SAN PIO DA PIETRELCINA, san Giovanni Paolo II e il segreto della Madonna di Fatima

Un libro di Don Marcello Stanzione e Francesco Guarino. Recensione di Franco Massimo

Gli autori in questo nuovo lavoro, San Pio da Pietrelcina, san Giovanni Paolo II e il segreto della Madonna di Fatima, edito da Segno, presentano, con un linguaggio semplice e scorrevole, le due figure che hanno segnato il secolo scorso. Giovanni Paolo II e Padre Pio da Pietrelcina. Uno è stato il Grande Papa polacco che da poco ha lasciato la scena di questo mondo (2 aprile 2005), l’altro un umile frate cappuccino con impressi i segni della passione di nostro Signore nel corpo, morto molti anni prima del Papa Grande (23 settembre 1968).

Insieme hanno attraversato il XX secolo guidando e sorreggendo la Chiesa nel mare tempestoso di tanti pericoli. Le loro strade ad un certo punto si sono incrociate, e dall’incontro personale ne è nata una grande amicizia spirituale che li ha accompagnati fino alla soglia del Paradiso. Le loro strade hanno seguito percorsi diversi, eppure c’è stato qualcosa che li ha sempre uniti. Possiamo dire, se così si può dire, che il loro cammino sia stato tracciato ognuno pensando all’altro.

Una storia straordinaria, che non ha eguali nella Chiesa, è iniziata nel lontano 1948, a San Giovanni Rotondo, è si è dipanata per tutto il Novecento. È la storia di un incontro tra due uomini straordinari: Padre Pio da Pietrelcina e don Karol Wojtyla, divento.

Da quel primo e storico incontro, tra il giovane prete polacco e il mistico frate, nascerà una intensa amicizia mistica che porterà il prete polacco a recarsi altre due volte a San Giovanni Rotondo per rendere omaggio e, soprattutto, a pregare sulla tomba del frate amico. L’intesa spirituale tra i due nascerà proprio da questo primo incontro personale. Nascerà tra di loro una comunione spirituale che, come dicevamo sopra, li accompagnerà fino alle soglie del Paradiso dove sappiamo essere avvenuto il secondo incontro personale tra di loro. Dove, una volta vicini, sicuramente Padre Pio avrà ringraziato il Papa “Grande” per averlo voluto a tutti i costi scrivere nell’albo dei santi della Chiesa.

In questa storia straordinaria si inserisce la Madonna che a Fatima fece la sua apparizione a tre pastorelli invitandoli a pregare e a far pregare per l’umanità. Il 13 maggio 1917 la Vergine apparve per la prima volta in Portogallo, in un villaggio sperduto sugli altipiani dell’Estremadura a tre pastorelli, Lucia Dos Santos e Francesco e Giacinta Marto, chiedendo penitenza e conversione. Pio XII nel 1942 consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria mentre Giovanni Paolo II attribuì alla Vergine di Fatima l’intercessione per essersi salvato dall’attentato del 13 maggio 1981 in piazza San Pietro.

Il santuario mariano di Fatima è uno dei luoghi più venerati dai fedeli cattolici e in questo luogo, sacro per l’apparizione di Maria, papa Giovanni Paolo II volle recarsi di nuovo il 13 maggio 2000, per procedere alla beatificazione dei fratelli Marto. Al termine della celebrazione, il cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano, diede lettura della comunicazione in lingua portoghese, sul terzo segreto di Fatima; ed appena un mese dopo, il 26 giugno 2000, il Papa ne autorizzò la divulgazione pubblica da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnata da opportuno commento teologico del Prefetto, cardinale Joseph Ratzinger.

Ecco uno stralcio: «La parola chiave di questo Segreto, è il triplice grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a questo….”».




TURANO DIVINO 11 giugno 2023

Un evento incentrato sulla conoscenza e diffusione della cultura del vino

Castel di Tora, 1° maggio 2023. Nello splendido scenario del lago del Turano, tra le vie del borgo medioevale di Castel di Tora si terrà, in data 11 giugno 2023 (dalle 12 alle 18), la manifestazione Turano diVino, un evento incentrato sulla conoscenza e diffusione della cultura del vino e del buon bere.

 L’evento prevede la partecipazione di molte cantine del Lazio e rappresentative di tutte le Provincie, così da avere la possibilità di degustare oltre 50 tipologie di vino.

