ESORDIO NEI PLAY-OFF con vittoria

La Deco Metalferro Amicacci Abruzzo supera 72-57 la Self Group Millennium Padova nella gara di andata dei quarti di finale.

Giulianova, 12 febbraio 2023. Un margine importante da difendere nel ritorno in programma sabato prossimo in Veneto, che deciderà l’accesso alla semifinale scudetto, sulla base della differenza canestri.

La squadra di coach Di Giusto è determinata sin dalla palla a due, con un 8-0 immediato firmato Vigoda, Cavagnini e Barbibay. I padovani però reagiscono e riportano in equilibrio il match, trovando persino il sorpasso con i canestri di Raourahi e Scandolaro, prima dell’appoggio di Benvenuto che permette all’Amicacci di chiudere avanti il primo quarto (17-16).

Gli abruzzesi iniziano forte anche il secondo quarto sospinti dalle triple di Vigoda e guidati dalla regia di Barbibay, portandosi in doppia cifra di vantaggio. Gli ospiti provano ad invertire la rotta con Casagrande ma il finale di tempo è tutto a favore della Deco Metalferro, che anche grazie alle giocate di Cavagnini può andare all’intervallo sul +15 (43-28).

La ripresa vede ancora la squadra di casa comandare il gioco, con una grande difesa e trascinata in attacco dai canestri di Barbibay e Benvenuto, ampliando il proprio margine nel corso del terzo quarto (60-39).

Si entra nell’ultimo quarto con l’Amicacci in controllo che respinge i tentativi del Padova Millennium di ridurre lo svantaggio in chiave doppio confronto, affidandosi ancora ad un Gabriel Benvenuto in grande splvero, top scorer del match con 22 punti e 10/12 dal campo. Il finale ridà qualche speranza ai veneti in vista del ritorno, che recuperano qualche punto nei secondi finali con la tripla di Boughania e Gamri in contropiede (72-57).

Un successo convincente che arriva dopo la qualificazione alle finali di EuroCup 2 ottenuta a Bilbao nella finestra europea, a confermare la crescita dei ragazzi di coach Di Giusto, contro un avversario reduce da un’ottima regular season e nonostante l’assenza per infortunio di un giocatore importante come l’azzurro Stupenengo. Poche sorprese nelle altre sfide dei quarti di finale di Serie A con le nette vittorie in gara 1 delle favorite alla vigilia Santo Stefano, Dinamo Lab e Briantea Cantù.

Tabellino

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Benvenuto 22 (5reb), Marchionni 3, Blasiotti, Messina, Minella, Cavagnini 18 (13reb), Vigoda 11 (5reb, 6ass), Baho 2, Ion, Barbibay 16 (10ass). All: Di Giusto.

Self Group Millennium Padova: Bargo 10, Foffano 5, Rado, Casagrande 9, Scantamburlo 2, Raourahi 10, Scandolaro 6, Boughania 11, Gamri 4, Leita Giovannini. All: Castellucci.

Serie A – Quarti di finale Play-off Scudetto

Gara di andata (11/02)

Farmacia Pellicanò Reggio Calabria – Santo Stefano Kos Group 72-93

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo – Self Group Millennium Padova 72-57

Menarini Volpi Rosse Firenze – Dinamo Lab Banco di Sardegna 52-71

Special Bergamo Sport Montello – UnipolSai Briantea84 Cantù 37-64

Gara di ritorno (18/02)

Stefano D’Andreagiovanni




LA FUTURA VOLLEY TERAMO torna al successo

Liquidata la pratica Bio Gustiamo Cerignola 3-0. Tre punti importanti e prima vittoria per il neo-coach Luca Nanni

Teramo, 12 febbraio 2023. Torna al successo la LG UmbyRacing Futura Teramo superando 3-0 la Bio Gustiamo Cerignola dopo appena un’ora e 15 di gioco. Le biancorosse conquistano tre punti fondamentali, muovendo la classifica, dopo aver giocato una buona pallavolo davanti ad una squadra volenterosa che ha cercato in tutte le maniere, soprattutto nel secondo set, di sbarrare la strada alle teramane.

