Juan Carrito, è morto.
L’orso, figlio di Amarena, ormai conosciuto da tutti per le sue passeggiate tra i paesi dell’Abruzzo: Bisegna, Villalago, Roccaraso, Pescasseroli dove è stato immortalato anche a giocare con i cani senza mai nuocere a nessuno, è purtroppo stato investito da un’automobile. Sulla strada statale 17 vicino a Castel di Sangro nei pressi della galleria per Roccaraso, un venticinquenne alla guida dell’auto, L.G., ha detto che il plantigrado è sbucato all’improvviso dopo una curva e che non ha fatto in tempo a frenare. Rimasto gravemente ferito nell’impatto, è morto poco dopo. La salma è stata portata all’Istituto Zooprofilattico di Isernia per l’autopsia.
Dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “La morte di Juan Carrito è responsabilità di tutti perché non si tratta solo di un drammatico incidente. L’orso è stato travolto in una zona già nota per la sua pericolosità: proprio lì era stata investita pure la madre Amarena. In quel tratto è presente solo il segnale stradale di attraversamento di animali selvatici. Perché non sono stati installati sul territorio impianti elettronici che evitano incidenti di questo genere? Una ‘disattenzione’ che è costata la vita di Juan Carrito visto che il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ne aveva già iniziato ad installarne alcuni? Valuteremo con il nostro ufficio legale le responsabilità umane del singolo cittadino insieme alla negligenza istituzionale che ha contribuito alla morte del giovane orso abruzzese diventato il simbolo della regione.”
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