La manifestazione è indirizzata sia un pubblico appassionato ed esperto di vino alla ricerca di prodotti di nicchia e di qualità ed a tutti coloro che desiderano trascorrere una giornata alla scoperta alla scoperta di gioielli enologici. Ci saranno inoltre moneti di confronto tra gli appassionati e produttori condividendo esperienze e passioni.

Oltre alla degustazione dei vini ci saranno anche stands con le prelibatezze gastronomiche preparate dagli operatori locali. La manifestazione rappresenta un’opportunità anche per le varie attività locali per confrontarsi con i professionisti del settore con le cantine e gli agenti. Le degustazioni saranno curate da sommelier iscritti all’AIS che potranno che aiuteranno a capire le proprie capacità percettive.

Il wine tour si svolgerà all’interno del centro storico di Castel di Tora così da poter condividere con i partecipanti la bellezza e la storia dell’affascinate borgo medioevale.




AREA DI RISULTA: tra parco e giardino!

Nel panorama delle aree verdi urbane, il parco Ex Caserma di Cocco rappresenta una realtà importante, seppur di dimensioni limitate. Infatti, si estende per poco più di 3 ettari (la sola Riserva Dannunziana ha una superficie complessiva di oltre 50 ettari).

Pescara, 1° MAGGIO 2023. Recentemente sono stato a Cinisello Balsamo, comune dell’hinterland milanese. Ho fatto una breve e gradevole passeggiata all’interno del giardino di Villa Ghirlanda Silva, uno spazio verde annesso all’omonima prestigiosa Villa costruita a cavallo dell’800. Pur essendo un giardino, si percepisce la gestione “didattica-naturalistica” di alcune delle sue parti, un po’ lasciate a se, mentre per altre l’elemento antropico è prevalente, con camminamenti, piazzole per giochi e spazi per eventi culturali. Nelle prime spiccano cartelli informativi sulle specie di alberi e sull’avifauna presente, con schede di riconoscimento (Frosone, Torcicollo, Friguello, ecc.). Nelle seconde, oltre a panchine e fontanelle, sono stati sistemati anche giochi utili per prendere confidenza con alcune leggi della fisica (per la serie: imparare giocando).

Il giardino di Cinisello Balsamo ha ormai oltre 2 secoli di vita e gli alberi hanno avuto modo di esprimersi al meglio, sia sempreverdi che latifoglie (alcuni Bagolari affondano con evidente prepotenza le radici nel terreno). Il “giardino” si estende per circa 6 ettari, praticamente il doppio della Caserma di Cocco, e lo si attraversa in poco tempo.

Ma a pensarci bene, si tratta dello stesso spazio che sembra si intenda destinare al “parco” (?) che dovrebbe vedere la luce nell’area di risulta della stazione ferroviaria di Pescara, che si estende per 13 ettari, poco più del doppio del giardino di Villa Ghirlanda Silva, ma che vedrebbe destinato a verde solo la metà della sua superficie. Perché mai?

L’opportunità che il Comune di Pescara ha di dotarsi di un PARCO pubblico di dimensioni significative è unica. L’idea che 6 ettari possano essere considerati tanti rispetto alla opportunità di averne il doppio dovrebbe far riflettere: alla fine sarebbe come moltiplicare per due l’esiguo spazio dell’Ex Caserma di Cocco, e si arriverebbe alla stessa estensione del giardino di Villa Ghirlanda Silva, forse troppo poco, come aspirazione, per quello di cui la città avrebbe bisogno (ricordo anche i 26 ha dei Giardini Margherita di Bologna!). Un grande polmone verde, con funzioni ecosistemiche a portata di tutti e di tutti i sensi, nel cuore della città, e che diventerebbe tra l’altro una grande attrattiva e peculiarità urbana che molte amministrazioni ambirebbero a emulare, avendo lo stesso spazio a disposizione: sicuramente meglio che copiare un giardino e men che meno un edificio pubblico, un parcheggio a silos o un terminal bus che, se necessari, potrebbero avere ben altra destinazione, funzionale e soprattutto fisica.

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Direttore Editoriale – Web Content Editor




AUGURIO PRIMO MAGGIO dall’Amministrazione Comunale

Giulianova, 1° maggio 2023. Il Sindaco Jwan Costantini e l’ Amminstrazione Comunale augurano una serena Festa del Lavoro a tutti i cittadini: ai lavoratori autonomi e indipendenti, ma anche agli studenti, alle casalinghe, a chi aveva un’occupazione in passato ed è ora in pensione.

