IMPORTANTE VITTORIA contro il Cus Catania

Rugby L’Aquila. Al Fattori finisce 32 A 10

L’Aquila, 5 marzo 2023. Oggi allo stadio Tommaso Fattori, importante e convincente vittoria per il Rugby L’Aquila, con un rotondo 32 a 10, per di più contro il forte Cus Catania, secondo in classifica, e con 5 preziosi punti conquistati.

Questo l’esito per i neroverdi dell’head coach Massimo Di Marco e del presidente Mauro Scopano, amministratore dell’Aterno Gas & power, nella 12esima giornata del campionato di serie B, girone 4

Splendido sole al Fattori, e tanto pubblico sugli spalti. I neroverdi partono dalla consapevolezza che è un imperativo fare punti e smuovere la classifica, dopo la brutta sconfitta contro la Capitolina nell’ultima già per allontanarsi dalla parte bassa della classifica.

Gli ospiti partono subito alla carica, ma il pacchetto difensivo neroverde regge botta. Ottimo spunto di Capocaccia buttato a terra a pochi metri dalla meta. A seguire touche nei 5 metri, e poi mischia, con meta di prepotenza di Antonelli annullata per un passaggio in avanti. Il risultato non si sblocca, ma il Cus Catania è sotto pressione.

Pericolo scampato dai neroverdi con un calcio piazzato degli ospiti che non entra tra i pali, e poi con un fallo che interrompe una percussione insidiosissima. Ma il Catania prende quota e impone il suo gioco con neroverdi in affanno. Fatale il vantaggio, con un calcio piazzato questa volta messo a segno, e punteggio che si sblocca sullo 0 a 3.

Ma i neroverdi, a stretto giro rimettono il punteggio in pari, con un altro calcio piazzato di Jacopo Alfonsetti.

E in finale di partita dopo una ottima percussione della mischia, i neroverdi conquistano una preziosa meta tecnica. Punteggio sul 10 a 3, e a seguire ancora una meta dopo una percussione della mischia, ad opera di Lepidi, non trasformata da Petrolati, che porta il risultato su un rassicurante  15 a 3.

La a ripresa comincia nel migliore dei modi, con  una rocambolesca meta di Suarez, che recupera l’ovale, dopo una confusa fase di gioco, a seguito di una touche fallita dei neroverdi, e un goffo tentativo di recupero palla della difesa siciliana. Siamo sul 20 a 3.

A seguire una ampia fase di gioco dove si battaglia senza acuti degni di nota, finché gli ospiti non accorciano le distanze con una meta, complice una distrazione del pacchetto difensivo, e con la trasformazione il punteggio va sul 20 a 10.

Ma il Rugby L’aquila rimette subito le cose a posto, con una bella meta di Jacopo Alfonsetti, che si invola sulla fascia indovinando un buco nella difesa, portandosi avanti l’ovale più volte con i piedi. Con la trasformazione il punteggio va sul 27 a 10.

Subito dopo l’esordio di Sergio Capaccioli, neo acquisto, gran finale con la bella meta di Petrolati, che schiva abilmente tre avversari e va a schiacciare tra l’ovazione liberatoria del pubblico. Meta non trasformata e finisce con un rotondo e inappellabile 32 a 10.




GRANDE SUCCESSO per l’iniziativa della Consulta Giovanile

Lo scorso 4 marzo che ha riunito oltre 60 ragazzi e ragazze provenienti da Gagliano Aterno, Chieti, Bisenti, Francavilla al Mare, Collecorvino, Città Sant’Angelo, Sulmona e Montebello di Bertona

Loreto Aprutino, 5 marzo 2023. Durante l’evento è stato proiettato il documentario  Vivere in Montagna di Luigi Cardi, un giovane regista di 20 anni che ha deciso raccontare l’esperienza dei ragazzi di Montagne In Movimento a Gagliano Aterno, che sta rendendo il paese aquilano un laboratorio a cielo aperto con l’attivazione della prima comunità energetica abruzzese, l’apertura di una radio di comunità ed un processo di ricostruzione materiale post sisma che viene accompagnato con quello immateriale, generando neo popolamento ed economie locali circolari e virtuose.

Dopo una prima fase pilota appena conclusa, è già ripartita una nuova edizione della Scuola NEO che porterà sei studenti a vivere a Gagliano Aterno per frequentare i percorsi di design e contributo alla ricerca etnoantropologica sul territorio e supporto ai progetti, processi partecipativi e di sviluppo di economie locali con l’amministrazione. A partire dalla loro esperienza si sono svolti dei ragionamenti collettivi che hanno portato alla luce dei nervi scoperti comuni a tutte le realtà che hanno partecipato seppure in scala diversa.

La mancanza di servizi o poca efficienza di questi, una taciuta questione di genere che mina l’abitabilità delle aree interne da parte delle soggettività più marginalizzate, la crepa sociale tra le attuali generazioni e quelle che detengono i centri di potere e la necessità di un rinnovamento radicale dei processi di coinvolgimento sociale, sono solo i principali punti che dopo questa assemblea la consulta giovanile e la proloco di Collecorvino, le associazioni Quasi Adatti di Bisenti, Futura di Francavilla e Contratto Sociale di Montebello hanno deciso di affrontare con la Consulta di Loreto Aprutino e MIM-Gagliano Aterno.

