TORNEO DELLA DISPUTA prima gara a Roma

Vincitori liceo classico e liceo scientifico Melchiorre Delfico di Teramo

Teramo, 23 marzo 2023. Si sono svolti a Roma, ieri, i primi incontri del girone territoriale del Torneo della disputa Dire e contraddire, la tradizionale competizione nazionale oggetto di protocollo d’intesa tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Forense e a cui l’Ordine degli Avvocati della provincia di Teramo, anche quest’anno, ha aderito con il Liceo Classico e il Liceo Scientifico Melchiorre Delfico di Teramo.

Le gare si sono svolte nella sede dell’Ordine degli Avvocati di Roma, all’interno del palazzo di giustizia (il Palazzaccio) di piazza Cavour.

Gli studenti del Liceo Classico e del Liceo Scientifico Melchiorre Delfico si sono confrontati rispettivamente con gli alunni del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e del Liceo Seneca di Roma sulla celebre frase di Honoré De Balzac “L’eguaglianza sarà forse un diritto ma nessuna potenza umana saprà convertirlo in un fatto”.

Gli alunni delle scuole teramane hanno sostenuto le proprie tesi con argomentazioni valide e convincenti, dando dimostrazione di grande abilità oratoria e riuscendo così ad avere la meglio sui colleghi di Roma.

“È stata una giornata densa di emozioni per gli studenti teramani – dichiara la consigliera Giulia Forlini, referente per i progetti di legalità nelle scuole – che hanno messo a frutto in maniera eccellente il lavoro preparatorio svolto a scuola con l’affiancamento dei docenti e degli avvocati. Una competizione, quella del Torneo della disputa, che rivela tutta la sua valenza formativa in quanto si propone come obiettivo quello di trasmettere agli studenti le tecniche per argomentare e contro argomentare in maniera efficace ed efficiente mediante un discorso ordinato e modulato a ritmo di ethos, logos e pathos”.

“Con il Torneo della disputa – è il commento del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Antonio Lessiani – l’Avvocatura si assume la responsabilità e l’impegno di essere vicina ai giovani per insegnare loro a comunicare in maniera corretta nel rispetto del pensiero altrui, affinché la disputa da luogo di scontro si trasformi in luogo di incontro”.

La prossima gara, che si svolgerà presumibilmente nei primi giorni del mese di aprile, vedrà i ragazzi dei due licei teramani confrontarsi su una frase di Nelson Mandela che recita: “Quando a un uomo è negato il diritto di vivere la vita in cui crede questi non ha altra scelta che diventare un fuorilegge”.




L’ISA CON ANDREA BACCHETTI

A Teramo, L’Aquila e Campobasso. Venerdì 24 marzo, ore 18.30 Teramo – Aula Magna Università degli Studi di Teramo. Sabato 25 marzo, ore 18.00 L’Aquila – Ridotto del Teatro Comunale V. Antonellini. Domenica 26 marzo, ore 18.00 – Campobasso, Teatro Savoia

L’Aquila 23 marzo 2023. Un gradito ritorno quello del pianista Andrea Bacchetti sul palco dell’ISA in occasione dei prossimi tre concerti, da venerdì 26 marzo 18.30 presso Magna dell’Università degli Studi dei Teramo nell’ambito della stagione della Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”, a Domenica 26 marzo alle 18.00 a Campobasso per il cartellone degli Amici della Musica di Campobasso. Sabato 25 marzo, come d’abitudine, appuntamento all’Aquila (ore 18.00, Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”) per la 48° stagione dei concerti ISA.

Sul podio Ernesto Colombo a cui è affidata la direzione di “Classico e Neoclassico”, una produzione che, partendo dal Concerto n. 25 in do maggiore K. 503 di Wolfang Amadeus Mozart, genio che rappresenta la massima espressione musicale del classicismo, propone una riflessione sulle influenze che lo splendore artistico di questo periodo ebbe sulle opere di epoche successive fino al Novecento quando autori di primo piano nel panorama mondiale tornarono a confrontarsi con gli elementi tipicamente classici. È il caso, ad esempio, dei Balli per piccola orchestra di Nino Rota inseriti in programma insieme alla Sinfonia n. 1 in re maggiore detta “Classica” di Sergej Sergeevič Prokofiev che invece coniuga la volontà dell’autore da un lato di misurarsi con le strutture e gli schemi settecenteschi, dall’altro quello di fornirne una lettura moderna, “aggiornata” con le conquiste maturate nel linguaggio musicale.

Afferma Ettore Pellegrino, direttore artistico ISA: “L’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese è al lavoro questa settimana con vivo entusiasmo. Dopo lo straordinario concerto dello scorso anno con la direzione di Daniel Oren, siamo felici di tornare ad esibirci a Teramo nella stagione della Società ‘Primo Riccitelli’ diretta dal M° Nazzareno Carusi che ringrazio personalmente per aver rinnovato il rapporto di stima e collaborazione che lega da tempo le nostre istituzioni. Torniamo con un programma di grande bellezza con opere di un trio incredibile di compositori – Mozart, Rota e Prokofiev – ospitando un pianista di grande talento: il M° Andrea Bacchetti, noto anche al grande pubblico per le sue partecipazioni a trasmissioni televisive di successo. Speriamo che il pubblico di Teramo, quanto quello dell’Aquila e di Campobasso, apprezzerà anche questa volta la nostra proposta”.

I protagonisti Il pianista Andrea Bacchetti ha iniziato la sua carriera di giovanissimo, con il debutto a 11 anni nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano con i Solisti Veneti. Allievo di Luciano Berio, alla sua formazione musicale hanno contribuito anche musicisti come Herbert von Karajan e Nikita Magaloff.

Negli ultimi 20 anni si è esibito nelle massime istituzioni e festival di tutto il mondo in recital solistici e con orchestre internazionali di rilievo, prendendo parte a tournée nei paesi dell’America del Nord e del Sud, oltre che in Giappone. Oltre a dedicarsi all’attività di concertista, Bacchetti si impegna in diversi progetti discografici e si fa conoscere al grande pubblico italiano partecipando a trasmissioni televisive di successo come quelle di Piero Chiambretti.

Il direttore Ernesto Colombo, fra i più interessanti della sua generazione, vanta un curriculum di grande prestigio e una fitta agenda per i prossimi mesi alla guida di realtà orchestrali italiane di grande importanza.

Sia per il concerto dell’Aquila che per quello di Teramo, i biglietti possono essere acquistati in prevendita su ciaotickets.com e nelle rivendite autorizzate. Per entrambe le date il botteghino del luogo del concerto aprirà alle ore 17.00. Per info www.sinfonicaabruzzese.eu




APPARATI: L’EFFIMERO E ALTRI MONDI in mostra a Pescara con Giulio Rigoni

A Ceravento, dal 25 marzo al 20 maggio, la personale dell’artista romano

Pescara, 23 marzo 2023. Strutture fantastiche, un tempo utilizzate come espedienti scenografici per feste e spettacoli barocchi. Gli apparati diventano protagonisti e filo conduttore di una mostra, le cui opere sono ideate e concepite per studiare la relazione che l’uomo instaura con queste strutture e gli elementi che le compongono. È proprio “Apparati” il titolo della personale dell’artista romano Giulio Rigoni, che sarà ospitata dal 25 marzo al 20 maggio a Ceravento, area di condivisione dell’arte e spazio culturale di Pescara.

L’evento inaugurale si svolgerà sabato 25 marzo, alle ore 17:00, alla presenza dell’artista. Poi la mostra sarà visitabile il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 17:00 alle 19:00 e il venerdì e il sabato su appuntamento.

In un percorso avvincente ed emozionante, che si compone di dipinti a olio di varie dimensioni e disegni su carta, Giulio Rigoni narra, con l’eleganza, la delicatezza e la magia che caratterizza tutta la sua produzione artistica, il rapporto tra l’uomo e l’apparato, inteso come oggetto effimero. In “Apparati” decorazioni e forme si combinano nella maniera più varia, libera e disinvolta. Costruzioni avvolte da vapori oppure arricchite da strani orpelli, pezzi classici che si innestano con elementi di altra epoca e provenienza.

Ancora una volta la ricerca pittorica di Giulio Rigoni passa per l’antico, ma da qui si discosta rapidamente entrando in un mondo altro, una quinta dimensione, dove gli oggetti e le persone, grazie all’abile utilizzo dei colori e dei contrasti, sembrano muoversi nel silenzio assoluto del senza tempo, in un futuro antico, attirando la curiosità dell’osservatore e, soprattutto, invitandolo a sognare.

