antinquinamento ed antincendio che ha coinvolto tutti i soggetti, istituzionali e no, attorno a cui ruota l’organizzazione generale dello scalo marittimo.

L’esercitazione, pianificata e coordinata dalla Sala Operativa della Capitaneria di porto di Ortona e dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto, in collaborazione con la Prefettura di Chieti, ha visto coinvolti, tra le istituzioni, la Questura di Chieti, l’Autorità di Sistema Portuale di Ancona, il ROAN GDF di Pescara, il Commissariato PS di Vasto, il Servizio 118, la Protezione Civile della Regione Abruzzo, la Croce Rossa Italiana, il Comune di Vasto, Polizia Locale di Vasto e l’Arta Abruzzo.

Per quanto riguarda privati e società, invece, vi hanno preso parte il Consorzio Castalia, organo cui il Ministero della Transizione Ecologica ha affidato a livello nazionale il servizio di antinquinamento in mare, la Società Ecofox, titolare dell’impianto di biodiesel presente nel porto di Vasto, i Servizi Tecnico Nautici, e la ditta Servimar, specializzata per l’antinquinamento in porto.

L’esercitazione è stata simulata durante le operazioni di caricazione del biodiesel in banchina, un passaggio sicuro ma assai delicato, che richiede innumerevoli precauzioni di sicurezza, in quanto il prodotto interessato, sebbene diverso dagli idrocarburi tradizionali, presenta comunque un elevato potere inquinante. Durante il momento addestrativo è stato possibile verificare sul campo la bontà ed efficacia delle procedure approvate nell’ambito dei vigenti piani antincendio portuale ed antinquinamento Compartimentale, e la loro facilità di consultazione e gestione per tutti gli operatori coinvolti. È stata testata, inoltre, la capacità operativa delle società private coinvolte, prima fra tutte la Ecofox, che in qualità di noleggiatore della nave e terminalista del deposito costiero ha messo a piena disposizione sia la nave cisterna sia che la port facility. Durante l’esercitazione sono state schierate le diverse forze di Polizia disponibili, sia in mare che a terra, per realizzare la necessaria cornice di sicurezza che, in eventi disastrosi come quello ipotizzato, divengono imprescindibili per scongiurare ogni possibile collegamento con azioni dolose intenzionali e consentire agli addetti al soccorso di operare in massima sicurezza.

Particolarmente significativo si è rivelato l’impiego, sul posto, dei mezzi disinquinanti di Castalia e della Servimar, che hanno realmente messo in funzione gli skimmer e le panne assorbenti per simulare il confinamento e la raccolta del biodiesel che, in una situazione reale, potrebbe riversarsi in mare in quantità consistenti.

Il Comandante della Capitaneria di Porto di Ortona ha voluto ringraziare personalmente tutti i partecipanti, a partire dalla Prefettura e dalle Forze di Polizia intervenute, perché con la propria disponibilità e consueta professionalità hanno consentito di testare in maniera utile tutte le componenti della sicurezza. Le esercitazioni in questo campo sono fondamentali poiché sono in gioco la salvaguardia della vita umana e la tutela dell’ambiente marino, e tutto deve essere pianificato e gestito al meglio, senza lasciare spazio all’improvvisazione.




L’UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ e del Tempo libero

 Inaugurazione al Kursaal il XXV Anno accademico

Incontri, seminari, corsi di lingua, viaggi, mostre e concerti. Il programma è ricchissimo anche quest’anno, a conferma della straordinaria vitalità dell’associazione.

Giulianova, 27 ottobre 2022. È stato inaugurato ieri pomeriggio, nella sala Kursaal, il XXV Anno Accademico dell’ “Università della Terza età  e del Tempo Libero”, consolidata iniziativa dell’associazione culturale “Sergio Liberovici”.

Ad una platea foltissima ha parlato la Presidente dell’associazione Nadia Potenza, preceduta dal Sindaco Jwan Costantini.