Nei prossimi giorni ci riuniremo per dare seguito ai ragionamenti collettivi e per introdurre azioni concrete. Ringraziamo tutti i partecipanti e le realtà che hanno aderito all’iniziativa, ci auguriamo di poter contare ancora sulla loro partecipazione per determinare il nostro futuro




 I CANTANTI LIRICI Vincitori

77ma Edizione Del Concorso Del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto A. Belli. Ben 10 giovani artisti si “laureano” a Spoleto, provengono dall’Italia, dalla Spagna e dall’Albania

Spoleto, 5 marzo 2023. Nella tarda serata di ieri, sabato 4 marzo 2023, dopo una lunga e impegnativa finale, la Giuria del Concorso Lirico di Spoleto ha decretato i Vincitori del 77° Concorso Comunità Europea per Giovani Cantanti Lirici del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto.

Dei 19 cantanti ammessi alla finale, ben 10 hanno trionfato, a dimostrazione dell’alta qualità delle loro voci.

Si tratta di:

1° –  Chiara Guerra, soprano di Rimini, 26 anni, con un punteggio di 9.30;

2° –  Francesco Domenico Doto, tenore di Salerno, 27 anni, con un punteggio di 9.20;

3° –  Aloisia De Nardis, soprano dell’Aquila, 23 anni, con un punteggio di 9.10;

4° –  Paolo Mascari, tenore di Roma, 25 anni, con un punteggio di 8.85;

5° ex aequo –  Dario Sogos, baritono di Sassari, 20 anni, con un punteggio di 8.75;

5° ex aequo –  Artur Vera, baritono di Berat (Albania), 24 anni, con un punteggio di 8.75;

7° ex aequo –  Suada Gjergji, soprano di Tirana (Albania), 28 anni, con un punteggio di 8.60;

7° ex aequo –  jesus Hernandez Tijera, tenore di Madrid (Spagna), 28 anni, con un punteggio di 8.60;

9° ex aequo –  Rosa Vingiani, soprano di Napoli, 27 anni, con un punteggio di 8.40;

9° ex aequo –  Mariapaola Di Carlo, soprano di Teramo, 23 anni, con un punteggio di 8.40;

Inoltre, sono risultati idonei altri cinque candidati, di seguito elencati in ordine casuale:

–  Edera Murciano soprano di Latina, 30 anni;

–  Juana Shtrepi soprano Tirana (Albania), 26 anni;

–  Luca Giovanni Failla baritono di Catania, 31 anni;

–  Virginia Cattinelli soprano di Trieste, 30 anni;

–  Marco Gazzini basso-baritono di Bergamo, 31 anni.

La Giuria era presieduta dal celebre soprano Katia Ricciarelli, grande amica dello Sperimentale e della città di Spoleto. Gli altri membri erano il tenore Giuseppe Gipali e i musicologi e giornalisti Giancarlo Landini, Michelangelo Zurletti ed Enrico Girardi, questi ultimi rispettivamente Direttore e Condirettore Artistico dello Sperimentale.

Ai Cantanti vincitori verrà corrisposta, per il biennio 2023-2024, una borsa di studio complessiva di euro 10.000, oltre al premio speciale rivolto ai primi tre classificati, i quali vincono rispettivamente 5.000, 3.000 e 2.000 euro.

Inoltre, tutti i dieci vincitori frequenteranno, sempre per il biennio 2023-2024, le due sessioni (della durata di cinque mesi ciascuna) del Corso di Avviamento al Debutto, che si terrà a Spoleto indicativamente da fine aprile a fine settembre, per poi debuttare nella Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto e dell’Umbria 2023 e 2024.

Verranno preparati minuziosamente in tutte le discipline correlate alla loro attività teatrale futura.

Avranno come docenti di interpretazione vocale il mezzosoprano Marina Comparato, il soprano Carmela Remigio, il baritono Renato Bruson, i direttori d’orchestra Marco Boemi, Marco Angius, Carlo Palleschi e Vito Clemente (per lo studio delle partiture), Raffaele Cortesi (per l’insegnamento del repertorio e interpretazione). Per l’insegnamento attoriale, Claudia Sorace, Alessio Pizzech, Andrea Stanisci e Giorgio Bongiovanni, il dott. Graziano Brozzi per Elementi di foniatria e Clelia De Angelis per trucco, parrucco e costume. Gli elementi di storia dell’opera e collegamenti letterari saranno insegnati da Enrico Girardi e Michelangelo Zurletti. 

Infine, i vincitori debutteranno nella Stagione Lirica Sperimentale 2023 e 2024, insieme ai cantanti vincitori del 2022.

La Presidenza e la Direzione del Teatro Lirico Sperimentale ringraziano i membri della Giuria e tutto il personale amministrativo, tecnico ed organizzativo.




 SEI FINALI PER CHIUDERE IL CAMPIONATO

Dopo tre settimane di pausa, la Tombesi tornerà in campo sabato prossimo a Ortona per il fondamentale scontro diretto contro il Celano. Alessio Tombesi: «Sfida importantissima, forse decisiva. In campionato come in coppa, dobbiamo affrontare ogni partita con l’obiettivo di vincere».            

