La dedica ad un magistrato ucciso dalla mafia
Pescara, 9 marzo 2023. L’uomo, il giudice, l’esempio è il significativo sottotitolo dato alla mostra Sub Tutela Dei, dedicata al magistrato Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato dalla Chiesa il 9 maggio 2021. Sub Tutela Dei – Rosario Livatino, l’uomo, il giudice, l’esempio è promossa da: Libera associazione forense, Centro studi Rosario Livatino, Centro culturale Il Sentiero e ospitata al Meeting di Rimini la scorsa estate, è stata presentata oggi, giovedì 9 marzo, nella sala giunta del Comune di Pescara.
All’incontro hanno partecipato Carlo Masci, sindaco di Pescara; Maria Rita Carota, assessore alla Cultura del Comune di Pescara; Giancarlo Di Vincenzo, prefetto di Pescara;
Angelo Mariano Bozza, presidente Tribunale di Pescara; Tiziana Venditti, dell’Ufficio scolastico di Pescara; Riccardo Bàrbera, comandante provinciale dei carabinieri di Pescara; Casto Di Bonaventura, presidente Csv Abruzzo Ets.
Hanno mandato messaggi di saluto Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo; Fabrizia Ida Francabandera, presidente Corte di Appello dell’Aquila; Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo e presidente regionale per l’Abruzzo dell’Associazione nazionale Comuni d’Italia.
L’esposizione si avvale di numerosi patrocini, tra cui Regione Abruzzo, l’Ufficio scolastico regionale, tutte le Province abruzzesi, i Comuni dei quattro capoluoghi e di Avezzano, la Ceam (Conferenza episcopale Abruzzo e Molise), l’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, le diocesi di Teramo-Atri e di Avezzano, le fondazioni Tercas e PescarAbruzzo, l’università di Teramo, i tribunali di Avezzano, Chieti, Pescara, Teramo; il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Teramo, il Forum del Terzo settore.
Media partner: VDossier.
In collaborazione con Caritas, Libera, l’Unione giuristi cattolici di Pescara e Teramo, l’Associazione genitori, Prossimità alle istituzioni, Cosma, premio Borsellino, Arci, Legalità cultura e territorio.
«Abbiamo scelto Sub Tutela Dei», espone Di Bonaventura, «perché nella promozione e valorizzazione del volontariato non possono non trovare spazio gli ideali di bellezza, di verità e di giustizia che abitano il cuore dell’uomo. Il volontariato, infatti, non risponde direttamente al bisogno ma alle persone e, facendo ciò, incontrano il bisogno che le persone manifestano. Possiamo affermare, infatti, che senza ideali profondamente radicati nel cuore umano anche la legalità, come ogni altra virtù umana, rischia di restare una vuota affermazione. La vita del giudice Livatino testimonia cosa sia vivere per qualcosa di più grande della gloria umana e cosa sia donare sé stessi a questo ideale. Tutto ciò, a mio parere, si vede benissimo nella mostra che, nel suo percorso regionale, vuole essere segno per tutti coloro che la visiteranno, in particolare per i giovani, di come si possa vivere lo studio il lavoro e la famiglia con quella pienezza di senso che sembra spesso sfuggire dalle nostre dita. Tante saranno», continua il presidente del Csv Abruzzo, «le classi delle scuole secondarie che, attraverso la mostra, potranno approfondire la storia sociale, culturale e civile del nostro Paese. In particolare, alcuni studenti, debitamente formati, avranno il ruolo di apprendisti Ciceroni e guideranno i visitatori nel percorso della mostra».
«Ringrazio di cuore il Csv Abruzzo Ets per la sua bellissima idea di portare la figura di Rosario Livatino non solo in diverse città, ma anche nelle scuole, attraverso il progetto Apprendisti Ciceroni», ha detto Roberta Masotto (Libera associazione forense) curatrice della mostra, «Credo che i giovani abbiano un grandissimo bisogno di modelli di riferimento positivi e il giudice Livatino è un esempio per tutti. Mi auguro che coloro che incontreranno questa figura possano esserne affascinati come lo siamo stati noi curatori della mostra».
La mostra prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso. Una parte importante è dedicata al testimone Piero Nava, direttore commerciale lombardo, che il 21 settembre 1990 si trovava in Sicilia per un viaggio di lavoro. Assistette, dallo specchietto retrovisore della sua auto, all’attentato che portò all’esecuzione del magistrato Livatino da parte dei mafiosi. Fu lui ad avvisare le forze dell’ordine e riferì quanto aveva visto. In un periodo in cui non esistevano disposizioni sui collaboratori di giustizia, Nava, cittadino onesto e testimone, non pentito, ha visto la propria esistenza stravolta. Ha perso il lavoro ed è ancora oggi costretto a nascondersi con tutta la sua famiglia, cambiando spesso città e generalità. «Quel giorno», ha detto Nava, «Livatino è morto ma io sono scomparso».
Sub Tutela Dei – Rosario Livatino, l’uomo, il giudice, l’esempio
Le esposizioni si terranno a:
Chieti 21 – 31 marzo, museo Barbella, via De Lollis, 10
dalle 9 alle 13, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 19 (chiuso lunedì 27)
Pescara 12 – 19 aprile, Aurum, largo Gardone Riviera
dalle 9 alle 14 e dalle 15.30 alle 19.30
Avezzano 22 aprile – 3 maggio, sala conferenze Montessori, via Genserico Fontana, 6
dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19
Teramo 6 – 14 maggio, Sala espositiva comunale, via Nicola Palma
dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19
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