FARE TUTTO CON AMORE

Da un evento doloroso, la speranza, la vita. Domani 10 giugno 2023 un convegno alle ore 17:00 presso la Sala Aldo Moro

Vasto, 9 giugno 2023. [Una realtà: inaugurato il 10 dicembre 2022 dal Ministro Orazio Schillaci il Primo Centro Regionale dei Risvegli dal Coma di nell’Ospedale di Popoli.

Missione: donare a pazienti e famiglie un centro specializzato per vivere condizioni meno traumatiche durante il lungo, doloroso, angoscioso percorso del coma, senza ricorrere a spostamenti fuori regione con disagi incredibili, anche economici.

Obiettivi: l’Associazione si prefigge di avere un costante impegno e supporto alle famiglie e di voler realizzare anche un nucleo abitativo per donare, a chi assiste, la vicinanza, l’amore al proprio caro.]

Per tali significativi motivi, l’Associazione Onlus Il Risveglio di Manuela vuole sensibilizzare l’opinione pubblica con un Convegno che si terrà il 10 giugno alle ore 17:00 nella Sala Aldo Moro di Vasto. Riguarderà tematiche importanti e delicate, le Gravi Cerebrolesioni Acquisite e l’inserimento sociale dopo il trauma.

Interverranno:

· Anna Verna Presidente dell’Associazione II Risveglio di Manuela Onlus;

· Francesco Menna Sindaco di Vasto, per i saluti istituzionali;

· Monsignor Bruno Forte, Arcivescovo Chieti Vasto

· Dottor Carlo D’Aurizio Direttore di Struttura Complessa Medicina Fisica e Riabilitativa Ospedale di Popoli

Asl di Pescara;

· Dottor Maurizio Maddestra Direttore Neurologia Ospedale di Lanciano Asl Chieti-Lanciano-Vasto;

· Nicola Della Gatta, Assessore alla Cultura, Welfare e Inclusione sociale.

Saranno presenti autorità civili, politiche e religiose. Alla fine del Convegno ci sarà la presentazione del libro La Qui. La della Sig.ra Anna Maria Orsini già sostenitrice del progetto d’amore.




DON DOLINDO RUOTOLO: uomo di preghiera

di don Marcello Stanzione

ilnuovoaregario.it, 9 giugno 2023. Il sacerdote diocesano napoletano Dolindo Ruotolo, terziario francescano, è stato autore di scritti di teologia, di ascetica e di mistica e di migliaia di lettere di direzione spirituale. Consacrò ogni attimo della giornata alla preghiera, alla penitenza, alla carità verso i poveri e i malati. La sua vita di infaticabile apostolo fu piena di sofferenze di ogni genere, acuite dalla scelta volontaria di offrirsi come anima vittima per l’umanità e per la Chiesa.

Don Dolindo Ruotolo (1882-1970), quinto degli undici figli di Raffaele Ruotolo, matematico, e di Anna Valle, nobildonna proveniente da una famiglia decaduta di origini spagnole, nacque a Napoli nel popolare quartiere Forcella. Il matrimonio dei genitori dopo 14 anni sfociò in una dolorosa separazione a causa dell’asprezza del carattere del padre e della sua proverbiale avarizia, che si scontravano con le abitudini signorili della madre e la sua dolcezza. In una poderosa autobiografia di due volumi Don Dolindo ha raccontato come il suo nome, che significa “dolore” venne coniato dal padre e come “profeticamente” la sofferenza (per le numerosissime umiliazioni, ma anche per le ristrettezze economiche e la fame) fu l’elemento che contraddistinse tutta la sua esistenza, compreso il periodo del seminario e quello sacerdotale. Conobbe san Pio da Pietrelcina, al quale spesso fu assimilato, ma se quest’ultimo mostrava visibilmente sul suo corpo i segni del Calvario di Cristo, Don Dolindo li serbava nell’animo e per questo venne anche identificato come “un novello Apostolo del dolore interiore”. Entrambi subirono a più riprese gli attacchi del Santo Uffizio con l’impedimento di officiare la messa in pubblico per un certo tempo. Ebbero il dono della profezia, il carisma della massima ubbidienza alla Chiesa ed accettarono in tutto e per tutto la Volontà Divina nella più profonda umiltà.

Con lo pseudonimo di Dain Cohenel fu un instancabile e raffinato letterato (si ricorda soprattutto il poderoso Commento alla Sacra Scrittura di ben 33 volumi); inoltre fu pure un brillante musicista, cantore e organista, un fantastico predicatore, un servo di Dio che spese tutta la sua vita in povertà per il prossimo, privilegiando i ceti meno abbienti, soprattutto di una città tanto problematica come Napoli dove trascorse la maggior parte della sua esistenza, portando avanti il suo ministero in quasi tutte le parrocchie dove fu comandato. Le sue giornate cominciavano alle 2,30 del mattino per terminare verso la mezzanotte, scandite da tanti rosari e preghiere, dallo studio dei testi sacri e dalla scrittura, dall’immancabile sostegno a tutti quelli che glielo chiedevano, tra cui molti poveri e ammalati dai quali correva anche in piena notte con qualsiasi condizione climatica, dimentico spesso dei suoi stessi mali cronici e passeggeri. Fondò “L’Apostolato Stampa” una editrice che ancora oggi, tramite i frati Francescani dell’Immacolata, si occupa della divulgazione dei suoi scritti e formò diverse figlie spirituali con il compito di approcciare i soggetti più renitenti alla chiamata di Dio e con quello di educare le nuove generazioni.

