UTILIZZO IMPROPRIO DI FONDI PUBBLICI, senza alcuna certezza né programmazione

È scontro in aula. M5S: fondi per la fusione di nuova Pescara utilizzati per l’ampliamento di Adriatica Risorse

Pescara, 26 giugno 2023. L’iter di avvicinamento alla fusione dei tre Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore registra un altro aspetto poco chiaro emerso questa mattina durante il Consiglio Comunale che ha deliberato sull’ampliamento della Società Adriatica Risorse, partecipata al 100% dal Comune di Pescara.

Oggetto della discussione, il contributo di 50.000 € che il Comune corrisponderà alla propria società in-house per coprire il 20% dell’investimento per l’acquisto un nuovo locale commerciale (per una cifra complessiva di 237.000 €), adiacente all’attuale sede di Adriatica Risorse, destinato ad aumentare gli spazi per l’allocazione del nuovo personale dipendente e degli ulteriori contribuenti in vista della fusione con Spoltore e Montesilvano. Queste somme vengono prelevate dai 5 milioni di euro che il governo nazionale per l’anno 2023 ha destinato, in quota proporzionale ai 3 Comuni, proprio per agevolare le operazioni di fusione.

“Quello che contestiamo è che la somma di 50.000 € venga investita solo ed esclusivamente dal Comune di Pescara – commentano i consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – attingendo dalla sua quota dei 5 milioni senza che ci sia alcuna compartecipazione di Montesilvano e Spoltore, nonostante in tutti gli impegni di spesa sia indicato espressamente che l’ampliamento di Adriatica Risorse sia necessario proprio in prospettiva della fusione nel nuovo Comune di Pescara. E solleva un aspetto ancor più grave la giustificazione addotta dal centrodestra targato Masci  – proseguono i pentastellati – secondo cui, in realtà, non ci sia alcuna certezza che, una volta avvenuta la fusione, sarà proprio Adriatica Risorse a gestire il servizio di riscossione tributi per il nuovo Comune di Pescara”.

Questa circostanza ha alimentato ancor di più le polemiche da parte del M5S che ha ricordato come, in realtà, nell’ultimo bilancio 2023-2025 approvato a Pescara ci siano altri 150.000 € destinati proprio ad aumentare la dotazione di risorse umane e informatiche di Adriatica Risorse in previsione del progetto di fusione.

“È gravissimo che quindi si utilizzino fondi destinati alla fusione per delle finalità diverse – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – se non c’è chiarezza né programmazione su come verranno uniti i servizi, o su chi farà cosa, è assurdo pensare di spendere centinaia di migliaia di euro per ampliare strutture e risorse di un servizio che potrebbe restare limitato agli attuali confini di Pescara. Se ci fosse un’esigenza contingente, sarebbe più opportuno ragionare in termini di locazione piuttosto che di acquisto di nuovi locali, in attesa di chiarire il destino di questa, come delle altre partecipate, e ripartendo tra tutti e 3 i Comuni coinvolti le spese per potenziare i servizi necessari. L’ennesima dimostrazione di come, per questa classe politica, la Nuova Pescara sia solo un’altra vacca grassa da mungere, utilizzando fondi nazionali per sistemare le questioni di casa propria”.




FUOCHI DI SAN GIOVANNI grande successo

Primo passo per riportare in auge antica tradizione popolare

L’Aquila, 26 giugno 2023. Una tradizione che si rinnova, e torna, passo dopo passo, in auge: è quella del Salto del fuoco di San Giovanni di Paganica, frazione dell’Aquila.

Venerdì sera tante le persone di ogni età che si sono date appuntamento per il focaraccio all’aia di Sant’Antonio, organizzato dalla Proloco di Paganica, assieme all’Amministrazione separata degli Usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio. Grande partecipazione anche al fuoco organizzato dal rione di Pietralata.

Nell’aia di Sant’Antonio, in tutta sicurezza, adulti e anche ragazzi hanno saltato un piccolo letto di brace. Secondo la tradizione, infatti, il salto era un elemento fondamentale, quasi rituale, e  avveniva a coppie, con le mani intrecciate, per sancire un legame, per diventare compari e comari, oppure, nel caso in cui, saltando il fuoco, la coppia si separava, ciò era segno che l’amicizia non era destinata a durare.

Spontaneamente si è esibito il celebre Coro della Portella, vanto musicale di Paganica, e non poteva non mancare la mascotte di tanti eventi paganichesi, l’asinello Luciano, che ha portato a spasso i bambini con il suo carretto.

Commenta il presidente Asbuc Fernando Galletti: “Tutti noi ricordiamo che fino a venti, trent’anni fa, tutti i rioni accendevano il loro fuoco e il cielo di Paganica si illuminava a giorno. Ed era un rito collettivo, lontano da logiche consumistiche, semplice e autentico: c’era chi si prodigava a portare il legame, chi a preparare da mangiare per tutti, chi apriva la cantina e offriva da bere, chi suonava e chi ballava. Poi è arrivato il terremoto del 2009, che ha stravolto e rimescolato le relazioni sociali e di vicinato, la lunga fase dei cantieri della ricostruzione. A seguire l’emergenza del coronavirus, che gioco forza ci ha indotto a frenare il progetto di riscoperta di questa fondamentale tradizione, che rappresenta di fatto una ricostruzione dei legami sociali. Ora i tempi sono maturi: per quest’anno due fuochi, quello di Sant’Antonio, acceso significativamente davanti alla chiesa ancora inagibile e puntellata dopo 14 anni,  e quello di Pietralata, i cui organizzatori ringraziamo di cuore. Ma è solo l’inizio, e per l’anno prossimo l’obiettivo a cui lavoreremo è quello di moltiplicare i fuochi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente della Pro Loco, Marta Vivio: “Non avevamo dubbi sul successo dell’iniziativa, perché essa affonda le radici in una memoria condivisa: quando i cinquantenni erano bambini il fuoco, in questa notte magica, attesa tutto l’anno, era acceso in tutte le strade, le aie e le piazze. Ed è stato davvero importante che ci fossero tanti bambini e tanti giovanissimi. Già dall’anno prossimo pensiamo di rendere strutturale questo appuntamento e dargli il rilievo che esso merita”.




LA SPORA A NEW YORK

New York, 26 giugno 2023. Di scena a Manhattan il tartufo abruzzese e molisano. L’azienda La Spora presenta infatti nuovi prodotti e nuove ricette nella prestigiosa cornice dello Javits Convention Center nell’ambito del Summer Fancy Food Show, che giunge quest’anno alla 67esima edizione. Si tratta del più grande evento dell’industria alimentare di specialità in Nord America e durerà sino a martedì 27. All’evento, organizzato dalla Specialty Food Association, partecipano espositori provenienti da tutto il mondo attivi nel settore alimentare e gastronomico.

L’azienda La Spora, con sede a Roccaraso e attiva tra l’Alto Sangro e l’Alto Molise, porta oltreoceano la nuova ricetta del Burro al tartufo, con la novità di una shelflife di 2 anni che permette di essere conservato a temperatura ambiente e che sostituisce il prodotto precedente che aveva una durata di 2 mesi e andava conservato in frigorifero.

La Spora non è nuova ad affermazioni di livello internazionale. Altri due prodotti, il Risotto al tartufo e il Tartufo estivo macinato, hanno vinto nel 2022 la medaglia d’oro al Mediterranean Taste Awards di Londra.

L’anno prima, Simona D’Abruzzo, export & product manager dell’azienda, ha ricevuto il Premio Phenomena, dedicato alle imprenditrici dell’Italia meridionale, testimoni delle eccellenze del Sud.

“Oltre ai prodotti strettamente alimentari – spiega il titolare Francesco Le Donne – per questa occasione abbiamo messo a punto un nuovo accessorio che va a implementare la nostra offerta e cioè una grattugia per tartufo fresco, specifico per Tartufo Estivo, Tartufo Uncinato e Tartufo Nero Pregiato.”

Francesco e Simona lavorano all’insegna della genuinità dei prodotti, senza additivi, né coloranti o conservanti. Risiedono a Sant’Angelo del Pesco, in provincia di Isernia, e curano le loro tartufaie a cavallo tra Abruzzo e Molise nei dintorni di Ateleta. Con l’aiuto dei loro cani, raccolgono i tartufi freschi che poi esportano in tutto il mondo. Gestiscono inoltre due punti vendita situati a Roccaraso e a Pescocostanzo. Puntano a promuovere azienda e territorio in tutto il mondo, come dimostrano anche le recenti partecipazioni alla Hospitality Qatar nel 2022 e al Foodex Japan nel 2023.

“Anche se lavoriamo in un’ottica internazionale – prosegue Francesco – manteniamo la filosofia del chilometro zero e della sostenibilità ambientale. Siamo fieri di continuare la tradizione della nostra famiglia con la raccolta dei tartufi provenienti dai boschi incontaminati dell’alta valle del fiume Sangro tra il territorio abruzzese e quello molisano.”

“La nostra attività all’estero – prosegue Simona – ci consente di far conoscere a tutto il mondo i prodotti del nostro territorio. Con il nostro lavoro possiamo contribuire al prestigio internazionale che ricade sul tartufo dell’Alto Sangro e dell’Alto Molise. Lo facciamo con la nostra presenza nei più importanti contesti del settore gastronomico e alimentare e con l’impegno di promuovere la qualità che contraddistingue la nostra terra.”

“Qui a New York – conclude – è come trovarsi al centro del mondo sotto vari aspetti della promozione e dell’economia. E questa occasione è un momento di crescita professionale da cui vogliamo assorbire lo spirito e le prospettive degli operatori dei vari Paesi, ma allo stesso tempo sentiamo il dovere e l’onore di affermare la qualità del made in Italy e in particolare della nostra terra. Per il tartufo, così apprezzato ovunque, le nostre zone non hanno nulla da invidiare a qualsiasi altra zona del mondo.”




PIANO PORTUALE E STRADE RURALI, dall’opposizione arriva la diffida

Interrogazioni non inserite nell’ordine del giorno del Consiglio comunale

Ortona, 26 giugno 2023. L’amministrazione Castiglione ha un modo tutto suo di risolvere i problemi: finge che non esistano. O in alternativa li cassa senza rispetto alcuno. È esattamente quello che il presidente del Consiglio comunale ha fatto, ancora una volta, nel formulare l’ordine del giorno della prossima assemblea, fissata per il prossimo 1° luglio in prima convocazione e il giorno successivo in seconda: ha eliminato dalla discussione due delle interrogazioni urgenti proposte dalla minoranza quella sul Piano regolatore portuale e quella sui lavori di strada rurale  Colli in località Rogatti.

Già nella convocazione della seduta di Consiglio comunale del 16 giugno i due temi, pure non secondari per lo sviluppo della città, erano incredibilmente spariti.

“Sappiamo bene che fine ha fatto quel Consiglio comunale, al quale la maggioranza, per una volta compatta, non si è presentata – affermano i consiglieri comunali di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti ed Italia Cocco – con totale disprezzo delle istituzioni e della cittadinanza che dovrebbe rappresentare.

Ora perseverano in quello che non è più possibile considerare un errore, ma che è una deliberata volontà di evitare il confronto, di annullare qualsiasi proposta arrivi dai banchi dell’opposizione. Per questo abbiamo inviato una diffida a adempiere nell’inserimento all’ordine del giorno delle due interrogazioni, informando della situazione anche la Procura della Repubblica. L’atteggiamento di evidente ostilità è ancora più grave se consideriamo che, nell’ultimo anno, questa giunta è stata capace di produrre il nulla: Ortona è una città ferma, grazie a un sindaco incapace di proporre concreti programmi di sviluppo e di crescita.

Ma, ancora peggio, questa città è disamministrata anche nel quotidiano, povera nella manutenzione ordinaria, inesistente nel sostegno alle realtà economiche, inconcludente nel turismo. Il sindaco, che addirittura ci ha accusato di fare un uso personale delle istituzioni, dovrebbe iniziare a sentirsi in imbarazzo prima di parlare. Il suo problema è un altro: noi, come consiglieri responsabili nel nostro ruolo, abbiamo assunto l’impegno di informare la cittadinanza di ciò che avviene nel palazzo e continueremo a farlo. Nel pieno rispetto di quel principio di trasparenza che è alla base della democrazia“, concludono i consiglieri.




VELA INTERZONALE NAZIONALE FEVA

Terzi classificati gli abruzzesi Vincenzo Sebastiani e Stefano Troiano

Pescara 26 giugno 2023. Due giorni intensi e impegnativi per una cinquantina di giovani velisti giunti a Pescara per le regate nazionali della classe deriva Rs Feva. 