Per Luca Nanni, neo-coach biancorosso, si tratta del primo successo da quando ha preso possesso della panchina. Il primo set ha visto le ragazze di casa dominare sin dalle prime battute, 4-0, 10-3, 20-10, fino al 25-15. Nel secondo parziale Cerignola ha alzato l’asticella, complice un calo di tensione della Futura. Ne è uscito fuori un set equilibrato  con le pugliesi avanti sino al 14-17.

Poi il muro biancorosso e le battute precise hanno fatto la differenza: fino al 20-17. La squadra ospite, però, non ha mai mollato e così si è arrivati sul 24-24, quando la Futura ha premuto sull’acceleratore vincendo 26-24. Nell’ultimo set la compagine di Nanni ha condotto facilmente 20-12, 20-14, 21-14, fino al 25-20 finale. Per le biancorosse si tratta di una vittoria importante che permette soprattutto di recuperare le forze mentali per i prossimi impegni che saranno, sabato prossimo a Bisceglie contro la Star volley ed a Pescara il 4 di Marzo, inframezzate le due partite, dal turno di riposo per il ritiro del Chieti dal campionato.

LG UMBYRACING FUTURA TERAMO     3

Peroni, Ragnoli 12, Cipriani, Di Diego 4, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo 12, D’Egidio, Mazzagatti 10, Di Carlo 9, Di Sabatino, Ventura, Lestini 13. All. Nanni.

BIO GUSTIAMO CERIGNOLA                     0

Mancini, Sollaku, Fanizzi 8, Casa 9, Mansi 5, Fracchiolla 1, Viscito 12, Cellamare 5, Puro, Frate 2, Lupi All. Tauro

ARBITRI: Santinelli (Corridonia) e Valeri (Jesi).

PARZIALI: 25-15 (28 minuti); 26-24 (28 minuti), 25-20 (25 minuti).

Patrizio Visentin




RUGBY L’AQUILA al Fattori

Vittoria di misura contro lo Us Roma. Sugli spalti il ritorno del campione neroverde Rob Louw

L’Aquila, 12 febbraio 2023.  Affermazione di misura e sofferta della Rugby L’Aquila allo stadio Tommaso Fattori contro un solido Us Roma: i neroverdi vincono 13 a 10 nella partita di recupero, rispetto a quella rimandata per neve il 22 gennaio, valevole per il campionato di serie B, girone 4.

I neroverdi dell’head coach Massimo Di Marco, accorciano dunque la classifica, agganciando il Benevento al sesto posto, con 25 punti.

La partita, in uno stadio con circa 200 spettatori sugli spalti, comincia con un minuto di silenzio in ricordo di Lorenzo Di Fabio, il tredicenne aquilano morto improvvisamente per un problema di natura cardiaca.

In tribuna un tifoso d’eccezione, il campione sudafricano Robert James Louw, ex atleta dell’Aquila Rugby dal 1980 al 1985, in Abruzzo per sciare a Campo Felice assieme ai figli, accolto a braccia aperte dal presidente Mauro Scopano, amministratore dell’Aterno gas & power, e da tanti aquilani appassionati della palla ovale.

Rugby L’Aquila interpreta subito in chiave offensiva la partita, primo acuto di Lepidi che sfiora la segnatura con un calcio in avanti, neutralizzato a pochi metri dalla meta. Ma il risultato a sbloccarlo sono gli ospiti in una delle rare incursioni nella 22 metri neroverde, con un calcio piazzato, e punteggio che si sblocca sullo 0 a 3. Occasione per rimediare a stretto giro, con una touché ai cinque metri, e successiva percussione di Corazza che sfonda le difese romane, fermato a pochi centimetri dalla meta.  Segnatura rimandata solo di qualche minuto. Rimessa trovata da D’Antonio, touche sporca, ma percussione efficace, e Capocaccia schiaccia in meta con un balzo acrobatico, all’altezza della bandierina. Non trasforma D’Antonio, da posizione molto difficile. Risultato sul 5 a 3.