Ortona, 5 marzo 2023. Dopo la sconfitta incassata a Pescara lo scorso 18 febbraio, la Tombesi ha potuto pensare solo ad allenarsi, per prepararsi al meglio al rish finale di campionato e alle Final Eight di Coppa Italia. Fermi per la sosta generale prevista per tutto il girone e poi ieri per il turno di riposo da calendario, i gialloverdi torneranno in campo sabato prossimo, davanti al proprio pubblico, per affrontare il Celano. L’importanza della sfida, autentico scontro promozione tra la Tombesi, terza a quota 41 punti, e il Celano, quarto a 37, è confermata anche dal presidente Alessio Tombesi:

«Ci aspettano sei finali, sei partite da affrontare tutte al massimo, con l’obiettivo di raccogliere sempre i tre punti. Le prossime due in particolare, contro le nostre più dirette inseguitrici, Celano e Frosinone, penso che saranno decisive, specie se dovessero arrivare risultati a noi favorevoli. Rispetto a entrambe le avversarie abbiamo, oltre ai quattro punti di vantaggio, anche una gara in meno fin qui disputata, loro devono ancora scontare il turno di riposo. Ecco perché noi dobbiamo puntare a vincere le prossime due per chiudere o quasi, in anticipo, il discorso promozione. Saranno però due partite difficilissime, contro ottime squadre. Il Celano, in particolare, ha appena dimostrato il suo valore superando 6-2 l’Academy, e ricordiamo bene la sfida, pur da noi vinta, dell’andata, su un campo dove siamo stati gli unici finora a raccogliere i tre punti. Contro una squadra forte e motivata servirà una grande Tombesi, ma sono fiducioso che i ragazzi sapranno rispondere al meglio”.

Tra la sfida al Celano e quella al Frosinone ci sarà l’impegno nelle Final Eight di Coppa Italia, nella cornice di Porto San Giorgio.

«Era uno dei nostri obiettivi stagionali, riuscire a disputare una competizione alla quale non avevamo mai partecipato. Ora ci siamo, sappiamo che affronteremo avversari di valore, ma a questo punto vogliamo giocarcela e di certo non partiamo battuti contro nessuno, anzi dobbiamo puntare a vincere. Non conosciamo ancora gli accoppiamenti e sappiamo che, nella prima partita, dovremo fare a meno di Moragas per squalifica, ma l’obiettivo della Tombesi deve sempre essere quello di vincere, in ogni partita».

La Tombesi guarda anche al futuro: punto della situazione su settore giovanile e scuola calcio?

«Siamo molto soddisfatti. Per queste categorie, come per la prima squadra, è fondamentale il contributo dell’intera società e di tutto lo staff. La scuola calcio ha raggiunto ormai numeri molto importanti, persino in crescita, e ne siamo fieri. I giovanissimi, che quest’anno hanno debuttato nel campionato di calcio a 11 provinciale, sono in lotta per accedere alla fase regionale, e sarebbe un traguardo incredibile. L’Under 15, appena creata, formata da ragazzi prevalentemente classe 2010, quindi di 12-13 anni e al debutto nel futsal, sta facendo benissimo ed è in lotta per i playoff. Stesso dicasi per l’Under 19, che credo potrà centrare anch’essa l’obiettivo playoff. Sapevamo che per l’Under 17 sarebbe stata una stagione di passaggio, con un gruppo nuovo e tanti ragazzi “promossi” in Under 19, ma sappiamo che già dal prossimo anno ci saranno nuovi innesti. Con le nuove regole imposte dalla Divisione, avere un settore giovanile attivo, che sappia produrre in casa talenti, è fondamentale, e credo che siamo sulla strada giusta».

Giuseppe Mrozek




IL DERBY È BIANCOROSSO

La  Lg Umbyracing Futura vince a Pescara 1-3

Pescara, 5 marzo 2023. La LG UmbyRacing supera Pescara in trasferta, 1-3 il finale, dopo una partita combattuta che ha visto le due squadre darsi battaglia sul parquet di via Elettra.

Parte bene la formazione di casa che impone subito il ritmo al match, sorprendendo le biancorosse 9-7, 11-8, fino al 15-9 che costringe il tecnico teramano a chiamare il primo time out. Pescara gioca bene soprattutto in difesa e Teramo soffre troppo a muro. Si arriva fino al 20-14 per le pescaresi, poi la Futura cerca la reazione fino al 23-22. Gli ultimi due punti, però, sono di marca adriatica fino al 25-22 che chiude il primo set. La reazione della squadra biancorossa non tarda ad arrivare.

Per problemi fisici sono fuori Di Carlo ed il capitano Di Paolo, in campo ci sono D’Egidio e Cipriani. Il secondo parziale vede subito Teramo avanti, anche se si gioca praticamente punto a punto 6-7, 8-10, fino all’11-15 con time out pescarese. La Futura vuole dimostrare di essere superiore ed affonda il colpo, 15-20, 18-22, fino al 18-25 finale che porta il match sull’1-1. Nel terzo parziale detta legge ancora Teramo scappando 1-5, 5-8, 12-17, 15-21.

Poi la squadra di Nanni piazza il break di 5 punti consecutivi chiudendo sul 16-25. Sul risultato di 1-2, Pescara tenta il tutto per tutto nel quarto parziale. Teramo si porta avanti 10-14, ma la squadra di casa non molla la presa costringendo le ospiti alla parità 17-17, per poi superarle 21-18. Sul 23-19 per Pescara, il set sembra indirizzato ma la Futura ha la forza di reagire nel finale, prima impattando 23-23, poi chiudendo 23-25 la partita. 

Un successo importante per la squadra biancorossa, tornata a fare punti in trasferta. Ora altro impegno difficile lontano dal Palacquaviva. Sabato prossimo le biancorosse sono attese dalla sfida con Bari.