Innamorato della Madonna, sosteneva di aver ricevuto tramite la sua intercessione i doni dell’intelletto e della sapienza quando era al ginnasio, in seminario, disperato per le continue bocciature e privo delle necessarie basi culturali per poter procedere negli studi, che si era intensamente manifestato in lui già in tenerissima età. Il 19 novembre 1970 morì per una broncopolmonite in concetto di santità. Attualmente è in corso l’iter per la sua beatificazione a seguito di diversi eventi miracolosi e di testimonianze sulla sua santità. La sua salma riposa nella Chiesa dell’Immacolata di Lourdes e San Giuseppe dei Vecchi a Napoli, ormai meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.

Fu un sacerdote di grande vita di preghiera e riportiamo alcune orazioni da lui composte:

Vieni, O Maria

Vieni, o Maria, regna nel mondo! Vengano dalla Cattedra di Pietro novelli impulsi alla devozione filiale a Te, e la tua luce fulgidissima dissipi gli errori.

Il mondo caduto trovò la salvezza in Te ed il mondo apostata non può trovarla che in Te, poiché Tu sei Regina di grazie e di misericordia.

La nostra condizione è spaventosa: i falsi profeti ci hanno ingannati, e l’iniquità ha mentito a se stessa. Sono passati e passano come cicloni di devastazione quelli che promettevano il sereno, e come turbini di tempesta quelli che promettevano la pace.

Sono caduti gli idoli elevati sui confini delle eterne nostre aspirazioni, e ci hanno bruciati nelle immonde fiamme dei loro turpi olocausti. I corifei delle nuove stoltezze si sono smascherati, si sono confusi. O Maria, o Regina soavissima, o Vergine Madre di Dio, salvaci! Te invoca l’universo, o Madre di pietà, e domanda il tuo soccorso.

Vieni dunque, e soccorri i tuoi servi, o benedetta; vieni e per la novella misericordia che effondi sulla terra, sia gloria immensa al Padre, sia uguale gloria al Figliuolo, sia gloria sovrana a Dio Spirito Santo.

E se il Signore chiedesse anche a te

Se il Signore chiedesse anche a te: <E tu, chi dici che io sia?>

rispondi con l’impeto dell’amore:

– Tu sei la Verità, la Sapienza, l’Amore per essenza…

– Tu sei l’Eterno, l’Infinito, l’Onnipotente Padre, Figliuolo e Spirito Santo…

– Cosa dice di te il mio intelletto? Ti credo!

– Cosa dice di te la mia volontà? Ti obbedisco!

– Cosa dice di te il mio cuore? Ti amo!

– E nelle oscurità della vita, cosa dico? Ti adoro!

– E nei dolori, cosa dico? Ti ringrazio e ti amo!

– E nelle tenebre, e nelle angustie, cosa dico? Confido in te, mio Dio!




LA MEDICINA DI LABORATORIO e la diagnostica territoriale 2.0

Analisi, valutazione ed evoluzione dopo la pandemia. All’Auditorium del Rettorato dell’Università di Chieti-Pescara il II° Convegno nazionale SITLaB

Chieti, 9 giugno 2023. Domani inizierà il II Convegno nazionale organizzato da SITLaB – Società Scientifica Italiana dei Tecnici di Laboratorio Biomedico – che si svolgerà all’Università di Chieti-Pescara presso l’Auditorium del Rettorato il 10 e 11 giugno 2023. Per l’occasione sono stati chiamati a raccolta più di 300 partecipanti appartenenti a tutte Professioni sanitarie, di cui circa 250 TSLB.

L’evento intitolato “La Medicina di laboratorio e la Diagnostica territoriale 2.0: analisi, valutazione ed evoluzione dopo la pandemia” affronterà un tema di grande attualità, ovvero la pandemia da Covid-19, che ha sottolineato il valore della Medicina di Laboratorio nei moderni sistemi sanitari che, attraverso i dati prodotti dal laboratorio e tutte le informazioni che ne derivano, interviene con un peso sempre maggiore nei processi decisionali dei percorsi di cura al fine di gestire al meglio lo stato di salute del paziente. Non possiamo non ricordare il ruolo svolto dalla Medicina di Laboratorio con l’avvento della pandemia. Se si pensa per un istante ai fatidici tamponi, che abbiamo tristemente imparato a conoscere, si comprende subito quanto siano stati preziosi come mezzo di contrasto allo sviluppo dell’infezione causata dal Covid-19.

Con la pandemia si è posto oltretutto l’accento su un nuovo concetto di cure sanitarie che guardano al futuro superando vecchi schemi per proiettarsi verso un’innovativa tipologia di assistenza che richiede nuove infrastrutture, disegnate secondo una logica di rete, per soddisfare la necessità di avvicinare il Sistema Sanitario alle persone attraverso il potenziamento dei servizi di prossimità e domiciliarità integrata. In tale contesto non si può non sottolineare l’importanza della Diagnostica Territoriale che, attraverso la rimodulazione dei servizi di laboratorio, è stata una risposta concreta verso una specifica fetta della popolazione, che include gli anziani e i soggetti affetti da patologie croniche o da comorbidità, che ha sofferto particolarmente l’avvento del Covid-19.