Mare formato e vento sostenuto dai 12 ai 17 nodi lo scenario nel quale hanno veleggiato i 23 equipaggi nella manifestazione, del circuito nazionale Federazione Italiana Vela, organizzata dal Circolo Velico Svagamente diretto da Mauro Di Feliciantonio nel tratto di mare antistante lo stabilimento Il Traghetto.

Sette le prove disputate dai i giovani atleti provenienti in prevalenza da Lazio, Emilia-Romagna e Abruzzo a rappresentare il Centro Sud Italia.

Al termine delle due giornate di gara a piazzarsi al primo e secondo posto in classifica sono due equipaggi che provengono dal Circolo velico di Ravenna ossia Amerigo Bottura e Alessandro Mazza, seguiti da Anna Cecchetto e Maria Elena Haag risultate anche prime nella categoria femminile.

Terzi i pescaresi Vincenzo Sebastiani e Stefano Troiano, legati al Circolo Velico Svagamente ed allenati dall’istruttore federale IX Zona FIV Abruzzo e Molise Mauro Di Feliciantonio.

Primo under 14 è risultato l’equipaggio del Centro Velico 3V composto da Tommaso Franco e Graziano Emanuele Pirola, mentre primo posto per il misto Emilia Basile e Bruno Iacomelli sempre del Centro Velico 3V.




IN RICORDO DI ESTER

Teramo, 26 giugno 2023. Il 21 Giugno 2023 alle ore 9:30, presso la Sala Convegni del Presidio Ospedaliero di Sant’Omero, si è svolta la commemorazione in onore della compianta Dott.ssa Ester Pasqualoni, nel sesto anniversario della sua scomparsa.

L’Associazione Il Guscio di Roseto degli Abruzzi, che quotidianamente lavora per contrastare la violenza di genere, e la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia, Amelide Francia, hanno condiviso un intenso momento di riflessione, di ricordo e di commozione per una Donna, una Madre e una Dottoressa tanto amata da tutti.

Hanno partecipato, all’emozionante momento di ricordo, il Direttore Generale della Asl di Teramo, Dott. Maurizio Di Giosia, il Direttore Amministrativo Aziendale, Dott. Franco Santarelli, il Direttore Sanitario, Dott. Maurizio Brucchi, il Direttore  Sanitario del Presidio di Sant’Omero, Dott. Guido Angeli, la Dott.ssa del reparto di Oncologia, Francesca Fabbri, la Coordinatrice infermieristica Dosolina Rapacchietta, la Psicoterapeuta, Dott.ssa Gilda Di Giammarco, l’avvocato Odette Frattarelli, oltre alle associazioni della Rete “Ester sono io” e ai tanti infermieri e medici che si sono susseguiti per dare il loro contributo personale. Al termine è stato deposto un mazzo di fiori sulla panchina rossa dedicata alla dott.ssa Ester Pasqualoni, nella speranza di poter fare sempre di più per tutte le donne che subiscono violenza.




TUTTI PAZZI PER LA GUZZI oltre 150 guzzisti in raduno

Grande successo di pubblico per la seconda edizione del raduno

Avezzano, 26 giugno 2023. Oltre 150 guzzisti, arrivati da tutto il centro Italia, hanno preso parte domenica 25 giugno alla seconda edizione del raduno Tutti Pazzi per la Guzzi – Città di Avezzano.

L’appuntamento ha richiamato tutti i fans e i collezionisti della celebre motocicletta (che ha superato i 100 anni di storia), con la presenza di numerosi esemplari prodotti dalla celebre ditta italiana fondata nel 1921 da Giorgio Parodi e Carlo Guzzi.

Il raduno è iniziato dall’Aeroporto dei Parchi di Preturo per volontà del presidente Simone Silveri, che per l’occasione ha esposto al pubblico vari modelli aerei, in omaggio al cofondatore della Guzzi Giorgio Parodi, che era anche un aviatore. Ed è stata proprio la nipote di Parodi, Elena Bagnasco, a ricordare il nonno con alcuni racconti che hanno contribuito a ripercorrere la nascita della storica moto mande in Italy.

Inoltre, in piazza Torlonia ad Avezzano, era presente una nutrita rappresentanza dell’Associazione Arma Aeronautica di Avezzano per ricordare i 100 anni dell’Aeronautica Militare, con l’intervento del presidente Tonino Di Matteo, che ha voluto omaggiare con una targa il cantautore e promotore della giornata, Danilo Luce, per aver scritto e interpretato il brano Un cuore in volo, realizzato per i 100 anni dell’Aeronautica Militare. Per l’occasione l’associazione ha allestito un aereo ultraleggero e una fedele riproduzione di un aeromodello delle Frecce Tricolori. Presente anche il presidente dell’Associazione Nomadi Fans Club Un giorno insieme, Vincenzo Bisestile.

I partecipanti hanno sfilato sulle strade dell’entroterra marsicano, in un percorso ha interessato l’aeroporto dell’Aquila di Preturo passando per Balzano, Rocca Di Mezzo, Rocca Di Cambio, Ovindoli, e quindi Avezzano.

È stata una grande giornata all’insegna della passione per la Guzzi e dell’amicizia – ha dichiarato l’organizzatore Danilo Luce – ringrazio il Sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio e tutto il suo staff, per il sostegno dato a questa iniziativa, cui ha creduto sin dalla prima edizione. Inoltre, un ringraziamento a Carlo Pellegrino dell’associazione Il Cupolino, che ha curato la staffetta”.




PRIMA MEDAGLIA D’ORO PER IL CUS TERAMO

Luigi Case, studente di Scienze della Comunicazione all’Università di Teramo, ha conquistato ieri a Fabriano la medaglia d’oro nel salto in lungo in occasione della 76ª edizione dei Campionati Nazionali Universitari

Teramo, 26 giugno 2023. Luigi Case è stato ricevuto questa mattina dal rettore Dino Mastrocola, dal delegato allo sport dell’Ateneo Luigi Mastrangelo, dalla tutor della Facoltà di Scienze della Comunicazione Rossella Di Federico, dal segretario generale del Centro Universitario Sportivo Italiano (CUSI) Pompeo Leone e dal presidente del CUS Unite Denis Mignini.

L’atleta era accompagnato dal padre Luigi Case e dal tecnico che lo segue Marco Di Marco.

Luigi Case è iscritto all’Università di Teramo grazie al progetto SportUnite – Dual career, attivato in collaborazione con il CUS Unite, per supportare il percorso accademico degli studenti atleti. Lo scopo del progetto è quello di permettere allo studente atleta di combinare la propria carriera sportiva con lo studio in modo flessibile.

Nella foto 01 il Rettore con lo studente atleta Luigi Case

Nella foto 02, da sinistra: Pompeo Leone, Dino Mastrocola, Luigi Case, Rosella Di Federico, Luigi Case, Denis Mignini, Marco Di Marco, Luigi Mastrangelo.




LA RICOSTRUZIONE INFINITA

Dove sono finiti i soldi del terremoto? Il sindaco risponda in un confronto pubblico

Montorio al Vomano, 26 giugno 2023. Per capire lo stato dell’arte della ricostruzione a Montorio al Vomano occorre fare un riferimento alle vicende del bilancio consuntivo 2022, non ancora approvato in consiglio comunale e già oggetto di tre differenti stesure.

I fondi dedicati alla ricostruzione sisma 2009 arrivano ai Comuni dopo il rilascio dei provvedimenti di ammissione a contributo da parte dell’ufficio speciale della ricostruzione (USRC) ed il successivo rilascio del decreto di concessione definitiva da parte degli stessi Comuni. Nelle casse del nostro Comune sono entrate somme importanti nel corso del 2022 ed altre sono state previste in entrata per supportare gli avvi di cantieri, peccato che nella gestione contabile queste somme non sono state tutte correttamente indirizzate nel capitolo di spesa destinato ai lavori della ricostruzione dando l’impressione ai nostri ingenui amministratori locali di avere a disposizione molti soldi da poter spendere liberamente e di aver chiuso l’anno 2022 con uno straordinario risultato di amministrazione.

Soltanto dopo uno scrupoloso lavoro di analisi di alcuni consiglieri, i quattro di minoranza e due di maggioranza, a cui ha fatto seguito l’invio di una dettagliata relazione al revisore dei conti ed al responsabile dell’ufficio finanziario, si è giunti alla richiesta, da parte della stessa maggioranza, del rinvio dell’approvazione dello “sballato” bilancio consolidato 2022 per poter procedere agli aggiustamenti contabili necessari.

Ci saremmo attesi quanto meno un plauso ed un ringraziamento per la collaborazione prestata, che ha evitato problemi molto gravi sia per il nostro bilancio comunale che per le figure direttamente coinvolte nella redazione e nell’approvazione dello stesso, ma non ci siamo fatti illusioni sapendo che il riconoscimento di meriti altrui non è nelle corde del nostro Sindaco.

I soldi sono adesso a disposizione perché tanti sono i progetti approvati dall’USRC ma l’avvio dei cantieri non segue di pari passo perché il Comune non procede con il rilascio dei decreti di concessione dei contributi.

Per quale motivo quasi tutti i cantieri sono ancora fermi, visto che la maggior parte dei progetti sono approvati e completi di conformità catastale e urbanistica?

Perché, a distanza anche di diciotto mesi, i soldi sono ancora fermi presso le casse comunali?

Il sindaco deve rispondere a queste domande, altrimenti una mente maliziosa potrebbe immaginare che i fondi della ricostruzione vengano utilizzati per iniziative superflue.

L’unica certezza è che la Ricostruzione è ferma, con o senza gru al seguito.

Il danno enorme è sotto gli occhi di tutti. Se il centro storico continua a rimanere ingabbiato, senza che i lavori possano iniziare, il suo destino è segnato! Ci sarà un aumento spropositato dei costi complessivi della Ricostruzione.

Un sindaco trasparente deve dare le risposte ai cittadini e lo deve fare in un confronto pubblico, anche perché subito dopo l’insediamento aveva diffidato di commissariamento i presidenti di consorzio e tutti i tecnici coinvolti nella ricostruzione accusandoli di inerzia: l’inerzia da molti mesi a questa parte alloggia presso gli uffici comunali dove non si muove una foglia se non c’è il benestare del nostro Sindaco.

Non vorremmo che finite le feste gabbi noi con tutti i Santi!

Mario Tertulliani

PD Circolo di Montorio al Vomano




SENZA GIRI DI BOA arriva in Abruzzo

Appuntamento domenica 2 luglio alle ore 21:00. Dieci storie di quotidiana discriminazione femminile sul lavoro. Sotto accusa il modello produttivo H24

Tortoreto, 26 giugno 2023. Dopo l’esordio dello scorso anno al Festival Internazionale di Ferrara e all’Auditorium de La Nuvola nella Capitale, il collettivo Senza giri di boaritorna a teatro cinque tappe – aperte gratuitamente al pubblico – per raccontare l’ordinaria resistenza femminile sul lavoro attraverso 10 racconti di vera e quotidiana discriminazione di genere, senza distinzione di età, stato civile, provenienza geografica e ambito occupazionale. Sotto accusa anche il modello produttivo H24.

A ospitare la seconda tappa, nell’ambito della rassegna estiva 2023, il Comune di Tortoreto (TE). Appuntamento il 2 luglio, alle ore 21:00, presso Piazza Campo della Fiera.

Nato dall’omonimo libro e dal podcast (rispettivamente editi da Paper First e dal Fatto Quotidiano Extra), Senza giri di boa è un racconto corale che scatta la fotografia del modello lavorativo italiano, colmo di contraddizioni e storture, che premia la disponibilità H24, annulla e cancella i diritti e l’importanza del tempo di vita privata. Un modello che certamente riguarda anche gli uomini ma che schiaccia in maniera preponderante le donne. Diretto da Tiziana Foschi e accompagnato dalle musiche originali di Pasquale Filastò, il collettivo di Senza giri di boa offre al pubblico spunto per un’alternativa lavorativa e sociale più giusta ed equilibrata.

Nel susseguirsi di questi racconti, ciò che emerge con forza è l’importanza della qualità del lavoro e non la quantità. In quell’esatto istante il tempo libero smette di essere privilegio e si trasforma in diritto. Uomini e donne diventano alleati, hanno lo stesso stipendio a parità di ruoli e titoli di studio, condividono il medesimo carico mentale all’interno delle mura domestiche e hanno uguali diritti e doveri nei confronti dei figli. Figli che, da ostacolo ad aspirazioni e carriera, diventano un valore non solo per chi li mette al mondo ma anche per la comunità stessa.

