… che si occupi di ciò che è trascurato a destra come a sinistra
di Giancarlo Infante
15 marzo 2023
Mario Giro ha commentato il recente sondaggio che raccoglie l’auspicio di circa il 25% degli elettori per la nascita di quello che è definito un partito cattolico. Un’espressione che sicuramente dev’essere corretta in ispirazione cristiana in modo da allontanare ogni rischio di far pensare che si voglia dare seguito alla nascita di un qualcosa di confessionale.
Certamente colpisce il dato numerico. Sta a cavallo dei voti raccolti un secolo fa da don Luigi Sturzo, con il suo appena nato Partito Popolare (20,5%), e quello della Dc prima che sciogliesse le fila trent’anni fa (29,66%). A conferma dell’esistenza di quello che un tempo sarebbe stato detto uno zoccolo duro di un pensiero politico e di un atteggiamento culturale e sociale di un intero mondo che anela al riconoscimento di una propria specificità. Invece, completamente emarginato dal sistema bipolare e da leggi elettorali inique e al limite della costituzionalità.
Mario Giro, uno dei principali esponenti di Sant’Egidio e della sua filiazione politica che si chiama Demos, individua sinteticamente, ma efficacemente, quelli che sono i motivi in grado di giustificare la continuità con quelle esperienze di presenza politica che hanno dato vita al popolarismo, prima, e al cristianesimo democratico, dopo: ciò che non è preso in considerazione né dalla destra né dalla sinistra. E lungo potrebbe essere l’elenco delle questioni che caratterizzano la particolarità e, dunque, l’autonomia di un pensiero, la postura politica, la tensione solidale, il credo nella forza dell’autonomia amministrativa e, pure, di una gestione della cosa pubblica che crede nell’inclusione e nella cittadinanza attiva.
Non solo questo sondaggio, che tra l’altro giunge dopo numerosi altri dello stesso tenore, ma tanti ancora sono i segnali che giungono per quello che Giro prospetta ai fini di una possibile comune riflessione. Egli giustamente dice: politica e non pre-politica.
Come ricorda la nostra zebretta è il motivo per cui sono nati, prima, Politica Insieme e, poi, INSIEME. Non è un caso che stiamo creando rapporti e relazioni sia a livello nazionale con gli amici della Piattaforma Popolare ed altri interessati alla creazione di una valida alternativa al sistema bipolare che ha impoverito l’Italia sotto molti punti di vista, sia nei territori con quel mondo dell’autentico civismo che condivide spesso, assieme, i valori e la forza di un’ispirazione e la ricerca di una politica vicina e propria della gente.
Dunque, benvenuto anche a Mario Giro e agli amici di Demos co-partecipi con tanti altri del ragionamento e l’impegno concreto comune per rimettersi in campo in maniera organizzata.
INSIEME nel corso del proprio congresso nazionale ha recentemente elaborato un documento politico che individua alcuni impegni immediati. Temi come quelli del presidenzialismo e della rigenerazione della nostra democrazia, dell’autonomia differenziata che rischia di aumentare i fattori di squilibri sociali e geografici, della restituzione della dignità all’intero mondo del lavoro, e a questo proposito abbiamo lanciato l’idea di una riscrittura di uno Statuto del lavoro, il rispetto integrale della Vita come fondamento delle libertà, sono resi urgenti dalle condizioni del Paese e dal dibattito in corso in cui i cattolici sono stati sostanzialmente ininfluenti.
C’è dunque un’ampia area di temi e di programmi e progetti su cui c’è la possibilità di verificare il comune coinvolgimento di un’area intenzionata, sulla base di una proposta progettuale, a puntare ad una sua ricomposizione.
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