Ormai non si può più vivere né morire
Atri, 12 giugno 2023. Tutta la Città è rimasta sconvolta dalla notizia del ritrovamento di resti umani in un cassonetto del cimitero del capoluogo. L’incivile stato di incuria da tempo da noi denunciato, in cui versa il cimitero, interessato finanche da crolli nell’area monumentale, non poteva che sfociare in questo orrore.
Non ci interessano le evoluzioni legali del caso, poniamo l’attenzione al fatto in sé. Tutti si chiedono: “era un amico, un parente?”
Di certo era un cittadino, un essere umano i cui resti meritavano rispetto e pietà.
Qualcuno non ha fatto il proprio dovere e la colpa, si sappia, non può essere addossata solo a chi gestisce il servizio. Riteniamo che i responsabili amministrativi ed istituzionali di questo orrore si assumano le proprie responsabilità, rassegnando le dimissioni.
Questo avvenimento, che nemmeno il più pessimista avrebbe mai potuto immaginare, è solo la punta dell’iceberg di 15 anni di scempio amministrativo. Che ad Atri ormai non si potesse più vivere lo sapevamo, adesso sappiamo che non si può nemmeno morire.
L’assedio alle urne, il clientelismo, i voltagabbana, i soliti faccendieri, ignari cittadini stranieri hanno permesso che, per un pugno di voti, si continuasse questo disastro che Atri non merita e non vuole. BASTA!
Alleanza Civica Atri
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