Senza giri di boa nasce sull’onda della protesta sorta a seguito delle parole pronunciate dall’imprenditrice Elisabetta Franchi sul tema donne e lavoro nel mondo della moda. Faccio una premessa, dice la stilista, Io le donne le ho messe ma sono anta, ancora ragazze ma ragazze cresciute. Se dovevano sposarsi si sono già sposate, se dovevano far figli li hanno fatti, se dovevano separarsi hanno fatto anche quello. Diciamo che io le prendo dopo i quattro giri di boa. Sono tranquille e lavorano H24.

Dopo aver raccolto centinaia di storie e accolto migliaia di adesioni spontanee sui social, venti giornaliste hanno deciso di dare voce a chi finora non ha avuto la forza di reagire.




I CENTO ANNI DELL’AERONAUTICA Militare Italiana

Sabato, un recital con l’attrice e musicista Daniela Musini e, sulla terrazza del Kursaal, un’esposizione di aeromodelli statici e documenti d’archivio.

Giulianova, 26 giugno 2023. Una serata da ricordare,  quella organizzata sabato 24 al Kursaal per onorare il Centenario della fondazione dell’Arma dell’Aeronautica Italiana.

Tommaso Di Remigio, Nino Sugaroni e Gabriele Barcaroli, rispettivamente Presidente, Presidente onorario e Vicepresidente della sezione Teramo-Giulianova dell’Associazione Arma Aeronautica, hanno portato i saluti istituzionali della sigla. Paolo Vasanella, Presidente emerito del Consiglio comunale, in rappresentanza dell’Amministrazione, ha detto di intravedere nello scoprimento di una targa dedicata ai concittadini che si sono sacrificati per la Patria, un fondamentale e doveroso tributo di memoria.

Grazie alle ricerche dello storico Walter De Berardinis, è stato infatti possibile censire definitivamente i 6 avieri caduti nell’ultimo conflitto mondiale: il Capitano Pilota Francesco Bargagna, gli avieri Domenico Canzari, Mario Dino Lucio Di Pietro, Alberto Manocchia, Ernesto Dino Benedetto Marinucci e Pierino Sponcichetti.

Una  targa in loro onore è stata dunque scoperta da Paolo Vasanella e dal Comandante della Compagnia Carabinieri, Capitano Nicolò Morandi. Sempre a cura del comitato organizzatore, sono state consegnate targhe alla professoressa Miriam Persico, dirigente del Liceo Aeronavale “Antonio Locatelli” di Grottammare, al Generale Nino Silverio e al Tenente pilota Ugo Galleri.

Un momento toccante della serata è stata la proiezione di un video del campione di aliante, il giuliese Iwan Piccioni, premiato per meriti sportivi. La serata si è conclusa con il recital di Daniela Musini. La nota attrice, scrittrice e pianista, ha messo in scena l’ emozionante esibizione “La poesia del volo. Il volo della poesia”.




2023 ANNO SPECIALE per nuovo umanesimo

L’anno del trentesimo anno di attività

Casalbordino, 26 giugno 2023. E non poteva che cominciare tornando all’origine e alla radice della ricerca dell’umanesimo, dell’incontro tra memoria e presente, che portò alla nascita dell’Associazione Culturale Nuovo Umanesimo. Lo ha sottolineato all’inizio dell’evento di venerdì scorso la giornalista Maria Rosaria La Morgia, protagonista di tante nostre iniziative culturali negli anni e preziosa interlocutrice in questo cammino trentennale.

La Morgia, che ringraziamo per la disponibilità e la sempre brillante e profonda partecipazione, ha animato il primo incontro di quest’estate insieme al prof. Leopoldo Saraceni per presentare il libro “Mai più, l’Abruzzo e gli abruzzesi nella Seconda Guerra Mondiale”, scritto dallo stesso prof. Saraceni. Tanti gli apprezzamenti, giunti anche successivamente, per l’incontro e le riflessioni, le testimonianze, dei due relatori. Maria Rosaria La Morgia, presidente dell’associazione Sul Sentiero della libertà, ha ricordato la Brigata Maiella, i suoi protagonisti, l’importanza della Resistenza e dei suoi alti valori e ideali civili. Una riflessione culturale e storica da cui emerge la straordinaria preparazione e conoscenza della storia abruzzese e dei suoi protagonisti, non solo nel campo storico ma culturale nel suo complesso.

Il prof. Saraceni ci ha accompagnato nel ricordo di cosa accadde nel nostro territorio, del bombardamento che colpì Casalbordino, e ci ha raccontato come è nato il suo libro. Nato da testimonianze dirette, dall’ascolto di chi visse in prima persona quei mesi. L’ascolto che ci permette una memoria viva, attenta, che ci fa conoscere la nostra storia – quella del nostro territorio e dei suoi abitanti – per rendere la Storia non solo un polveroso esercizio accademico. Ma qualcosa di profondo e forte, una memoria che non si cristallizza nel passato ma ci accompagna nel presente per costruire l’avvenire.

Un ringraziamento particolare l’Associazione Culturale Nuovo Umanesimo lo porge al sindaco Filippo Marinucci e all’assessore al Turismo Paola Basile, presenti all’evento, al vicesindaco Carla Zinni che non potendo essere fisicamente presente per il lieto evento della nascita del figlio Giovanni Maria (per il quale le inviamo affettuosi auguri) ci ha inviato un gradito saluto scritto letto durante la serata. E un ringraziamento speciale al presidente della Pro Loco di Casalbordino Nicola Tiberio per aver documentato con un ricco servizio fotografico l’incontro.

Nuovo Umanesimo




CALA IL SIPARIO sulla seconda edizione di SquiLibri

Il bilancio del Direttore artistico Peppe Millanta

Francavilla al Mare, 26 giugno 2023. Con le emozionanti parole di Enrico Galiano, e con l’inarrestabile voce di Sigfrido Ranucci che da Report, ha portato a Francavilla il suo giornalismo fatto di inchieste scottanti e spesso addirittura esplosive sui temi caldi dell’attualità italiana e internazionale si conclude questa seconda edizione di SquiLibri – Il Festival delle Narrazioni (23/25 giugno) che, tra i finalisti dello Strega, giornalisti e scrittori di attualità, percorsi culturali e di formazione oltre che le numerose presentazioni da parte degli editori indipendenti all’interno della Fiera dell’editoria, ha offerto numerosi spunti e quindi ha ampliato l’offerta turistica su Francavilla grazie anche all’impegno del sindaco e dell’assessore alla Cultura che hanno dato fiducia al Festival sin dalla prima proposta.

“Siamo molto soddisfatti della risposta del pubblico, segno che il festival si sta facendo strada nella nostra comunità. La diversa ambientazione ci ha fatto scoprire un nuovo spicchio di Francavilla, da poco rivalutato. Siamo molto soddisfatti anche delle novità come le passeggiate letterarie che sono state molto partecipate; siamo orgogliosi anche della fiera, che ci contraddistingue per l’intento di creare un festival fatto soprattutto di legami” spiega il Direttore artistico Peppe Millanta, fondatore della Scuola Macondo di Pescara.

“E poi gli eventi: in particolare quelli in piazza della Stazione, che hanno raggiunto numeri importanti per un festival così giovane. Ognuna delle tre serate ha fatto registrare il pienone, e il momento con Nicola Gratteri è stato tra i più emozionanti. Un ringraziamento speciale va ai volontari, che ci permettono ogni anno di crescere” con queste parole Millanta, chiude questa seconda edizione in cui la Scuola Macondo, con il suo fondatore (lo stesso Millanta) ed Elisa Quinto, Sara Caramanico e Serena D’Orazio ha creato una vera comunità culturale su Francavilla che ora è notoriamente la casa di SquiLibri, un Festival cresciuto anche con il coinvolgimento delle scuole grazie all’impegno di Nadia Tortora durante tutto l’anno scolastico.

Il Festival è possibile grazie anche alla Regione. La manifestazione ha creato, in questa seconda edizione, una rete con i suoi partner culturali, per una migliore sinergia tra gli enti operanti sul territorio e sottolinea l’importanza dell’accordo stipulato con l’Università degli

Studi G. D’Annunzio Chieti – Pescara, Scuola di Studi umanistici, Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali per aver conferito il titolo di Membro Onorario del Corpo Accademico a Javier Cercas per il 2023. Tra i partner: il Festival di Francavilla Filosofia a Mare, il Touring Club di Pescara, l’Alphaville, Salviamo l’Orso – Associazione per la conservazione dell’Orso Bruno Marsicano.




ANTEPRIMA GIRONI DIVINI 2023

Giuria tecnica e produttori a confronto sulle tante espressioni del vino d’Abruzzo

Pescara, 26 giugno 2023. Un tour di quattro giorni porterà un selezionato gruppo di critici enologici a incontrare i rappresentanti delle zone di Casauria, Terre dei Vestini, Colline Teramane e alcune microproduzioni regionali

Partirà il 7 luglio dalla zona di Casauria, per concludersi lunedì 10 a Pescara con una degustazione davvero unica, la “maratona” di incontri sul territorio della giuria tecnica di Gironi Divini 2023. Una selezione di giornalisti, critici, buyers di primo livello, insieme a una rappresentanza di produttori che incarnano le tante anime della vitivinicoltura regionale, si confronteranno con una formula unica nel suo genere, dove mondo della critica e della produzione sono eccezionalmente seduti allo stesso tavolo.

Anteprima Gironi Divini 2023 è il prologo tecnico della nota manifestazione enologica organizzata da Live Communication che ad agosto, da oltre un decennio, accende i riflettori sul meglio della produzione vinicola abruzzese nell’affascinante contesto del borgo turistico di Tagliacozzo. In questa fase, che chiude simbolicamente un lavoro che va avanti tutto l’anno, si sceglieranno le migliori etichette per ogni tipologia di vitigno, che saranno poi proposte al pubblico nelle finali di metà agosto.

Si partirà venerdì 7 con i rappresentanti della sottozona Terre di Casauria, per proseguire sabato con le Terre dei Vestini, domenica nelle Colline Teramane e, infine, lunedì 10 a Pescara con oltre 20 cantine artigianali provenienti da ogni angolo della regione.

“Dopo la bellissima esperienza dello scorso anno – ha dichiarato Franco Santini, coordinatore tecnico dell’evento – abbiamo voluto riproporre un confronto trasparente e schietto tra critici e aziende. In tutte le guide e i concorsi enologici in circolazione, il produttore è soggetto passivo: si limita a inviare una campionatura e viene informato dell’eventuale premio, senza sapere come e perché i suoi vini sono stati valutati in un certo modo. Noi ribaltiamo la situazione, e portiamo i produttori a valutare in prima persona il nostro operato e quello dei loro colleghi. Ci vuole coraggio e competenza per esprimere le proprie idee, ma il gruppo di degustazione messo in piedi anche quest’anno è di assoluta qualità: professionisti del mondo del vino con tanti anni di esperienza alle spalle e abituati a interagire nei principali contesti nazionali, che sicuramente sapranno confrontarsi con gli oltre 70 produttori che hanno confermato la loro partecipazione. Ci sarà da divertirsi!”.

Venerdì 7 luglio a sedersi al tavolo saranno le aziende della sottozona Terre di Casauria, la prossima nuova Docg abruzzese. Oltre a valutare lo stato dell’arte delle ultime annate, si proverà a indagare la capacità evolutiva dei vini bianchi di quel territorio, confrontando vecchie e nuove annate. Il giorno successivo ci si sposterà nell’accogliente nuova cantina di Tre Gemme, dove si raduneranno i produttori delle Terre dei Vestini, associazione delle colline pescaresi anch’essa in viaggio verso la Docg. Qui il confronto durerà tutta la giornata, esplorando le tante sfaccettature di questo ampio territorio. Domenica, nell’affascinante contesto dell’Abbazia di Propezzano, sarà la volta delle Colline Teramane, che la Docg invece l’hanno conquistata da un ventennio: qui il gioco sarà un viaggio nel tempo con i rinomati rossi della zona. Un finale davvero unico avrà luogo invece lunedì 10 a Pescara: ospiti del noto ristorante Bacone, si raduneranno oltre 20 piccolissime cantine artigianali, che rappresentano la faccia giovane e alternativa del vino d’Abruzzo. 

Tutti gli aggiornamenti live sull’evento e i resoconti di fine giornata potranno essere seguiti sulle pagine dei giornali del Gruppo Live (marsicalive.it abruzzolive.it) e sul sito ufficiale www.gironidivini.it e sui social dell’iniziativa.