Perde l’occasione tornare in vantaggio la Us Roma, con un calcio piazzato che colpisce il palo esterno. Ma a prendere il pallino della partita sono gli ospiti, con i neroverdi che soffrono anche oltre il dovuto, riuscendo a chiudere in vantaggio la prima parte della gara.

Il secondo tempo inizia sotto i migliori auspici per i neroverdi, con un altro calcio piazzato di D’Antonio. Risultato sull8 a 3. Esce Lepidi ed entra Antonelli. I padroni di casa crescono. Percussione di abilità e prepotenza di Daniele, placcato, senza riuscire a dare seguito all’offensiva. Gli ospiti però nulla possono davanti ad un ottimo Di Marco che, servito da D’Antonio, vola in meta zigzagando e lasciando sul posto quattro avversari. Non trasforma D’Antonio, risultato comunque  messo in buona sicurezza, sul 13 a 3.  Rugby L’Aquila controlla bene la gara, ma a pochi minuti dal fischio finale subisce una meta, trasformata, che porta il risultato sul 13 a 10.

Questa l’attuale classifica: Rugby Roma Olimpic 43 punti, Cus Catania 36, Frascati Rugby Club 28, Polisportiva Paganica 27, Unione Rugby Capitolina 27, Us Rugby Benevento e Rugby L’Aquila 25, Us Roma Rugby 16, Messina Rugby 15, Arechi Rugby 1 punto.

Dopo la gara, nella clubhouse terzo tempo a cura de L’Arte della pizza, di Emanuele Corazza, e infine alle ore 16, tutti davanti allo schermo della clubhouse a tifare la nazionale italiana del rugby, impegnata a Twickenham contro l’Inghilterra, nel Sei nazioni.




L’ABRUZZO IN CENTRO ASIA per una Nuova Geografia Universale

Cooperazione e sviluppo turistico internazionale nella prossima missione Explora

Teramo , 12 febbraio 2023. Venerdì 17 febbraio 2023 alle ore 11.00 presso l’Aeroporto d’Abruzzo (Pescara) si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della missione scientifica ed esplorativa ‘Tabyayabyum 2023’ (montagna sacra in Himalaya da cui prende nome la spedizione).

Gli obiettivi della missione sono: la ricerca scientifica sul DNA antico dei popoli e degli animali himalayani adattati all’ambiente ipossico; l’esplorazione dell’area oltre i 5.000 m per lo sviluppo turistico internazionale del ‘Percorso Bonatti, dal Gran Sasso all’Himalaya’.

La spedizione è organizzata dall’associazione Explora Nunaat International Odv in collaborazione con la Dreamers Destination Ltd di Kathmandu (Nepal) ed è la continuità dello storico evento del maggio 2019 che ha permesso il posizionamento della Bandiera della Regione Abruzzo in vetta all’Everest-Sagarmatha (8.848 m). La missione è supportata dalla Regione Abruzzo.

Interverranno in conferenza stampa: Vittorio Catone, Presidente SAGA Aeroporto d’Abruzzo; Davide Peluzzi, Presidente Explora Nunaat International e capo spedizione; Simona Cardinali, Consigliera della Regione Abruzzo; Daniele D’Amario, Assessore al Turismo della Regione Abruzzo; Vincenzo D’Incecco, Consigliere della Regione Abruzzo; Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Gli interventi saranno moderati dalla conduttrice Lidia Di Blasio.

La squadra Explora partirà il 30 marzo 2023 ed è composto da: Davide Peluzzi, Giorgio Marinelli, Phurba Tenjing Sherpa, Paolo Cocco, Massimiliano Tiriticco, Pthang Sherpa e portatori.

Durante la conferenza stampa verrà proiettato il video trailer del Network TV ‘Universal Geographic’ che riassume 30 anni di esplorazioni e collaborazioni universitarie nel mondo da parte dell’Explora. Nel video sarà possibile vedere alcuni momenti della salita sull’Everest.