“Nel variegato mondo dell’arte contemporanea, alcune personalità più di altre, riescono con la propria opera a sollecitare la fantasia di chi osserva – scrive, nel suo testo, Maria Letizia Paiato, storico e critico dell’arte – È questo il caso di Giulio Rigoni che con i suoi apparati conduce lo spettatore verso mondi lontani, luoghi intrisi di una profonda cultura letteraria, che oscilla fra scenari d’ispirazione cortese ma anche barocca, lasciando spesso in chi guarda un forte dubbio sul ‘tempo’. I dipinti di Rigoni non hanno trama. Ciascuno è un’isola dove lo spettatore sovrappone le proprie emozioni ai soggetti, moltiplicando all’infinito le possibili espressioni della verità che oscillano costantemente fra sogno, fantasia e visione. Il rapporto tra l’uomo e l’apparato e l’oggetto effimero, altro non è – conclude – che una precisa idea di mondo, quella che non accetta il piegarsi dell’umanità alla sola ed esclusiva razionalità”.

Per informazioni è possibile scrivere a info@ceravento.it o contattare il numero 393.9523628.

GIULIO RIGONI

Nato a Roma nel 1976, Giulio Rigoni inizia a dipingere da autodidatta riuscendo ben presto a raggiungere uno stile molto personale che lo rende facilmente riconoscibile. Una pittura raffinata ed intimista a cavallo tra antico e moderno che attira velocemente su di lui la stima e l’interesse soprattutto del mondo del collezionismo privato. Diversi i riconoscimenti internazionali, tra cui la Biennale di Dakar, mostre a Boston, Parigi e recentemente a Londra. Nella ricerca di equilibrio tra estetica classica e modo di concepire le forme in chiave contemporanea, la sua arte si carica di immagini irreali, spesso incantate, sospese in atmosfere che ci suggeriscono tempi lontani, mitici, lasciando allo spettatore il compito di decodificarne il senso secondo una interpretazione personale. La sua arte si rivolge allo spettatore affinché goda della bellezza dell’opera e ne percepisca le atmosfere o il sentimento, in un moto sorridente ed ispirato, senza necessariamente decodificarne il linguaggio. Dal punto di vista tecnico, pur sperimentando l’utilizzo di diversi materiali come carta, ottone e tessuto, la sua cifra è quella della pittura ad olio su legno spesso impreziosita dalla foglia d’oro.

CERAVENTO

Ceravento è un innovativo spazio di condivisione arte ideato da Loris Maccarone. Da sempre amante e fruitore di mostre, eventi e fiere d’arte, Maccarone, con la nuova struttura, ha portato a compimento il suo progetto di realizzare uno spazio indipendente dove poter ospitare eventi artistici e workshop. Uno spazio per la città, per la creatività. Un contenitore di idee e di progetti. La sua ambizione è quella di poter creare progetti artistici che nascano e prendano forma dal coinvolgimento degli artisti stessi in una condivisione di idee e visioni.




MOSTRA DEL FIORE FLORVIVA, in arrivo la 45esima edizione

L’evento florovivaistico più importante del Centro Sud Italia. Dal 23 al 25 aprile al Porto turistico Marina

Pescara, 23 marzo 2023. La primavera è appena iniziata e Pescara si prepara ad accogliere la nuova edizione della Mostra del Fiore Florviva, l’evento florovivaistico più longevo e importante del Centro Sud Italia.

La manifestazione, promossa da Arfa, Associazione regionale del florovivaismo abruzzese, e Assoflora, Associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi, in collaborazione con la Camera di commercio Chieti Pescara, si terrà il 23, 24 e 25 aprile al porto turistico Marina di Pescara.

“Anche quest’anno, al Porto Turistico di Pescara si potrà incontrare il meglio della floricultura abruzzese, un settore importantissimo per la nostra economia, che dà lavoro a migliaia e migliaia di persone e restituisce prodotti di estrema qualità – commenta Gennaro Strever, presidente della Camera di commercio Chieti Pescara-. Tre giorni ad ingresso libero, per ammirare, passeggiare, conoscere e confrontarsi. La Camera di commercio Chieti Pescara è fortemente vicina a questo importante comparto dell’economia abruzzese”.

L’iniziativa, che nasce dal sodalizio di due appuntamenti di spicco della floricoltura abruzzese, che hanno scritto la storia della cultura del fiore in Abruzzo – la Mostra del Fiore e Florviva – conta circa 70mila presenze ogni anno. I produttori provengono da quasi tutte le regioni italiane, rappresentando territorialmente tutto lo Stivale, e diversi anche dall’estero.  Un appuntamento, quindi, che prende vita dal territorio e che ha saputo ampliare nel tempo la sua portata a livello internazionale.

Dal 23 al 25 aprile, migliaia di fiori e piante coloreranno il porto turistico della città adriatica e daranno vita ad un’ampia parte espositiva con oltre 150 aziende. Giardini creativi, mostre di orchidee e piante grasse e laboratori di coltivazione e potatura completeranno il ricco programma della manifestazione.

“Un evento che colpisce al cuore”, dicono gli organizzatori, che renderanno pubblico il cartellone completo nelle prossime settimane. L’affascinante finestra sul mondo del florovivaismo metterà in mostra, anche nella 45esima edizione, un comparto produttivo che in Abruzzo conta all’incirca 70 milioni di euro annui.

“È un settore, quello del florovivaismo, che va guardato con molta attenzione e incentivato con bandi ad hoc e sostegni”,  dichiara il presidente di Coldiretti Abruzzo, Silvano Di Primio, che punta l’attenzione sugli eventi – prima la pandemia, poi la mancanza di prodotti primari e le difficoltà nei trasporti e infine la guerra in Ucraina – che hanno fatto lievitare i  prezzi dei prodotti e hanno squilibrato il rapporto tra domanda e offerta. “Le aziende di settore – spiega – hanno subito una diminuzione del fatturato. I rincari hanno causato una evidente diminuzione della domanda, in quanto le famiglie devono far fronte a bisogni primari rispetto all’acquisto di materie che non sono di prima necessità, quali piante e fiori. Ecco perché iniziative come la Mostra del Fiore sono un’importante vetrina per il comparto”.

C’è grande attesa per la 45esima edizione della kermesse soprattutto dopo il grande successo dell’evento dello scorso anno, il primo dopo lo stop imposto dalla pandemia. “È un momento molto importante per le aziende florovivaistiche che stanno recuperando spazi di mercato dopo due anni difficili – spiega Nicola Sichetti, presidente regionale Cia -. Ben vengano eventi che aiutano a dare visibilità al settore e che sostengono, nel caso della mostra, la vendita diretta e aprono nuovi spazi commerciali grazie alla presenza di operatori europei”.

Barbara Del Fallo




TORNANO LE GIORNATE Fai di Primavera

In programma 32 aperture in 11 borghi e città d’Abruzzo.  Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023

In occasione delle Giornate di Primavera sostieni il FAI con l’iscrizione a quota agevolata, con un contributo libero partecipando all’evento e, fino al 2 aprile, con l’invio di un SMS al 45584

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 torna l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.

Altrettanto largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire, nascosti e inediti, curiosi e sorprendenti, originali e affascinanti, magari proprio dietro casa: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi.

«In questi 31 anni di esistenza – sostiene il Presidente del FAI, Marco Magnifico – le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano».

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento – a questi ultimi sarà destinata la riduzione di 10 euro su tutte le quote; ad esempio, l’iscrizione individuale sarà a 29 euro anziché 39 – potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Inoltre, fino al 2 aprile 2023 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

Elenco delle aperture in Abruzzo:

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI CHIETI

CHIETI (CH)

CASERMA REBEGGIANI: DAL TEMPO DI GUERRA AL TEMPO DI PACE

STORIA DEL “CORFINIO” E DI UNO STILE DI VITA TRA ‘800 E ‘900 (Ingresso esclusivo Iscritti FAI)

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI LANCIANO

FOSSACESIA (CH)

I PALAZZI DEI 7 PORTONI

IL PAESAGGIO DELL’ABBAZIA

IL SENTIERO DI VENERE E DEGLI ABATI

ROCCA SAN GIOVANNI (CH)

DAL BORGO AI TRABOCCHI

I PALAZZI NEL BORGO

IL TRABOCCO E LA GROTTA

Aperture a cura del GRUPPO FAI DI ORTONA

ORTONA (CH)

IL PORTO: POSSIBILI SVILUPPI ECOSOSTENIBILI

TREKKING URBANO CON IL NASO ALL’INSU’: RIONE TERRANOVA

TREKKING URBANO CON IL NASO ALL’INSÙ: RIONE TERRAVECCHIA

TOLLO (CH)

