In arrivo le stangate su famiglie e imprese medio piccole!
di W. Centurione
Non ci sono affatto buone notizie per tutti coloro che stanno pagando un mutuo variabile, per quelli che hanno intenzione di richiedere un prestito perché hanno bisogno di un’auto o per un’impresa che deve rinnovare i locali oppure acquistare dei nuovi macchinari.
I tassi continueranno ad aumentare per via di una manovra che sta mettendo in atto la Banca Centrale Europea. Non ha ricetta diversa se non alzare il costo del denaro per frenare l’inflazione.
Ma perché? Con i tassi d’interesse più alti ottenere un prestito diventa dispendioso, quindi si comprano meno cose e a fronte di una minore richiesta di beni e servizi si bloccherebbe la crescita dei prezzi così da portarli nel tempo in discesa.
In poche parole alzare il costo del denaro oggi significa contenere l’aumento dei prezzi per ritornare a spendere di meno nel futuro prossimo.
Ma di quanto salgono i mutui e i prestiti? Innanzitutto c’è da dire che chi investe è favorito dai tassi elevati in quanto i rendimenti saranno più consistenti, ma il vero problema è per chi ce li ha i debiti o chi li deve fare. Come già accennato tra le prime righe se ne accorto chi ha contratto un mutuo a tasso variabile!
Poniamo un esempio, se Tizio, ha firmato un anno fa un finanziamento da 126mila euro per 25 anni, la rata l’ha vista già aumentare del 36%: dunque da 456 a oltre 600euro al mese. Se ne deduce che il tasso applicato al momento della stipula confrontato con oggi è quintuplicato e gli innalzamenti previsti dalla Bce faranno crescere ulteriormente i costi.
Già da Giugno 2023 si prevede che il tasso variabile passi dal 33,3% al 4,75% e questo vuol dire che la rata di Tizio (dell’esempio) aumenterà oltre i 700 euro mensili.
Più stangate per tutti, questo è il motto che attraverserà il nuovo anno. Anche i tassi fissi hanno subito nel frattempo i rincari, tant’è che per le piccole e medie imprese il tasso d’interesse di un finanziamento è arrivato nel mese scorso al 3,44% tenendo conto che nel dicembre 2021 era di 1,18. Il motivo è riconducibile agli Istituti di credito che per prendere in prestito il denaro spendono di più.
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