Gada Pescara Project        1

Di Cintio, Orlando 19, Nubile 4, Ranalli, Castaldi, Patriarca 21, Angeloni, D’Olimpio, Dell’Orso 1, Pasquini 9, D’Arcangelo, Olleia 4, Trabucco, Di Febo.

Lg Umbyracing Futura Teramo 3

Peroni, Ragnoli 12, Cipriani 13, Di Diego 3, Mattucci, La Brecciosa, Di Paolo, D’Egidio 6, Mazzagatti 12, Di Carlo, Di Sabatino, Ventura, Lestini 20. All. Nanni

25-22; 18-25; 16-25; 23-25.

Patrizio Visentin




IL POEMA DELLA VITA

Recensione al volume “Bagliori planetari” di Dante Marianacci (Nino Aragno Editore, Torino, 2022)

di Enrico Tiozzo *

L’opera di Dante Marianacci è ormai troppo nota e ben oltre i confini nazionali, perché sia necessario ricordare i dati biografici e bibliografici dell’autore che da tempo è candidato al premio Nobel per la letteratura e forse in procinto di ottenerlo. Vale invece la pena sottolinearne alcune caratteristiche particolari, che la rendono unica e che servono a capire il vertice assoluto raggiunto da questo maestro con il suo lavoro più recente, Bagliori planetari, che gli assegna un posto di assoluta preminenza nella storia della letteratura.

Di poeti e prosatori, che contemporaneamente svolgono una prestigiosa attività in campi specifici come la magistratura o la diplomazia, si usa dire che scrivono per purificarsi la mente nelle pause del loro ministero, quasi come un divertimento o una sorta di voluta distrazione da impegni ben più gravi. Il fenomeno è antico. La Firenze di Dante, come ci ricorda Piero Bargellini nella sua scintillante biografia del Poeta, era ricca di medici e giuristi che nascondevano tra le pagine dei trattati e dei codici i fogli delle loro poesie d’amore. Gli esempi illustri peraltro non mancano nella letteratura contemporanea italiana e straniera, dove ben pochi poeti si sono potuti permettere il lusso di vivere solo grazie alla loro produzione in versi. Quasimodo era professore per chiara fama, Montale faceva il critico musicale e via di questo passo.

Marianacci è stato attivo per decenni al Ministero degli Esteri come direttore di importanti Istituti Italiani di Cultura all’estero, e così ha dovuto girare il mondo, ma in realtà non è mai stato un alto dirigente prestato alla produzione letteraria, ma esattamente il contrario, vale a dire un poeta, prosatore e saggista prestato alla direzione culturale. Nelle capitali straniere si muoveva con la curiosità del turista, assaporando sensazioni, assorbendo lo scorrere di quella vita. Lo ricordo a Vienna rincorrere i passanti per farsi indicare l’ubicazione esatta di un ristorante, mentre noi lo aspettavamo curiosi. La sera dopo eravamo nella casa che un tempo era stata di Metternich e dove risiedeva l’Ambasciata d’Italia, ma il suo atteggiamento non era cambiato. Il suo sguardo incuriosito era sempre uguale in ognuno di quei momenti. Ambienti e voci che avremmo ritrovato in qualcuno dei suoi libri. 

Certamente le esperienze continue di viaggi e soggiorni all’estero hanno esercitato un forte influsso sulla sua produzione letteraria. Sarebbe stato impossibile vivere anni in Irlanda, in Ungheria o in Egitto – solo per cogliere alcuni dei luoghi vissuti da Marianacci – senza restarne in qualche modo profondamente segnato. L’esperienza stessa della residenza per anni in Paesi dalla storia così ricca e diversa doveva necessariamente lasciare un segno di colori, di immagini, di sensazioni, di sentimenti, nel cuore di un poeta che nello stesso tempo è riuscito a tenere ben saldo il legame con la sua famiglia e la sua terra, quell’Abruzzo, rude e malioso, di d’Annunzio e di Flaiano, autori a cui si è dedicato a fondo, anche se i suoi diretti punti di riferimento poetico, i suoi modelli, erano altri come l’amatissimo T.S. Eliot.

Il viaggio è sempre presente nell’opera di Marianacci ma il viaggio in sé non è mai un tema direttamente visibile ma piuttosto percepibile in filigrana. Il viaggio è nella mente, nelle luci, nei colori, nelle emozioni, nei cieli vissuti in terra straniera. Così è anche per Bagliori planetari, l’opera più recente di Marianacci e il suo capolavoro.  Nel libro infatti, che è un travolgente confronto con la propria anima attraverso un poema di oltre diecimila versi, ci troviamo di fronte a un flusso ininterrotto di sensazioni, di ricordi, di pensieri.

Siamo di fronte non solo a un’intera vita ma a una resa dei conti dell’uomo con questa sua vita, in un’opera che si snoda come un romanzo, narrativamente e insieme liricamente, tra miracoli poetici, spazi siderali e concretezze che talora si toccano quasi con la mano. Un prodigio poetico, cui forse può avere marginalmente concorso il prolungato periodo di isolamento e di concentrazione dovuto alla pandemia, ma che sarebbe arrivato comunque come il punto più alto di un percorso poetico, unico e straordinario,  a ciò che l’uom più oltre non si metta.