BLUE ECONOMY. La Costa Teramana protagonista

Sabato scorso il convegno organizzato da Camera di Commercio e Marina Militare di Giulianova

Teramo, 26 giugno 2023. Il mare, ponte e risorsa per le comunità”: questo il tema del convegno che si è tenuto lo scorso sabato 24 giugno a Giulianova, organizzato dalla Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia e a cui hanno partecipato tutti gli stakeholder locali.

Il convegno rientra in una tre-giorni di eventi e cerimonie che ha coinvolto tra gli altri due unità navali della Marina Militare e la Fanfara dell’Accademia navale di Livorno.

Insieme al presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo erano presenti la presidente della CCIAA del Gran Sasso Antonella Ballone, il sindaco di Giulianova Jwan Costantini, il prefetto di Teramo Fabrizio Stelo ed il sottosegretario Luigi D’Eramo.

Dopo i saluti istituzionali, le tavole rotonde organizzate insieme alla Marina Militare, a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte, tra le quali la Regione Abruzzo, l’Ente Porto, la Direzione Marittima di Pescara e l’Azienda Regionale alle Attività Produttive.




PER UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATA E SOLIDALE

di Domenico Galbiati

Politicainsieme.com, 26 giugno 2023. Un paese che vede almeno metà degli elettori disertare le urne e, cioè, rinunciare al primo ed essenziale diritto di cittadinanza, è, per forza di cose, un paese fragile.

Il sistema politico-istituzionale, fondato da trent’anni anni a questa parte sul bipolarismo maggioritario, ha progressivamente seminato disaffezione e disagio, determinando una pericolosa inerzia civile.

Il leaderismo esasperato, divenuto comune ad ogni forza politica, ha creato un costume di rapporto diretto tra il capo carismatico ed il cittadino comune, tale da oscurare progressivamente il fondamentale ruolo dei corpi intermedi.

Stiamo regredendo dal popolo alla massa. Da una forma organica di reciproco, solidale riconoscimento tra cittadini, che condividono valori ed obiettivi, che disegnano un comune orizzonte di senso compiuto della vita, verso una struttura sociale atomizzata che consegna ciascun cittadino ad una desolante solitudine.

Da una democrazia vissuta e popolare, solidale e partecipata verso una democrazia che pur salvaguardando i riti e le forme istituzionali che le appartengono, va smarrendo i suoi contenuti sostanziali. Ne sono lampante riprova le gravissime diseguaglianze che attraversando, da cima a fondo, il corpo sociale lo frammentano e lo sfilacciano fino a smarrire ogni elemento di compattezza, di coesione e di reciprocità.

LA CENTRALITÀ DEL PARLAMENTO, LA SOCIETA’ COMPLESSA E LA DEMOCRAZIA DIFFUSA

Contro ogni suggestione presidenzialista o altre forme edulcorate di personalizzazione verticale del potere, noi proponiamo la riscoperta della centralità che la Costituzione repubblicana riconosce al Parlamento e alla democrazia rappresentativa.

Per almeno tre decenni abbiamo sacrificato la rappresentanza alla governabilità. Stiamo raccogliendo i frutti amari di questo errore esiziale. Quando s’inciampa nei fondamentali della politica, la catena di involuzioni che ne derivano è difficile da interrompere.

È giunto il momento di cambiare verso e riconoscere che è vero, piuttosto, il contrario. Solo una limpida e trasparente rappresentanza nelle sedi istituzionali, a cominciare dal Parlamento, delle domande sociali e degli interessi settoriali, degli indirizzi di pensiero, delle letture antropologiche del momento storico e delle relative culture politiche può garantire una governabilità efficace.

Questo è particolarmente vero in una società plurale e complessa, ricca di sfumature ed articolazioni che vanno comprese ed accompagnate nell’alveo delle istituzioni democratiche. Anche attraverso forme di democrazia deliberativa e di partecipazione strutturata al discorso pubblico di cui va arricchito il tessuto civile.

RESTITUIRE L’ ITALIA AGLI ITALIANI E CONTRASTARE LA TENTAZIONE “PRESIDENZIALISTA” DELLA DESTRA

A nostro avviso è urgente adottare una legge elettorale “proporzionale” che chiami i cittadini, soprattutto i più giovani, ad una piena e personale assunzione di responsabilità nei confronti dei destini della nostra comunità nazionale. E possa, in tal modo, riaccendere una passione civile spenta, un vivo apprezzamento per la libertà, per la propria capacità critica, per una reale, personale autonomia di giudizio.

Va superata la tenaglia bipolare che, suggerita dalle leggi maggioritarie, sta soffocando il libero confronto democratico nel nostro Paese.

Il fermo contrasto al presidenzialismo – ove effettivamente la destra avanzasse una tale opzione, destinata ad alterare radicalmente il nostro impianto costituzionale – è la premessa di ogni processo di rivitalizzazione di una cultura e di un ordinamento democratico che sappiano affrontare i nodi della transizione epocale in cui siamo immersi. Al contrario, il presidenzialismo rappresenterebbe una deriva involutiva ed entropica della democrazia, destinata a produrre posture rigide e forme di sclerosi ideologica del potere.

A chi condivida questo nostro pensiero rivolgiamo, fin d’ora, un appello a sviluppare congiuntamente un contrasto, anzitutto culturale, e politicamente attivo – ove si rendesse necessario – contro il presidenzialismo o forme similari di personalizzazione del potere. Sviluppando, altresì, un comune impegno diretto verso forme politiche ed istituzionale adatte a disegnare la democrazia del tempo post-moderno.

Domenico Galbiati

https://www.politicainsieme.com/per-una-democrazia-partecipata-e-solidale-di-domenico-galbiati/




L’OSPEDALE DI VASTO RISCHIA IL COLLASSO

Per Schael va bene. Smetta di fare politica e faccia il manager!

Pronto soccorso vicino alla paralisi per la carenza di personale, i reparti sono nel caos, si rischia la chiusura per inerzia di Asl e Regione, altro che tutto bene. Schael smetta di fare politica per Fratelli d’Italia e faccia il manager

 Vasto, 26 giugno 2023. “Era fine marzo quando il direttore generale della Asl2 di Lanciano-Vasto-Chieti annunciò che avrebbe potenziato personale e servizi del San Pio di Vasto.

È giugno e non solo questo non è ancora successo, ma Schael dice che va tutto bene, quando all’inizio della stagione estiva, un presidio rischia la chiusura perché non riesce a dare risposta all’utenza sanitaria. Il pronto soccorso è ormai arrivato al collasso, la struttura ha perso il 26,5 per cento delle prestazioni dal 2018 a oggi e CUP e i singoli reparti sono dimenticati e abbandonati dalla Regione e dalla Asl dopo le ripetute promesse che entrambe non sono state in grado di mantenere.

Questa è la situazione di Vasto, non quella descritta dal manager che al posto di fare conferenze stampa di natura politica, dicendo quello che il partito che lo ha nominato gli impone, dovrebbe pensare a fare il direttore generale della più grande asl d’Abruzzo, per garantire i livelli di assistenza sanitaria ai cittadini”, commenta duramente la situazione del presidio ospedaliero vastese, uno dei maggiori della costa abruzzese, il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci.

“Una situazione gravissima, come sottolinea lo stesso sindaco Francesco Menna, che ben conosce i problemi per averli più volte sollevati sia alla Asl, sia alla Regione, tanto da chiedere ora anche una riunione ad hoc del Comitato ristretto dei sindaci Asl e come confermano anche quanti ogni giorno operano nella struttura.

Un quadro tanto grave da sollevare il rischio di chiusura del presidio, se non ci saranno azioni concrete e tempestive per affrontare le tante criticità – rimarca Paolucci – Prestazioni non più garantite e in crollo, interminabili liste di attesa e un Pronto soccorso che doveva essere potenziato mesi fa e dove ci sono solo otto medici in servizio all’inizio della stagione estiva, che a Vasto segna un imponente aumento delle presenze turistiche. I locali dell’emergenza sono angusti e insufficienti sia per i pazienti e sia per gli accompagnatori. La carenza di personale è una vera emergenza e riguarda più reparti: Neurologia; Chirurgia; Ortopedia; Medicina, tutti scoperti per il periodo estivo.

Che senso ha, poi, comprare le attrezzature per abbattere le enormi liste di attesa che ci sono anche a Vasto e che fanno fuggire i pazienti anche da qui, se non c’è il personale che le fa funzionare?

Non solo, per prenotare le prestazioni c’è chi aspetta anche un anno, a prescindere dalla gravità del suo problema, eppure si erano presi impegni. Invece, ovunque, ci sono solo problemi e situazioni irrisolte, nonostante la richiesta di interventi e le denunce che si susseguono da mesi.

Questa è la sanità dell’era Marsilio a Vasto, un quadro verificabile in qualsiasi momento, che non coincide con quella raccontata da Schael, che con le sue dichiarazioni non solo si copre di ridicolo facendo affermazioni imbarazzanti (da incorniciare quella sulla mensa che mancherebbe anche negli altri ospedali), ma manca nuovamente di rispetto a una comunità illusa da mesi da lui e dal presidente Marsilio.

Era pronto a spendere domani, disse in uno dei tour, i 150 milioni del nuovo ospedale, però non ha precisato a quale galassia si riferisse quando ha lanciato questa sfida, perché quello che abbiamo visto accadere finora è che uno dei maggiori presidi del territorio rischia il collasso perché Regione e Asl sono inerti. Con la salute dei cittadini non si scherza”.




VINCE CATALINAS

L’imbarcazione di Pescara vince il trofeo cerasuolo d’Abruzzo Cup 2023

Pescara, 26 giugno 2023. Si chiude anche quest’anno con il classico brindisi rosé la seconda edizione della Cerasuolo d’Abruzzo Cup, l’appuntamento sportivo organizzato dal Circolo Nautico Pescara 2018 in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e patrocinato dal Comune di Pescara. Un evento che ha coinvolto più di quaranta imbarcazioni d’Altura e Minialtura per un totale di circa 320 persone d’equipaggio a bordo che hanno partecipato ad invitanti incontri a base di Cerasuolo a terra ma soprattutto che si sono sfidate in mare in due regate, sabato e domenica, partendo dal porto turistico Marina di Pescara, dove è stato allestito il Villaggio Cerasuolo, per dirigersi il primo giorno verso Sud fino ad Ortona e il secondo verso Nord al confine con Montesilvano. Regate molto tecniche dove ha avuto la meglio la capacità tecnica di affrontare un mare formato e vento tra i 14 e i 20 nodi che hanno reso difficili soprattutto le manovre tra le boe.

Vince Trofeo Challenger Cerasuolo d’Abruzzo Cup 2023, Catalinas del Circolo Nautico Pescara 2018 dell’armatore Stefano Di Properzio che ha avuto la meglio su tutti Overall, ossia in tempo compensato, conquistando anche il primo premio della Categoria A. Mentre il Trofeo Autoepi Cerasuolo d’Abruzzo Cup è andato a MGS (CNP2018) dell’armatore Alessandro Pavone nonché presidente del Circolo Nautico Pescara che ha vinto in tempo reale, giungendo al secondo posto nella Categoria A, con a bordo gran parte dell’equipaggio di Celeste 2, vincitrice della prima edizione della veleggiata lo scorso anno. Nella categoria A dopo Catalinas si è piazzata MGS mentre terza è arrivata Piacere 2 (CNP2018) dell’armatore Luciano Leone. Nella categoria B prima Strega 2 (CNP2018) di Alessandro Simionato, seguita da Maeree (Circolo Nautico Sanbenettese) dell’armatore Fabio Sciarra e da Almalibre (Circolo Nautico Migliori di Giulianova) di Marco Deluca. In categoria C primo premio per “Giorgia” (Circolo Nautico Sanbenettese) di Iacopo Mozzoni, secondo per Cecilia (Circolo Velico La Scuffia) di Massimo Cerimele e terzo Mascé (CV La Scuffia) di Roberto Di Nisio.

Nella categoria Minialtura, che ha esordito quest’anno per la prima volta nella Cerasuolo Cup, primo premio a Movida Junior (CV La Scuffia) di Pierpaolo Petrelli seguito da Gattamatta (CV La Scuffia) di Antonio D’Incecco. Piacevoli giornate di sole e ottima cucina coordinata dallo Chef Massimo e innaffiata dal Cerasuolo, vero re delle serate legate all’evento velico, hanno accompagnato questa edizione che ha avuto il supporto di Autoepi (Concessionario Honda, Citroen e Caravan) e partners Rustichella d’Abruzzo, Spiedì, Mercato del Pane, Giosport, Saquella, New York Grafics insieme a Ima Coppe e L’Altroporto. Main sponsor di tutte le iniziative del CNP2018 sono Banca Generali Private e Vittoria Rms.

