ANDREA COSENTINO TORNA al Teatro Studio di Treglio con Telemomò
Ironia, risate, ribaltamento dei messaggi tv in uno spettacolo esilarante con il quale l’attore e regista si è aggiudicato il Premio Speciale Ubu nel 2018
Treglio, 3 febbraio 2023. La stagione di “Teatro Contemporaneo 2022/23”, a cura del Teatro del Sangro/Teatro Studio di Lanciano/Treglio con la direzione artistica di Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini, prosegue sabato 4 febbraio alle ore 21:00 con “Telemomò” di Andrea Cosentino. Nei panni dell’eclettico animatore di questo canale televisivo un po’ anarchico e alternativo, Andrea Cosentino tirerà fuori dalla sua valigia parrucche, Barbie e Big Jim, animali in miniatura, gambe di manichini e libri, spaziando con battute pungenti da un programma all’altro, dall’intrattenimento alla cultura, dall’intervista alla pubblicità. Lo spettacolo si terrà presso il Teatro Studio di via Abbazia a Treglio (Chieti); prenotazione obbligatoria al numero 340.9775471.
Telemomò è la prima televisione a filiera corta, autarchica, ecologica e interattiva. È il disvelamento esilarante della povertà del linguaggio televisivo che viene mimato mediante la povertà materiale di un teatrino d’animazione artigianale. Un cavalletto sul quale è fissata la cornice bucata di un televisore, dentro cui si affacciano primi piani reali e bambole di plastica che “tribbolano” sbatacchiandosi, mezzibusti televisivi fatti di barbie senza gambe, e ancora parrucche, giocattoli, pezzi di corpo e brandelli di oggetti. Telemomò è anche il pulpito dal quale lanciare improbabili proclami politici e surreali analisi sociologiche. Se la televisione ha fatto l’Italia di oggi, di lì si dovrà passare per disfarla.
Andrea Cosentino è attore, autore, comico e studioso di teatro. Si è soliti ascrivere la sua produzione al teatro di narrazione: Cosentino apparterrebbe dunque alla cosiddetta “seconda generazione” della narrazione, insieme con Ascanio Celestini, Giulio Cavalli, Davide Enia, Mario Perrotta. Tuttavia, Cosentino arricchisce e fonde il narrare scenico con una performatività derivata dal cabaret televisivo (non a caso ha anche partecipato alla trasmissione TV di Italia 1 “Ciro presenta Visitor”). In questo, il suo lavoro sembra piuttosto accostarsi a quella “non-scuola romana” cui alcuni hanno ascritto anche Daniele Timpano ed autori-attori eclettici come il pugliese Oscar De Summa.