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STATE LONTANI DAI TAROCCHI angelici e dall’occultismo, New Age, cabala, occultismo

Derive pericolose, contrarie gli all’insegnamento della Chiesa sugli Angeli

di Don Marcello Stanzione

Il Nuovo Arengario, 4 Maggio 2023. Gli angeli, nei nostri giorni, sono molto di moda; esistono numerosi gruppi interessati a condividere le loro esperienze con gli angeli e a comunicare con loro. Nelle librerie si vendono i tarocchi angelici, per mettersi in contatto con gli angeli, e anche case editrici molto prestigiose hanno pubblicato una decina di libri di Francois Bernard Termes che si firma con il nome di Haziel e che è un cabalista che mescola l’angelologia cristiana con l’astrologia occulta, la magia, la teologia e la mistica ebraica, creando grande confusione anche in molti cattolici praticanti.

Questi libri affermano che secondo la tradizione esoterica vi sono nove cori di angeli, ognuno dei quali è governato da un Arcangelo ed è composto da otto angeli custodi per un totale di 72 nomi di angeli. Ogni angelo custode avrebbe il suo domicilio in uno spazio che comprende 5 gradi (5 giorni) dello zodiaco astrologico, così che le persone nate in quei 5 gradi-giorni hanno quel determinato angelo custode.

A ciascuno di questi 72 angeli vengono rivolte delle particolari preghiere e Haziel promette risultati spettacolari affermando: “Possiamo chiedere al nostro angelo custode i suoi poteri ma anche quelli di altri angeli custodi, poiché egli ha il compito di trasmetterli; noi ci mettiamo in contatto con il nostro angelo custode ogni volta che gli rivolgiamo la sua apposita preghiera. Ma, se di 5 giorni in 5 giorni rivolgeremo le preghiere ai diversi angeli otterremo tutti i poteri, tutti i doni”.

Questa è chiaramente non più una visione cristiana, dove l’angelo ci deve aiutare ad andare in paradiso, ma è una visione magico-occultistica, nella quale l’angelo è strumentalizzato affinché noi riusciamo ad ottenere poteri straordinari e avere successo nella vita.

La grande tentazione della Cabala

Molti, più che rivolgersi agli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele citati nella Bibbia, si rivolgono agli pseudo-angeli della Cabala, che è una complicata dottrina esoterica del misticismo ebraico, che si diffuse nel tredicesimo secolo. In quest’epoca fu composto il Libro dello splendore, nel quale gli angeli esercitano un ruolo importante.

Secondo la Cabala vi sono dieci Sefirot, canali dell’energia di Dio, che raffigurano gli attributi dell’Onnipotente posti al governo del cosmo. I nomi dei dieci Sefirot si riferiscono alle qualità supreme della divinità: Fondamento, Splendore, Eternità, Bellezza, Potere, Grazia, Conoscenza, Saggezza, Comprensione, Corona. Ogni Sefirot è governato da un Arcangelo; il più importante di tutti sarebbe Metatron, principio della presenza, munito di 72 ali e innumerevoli occhi lampeggianti, che è il luogotenente di Dio. Tra i vari Sefirot, ci sono 72 sentieri e conoscere i nomi dei 72 geni planetari o angeli, come pure i momenti dell’anno o del giorno in cui li si può invocare, significa, sempre secondo i cabalisti, realizzare grandi cose.

Contro questo proliferare di angeli gnostici o esoterici, la Santa Chiesa Cattolica ha messo in guardia i suoi fedeli fin dai primi secoli del cristianesimo. Nel 543 il Sinodo di Costantinopoli condanna alcune idee errate sugli angeli, quando si cominciarono a venerare angeli con nomi non provenienti dalla Bibbia, ma dagli scritti apocrifi, come ad esempio l’Arcangelo Uriel, che viene menzionato dal libro apocrifo di Enoch e che ben presto venne venerato in tutto l’Occidente.

No agli pseudo-angeli biblici

Questo culto agli pseudo-angeli biblici stava causando una idolatria superstiziosa, per cui tutti i documenti ecclesiastici, dal settimo secolo in poi, cercano di contenere e illuminare la devozione agli angeli e di condannare gli errori. Verso la fine dell’ottavo secolo l’Arcivescovo Adalberto di Magdeburgo fu accusato di compiere opere di magia evocando i sette spiriti, specialmente quello di Uriel che lo aveva aiutato a produrre grandi fenomeni.

L’intervento ecclesiastico fu causato da una preghiera miracolosa composta da Adalberto che, accanto ai nomi di Michele, Raffaele e Gabriele, includeva anche i nomi equivoci di Uriel, Raguel, Tubuel, Ineas, Dubuos, Suluoc, Siniel. Nel 745 si tenne a Roma un Sinodo, sotto papa Zaccaria, che proibì di invocare i nomi di questi presunti angeli, dichiarando che essi erano in realtà dei demoni. Possono essere legittimamente invocati solo i nomi di origine biblica: Michele, Gabriele e Raffaele.

Nel 789 una norma del Concilio franco, sotto il re Carlo Magno, proibiva di introdurre nel culto liturgico i nomi degli angeli all’infuori dei tre noti; un’altra norma disponeva la scomunica e, addirittura, la pena di morte per coloro che adoravano l’Arcangelo Uriel.

