MAGAZZINI AGRICOLI ESCLUSI dal pagamento della tassa sui rifiuti
Il Comune di Ortona restituirà le somme che erroneamente ha fatto pagare agli agricoltori nel 2021 e nel 2022?
di Gianluca Coletti
Ortona, 9 marzo 2023. Il 1° gennaio 2021 è entrata in vigore la nuova classificazione dei rifiuti che ha modificato radicalmente l’applicazione della relativa tassa (TARI) sulle attività produttive. Da sempre la regola generale è l’esclusione dall’applicazione del prelievo delle sole superfici di aree in cui si generano rifiuti speciali.
Il D.Lgs. n. 116/2020, in attuazione delle direttive (UE) 2018/851 e (UE) 2018/852 in materia di rifiuti e imballaggi ha modificato il D.Lgs. n. 152/2006 (Testo Unico dell’Ambiente – TUA), ridefinendo le nozioni di rifiuti urbani, di rifiuti simili agli urbani e di rifiuti speciali determinanti per l’individuazione delle superfici escluse.
Fino al 2020 l’individuazione dei rifiuti speciali prodotti dalle utenze non domestiche assimilabili agli urbani, tra cui quelli derivanti dall’esercizio di attività agricole, era di competenza dei comuni che, applicando dei criteri quali-quantitativi definiti dalla normativa statale, provvedevano all’assimilazione e al conseguente assoggettamento delle superfici al prelievo TARI (in precedenza TARES e TARSU).
Dal 2021, invece, le definizioni di rifiuti urbani e di rifiuti delle utenze non domestiche simili per natura e composizione agli urbani sono unicamente quelle previste dalla normativa statale, con abrogazione dell’art. 198, comma 2, lett. g del TUA, che prevedeva l’assimilazione da parte dei comuni dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani.
L’art. 183, comma 1, lett. b-ter, punto 2, del TUA prevede, infatti, che sono rifiuti urbani anche quelli indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti da utenze non domestiche che sono simili per natura e composizione ai rifiuti domestici, come indicato nell’allegato L-quater al TUA, prodotti dalle attività riportate nell’allegato L-quinquies dello stesso TUA.
L’Allegato L-quater prevede, comunque, che rimangono esclusi dai rifiuti simili agli urbani quelli derivanti da attività agricole e connesse di cui all’articolo 2135 del codice civile e il successivo Allegato L-quinquies esclude le attività agricole e connesse di cui all’articolo 2135 del codice civile dall’elenco delle attività di utenze non domestiche che producono rifiuti simili agli urbani.
L’art. 183, comma 1, lett. b-sexies, dispone, inoltre, che i rifiuti urbani non includono i rifiuti della produzione dell’agricoltura, considerati sempre rifiuti speciali ai sensi del nuovo art. 184, comma 3, lett. a.
Il vigente Regolamento TARI del Comune di Ortona, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 30 del 12 giugno 2014, prevede che sono esclusi dal tributo i locali e le aree per i quali non sussiste l’obbligo dell’ordinario conferimento dei rifiuti urbani e assimilati per effetto di norme legislative (art. 44, comma 5) e che il contribuente ha diritto al rimborso o alla compensazione delle somme versate e non dovute entro il termine di 5 anni dal pagamento (art. 8, commi 1 e 5).
Infine, anche l’art. 48 del vigente Regolamento comunale per il servizio di igiene ambientale, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 76 del 14 novembre 2000, dispone, comunque, l’applicazione delle leggi nazionali e regionali di disciplina della materia.
Il Ministero della Transizione ecologica, con una nota del 12 aprile 2021, ha fornito anche chiarimenti sull’applicazione della TARI, proprio in considerazione delle importanti modifiche normative intervenute con l’approvazione del D.Lgs. n. 116/2020.
Subito dopo l’insediamento del nuovo Consiglio comunale a luglio 2022, i Consiglieri comunali di opposizione purtroppo hanno avuto conferma che il Comune di Ortona ha continuato a far pagare la TARI sugli immobili strumentali all’attività agricola, nonostante la normativa intervenuta a settembre 2020 ne avesse escluso l’assoggettabilità a decorrere dal 1° gennaio 2021.