“Il Comune di Giulianova – ha sottolineato il Primo cittadino – sostiene da sempre questa realtà, che, lo ammetto continua a stupirci. Sorprendente non è solo l’elevato numero delle adesioni, testimoniato, peraltro, dalle tante presenze, oggi, in questa sala, ma dall’entusiasmo con cui, ogni anno, viene proposto e portato avanti un programma ricchissimo ed un calendario fitto di iniziative, dai seminari alle lezioni, dagli incontri ai viaggi, alle mostre e ai concerti. Evidentemente, poco ha a che fare, questa associazione, con la “terza età”, laddove il termine venga identificato con l’ “anzianità”. “Terza età”, piuttosto, è una bella e positiva stagione in cui è più facile dare un senso al proprio tempo libero, arricchendolo, in questo caso grazie all’ Università, con esperienze di conoscenza e approfondimento. Quando il “sociale” incontra così proficuamente il “culturale”, la fantasia, la curiosità, il desiderio di sapere prendono il sopravvento, con un risultato ben evidenziato dalla longevità e dal successo di questa associazione”.

La presidente Nadia Potenza ha ringraziato il Sindaco e l’ Amministrazione comunale per la fiducia, la collaborazione ed il sostegno. Agli interventi ha fatto seguito il concerto “Dal classico al tango” di Giammarco Alcini e Manuel Marchegiani del “Mythos Duo”.

Le lezioni, che si terranno al Kursaal,  inizieranno mercoledì 9 novembre.




NUOVA STAGIONE DI PROSA 2022/2023 al Teatro Maria Caniglia

Ad inaugurarla il 5 novembre alle ore 21:00  sarà Emilio Solfrizzi nei panni de “Il Malato immaginario” di Molière

Sulmona, 27 ottobre 2022. Sabato 05 Novembre alle ore 21:00 riparte la grande prosa al Teatro Maria Caniglia Sulmona. Ad inaugurare la stagione 2022/2023 sarà Emilio Solfrizzi nei panni de “Il Malto immaginario” in onore del quattrocentesimo anniversario dalla nascita del grande commediografo e attore francese.

Con la regia di Guglielmo Ferro, la pièce ci racconta di Argante un malato immaginario che ha più paura di vivere che di morire. Il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ci mette davanti. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière viene esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Molière, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui. Insieme ad Emilio Solfrizzi, saliranno sul palco sabato 05 novembre alle ore 21:00 Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Cecilia D’Amico, Luca Massaro e con Rosario Coppolino.

«Non potevamo inaugurare in modo migliore la nostra stagione e siamo felicissimi che a farlo sia la pungente ed acuta critica sociale che Molière non risparmiava alla società del suo tempo. Lo faremo con un grande allestimento, che vedrà in scena uno degli attori più amati dal grande pubblico, Emilio Solfrizzi, per un’opera straordinariamente attuale, perché questo fuggire dall’esistere e dal vivere è un problema del nostro quotidiano e specialmente del nostro recente passato» ha dichiarato Patrizio Maria D’Artista, Direttore artistico della stagione di prosa.

I biglietti sono in vendita presso l’Ufficio Servizi Turistici di Sulmona  – Palazzo della SS. Annunziata in Corso Ovidio e sulla piattaforma online Oooh.events, con le seguenti tariffe: Platea e palchi di I e II Ordine € 28 (ridotto € 25), Palchi di III ordine e Anfiteatro € 23 (ridotto € 20), Palchi IV ordine e Loggione € 15 (ridotto € 12). Per gli studenti è stata invece pensata una tariffa unica di €10,00 a prescindere dall’ordine di posto scelto. Il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare i biglietti sia online che presso il Botteghino del Teatro.