“Un ringraziamento sentito – sottolinea il Sindaco Jwan Costantini – va a coloro che, anche oggi, sono operativi. Penso agli uomini delle Forze dell’ Ordine, al personale della sanità pubblica, a quanti si impegnano per garantire i servizi essenziali. L’ auspicio di questa Amministrazione è che il lavoro possa essere vera garanzia di giustizia sociale e che, per questo, soddisfi umanamente e materialmente chi lo possiede, diventando realtà per quanti, al contrario, ne sono ancora in cerca”.




ENNEAGRAMMA. Scopri le tue luci e le tue ombre

Un libro di Don Marcello Stanzione. Recensione DI Annamaria Maraffa

1° maggio 2023

È fresco di stampa il libro Enneagramma. Scopri le tue luci e le tue ombre, di Don Marcello Stanzione, edito da Mimep-Docete.

Sul frontone del tempio di Apollo a Delfi vi era scritta la massima: “Conosci te stesso”. La via per la conoscenza di sé stessi è anche per il mistico cattolico Taulero, il ritornare dentro di sé, per tendere al fondo della propria anima. Tuttavia, le persone rinunciano volentieri a questa esplorazione, dato che in un primo momento la conoscenza di sé stessi è dolorosa, perché si scoprono spietatamente l’oscurità e la cattiveria, la viltà e la falsità che giacciono nascoste dentro di noi. Per Taulero, una caratteristica dei falsi amici di Dio è quella di condannare gli altri, ma non se stessi. I veri amici di Dio, al contrario, non condannano nessuno se non se stessi.

Per Taulero, un segno che lo Spirito Santo opera nell’uomo è quando questi comincia a conoscere sé stesso.

Noi pensiamo che le persone si debbano proteggere dagli sconvolgimenti della mezza età. Al contrario, Taulero vede in ciò l’opera dello Spirito Santo. Dobbiamo lasciarci scuotere dallo Spirito di Dio, per poter penetrare nel fondo di noi stessi, per giungere al nostro vero essere. Dobbiamo lasciare tranquillamente che cada sopra di noi la torre del nostro autocompiacimento e della nostra autogiustificazione, ed affidarci completamente all’opera che Dio compie in noi in queste traversie della vita.

Egli descrive come l’uomo debba osservare ed esaminare attentamente il proprio agire e le proprie omissioni, i pensieri ed i desideri preferiti, e specialmente le debolezze della propria natura. Dobbiamo interrogarci continuamente su quali siano i motivi ultimi del nostro agire, se cioè mettiamo al centro noi stessi o Dio. Dobbiamo esaminarci se siamo attaccati alle cose esteriori, al nostro successo, ai ruoli che ricopriamo, al nostro ufficio o professione, alle nostre proprietà, alle forme della nostra devozione, alla fama.

L’enneagramma costituisce una particolare tipologia caratteriale della personalità molto antica che permette di conoscere sé stessi e gli altri. L’enneagramma che si basa su nove tipologie di base e di ventisette sottotipi, oggi è stata riscoperta e apprezzata anche dagli specialisti di psicologia che l’hanno applicata al manuale dei disturbi della personalità e dagli studiosi del carattere specialmente in Nord e Sud America, in Francia e in Germania. Le sue radici affondano sia nella saggezza dei primi Padri cristiani del deserto sia nella sapienza orientale dei Sufi islamici. L’enneagramma è una sorta di specchio, tramite il quale guardare dentro di sé, per andare alla ricerca dei nove volti dell’anima. Si tratta semplicemente di una mappa, di uno strumento utile per rappresentare quel particolare territorio, che è l’individuo. È fondamentalmente uno strumento di lavoro in vista del cambiamento personale. Esso punta a quel tipo di conversione cui fa riferimento l’apostolo Paolo, là dove egli insegna che “la mente è cambiata e l’intera esistenza è trasformata”. Secondo la teoria dell’enneagramma e l’insegnamento di Paolo, noi abbiamo un “sé redento” e un “sé irredento”. Il sé irredento è formato e condizionato dalle esperienze della vita.