VILLA ROMANA DEL FEUDO ANTICO DI TOLLO

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI VASTO

POLLUTRI (CH)

ARTE, STORIA E FEDE: PALAZZO DI GIROLAMO, CULTO DI S. NICOLA

DALL’UVA AL VINO: ALLA CANTINA “S.NICOLA” L’ENOLOGO RACCONTA

LE MERAVIGLIE DI PALAZZO D’AGOSTINO E L’ARTE DEL PRESEPE

PALAZZO DEL RE E LA CHIESA INCOMPIUTA: L’ARTE E LA STORIA

PALAZZO D’IPPOLITO,  MAGIE DEL RICAMO, IL CULTO DI S. ROCCO

VISITA SPECIALE A PALAZZO D’AGOSTINO:LA CAPPELLA DI S.NICOLA (Ingresso esclusivo Iscritti FAI)

VISITA SPECIALE A PALAZZO DEL RE: LA DIMORA SENZA TEMPO (Ingresso esclusivo Iscritti FAI)

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI L’ AQUILA

OCRE (AQ)

CONVENTO DI SANT’ANGELO

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DELLA MARSICA

TAGLIACOZZO (AQ)

TAGLIACOZZO CELATA TRA POTERE E PALAZZI

VILLA BELLA: EX CASA DEI BALILLA E DELLE PICCOLE ITALIANE

Aperture a cura del GRUPPO FAI SULMONA – TRE VALLI

CORFINIO (AQ)

CORFINIO IL BORGO DOVE ITALIA NACQUE

CATTEDRALE DI SAN PELINO E ORATORIO DI SANT’ALESSANDRO

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI PESCARA

BOLOGNANO (PE)

CASCATA DELLA CISTERNA

GROTTA SCURA NEL CANYON DELL’ORTA

L’ ARTE CONTEMPORANEA NEI VICOLI DEL BORGO

L’ARTE IN CANTINA – Cantina Zaccagnini

PICCOLO BORGO MEDIOEVALE DI MUSELLARO

Aperture a cura della DELEGAZIONE FAI DI TERAMO

CIVITELLA DEL TRONTO (TE)

ABBAZIA SANTA MARIA IN MONTESANTO

IL BORGO INCASTELLATO TRA STORIA E ARTE

EREMO E GROTTA DI SANT’ANGELO

Anche i Beni del FAI, dal Piemonte alla Sicilia, dal Trentino alla Sardegna, partecipano alla grande festa delle Giornate di Primavera e saranno aperti eccezionalmente a contributo libero. Per la prima volta nel 2023 si potrà scoprire Villa Caviciana a Gradoli (VT), la prima azienda agricola della Fondazione appena presentata, che si estende sulla sponda settentrionale del Lago di Bolsena – con 20 ettari di vigneti, 35 di oliveti e 86 di bosco e pascoli – e che produce olio, vino e miele.

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Dal 20 al 26 marzo la Rai sarà nuovamente in prima linea a sostegno del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico.

Come dichiara la Presidente Rai Marinella Soldi: “La Rai da oltre dieci anni è al fianco del Fondo per l’Ambiente Italiano per valorizzare e tutelare la bellezza del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Anche quest’anno – attraverso radio, televisione e RaiPlay – vogliamo sensibilizzare il pubblico supportando la campagna di raccolta fondi per i Beni del FAI, tra ville, castelli, boschi, abbazie e torri. Crediamo in un servizio pubblico che sappia raccontare l’arte e la storia del nostro Paese con passione e competenza”.

Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2023, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico.

Elenco completo dei luoghi aperti in Abruzzo e modalità di partecipazione all’evento su

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=ABRUZZO

IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito

i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione.

Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

Le Giornate FAI di Primavera 2023 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della cultura, di Regione Abruzzo, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.

Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata e per aver concesso in questa occasione l’apertura di suoi beni.

Le Giornate FAI di Primavera 2023 sono possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:

Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da dodici anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa, presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili – esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico – e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela della cultura, della natura e del territorio italiani.

Fineco, una delle più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese e per questo è il prestigioso Main Sponsor dell’evento dal 2020.

Edison, azienda energetica da sempre vicina al FAI e impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, Sponsor dell’evento, accompagna il FAI nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica. Per questa edizione aprirà al pubblico la Centrale Idroelettrica di Meduno (PN), l’Impianto Eolico a Santa Luce (PI) e lo storico Palazzo Edison a Milano.

Grazie anche a Poste Italiane, realtà unica in Italia per storia, dimensioni e presenza capillare sul territorio. L’Azienda, che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale del Paese, è stata vicina al FAI in diverse occasioni e quest’anno, per la prima volta, è Sponsor dell’iniziativa.

Grazie di cuore alla Rete dei Volontari del FAI: 131 Delegazioni, 107 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 8 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 15.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.




AL VIA LA STAGIONE SPORTIVA AL CID’A

Riparte al Circuito Internazionale d’Abruzzo

Ortona, 23 marzo 2023. Quest’anno tanti gli appuntamenti in calendario per il mini-impianto abruzzese che registra una esponenziale crescita di gare al suo interno. Un calendario fitto da marzo ad ottobre elaborato ad arte dal direttore Nicola Maccaferro.

Si comincia da questa domenica. Tornando i kart a sfrecciare al CID’A. Per il 26 marzo è prevista, infatti, la prima gara Kart Regionale, primo trofeo dell’Adriatico, memorial Carmine Ciampoli. Kart anche il 15 e il 16 aprile.

Il Cinque, il 6 e il 7 maggio si terrà l’Europeo Minimoto, e sabato 27 e domenica 28 maggio sarà la volta del CIV- Junior. Il 24 e il 25 giugno attesa un’altra gara Kart regionale, e il fine settimana dell’1 e del 2 luglio si svolgeranno gli Internazionali di Supermoto. Il 15 e il 16 luglio ci sarà la Polini Cup e il 22 e il 23 luglio la Centro sud di Supermoto. Il 26 e il 27 agosto previsto il CIV- Junior Minimoto, e il 2 e il 3 settembre la CNV Selettiva Italia.

Inoltre, per tutti i fine settimana non di gara sono in programma prove libere ed eventi con auto come Passione GT e We Can Race.

«Abbiamo lavorato tantissimo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti», dice soddisfatto il direttore Nicola Maccaferro, «tante le gare e gli eventi per questo 2023 che rappresenta un anno di svolta. Ospiteremo tutte le categorie dei motori nel nostro impianto che punta ad essere l’eccellenza del centro Italia. Il calendario e l’interesse mostrato nei confronti del nostro Circuito ci dà ragione, continueremo su questa strada».




GIORNATA di Studio

La formazione in agricoltura di precisione

Teramo, 23 marzo 2023. La prima giornata di studio per la formazione in Agricoltura di Precisione si svolgerà domani, venerdì 24 marzo, all’Auditorium Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia (FE), all’interno delle attività didattiche della quinta edizione del Master universitario di primo livello in Agricoltura di Precisione, in convenzione tra gli Atenei di Teramo che lo coordina, Firenze, La Tuscia, Salerno, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Consiglio per la Ricerca e l’analisi dell’Economia Agraria e IBF SpA.

L’apertura dei lavori è affidata a Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF SpA. Seguiranno gli interventi di Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, e di Roberto Mancini, amministratore delegato di Agronica-IBF SpA.

L’introduzione alla presentazione e premiazione delle tre migliori relazioni finali della quarta edizione del Master, che si è concluso lo scorso 14 gennaio, sarà curata da Michele Pisante, coordinatore scientifico del Master.

Alla giornata di studio sono stati invitati tutti gli specializzati che hanno conseguito il Diploma di Master in Agricoltura di Precisione nelle precedenti edizioni, per la costituzione e firma dell’albo Alumni Master Agricoltura di Precisione con l’obiettivo di valorizzare la qualificazione delle competenze e delle abilità professionali «indispensabili per la sostenibilità dell’agricoltura del presente e del futuro, in cui il valore del dato che il comparto agricolo genera nel tempo assumerà sempre più una quota rilevante del reddito».

«La giornata di studio – ha spiegato Michele Pisante – oltre a rappresentare una delle attività curricolari per il tirocinio e l’elaborazione della relazione finale, si pone l’obiettivo di favorire l’incontro tra le crescenti esigenze di professionalità sull’Agricoltura di Precisione e la formazione di settore. L’obiettivo prioritario è favorire il confronto con la complessità delle problematiche reali, potendo contare sul contributo dei principali esponenti del mondo istituzionale e di numerose imprese del comparto agroalimentare, agromeccanico, dei fertilizzanti, delle sementi e dei servizi avanzati per l’agricoltura».