Per informazioni contattare il numero 329 9339837, collegarsi alle pagine social Facebook, Instagram, Twitter del Teatro Maria Caniglia o al sito www.teatromariacaniglia.com, oppure scrivere una mail all’indirizzo info@teatromariacaniglia.com




FONDAMENTO DI QUALSIASI ETICA non può che essere il rispetto della vita in tutte le sue forme

Questo assunto di Albert Schweitzer sviluppato nel volume “Ecobioetica” di Max Giusio

di Nicola F. Pomponio

Nel 1915, durante la terribile grande guerra, un teologo e musicologo tedesco, che aveva rinunciato a onori e incarichi universitari per fondare un lebbrosario in Africa, scendeva in canoa lungo un fiume tropicale quando ebbe una illuminazione interiore. Come scrisse qualche anno dopo, Albert Schweitzer (è di lui che si sta parlando) all’improvviso, in mezzo a un branco di ippopotami, realizzò che il fondamento di qualsiasi etica non poteva che essere il rispetto della vita in tutte le sue manifestazioni: umana, animale e vegetale.

Il testo che qui si presenta – Max Giusio, “Ecobioetica”, Accademia d’Idee, 2022 – potrebbe essere posto in ideale continuità con questa affermazione; una continuità che però, giustamente, tiene conto del fatto che è passato più di un secolo dall’episodio riportato. Il libro di Max Giusio (brillante avvocato e survivalista) affronta in modo teoreticamente nuovo, coinvolgente, informato una serie di questioni dalla rilevanza enorme per il vivere e il sopravvivere della nostra specie.

Tre sono i campi individuati fin dal titolo: ecologia, biologia, etica, ma su di loro si allunga potente, liberatoria e al contempo minacciosa l’ombra della tecnica. L’autore, correttamente, parte dall’assunto che il “Prometeo scatenato” della modernità, la tecnica, più che servire l’uomo corre il rischio di   asservirlo nel momento in cui una razionalità puramente strumentale e spesso dipendente dalla legge del profitto, o addirittura da una eugenetica distorta, diventa l’unico indirizzo nella ricerca e nell’applicazione dei risultati ottenuti.

Urge ripensare la vita, nel senso più ampio del termine concentrandosi non solo sull’uomo ma sull’intero pianeta, a partire dalle conseguenze che l’attività umana, attraverso la tecnica, sviluppa; il che significa ripensare biologia ed ecologia alla luce di un’etica che assuma il principio di responsabilità come cardine delle proprie riflessioni. Da un lato quindi la bioetica non deve rinchiudersi solo nei problemi del fine e inizio vita, ma affrontare le questioni poste dall’ingegneria genetica, dal transumano, dall’ibridazione con altre forme di vita e con le macchine e i computer (molto opportunamente si parla nel libro di neuroetica, ovvero etica concernente gli studi sul cervello umano). Dall’altro l’ecologia non deve ridursi ad appuntamenti talvolta carnascialeschi e paternalisticamente incoraggiati ma “deve allargare le proprie analisi morali a sfere in precedenza trascurate” (pag.39) quali la salute, il benessere, la responsabilità. E’ soprattutto su quest’ultimo aspetto che si segnala uno degli aspetti più originali di questo agile libro. Responsabilità verso chi?

Per l’autore non vi sono dubbi: la responsabilità è non solo verso gli uomini e il mondo che ci circonda ma anche, e soprattutto, verso chi verrà dopo di noi, verso coloro che non esistendo ancora, non hanno alcuna voce in capitolo. E’ una posizione dagli sviluppi molto interessanti poiché l’agire attuale ha ripercussioni per noi, nell’immediato, ma si prolunga nel tempo e ipoteca la vita che verrà dopo di noi. Da questo punto di vista la tecnica assume una rilevanza centrale. Ogni progresso tecnico è un’arma a doppio taglio: semplificandoci la vita, raggrinzisce le nostre capacità come il navigatore che, controllandoci, ci porta a destinazione ma impoverisce radicalmente la nostra percezione, la nostra esperienza dello spazio nonché la nostra capacità e il nostro istinto di orientamento, per tacere dell’enorme apparato satellitare necessario a far funzionare il sistema con le relative necessità di materiali particolari e l’utilizzo di metalli rari.

