31 gennaio 2023
Carlo III, il monarca del Regno Unito, si è impegnato a destinare al “bene pubblico generale”, e non alla famiglia reale, un miliardo di sterline di profitti derivanti dallo sfruttamento di sei nuovi centrali eoliche offshore di proprietà della Crown Estate.
Nel corso dell’annuale incontro di Davos 205 milionari provenienti da 13 paesi sparsi per il mondo hanno chiesto ai governi di tutto il mondo di essere tassati di più ” per aiutare miliardi di persone alle prese con la crisi del costo della vita”. Spingono per introdurre tasse sul patrimonio non per masochismo ma perché è necessario affrontare la grave situazione sociale creata dalla ” estrema disuguaglianza” che caratterizza tante società dei nostri tempi. I milionari in questione hanno inviato una lettera ai riuniti a Davos dal titolo “Il costo della ricchezza estrema” per lamentare la mancanza d’azione da parte dei legislatori a fronte di una situazione che definiscono preoccupante.
Due notizie che ci dicono di come, nonostante tutto, sopravviva il senso del sociale anche tra chi certamente non può lamentarsi delle proprie condizioni finanziarie e che, invece solo di godersi una vita assolutamente caratterizzata da agi, si preoccupa del contesto umano in cui si ritrovano comunque a fare i conti.
Colpisce la loro sollecitazione, e denuncia, per i governi che invece non intervengono. Evidentemente, altri “milionari” la pensano diversamente ed operano per la latitanza della politica. E questo nonostante sia oramai appurato che i due terzi della nuova ricchezza accumulata dall’inizio della pandemia sono andati all’1% della popolazione mondiale. Secondo Oxfam i già ricchi hanno incassato 26 trilioni di dollari alla fine del 2021. Ciò che rappresenta il 63% della nuova ricchezza totale. Il resto è andato al 99% degli esseri umani.
https://www.politicainsieme.com/i-ricchi-alcuni-e-la-responsabilita-sociale/
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