Il 6 ottobre 2022 il Consiglio comunale ha, quindi, approvato una mozione dell’opposizione in cui i Consiglieri comunali di maggioranza, addirittura, hanno voluto espressamente riconoscere l’errore commesso dall’Amministrazione comunale, in particolare dall’assessore Marcello Di Bartolomeo, responsabile politicamente del bilancio e dei tributi, dando mandato al Sindaco, alla Giunta comunale e al dirigente competente di prevedere le modalità per la richiesta dei rimborsi o per l’applicazione delle compensazioni, “al fine di evitare inutili e dispendiosi contenziosi per l’ente e per i cittadini che hanno pagato somme non dovute”.
Ad oggi gli agricoltori hanno assistito solo al silenzio o, peggio, a tentativi di disinformazione da parte dell’Amministrazione comunale sulla vicenda e, soprattutto, sulla proposta dell’opposizione di procedere ai rimborsi, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale.
Per questo i Consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza ed Emore Cauti, insieme all’ex assessore ai lavori pubblici Domenico De Iure e al responsabile del dipartimento agricoltura di Fratelli d’Italia Lorenzo Crudele, hanno ritenuto necessario organizzare degli incontri sul territorio per informare gli agricoltori e per fornire la modulistica necessaria per richiedere i rimborsi della TARI pagata e non dovuta.
Si sono tenuti già degli incontri molto partecipati a Villa Torre, a Ripari, a Villa Iubatti e a Villa San Leonardo. Nelle prossime settimane sono previsti ulteriori incontri a San Donato, a Villa Grande, al Foro, a Villa San Nicola, a Villa San Tommaso, ad Aquilano, a Civitarese e a Colombo.
La maggioranza che governa la Città, che di fatto in questa consiliatura non ha mai iniziato ad amministrare sul serio, è in profonda crisi anche per la vicenda della TARI non dovuta che è stata fatta pagare agli agricoltori e, in particolare, per la questione del reperimento delle risorse di bilancio necessarie alla copertura finanziaria per procedere ai rimborsi.
Attualmente all’interno della maggioranza ci sono tre posizioni distinte e distanti per finanziare i rimborsi agli agricoltori: alcuni amministratori comunali, in contrasto con la disciplina in materia, vorrebbero aumentare le tariffe della TARI 2023 alle altre utenze domestiche e non domestiche; altri vorrebbero aumentare l’addizionale IRPEF prevedendo per il 2023 l’aliquota massima; alcuni Consiglieri comunali, con senso di responsabilità, vorrebbero correttamente utilizzare le risorse di parte corrente del bilancio 2023 rinunciando ad eventi, a manifestazioni e ad altre iniziative non prioritarie che negli ultimi anni hanno comunque assorbito importanti risorse di bilancio.
La maggioranza che attualmente governa la Città riuscirà a restituire le somme che erroneamente il Comune di Ortona ha fatto pagare agli agricoltori nel 2021 e nel 2022?
Il comparto agricolo ortonese, già messo a dura prova dalla grave crisi della storica Cantina Sociale di Ortona, merita sicuramente maggiore attenzione da parte degli amministratori comunali. Purtroppo, negli ultimi anni l’agricoltura, uno dei principali comparti economici della nostra Città, è stata lasciata completamente all’abbandono da parte di chi amministra la Città e la vicenda della TARI sui magazzini agricoli ne è solo un esempio, forse il più clamoroso!
La rinascita della Città di Ortona, ormai relegata al ruolo di comparsa nello scenario provinciale e regionale, passa sicuramente anche dal recupero, in chiave moderna e innovativa, della tradizionale vocazione agricola della nostra comunità.
Ortona, infatti, nonostante l’Amministrazione Castiglione, ha ancora enormi potenzialità di sviluppo, avendo un ruolo centrale di interconnessione tra tre sistemi urbani. Verso l’area metropolitana Chieti – Pescara, con le potenzialità del porto a sostegno delle attività produttive, sulla costa fino a San Salvo, con la Via Verde della Costa dei Trabocchi, per favorire il turismo, verso l’interno, lungo la Marrucina fino ad Orsogna, con un ruolo fondamentale nell’economia vitivinicola regionale.