Mostre, passeggiate, reading e laboratori d’arte
Fontecchio, 4 maggio 2023. Una giornata a Fontecchio, in provincia dell’Aquila, quella di sabato 6 maggio prossimo, dedicata a Giuseppe Zaccaria in arte Pino Zac, indimenticato disegnatore, acuto e dissacrante, che ha scritto una pagina importante della satira politica degli anni sessanta e settanta, e che proprio a Fontecchio ha vissuto gli ultimi anni della sua vita, fino alla morte nell’agosto del 1985, e dove ha lasciato un patrimonio unico di bozzetti, libri, riviste, materiali di lavoro e opere che costituiranno il futuro Archivio Pino Zac.
La tappa di Fontecchio fa seguito all’evento del 5 maggio “Pino Zac l’uomo, l’intellettuale, il creativo”, convegno che si svolgerà presso il teatro dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, dove Pino Zac è stato docente di tecnica dell’animazione dal 1971 al 1974, al quale parteciperanno, tra gli altri, amici e colleghi di Pino Zac, che saranno presenti anche a Fontecchio il giorno seguente, come il disegnatori Vincenzo Sparagna, la musicista Drahmira Biligova, la poetessa Silvia Luminati, il vignettista Riccardo Mannelli, e l’artista Valter Zarroli.
Ricco anche il programma della giornata fontecchiana, con una serie di attività laboratoriali e letterarie, passeggiate, reading teatrali, proposte in vari luoghi del paese, che vedranno alternarsi artisti, musicisti, attori e animatori culturali. Il focus sarà in particolare incentrato su “Il cavaliere inesistente”, film a tecnica mista del 1971 diretto da Pino Zac e prodotto dall’Istituto Luce, che combina attori in carne ed ossa e personaggi di animazione, ispirato dall’omonimo e immortale romanzo di Italo Calvino del 1959.
Dalle 10.30 alle 17.30 l’appuntamento è con il laboratorio creativo “Il Cavaliere inesistente”, presso Le Officine, opificio condiviso da artisti venuti di recente a vivere a Fontecchio, da più parti d’Italia e del mondo. Alle ore 12, “Noi siamo Pino Zac”, passeggiata letteraria a cura di Te.co.
Alle ore 13 pranzo su prenotazione nella casa di natura e arte La Kap, lungo il sentiero che porta al fiume Aterno, e che fu abitata dal giornalista inviato di guerra e marinaio, Luciano Seno, assiduamente frequentata dal suo amico Pino Zac, e dove il disegnatore lavorò alla redazione dei numeri delle leggendarie riviste satiriche L’Anamorfico e Il male.
Alle ore 15.30 all’ex convento di San Francesco, sarà la volta di “Marcovalda e le lezioni cubane”, reading teatrale con Cinzia Della Ciana, Andrea Matucci e Roberta Vacca e con “In Ricordo”, di Drhaomira Bilingonva e Ottavia Fusco Squitieri.
La rassegna terminerà con una mostra, sempre presso l’ex Convento di San Francesco che vuole offrire un’indicazione dell’opera di Pino Zac, e della qualità grafica, dell’eleganza del tratto e dell’abituale ferocia con cui era capace di rappresentare i personaggi del suo tempo con una inarrivabile potenza del linguaggio visivo. I materiali sono divisi in tre sezioni principali dedicate alle opere grafiche, alle riviste e ad alcuni per ricomporre la complessità e la qualità del lavoro di uno sperimentatore del Novecento italiano ancora troppo poco conosciuto per il suo valore creativo.
Previste anche le proiezioni di due video, creati da artisti venuti a vivere a Fontecchio: “Sogno di un pomeriggio di mezza stagione”, tratto da Il cavaliere inesistente, a firma della tedesca Martina Riescher e con la partecipazione di Nicolò Guarraci, e “Zac”, a firma del messicano Erick Cuevas, in arte Nespy5euro.
“Questa giornata a Fontecchio assieme a quella dell’Aquila – spiega Valeria Pica, assessore comunale – vuole rappresentare un primo tentativo di lavoro collaborativo per dare il giusto riconoscimento al lavoro creativo, al genio visionario e alla capacità di interpretazione delle sfide sociali che Pino Zac ha avuto nel corso della sua carriera. L’Amministrazione di Fontecchio auspica a questo proposito che si possa avviare una programmazione di lungo periodo in modo da garantire la sostenibilità del progetto e dare vita a un filone di studio e ricerca che all’estero riscuote notevole considerazione, e che in Italia ancora non ha raggiunto i livelli di scientificità e rigore metodologico che merita”.