Ispirato al geografo rivoluzionario Élisée Reclus e alla sua opera ‘Nuova Geografia Universale’, il portale web contribuirà alla comprensione della Terra e dei popoli del mondo grazie alle pubblicazioni di carattere scientifico e antropologico. Il portale web è consultabile su www.universalgeographic.it

RICERCA SCIENTIFICA

La missione scientifica prevede attività di indagine, ricerca e analisi di antropologia molecolare e archeogenetica in un’area inesplorata della Rolwaling Himal (Nepal): il massiccio della montagna sacra del Tabyayabyum. Verranno prelevati campioni di sedimenti ipotetici di resti animali e/o umani da cui verrà estratto il DNA, al fine di individuare ecologia e dinamiche delle popolazioni dell’area del Gaurishankar Everest.

La collaborazione dell’Explora con l’università di Bologna, Dipartimento BiGeA Alma Mater Studiorum, è iniziata nel 2008 con lo studio del popolo Inuit della Groenlandia ed è proseguita con i popoli del Centro Asia nelle successive missioni del 2011, 2013, 2015, 2017 e 2019.

Nel 2023 la collaborazione si amplia con il Laboratorio del DNA antico, Campus Ravenna della UniBO.

“Questo campionamento ha dato importanti risultati sull’interazione tra il genoma degli Sherpa e il loro microbioma, rivelando che la loro coevoluzione è alla base di tante patologie e di forme di adattamento all’ipossia” dichiara la Prof.ssa Donata Luiselli.

COOPERAZIONE E TURISMO INTERNAZIONALE

La decennale cooperazione internazionale tra l’Explora Nunaat International Odv e la Dreamers Destination Ltd ha già permesso in diverse occasioni di promuovere la Regione Abruzzo nel mondo: dal gemellaggio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con la Riserva Naturale del Gaurishankar, in Nepal; agli aiuti umanitari durante il terremoto 7.8 Richter del 2015; alla realizzazione nel 2017 e nel 2019 della prima via Ferrata d’Himalaya che ha messo in sicurezza i portatori al servizio di turisti, ricercatori e himalaisti; fino al posizionamento della bandiera della Regione Abruzzo in vetta all’Everest nel 2019.

L’esplorazione del massiccio Tabyayabyum, nel prossimo mese di aprile, consoliderà la cooperazione tra l’Abruzzo e il Nepal. L’interazione con le comunità locali e la documentazione video-fotografica delle valli glaciali, foreste pluviali, laghi e vette verticali del distretto del Buddismo Tantrico Himalayano svilupperanno nuove forme di turismo internazionale.

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga donerà un telefono satellitare agli abitanti, trekkers e alpinisti nel villaggio di Na (4.200 m) per rafforzare il gemellaggio Abruzzo-Rolwaling e garantire sicurezza nelle telecomunicazioni lungo il Percorso Bonatti ‘dal Gran Sasso all’Himalaya’.




INAUGURATA LA MOSTRA fotografica sull’Agricoltura

Visitabile fino al 18 febbraio, allestita nel Loggiato Riccardo Cerulli e promossa dall’ Asp 2 Teramo

Giulianova, 12 febbraio 2023. Un bel pomeriggio all’insegna dell’arte, della promozione sociale, della collaborazione tra enti, quello vissuto ieri nel Loggiato Riccardo Cerulli, a Giulianova Alta, con l’inaugurazione della mostra fotografica sull’ Agricoltura, promossa dall’ Asp 2 provinciale e allestita in quegli spazi fino a sabato prossimo, 18 febbraio.

L’evento  è stato in effetti una preziosa occasione per dimostrare come da una piena e convinta comunità d’intenti possano nascere iniziative interessanti, originali, valide sotto molto punti di vista.

