Si alimenta con il costante contributo della scuola che ne cura la forma e la sostanza
Roseto degli Abruzzi, 22 maggio 2023. La Festa nazionale dello Sport Scolastico, in programma sulla Riviera Teramana dal 22 al 26 maggio, segnata dalla terribile alluvione che ha colpito la Romagna, ne è stata una prova lampante. In un battibaleno, alle prime notizie degli eccezionali eventi meteorologici che hanno piegato l’area romagnola, il mondo scolastico ha attivato la macchina degli aiuti che, da allora, non ha avuto sosta. Per questo, una trentina di ragazzi delle Scuole superiori di I grado provenienti dalle aree colpite dal maltempo arriveranno regolarmente in Abruzzo e saranno della partita. A loro, in particolare, va il pensiero del direttore scolastico regionale dell’Abruzzo, Massimiliano Nardocci.
“Martedì prossimo a Giulianova” dice il direttore Scolastico Regionale, Massimiliano Nardocci, “ci sarà l’inaugurazione della festa nazionale dello sport scolastico. Circa 2000 studenti delle scuole medie confluiranno da tutta Italia sulla costa teramana per le finali nazionali delle principali discipline sportive, all’insegna dell’inclusione, della socialità e del fair play. Sarà l’occasione di manifestare la nostra solidarietà alle popolazioni dell’Emilia-Romagna duramente colpite dalle alluvioni.
Lo sport si conferma strumento di trasmissione di valori di solidarietà e amicizia. In Abruzzo” prosegue Nardocci, “puntiamo molto sul rilancio della pratica sportiva nelle scuole, disciplina fondamentale per la crescita dei ragazzi. L’evento della festa nazionale dello sport segue tante altre manifestazioni di livello nazionale ed internazionale ospitate in Abruzzo e contribuirà sicuramente allo sviluppo delle attività motorie. Puntiamo molto al consolidamento dei valori di legalità, spirito di squadra, inclusione e contrasto del bullismo. Un ringraziamento particolare”, conclude il direttore scolastico regionale, “a tutti coloro che si sono impegnati nell’organizzazione dell’evento, al coordinatore regionale per lo sport Antonello Passacantando, a tutta la sua squadra ed al territorio teramano che ha accolto l’evento con entusiasmo e grande partecipazione”.
Un gesto di attenzione che arrivato forte e chiaro in Romagna. “Abruzzesi gentilissimi, brava gente che conosce, come noi ora, il dolore delle catastrofi naturali”, confessa Rossana Cavallo, docente della Scuola Media Ricci-Muratori di Ravenna, “ma, senza tema di smentite, si può dire tranquillamente che tutti gli italiani sono per natura solidali. E, adesso, lo stiamo vedendo anche noi qui, nel ravennate, dove la situazione è a dir poco drammatica. Molta gente che conosco, per sfuggire alla furia dell’acqua, ha dovuto rifugiarsi ai piani alti, per non parlare dei tanti evacuati. È un momento, per noi, tragico che sembra non avere fine. Continua a piovere, ormai senza sosta da giorni e, per fortuna il rischio che il Savio torni ad aprirsi un altro varco è del tutto scongiurato perché la famigerata falla è stata chiusa.
Conforta, però, vedere così tanti giovani imbracciare pale e badili per spalare fango e detriti che lascia ben sperare per il futuro. Restano, comunque, i danni morali e materiali, incalcolabili che, solo chi ha visto questo disastro, può immagare. Per farsene un’idea”, aggiunge Rossana Cavallo, “basta sapere che le saline di Cervia, che davano il rinomatissimo sale dolce, sono notevolmente danneggiate. Nei ragazzi, però, c’è la voglia di dimenticare e ricominciare, per questo arriveranno in Abruzzo più carichi che mai. La notizia più bella è che tutti gli studenti hanno dato la conferma della propria partecipazione e che non ci saranno defezioni di sorta.
Questo significa che stanno tutti bene e, dopo un’esperienza del genere, non è un fatto proprio trascurabile. Se che l’Ufficio Scolastico Regionale d’Abruzzo si è adoperato per metterci a disposizione materiale e tutto quanto può servire alla bisogna. Per questo, e non solo per questo, non finiremo mai di ringraziarli. Visto il grande cuore degli abruzzesi”, conclude Rossana Cavallo, “daremo un segno della nostra riconoscenza portando giù la piadina, simbolo della Romagna. A proposito si può sposare con gli arrosticini?”.
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