Col tempo ci identifichiamo col sé irredento e col corpo materiale. Al termine della fanciullezza siamo a tal punto identificati con il sé irredento e non con il corpo, che il sé redento ci è completamente sconosciuto. Normalmente non ci rendiamo conto della sua esistenza. Eppure, esso c’è, eccome! Appena sotto la superficie, appena al di là della confusione e del frastuono della personalità, appena dietro le preoccupazioni per il corpo fisico, vi è un sé interiore, più profondo e più autentico che sperimentiamo, benché solo saltuariamente, come pace, presenza, essenza. Secondo l’apostolo Paolo e secondo pure la teoria dell’enneagramma, è possibile – quantunque raro per noi – arrivare a sperimentare regolarmente ed anche in modo duraturo questo sé redento. Lo possiamo fare attraverso la purificazione del sé irredento, attraverso la separazione della nostra identità dai pensieri e dai condizionamenti della personalità, consentendole di unirsi con il sé redento.

Il primo passo in questo processo consiste nell’identificare il nostro tipo di personalità, che è l’aspetto più rozzo e coercitivo del nostro condizionamento. Il nostro tipo di personalità si basa sulla scelta inconscia di una delle nove passioni del cuore (i setti vizi capitali – ira, invidia, superbia, lussuria, avarizia, gola e accidia – più l’autoinganno e la paura). Grazie all’identificazione e all’osservazione del nostro tipo di personalità noi riusciamo a separarci un poco da essa (l’osservazione consente la separazione). Il passo successivo in questo processo consiste nell’acquietarla e separarla dalle nove passioni del cuore, che costituiscono il centro del sé irredento. Una volta che le passioni sono acquietate, noi iniziamo a sperimentare l’essenza, il sé superiore, l’io vero.

Sempre secondo l’enneagramma e san Paolo, il sé irredento vede il mondo come se fosse riflesso da uno specchio distorto. E tale visione distorta, che comporta la (falsa) comprensione di un sé limitato e spesso alienato, alimenta le passioni del cuore. Nella misura in cui riusciamo a mettere a fuoco la visione distorta, iniziamo ad acquietare le passioni del cuore, cominciando a sperimentare momenti di vita a livello del sé redento e ad avere fugaci percezioni di conoscenza nascosta tipica della mente superiore.

La parte del sistema recepito dalla psicologia contemporanea e dai membri della Chiesa che lo utilizzano riguarda i nove tipi di personalità. La maggior parte dei libri e dei corsi sull’enneagramma si è focalizzata su questi nove tipi. E per la maggior parte degli studiosi di enneagramma c’è solo la presentazione dei nove tipi, che resta valida per sé stessa, con solo un cenno alla pratica un po’ esoterica della conversione.  Di fatto, il solo studio delle nove personalità può portare a formidabili trasformazioni della percezione e dell’essere. Lavorando sui nove tipi, perveniamo alla conoscenza di noi stessi e degli altri. Questa conoscenza migliora le nostre relazioni professionali, familiari e sociali e ci consente di vedere gli altri “così come loro si vedono”. Il libro di don Marcello Stanzione sull enneagramma edito dalla Mimep è quindi di grande utilità pratica per conoscere i propri e gli altrui punti di forza e di debolezza della personalità e lavorarci spiritualmente.




ESSERE FIGLI DI MARIA

Un privilegio e una responsabilità

In Terris, 1° maggio 2023

Anticamente la Madonna veniva rappresentata con un grande manto che abbracciava tutto il popolo di Dio. Siamo figli suoi, anzi siamo “figli nel Figlio”.

Essere figli di Maria è un privilegio ed una grande responsabilità, ma abbiamo una Madre amorevole e compassionevole che non ci farà mancare mai il suo aiuto.

Maria, prima di essere madre del popolo di Dio e stata donna del popolo, così il santo vescovo Don Tonino Bello descrive: “Santa Maria, donna del popolo, grazie, perché hai convissuto con la gente, prima e dopo l’annuncio dell’ angelo, e non hai preteso da Gabriele una scorta permanente di cherubini, che facesse la guardia d’onore sull’uscio di casa tua. Grazie, perché, pur consapevole di essere la madre di Dio, non ti sei ritirata negli appartamenti della tua aristocrazia spirituale, ma hai voluto assaporare fino in fondo le esperienze, povere e struggenti, di tutte le donne di Nazareth… Santa Maria, donna del popolo, insegnaci a condividere con la gente le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce che contrassegnano il cammino della nostra civiltà. Donaci il gusto di stare in mezzo, come te nel cenacolo. Liberaci dall’autosufficienza. E snidaci dalle tane dell’isolamento”.