FILIERA CORTA e vendita diretta

Cia: incentivare sempre di più relazioni tra agricoltori e consumatori

Chieti, 3 marzo 2023. Sostenere la filiera corta e la vendita diretta promuovendo processi di collaborazione e innovazione. Questo il tema del convegno che si è svolto questa mattina presso lo Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, organizzato da Cia Chieti-Pescara e La Spesa in Campagna Cia.

Dopo una relazione introduttiva del Direttore Cia Chieti-Pescara Alfonso Ottaviano, parola a Mario Schiano Lo Morello che ha presentato il rapporto Ismea sui canali commerciali alternativi per le aziende agricole, “Le imprese agricole italiane che trasformano e commercializzano i loro prodotti con canali alternativi a quelli lunghi sono in numero sempre crescente, così come sono molteplici e in continua evoluzione le modalità che vengono utilizzate”, afferma Schiano Lo Morello riportando alcuni numeri. I risultati di un’indagine Ismea-Nielsen indica che in Italia il 79% dei responsabili degli acquisti delle famiglie conosceva almeno una tipologia di canale alternativo. Più precisamente, il 29% conosceva solo la vendita diretta, il 5% conosceva solo la filiera corta, il 45% conosceva entrambi i canali. Per quanto riguarda la penetrazione degli acquisti, il 53% aveva acquistato almeno una volta negli ultimi 12 mesi in una tipologia di canale alternativo. In cima agli acquisti troviamo carne e salumi, frutta e verdura e latticini e formaggi con livelli di soddisfazione degli acquirenti molto alti.

In collegamento Dario Da Re, docente dell’Università di Padova, ha approfondito il tema dell’’importanza delle relazioni nella filiera corta portando l’esempio virtuoso del quartiere Guizza di Padova. “Le persone fanno la differenza, ma le associazioni la fanno ancora di più”, la frase conclusiva del suo intervento. Elena Sico, Direttrice Dipartimento Agricoltura Regione Abruzzo ha esposto le opportunità provenienti dai piani di programmazione della Regione Abruzzo, in particolare interventi del PSP.

A seguire intervento di Gianlorenzo Molino che portato l’esperienza del GAS Vasto, gruppo di acquisto solidale che oggi conta una settantina di nuclei che acquistano regolarmente prodotti freschi di agricoltura biologica a filiera corta e prodotti confezionati da piccole aziende bio principalmente italiane. L’associazione promuove anche eventi e visite aziendali  volti a conoscere meglio i produttori che operano nel campo del mercato bio, equo e solidale italiano.

Domenico Francomano, Direttore GAL Terre Pescaresi, ha esposto tutte le operazioni e le attività delle comunità e filiere nell’ambito dei progetti di cooperazione per la valorizzazione dei prodotti locali.

Spazio poi al dibattito e alle considerazioni conclusive della Presidente nazionale Associazione La Spesa in Campagna Cia, Beatrice Tortora, “Necessario incentivare sempre di più le relazioni dirette tra agricoltori e consumatori”, sostiene, “Con la rete de La Spesa in Campagna, vogliamo favorire e incentivare sempre di più queste relazioni e far conoscere la storia dei prodotti, le persone che li hanno realizzati, i campi da cui provengono, garantire il giusto prezzo tagliando gli innumerevoli passaggi intermedi nella filiera per arrivare dal campo alla tavola”.

Cia: incentivare sempre di più relazioni tra agricoltori e consumatori

Chieti, 3 marzo 2023. Sostenere la filiera corta e la vendita diretta promuovendo processi di collaborazione e innovazione. Questo il tema del convegno che si è svolto questa mattina presso lo Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, organizzato da Cia Chieti-Pescara e La Spesa in Campagna Cia.

Dopo una relazione introduttiva del Direttore Cia Chieti-Pescara Alfonso Ottaviano, parola a Mario Schiano Lo Morello che ha presentato il rapporto Ismea sui canali commerciali alternativi per le aziende agricole, “Le imprese agricole italiane che trasformano e commercializzano i loro prodotti con canali alternativi a quelli lunghi sono in numero sempre crescente, così come sono molteplici e in continua evoluzione le modalità che vengono utilizzate”, afferma Schiano Lo Morello riportando alcuni numeri. I risultati di un’indagine Ismea-Nielsen indica che in Italia il 79% dei responsabili degli acquisti delle famiglie conosceva almeno una tipologia di canale alternativo. Più precisamente, il 29% conosceva solo la vendita diretta, il 5% conosceva solo la filiera corta, il 45% conosceva entrambi i canali. Per quanto riguarda la penetrazione degli acquisti, il 53% aveva acquistato almeno una volta negli ultimi 12 mesi in una tipologia di canale alternativo. In cima agli acquisti troviamo carne e salumi, frutta e verdura e latticini e formaggi con livelli di soddisfazione degli acquirenti molto alti.

In collegamento Dario Da Re, docente dell’Università di Padova, ha approfondito il tema dell’’importanza delle relazioni nella filiera corta portando l’esempio virtuoso del quartiere Guizza di Padova. “Le persone fanno la differenza, ma le associazioni la fanno ancora di più”, la frase conclusiva del suo intervento. Elena Sico, Direttrice Dipartimento Agricoltura Regione Abruzzo ha esposto le opportunità provenienti dai piani di programmazione della Regione Abruzzo, in particolare interventi del PSP.

A seguire intervento di Gianlorenzo Molino che portato l’esperienza del GAS Vasto, gruppo di acquisto solidale che oggi conta una settantina di nuclei che acquistano regolarmente prodotti freschi di agricoltura biologica a filiera corta e prodotti confezionati da piccole aziende bio principalmente italiane. L’associazione promuove anche eventi e visite aziendali  volti a conoscere meglio i produttori che operano nel campo del mercato bio, equo e solidale italiano.

Domenico Francomano, Direttore GAL Terre Pescaresi, ha esposto tutte le operazioni e le attività delle comunità e filiere nell’ambito dei progetti di cooperazione per la valorizzazione dei prodotti locali.

Spazio poi al dibattito e alle considerazioni conclusive della Presidente nazionale Associazione La Spesa in Campagna Cia, Beatrice Tortora, “Necessario incentivare sempre di più le relazioni dirette tra agricoltori e consumatori”, sostiene, “Con la rete de La Spesa in Campagna, vogliamo favorire e incentivare sempre di più queste relazioni e far conoscere la storia dei prodotti, le persone che li hanno realizzati, i campi da cui provengono, garantire il giusto prezzo tagliando gli innumerevoli passaggi intermedi nella filiera per arrivare dal campo alla tavola”.




GIRO D’ITALIA, l’Abruzzo al mondo

Marsilio: pronti ad accogliere i giornalisti Dal 23 al 26 marzo gli inviati di prestigiose testate percorreranno le tappe della corsa rosa

Pescara, 23 marzo 2023. Una fitta agenda di escursioni, visite culturali e incontri istituzionali per conoscere le meraviglie d’Abruzzo e i luoghi che interesseranno le tappe del 106° Giro d’Italia: è il programma che la Regione ha costruito per accogliere i giornalisti che dal 23 al 26 marzo visiteranno l’Abruzzo in vista della Grande Partenza della Corsa rosa.

Il “Media Trip”, organizzato in collaborazione con RCS Sport e Fi.R.A. S.p.A., darà modo ai corrispondenti di importanti testate nazionali e internazionali (Corriere della Sera, La Presse, Rai 3 – Agorà, Bell’Italia, El Mundo, Telegraaf) di esplorare l’Abruzzo dalla suggestiva Costa dei Trabocchi, da dove partirà il Giro d’Italia 2023 il prossimo 6 maggio, al maestoso Gran Sasso d’Italia, che con la “lunghissima” di Campo Imperatore sarà la cornice d’arrivo della 7a tappa.

Con questa anteprima sulle bellezze regionali, dunque, entra nel vivo l’attesa del Giro che, dopo ventidue anni dall’unico precedente, ha scelto nuovamente l’Abruzzo per la sua Grande Partenza.

“Una grande occasione di visibilità per la nostra regione – ha dichiarato il presidente Marco Marsilio – che è iniziata nello scorso mese di settembre, con l’ufficializzazione a Milano del percorso del 106° Giro d’Italia e che prosegue senza sosta con un fitto programma di attività promozionali, anche grazie al coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse locali, dalle associazioni di categoria ai GAL, dalle Camere di Commercio ai Comuni. Un lavoro di squadra che ha il merito di presentare al mondo un Abruzzo affascinante, variegato e pronto ad accogliere chiunque vorrà toccare con mano quello che grazie al Giro riusciremo a raccontare”.