Prossimo appuntamento velico del Circolo dal 7 al 9 luglio la mitica regata lunga Pescara-Tremiti




MEDAGLIA D’ORO al maggiore Salvatore Cutelli

Martedì, 27 giugno 2023, con inizio alle ore 16:30, nel foyer del Teatro Marrucino, ci sarà la cerimonia della donazione, alla sezione Anpi “Alfredo Grifone m.o.v.m.” di Chieti, per il partigiano della Banda Palombaro, fucilato a Bussi il 14 dicembre 1943

Chieti, 26 giugno 2023. Breve scheda storica del partigiano, il maggiore Salvatore Cutelli

Il maggiore Salvatore Cutelli è nato a Chiaramonte Gulfi (Ragusa) il 10 aprile 1894. Ha  partecipato alle due guerre mondiali. Nel luglio del 1942 gli venne affidato il comando, col grado di maggiore, del 58° Reggimento Artiglieria della Divisione Legnano.

A Chieti il 10 settembre 1943, dopo  lo scioglimento dello Stato Maggiore dell’esercito, anche la Divisione Legnano viene sciolta. Salvatore Cutelli e altri ufficiali della Divisione, ufficiali e soldati sbandati del presidio militare cittadino, elementi civili della popolazione, organizzano la Banda Palombaro, una delle prime  in Italia.    

Per la riconosciuta abilità di comando, Cutelli è assegnato al gruppo che resta in città con funzioni di Comando Centrale: tenere i collegamenti tra i vari nuclei, procurare armi, prendere e mantenere contatti con gli alleati utilizzando alcune radio ricetrasmittenti, aiutare gli ex prigionieri a oltrepassare il fronte.  Dopo il violento attacco tedesco subito dai partigiani a Palombaro il 5 ottobre, Cutelli riorganizza la Resistenza in città con i resti della dispersa banda e con nuovi arruolati, giovani e giovanissimi. Il 27 ottobre entra nel Comitato di Liberazione cittadino, come membro del Comando militare, che agisce affiancato da un Comitato politico.

Il 3 dicembre partecipa a una riunione segreta in una casa alla periferia della città. Sono con lui altri dodici partigiani. Scopo della riunione è l’incontro per preparare azioni di resistenza contro i tedeschi, in previsione dell’imminente arrivo degli alleati. Ma l’incontro è un tranello, ordito da un tenente repubblichino infiltrato e dal famigerato  Pietro Caruso, futuro questore di Roma, a capo di una banda che compie in città rapine a mano armata: i due ufficiali “inglesi” sono tedeschi travestiti; la casa è circondata; nella stanza della riunione irrompono SS e repubblichini armati, uccidono il capitano Trieste Del Grosso e arrestano gli altri dodici.

I prigionieri sono trasportati lontano dalla città, rinchiusi nei locali di una scuola elementare aziendale del Comune di Bussi, interrogati e torturati per nove giorni, per estorcere nomi dei complici, ma  i partigiani non parlano. I dieci condannati dalla corte marziale alla fucilazione, per complotto antitedesco e partigianeria. affrontano con grande coraggio l’esecuzione,  avvenuta la mattina del 14 dicembre 1943 sul Colle della Parata, un’altura poco distante da Bussi.

Un testimone, in un documento, ha scritto: “Il maggiore Cutelli Salvatore, mirabile figura di Soldato e di Italiano, additando ai compagni la soldataglia tedesca armata di fucile mitragliatore, esclama: Ragazzi, ci siamo, ecco il plotone di esecuzione. E per primo salta dall’autocarro, calmissimo, si pone dinanzi agli assassini che esitano e dice. Siamo pronti.  I gendarmi tedeschi  fanno scempio dei corpi, ammucchiandoli dentro una grotta,  fatta saltare con la dinamite.

A fine giugno 1944 i familiari, straziati dal dolore, operano il pietoso riconoscimento delle salme sepolte sotto le macerie.   Dopo  una solenne cerimonia funebre in Piazza Vittorio Emanuele II,   le salme sono sepolte provvisoriamente in un riquadro del Cimitero Comunale. Nel gennaio del 1945 le spoglie di Cutelli e di altri nove partigiani sono tumulate in una cappella gentilizia, temporaneamente, ma vi restano per molti anni.

Nelle pagine di cronaca del primo numero della rivista “senzatempo”, pubblicata a Chiaramonte Gulfi nell’aprile del 2010, abbiamo letto che ai primi di luglio del 1952 la famiglia di Cutelli ha provveduto a trasportare le sue spoglie da Chieti al paese d’origine.  La stampa siciliana ha salutato con orgoglio e profonda commozione il ritorno dell’Eroe, decorato con Medaglia d’Oro al V.M. alla memoria,  esaltandone le virtù militari e il sacrificio supremo.

Il 7 luglio i concittadini gli hanno tributato solenni onoranze, presenziate dalle massime autorità civili, militari e religiose della provincia di Ragusa. La bara, sulla quale sono posati l’elmetto, la sciabola, la sciarpa azzurra, la Medaglia d’Oro e una corona d’alloro, portata a spalla da ufficiali in congedo per la via principale del paese,  è giunta nel piccolo Cimitero Comunale ed è stata tumulata nella Cappella di famiglia, accanto al fratello Vincenzo e ai genitori. Sulla sua tomba è stata collocata una lapide su cui sono incise, a perenne memoria, le seguenti parole: maggiore SALVATORE CUTELLI / medaglia d’oro al V.M./“nato alle opere virtuose – vissuto nel lavoro / morto nella gloria – libertà volle!”

I Comuni di Chieti e di Bussi, subito dopo la Liberazione, hanno onorato il maggiore Salvatore Cutelli e gli altri nove partigiani giustiziati con lui, che hanno combattuto e sacrificato la vita per liberare la propria terra e l’Italia dalla barbarie nazifascista: col concorso dei familiari e del popolo, hanno eretto un cippo sul luogo del martirio e un piccolo artistico monumento in una piazza di Bussi; su entrambi sono incisi i loro nomi. Nel 1971 l’Amministrazione Comunale di Chieti ha intestato a Salvatore Cutelli una strada della città.

Filippo Paziente

Storico e socio Anpi       




L’ESTREMA DESTRA E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Politicainsieme.com, 25 giugno 2023. Già emerse chiaramente, ai primi tempi della COVID, come si tendesse a formare una posizione mondiale della destra su varie questioni. Con la trimurti Trump, Johnson, Bolsonaro. Impegnati tutti e tre, nel caso specifico del diffondersi della pandemia, in un negazionismo estremo servito solo a provocare milioni di inutili morti in più. Alla fine, abbiamo visto la fine fatta dai tre.

Adesso, in qualche modo, ci risiamo per ciò che riguarda i cambiamenti climatici  e la necessità di modificare il modello di sviluppo. Cosa non indolore e da avviare in modo tale che, se lo vogliamo fatto proprio dall’umanità intera, non sia lasciato indietro nessuno. A partire dai popoli più poveri e dalle fasce sociali più disagiate che stanno diventando una quota crescente nelle società più ricche ed evolute.

La stessa globalizzazione ha, sì, ridotto la povertà mondiale assoluta, e a fronte di un contemporaneo aumento consistente della popolazione, ma si trova più che mai contrastata a seguito dell’emersione di gravissime disparità e disuguaglianze. Quelle per cui oggi la ricchezza dell’umanità è nelle mani di un numero ristretto di persone e famiglie, a dispetto delle condizioni medie della stragrande maggioranza della popolazione. Eppure, oggi sono disponibili risorse tali da essere in grado di assicurare a tutti piena uguaglianza di diritti, di opportunità e di qualità della vita.

Nel frattempo, si è formata di pari passo un’acqua di cultura in cui hanno trovato giustificazione e forza i tanti nazionalismi che, senza molti complimenti, mischiando questioni vere con altre demagogiche, strumentali e ideologiche, hanno avviato una narrazione che, nella realtà, significa conservare un mondo basato su equilibri economici, ambientali e politici, comunque,  vecchi e costruiti sulla disuguaglianza. Moltissimi pagano, vivono nel precariato e subiscono maggiormente i costi che vecchi sistemi di produzione fanno pesare sulla Natura e agli esseri umani che la vivono

L’atteggiamento dei conservatori su tutto ciò è una questione su cui molti analisti si interrogano giungendo, come ha fatto recentemente George Monbiot su The Guardiann, ad affermare che “mentre milioni di persone vengono cacciate dalle loro case a causa dei disastri climatici, l’estrema destra sfrutta la loro miseria per estendere la propria portata. A mano a mano che l’estrema destra guadagna potere, i programmi climatici vengono interrotti, il riscaldamento accelera e sempre più persone vengono cacciate dalle loro case. Se non interrompiamo presto questo ciclo, diventerà la storia dominante dei nostri tempi”.

Monbiot parla di una nicchia climatica da cui potrebbero essere esclusi un paio di miliardi di persone entro il 2030 e 3,7 entro il 2090. Se, ovviamente, non s’intervenisse per contenere l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi come auspicato dagli scienziati. Un impegno che, però, è frustrato dai negazionisti e dalla destra in tutto il mondo.

Il negazionismo tende dappertutto a giustificarsi accampando ragioni di libertà, cui spesso viene aggiunto la difesa degli interessi nazionali. E facendo finta d’ignorare che la sommatoria di quegli interessi, spesso destinati ad entrare in conflitto tra di loro, così come ci hanno confermato quasi tutte le guerre degli ultimi millenni, non servono affatto a superare le criticità mondiali che mettono a rischio persino la sopravvivenza della specie umana, o di una sua larga parte.

Così, Monbiot non usa mezzi termini quando scrive: “nel mondo ricco abbiamo ancora delle scelte: possiamo limitare notevolmente i danni causati dal degrado ambientale, di cui le nostre nazioni ei nostri cittadini sono i principali responsabili. Ma queste scelte vengono deliberatamente e sistematicamente bloccate. Gli imprenditori della guerra culturale, spesso finanziati da miliardari e imprese commerciali, considerano anche i tentativi più innocenti di ridurre i nostri impatti come una cospirazione per limitare le nostre libertà. Mentre i governi girano a destra, chiudono le politiche progettate per limitare il collasso climatico. Non c’è mistero sul perché: la politica di estrema destra e di estrema destra è il muro difensivo eretto dagli oligarchi per proteggere i propri interessi economici.

Monbiot si riferisce in particolare a quel che accade negli Stati Uniti: A nome dei loro finanziatori, i legislatori del Texas stanno dichiarando guerra alle energie rinnovabili, mentre una proposta di legge dell’Ohio elenca le politiche sul clima come una convinzione o politica controversa  su cui alle università è vietato inculcare ai propri studenti.

La Florida è uno degli stati degli Stati Uniti afflitto dai cambiamenti climatici. Ma il suo governatore, Ron DeSantis, sta costruendo la propria candidatura alla presidenza sulla scia del negazionismo climatico. Su Fox News, ha denunciato la scienza del clima come politicizzazione del tempo. E, intanto, ha approvato una legge che obbliga le città a continuare a utilizzare combustibili fossili.

Alessandro Di Severo




LA SETTIMANA EUROPEA DELLE OPPORTUNITÀ

Vuolo (FI-PPE): “Abbiamo saputo intercettare e rispondere alle richieste del Sud Italia. Al lavoro per la seconda edizione”

Cava de’ Tirreni, 25 giugno 2023. “Orgogliosa del futuro che stiamo creando. 400 imprenditori incontrati in 4 giorni sono le cifre di un lavoro quotidiano tra Bruxelles ed i territori che da 4 anni va avanti incessante e senza esitazione”.

L’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare FI/PPE, ha così commentato la EU Opportunity Week che ha chiuso la sua edizione a Cava de’ Tirreni (SA) all’interno del Complesso Monumentale San Giovanni.

La settimana europea delle opportunità è stata un successo. Oltre 400 tra imprenditori, giovani e amministratori pubblici incontrati, 1’800 chilometri di strada in quattro giorni. Cava de’ Tirreni, Cosenza, Corato, Napoli, Salerno, Scafati sono state le tappe dell’evento nato per raccontare non solo le scelte del PPE e quindi le priorità di Forza Italia in Europa, ma anche e soprattutto, grazie al supporto di ben conosciuti professionisti italiani, delle opportunità che l’Unione europea mette a disposizione dei cittadini, imprese e Sindaci del Sud Italia. Erasmus+, Horizon Europe, gemellaggi e reti di città ecco i principali argomenti discussi nel corso dei vari appuntamenti.