Le insidie della New Age: gli angeli manipolati

Oggi, dopo tanti secoli, ci troviamo di nuovo immersi nella peggiore delle confusioni riguardo gli angeli. Molti Cristiani sono ingannati dal movimento New Age (nuova era) che offre una angelologia completamente diversa dalla dottrina biblica cattolica. La mentalità del New Age è, riguardo agli angeli, quasi politeista. Gli angeli che sono strettamente collegati all’astrologia esoterica, sono associati ai mesi dell’anno: ad esempio Uriel a Settembre; Barchiel a Febbraio; ai giorni della settimana: il mercoledì è sotto la protezione di Michele e il lunedì è governato da Gabriele; ai segni zodiacali: Urie1 alla Bilancia, Amodel al Toro, ecc.

Nella concezione del New Age gli angeli sono fondamentalmente inferiori all’uomo, perché ogni spirito celeste è determinato a un dato compito e non gode della libertà di cui dispone l’essere umano. Per il New Age, gli angeli non sono altro che servitori di coloro che attraverso il Channeling (canalizzazione), un tipo di spiritismo moderno, si mettono in contatto con essi. Mentre secondo la Sacra Scrittura e la visione cristiana, l’Onnipotente Dio si serve dei suoi angeli per fare la sua volontà, il New Age fa credere che gli angeli siano messaggeri al nostro servizio e non servitori liberi dell’Altissimo.

Per comunicare con il proprio angelo guida, il seguace del New Age svuota la propria mente per raggiungere uno stato alterato di coscienza e, a questo scopo, si può ripetere anche la parola angeli come se fosse un mantra (nenia indiana).

Altra tecnica New Age per mettersi in contatto con gli esseri angelici, è la immaginazione guidata o visualizzazione, che è un processo simile allo sciamanesimo, nel quale si comunica con spiriti guida.

Ed ecco un breve saggio di visualizzazione con un angelo proposto da uno dei tanti scrittori esoterici: “Mettete in sottofondo musica di meditazione. Cercate un luogo o angolo dove possiate meditare sempre. Mettetevi ben comodi, scalzi, seduti nella posizione del loto (Buddha). Con le palme delle mani rivolte all’insù, respirate profondamente per tre volte, rilassatevi con ogni respiro, controllate bene che il corpo non sia teso, rifiutate ogni pensiero o problema che si presenti, inviate al cervello l’ordine di rilassarsi… Poi visualizzate un sole grande, dal quale fuoriesce un raggio di luce bianca dorata che vi ricopre completamente.

Respirate quella luce che vi pulisce e purifica ed esalate verso di essa diverse volte. Chiedete poi che si renda presente l’angelo solare dorato che vi appartiene; chiedetegli che vi dica il suo nome e che fonda la sua energia con la vostra. Calmi, insistete, ascoltate e visualizzate. A volte appaiono lettere o il nome completo, o forse lo udirete. Può darsi che all’inizio non percepiate nulla, ma apparirà, può darsi anche che percepiate solo la parte maschile o femminile dell’angelo o ambedue… Una volta stabilita la comunicazione, sarà più facile comunicare con gli angeli o arcangeli zodiacali o con qualunque altro”.

Il New Age propone anche l’uso di cristalli cherubinici per comunicare con gli angeli. Questi cristalli vengono presi con entrambe le mani e si chiede, ad alta voce, che il potere dei Cherubini, passi attraverso la persona e giunga al cristallo perché esso si carichi con le vibrazioni dei Cherubini. Per stabilire un contatto con gli angeli, il New Age sottolinea l’uso dei colori dell’abbigliamento, per cui il rosa attirerebbe gli angeli custodi, il blu forte gli angeli guaritori, mentre all’Arcangelo Michele piacerebbero i colori verde, oro e rosa.

La scrittura automatica

Un altro modo di comunicare con gli angeli è quello della scrittura automatica: si inizia a scrivere salutando un particolare angelo o il proprio angelo custode e poi si lascia che le parole fluiscano da sé. Molte persone utilizzano le carte angeliche (ve ne sono di diversi tipi in commercio), che non sono altro che i tarocchi riverniciati di angelismo che vengono utilizzati per chiedere consiglio al proprio angelo custode. Ad esempio, la scrittrice K. Mc Rooney ha creato un mazzo di 44 carte rappresentanti gli angeli e afferma: “Focalizzatevi sul desiderio e formulate una domanda chiara e precisa. Scrivetela su di un foglio, poi mescolate le carte, concentrandovi su di essa con molta intensità. Partendo dalla sommità del mazzo, disponete le carte coperte, una alla volta, rispettando la sequenza numerica e le posizioni indicate nelle istruzioni su cui avete deciso di basarvi. A mano a mano che le scoprirete, leggete attentamente le sezioni degli angeli ad esse corrispondenti. Riflettete sul modo con cui ciascun angelo si correla con voi, sul significato della sua posizione nell’emanazione e sul modo con cui tutti gli angeli operano congiuntamente”. Assolutamente non bisogna fare ciò!

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