“Abbiamo cercato di condensare in soli due giorni, seguendo il tracciato delle tappe del Giro, alcune delle possibilità che offre il turismo esperienziale nella nostra regione – ha commentato Giacomo D’Ignazio, presidente della Finanziaria regionale, che coadiuva gli Uffici regionali in tutte le attività connesse al Giro d’Italia – Questo press tour dà il via a una serie di iniziative promozionali che Regione Abruzzo, con il supporto di Fi.R.A., sta mettendo in campo per far sì che questa importante vetrina sia utilizzata al meglio delle sue possibilità e abbia concrete ricadute per lo sviluppo di tutta la nostra filiera turistica”.

Venerdì 24 marzo, in particolare, i giornalisti saranno accolti dal GAL Costa dei Trabocchi e accompagnati dal presidente Marsilio in una pedalata lungo la suggestiva ciclabile, da Fossacesia Marina a Ortona, con le bici fornite dal Comitato regionale Federazione Ciclismo Italiano, per poi spostarsi nel Pescarese, per visitare una delle cantine storiche della nostra regione.

Il 25 marzo sarà la volta di Campo Imperatore: il gruppo salirà con la Funivia del Centro Turistico del Gran Sasso e dopo un incontro con la locale Camera di Commercio, si sposterà a L’Aquila, per visitare il centro storico, tornato a splendere con la ricostruzione post-sisma, i monumenti restaurati e il Mammut ospitato nel Castello Cinquecentesco.

Tra una “tappa” e l’altra, sempre accompagnati dalle guide turistiche di “Abruzzo Travelling – Consorzio turistico regionale” e “Abruzziamo”, i giornalisti avranno modo di gustare molte delle produzioni e tipicità che caratterizzano l’eccellenza enogastronomica abruzzese, così che possano raccontare ai loro lettori le tante proposte e sfaccettature della nostra regione.




ANCORA ULIVI nelle Scuole con il Progetto Alberi

Continua con Le guide del Borsacchio e le scuole giovedì 23 Marzo 2023

Rosato degli Abruzzi, 23 marzo 2023. Oggi altri due alberi sono stati messi a dimora presso la scuola elementare D’Annunzio dell’Istituto comprensivo Roseto 1. Grande partecipazione delle alunne degli alunni del corpo docente e del dirigente che hanno voluto questo evento.

Lo scopo come sempre è quello di aumentare il patrimonio arborio della città di Roseto e coinvolgere le giovani generazioni per far capire quanto sia complesso ma infinitamente utile far crescere un albero mettendolo a dimora.

Gli effetti degli alberi soprattutto nel tessuto urbano sono eccezionali. Riescono a mitigare le temperature depurare l’aria e creare spazi ombreggiati per la socialità.

Durante la mattinata le alunne e gli alunni hanno partecipato attivamente ali lavori di scavo e messa a dimora per far rimanere loro indelebile un ricordo e l’importanza di una giornata.

Ormai da quasi un anno abbiamo piantumato più i 50 alberi grazie al contributo di Joia, la collaborazione dei carabinieri forestali del comune di Roseto e le grandi associazioni nazionali come il WWF.

Marco Borgatti




AL VIA LA PRIMAVERA dei Libri

Il primo appuntamento sabato 25 marzo con Enea di Ianni e il suo ultimo libro “Il dubbio. Due generazioni a confronto”

L’Aquila, 23 marzo 2023.  “Primavera dei libri Bugnara 2023” è il titolo della rassegna promossa dal Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti” che sarà inaugurata sabato 25 marzo, alle ore 16,30 a Bugnara (L’Aquila) presso la sede del Centro Congressi (p.zza Annibale De Gasparis). Il primo appuntamento sarà con la presentazione del libro “Il dubbio – Due generazioni a confronto” di Enea Di Ianni, Lupi Editore. Dopo i saluti del Presidente dell’Associazione Matteo Servilio e del Vicesindaco Domenico Taglieri, interverranno Simone Lupi, Gina Romagnoli e Daniele Rossi, mentre le conclusioni sono affidate all’autore della pubblicazione Enea di Ianni.

Gli altri appuntamenti in programma: il 15 aprile, alle ore 16,30, per la presentazione del libro “Ipnagogia” di Stefano Servilio; il 6 maggio, alle ore 16,30, Alessio De Stefano con il saggio “Vincent Massari. Cronache di un abruzzese d’America”; il 26 maggio alle 17.00 Raffaele Giannantonio nella chiesa del SS. Rosario a Bugnara a partire dal suo lavoro “Il teatro architettonico Barocco abruzzese”.

“Siamo soddisfatti del lavoro svolto con il Centro per l’ideazione del cartellone” afferma il Presidente del Centro Studi. “Gli incontri vedono infatti la partecipazione di amici e professionisti che ci seguono sin dalla nostra prima iniziativa, come Enea Di Ianni, o come la Radici Edizioni di Gianluca Salustri con cui siamo già al terzo appuntamento in pochi mesi. Siamo inoltre felici di poter ospitare il lavoro di Stefano Servilio, scrittore di Bugnara, al suo secondo romanzo, e il prof. Raffaele Giannantonio che ci parlerà di arte e architettura a partire da uno dei luoghi simbolo del nostro paese, la chiesa del Santissimo Rosario.

Siamo già a lavoro per strutturare un programma di appuntamenti estivo mantenendo lo spirito che ci ha contraddistinto sin dall’inizio, la condivisione dei saperi e la valorizzazione del patrimonio immateriale del nostro territorio attraverso la lettura e la promozione culturale”.       

Nel programma delle attività del Centro per la prossima estate è prevista infatti la seconda edizione di “Libri sotto le stelle” una serie di eventi culturali che si svolgeranno di sera, nel centro storico del paese. In vista anche altri due convegni: il primo sul tema della scuola e dell’istruzione, un secondo sul complesso tema dell’emigrazione e che fa seguito ai risultati del Convegno svoltosi sempre a Bugnara agli inizi del mese di febbraio e avente come tema lo spopolamento dei piccoli borghi.

Goffredo Palmerini




TROFEO CSEN Interregionale di Karate

Domenica prossima

San Salvo, 23 marzo 2023.  Domenica 26 marzo 2023, dalle 9:00 alle 19:00, si terrà, presso il palazzetto dello sport di San Salvo in via Verdi, l’ottava edizione del trofeo CSEN interregionale Karate San Salvo, organizzato dal Maestro Nicola Di Niro della ASD Shodokan San Salvo.                                 

Il trofeo ospiterà 28 società con circa 290 atleti provenienti da tutto l’Abruzzo e una dalle Marche. Gli arbitri della gara saranno anch’essi abruzzesi e marchigiani. Nell’arco della giornata, si svolgeranno varie prove inerenti alla disciplina, con la partecipazione di atleti di ogni età: Percorso, Gioco Tecnico del Palloncino, Kata Individuale, Duo Kata ed inoltre ci saranno prove di Kata inclusivo per atleti diversamente abili.

A tal proposito, ha dichiarato il Maestro Agostino Toppi, Responsabile Regionale Csen Arti Marziali Abruzzo che ha promosso l’evento e si è occupato della logistica: “Il fine dell’iniziativa è prettamente quello educativo e di promozione del karate anche nella parte più meridionale della Provincia di Chieti, come sport anche inclusivo praticabile dai ragazzi diversamente abili. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Nazionale CSEN Francesco Proietti e il Presidente Regionale CSEN Abruzzo Dott. Ugo Salines”.

 Il trofeo ospiterà 28 società con circa 1q atleti provenienti da tutto l’Abruzzo e una dalle Marche. Gli arbitri della gara saranno anch’essi abruzzesi e marchigiani.

Nell’arco della giornata, si svolgeranno varie prove inerenti alla disciplina, con la partecipazione di atleti di ogni età: Percorso, Gioco Tecnico del Palloncino, Kata Individuale, Duo Kata ed inoltre ci saranno prove di Kata inclusivo per atleti diversamente abili.

A tal proposito, ha dichiarato il Maestro Agostino Toppi, Responsabile Regionale Csen Arti Marziali Abruzzo che ha promosso l’evento e si è occupato della logistica: “Il fine dell’iniziativa è prettamente quello educativo e di promozione del karate anche nella parte più meridionale della Provincia di Chieti, come sport anche inclusivo praticabile dai ragazzi diversamente abili. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Nazionale CSEN Francesco Proietti e il Presidente Regionale CSEN Abruzzo Dott. Ugo Salines”.