Il Presidente nazionale di SITLaB, Dott. Vincenzo Palumbieri, ha voluto sottolineare che l’obiettivo del convegno è quello di inquadrare, attraverso un’accurata analisi ed un’attenta valutazione, i nuovi scenari che la Medicina di Laboratorio e la Diagnostica Territoriale hanno ridisegnato durante la pandemia da Covid-19 e che continuano a tracciare in modo costante e in linea con l’evoluzione delle cure sanitarie. Lo stesso ha dichiarato: “La garanzia del benessere dell’intera collettività passa attraverso la qualità, l’efficienza e il miglioramento delle cure che non possono prescindere dallo sviluppo e dall’implementazione della Medicina Multidisciplinare che a sua volta deve avere come cardine il perseguimento della continuità assistenziale partendo dall’Ospedale fino a giungere al domicilio del paziente.

Con la pandemia è emersa la necessità di focalizzare l’attenzione su un nuovo concetto di medicina del territorio centrata sul paziente, impreziosita dal lavoro in gruppo, che sia in grado di assicurare, attraverso strutture dedicate, presa in carico, continuità di cura e integrazione socioassistenziale. Partendo da queste considerazioni abbiamo fatto un grande lavoro per inserire nel programma una serie di interventi atti ad offrire una serie di importanti spunti di riflessione sui quali occorrerà meditare. Durante il Convegno si alterneranno diversi relatori di indubbio spessore che consentiranno entrare nel merito delle tematiche trattate attraverso una moltitudine di esperienze vissute in ambito lavorativo.

Saranno presenti sul palco alcuni importanti attori della Sanità abruzzese e non solo. Ascolteremo durante le relazioni Federico Anaclerio, Ivana Cataldo, Paolo De Cono, Giordano Di Fiore, Giancarlo Di Iorio, Salvatore Antonino Distefano, Antonio Esposito, Paolo Fazii, Fabiola Germanò, Antonella Lattanzio, Vincenzo Lo Mele, Fulvia Pasi, Damiana Pieragostino, Luca Rossi, Saverio Stanziale e Giammarco Tomei.

Un ringraziamento speciale va al Prof. Vincenzo De Laurenzi, moderatore nella prima giornata del Convegno, che con la sua collaborazione ci ha permesso di realizzare quest’evento nella sala più bella d’Abruzzo. Grazie al Consiglio Direttivo SITLaB, ai Revisori dei Conti e a tutti i colleghi che ci hanno offerto il loro supporto, per l’impegno profuso nella realizzazione dell’evento, Grazie ai Referenti dei GdL e ai Referenti Regionali SITLaB che ci hanno aiutato nella produzione scientifica dei numerosi poster che sono stati presentati.

Doverosi sono i ringraziamenti anche per la Cda nazionale TSLB e alla Cda TSLB Abruzzo che hanno offerto la loro collaborazione. Grazie ai partner AssoCareNews.it e a FIDAS Abruzzo per l’aiuto ricevuto e agli sponsor A. De Mori, Arrow, BSA, Menarini, Roche, Rossi Service, per il contributo donato. Infine, non posso non ringraziare un collega e amico speciale, Pietro Del Fine, che mi ha affiancato costantemente durante la realizzazione dell’evento e con il quale ho condiviso momenti di notevole impegno e grande soddisfazione. Questo Convegno per noi sarà un importante momento di crescita da condividere con tutti voi professionisti sanitari. Vi aspettiamo!




PROGETTO CETTINA e le altre donne

La CPO della Provincia di Teramo incontra gli alunni delle scuole

Teramo, 9 giugno 2023. Si conclude il progetto di sensibilizzazione Cettina e le altre donne, ideato e realizzato dall’équipe dei Servizi Sociali dell’Ambito Territoriale Sociale Gran Sasso – Laga, che ha visto protagonisti gli alunni dell’I.C. di Campli e dell’I.C. Montorio-Crognaleto, oltre ai ragazzi dei centri diurni Il Laboratorio di Montorio al Vomano e L’isola che c’è nella Valle Siciliana di Genius Loci di Colledara.

Due gli incontri conclusivi: il primo martedì 31 maggio nella Sala Consiliare del Palazzo Farnese a Campli, alla presenza del sindaco Federico Agostinelli, dell’assessore Valentina Di Francesco e del consigliere Pietro Adriani; il secondo lunedì 5 giugno, presso la Sala Consiliare della sede della Comunità Montana del Gran Sasso di Tossicia, alla presenza del commissario Nando Timoteo e del responsabile Piergiorgio Possenti.

Entrambe le giornate sono state dedicate alla sensibilizzazione ed al contrasto alla violenza di genere e domestica, con gli interventi della presidente della Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Amelide Francia, della dott.ssa Emilia Di Matteo, della dott.ssa Luana Iachini, responsabile dell’ufficio per le pari opportunità della Provincia, e di Fabio Carlini, autore del libro Cettina e le altre donne, libro che è stato oggetto di studio e che ha portato i ragazzi e le ragazze a profonde riflessioni sulla condizione della donna dai primi del novecento ad oggi e alla realizzazione di specifici lavori sul tema.

Inoltre, i ragazzi del laboratorio di Genius Loci hanno consegnato una targa per l’inaugurazione della “Sala Cettina”, nella sede della Comunità Montana, sala riservata e dedicata all’accoglienza dell’utenza femminile. I ragazzi del Laboratorio di Montorio invece hanno realizzato e donato delle mongolfiere in argilla contenenti pensieri dedicati alle donne ed al contrasto alla violenza di genere.

