CONCORSO DI PROGETTAZIONE Ciclovia del Vomano
Per FIAB un passo avanti verso la realizzazione della rete ciclabile provinciale
Teramo, 8 aprile 2023. Dopo aver affidato, qualche mese fa, la progettazione della Ciclovia del Tordino, la Provincia di Teramo ha emanato un bando per un concorso di progettazione della Ciclovia del Vomano e del suo collegamento con il percorso ciclabile della vallata del fiume Tordino.
I due progetti fanno parte di una visione più ampia che gli uffici del Servizio Urbanistico Provinciale hanno elaborato ormai da anni, grazie alle professionalità presenti all’interno dell’Ente e agli studi portati avanti che hanno meritato, alla Provincia di Teramo, più di un riconoscimento nel campo della mobilità ciclistica. Una visione che ha portato ad elaborare, prima provincia abruzzese, una rete ciclistica di area vasta che dovrebbe raccordarsi con quella regionale, purtroppo mai approvata dalla Regione Abruzzo.
FIAB Teramo, associazione locale che fa parte della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, è soddisfatta della notizia del concorso di progettazione, attraverso il suo presidente, Gianni Di Francesco, ricorda: “Da anni la FIAB, insieme ad altre associazioni, porta avanti l’idea di percorsi ciclistici lungo le valli fluviali, che si ricolleghino alla Ciclovia Adriatica, creando così una rete di percorrenza sia per cicloturisti che per spostarsi in bicicletta quotidianamente”.
“Occorre però – continua Gianni Di Francesco – che la mobilità ciclistica sia inserita all’interno dei Piani Regolatori Generali, nelle politiche trasportistiche, nelle strategie turistiche ed economiche della Provincia e della Regione, affinché non vengano perse risorse e si dia più efficacia all’azione amministrativa”.
“Come FIAB – conclude Di Francesco – rinnoviamo la nostra disponibilità a qualsiasi collaborazione, mettendo a disposizione il nostro patrimonio di conoscenze ed esperienza, chiedendo, ancora una volta, che le scelte progettuali, sia per la ciclovia del Tordino che per quella del Vomano, siano condivise con i portatori di interesse, onde evitare la realizzazione di infrastrutture poco utili agli utilizzatori finali ed al territorio, magari impeccabili a livello ingegneristico ma inutilizzabili da chi, la bicicletta, la usa davvero”.