ALLA VAL DI SANGRO SERVE VISIONE e … azioni concrete di rilancio

Paolucci su risposta interpellanza ex Sevel

 L’Aquila, 23 marzo 2023. Paolucci su Sevel: “La Regione senza visione strategica. Le risorse ci sono, occorrono un orizzonte e azioni concrete per rafforzare infrastrutture e servizi nella Val di Sangro.”

“Voglio considerare la risposta data in aula dall’assessore D’Amario alla nostra interpellanza sulle azioni finalizzate a incentivare la competitività della ex Sevel un primo momento di confronto sulle azioni da mettere in campo a favore di un comparto e di un’area che sono il motore del nostro e che da solo rappresenta il 13 per cento del nostro PIL.

Ferme restando le iniziative nazionali ed europee su un comparto in profonda trasformazione, chiediamo alla Regione un’iniziativa concreta e di respiro per quanto di competenza e di condividere con il Consiglio e le Commissioni una strategia capace di rafforzare il comparto e che dia risposte anche dal punto di vista infrastrutturale, perché lo stato delle strade, ferrovie, dei servizi, così pure come l’approvvigionamento energetico, è il tema centrale della debolezza di oggi. Un tema che negli ultimi quattro anni il Governo regionale non ha affrontato, pur avendo risorse e mezzi per farlo” il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci durante i lavori del Consiglio.

“Si tratta di un problema serio, bisogna fare una riflessione approfondita sia dei punti di forza, sia di quelli di debolezza e intervenire su entrambi – spiega Paolucci – Uno dei punti di forza è la presenza di un numero elevatissimo di aziende fornitrici di parti essenziali della produzione di Sevel, che per anni sono state la forza di Honda e oggi lo sono di Sevel. Così come Honda ha fatto un contratto di filiera con tali realtà, altrettanto oggi sarebbe necessario valorizzare tutta l’attività a monte e a valle della produzione di Sevel, perché questo è un fattore competitivo essenziale rispetto agli altri territori. I punti di debolezza sono i ritardi infrastrutturali e i costi energetici che rendono il nostro territorio meno competitivo rispetto ad altri, serviti e riforniti meglio.

Consapevole di tale situazione, la Giunta regionale precedente, con molte meno risorse di quella attuale, aveva collocato qui gli interventi principali con il Masterplan, perché cambiassero in meglio la realtà, ma oggi nulla è cambiato, basti pensare alla situazione della Fondovalle Sangro, opera che il governo di centrosinistra aveva finanziato e preparato a decollare, ma il cui iter ha subito un brusco rallentamento, per non parlare di altre arterie, come la ferrovia, fondamentale anche per i corridoi Tirreno-Adriatico. Strade colabrodo, buie e pericolose, la mancanza di una strategia anche sull’approvvigionamento e sui parchi energetici, tutto questo incide sui costi di produzione dei prodotti della Val di Sangro.

Su questi aspetti auspicherei un confronto deciso per rafforzare quel sito e l’intero comprensorio, che sono importantissimi per le generazioni future, ma che scontano la mancanza di azioni di sostegno efficaci da parte della Regione. Tanto si può fare, coinvolgendo anche le forze sindacali, le istituzioni e i soggetti portatori di interesse, per non sbagliare strategie e scegliere quelle in grado di produrre economia e sviluppo”.




NON NELLA NOSTRA CITTÀ

FIAB Pescarabici aderisce alla manifestazione

Pescara, 23 marzo 2023. In Piazza Sacro Cuore il prossimo 25 marzo 2023, condividendo le sollecitazioni rivolte all’Amministrazione Comunale per un maggior ascolto delle richieste dei cittadini attraverso percorsi partecipativi organici alle scelte di politica urbana, FIAB Pescarabici aderisce alla manifestazione: NON NELLA NOSTRA CITTÀ.

In particolare, per quelle che coinvolgono le comunità locali, per una maggiore attenzione alla cura e alla predisposizione nonché preservazione di spazi verdi il più possibile prossimali alle residenze dei cittadini, soprattutto nei casi di significative aggregazione di abitazioni; sollecitiamo un più accorto e responsabile utilizzo delle risorse economiche finalizzate a progetti e opere che non siano fine a se stesse e che quindi incontrino il prevalente favore dei destinatari.

All’interno di detta cornice sollecitiamo l’Amministrazione Comunale ad intervenire sui seguenti aspetti specifici, su cui dichiariamo ancora una volta la nostra disponibilità operativa:

installare in città dieci mila stalli per bici, lineari e per nodi di aggregazione

realizzare 110 km di ciclovie, per avere almeno un metro a testa di itinerari ciclabili

predisporre percorsi ciclabili in occasione di lavori straordinari (art. 10 L. 366/98)

istituire l’ufficio bici, ovvero una struttura pubblica dedicata alla mobilità sostenibile

attivare e sostenere la figura del Mobility Manager di area e aziendale.




CRESCENDO. La musica come non l’avete mai vista

Ultimo appuntamento con gli spettacoli; domenica 26 marzo alle ore 17:30 al Teatro Fenaroli con Icone di Hollywood

Lanciano, 23 marzo 2023. Andrà in scena, infatti, un programma interamente dedicato alle più celebri musiche da film firmate Ennio Morricone, Nino Rota e John Williams.

Ad interpretarle, con arrangiamenti originali e virtuosistici, la pianista Nicole Brancale insieme a Valter Nicodemi e Paolo Debenedetto, rispettivamente al sax contralto e al sax soprano, che formano il Pianofone Trio.

Insieme alle musiche iconiche di Hollywood, l’artista Oscar Strizzi si esibirà in una performance di Sand Art dando vita magicamente ai personaggi dei film. Ancora un appuntamento da ascoltare e da guardare, e assolutamente da non perdere.

Tutti a teatro con Musart, dunque, con le porte aperte gratis agli under 18 e con ospiti speciali le associazioni Donn’è, L’Acchiappasogni e Il Volo del Colibrì. Biglietti in vendita nei punti vendita e sul circuito Ciaotickets. Informazioni sulle pagine Facebook e Instagram “Associazione Culturale Musart”.




A PROPOSITO DI MATERNITÀ SURROGATA

La specie umana non è ermafrodita: è un fatto

di Massimo Molteni

23 marzo 2023

Per dare origine ad nuovo organismo è necessario l’incontro di un gamete proveniente da un organismo di sesso femminile e uno proveniente da un organismo di sesso maschile: è un fatto. Si può speculare sul perché, ma il fatto rimane.

Perché il nuovo organismo derivante dalla fusione di un gamete maschile e uno femminile possa sopravvivere e svilupparsi, è necessario un organo specifico che è stato chiamato Utero e che è presente solo in un organismo di sesso femminile: e anche questo è un fatto.

All’interno di questo organo, il nuovo essere vivente rimane circa 9 mesi, nella specie umana: durante questo periodo, non solo è protetto, nutrito e accudito nel suo metabolismo, ma nell’organismo dell’essere vivente di sesso femminile che lo ospita si producono numerosissime modificazioni biologiche necessarie a renderne possibile lo sviluppo. Di particolare rilevanza (note da relativamente poco tempo) sono anche gli adattamenti del sistema immunitario dell’organismo che ospita il nuovo essere vivente (biologicamente un “intruso”)  per impedirne il  cosiddetto “rigetto fisiologico” (come abbiamo imparato a conoscere nel caso dei trapianti di organo). Si ha peraltro il convincimento, sempre più supportato da evidenze scientifiche, che queste modificazioni immunitarie abbiano una qualche influenza anche a livello neuroendocrino che forse persistono, in maniera via via più attenuata, anche dopo il termine del periodo di gestazione che chiamiamo “gravidanza”:  e non è da escludersi che il sistema immunitario abbia una qualche influenza anche sul funzionamento dei network cerebrali (ipotesi che stanno appassionando il mondo della ricerca neuroscientifica, in particolare  nelle malattie neurodegenerative e neuropsichiche).

Durante la gravidanza è già certo che si sviluppano nell’organismo di sesso femminile ospitante , imponenti trasformazioni biologiche che coinvolgono anche il sistema neuroendocrino della donna: molto probabile che influenzino anche il funzionamento dei network cerebrali della donna.

Con il parto, questi cambiamenti vengono meno improvvisamente e l’organismo della donna gestante si trova in brevissimo tempo nella cogente necessità di ri-adattarsi alla dimensione fisiologica pregravidica, con imponenti turbolenze anche sistemiche, che necessitano di qualche tempo per riportare l’organismo allo stato quo ante.

E anche questi sono fatti, peraltro ben sperimentati da ogni donna che partorisce.