“Siamo stati ospitati da ANCE AIES Salerno, da CONFAPI e quindi dalla Fondazione Vincenzo Casillo fino poi ad arrivare a Cava de’ Tirreni a cui ho affidato l’organizzazione ai ragazzi. Sono loro il nostro futuro, ebbene basta tappi e parole belle, i ragazzi crescono con regole e ideali di libertà e merito, se noi Deputati, Amministratori e Imprenditori diamo loro la possibilità. A Cava de’ Tirreni in particola modo c’erano almeno 300 persone, il 70% di loro aveva non più di trent’anni. E tanto basta per essere fieri. Sono certa che il Presidente Silvio Berlusconi sarebbe stato orgoglioso di vedere ragazzi in gamba, parlare di libertà, Europa e atlantismo come anche di imprese e problem solving. Se ci sarà un’altra edizione della settimana europea delle opportunità? Io rispondo che il seme del futuro è stato piantato, si va avanti. Ora, con il supporto di chi come me crede nei giovani, senza riserve e con fatti, allora aiutiamo la pianta a germogliare, mettere radici. Il nostro futuro è già nelle loro mani”.




STELLE NEL FANGO di Francesco Borghese vince

Premio SquiLibri e la borsa di studio Macondo

Francavilla al Mare, 25 giugno 2023. È stata Cristina Rapino, l’Assessore alla Cultura per il Comune, a premiare, nella seconda serata di SquiLibri – Il Festival delle Narrazioni del Direttore artistico Peppe Millanta, il vincitore del Premio Racconti lampo a tema libero: sul podio Stelle nel fango di Francesco Borghese che è anche assegnatario di una delle tre borse di studio messe in palio dalla Scuola Macondo di Pescara che proprio con il Comune guidato dal sindaco Luisa Russo, organizza il Festival.

Questa seconda edizione, come sottolineato anche dall’Assessore ha rivelato una certa sensibilità nei confronti della scrittura che il territorio di Francavilla al Mare ha saputo raccogliere, non è un caso se quest’anno sono stati 166 i partecipanti contro i 78 dello scorso anno.

Sul palco anche la Dottoressa Sara Caramanico, della segreteria organizzativa del Premio oltre che l’autrice del celebre romanzo Fichi di Marzo (Sperling & Kupfer) di Kristine Maria Rapino, accompagnata, nella presentazione della premiazione, dalle letture di Tiziana Tarantelli. Il secondo posto è toccato a Una famiglia inventata di Daniel Monardo, il terzo a Felipe ama il mare di Salvatore Di Fusco.

I vincitori delle Borse di studio messe in palio dalla Scuola Macondo sono anche per Samantha Mammarella con Tutta l’aria del mondo e Fausta Vivarelli con L’uomo dell’ossigeno.

Il Festival gode anche del patrocinio della Regione Abruzzo. Tra i partner ci sono: il Festival di Francavilla Filosofia a Mare, il Touring Club di Pescara, l’Alphaville, Salviamo l’Orso – Associazione per la conservazione dell’Orso Bruno Marsicano.




IL MONDO DI MARIO FRATTI di Goffredo Palmerini

Imminente l’uscita del volume. Il teatro, la vita, le opere e l’indole del grande drammaturgo aquilano, scomparso due mesi fa a New York

L’Aquila, 25 giugno 2023. È imminente l’uscita del volume “Il mondo di Mario Fratti” di Goffredo Palmerini (One Group Edizioni), un tributo verso il grande drammaturgo italiano vissuto a New York e recentemente scomparso. Mario Fratti (L’Aquila, 5 luglio 1927 – New York, 15 aprile 2023) avrebbe compiuto 96 anni il 5 luglio prossimo.

Questo libro sull’insigne autore teatrale conosciuto in tutto il mondo ne racconta la vita e le opere, indole e umanità, grazie alla consuetudine di rapporto e amicizia, di relazioni e incontri, evidenziando valori vissuti e aspetti di quotidianità. Numerose, infatti, sono le settimane che Palmerini ha passato con Mario Fratti, ogni anno facendogli visita a New York dove il drammaturgo viveva dal 1963 e dove aveva insegnato alla Columbia University e poi all’Hunter College. Con lui Palmerini ha svolto iniziative ed eventi culturali significativi alla New York University, all’Italian American Museum, al Westchester Community College e al Westchester Italian Cultural Center di New York, riferiti poi in dettagliati reportage. Come pure le missioni culturali che, insieme a Fratti, il giornalista e scrittore aquilano ha realizzato a Boston, Princeton e Philadelphia.

Mario Fratti è uno degli autori di teatro tra i più affermati al mondo, con un impressionante palmares di riconoscimenti prestigiosi, tra i quali spiccano sette Tony Award, per il teatro come gli Oscar per il cinema.

Quasi un centinaio le sue opere, commedie e drammi, molte delle quali tradotte in 21 lingue e rappresentate in oltre 600 teatri nel mondo, dagli Stati Uniti al Brasile, dal Messico all’Argentina, dall’Australia alla Cina, dal Giappone alla Russia, dalla Corea alla Turchia, come in tutti i Paesi della vecchia Europa.

Il libro vuole dunque essere un omaggio all’Uomo e allo Scrittore, ma anche uno stimolo perché in Italia, in Abruzzo e a L’Aquila, sua amata città natale, si apra un’auspicabile stagione di riflessione e di studio, in campo letterario come in quello accademico, sul valore della cospicua scrittura drammaturgica di Mario Fratti.

Egli stesso, in una lunga interessante intervista di qualche anno fa, parlando di cosa sarebbe accaduto dopo la sua morte, aveva vaticinato una forte valorizzazione dell’intero corpus delle sue opere, anche se in verità il successo per la sua drammaturgia era stato pressoché immediato negli Stati Uniti e poi nel mondo, a differenza di grandi autori di teatro americani – come Tennessee Williams, Arthur Miller, Edward Albee ed altri – che sono stati adeguatamente apprezzati solo post mortem. O come il caso di grandi autori europei – come per esempio Bertolt Brecht, Jean Paul Sartre, Eugene Ionesco -, che in America non hanno avuto l’apprezzamento meritato in Europa, sebbene rispettando una bizzarra equazione secondo la quale in America il drammaturgo europeo conquista una sua reputazione solo se resta “europeo”.

Paul Thomas Nolan, professore dell’University of Southwestern Louisiana, riguardo al singolare caso della drammaturgia di Fratti, ha invece osservato: […] Fortunatamente per il dramma moderno, Mario Fratti ha spezzato questa regola con gran successo. Ha dimostrato che può fondere gli elementi della sua tradizione europea con l’esperienza americana, creando un tipo di dramma che fa onore ad entrambi i continenti. Fratti scrive come nessun autore americano potrà mai, perché porta alla sua comprensione della società americana non solo la compassione e l’indignazione morale di ogni uomo sensibile, ma anche la caratteristica tolleranza e rassegnazione che è presente in scrittori associati in un’antica civiltà. Egli mette anche nei suoi drammi americani qualcosa di più vasto e differente di quanto si trovi nei lavori di Eugene O’Neill, Arthur Miller e Tennessee Williams; ci indica qual è il posto della società americana oggi nel mondo. E, stranamente, Fratti mostra spesso più fede nel sogno americano di quanta ne abbiano gli autori locali, una fede fatta di tolleranza e di pazienza. Mario Fratti sta aiutando gli americani a scoprire il loro paese. […]”

Fratti, con la modestia e l’onestà intellettuale che l’ha sempre contraddistinto, spesso confidava: “Vivere in America mi ha insegnato ad essere più tollerante, più paziente, più oggettivo. Capisco meglio i problemi delle minoranze. Questa società americana, con tutti i suoi problemi e i suoi conflitti, è la società ideale per un drammaturgo”. 

Il libro di Palmerini, in 368 pagine, della drammaturgia di Mario Fratti, del consenso che l’ha premiata a livello mondiale, dei valori umani etici e politici che l’ha ispirata, ne vuole dare un primo significativo saggio. Il volume, presto disponibile nelle librerie e sui principali Store online, reca in apertura un contributo di Presentazione vergato da Valentina Fratti, figlia del grande drammaturgo e anche lei autrice teatrale, regista e attrice. Con il consenso dell’editore, qui di seguito si anticipa la pagina di Presentazione.

PRESENTAZIONE

di Valentina Fratti

Sono veramente lieta di scrivere la Presentazione a questo libro di Goffredo Palmerini, un autentico tributo verso Mario Fratti, del quale proprio Mario sarebbe la persona più contenta. Goffredo è stato il suo migliore amico, gli è stato fortemente legato. Mario lo considerava una persona di famiglia, un fratello. Ed era una gioia per lui ospitarlo alcuni giorni nella sua casa quando Goffredo veniva New York a fargli visita. Era un modo per Mario di informarsi sulla sua città, L’Aquila, fortemente amata.

Mio padre ha sempre apprezzato molto gli articoli che Goffredo Palmerini ha scritto sulla sua attività di drammaturgo, sulla sua scrittura teatrale, sul successo delle sue opere rappresentate in diversi paesi del mondo. Gli piaceva, di Palmerini, quel suo modo di scrivere e di raccontare, così ricco di particolari e suggestivo nel trasmettere emozioni.

Questa intensa raccolta di articoli e di dettagliati racconti delle sue visite a New York e in altre città americane – Philadelphia, Boston, Princeton, Washington – talvolta fatte insieme a Mario, la narrazione degli eventi culturali ai quali insieme hanno partecipato, costituiscono un magnifico bagaglio di ricordi, sul quale Mario con piacere spesso si soffermava, aspettando la successiva visita dell’amico, come è recentemente successo nell’ottobre 2022 quando Goffredo è tornato a trovarlo dopo i tre anni di pandemia.

Sono grata a Goffredo per aver raccontato di Mario Fratti non solo la grandezza del drammaturgo e dello scrittore, il suo contributo rilevante nella vita culturale di New York. Sono grata soprattutto perché, attraverso questi scritti, di Mario racconta la vita di tutti i giorni, dando di lui un’immagine molto fedele della sua grande umanità, dei valori di giustizia sociale e di attenzione verso le classi più disagiate della società che hanno accompagnato tutta la sua vita.

Con Goffredo mio padre aveva molta confidenza e complicità. E le sue giornate più belle e spensierate le ha passate insieme a lui e a Piero Picozzi, l’altro grande amico che con Mario ha condiviso, negli ultimi cinque anni, la vita e le consuetudini di tutti i giorni. Considero perciò questo libro un grande dono, davvero importante per ricordare Mario, l’uomo e il drammaturgo, mio padre.

New York, 20 maggio 2023

***

Goffredo Palmerini, nato a L’Aquila il 10 gennaio 1948, è giornalista e scrittore. E’ stato dirigente delle Ferrovie dello Stato nel settore commerciale dell’esercizio. Per quasi trent’anni amministratore della Città capoluogo d’Abruzzo, fino al 2007, è stato più volte assessore e Vicesindaco dell’Aquila. Scrive su giornali e riviste in Italia e sulla stampa italiana all’estero. Suoi articoli sono ospitati su molte testate in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Sud Africa, Uruguay e Venezuela. E’ in redazione presso numerose testate giornalistiche in Italia, agenzie internazionali e all’estero, come collaboratore e corrispondente, in una decina di giornali e riviste.Ha pubblicato i volumi “Oltre confine” (2007), “Abruzzo Gran Riserva” (2008), “L’Aquila nel Mondo” (2010), “L’Altra Italia” (2012), “L’Italia dei sogni” (2014), “Le radici e le ali” (2016), “L’Italia nel cuore” (2017), “Grand Tour a volo d’Aquila” (2018), “Italia ante Covid” (2020), “Mario Daniele, il sogno americano” (2021) – tradotto e pubblicato anche in USA -, “Mosaico di Voci” (2021) e “Il mondo che va” (2022). Nel 2008 gli è stato tributato il Premio Internazionale “Guerriero di Capestrano” per il contributo reso alla diffusione della cultura abruzzese nel mondo. Conferiti nel 2014 il Premio Roccamorice e a Lecce il Premio Speciale “Nelson Mandela” per i Diritti Umani, nel 2017 a Galatone il Premio della Critica Letteraria. Gli sono inoltre stati conferiti Premi alla Cultura a Galatone (2016), a Spoleto e a Montefiore Conca (2019).  Nel 2020 il Premio Nazionale Pratola per la Letteratura e dall’India il riconoscimento di “Scrittore d’eccellenza” dal World Pictorial Poetry Forum. Nel 2021 il Premio internazionale Città di Firenze per la Cultura. Vincitore nel 2007 del XXXI Premio Internazionale Emigrazione per la sezione Giornalismo, gli sono poi stati tributati, sempre per l’attività giornalistica: lo Zirè d’Oro nel 2008, il Premio internazionale “Gaetano Scardocchia” (2017) con Medaglia del Presidente della Repubblica, il Premio Giornalistico Nazionale “Maria Grazia Cutuli” (2017), il Premio Giornalistico dell’Anno 2017 dall’Associazione Stampa italiana in Brasile, il Premio internazionale “Fontane di Roma” (2018) e il Premio internazionale di Letino (2019). Nel 2021, sempre per il Giornalismo, gli sono stati conferiti a Spoleto il Premio “I Grandi Dialoghi”, a Rimini il Premio alla carriera dalla Universum International Academy, a Roma/Washington il Premio Eccellenza Italiana alla carriera, a Cefalù il Premio internazionale Federico II. Da molti anni svolge un’intensa attività con le comunità italiane all’estero. Studioso di emigrazione, è membro del Comitato scientifico internazionale del “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” (ed. SER – Fondazione Migrantes, 2014), per la quale opera è anche uno degli Autori. E’ membro di prestigiose istituzioni culturali italiane e internazionali.