La presidente della CPO della Provincia, Amelide Francia, entusiasta per la sentita partecipazione alla realizzazione di questo progetto, ringrazia “le ragazze ed i ragazzi, le Dirigenti, le docenti, Fabio Carlini e soprattutto le professioniste dell’equipe del Servizio Sociale Professionale delle due Zone di Gestione Sociale dell’ATS n. 24 Gran Sasso – Laga, che hanno lavorato, sin dal 25 novembre scorso, per la realizzazione di un importante percorso finalizzato a sensibilizzare le nuove generazioni sul tema della violenza di genere.”

“Abbiamo tutti il dovere di continuare a lavorare per contrastare la violenza – conclude Amelide Francia – che purtroppo non accenna a diminuire, come dimostrano le tristi vicende di Giulia e Pierpaola”.




IL RETTORE PARTECIPA ALLA MARCIA della Pace Arezzo/Rondine

L’università di Teramo la prima a siglare una convenzione con la cittadella della pace

Teramo, 9 giugno 2023. Il rettore Dino Mastrocola ha partecipato questa mattina alla Marcia della Pace da Arezzo a Rondine, in occasione dell’apertura del Festival Internazionale sul conflitto promosso da Rondine Cittadella della Pace, dedicato quest’anno al tema delle fragilità.

Rondine nasce in un borgo medievale toscano a pochi chilometri da Arezzo ed è un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto. L’obiettivo è contribuire a un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i conflitti, in modo positivo.

Il progetto che dà origine e ispirazione a Rondine è lo Studentato Internazionale-World House, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti e li aiuta a scoprire la persona nel proprio nemico, attraverso il lavoro difficile e sorprendente della convivenza quotidiana.

Il Quarto Anno Rondine è un’opportunità formativa e di studio riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, come percorso di sperimentazione per l’innovazione didattica, rivolta a circa 30 diciassettenni di tutta Italia dei Licei Classici, Scientifici e delle Scienze Umane, per frequentare la classe quarta nel borgo di Rondine, un ambiente internazionale dove si sperimenta la trasformazione del conflitto.

In occasione della Marcia della Pace il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola e il presidente di Rondine Franco Vaccari hanno firmato una convenzione che prevede una stretta collaborazione e l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie, riferite al primo anno di iscrizione, per tutti gli studenti che hanno frequentato il Quarto Anno degli studi superiori a Rondine o le Sezioni Rondine avviate nelle loro scuole di appartenenza, qualora si iscriveranno ai Corsi di laurea dell’Università degli Studi di Teramo.

«Sono orgoglioso – ha dichiarato Dino Mastrocola – che l’Università di Teramo sia il primo Ateneo italiano a firmare una convenzione con l’Associazione Rondine Cittadella della Pace. Non poteva che essere così perché l’inclusione e le politiche di distensione rappresentano una forte dimensione del nostro Ateneo, che lo scorso anno ha promosso e ospitato a Teramo la Marcia per la Pace delle Università italiane lanciando lo slogan La pace è cultura».

Della delegazione teramana che ha partecipato alla Marcia facevano parte anche Ernesto Albanello ed Enzo Delle Monache.




IL RIFUGIO SEGRETO con Cecilia Cruciani e Laura Tiberi

A cura della compagnia Fantacadabra e il Teatro Stabile D’Abruzzo, in collaborazione con L’Amministrazione Comunale di Balsorano. Scene e costumi: Santo Cicco, Antonella Di Camillo. Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua. Ideazione e regia Mario Fracassi. Sabato 10 Giugno Sala Polivalente Ex Asilo via Ravenna

Balsorano, 9 giugno 2023.  Due amiche si ritrovano, per caso, dopo molti anni, dentro il loro rifugio segreto (una grotta o una soffitta). Ora sono due ragazze grandi e si raccontano di quando erano bambine…

Scene di vita quotidiana tra bambini che dialogano sulle cose del mondo. Le storie dei bambini sono tratte da discorsi fatti da bambini e bambine, che abbiamo raccolto.

L’idea ci è venuta osservando direttamente i bambini durante questi difficili anni. Osservando giorno dopo giorno i nostri figli, i loro amici e i nostri giovanissimi allievi, annotando le loro uscite più buffe. Così è nata l’idea di sviluppare un progetto drammaturgico proprio a partire dalle piccole storie dei bambini, piccolissime, piene di stupore, di meraviglia, di battute serie e spiritose, degli inevitabili perché con i quali i bambini guardano il mondo intorno a loro. I dialoghi sono organizzati intorno a diversi temi, dai più classici come le domande sul gioco, sull’amore, sul vento, la neve, i disegni, la scuola. per arrivare a interrogarsi sulla felicità e la paura della morte.

E così dall’ansia di crescere accompagnata dal parallelo desiderio, invece, di rimanere per sempre piccoli, dal compagno di scuola con la faccia così, alla famiglia allargata, anche l’attualità che emerge da questi dialoghi tra due bambine sveglie, curiose, sensibili e sicuramente molto spiritose. Una occasione per interrogarci in torno al mondo dei bambini per come appare e per come si volesse che fosse.




