La giustizia che manca alle vittime di femminicidio
Politicainsieme.com, 5 giugno 2023
Egregio Signor Ministro,
ci rivolgiamo a Lei che stimiamo e di cui ben conosciamo professionalità e senso di giustizia, al quale abbiamo riconosciuto il titolo di “Uomo Illuminato”, a Venezia presso la Fondazione dei Musei Civici nel 2017, per chiedere il Suo autorevole intervento in tema di violenza sulle donne / femminicidi e conseguenti decisioni della magistratura.
Sono incomprensibili , intollerabili e non fanno bene all’immagine della Giustizia Italiana molte decisioni della magistratura che in questi anni si sono susseguite nei confronti di assassini e criminali colpevoli di atti di violenza e femminicidi verso le donne, mettendo in discussione la cd “certezza della pena”.
L’ultimo episodio in ordine di tempo : la decisione della GIP che per l’uccisione di Giulia Tramontano ha escluso non solo la premeditazione ma anche la crudeltà. Abbiamo molto sofferto per questa decisione immaginando anche il dolore fisico del piccolo Thiago, un bambino di 7 mesi con cuore, braccia, gambe, a cui è stata preclusa la nascita.
Ci chiediamo quali siano i corretti parametri per valutare la sussistenza o meno della premeditazione e dell’aggravante della crudeltà. Ci chiediamo quanta distanza possa esserci, e perché, tra un giudizio umanamente istintivo e uno giuridicamente espresso, ci interessa saperlo, per capire se sono le norme o le interpretazioni delle norme a creare questo strappo.
La questione gravissima è che la Giustizia Italiana, pur con un equilibrato apparato normativo in tema di violenza verso le donne, si sta trasformando in una “Ingiustizia”: non ci sentiamo noi donne tutelate mentre i delinquenti, criminali, assassini restano impuniti e comunque sottoposti a condanne esigue.
Inoltre, non esistono comportamenti univoci per l’applicazione delle leggi stesse nei diversi tribunali italiani. Da tempo auspichiamo che si metta a punto un “Codice” contenente tutte le norme riferite alla violenza verso le donne per permettere adeguate e univoche applicazioni/interpretazioni delle leggi.
Le uniche reali condanne restano in capo alle vittime e ai loro familiari. Non basta raccomandare alle donne di non andare “all’ultimo incontro” incolpando ancora noi donne di responsabilità che in realtà non sono a noi imputabili.
La questione gravissima è la sfiducia che ormai aleggia nei confronti della magistratura non solo da parte di noi donne ma da parte degli italiani tutti, come si è visto e letto in TV, sulla stampa e sui social.
Il femminicidio di Giulia, di Paola Romano, poliziotta uccisa a Roma dall’uomo (e collega poliziotto) che non accettava la fine della loro relazione, di Monopoli, a opera di un uomo quasi novantenne, in danno della figlia poco più che cinquantenne, volontariamente falciata con l’auto sul viale di casa e abbandonata a terra a morire ed anche il caso di Mauro Favaro, detto Omar, che nel 2001 a Novi Ligure commise un duplice omicidio che sconvolse l’Italia per ferocia inaudita, scontata la pena (peraltro ridotta) si è sposato, ha avuto una figlia, ma ora starebbero emergendo, a suo carico, gravi violenze fisiche, sessuali e psicologiche agite in Piemonte contro entrambe, mentre in sede civile sarebbe stata dichiarata la sua idoneità genitoriale dimostrano l’inefficacia di un sistema inidoneo a prevenire le recidive e a cogliere le persistenze della malvagità.
Signor Ministro, Lei può ridare fiducia agli italiani e alle italiane, Lei può ridare giustizia alle donne uccise e alle loro famiglie, Lei può ristabilire una vera Giustizia in questo Paese, Lei può ristabilire la fiducia nei confronti della Giustizia.
Noi siamo al Suo fianco come siamo al fianco delle donne vittime di violenza.
Chiediamo un Suo autorevole intervento, un intervento del Governo a difesa di uno Stato di Diritto. Ora è necessario.
Ci rendiamo disponibili ad ogni e più ampia collaborazione possa essere utile.
Porgiamo i migliori saluti e Le auguriamo buon lavoro. Con stima ed apprezzamento.
Isa Maggi , Coordinatrice Nazionale Stati Generali delle Donne
Manuela Amadei, Ambassador delle Città delle Donne
Maria Lippiello, Stati Generali delle Donne Campania
Roberta Bortolucci, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Margherita Cogo, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Francesca Moraci, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Nicoletta Gentilini, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Laura Moschini, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Lucia Krasovec-Lucas, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Antonella Chiusole, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Amelia Laura Crucitti, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Maria Pia Rossignaud, Comitato Scientifico Stati generali Donne
Luisa Cortese, Ambassador delle Città delle Donne
Rosaria Avisani,Ambassador delle Città delle Donne
Maria Grazia Colombari, Ambassador delle Città delle Donne
Nadia Palozza Natolli, Ambassador delle Città delle Donne
Elena Zennaro, Ambassador delle Città delle Donne
Loredana Longo, Ambassador delle Città delle Donne
Chiara Piscitelli,Ambassador delle Città delle Donne
Nadia Bragalini, Ambassador delle Città delle Donne
Raffaella Corti,Ambassador delle Città delle Donne
Tina Magenta, Ambassador delle Città delle Donne e della Panchina Rossa
(seguono le firme in fase di traccolta)
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