“Data la notorietà dell’autore a livello nazionale e internazionale, soprattutto in Francia, – prosegue Valeria Pica -, si costruiranno partnership con università, accademie, centri di ricerca, testate giornalistiche internazionali per dare il maggior risalto possibile al lavoro che si sta avviando a Fontecchio e all’Aquila; grazie a tesi di laurea che saranno assegnate sul lavoro di Pino Zac si potrà valorizzare un patrimonio unico nel territorio abruzzese e non solo, in modo da consolidare un corpus di informazioni, materiali, studi e attività da realizzare nel tempo anche attraverso la creazione di residenze per scrittori e disegnatori che portino alla realizzazione di un festival del fumetto”.
L’evento nasce dalla collaborazione del Comune di Fontecchio con l’Università dell’Aquila e il coinvolgimento degli enti culturali del territorio aquilano a partire da MAXXI, Abaq, Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Abruzzo, HARP e Te.Co
CHI È PINO ZAC
Pino Zac è nato a Trapani da padre pugliese e madre abruzzese. A vent’anni, nel 1950, crea Gatto Filippo, primo fumetto in Italia che sviluppa le tematiche in strisce autoconclusive, la cui pubblicazione è durata fino al 1958 sul quotidiano Paese Sera. Come autore di fumetti raggiunge la popolarità anche con Kirie eleison e L’Orlando Furioso.
Nelgi anni ’60 e ’70 si è dedicato al cinema d’animazione collabora con Mauro Bolognini nel 1964, per la realizzazione di due episodi del film La donna è una cosa meravigliosa. L’anno successivo propone su pellicola il personaggio di Gatto Filippo. Co-dirige insieme a Franco Rossi “Viaggio di lavoro”, episodio del film Capriccio all’italiana del 1968 curandone l’animazione. Nel 1970 gira con tecnica mista Il cavaliere inesistente, tratto dall’omonimo romanzo di Italo Calvino. Nel 1973 Mario Monicelli gli affida la parte di uno squattrinato fotografo di sinistra nel film Vogliamo i colonnelli.
Collabora poi con le testate francesi Le Canard enchaîné, Pilote e L’écho des savanes e fonda, a Londra, la rivista Playtime. Negli anni Settanta, sulla rivista Eureka diretta da Luciano Secchi, propone prima la versione a fumetti dell’Orlando furioso e poi la striscia Kirie & Leison, che ha come protagonista un diavolo e un sacerdote e che ironizza sul compromesso storico tra comunisti e democristiani. Nel 1975 realizza la serie di incisioni La comédie de l’art presso la scuola stamperia di Gerardo Lo Russo e fonda il giornale satirico Quaderni del Sale.
Nel 1977 con Vauro fonda il settimanale di satira politica Il Male, realizzando tra l’altro le prime copertine. Nel 1981 illustra, in Francia, una rara edizione di Tarocchi, i Tarot de l’an 2000. Nel 1983 fonda L’Anamorfico, una rivista anch’essa di satira politica che uscì per 5 numeri, da novembre 1983 a marzo 1984. La rivista era composta da una cartellina contenente sei fogli separati. Ognuno di questi si apriva tre volte, fino ad ottenere 4 facciate grosso modo delle dimensioni dei quotidiani di grande formato dell’epoca, in un formato, che veniva utilizzato anche dall’intero numero de Il Male quando conteneva parodie di grandi quotidiani dell’epoca. Le pagine ospitavano spesso, ma non sempre, disegni anamorfici. La rivista pubblicò disegni di Yves Got, Paola Marchesin, Flavio Costantini, Furio Scarpelli oltre ad alcuni fra i più grandi illustratori europei, e scritti di Oliviero Beha, Oreste Del Buono, Antonio Amurri, Maurizio Costanzo, Paolo Liguori, Bruno Ballardini, Valter Vecellio, Fabio Di Iorio, Franco Valobra e altri ancora.
Negli ultimi anni di vita si trasferisce a Fontecchio, vivendo in un antico palazzo nobile di proprietà della famiglia Muzi, e dove un infarto lo ha stroncato a soli 55 anni, mentre stava facendo all’amore.
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