*Professore emerito Università di Göteborg

***

Dante Marianacci è nato ad Ari (Chieti) e attualmente vive tra Pescara e il suo paese natio, dopo aver trascorso trent’anni in giro per il mondo come funzionario e dirigente dell’Area della promozione culturale del Ministero degli Affari Esteri, con lunghe soste a Praga, Dublino, Edimburgo, Budapest, Vienna e Il Cairo. Poeta, narratore, saggista, giornalista, ha pubblicato dodici raccolte di poesie, tre romanzi e numerose antologie europee di poesia, narrativa e teatro, oltre a volumi di saggistica, atti di convegni, editi in Italia e soprattutto all’estero. È tradotto in una quindicina di lingue e ha tradotto in italiano, tra gli altri, testi poetici di Lawrence Ferlinghetti, Vladimir Holub, Yang Lian, Charles Tomlinson. Ha collaborato ai programmi culturali della Rai e a numerose testate giornalistiche, italiane e straniere, oltre ad aver diretto, per quasi vent’anni, la rivista internazionale di cultura Italia & Italy. È stato vicepresidente con delega ai rapporti internazionali dei Premi internazionali Flaiano di letteratura, cinema, teatro, radio e televisione e presidente del Centro nazionale di studi dannunziani. Attualmente è presidente della Fondazione Aria, della Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio e del Club internazionale Amici di Salvatore Quasimodo.




SANTA ILDEGARDA e il digiuno

Il tema del benessere fisico strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa

di Caterina Maniaci

Roma , 5 marzo, 2023. “Ma come la pioggia a precipizio sommerge la terra, così l’eccesso di carni e vino induce l’uomo all’oltraggio dello scherno… e dagli uomini faccio nascere la moderazione, in modo che il loro corpo non venga meno e non si appesantisca per aver ingurgitato cibo più di quanto sia necessario alla vita. Sono cetra che risuona nei suoni di tutte le lodi e trapasso con la buona volontà la durezza del cuore. Quando infatti l’uomo nutre il suo corpo con temperanza, nelle sue preghiere io nel cielo faccio risuonare la cetra; e quando il suo corpo è puro per la moderazione del cibo, canto al suono dell’organo … io stabilisco un limite al cibo, affinché non si secchino gli umori dell’uomo e non trabocchino al di là della loro misura…”.

Lo scrive Ildegard von Bingen nel suo straordinario Libro dei meriti di vita. Siamo tra il 1100 e il 1170 e lei è già famosa, è consultata da pontefici, cardinali, vescovi, uomini illustri vari, oltre che da una folla di povera gente che chiede continuamente il suo aiuto.

Sempre in Liber vitae meritorum il digiuno viene menzionato nella cura di ben 29 patologie spirituali, ad esempio: “Quelli che in vita persistono in questo vizio, se vorranno rifiutare il suggerimento di questa arte del demonio e ne paventeranno il castigo, affliggano il proprio corpo secondo il tipo e grado dei loro peccati, attraverso il digiuno evitando anche bevande pregiate, secondo la giusta sentenza dei propri giudici”.

Oggi di digiuno si parla molto, a volte a sproposito. E poi adesso siamo in periodo quaresimale… sempre considerando che ormai anche tra i credenti praticanti la purificazione del corpo non è molto preso in considerazione. In Causae et Curae il digiuno, da Ildegarda, è sconsigliato in casi particolari: “Quando le persone digiunano esageratamente, in modo che non danno al corpo la nutrizione giusta e misurata, esse diventano instabili e spensierate nel loro modo di vivere, altre sono oppresse da molti e grandi disturbi. Così a volte si provocano delle catastrofi nel loro corpo, poiché gli elementi che sono dentro si svolgono disordinatamente”.

Purificazione del corpo che riequilibra anche lo spirito. In gran sintesi ecco il senso del digiunare, secondo la grandissima santa. Che per nostra fortuna oggi viene giustamente rivalutata ed è molto citata e ripubblicata. E pazienza se , come spesso accade in questi casi, si rischia la deformazione, la schematizzazione e anche il fraintendimento della sua figura e del suo pensiero.

Spesso, infatti, è rappresentata come una specie di protofemminista, ribelle e mal tollerata dai poteri maschili del suo tempo e ovviamente dalla Chiesa oppressiva. Ildegard, in realtà, è stata una donna molto rispettata e autorevole; la sua grandezza, attraverso la quale fede e umanità si fondono mirabilmente ( e non si contrappongono, così come accade sempre con le grandi personalità che costellano la storia della Chiesa e con le persone sconosciute ma straordinarie che punteggiano la vita quotidiana e non fanno

notizia). Grande studiosa della natura e dell’uomo, e potente mistica, Ildegarda – proclamata dottore da papa Benedetto XVI – ha maturato una profonda conoscenza in moltissimi ambiti, che la santa stessa ha affermato provenirle da Dio come dono particolare in grado di farle “comprendere i misteri che sono celati nell’essenza di ogni creatura”.

Certo, la sua è una storia fuori dal comune, quindi è naturale che possa accendere la fantasia di romanzieri e non solo. Stupisce, poi, la profondità e la vastità delle sue conoscenze e delle sue intuizioni. Insieme al suo sguardo alla concretezza della realtà. La questione del digiuno rientra proprio in questo schema. Come lo sottolinea un testo recentemente pubblicato dal titolo Santa Ildegarda e il digiuno, scritto da don Marcello Stanzione e Bianca Bianchini. Don Stanzione è ormai un esperto del pensiero di Ildegarda, dopo molti libri scritti sul tema.

In queste pagine viene approfondito il tema del benessere fisico – strettamente legato a quello spirituale secondo gli studi della santa – oltre a un excursus delle abitudini in voga nel periodo in cui la mistica è vissuta e a numerosi rimedi e ricette per la rigenerazione di corpo e spirito. Ricette a base di zuppe, tisane, insalate e tanti biscotti, farciti di spezie e sapori unici.

