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CARI GIOVANI …

vi scrivo dopo la celebrazione della festa di Pentecoste, 50 giorni dopo l’evento della Resurrezione. È una festa poco conosciuta.

Molti certamente conoscono il significato del termine Pentecoste, 50 giorni; tuttavia, riducono la festa ad un semplice ricordo storico-religioso del passato. Come tante esperienze che viviamo o abbiamo vissuto!

La Pentecoste è invece un evento che aiuta ciascuno di noi a vivere e a saper vivere. Nella società moderna non è facile vivere, perché si può essere travolti dagli avvenimenti.

Molti di voi stanno concludendo un ciclo di scuola o di Università, e poi dovranno inserirsi nel mondo del lavoro o fare scelte vocazionali. La festa di Pentecoste ci ricorda che scegliere non è facile, o quanto meno non è automatico.

Molti vorrebbero evitare di scegliere affidandosi al caso o alla lotteria. Dobbiamo invece aprici alla novità!

La novità della vita è sintesi di preparazione e di partecipazione e non pura casualità. La Pentecoste ci ricorda che la novità esiste nella storia, bisogna però accoglierla con sapienza e intelligenza.

Chi frequenta la vita della Chiesa certamente ricorda che la sapienza e l’intelligenza sono doni dello Spirito Santo, che a Pentecoste scese sulla Chiesa.

Tutti gli uomini sono alla ricerca della sapienza e dell’intelligenza. Ma soprattutto, cari giovani, per voi che dovrete costruire il vostro futuro, vi ricordo che essere sapienti e intelligenti non è sinonimo di superiorità che talvolta si manifesta in forme di presunzione. È invece la via per essere umili e semplici costruttori.

Ricordo sempre un grande docente di fisica nucleare. Da lui ho imparato l’umiltà e la semplicità. Non so se sia stato capace di imitarlo ma è stato il vero segreto della vita.

Soprattutto quando dobbiamo scegliere: umili e semplici perché sapienti e intelligenti. Avere progetti non significa possedere la certezza che tutto andrà bene! È invece la gioia di saper affrontare le situazioni con speranza.

Ma ciò richiede sapienza e intelligenza. Sono i doni dello Spirito Santo, di cui ha bisogno l’umanità che deve vivere non nell’utopia, ma nella realtà della vita, come ci ricorda spesso papa Francesco

Cari giovani,

non fuggite davanti alle grandi scelte della vita.

Non siete soli!

Forse qualcuno dei tuoi amici corre più veloce di te! Non essere invidioso. Tu cammina con sapienza e intelligenza.

Ciò che ci rende felici e gioiosi è la fatica di aver costruito la propria vita non per sentito dire, ma perché abbiamo saputo accogliere le domande della vita.

Essere sapienti e intelligenti!

A tutti voi l’augurio di un cammino ricco di grandi progetti!

Vostro,

+ Lorenzo, vescovo

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