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UNA STORIA ESEMPLARE; il libro di Costantino Felice sul Fucino

L’incontro promosso da coldiretti con il comune dell’Aquila

Avezzano, 13 maggio 2023. Dalla poderosa opera di bonifica alla creazione del distretto orticolo più importante d’Italia passando per la riforma agraria e le guerre contadine. Sono i tratti più salienti della storia del Fucino, raccontati oggi pomeriggio dal professor Costantino Felice, che, nella sala Irti di Avezzano, ha ripercorso aspetti sociali, economici, culturali e politici della conca intermontana meglio conosciuta come “orto di Italia”, la cui “storia esemplare” è custodita da oggi nell’omonimo testo a firma del professore di origini vastesi.

Storico di economia tra i più conosciuti e apprezzati d’Italia, Costantino Felice, 78 anni, ha presentato il volume edito da Donzelli di fronte ad un pubblico di imprenditori, autorità e semplici cittadini nell’incontro promosso da Coldiretti L’Aquila e dal Comune di Avezzano e accreditato dall’ordine dei giornalisti. In una sala gremita e colorata dalle immancabili bandiere gialle, c’erano il sindaco Gianni di Pangrazio, lo storico dell’economia Sergio Natalia che rappresentato in sintesi i tratti più salienti della storia del Fucino, l’imprenditore Franco Paris che ha portato la sua emozionante testimonianza come coltivatore e il direttore di Coldiretti L’Aquila Domenico Roselli.

“Un evento per capire, partendo dal passato, lo sviluppo del territorio più agricolo d’Abruzzo – ha detto Roselli che ha introdottO l’incontro – un territorio che conta ben 13mila ettari di terra coltivata ed è oggi un punto di riferimento economico per il sistema agroalimentare italiano”. Da qui il dipanarsi degli interventi programmati e la relazione dell’autore. Che si è soffermato sul prosciugamento e la bonifica del lago definendoli “un’opera ingegneristica di altissimo livello scientifico e tecnico, senza pari in Italia” e ha ribadito che il Fucino è stato l’epicentro della riforma agraria del 1950 e, come tale, l’area di inizio della modernizzazione agricola, della fine del latifondo e dei più alti livelli di maturità politica e sindacale. In un’altra parole, una storia esemplare e ben più dinamica di quella dipinta da Ignazio Silone”.

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