Il nuovo essere vivente, una volta espulso dalla cavità uterina, rimane in una condizione di estrema fragilità biologica e necessita – per sopravvivere – delle cure di un altro individuo che lo deve nutrire, pulire, riscaldare, accudire in continuazione.

La specie umana è fragilissima:  il nuovo essere vivente necessita per molti mesi di un accudimento continuo e rimane comunque dipendente dall’altro per numerosi anni, pur  in maniera progressivamente meno continuativa: in termini biologici, il raggiungimento di una autosufficienza di specie viene  raggiunta  con la maturità  sessuale dopo molti anni dalla nascita. La autosufficienza sociale, attualmente nel mondo occidentale, è anche più tardiva.

Questo fatti, fanno della specie umana una delle più fragili nel mondo animale: per garantirsi la propria sopravvivenza di specie deve accudire la propria prole per un tempo lunghissimo durante i quali è esposta a numerosi rischi di ogni genere.

Fin dagli albori dell’umanità, questo essere vivente si è organizzato in piccoli gruppi, per meglio sopravvivere e – come per altro avviene anche in altre specie animali – per proteggere meglio i nuovi nati e la femmina durante il periodo gravidico e nelle immediate vicinanze del post-partum: istinto di specie.

Da questo impianto biologico-naturale, grazie alla nostra intelligenza e al nostro innato spirito sociale, la specie umana ha strutturato una serie di modelli di vita sociale e gruppale che hanno trovato nel corso dei millenni una specifica dimensione che chiamiamo “famiglia” con caratteristiche anche molto diversificate nei vari contesti storici e culturali: il principio naturalistico di base è sempre stato quello di accudire e difendere il nuovo organismo vivente – il bambino nel linguaggio moderno – e il soggetto dedito alla sua sopravvivenza e cura, ossia l’organismo di sesso femminile che lo aveva generato.

Per fortuna, la specie umana è dotata di una straordinaria intelligenza che nei millenni ha dato origine ad un impianto culturale che lo ha affrancato da moltissimi condizionamenti istintuali e biologici e lo ha reso progressivamente più libero dai vincoli naturalistici e forse ha creato i presupposti per quel concetto di libertà che fa della specie “homo sapiens” qualcosa di molto originale e unico nel mondo degli esseri viventi.

La nostra intelligenza ha reso possibile lo sviluppo di quell’insieme di conoscenze  scientifiche e tecnicalità molto sofisticate che chiamiamo “tecno-scienza” di cui siamo orgogliosi e per il cui tramite abbiamo imparato a manipolare molti processi biologici:  anche quelli che sottendono la generatività di specie con l’obiettivo di poter mettere anche questo fondamentale processo sotto il nostro completo controllo.

L’albero della Vita è un mito presente  anche da prima della Bibbia ed è forse un sogno che ha orientato tutta  la esistenza del genere umano.

Ad oggi siamo ancora molto lontani dal poter generare nuovi esseri viventi in “fabbrica” grazie all’ausilio di sofisticatissime apparecchiature (ci stiamo lavorando): peraltro sfugge la “ratio” logica di questo obiettivo, costosissimo e perigliosissimo, se non per l’affermazione gratuita di quella volontà di potenza e di dominio  ben descritto da Nietzche nella “Gaia Scienza” : un futuro di una umanità liberata dalle malattie grazie alla capacità di manipolare tutti i geni e assemblarli in modo nuovo e senza “tare genetiche”?

Ottimo argomento per “i piazzisti della immortalità”: argomento totalmente insensato per le conoscenze attuali e per quanto intravediamo negli sviluppi futuri. Nell’attesa, la tecno-scienza si affanna per consentire di poter generare un nuovo essere vivente, anche quando ci sono condizioni biologiche ostative: anomalie, malattie, condizioni esistenziali. Dapprima con tecniche fecondative di aiuto a coppie eterosessuali stabili, la cosiddetta “fecondazione omologa”, poi con la possibilità di ricorrere a gameti prelevati da terzi, la “fecondazione eterologa”.

Nel frattempo, la ancestrale spinta alla gruppalità che aveva dato origine a ciò che chiamiamo famiglia organizzata attorno alla eterosessualità dei suoi componenti, si è “evoluta”, affrancandosi dalla originaria dimensione di necessità, costituendosi sempre più su di una dimensione prevalentemente emotivo-sentimentale, almeno nel mondo occidentale. Si sta assieme perché ci si ama: in termini puramente biologici, una sostanziale follia, perché il cosiddetto “amore” si sviluppa a partire da un sentimento – un mix psico-sociobiologico – assai instabile in tutti gli esseri della specie umana, con il concreto rischio che questo “amore sentimentale” possa venir meno proprio nel momento del bisogno.

E così quella necessità di reciproco aiuto per affrontare i perigli della vita, ancestralmente  all’origine di quella particolare organizzazione sociale di piccolo gruppo prima descritta, destabilizzato il clan e la struttura famigliare, accettata come ineluttabile l’instabilità del sentimento d’amore, è stata affidata ad una entità astratta: il welfare state moderno. Teoricamente molto più dotato di risorse di un clan o di una famiglia, ma molto più periglioso e infido perché fondato sulla attività di essere viventi – gli uomini – che anche quando amano sono in grado di compiere nefandezze e negligenze di ogni tipo, figurarsi quando lo fanno per …”dovere”…o per “denaro”.

E per di più, le risorse del welfare sono solo una derivata delle ricchezze degli Stati: attualmente anche loro vincolati dalle leggi finanziarie che regolano il “mercato” , regole incardinate su algoritmi matematici e su assiomi teorici di sistema di “assoluta” (?) veridicità (?).

Nell’ultimo secolo, la organizzazione sociale della famiglia occidentale si era già evoluta verso una “dimensione mononucleare” e negli ultimi decenni in una realtà meglio descritta dal termine “coppia”, spesso senza figli: la acquisita capacità di controllare la generatività, ha tolto di mezzo quella “scomoda necessità” di dover sacrificare alcuni anni della propria vita, specie negli organismi di sesso femminile, a servizio della riproduttività della specie.

Una coppia senza figli, cementata solo dall’amore e libera da ogni responsabilità/dovere di accudimento di necessità, è potuta meglio evolvere verso una dimensione anche di tipo omosessuale (forse prima negata, anche per ragioni di necessità e non solo di opportunità). E l’amore, ossia il sentimento  emotivo-affettivo, può scaturire anche in una dimensione omosessuale.

Rimane il “pasticcio” della generatività: è un istinto come quello della sessualità? Non lo sappiamo: probabilmente no, o almeno non è così potente come l’istinto sessuale. E’ però un grosso problema di specie: senza generatività la specie è destinata a soccombere e estinguersi: è solo questione di tempo (che sia questo il vero Armageddon dell’umanità, con buona pace dei neomalthusiani?). Siamo molto lontani – per fortuna – da simili rischi:  stiamo però scivolando su questioni più spicce e financo triviali, in merito alla questione “generatività” e “accudimento della prole”.

La generatività è biologicamente possibile solo attraverso la eterosessualità: nel caso di impedimenti biologici in uno dei partner – di qualsiasi natura – è necessario ricorrere obbligatoriamente ad un terzo, che funge da donatore del gamete mancante o non funzionante. La gestazione non è possibile se non in un organismo di sesso femminile: e questo è al momento un vincolo fattuale non superato.

Tecnicamente, pur senza garanzia del risultato, è possibile prelevare gameti maschili e femminili da due soggetti distinti, non necessariamente legati da alcun legame affettivo, anche sconosciuti l’uno all’altro, governarne la fecondazione, e impiantarli in un utero di un altro soggetto di sesso femminile, pure sconosciuto agli uni e agli altri.

Sfugge la logica razionale di questo strano e complicato risiko generativo. O meglio, una logica è chiarissima ed è quella economica: la tecnologia costa ed essendo questo un esercizio “voluttuario” – ossia non determinato da uno stato di necessità – è il mercato che fa il prezzo: ed è un bel business.

Queste nuove tecnicalità portano con prepotenza allo scoperto un altro problema, anche più complicato perché non risolvibile nemmeno con un  algoritmo di intelligenza artificiale: il nuovo essere vivente – il bambino – di chi è figlio? Essere figlio, per la specie umana dotata di intelligenza sociale, viene ancora prima di “essere accudito” che può essere una conseguenza – peraltro non obbligata – dell’essere figlio.