PREMIO NAZIONALE DI LETTERATURA naturalistica Parco Majella

Conclusa la prima riunione di valutazione delle opere in concorso alla 26^ edizione del

Abbateggio, 9 giugno 2023. Mercoledì 7 giugno, Antonio Di Marco, Presidente del Premio Parco Majella e dell’Associazione “Alle Falde della Majella”, assieme alla Direzione artistica formata da Daniela D’Alimonte e Marco Presutti e ai componenti della giuria, si sono riuniti per la prima valutazione delle opere in concorso alla 26^ edizione del Premio nazionale di letteratura naturalistica Parco Majella.

È stata individuata una prima rosa di autori, dalla quale saranno scelti i Vincitori e i destinatari di Premi Speciali del concorso letterario nella successiva riunione, che si terrà tra qualche settimana.

SABATO 15 luglio 2023, dalle ore 20.00, si svolgerà ad Abbateggio la CERIMONIA DI PREMIAZIONE, durante la quale, alla presenza di autorità civili e militari e di esponenti del mondo ambientalista e culturale, saranno svelati i nomi dei VINCITORI di ogni sezione in concorso e dei PREMI SPECIALI.

Presidente del Premio e dell’Associazione “Alle Falde della Majella” ANTONIO DI MARCO

Componenti della Direzione Artistica

DANIELA D’ALIMONTE (Dirigente scolastico e giornalista) e MARCO PRESUTTI (docente)

COMPONENTI DELLA GIURIA 2023

Simone Gambacorta – Giornalista e scrittore

Marzio Maria Cimini – Intellettuale e scrittore

Andrea Gialloreto – Docente universitario

Marina Ciancetta – Scrittrice

Enzo Fimiani – Docente universitario

Alfredo Mazzoni – Docente

Claudio Amicantonio – Docente, scrittore e ricercatore

Nella Martino – Docente

Giunto alla sua 26a edizione, il Premio Parco Majella ha riscosso anche quest’anno grande partecipazione di autori e case editrici di rilievo nazionale – afferma Antonio Di Marco Presidente del Premio Parco Majella e dell’Associazione “Alle Falde della Majella”. I testi in concorso nelle sezioni di Narrativa, Poesia e Saggistica offriranno spunti importanti per un nuovo appuntamento di grande interesse culturale. Come Associazione siamo molto orgogliosi dell’adesione sempre crescente al nostro concorso letterario, nel segno della natura e dell’ambiente e  in sintonia con le nobili tradizioni antropologiche, paesaggistiche e spirituali del territorio.




VITE SOSPESE. Natura e fragilità umana nell’opera di Paolo Spoltore 2009-2023

Vernissage della mostra, sabato 10 giugno 2023, ore 17:30. Maison des Arts | Fondazione Pescarabruzzo

Pescara, 9 giugno 2023. Sabato 10 giugno, alle ore 17:30, presso la Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo, si terrà il vernissage della mostra Vite sospese. Natura e fragilità umana nell’opera di Paolo Spoltore 2009-2023. Un percorso trasfigurativo interiore e artistico dell’autore: dal dolore al ritorno alla vita in pienezza, attraverso opere in legno, in ferro, in ceramica e altri oggetti di riuso, raggiunti dal fine vita e rianimati dalla bellezza, dall’arte e dall’estetica dell’artista, che dona una seconda vita alla materia.

Paolo Spoltore è uno scultore polimaterico che incentra la sua arte sulle forme spinte e dinamiche. Nel corso della lunga carriera, ormai pluridecennale, ha sperimentato con successo sul fronte stilistico e tematico, conservando inalterato l’orientamento alla ricerca.

La mostra “Vite sospese” presenta le sculture realizzate nell’ultimo quindicennio di attività, raccolte in quattro cicli principali, presentati in un allestimento curato personalmente dall’autore.

Una biografia apparentemente poco complessa quella di Spoltore, scultore di origini frentane, che nella città di Lanciano (Ch) ha creato il proprio studio e laboratorio fin da giovanissimo. Un luogo animato da una precisa prassi operativa da dove l’artista ha dato vita ad un’intensa produzione tuttora in corso.

La Fondazione Pescarabruzzo ospita, dunque, quattro importanti serie dello scultore: Totem, Cuori pietrificati, Coronavirus e post Covid, oltre a diverse serigrafie per un totale di circa 80 opere in esposizione.

Un lavoro intenso, in cui «il focus sui materiali e la perizia tecnica nel lavorarli, permettono all’artista di creare opere tridimensionali a volte minute, argute e fantasiose, altre volte imponenti, misteriose e primitive. In esse, finzione e realtà si confondono. La fascinazione di Spoltore per il mito e per la dimensione arcaica, per la metafora e la metamorfosi, si completa esprimendo una forza tutta concettuale che emerge in ogni singolo manufatto», commenta il Presidente della Fondazione, Nicola Mattoscio che, sabato pomeriggio al vernissage della mostra, porterà i suoi saluti insieme al Sindaco di Lanciano, Filippo Paolini. Interverranno il critico d’arte e saggista, Alberto Dambruoso e l’artista che ha curato personalmente l’allestimento della mostra.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

L’esposizione sarà visitabile fino al 23 luglio, dal mercoledì al venerdì, dalle 17:00 alle 20:00, il sabato dalle ore 16:00 alle 20:00 e la domenica dalle ore 10:30 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 20:00.