Alla cerimonia, sono intervenuti il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Luigi D’Eramo, l’ assessore regionale Pietro Quaresimale, i consiglieri regionali Emiliano Di Matteo e Simona Cardinali, il Presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo, il sindaco di Giulianova e Vice Presidente provinciale Jwan Costantini, il sindaco di Atri Pierluigi Ferretti, il Presidente della Asp 2 Giulia Palestini, il professor Ezio Sciarra dell’Università D’Annunzio.

Con loro, il Maestro Giuseppe Tracanna dell’Officina dell’ Immagine, che ha messo a disposizione gli scatti degli allievi. Proprio loro, i ragazzi dietro l’obiettivo, sono stati i protagonisti di un evento che, realizzato in collaborazione con il Centro integrato per i Servizi alla Famiglia Domenico Ricciconti, ha voluto essere, per il tramite del soggetto scelto, l’Agricoltura, una testimonianza tangibile della straordinaria avventura intrapresa dall’ Asp 2 con l’esperienza della fattoria sociale Rurabilandia.

La presenza del Sottosegretario D’Eramo ha reso onore all’iniziativa e sottolineato implicitamente il valore del comparto agricolo, comparto che, come pochi altri, vive in una prospettiva di grande modernità, in virtù di una scommessa sempre più urgente su innovazione, ambiente e sviluppo sostenibile, ma conservando un cuore antico, quello della civiltà contadina, che appartiene, per storia e cultura, a tutte le comunità italiane.




UNA NUOVA UNIONE Europea

Per una nuova Europa

di Maurizio Cotta

12 febbraio 2023

Il discorso del presidente ucraino Zelenski di fronte al Parlamento europeo, e subito dopo la sua partecipazione al Consiglio Europeo, cioè l’incontro con le due istituzioni dell’Unione Europea che rappresentano la rappresentanza democratica diretta dell’intero popolo dell’Unione la prima e la rappresentanza degli stati membri la seconda, segna un momento di altissimo simbolismo politico non solo per l’Unione Europea ma anche per l’Europa più vasta che non è contenuta nei confini dell’UE e in particolare per l’Ucraina. Vedremo meglio nelle prossime settimane e mesi quali ricadute concrete avrà questo momento sulla terribile vicenda della guerra. E tuttavia nella vita politica non si deve mai trascurare l’importanza di eventi simbolici forti per la loro capacità di orientare e riorientare gli schemi mentali che poi guidano concretamente le azioni politiche.

Quale è questo simbolismo? Mi pare stia tutto nel dialogo che si propone con forza nel buio di una guerra terribile originata dall’aggressione di una grande potenza come la Russia nei confronti di uno stato più piccolo, collocato in quell’area grigia del continente che non aveva nessun forte ancoraggio politico e militare. E’ il dialogo tra uno stato europeo aggredito che non fa parte dell’Unione Europea, ma a questa si rivolge perché sente che in qualche modo non può non sentirsi parte di una Unione che non è solo un’unione economica, ma ancor prima un’unione di democrazie, di stati di diritto, di stati sociali, e che pur con tutti i suoi limiti rappresenta la più avanzata forma di organizzazione pacifica dello spazio europeo (o perlomeno di una parte molto grande di questo).

Per l’Ucraina è chiara la grande importanza di questa calorosa accoglienza da parte dell’Unione europea attraverso le sue più alte istituzioni (aggiungiamo per completare il quadro la recente visita della Commissione europea a Kiev). Conferma l’impegno dell’Unione e dei singoli stati membri alla continuazione dell’invio di aiuti militari e civili all’Ucraina per resistere all’invasione russa e ristabilire la sovranità e integrità del paese. Trasmette al Cremlino l’immagine plastica del consolidarsi dell’unità di intenti dell’UE che il leader russo sperava di incrinare.

Ma credo che non dobbiamo sottovalutare l’importanza di questo momento per l’Unione Europea stessa. Significa che l’Unione prende atto in maniera politicamente ufficiale e solenne delle sue responsabilità nei confronti dell’intero continente, anche di quelle parti che non sono nell’UE. Naturalmente non è che questo avvenga all’improvviso. Nei lunghi mesi della guerra l’Unione e si suoi stati membri hanno già più volte ribadito a parole e nei fatti concreti questa presa di responsabilità. Ma la solennità istituzionale di questa giornata dà un rilievo inedito a questa posizione.