In un concepimento naturale, atteso che chi lo ha generato può disconoscerlo, il  “di chi è figlio” è domanda retorica e anche sciocca: semmai la domanda dovrebbe essere “chi si assume la responsabilità di far diventare proprio un  figlio”, ossia un essere vivente non riconosciuto alla nascita dalla madre biologica? E sono state costruite norme e prassi, per tutelare questo essere vivente e  dare anche a lui, disconosciuto e reietto senza colpa alcuna, una possibilità di sopravvivenza e una tutela perché la sua fragilità e dipendenza lo mettono in una condizione di estrema vulnerabilità: le norme che regolano le adozioni e i processi di adozione.

Anche all’interno di una generatività naturale e di una famiglia costituita secondo una prassi millenaria sono possibili gravi negligenze e maltrattamenti e financo il brutale sfruttamento:  a maggior ragione quando il legame biologico non esiste e tutto è affidato alla volontà dei genitori adottivi, le prassi di selezione e la legislazione è giustamente rigorosa e cauta.

La nuova condizione venutasi a creare con lo sviluppo tecno-scientifico  guidato dal business, è molto diversa: non siamo di fronte ad un disconoscimento di un essere generato magari casualmente o per subita violenza, cui trovare “nuovi genitori”, ma ad una volontaria scelta di mettere a disposizione il proprio corpo per assemblare una nuova vita costituita da fattori provenienti da differenti soggetti, per volontà di terzi che hanno commissionato il nuovo essere vivente. Perché mai si deve poter commissionare un nuovo essere vivente? Per farne che? Per poterlo amare, risposta ovvia e scontata,

Un nuovo essere vivente a mia disposizione per soddisfare il mio desiderio di amare? Quando un essere vivente ha la funzione di soddisfare il mio desiderio, anche se nobile? In passato – ma forse anche oggi – questa condizione si chiamava schiavitù o, in casi più lievi, sfruttamento.

Lo schiavo è a servizio dell’altro: l’altro – il padrone – può essere terribile fino a farlo morire, ma può essere dotato anche  di benevolenza: lo usa solo perché gli serve e sta pure attento che “duri a lungo” e un tempo  lo poteva pure “affrancare”, ossia liberare. Non c’è mai garanzia che il padrone sia benevolo o malvagio verso il suo schiavo: può anche mutare opinione nel tempo. Un nuovo essere vivente può quindi “essere commissionato” per “amore” , ma anche per poterlo usare, magari a pezzi: inorridiamo solo al pensiero, ma la malvagità dell’uomo è abissale: la storia ce lo ha insegnato.

La letteratura è piena di racconti su condizioni di schiavitù o sfruttamento generate anche da sentimenti d’amore. Per fortuna siamo essere intelligenti e sociali: dobbiamo  saper usare la nostra intelligenza per porre un limite alla nostra “gaia scienza” per evitare che distrugga il pianeta (e lo vediamo con lo sconquasso ambientale) e anche la nostra specie umana (non solo la nostra singola vita).

La fecondazione eterologa perché deve essere ammissibile? Perché una coppia deve poter programmare un bambino ricorrendo ad un terzo? Un tempo i figli erano una benedizione divina, ma non sono un diritto esigibile (che in questo caso sarebbe meglio chiamare “desiderio”: i desideri – tutti – sono tali perché hanno i limiti, molto spesso invalicabili: e generare una nuova vita per puro desiderio deve appartenere alla categoria dei desideri invalicabili)

A maggior ragione, perché una coppia deve commissionare un essere vivente, usando non solo i gameti, ma anche l’organo di una altra persona per poterlo far nascere? Un figlio non lo si commissiona: altrimenti è uno schiavo, anche se si dice che lo si commissiona per amore: di chi? L’umanità ha lottato millenni per abolire la schiavitù.

Definito dunque che questa prassi del “figlio su commissione” è fuori dall’interesse naturale della nostra specie e introdurrebbe pure un possibile reato – la schiavitù (quando uno è a servizio obbligato, senza possibilità di alternativa, del desiderio altrui,  con  che altro termine si potrebbe chiamare questa condizione? Nessun essere vivente ha mai chiesto di nascere: prende vita e da lì in poi “chiede” implicitamente all’altro di essere accudito fino alla propria indipendenza: in questo caso invece  è la volontà precisa – per desiderio, magari nobile, o per interesse, sempre ignobile – di uno o due individui, supportati dalla tecno-scienza a “obbligare alla vita” un essere vivente), è necessario regolare una tale condizione quando, trasgredendo alle regole, un nuovo essere vivente comunque viene fatto nascere.

Non credo ci sia altra soluzione se non quella che si è costruita per regolare le adozioni: scrupolo, discernimento, preparazione al complesso ruolo di essere genitori adottivi. E credo che commissionare un figlio sia una condizione che debba escludere, salvo specifiche eccezioni, la possibilità di essere genitori adottivi, specie di quel figlio: non è questione di sesso, ma non ci sono le garanzie che quel nuovo essere sia davvero tutelato. E il principio di precauzione specie a tutela dei più fragili, è la regola aurea di ogni legislazione.

A proposito di maternità surrogata – di Massimo Molteni – Politica Insieme




MIGLIORE AUTORE dell’anno 2022-2023

Premiazione dell’autore abruzzese Beniamino Cardines al Salone Internazionale del Libro di Torino 2023

Letteratura nextgen e coscienza ecologica

Pescara, 23 marzo 2023. Mercoledì 22 marzo 2023 in diretta da tutti i media e i social della LFA Publisher Italia-Spagna, l’editore Lello Lucignano in conversazione con Pietro Santoro (giornalista e scrittore), ha proclamato Beniamino Cardines vincitore dell’ambito titolo a “Migliore Autore dell’anno 2022-23” per “Le avventure di Plastica 1/L’inizio delle cose” (già vincitore del Premio Letterario Nazionale “Luigi D’Amico 2019” per la Letteratura Ragazzi), e “Le avventure di Plastica 2/Cose molto pericolose”. La premiazione avverrà al Salone Internazionale del Libro di Torino 2023, domenica 21 maggio.

Lo scrittore e giornalista abruzzese Beniamino Cardines, entusiasmo inarrestabile, proprio in questi ultimi giorni ha terminato di scrivere “Le avventure di Plastica 3/Cose dell’amore” libro che chiude la trilogia di “Plastica” che in pochi anni ha conquistato il cuore dei giovani lettori, appassionando anche il pubblico degli adulti.

Beniamino Cardines, scrittore: “Mi servo dei libri per provare a dire qualcosa, anche divertendo. Ho scritto ‘Le avventure di Plastica 1 e 2’ e sono accadute molte cose che non avrei mai immaginato. La vita è molto più creativa di noi e ci sorprende ogni giorno. La mia letteratura è presa di coscienza, scrivo per i ragazzi e per gli adulti con la stessa passione e lo stesso entusiasmo. Ognuno di noi può fare qualcosa per promuovere valori, dialogo e costruire una società migliore. Tutto parte da ogni singolo cittadino. Credo nel potere dell’arte, nella sua capacità di mettere in evidenza questioni e problematiche altrimenti difficili da affrontare. Infine, esprimo gratitudine a tutti i lettori e a tutte le lettrici che sono il cuore pulsante della letteratura.”

Lello Lucignano, editore LFA Publisher: “Abbiamo deciso di premiare Beniamino Cardines a ‘Migliore Autore dell’anno 2022-23’ per l’impegno costante dimostrato nel corso del tempo nella divulgazione dei suoi libri rivolti alle nuove generazioni e per la qualità della sua scrittura di altissimo livello. ‘Plastica’ è uno dei progetti più belli e importanti che abbiamo sviluppato in questi ultimi anni, ne siamo entusiasti. Ha un messaggio fortissimo, è una presa di coscienza generazionale. Abbiamo capito da subito che davanti a noi c’era un talento letterario fuori schema e ci siamo trovati tutti d’accordo a voler investire sul manoscritto che avevamo letto e che era piaciuto a tutto il gruppo di lavoro della Casa Editrice. Proprio in questi giorni stiamo lavorando su ‘Le avventure di Plastica 3/Cose dell’amore’ che presenteremo in anteprima al Salone Internazionale del Libro a Torino 2023.”




NULLA DI BUONO

Le vere preoccupazioni per il nostro mondo
Questi volti, questi incontri, questi momenti storici non promettono niente di buono per l’Occidente; e noi siamo l’Occidente; e in Occidente tutto scorre come sempre: nella normalità, nell’indifferenza, nelle storie chiuse per le solite dinamiche, per le solite convinzioni di superiorità, indipendenza, dominio e centralità [… la vera preoccupazione].

Il mondo è immenso, come immensa la realtà vivibile ed immensa la bellezza disponibile: ad ognuno la propria, a tutti l’opportunità di una condivisione ancora ignota. Nulla di buono.

nm