YOUTH LABS 2023. Conclusione al Kursaal

Con gli studenti partecipanti del progetto dell’ambito Sociale e di formatalenti. Presenti il Vicesindaco di Giulianova Lidia Albani, il presidente di formatalenti Vincenzo Di Marco, l’assessore del Comune di Roseto Zaira Sottanelli

Giulianova, 9 giugno 2023. Si è concluso nei giorni scorsi al Kursaal, “Youth Labs 2023”, il progetto promosso dall’ Unione dei Comuni “Le Terre del Sole” , realizzato dalla Cooperativa FormaTalenti, finalizzato alla creazione di un originale strumento di consultazione giovanile.

Il progetto ha coinvolto 180 ragazzi suddivisi in due fasce d’ età ( studenti delle Scuole Superiori tra i 16 ed i 18 anni e giovani dai 19 ai 30 anni)  Due cicli di incontri, realizzati da formatori e animatori socioeducativi, hanno permesso l’elaborazione di proposte progettuali chiamate ad aderire ad almeno uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, perciò in grado di favorire stili di vita sani e sostenibili e promuovere la fruizione del patrimonio culturale locale.

Le proposte, caricate sulla piattaforma Sistema Voto del sito FormaTalenti, sono state valutate dalla popolazione giovanile ed esaminate, lo scorso 5 giugno, dagli amministratori dei comuni soci in vista di un’effettiva realizzazione.

 Il  documento di impegno alla concretizzazione da parte dell’ Ambito è stato presentato ufficialmente al Kursaal di Giulianova, in un evento che ha visto protagonisti circa 80 ragazzi. Analizzando le proposte, sono state individuate delle macroaree tematiche: il lavoro, l’ambiente, la nutrizione , l’energia. Per ciascuna di queste sono state individuate delle azioni che i Comuni si impegnano a realizzare.

Il progetto rientra nel più vasto piano di “Abruzzo Giovani 2020” che sta per ripartire con una nuova edizione. I ragazzi,  illustrando i propri progetti, hanno avuto modo di confrontarsi con  il Vicesindaco di Giulianova Lidia Albani che, in rappresentanza dell’ Ambito, ha dialogato e posto domande, in un originale interscambio di idee ed opinioni.




LA CINQUINA DEL PREMIO STREGA al Festival di SquiLibri

Francavilla al Mare, 9 giugno 2023. La seconda edizione del Festival di SquiLibri di Francavilla al Mare (CH) che torna dal 23 al 25 giugno, attende la presentazione della cinquina finalista del Premio Strega 2023 edizione LXXVII prevista per il 23 giugno (prima serata) alle ore 21.00 presso la Stazione di Francavilla: si è tenuta, ieri, mercoledì 7 giugno al Teatro Romano di Benevento la proclamazione degli autori finalisti del Premio Strega alla presenza dei dodici candidati e del pubblico, e l’elezione del vincitore si svolgerà giovedì 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Una prima serata d’autore dunque è attesa per il Festival che rinnova per il secondo anno la sua presenza sul territorio, ed è possibile grazie al Comune di Francavilla con il sindaco Luisa Russo e l’Assessore alla Cultura con Cristina Rapino in collaborazione con la Scuola Macondo di Pescara: ci sarà un ampio spazio dedicato alla cultura in varie forme, ai grandi nomi della letteratura, alla Fiera del Libro dell’Editoria indipendente, alla formazione obbligatoria per giornalisti oltre che ad un ritrovo di confronto sociale di grande spessore. A moderare l’appuntamento con i finalisti dello Strega saranno il Direttore artistico del Festival di SquiLibri, lo scrittore abruzzese Peppe Millanta fondatore della Scuola Macondo di Pescara ed ideatore del Festival, e Bruno Luverà, giornalista Rai.

Lo scorso marzo il Comitato direttivo del premio composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine, aveva scelto i 12 candidati. Si tratta di un’edizione che cela inevitabilmente tristezza per la prematura scomparsa di Ada D’Adamo, sconfitta purtroppo da una malattia, e che con il romanzo “Come d’aria” (Elliot), è già la vincitrice della decima edizione del Premio Strega Giovani, ma la sua presenza sarà forte.

Ecco i finalisti:

Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), 217 voti: Postorino torna a raccontare una storia in un periodo di guerra, ma lo fa da un altro punto di vista. E così dopo le assaggiatrici di Hitler, racconta la storia di Nada e Omar, due bambini che si ritrovano a vivere, in orfanotrofio la guerra dell’ex Jugoslavia. Una storia di amicizia, speranza, paura e mancanze, che li porterà, contro la loro volontà, in viaggio per l’Italia;

Ada D’Adamo, Come d’aria (Elliot), 199 voti: Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come dono;

Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi), 183 voti: in questo libro Calandrone racconta la storia di Lucia e Giuseppe, i suoi genitori, che in fuga a Roma devono scappare da una società che non li accetta; Lucia, infatti, fugge da un marito violento, ma quando arrivano nella Capitale lasciano questa bambina di 8 mesi nel parco di Villa Borghese prima di finire nel Tevere. Questo libro affronta la ricerca da parte della scrittrice dei genitori e della loro storia;

Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo), 175 voti: mosso dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo, il narratore di questo libro decide di compiere un viaggio nella sua città, trasformata per l’occasione in un grande teatro della memoria. E come in ogni avventura che si rispetti, si dota delle armi magiche necessarie all’impresa: una mappa quadrata di ottantuno caselle, una raccolta di lettere d’amore e alcune vecchie agende fitte di appunti. La città è Torino, la storia è quella di una coppia italiana del dopoguerra, del loro innamorarsi, sposarsi e vivere prima felici e contenti, e poi infelici e scontenti;

Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori), 167 voti: una biografia romanzata, la storia di Antoine Saint-Exupéry, autore del Piccolo Principe, ovvero Tonio, di cui si attraversa la storia, da quando è bambino, fino al suo amore per il volo. Nel presentarlo allo Strega, Teresa Ciabatti ha scritto: “Romana Petri inventa un nuovo genere di biografia letteraria, tra la ricostruzione esatta alla Emmanuel Carrère (Io sono vivo, voi siete morti) e quella tutta d’immaginazione alla Joyce Carol Oates (Blonde). Anziché partire dai dati biografici, Petri parte dall’immaginario per ricostruire la vita dello scrittore – vita a sua volta travisata, romanzata al fine di rendere l’essenziale: l’urto tra quel che si crede che sia, e quel che è, tra origine e fine”.




ATTRARRE RESIDENTI e rilanciare economia

300 mila euro a fondo perduto. Grazie al COPE il Comune si aggiudica il Bando Infrastrutture Sociali

Rocca di Mezzo, 9 giugno 2023. Il Comune di Rocca di Mezzo è risultato aggiudicatario del bando “Infrastrutture Sociali”, finanziato dall’Agenzia di Coesione nell’ambito del PNRR, per un importo di euro 300.000 a fondo perduto, grazie all’importante supporto tecnico del Consorzio Punto Europa. Il bando mira a promuovere soluzioni a problemi di disagio e fragilità sociale, mediante la creazione di nuovi servizi e infrastrutture sociali e il miglioramento di quelli esistenti, favorendo l’aumento del numero di destinatari e la qualità dell’offerta, anche facilitando il collegamento e l’accessibilità ai territori in cui sono ubicati i servizi stessi, sotto forma di trasferimenti destinati alle autorità locali.

In riferimento a tale finalità, il Comune di Rocca di Mezzo ha proposto un progetto riguardante il miglioramento di una struttura ricettiva, situata nella frazione di Fonteavignone, e rivolta all’accoglienza dei profughi in fuga dalle guerre. L’intervento, dunque, si colloca all’interno di un territorio particolarmente esposto ai fenomeni di marginalizzazione e di abbandono sociale, che caratterizza, purtroppo, le aree interne. Al riguardo giova sottolineare che il recupero dell’immobile assicurerebbe la rivitalizzazione di un centro abitato che nel suo complesso è già stato completamente recuperato da un punto di vista architettonico e sismico, ma che sconta l’assenza di servizi alla persona, che ne hanno determinato il quasi completo abbandono – contando ad oggi solo 35 residenti – nonostante la prossimità con il Capoluogo di Rocca di Mezzo.

“Siamo molto soddisfatti per questo importante risultato per il nostro Comune – dichiara il Sindaco Mauro Di Ciccio – che risponde ad una chiara esigenza dell’intero comprensorio dell’Altopiano delle Rocche. Evitare lo spopolamento e implementare la presenza di studenti nelle scuole è per noi, una missione, oltre che una esigenza primaria”.

“La rivitalizzazione del centro abitato, dichiara il Presidente del COPE Filippo Lucci – potrebbe stimolare la libera imprenditoria privata e, conseguentemente, la resilienza dei profughi che, ove utilmente collocate nel mondo del lavoro, nel lungo periodo potrebbero integrarsi con le comunità locali e ripopolare il centro stesso. Il centro abitato, infatti, pur vivendo una regressione demografica, è limitrofo a punti di interesse turistici quali le Stazioni sciistiche di Campo Felice ed Ovindoli Monte Magnola che, nelle stagioni invernali ed estive, assicurano un incremento demografico pari ad almeno dieci volte il numero dei residenti”.




IL CEO DI ALFA ROMEO ha visitato lo stabilimento di Atessa

Jean Philippe Imparato, nuovo responsabile mondiale della Business Unit dei veicoli commerciali di Stellantis, nel più grande impianto europeo di veicoli commerciali leggeri d’Europa.

Atessa, 9 giugno 2023. Il manager, hanno fatto notare fonti aziendali, ha fatto un’analisi approfondita di ogni dettaglio “di un’eccellenza non solo italiana ma di livello globale che, grazie al lavoro delle sue persone e alla qualità dei prodotti che realizzano, permette a Stellantis di recitare un ruolo di leadership assoluta nel mercato dei veicoli commerciali leggeri in Europa ma anche di esportare i propri veicoli in oltre 80 Paesi di tutto il mondo”.

Imparato, che al suo arrivo è stato accolto dal Direttore del Plant Paolo Accastello e dal Responsabile delle Risorse Umane Antonio Viggiano, ha dapprima incontrato tutti i responsabili delle varie unità produttive e poi, con loro, ha visitato il Plant, fermandosi più volte lungo le linee, precisano le fonti aziendali, per farsi spiegare i singoli passaggi produttivi e le proposte per migliorare ulteriormente la produzione, soprattutto sul fronte della qualità che Imparato considera la missione prioritaria dell’impianto, seguendo le linee del piano strategico a lungo termine “Dare Forward 2030”.