Il problema è che non esistono soluzioni a saldo zero. Come la mobilità elettrica che dovrebbe risolvere il problema dell’inquinamento ma aumenta a dismisura la necessità di energia elettrica, ogni nostra scelta implica una conseguenza su ciò che ci circonda e che, prolungandosi nel tempo, influenza le prossime generazioni. Esiste quindi la responsabilità individuale e collettiva delle scelte ed è ad essa che l’autore si appella per delineare la “ecobioetica”: lo scritturale “rispetto per la vita” di Schweitzer è qui ripreso e arricchito dal rispetto per la vita che verrà.

E’ un percorso stretto, accidentato, periglioso; l’autore rivendica il valore di qualsiasi forma di vita (presente e futura) a prescindere dalle umane logiche utilitaristiche o economiche. E’ una posizione di lucida coerenza morale, ma Giusio è cosciente delle difficoltà insistendo nel suo tentativo di sfuggire alla Scilla del catastrofismo senza cadere nella Cariddi dell’indifferenza quindi, come chiosa quasi al termine del testo, “bisogna crederci con forza” (pag. 82). L’etica orientata non sul singolo, come tradizionalmente è stata impostata, ma su tutto l’esistente e su ciò che ancora non è, rappresenta il tentativo di uscire da questa impasse.




100° ANNIVERSARIO della marcia su Roma

La partecipazione degli squadristi  di Chieti

Chieti, 27 ottobre 2022. Il fascio di combattimento nasce a Chieti l’11 dicembre 1920, per iniziativa di una quarantina di giovani ex combattenti e di studenti, capeggiati dai fratelli Cesare, Umberto e Giuseppe Taralli e da Raffaele e Francesco Di Pretoro. (Alla data del 31 dicembre 1921, gli iscritti  saliranno a 206; composizione sociale: studenti, ex combattenti, impiegati, commercianti, possidenti, professionisti, artigiani). Per l’organizzazione e la propaganda, hanno ricevuto da Mussolini 150 lire e un pacchetto di opuscoli. In rapida successione, altri fasci sono  organizzati in diversi  comuni della provincia. I promotori del fascio di Chieti  precisano la direttiva  del nascente movimento:

“Combattere sino all’ultimo sangue l’abbietto partito che si propone di mascherare l’Italia alla moda di Lenin. E combatteremo con le armi”.

     Sono i socialisti i nemici da abbattere con la violenza. Nell’immediato dopoguerra si sono riorganizzati e si stanno  espandendo pericolosamente. A Chieti, con Torrese, hanno costituito la Camera del lavoro e pubblicano il settimanale “La Conquista Proletaria”. Nel 1920 hanno celebrato il 1° Maggio col deputato Giacomo Matteotti. Nelle elezioni amministrative di ottobre hanno conquistato la maggioranza in 13 comuni e la minoranza in altri 11 – compreso il capoluogo –  e hanno eletto 3 consiglieri provinciali.

     Per combattere il pericolo “bolscevico”, i fascisti  trasformano il movimento in partito e costituiscono squadre di azione militarmente inquadrate e disciplinate: a Chieti la “Pacifico Taralli” e la “Me ne frego”; a Vasto la “Squadra Mussolini”; a Guardiagrele la “Squadra dei Lupi”, guidata da Guido Cristini; a Bomba “La Spaventa”, comandata da Aminta Ciarrapico.

     Approfittando del disorientamento dei socialisti dopo la scissione al Congresso di Livorno (21 gennaio 1921), lo squadrismo fascista entra  in azione durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 5 maggio 1921, definite da “ La Conquista Proletaria” “elezioni di terrore e di sangue”, per i numerosi  episodi di violenza: imboscate, invasione a mano armata delle case, scontri a fuoco, distruzioni delle organizzazioni economiche (leghe, cooperative, camere del lavoro – incendio della Camera di Vasto, minacce d’incendio di quella di Chieti – ).