Il digiuno secondo Ildegarda, infatti, non è mai una privazione assoluta, quanto piuttosto una restrizione in cui vige la regola aurea della discretio, quindi deve essere praticato con misura, evitando digiuni eccessivi e troppo prolungati. Senza pensare a risolvere così problemi di linea, magari in visita della bella stagione.

Diverse sono le tipologie di digiuno e di dieta per ciascun individuo a seconda che sia in salute o in malattia ed è interessante sottolineare come tutte le principali religioni considerino importante la pratica del digiuno. E per i cristiani in particolar modo nel periodo quaresimale. Un modo di essere in armonia con sé stessi e con il creato.

https://www.acistampa.com/story/letture-santa-ildegarda-e-il-digiuno-21942




L’UOMO, IL COMPUTER E LA BESTIA

di Domenico Galbiati

5 marzo 2023

Ci sono correnti di pensiero che vorrebbero risolvere l’uomo nella sua “animalità”. Altre che vorrebbero, se così si può dire, sublimarlo, ricercando la dimensione del cosiddetto “trans” o “post-umano”.

Sono linee di pensiero apparentemente antitetiche, ma che, in effetti, condividono l’opzione “riduzionista”, la quale assume di poter dare compiutamente conto dell’ uomo a sé stesso, grazie alla scienza. E ciò sul presupposto naturalistico di una materialità dell’ Universo – e dunque dello stesso uomo – sufficiente a sé stessa, anche laddove si devono spiegare la coscienza ed i fenomeni – a cominciare dall’ arte – che correntemente attribuiamo alla vita spirituale. Si tratta, ad ogni modo, di due indirizzi, ciascuno dei quali nega l’altro e, soprattutto, contraddice sé stesso, intrinsecamente, cioè nel modo stesso in cui si pone. Muovono dal presupposto della mera immanenza, della pura e semplice materialità dell’ uomo e della sua stessa coscienza, ma sono mosse – sicuramente e soprattutto il secondo – da un anelito che non sanno riconoscere, eppure testimonia e documenta quella insopprimibile dimensione della trascendenza che vorrebbero negare.

In altri termini, sono manifestazioni di un processo inconscio che potremmo chiamare di tentata “immanentizzazione” della trascendenza. L’ uomo della maturità tarda e consumata ha smarrito quella dimensione della trascendenza che, però, gli è talmente connaturata da non poterne fare a meno, per cui ne costruisce dei surrogati, veri idoli e “vitelli d’oro”, che non sono, peraltro, in grado di sopportare il peso di una tale supplenza ed esplodono in mille contraddizioni.

Molti fenomeni del nostro tempo – ad esempio, certe forme di disagio giovanile – sono mossi da questa dinamica.

Stefano Zamagni richiama spesso l’argomento del “trans-umano”. Anche in questi ultimi giorni intervenendo alla inaugurazione dei corsi di teologia dell’ Università Cattolica (CLICCA QUI). Si tratta di temi che, in prima approssimazione, sembrerebbero di esclusivo carattere speculativo, in un certo senso, almeno rispetto alla sensibilità comune, astratti. Insomma, “filosofemi” che poco o nulla avrebbero a che vedere con il faticoso sferragliare della vita di tutti i giorni.

Senonché, a cominciare dall’Intelligenza Artificiale e dalle sue mille applicazioni, l’insieme delle tecnologie che afferiscono a quest’ area tematica, stanno entrando prepotentemente nella nostra vita quotidiana su più versanti, le offrono e le suggeriscono possibili nuove linee si sviluppo. Ma, soprattutto, l’uomo – sempre mistero e mai compiutamente dato a sé stesso – à perennemente alla ricerca del suo effettivo “ubi consistam”, della ragione ultima del suo vivere e del suo morire e continuamente rielabora la concezione che ha di sé, la sua immagine, anzi la sua autocomprensione. La quale risente immediatamente delle sue attitudini operative, ancor più di ciò che l’uomo fa di sé stesso e su sé stesso. C’è, insomma, una continua rielaborazione “antropologica” che viene potentemente investita dalle nuove potenzialità, garantite soprattutto dalle biotecnologie, e concerne, al di là della singolarità di ciascuno, il senso compiuto che attribuiamo al fenomeno complessivo della vita ed alla stessa storia.

Divenuto, ad un tempo, soggetto ed oggetto della sua azione, la riflessione dell’uomo su su se stesso è entrata in una spirale di specchi che riverberano l’ uno nell’altro e rendono arduo ottenere un punto di osservazione e di analisi schietto e rassicurante. Succede che la scienza se, per un verso, lo potenzia e lo rassicura, per altro, provoca una sorta di bradisismo della coscienza di sé che rende l’uomo sospettoso ed inquieto, come si evince anche dal timore e dalla disaffezione che mostra nei confronti di taluni prodotti avanzati della ricerca, a cominciare, ad esempio, dai vaccini.

Comunque, la questione si ponga, la politica farebbe bene a non aggirare questi nodi che sembrano essere il Capo Horn del nostro tempo, quel luogo tempestoso, difficile da navigare dove un oceano si scontra con l’altro, dove un umanesimo millenario è messo in discussione e cerca acque sicure che ancora non intravede.

https://www.politicainsieme.com/luomo-il-computer-e-la-bestia-di-domenico-galbiati/




SIECO INCEROTTATA non riesce ad esprimere il suo gioco

A Tuscania e subisce una sconfitta per tre set a zero.