Con la sua grande e pacifica espansione degli ultimi decenni, l’Unione europea ha acquistato una tale dimensione sul continente (e in realtà anche nel mondo) da non potersi più accontentare dello “sguardo verso l’interno”, cioè delle preoccupazioni certamente non banali che derivano dalla necessità di armonizzare 27 paesi e le loro politiche economiche e di bilancio (per non parlare di altre).

 È diventato chiaro che deve affiancargli lo “sguardo verso l’esterno”, che vuol dire prima di tutto mettere a fuoco il problema di un ordine pacifico da restaurare e costruire nel continente. Da questo punto di vista deve essere, in retrospettiva, pienamente rivalutata la positività dell’allargamento dell’Unione ai paesi dell’Europa centro-orientale (contrariamente ad una opinione diffusa presso molti che essa fosse prematura).  Pur assumendosi con quella scelta molti problemi di coordinamento interno, l’Unione europea ha contribuito a creare un’area di pacificazione in una parte importante di quella che era un’area grigia tra Ovest ed Est, aperta a molte possibili tensioni. Semmai c’è da rammaricarsi che non si siano con sufficiente attenzione e serietà considerati i problemi ben più complessi che si ponevano per il grande paese che restava fuori, cioè l’Ucraina.

Non è certo il momento di approfondire le questioni del passato anche se necessariamente nel pensare al futuro bisognerà tenere conto degli errori e omissioni preteriti.

Ora è il momento in cui la presa di coscienza da parte dei paesi dell’Unione Europea che, in un mondo in cui gli elementi di incertezza globali e regionali sono in chiaro aumento, il futuro del grande spazio economico e sociale unificato che è stato il grande risultato storico di decenni di lento e paziente lavoro non può essere garantito se l’Unione Europea non riesce a sviluppare una capacità di visione e azione che abbracci i temi della sicurezza e della pace. Questo vale oggi in maniera drammatica a Oriente con la guerra di aggressione russa ma anche verso Sud, il mediterraneo e l’Africa, che richiedono una nuova consapevolezza collettiva europea.

In questo momento storico nulla sembra di più appropriato nella sua icasticità che l’appello di Papa Francesco sulla scia dei precedenti pontefici: “Europa ritrova te stessa! Ritrova dunque i tuoi ideali cha hanno radici profonde. Sii te stessa!” (dal messaggio del 2020 per i 50 anni delle relazioni tra Santa Sede e Unione Europea).

Ciò significa ricordare che il cammino dell’integrazione europea è partito proprio da una visione politica che aveva al suo centro il problema della costruzione di un ordine di pace e sicurezza in Europa, inizialmente concentrato sul superamento dell’ostilità franco-tedesca, ma aperto ad un orizzonte più ampio. E se le contingenze storiche hanno poi reso più facile sviluppare gli aspetti economici e di unificazione dei mercati di questo progetto, la costruzione del sistema europeo non ha mai negato le valenze più ampie, le hanno semplicemente lasciate “dormire”. Oggi è giunto il momento di iniziare a completare, gradualmente ma con determinazione, la costruzione europea sul versante politico. Come spesso è successo nella storia dell’Unione Europea anche oggi è una grave crisi che da un lato evidenzia le serie insufficienze degli assetti esistenti, ma dall’altro lato sollecita e attiva le capacità potenziali dell’Unione e del suo sistema istituzionale di andare oltre lo status quo per far fronte alle nuove responsabilità.