Maria è la donna dei giorni feriali, semplice e umile, dolce e forte, nascosta e coraggiosa, discreta e fedele alla volontà divina.

Senza il Si di Maria non ci sarebbe stato niente dopo, ma dal Suo Si è nato il Salvatore del mondo, il Redentore delle genti e una nuova umanità rinnovata dalla grazia e dall’amore crocifisso e risorto del Signore. Perché la Madonna è la figura di donna più popolare del mondo?

Perché la Madonna è la donna più famosa sulla terra sia per titoli che per luoghi dedicati a Lei?

Anni fa la National Geographic le ha dedicato la copertina di dicembre intitolandola appunto così: “Come la Vergine Maria è diventata la donna più potente del mondo”.

Nel Corano, che è il libro sacro dell’Islam, la Vergine è descritta come un faro e un modello di fede autentico ed esemplare: “Maria è un modello da seguire per tutti coloro che cercano un esempio perfetto di fede e di verità (Corano 66, 12)”.

La grandezza della Madonna è l’umiltà, la mitezza, la sottomissione a Dio, la piccolezza. Ha scelto di essere l’ultima, per poi essere prima e vincitrice nell’invocazione, nella lotta contro il male e nei luoghi di culto deidcata a Lei e in continuo aumento.

Credo che ogni giorno la Madonna appare dentro si noi se facciamo la volontà di Dio nell’ascolto silenzio della Parola di Dio e nella carità concreta verso gli alti. Concludo con una preghiera del Santo Padre, grande innamorato della Madre di Dio e della Chiesa.

Preghiera di papa Francesco alla Madonna

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova.

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.

Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,

e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

fra Emiliano Antenucci

Foto di radwan skeiky su Unsplash

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 IL 1° MAGGIO

e le politiche di tutela del lavoro

1° maggio 2023

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro: l’articolo 1 della nostra Costituzione si sposa perfettamente con il 1° maggio, una giornata particolare per i lavoratori, nella quale risalta in modo speciale l’importanza del lavoro come strumento di realizzazione personale e di servizio alla collettività. E non è un caso che proprio questo giorno sia legato alla figura di San Giuseppe, esempio emblematico di come l’operosità sia una dimensione essenziale della vita umana. Egli, infatti, fu un uomo umile e laborioso, un carpentiere che non mancò di assicurare il sostentamento della sua famiglia.

Questa premessa sintetizza tutta la bellezza di questa data a noi così cara. Insieme siamo impegnati a promuovere una visione del lavoro che rispetti la dignità umana e la sua libertà intrinseca. La dottrina sociale della Chiesa ci insegna che il lavoro è un diritto fondamentale, ma anche un dovere che ci richiede di impegnarci per il bene comune.

Per ottemperare a tale insegnamento, dovremmo sempre porre la massima attenzione affinché si garantiscano alle persone giuste condizioni lavorative, una retribuzione equa e dignitosa, la tutela della salute e della sicurezza, il diritto alla formazione e alla partecipazione alle decisioni che riguardano il lavoro stesso. Ne consegue che, valorizzando il lavoro come fonte di crescita personale e come contributo al bene della società, siamo anche spinti a sostenere l’imprenditorialità responsabile.

Ecco, quindi, che il lavoro non si può riassumere in un mero concetto astratto, bensì è una benedizione, un’opportunità per realizzare il nostro potenziale umano, per contribuire alla costruzione di una società più giusta e solidale. Per noi il 1° maggio rappresenta dunque l’occasione migliore per riflettere sullo stato del lavoro in Italia e nel mondo. Quelli recenti sono stati anni di profondi cambiamenti, a causa della globalizzazione, dell’innovazione tecnologica, della pandemia da Covid-19, delle guerre che piagano il pianeta.

Si è assistito a una crescita del precariato, alla rinuncia (specie da parte dei più giovani) a ruoli a tempo indeterminato, allo strazio dei salari erosi dall’inflazione. In questo contesto, diventa sempre più urgente promuovere politiche che tutelino i diritti dei lavoratori, che favoriscano la creazione di posti di lavoro dignitosi e che valorizzino la formazione e l’aggiornamento professionale. Inoltre, è fondamentale che le istituzioni pubbliche e private collaborino per costruire una realtà occupazionale più inclusiva, sostenibile e responsabile, capace di garantire la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani e la dignità di ogni persona. Riusciremo a plasmare e costituire una società più giusta, solidale e fraterna? La sfida ci attende… in labore fructus!