I principali episodi nel capoluogo:

– minacciano di morte Guido Torrese: lo costringono a lasciare la città e a rifugiarsi ad Anzio;

– 26 aprile: 9 squadristi, armati di pugnali, coltelli e bastoni, sfondano la porta di casa  del socialista

 Luigi Zulli e, dopo aver minacciato le sorelle e il padre, lo aggrediscono con calci e pugni, restando impuniti;

– 5 maggio:  20 squadristi della “Me ne frego” compiono una spedizione punitiva contro i socialisti della  contrada Brecciarola, per distruggerne la cooperativa “La Fratellanza”;  scontro armato  tra gli aggressori e gli aggrediti, con feriti da entrambe le parti. Corre pericolo di morte il capo della cooperativa  Giustino Falasca: per sfuggire all’arresto, si rifugia su per la cappa del camino; colpito da un fascista, cade al suolo; altri fascisti gli sparano a bruciapelo per ammazzarlo; sono fermati da un carabiniere; ferito gravemente, è trasportato in ospedale.

     Nell’estate del 1922, con la complicità degli organi dello Stato, i fascisti procedono nella bonifica della provincia dal “bolscevismo”:  costringono alla chiusura “La Conquista Proletaria” e le sezioni socialiste, e alle dimissioni i tre consiglieri provinciali; avviano lo smantellamento e la “conquista” dei comuni rossi.

     Alla vigilia della “marcia su Roma”,  ordinati per squadre e armati di moschetti e pistole, sono pronti per partecipare al movimento insurrezionale. Alla squadra di Chieti, composta da 34 camicie nere e guidata dall’avv. Giustino Troilo, segretario politico della federazione provinciale, si uniscono quelle di Francavilla, Ortona, Vasto, Orsogna, Casalbordino, Paglieta, dei paesi della montagna (al comando di Cristini) e di Pescara. Le squadre si aggregano alla legione abruzzese-molisana, che, sotto il comando militare del console Ettore Giannantonio, via treno raggiunge Tivoli e si unisce alla colonna abruzzese-marchigiana  affidata a Giuseppe Bottai, attendendo l’ordine di marciare sulla capitale. Da Tivoli, il 28 ottobre, dopo che Vittorio Emanuele III, rifiutando di firmare il decreto sullo stato d’assedio, ha di fatto consegnato il governo nelle mani di Mussolini, il console annuncia agli abruzzesi e alle famiglie degli squadristi partiti la “buona novella”, con il seguente proclama:

COMANDO GENERALE SQUADRE D’AZIONE

SEZIONE D’ABRUZZO E MOLISE

“In alto i cuori! La Vittoria è nostra! L’Italia è redenta! Di ora in ora attendiamo di entrare vittoriosi a Roma e purificarla dalle lordure che non sono riuscite a fuggire! L’esercito è tutto con noi! L’entusiasmo, l’ordine e la disciplina sono superiori ad ogni immaginativa! L’ora per la redenzione del nostro popolo è giunta! Arrestate i propalatori di notizie false! Se in mala fede puniteli! Con l’aiuto di Dio vinciamo la nostra battaglia!

VIVA L’ITALIA! VIVA MUSSOLINI! VIVA IL FASCISMO!

ETTORE GIANNANTONIO

CONSOLE

     Dopo il proclama, la colonna Bottai, composta da 2.400 abruzzesi, marciando a piedi (la linea ferroviaria è stata danneggiata da ferrovieri rossi), il 30 ottobre entra a Roma attraversando  il quartiere San Lorenzo, accolta a revolverate e  lanci di sanpietrini da gruppi di Arditi del Popolo.

     I 34 squadristi tornano incolumi a Chieti,  accolti da una grande manifestazione popolare e un corteo di camicie nere,  che inneggiano alla rivoluzione compiuta a difesa dello Stato, della Monarchia, delle Leggi e dell’Esercito. Segue un banchetto al Ristorante Pace (menù: maccheroni “alla Fascista”, budini “alla Nazionale”, dolce “alla Marcia su Roma”). La sera, al Teatro Marrucino, gran “Ballo fascista” con l’orchestra diretta dal maestro Tommaso Ciampella.

Filippo Paziente

storico