Quali sono allora i temi da approfondire della sfida alla quale l’Unione europea ha cominciato a rispondere? Il primo tema è appunto l’assunzione convinta di una corresponsabilità nella costruzione di un ordine giusto e pacifico per l’Europa intera. Il che vuol dire anche ripensare priorità e assetti della stessa Unione Europea. Il secondo è il pieno riconoscimento che la precondizione per questo obiettivo è di contribuire con decisione a fermare e respingere il disegno di Putin di asservimento dell’Ucraina, con tutto quello che comporta in termini di aiuti civili e militari. Il terzo è quello di prepararsi a immaginare un ordine europeo nel quale anche la Russia del dopo Putin possa trovare uno spazio che rispetti i suoi giusti interessi. Un vasto programma certamente, ma questa guerra ci ha insegnato che il semplice cabotaggio non è più sufficiente. Sarà capace l’Unione Europea di affrontare questo cammino con la necessaria serietà e determinazione? Lo vedremo presto.

Maurizio Cotta

https://www.politicainsieme.com/una-nuova-unione-europea-per-una-nuova-europa-di-maurizio-cotta/




PREGARE PER LA VITA diventa reato

Prete arrestato in Gran Bretagna

di Patricia Gooding-Williams

Dopo Isabel Vaughan-Spruce, padre Sean Gough. Non si fermano gli arresti di attivisti pro-life che pregano vicino al centro per aborti della Robert Clinic a Birmingham. E, per rendere la situazione ancora peggiore, il Parlamento inglese sta per approvare una legge che criminalizza la preghiera per i non nati.

Il 7 febbraio padre Sean, un prete cattolico, è stato arrestato e imputato penalmente per «proteste e atti intimidatori verso gli utenti del servizio» in base a un Public Space Protection Order (PSPO: Ordine di Protezione dello Spazio Pubblico). In pratica, la polizia locale lo ha considerato colpevole per aver pregato, in silenzio, all’esterno di un centro per aborti a Kings Norton, durante l’orario di chiusura. Il Crown Prosecution Service (CPS: corrispondente al pubblico ministero, ndt) ha ritirato (per ora) le accuse contro padre Gough, ma ha chiarito che potrebbero essere ripresentate.

Il caso di padre Sean è analogo a quello di Isabel, la donna inglese arrestata a Birmingham lo scorso 6 dicembre per lo stesso crimine: pregare in silenzio nei pressi della Robert Clinic di Birmingham mentre era chiusa. Nel caso di Isabel Vaughan-Spruce, le accuse sono state inaspettatamente sospese il giorno prima dell’udienza in tribunale, il 1° febbraio. Il CPS ha concluso «che non c’era sufficiente evidenza per fornire un realistico quadro accusatorio». Tuttavia, è stata ammonita che le accuse potrebbero essere rinnovate in futuro qualora emergessero nuovi riscontri. Entrambi i casi rimangono aperti e irrisolti.

Isabel Vaughan-Spruce, però, non ha intenzione di lasciare la questione sospesa all’infinito. Ha dichiarato che ha intenzione di ottenere un verdetto chiaro in tribunale riguardo alle accuse contro di lei. Isabel mira a tutelare il proprio nome e proteggere altri attivisti pro-life che dovessero andare incontro a problemi analoghi in futuro. «Molti di noi hanno bisogno di una risposta sul fatto che sia ancora legale pregare in silenzio. Per questo perseguirò un verdetto riguardo alle mie accuse in tribunale», ha detto. «È vitale che io riceva chiarezza sul mio stato legale», ha affermato attraverso una dichiarazione rilasciata dai suoi avvocati dell’Alliance Defending Freedom (ADF) britannica.

La battaglia di Isabel si è fatta più difficile ora che il controverso Public Order Bill (POB: progetto di legge sull’Ordine Pubblico), che consentirebbe l’introduzione di zone cuscinetto intorno a tutte le cliniche abortiste di Inghilterra e Galles, sta per essere approvato alla Camera dei Comuni. La prima parte, sezione 10 del progetto di legge è incentrata specificamente sulle cliniche abortiste per impedire che alle donne siano proposte alternative, aiuto concreto o anche solo supporto morale e preghiera da parte degli attivisti pro-life.