Erminio Zanenga




EUROCUP 2 la Coppa va al Fenerbahçe

Amicacci Abruzzo con orgoglio chiude al secondo posto

Giulianova, 1° maggio 2023. La Deco Metalferro Amicacci Abruzzo si piazza al secondo posto nelle Finals di EuroCup 2, battuta nella sfida per il titolo dai turchi del Fenerbahçe, che prevalgono con il punteggio di 48-60 e alzano il prestigioso trofeo europeo. Con la finale continentale di Badajoz cala il sipario sulla stagione della squadra guidata da coach Carlo Di Giusto, ricca di successi come la storica conquista dello Scudetto e il trionfo in Supercoppa Italiana.  

La squadra abruzzese arriva in finale dopo aver superato in semifinale i padroni di casa del Mideba Extremadura mentre il Fenerbahçe ha avuto la meglio sui francesi di Hyeres. Le due compagini si riaffrontano quindi dopo l’esordio di venerdì nel girone, che aveva visto prevalere l’Amicacci. L’inizio della contesa favorisce i giuliesi che trovano in Gabriel Benvenuto e Shay Barbibay i propri terminali offensivi per portarsi avanti, con il contributo di un Amit Vigoda sempre pronto a dispensare assist per i compagni. La squadra turca rimane in scia affidandosi alla presenza nel pitturato di Yamac Yuksel, ma il primo quarto si chiude con l’appoggio di Benvenuto allo scadere (20-17).

Nel secondo quarto l’Amicacci si affida al repertorio offensivo di Galliano Marchionni per conservare il vantaggio, ma il Fenerbahçe alza il livello sui due lati del campo e piazza il parziale del sorpasso trainato da Yuksel e Yavuz. Gli abruzzesi smarriscono la via del canestro nel finale di primo tempo, concluso a -7 con i canestri dell’iraniano Morteza Abedi a far valere il predominio fisico della squadra turca (28-34). La ripresa vede il tentativo di rimonta dell’Amicacci con capitan Marchionni che trova il -4 servito da Vigoda ma l’attacco giuliese continua a faticare e il Fenerbahçe allunga nei minuti finali del terzo quarto ancora grazie ad Abedi (34-46). Si entra nel quarto periodo con poche energie da parte della squadra abruzzese che non riesce mai a impensierire i campioni di Turchia in carica, in agevole controllo del punteggio, che vanno così a conquistare la coppa (48-60).

La Deco Metalferro può dirsi soddisfatta dalla spedizione spagnola di EuroCup 2, in cui si è confrontata alla pari con squadre di alto livello, ottenendo successi importanti. A certificare le ottime prestazioni della squadra di coach Di Giusto la nomina nel miglior quintetto del torneo di Melanie Hawtin e Shay Barbibay, fondamentali negli ingranaggi del gioco dell’Amicacci per tutta la stagione.

A completare il podio della competizione continentale i francesi dello Hyeres Handi Basket, che hanno battuto nella finale di consolazione il Mideba Extremadura. Nel week-end europeo del basket in carrozzina non sono mancate le soddisfazioni per l’Italia. In EuroCup 1 trionfo della Santo Stefano sulla formazione del Bilbao, con la Briantea Cantù squadra ospitante al terzo posto e il Padova Millennium al quarto, mentre la Dinamo Lab Sassari si è piazzata seconda dietro ai tedeschi dell’Hannover.

Tabellino

Deco Metalferro Amicacci Abruzzo: Benvenuto 18, Marchionni 9, Blasiotti, Messina, Minella, Cavagnini 2, Vigoda 2, Hawtin, Baho, Greco Brakus, Barbibay 17.

Fenerbahçe: Sayari 6, Bebe, Ar, Yavuz 12, Abedi 14, Yuksel 20, Kiyar, Altunbas, Gümüs 8, Kulbay, Yazici.

EuroCup 2 Finals 2023 – Badajoz (Spagna)

Finali (dom 30/04)

3°/4° Posto: Mideba Extremadura – Hyeres Handi Basket 71-77

1°/2° Posto: Deco Metalferro Amicacci Abruzzo – Fenerbahçe Göksel Çelik 48-60

Stefano D’Andreagiovanni