STARTUP ITALIA Summit 2023

L’impianto Aciam come modello di economia circolare

L’Aquila, 25 giugno 2023. Sarà un modello per tutta l’Italia l’impianto di compostaggio e digestione anaerobica con produzione di biometano di Aciam. Sarà presentato come esempio di economia circolare e impianto green nell’ambito dell’evento “Startup Italia Summit 2023” che si terrà martedì 27 giugno nella sede dell’università Luiss di Roma.

Startup Italia Summit 2023″ è una vetrina nata per presentare start up innovative, idee green e soluzioni tecnologiche sostenibili. All’iniziativa parteciperanno operatori nazionali e internazionali che operano nel settore dell’innovazione tecnologica dell’ambiente e della sostenibilità, ma anche investitori, banche, fondi nazionali e internazionali interessati a idee innovative e progetti green realizzati nel nostro paese.

“L’invito a presentare il nostro progetto in una così importante manifestazione”, afferma l’amministratore delegato di Aciam Alberto Torelli, “è la testimonianza di come il nostro impianto rappresenti un esempio virtuoso di gestione dei rifiuti, di sostenibilità e di economia circolare”.

Dello stesso avviso anche Umberto Di Carlo, Presidente di Tekneko sistemi ecologici e socio industriale di Aciam. “La società Aciam, che raccoglie nel suo azionariato enti pubblici e privati”, evidenzia Di Carlo, “è un esempio di come il privato e il pubblico possano lavorare efficacemente insieme portando a casa importanti risultati in tema ambientale di sostenibilità  portando lustro e prestigio al territorio marsicano e all’intera provincia dell’Aquila”.




PARTITO CATTOLICO o d’ispirazione cristiana?

di Domenico Galbiati

Politicainsieme.it, 25 giugno 2023. Invocata come Patrona della Vita dai cattolici più cattolici degli altri, la Ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, tiene giustamente conto del buon senso e delle leggi dello Stato e viene meno alle attese che in lei sembrano aver riposto i cultori del cosiddetto partito cattolico, di cui pur si conoscono diverse declinazioni.

Non può dispensare i favori, le grazie, men che meno i miracoli sperati da chi opera nel segno della reconquista dei territori occupati dagli infedeli. Vi sono forme di integralismo ottuso che alzano la palla ad altrettanto ottusi laicisti, anch’essi forgiati a tutto tondo.

Di fatto, si alimentano e si sostengono a vicenda. Gli uni si sentirebbero persi senza gli altri, contenti di giocare una partita che si riduce ad uno scontro cieco, il quale, peraltro, assicura il reciproco vantaggio di mantenere vivi ed attivi i rispettivi schieramenti, secondo l’abusata logica dell’ amico/nemico. La quale rappresenta un pericolo esiziale in un momento storico dominato dalla questione antropologica, imposta dalle domande irrinunciabili che l’uomo pone a sé stesso, incalzato dalla cosiddetta tecno-scienza e dalle biotecnologie che ne derivano.

Si rischia di consegnare, dall’una e dall’altra parte, temi delicatissimi ad una deriva che progressivamente li confeziona e li congela in pacchetti di mischia ideologici che oscurano la percezione dei valori umani effettivamente in gioco su queste frontiere.

Tutte le forme di integralismo andrebbero studiate a fondo e ricondotte alle loro ragioni profonde. Spesso hanno a che vedere soprattutto con certi tratti caratteriali di chi le coltiva, tanto sintonici da una parte e dall’altra, quanto contrastanti sono, al contrario, nel merito e nei contenuti per cui militano.

I cattolici che adottano una simile impostazione, in modo particolare, rischiano di arroccarsi in una autoreferenzialità che li condanna ad essere, di fatto, al di là di ogni apparenza, muti o comunque inascoltati di fronte a temi che toccano così immediatamente la loro cultura personalista, in virtù della quale, al contrario, avrebbero molto da dire. A condizione che non se la cantino e non se la suonino tra di loro, confortandosi reciprocamente nella limpida adesione a valori che gratifichino la loro illibata coscienza. Oppure, immaginando di perseguirli attraverso il braccio armato della Legge, piuttosto che testimoniandone, anche sul piano dell’azione politica, la ricchezza umana e civile di cui devono saper dar conto, anche a chi proviene da culture difformi dalla loro.

In questa postura, c’è una forma, si potrebbe dire di egotismo che fa a pugni con quella dimensione di carità intellettuale e di carità politica che i credenti dovrebbero coltivare. Non per cedere, secondo una vulgata del tutto fuori luogo, al compromesso e neppure senza nulla compromettere in una mediazione sbiadita. Ma, piuttosto, facendosi carico dell’onere e della fatica di dire ed argomentare i valori che, in uno con la fede, hanno ricevuto gratuitamente in dono, secondo un linguaggio che ne sappia mostrare quell’ intrinseca ricchezza che li può rendere comprensibili, accettabili, addirittura accattivanti, anche per chi non crede.

La cosa peggiore sta nell’immaginare che la fede piuttosto che un dono sia – pur senza tematizzare l’argomento in tutta evidenza – una sorta di personale accredito che giustifica un certo sentimento di larvata superiorità, scientemente inconfessabile, eppure, a suo modo, confortevole e gradito. Insomma, un che di cui menar vanto o da ergere sui propri vessilli. Senonché, il cristianesimo è incarnazione, anche nel senso dello stare dentro la temperie culturale, sociale e politica del proprio tempo, accettando la fatica – e finanche il rischio – di assumere su di sé la drammaticità delle domande, dei dubbi, delle affannose ricerche che oggi interrogano la nostra auto-comprensione.

È questo l’indirizzo adottato dagli amici che hanno dato vita al partito che abbiamo denominato INSIEME.

Abbiamo attraversato un percorso di confronto, a tratti aspro, con amici che per noi restano tali, anche se non hanno condiviso il nostro orientamento verso una forza organizzata di franca ed esplicita ispirazione cristiana, cioè puntuale e ferma nelle proprie convinzioni ed aperta al confronto con quel vasto pluralismo di visioni e di culture che abita una società compiutamente secolarizzata.

Sappiamo bene di non avere la verità in tasca e sappiamo di doverci confrontare, anzitutto, con noi stessi perché la coerenza con ciò in cui crediamo va conquistata ogni giorno. È quello che abbiamo cercato di fare da quando siamo nati a questa esperienza politica, affrontando espressamente, più e più volte, sul giornale on-line Politica Insieme le cosiddette questioni eticamente sensibili, senza mai discostarci da una puntuale e convinta adesione ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Accolta non per parti separate, ma nella sua dimensione organica e complessiva.




COLIBRÌ ENSEMBLE: presentata l’undicesima stagione dell’Orchestra da Camera

Solisti, personalità, sperimentazioni e novità assolute con 14 appuntamenti in cartellone, all’Auditorium Flaiano, da ottobre ad aprile 2024

Pescara, 24 giugno 2023. Il Colibrì Ensemble ha presentato la Stagione Concertistica 2023-2024 svelando il cartellone di 14 appuntamenti all’Auditorium Flaiano, ricco di solisti e personalità di rilievo internazionale.

Si parte il 7 ottobre, con Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare.

Di assoluto prestigio è il violoncellista Nicolas Altstaedt, tra i più richiesti e versatili del panorama mondiale, solista con le più autorevoli orchestre al mondo. Ben quattro i pianisti coinvolti che interessano anche nuove generazioni, come Martina Consonni, talenti del territorio ormai affermati, come Leonardo Pierdomenico, musicisti di esperienza e grande sensibilità, come Matteo Fossi, artisti di fama e residenti, come Alexander Lonquich.

Il pubblico avrà inoltre il privilegio di ascoltare due eccezionali strumentisti a fiato: il primo flauto della Bayerische Staatsoper di Monaco, Paolo Taballione e il primo oboe della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, Ivan Podyomov, attualmente uno dei migliori oboisti al mondo, vincitore nel 2011 dell’ARD International Competition.

Ma le personalità eccellenti non mancano anche negli appuntamenti che non vedono direttamente coinvolta l’orchestra, come nel caso di The Bass Gang eccezionale poker di contrabbassi, prime parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala, dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dell’Orchestra del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

Anche quest’anno diverse occasioni di sinergia tra musica e teatro con attori di rilievo e una nuova collaborazione con la prestigiosa e storica realtà di Teatro Immediato e il suo fondatore, Edoardo Oliva. Il Colibrì, reduce dal sold out di Romeo e Giulietta dello scorso aprile, ripartirà nuovamente nel segno di Shakespeare, il 7 ottobre, con Sogno di una notte di mezza estate.

«Ritorniamo al Flaiano come l’avevamo lasciato – sottolinea il direttore artistico, Andrea Gallo – ovvero con i versi di Shakespeare, questa volta insieme alla musica di Mendelssohn, appositamente scritta dal compositore per il teatro».

Musica e teatro insieme anche nell’appuntamento conclusivo della stagione (20 aprile) quando “la notte” sarà invece quella de Le Mille e una notte e del meraviglioso poema sinfonico di Rimskij Korsakov Scheherazade.

Nel cartellone proseguirà l’Integrale delle Sinfonie di Beethoven con la serie Beet’up to nine (Quinta e Sesta sinfonia). Da sottolineare, il 16 dicembre, un programma imperdibile che vede insieme Lo Schiaccianoci di Ciaikovskji e il celebre Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov.

Anche quest’anno la programmazione si spinge oltre i confini della musica classica come nel caso dei Four on six una delle realtà jazz manouche più attive in Italia con centinaia di concerti molti dei quali all’estero. Non mancheranno poi novità assolute ed esperimenti come in Brandebur…jazz, un vero e proprio concerto a due volti.

Sperimentazioni e incursioni troveranno la scintilla nella vera novità assoluta della stagione: la nascita dell’Emmet Club, “il club di una volta”, come cita la descrizione. L’orchestra inaugura un live music club, riservato ai soci, ma aperto a chiunque voglia condividere musica a 360 gradi dal jazz, al blues, al rock, punk, metal, pop e cantautori. Ma l’Emmet non sarà solo musica, il suo palcoscenico ospiterà cabaret, teatro, presentazioni ed altre attività culturali.

«L’Emmet non avrà, almeno per il momento, un unico luogo – spie ga Andrea Gallo – Nsce come un’idea, un format, un abito da indossare in più occasioni. Apparentemente niente di nuovo, anzi, “una cosa di una volta”, vintage, elegante, semplice, ma in fondo rara da trovare al giorno d’oggi. Aprirà le porte il prossimo 20 ottobre».

Il 2023 segna anche un traguardo importante: il Colibrì Ensemble è nato infatti il 28 settembre del 2013, dieci anni fa.

«In pochi ci credevano – ricorda Andrea Gallo – sono ormai dieci anni che Pescara può vantare una propria orchestra. Un’orchestra estremamente apprezzata in tutta Italia e stimata anche oltre i confini nazionali, come dimostrano i solisti e i musicisti che ogni anno arrivano sul palco del Flaiano».