L’aumento delle leggi volte a emarginare e silenziare i pro-life ha destato sconcerto in molti. Esistono già numerose leggi per tutelare la gente da comportamenti intimidatori. Oltre alla protezione prevista dall’Harassment Act del 1997, i consigli locali possono decidere di isolare per 150 metri uno specifico luogo per garantirne lo status PSPO se i residenti lamentano “comportamenti anti-sociali” nella loro zona. È quanto accaduto a Kings Norton a Birmingham, anche se le lamentele dei residenti contro gli attivisti all’esterno della clinica abortista non sono mai state circostanziate. Al contrario, l’organizzazione 40 Days for Life Birmingham mostra che sono i volontari pro-life ad essere colpiti fisicamente, a ricevere sputi, minacce e ingiurie dai residenti (non da chi fa ricorso al centro abortista), tanto che anche la polizia è stata coinvolta e in un caso un uomo ha dovuto compiere un atto di “giustizia riparativa”, cioè scrivere una lettera di scuse a un volontario pro-life per l’aggressione fisica.

Il Public Order Bill, attualmente in via di approvazione alla Camera dei Comuni, colpisce in modo particolarmente inquietante i diritti e le libertà fondamentali. Il progetto, recentemente rafforzato da un emendamento alla Camera dei Lord, mira a impedire le proteste e i “comportamenti anti-sociali” ma attacca palesemente anche la possibilità di offrire alternative all’aborto alle donne vulnerabili. Se il progetto di legge passerà così com’è, tutte le cliniche abortive diventeranno “zone cuscinetto”, escludendo indiscriminatamente i volontari pro-life nel raggio di 150 metri. Più specificamente, l’emendamento 45 del progetto di legge contiene una clausola che criminalizzerà chiunque agisca «con l’intento di, o sconsideratamente consegua l’effetto di influenzare la decisione di qualsiasi persona nell’accedere o facilitare la fornitura di servizi abortivi».

L’agghiacciante introduzione di un “reato d’opinione” nelle leggi penali britanniche offre alla polizia e agli ufficiali autorizzati ulteriori estesi poteri per reprimere comportamenti che causerebbero «fastidio, molestia, allarme o pericolo». Ma resta tutt’altro che chiaro quali siano gli specifici comportamenti che violerebbero la legge, offrendo così un significativo margine di interpretazione.

È particolarmente curioso che il progetto elenchi la preghiera sotto la voce “proteste”, come un’attività criminale se svolta in una zona cuscinetto. Ma come evidenziano i recenti casi di Isabel e padre Sean, ci sono carenze significative in una legge che non riesce a specificare quando la preghiera diventa un crimine. Da un lato, la polizia avrebbe potuto essere accusata di non attenersi alla legge se non avesse arrestato Isabel e padre Sean per aver pregato, ma d’altro canto il CPS nonostante gli sforzi alla fine ha sospeso le accuse per mancanza di prove.

Inoltre, coloro che sono stati condannati per violazione della legge, potrebbero andare in bancarotta e ritrovarsi la fedina penale macchiata. Secondo la Society for the Protection of Unborn Children, i trasgressori rischiano una multa illimitata. Se questo costituisce un miglioramento rispetto all’intento originario di infliggere alle persone fino a due anni di carcere, una multa illimitata per aver recitato un Padre Nostro per un bambino non ancora nato rappresenta una pena sproporzionata per un’attività “criminale” così modesta.

Il pericolo insito in questa legge è stato sollevato da Lord Jackson durante il dibattito alla Camera dei Lord. Riferendosi al caso di Vaughan-Spruce e di Adam Smith Connor, arrestato lo scorso novembre a Bournemouth e multato con cento sterline per aver pregato in ricordo di suo figlio abortito, ha detto che il loro arresto «ha sorpreso la gente, perché non pensavano che la preghiera silenziosa potesse diventare un crimine in questo Paese». Ha anche aggiunto che «questi casi evidenziano ulteriormente i pericoli per la libertà di espressione e di fede nelle zone cuscinetto. Dimostrano quanto rapidamente si possa giungere a considerare criminale una persona per il solo fatto che avesse determinati pensieri mentre era all’interno di una zona cuscinetto».