Ortona, 5 marzo 2023.  Ortona crolla letteralmente a Tuscania in una serata che, per indorare la pillola, si potrebbe definire storta. Il primo campanello d’allarme suona già da venerdì quando Nunzio Lanci capisce che per la sfida contro i forti laziali, dovrà rinunciare all’opposto titolare Bulfon. Anche Marshall prova un fastidioso dolore ad un piede ed è in forse fino all’ultimo secondo. I piani di Coach Lanci sono quindi stravolti: Di Tullio subito in campo, Ceccoli e Pollicino in allerta rossa pronti ad entrare. Tutti con pochissimo tempo per assimilare al meglio il ruolo di titolare.

Ne risultata una Sieco a mezzo servizio e con il morale sotto ai tacchi per trovarsi a dover affrontare in una situazione di piena emergenza i tuscanesi. Le nefaste premesse, tuttavia, non scagionano l’Ortona, mai entrata veramente in gara e incapace di sfruttare al massimo uno dei suoi punti di forza: il muro. Funziona bene invece quello degli avversari che si trovano spessissimo a fermare gli attacchi di una Sieco che fatica anche in ricezione. Una ricezione ballerina porta a subire qualche ace di troppo e ad una minore precisione anche in fase di attacco. Avversari bravi a difendere e a ricostruire trovano sempre la strada libera e distanziano gli abruzzesi sin dall’inizio di ogni set.  Coach Lanci nel terzo parziale mischia un po’ le carte ma continua a girare male alla Sieco che risulta imprecisa anche dai nove metri. Addirittura, Bertoli è spostato al ruolo di opposto con Ceccoli e Pollicino ad alternarsi in posto quattro. Nulla da fare per questa Sieco che per la seconda volta in questa stagione rimane a secco di punti. Una serie di fattori, dunque che hanno impedito alla Sieco di mostrare tutto il suo potenziale proprio quando invece la situazione avrebbe richiesto un’Impavida in piena forma fisica e mentale.

Ortona parte nel peggiore dei modi. Una ricezione traballante impedisce la costruzione del gioco e due muri consecutivi regalano subito un importante vantaggio ai padroni di casa. Tanti errori individuali di Ortona, Tuscania prende subito sei punti di vantaggio e non si ferma più. Ortona non riesce ad imbastire una trama di gioco con la fase di ricezione / difesa di Ortona che scricchiola, al contrario di quella dei padroni di casa che appare in ottima forma. 

Padroni di casa che nel secondo set partono ancora fortissimi a muro: Ortona ne subisce tre su tre attacchi. Ortona non riesce ad incidere mentre Tuscania appare attenta e reattiva. Il canovaccio è sempre lo stesso. Tuscania difende su ogni pallone e mantiene un muro di altissimo livello. Questo mix risulta fatale al gioco della Sieco.

Un po’ meglio la partenza dei Ragazzi Impavidi nel terzo set  ma alla lunga sono i padroni di casa a riprendere la corsa verso i tre punti. Ortona riesce a rimanere attaccata grazie anche a Bertoli schierato come opposto

PRIMO SET

Padroni di casa che schierano in campo Leoni Palleggiatore e Onwuelo opposto. Festi e Ruffo i centrali con Corradi e Sacripanti schiacciatori. Libero Sorgente.

La Sieco risponde con il palleggiatore Ferrato e l’opposto Di Tullio. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli mentre al centro Arienti e Fabi. Libero Benedicenti.

Si parte con Bertoli al servizio ma il primo punto è di Corrado 1-0. Ricezione errata di Benedicenti mette fuori causa Ferrato e poi il muro di Festi fanno 3-0. Ancora muro di Onwuelo 4-0. Stavolta Marshall attacca e la palla sfiora il muro 4-1. Fuori l’attacco di Bertoli 7-1. Tuscania difende benissimo e ricostruisce anche meglio 9-1. Arriva un doppio ace di Marshall 10-5. Il muro di Ortona rimbalza fuori 11-6. Ancora una incomprensione in fase di ricezione, la palla finisce a terra 15-7. Di Tullio impatta sul muro a tre 16-7. Bertoli 17-9. Fuori il servizio di Corrado 21-12. Onwuelo murato da Fabi 22-14. Ci prova due volte Ferrato a metterla dentro di seconda, ma subisce il muro del 24-14. È Ruffo a chiudere il primo set 25-15.

SECONDO SET

Palla ai padroni di casa che battono con Sacripanti. Corrado trova un buon muro 1-0. Ancora muro ma stavolta di Onwuelo 2-0. Marshall trova il punto del 6-4. Ace per Corrado 8-4. Fuori l’attacco di Bertoli 9-4. Punto in pipe di Corrado 12-5. Ruffo al centro 13-6. Fuori l’attacco di Bertoli 14-6. Ace di Sacripanti 17-7. Fabi ferma Onwuelo 17-8. Di Tullio 18-11. Festi mette a terra il 21-14. Fuori il servizio di Ferrato 22-15. Invasione di Fabi 23-15. Onwuelo 24-16. Fabi sbaglia la sua battuta 25-17.

