Pescara, 15 maggio 2023. Questa bici sta lì da giorni, sotto il sole e sotto la pioggia, dì e notte. Lo so perché ce l’ho messa io, avendola raccattata dal prato adiacente dove era stata apparentemente abbandonata. Forse per un impeto di rabbia più che per sfregio, perché bloccata nei movimenti delle ruote da una sorta di ganascia elettronica, sopraggiunta per una qualche ignota ragione. Ho fatto fatica, infatti, a tirarla fuori dall’erba perché la ruota davanti non girava, e quindi l’ho trascinata e messa lì, in bella vista, perché almeno la si notasse e venisse recuperata dai gestori del servizio.
Si, perché questa bici appartiene alla flotta di bike sharing free floating di Bit Mobility, l’azienda che opera a Pescara e che gestisce anche i monopattini. Non è insolito trovare mezzi disponibili in modalità “condivisa” (sharing) messi, lasciati, nei posti più improbabili, che ostacolano, quando va bene, il transito soprattutto di persone, oppure letteralmente abbandonati se non buttati.
Il senso di fastidio e di irritazione per queste azioni accomuna molte persone, e anch’io devo dire ho avuto, anzi ho un moto di contrarietà verso coloro che si rendono responsabile di tali comportamenti.
Poi però alzo la testa e noto che ciò che riempie il mio sguardo non sono immagini di bici o monopattini messi fuori posto, ma anche in ordine, ma una coltre di automobili che occupano ogni centimetro della strada, senza soluzione di continuità, a perdita d’occhio. E allora mi chiedo come mai ci rendono così facilmente irascibili e intolleranti alcuni mezzi, tra l’altro di ridotte dimensioni, lasciati in disordine e fuori posto ma facilmente spostabili, come ho fatto io, ma per nulla ci irritiamo per migliaia e migliaia di auto parcheggiate, certamente in modo regolare, in ogni angolo di via? Ma neppure quelle poste abusivamente ad occupare marciapiedi, scivoli e attraversamenti pedonali nonché ferme, senza alcun timore, in seconda fila lungo le strade cittadine? Mi chiedo: ma che fine ha fatto il nostro concetto di spazio pubblico, quello libero dei cittadini? U po’ di sana ribellione per ciò che deturpa realmente le nostre città io l’auspicherei.
Comunque, se qualcuno di Bit Mobility legge questa nota, la bici sta lì, ingresso Riserva Dannunziana, provenendo da Francavilla, a destra.
Giancarlo Odoardi – Ri-media.net
Direttore Editoriale – Web Content Editor
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