Imparato, aggiungono le fonti aziendali, ha poi esaminato in dettaglio, con i suoi più stretti collaboratori (tra cui Luca Marengo, Head of LCV Product Serial Life, Costin Seydoux, Head of LCV Cluster e Italo Longo, Head of LCV Vehicle engineering), i vari modelli prodotti nell’impianto abruzzese (Fiat Professional Ducato, Citroën Jumper, Peugeot Boxer e Opel/Vauxhall Movano) e si è soffermato in particolare sul nuovo “Conversion Center”, la speciale linea di produzione appena avviata il cui obiettivo è la personalizzazione dei veicoli prodotti e di conseguenza lo sviluppo del business con le altre aziende del settore presenti nel territorio provinciale. In sintesi, si tratta di una sorta di Unità di Montaggio che opera sotto l’Ente Qualità e che è in grado di fare qualsiasi trasformazione, dall’elettronica all’allestimento vero e proprio.

Grazie ai prodotti costruiti ad Atessa e negli altri impianti produttivi del Gruppo, aggiungono le fonti aziendali, Stellantis ha chiuso il 2022 da leader in Europa e in Sud America, con una quota rispettivamente del 30,6% e del 29,5% nel segmento dei veicoli commerciali, e da leader in Europa anche nel segmento dei veicoli commerciali elettrici con una quota del 42,7%.  Una supremazia confermata in particolare nel mercato italiano, dove, a maggio, Stellantis ha conquistato una quota del 43,1%. Una leadership rafforzata soprattutto nel settore dei veicoli full electric dove Stellantis ha sfiorato il 60% di quota: a maggio ha infatti raggiunto il 59,4%.

La Business Unit Veicoli Commerciali di Stellantis, concludono le fonti aziendali, ha l’obiettivo di guidare il mercato globale dei veicoli commerciali con il più efficiente portafoglio di prodotti e servizi. Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, la Business Unit Veicoli Commerciali punta a raddoppiare i ricavi entro il 2030, ad avere un mix di veicoli elettrici al 40% con tecnologie di propulsione a batteria, a celle a combustibile e ad autonomia estesa, capacità di aggiornamento over-the-air per ogni nuovo veicolo a partire dal 2026 e una suite di servizi connessi dedicati e soluzioni autonome innovative.




LA PROPOSTA DEL M5S: alternativa all’area di risulta

Nuova sede di regione Abruzzo: “acquisire il palazzo della camera di commercio e ristrutturare gli edifici di piazza unione”

Pescara, 9 giugno 2023 – Alla vigilia del Consiglio Comunale con cui l’amministrazione Masci si appresta a ratificare la cessione di parte dell’area di risulta alla Regione Abruzzo per la costruzione della nuova sede, il M5S Pescara propone una soluzione alternativa: un progetto che parte dall’acquisizione dell’attuale sede della Camera di Commercio, da poco messa in alienazione, e dalla ristrutturazione con ampliamento degli edifici ad oggi nelle disponibilità di Regione Abruzzo in Piazza Unione.

“Ampliamento che sarebbe possibile – commentano i consiglieri Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – recuperando le volumetrie dalla demolizione delle strutture oggi dismesse e abbandonate in Viale Bovio e Via Raffaello, liberando quelle aree lì dove mancano spazi aperti e fruibili dalla cittadinanza, togliendo cemento da una zona già fortemente urbanizzata”. Una soluzione a “consumo zero” di suolo, recuperando l’esistente, evitando di occupare 10.000 metri quadrati nell’area di risulta, ma creando comunque strutture sufficienti a soddisfare tutte le esigenze di spazio richieste dalla Regione Abruzzo, lì dove ci sono già edifici esistenti e non utilizzati al meglio. “Un vero e proprio polo amministrativo che possa dialogare con i palazzi vicini del Comune di Pescara, con uffici dislocati in più blocchi e in una torre sopraelevata, a fare da contraltare a quella del Palazzo di Città – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – e parcheggi all’interno delle stesse strutture, sia di pertinenza dei dipendenti pubblici che al servizio della città. Un’organizzazione degli spazi che, potendo usufruire dell’uscita dell’asse attrezzato a due passi e della vicina stazione di Porta Nuova, consentirebbe di risolvere tutta una serie di criticità senza impattare negativamente sul flusso del traffico urbano, come accadrebbe invece catapultando un edificio ex novo nell’area di risulta, a pochi metri dal centro commerciale naturale della città”.

Altro tema è rappresentato proprio dal fatto che nella proposta del M5S potrebbero ricavarsi spazi, all’interno dell’intero polo, da mettere a disposizione della città per l’organizzazione di convegni, eventi e manifestazioni, andando a creare quindi edifici attrattivi che avrebbero vita anche nei giorni di chiusura degli uffici regionali, cosa che invece non avverrebbe con il progetto nell’area di risulta.

“Una proposta efficiente e sostenibile che innanzitutto dimostra come delle alternative possibili ci fossero e ci siano ancora – concludono Alessandrini, Sola e Di Renzo – a conferma del fatto che nel centrodestra nessuno si sia posto il problema di fare delle considerazioni diverse rispetto ad un progetto calato dall’alto e subito supinamente. È la riprova di come il Sindaco Carlo Masci abbia abdicato ad ogni scelta progettuale su una delle aree più strategiche della città, consegnandosi mani e piedi agli interessi della Regione e sacrificando quelli dei pescaresi”.

“Porteremo questa proposta all’attenzione del Consiglio alla riapertura dei lavori – concludono i pentastellati – senza mollare comunque di un centimetro rispetto a tutti gli  emendamenti e le istanze sospensive presentate alla delibera, per tentare fino all’ultimo di evitare l’ennesima scelta scellerata di un Sindaco che sta distruggendo Pescara”.