TERZO SET

Fabi attacca fuori 2-0. Onwuelo attacca fuori 2-2. Ace per Corrado 6-3. La pipe di Corrado si arrampica sulla rete e cade nel campo di Ortona 7-3. Ceccoli schiaccia fuori 9-5. Corrado trova il mani fuori del 13-9. Marshall lungo linea del 14-11. Ace di Bertoli 14-12. Ancora un ace per i padroni di casa Festi fa 19-13. Pollicino trova un buon gioco a muro 21-15. Poi Ferrato pizzica la linea al servizio 22-15. Fuori il muro di Bertoli 24-17. Fuori anche il muro di Bertoli 25-17 e partita finita.

Maury’s Com Cavi Tuscania – SIECO SERVICE IMPAVIDA ORTONA 3-0 (25-15 / 25-17 / 25-17)

Sieco Service Impavida Ortona: Fabi 5, Vindice (L) n.e, Ceccoli, Bertoli 10, Benedicenti (L) 55% Pos – 32% Perf, Iorno n.e., Marshall 7, Di Tullio 2, Arienti 7, Ferrato 2, Pollicino 1, Palmigiani n.e. Allenatore: Nunzio Lanci. Vice: Luca Di Pietro.

Maury’s Com Cavi Tuscania: Stamegna, Leoni n.e., Festi 9, Ruffo 6, Cipolloni n.e., Sorgente (L) 67% pos – 53% perf, Sacripanti 10, Corrado 18, Aprile n.e., Onwuelo 10, Licitra n.e, Parisi 1.

Durata Set: 22’ / 24’ / 24’

Durata Complessiva: 1h 10’

Muri Punto: Ortona 8 / Tuscania 8

Aces: Ortona 4 / Tuscania 6

Battute Errate: Ortona 12 / Tuscania 8

% Attacco: Ortona 27% / Tuscania 56%

% Difesa:  Ortona Pos 42% – Perf 18% / Tuscania Pos  66% – Perf 45% Arbitri: Pecoraro Sergio (Palermo) e




PLAY-OFF SCUDETTO, l’Amicacci batte Santo Stefano

Porta la semifinale alla decisiva gara 3

Giulianova, 5 marzo 2023. Vittoria esterna della Deco Metalferro Amicacci Abruzzo sulla Santo Stefano Kos Group, battuta 63-59 sul parquet del PalaPrincipi in gara 2 di semifinale scudetto, grazie ad una grande prestazione contro la favorita numero uno al titolo.

La squadra abruzzese si porta al comando già nel corso del primo quarto, prendendo un discreto margine trascinata dai canestri nel pitturato di Benvenuto e Cavagnini, in grande giornata (7-19).

Nel secondo periodo l’Amicacci risponde colpo su colpo ai tentativi di rimonta della squadra di casa, affidandosi alla sapiente regia di Vigoda e sempre con un Matteo Cavagnini protagonista in fase di realizzazione. Il vantaggio ospite tocca il +15 ma la Santo Stefano chiude il primo tempo in fiducia grazie a due canestri consecutivi di Sabri Bedzeti (24-35).

La squadra di casa rientra dagli spogliatoi determinata, ritrovando continuità offensiva. La Deco Metalferro controlla affidandosi alla vena offensiva di Shay Barbibay, ma negli ultimi secondi del terzo quarto i marchigiani si avvicinano pericolosamente, andando a segno con Bedzeti e Giaretti, dopo una brutta palla persa (44-50).

L’inizio dell’ultimo periodo vede la Santo Stefano portarsi a contatto con sei punti consecutivi di Andrea Giaretti, sempre pericoloso dalla distanza. Le due squadre si danno battaglia su ogni pallone: l’Amicacci va a segno di caparbia con Benvenuto e Barbibay tornando a +6 ma soffre ancora in attacco subendo il nuovo ritorno dei padroni di casa, con Miceli che infila il tiro che vale il -1. Si entra negli ultimi due minuti con la tensione alle stelle ma la squadra di coach Di Giusto mantiene la freddezza e trova con Gabriel Benvenuto un canestro più che fondamentale. Dall’altra parte la Santo Stefano e vanifica i suoi ultimi attacchi permettendo agli abruzzesi di resistere e portare la serie alla bella.

Si gioca tra due settimane, sabato 18 marzo sempre sul parquet di Porto Potenza Picena. Per la Deco Metalferro Amicacci Abruzzo servirà un’altra impresa, ma il può guardare a gara 3 con maggiore fiducia e consapevolezza. La vincente della serie troverà in finale scudetto l’UnipolSai Briantea84 Cantù, che ha battuto in casa la Dinamo Lab Sassari, chiudendo i giochi sul 2-0.

Tabellino

Santo Stefano Kos Group: Gray 5, Ghione 8, Tanghe 8, Griffith-Salter, Boccacci, Veloce, De Deus, Miceli 6, Giaretti 15, Bedzeti 19, Raimondi, Lopez. All. Ceriscioli.

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Benvenuto 11 (8reb), Marchionni 2, Blasiotti, Messina, Minella, Cavagnini 25 (12reb), Vigoda 4 (5ass), Hawtin, Baho, Greco Brakus, Barbibay 21 (6reb). All. Di Giusto.

Serie A – Semifinali Play-off Scudetto

GARA 2 (04/03)

Santo Stefano Kos Group – Deco Metalferro Amicacci Abruzzo 59-63 (1-1)

UnipolSai Briantea84 Cantù – Dinamo Lab Banco di Sardegna 59-47 (2-0)

GARA 3 (18/03)

Santo Stefano Kos Group – Deco Metalferro Amicacci Abruzzo (ore 15)

Stefano D’Andreagiovanni – Area Comunicazione Amicacci Abruzzo / Foto: Daniele Capone