«Quest’anno – continua la presidente Gina Barlafante – l’Auditorium Flaiano che con i suoi 490 posti tempo fa ci sembrava difficile da riempire, ci è stato stretto in più di un’occasione. Anche questo è un grande risultato, un segnale che ci spinge ad andare avanti con entusiasmo».

L’orchestra può contare su un pubblico in grande ascesa, la campagna abbonamenti è già a buon punto e viaggia ormai verso il traguardo dei trecento abbonati. È possibile effettuare l’acquisto online sul sito Diyticket.it o presso i punti vendita in città.




VIENI, C’È UNA STRADA NEL BOSCO…

Pescara, 24 giugno 2023. A passarci a piedi o in bici, essendo ancora interdetta alle auto, così viene da canticchiare lungo i 600 metri di strada realizzati all’interno della Riserva Dannunziana, a completamento del cosiddetto Pendolo, l’ampio asse viario di veloce scorrimento automobilistico realizzato a mo’ di circonvallazione interna della città con l’obiettivo di liberarla dal traffico di attraversamento. Senonché questo tratto finale è largo solo 8 metri, a differenza dei 15 di quello più a nord ovest, e ha già incorporato il limite 30: qui dovranno passare, stando ai dati del PGTU, circa 10 milioni di veicoli l’anno.

All’interno della Riserva: è lì che è stata realizzata la strada, non all’esterno e neanche nelle adiacenze, come sarebbe stato logico aspettarsi, optando per la banale sovrapposizione alla preesistente Via Pàntini. Invece si è scelto di abbattere un pezzo marginale dell’area protetta: circa 50 alberi, querce e soprattutto pini. Perché?

La risposta è stampata su un cartello, non di cantiere come dichiarato dall’autore dello stesso, che da quelle parti e da quella tempo fa ancora bella mostra di sé. “Sono quelli che hanno redatto il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva Dannunziana ad averlo deciso, già 15 anni fa”, sembrano recitare grafica e testo, elaborati proprio da chi, alle prime luci dell’alba del 31 maggio di due anni fa, presidiava i lavori di apertura del tracciato per conto dell’ente appaltante, il Comune. Durante i preparativi ne ostentava, su FB, la cura e la precisione temporale, valutando come interessante anche l’ipotesi di farne dei volantini da distribuire ai cittadini.

Il cartello una volta o l’altra verrà rimosso, spero, o quanto meno lo auspico. Quella che invece resterà sarà la ferita inferta alla pineta, prima togliendo uno strato protettivo esterno, poi staccandone un lembo e infine aprendo il varco alla contaminazione automobilistica. Poi magari quelli che ci passeranno diranno anche: “Che bella questa strada nel bosco!”

Giancarlo Odoardi – Ri-media.net

Direttore Editoriale – Web Content Editor




EMERGENZE AMBIENTALI

Con l’evento Anche tu sei la protezione civile chiude il Progetto europeo Firespill da 16 milioni di euro sulle. Abruzzo laboratorio di buone pratiche per la salvaguardia del territorio e la sicurezza dei cittadini: creato un Bot su Telegram per segnalare incendi e calamità

Castilenti, 24 giugno 2023 Formazione, innovazione tecnologica e condivisione di protocolli d’intervento in ambito di emergenze ambientali: sono i tre filoni che hanno caratterizzato il progetto europeo Firespill, rivolto alle regioni del bacino Adriatico, finalizzato a prevenire ed arginare al meglio il rischio sismico, gli incendi boschivi e l’inquinamento delle acque dell’Adriatico, coinvolgendo le comunità locali in modo attivo.

Il Consorzio Punto Europa (Cope), partner del progetto del valore complessivo di 16 milioni di euro, ha presentato questa mattina nel convento di Santa Maria di Monte a Castilenti (Teramo), alla presenza delle più importanti autorità militari e civili del territorio intervenute per l’occasione, i risultati di Firespill nell’ambito di una iniziativa organizzata in collaborazione con l’Associazione Volontari della Protezione Civile Gran Sasso.

Il progetto è nato dalla cooperazione interregionale Interreg V Italia- Croazia, che ha coinvolto 13 Regioni adriatiche, e la sua attuazione da parte del Cope sul territorio ha avuto come destinatari le Istituzioni, i Volontari e la popolazione attraverso la formazione specialistica, l’informazione capillare e soprattutto il coinvolgimento delle scuole per creare una collaborazione proattiva ed interattiva.

Un cambio di prospettiva in tema di emergenze ambientali che vede i cittadini non più “potenziali vittime” degli eventi ma consapevoli, partecipi e responsabili. Se per i Volontari l’azione è stata incentrata sulla formazione, per la popolazione civile ci si è concentrati sul concetto di “sensori attivi”, sentinelle cioè capaci di trasferire ai Volontari chiamati ad intervenire in una emergenza un quadro puntuale e preciso del contesto di intervento operativo.

A questo scopo il Cope ha realizzato un Bot, attivato sul canale social Telegram (denominato FirespillBot), tramite il quale è consentito alla popolazione di effettuare apposita segnalazione fornendo i propri dati (nome e numero di cellulare), la posizione geolocalizzata, ed altre informazioni essenziali (foto, video, etc.) per individuare il luogo esatto dell’evento emergenziale.

Il progetto inoltre ha consentito di avviare un processo che tende a uniformare i protocolli di intervento tra Protezioni civili di diverse regioni e nazioni così da operare in maniera coordinata e condivisa, migliorando la comunicazione tra corpi e condividendo le migliori pratiche a livello internazionale.

“Grazie al progetto Firespill – ha spiegato il Presidente del COPE Filippo Lucci – tutti i Volontari della Protezione Civile che hanno conseguito l’abilitazione ad intervenire negli incendi durante i corsi di formazione attivati dal Consorzio Punto Europa, avranno in dotazione i dispositivi di protezione individuale di ultima generazione. Questa attività consentirà a molti Volontari specializzati di poter intervenire in maggior numero e in sicurezza già nella stagione estiva 2023 per contrastare il dilagante fenomeno degli incedi boschivi”.

“Non sono voluto mancare ad un evento così importante – dichiara il Direttore Regionale della Protezione Civile dell’Abruzzo Dr. Mauro Casinghini – che coniuga valorizzazione delle risorse di Protezione Civile, innovazione degli strumenti a tutela del territorio e coinvolgimento proattivo della cittadinanza, nell’ottica dell’efficientamento della capacità operativa dell’organizzazione dei volontari”.

L’Assessore regionale alla formazione della Regione Abruzzo, Dr. Pietro Quaresimale, ha sottolineato il valore strategico della formazione in una Regione particolarmente fragile sotto il profilo ambientale.

“Grazie al Consorzio Punto Europa – ha dichiarato il Direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia – per la qualità della progettazione europea a favore del nostro territorio e ai volontari di protezione civile per l’instancabile lavoro durante la trascorsa pandemia”.

Particolarmente toccante è stata la testimonianza della volontaria di Protezione civile Antonella Calabrese, intervenuta a supporto della popolazione, in occasione della recente alluvione in Emilia-Romagna, che ha raccontato un’esperienza di straordinaria accoglienza ed empatia, da parte di chi aveva perso tutto, e della vicinanza dimostrata ai corpi provinciali teramani intervenuti sul territorio.

Il convegno Anche tu sei la Protezione Civile di Castilenti è stato anche l’occasione per consegnare 37 riconoscimenti di merito ai Volontari di Protezione civile delle Associazioni del territorio intervenuti nelle ultime settimane in Emilia Romagna in seguito alla recente alluvione e annunciare la consegna, nelle prossime settimane di 45 dispositivi di protezione individuale ai Volontari che sono risultati abilitati a seguito dei corsi di formazione specialistica in antincendio boschivo organizzati dal Consorzio in seno al progetto Firespill.




INTELLIGENZA ARTIFICIALE: Chieti al quarto posto in Italia per lavoratori a rischio

Studio Confartigianato: “Abruzzo primo in classifica, oltre 100mila gli addetti esposti”.

Chieti, 24 giugno 2023. La provincia di Chieti è al quarto posto in Italia per numero di addetti di imprese che operano in settori ad alto rischio automazione. Sono 36.048, pari al 35,5% degli occupati sul territorio provinciale. Lo stesso dato colloca l’Abruzzo al primo posto della classifica, con 100.574 addetti con alta esposizione all’impatto dell’intelligenza artificiale, pari al 31,1% del totale. È quanto emerge da un’indagine del Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, che ha analizzato l’elaborazione “Intelligenza artificiale e rischio automazione: impatto su lavoro e imprese” curata dalla Confederazione nazionale su dati Istat e Ocse.

Dopo Chieti, per numero di addetti ad alto rischio, c’è la provincia di Teramo (26.697 occupati, pari al 33,7%), che si colloca al settimo posto della classifica nazionale. Percentuali più contenute nelle province di Pescara (23.296 addetti, 26,9%), al 47esimo posto, e L’Aquila (14.533, 25,8%), in 66esima posizione.

Analizzando i dati relativi alle imprese, in provincia di Chieti sono 4.391, pari al 16,5% del totale, quelle esposte ad alto rischio, dato che colloca il territorio al 20esimo posto della classifica nazionale. Nell’Aquilano, 44esima posizione, sono 3.369 (15,6%). In provincia di Teramo, decima posizione, sono 4.215 (17,3%) e in provincia di Pescara, 20esima posizione, sono 4.391 (16,5%). In Abruzzo le imprese esposte ad alto rischio sono 15.679, pari al 15,7% del totale, dato che colloca la regionale al quinto posto della classifica.

Se i dati complessivi collocano l’Abruzzo nella parte alta della classifica, migliore è la situazione prendendo in considerazione solo l’artigianato. Teramo è in 43esima posizione, con 5.510 addetti ad alto rischio (35,9% del totale), Pescara al 53esimo posto (4.575 addetti, 35%), Chieti al 69esimo (5.090, 33,3%) e L’Aquila in 101esima posizione (3.196, 28,3%). A livello regionale, l’Abruzzo si classifica 16esima, con 18.370 addetti ad alto rischio, pari al 33,4% del totale. In conclusione, il 18,3% degli occupati esposti a rischio lavora nell’artigianato.

In Abruzzo, inoltre, ha effettuato investimenti nell’intelligenza artificiale il 6,1% delle imprese e il 5,2% delle piccole imprese. Prevede di investire nell’IA il 14,9% delle imprese e il 13,7% delle piccole imprese, dato superiore alla media nazionale.

“Siamo da tempo impegnati per sostenere la digitalizzazione delle imprese, anche attraverso il nostro Digital Innovation Hub – afferma il presidente di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – La transizione digitale è un processo ineludibile e nessuna impresa, neppure la più piccola, può sottrarsi ad esso. Il digitale, però, non va inteso come un elemento che consente di ridurre posti di lavoro, ma piuttosto deve rappresentare un sostegno alle attività artigiane, uno strumento che consenta di tenere alto il valore delle produzioni. Le capacità degli artigiani sono insostituibili. Non esiste intelligenza artificiale che possa sostituire l’intelligenza artigiana”.




ZENNARO SI ARRAMPICA sugli specchi!

Le dichiarazioni di Elvezio Zunica, Italia Viva Val Vibrata, sull’Ospedale di Sant’Omero

Sant’Omero, 24 giugno 2023. Come può un ex deputato della Repubblica italiana dichiarare “…al paziente a cui poco importa se l’unità operativa si chiama UOS, UOSD o UOC…” come a far intendere che sia la stessa cosa?

Come può Zennaro non sapere che i relativi Direttori di Unità Operativa Semplice, Unità Operativa Semplice Dipartimentale e Unità Operativa Complessa vengono scelti con procedure diverse?

Il Direttore di Unità Operativa Complessa (il vecchio “Primario”) viene individuato a seguito di concorso pubblico a cui possono partecipare professionisti provenienti da qualsiasi parte d’Italia; quello di Unità Operativa Semplice Dipartimentale, invece, viene scelto dal Direttore Generale tra i professionisti afferenti ad uno specifico dipartimento della Asl in questione; il Direttore di Unità Operativa Semplice, infine, viene indicato dal Direttore di Unità Complessa, tra i medici che operano in questa, nell’ambito quindi di una cernita ancora più ristretta.

E’ ovvio che una Unità Operativa Complessa, già per il meccanismo di selezione, avrà maggiori chances di avere un Direttore più qualificato, una condizione che comporta maggiore autonomia ed una migliore qualità assistenziale.

Sempre Zennaro, inoltre, dichiara che “Come Lega a tutti i livelli con i nostri amministratori vigileremo affinché il presidio ospedaliero della Val Vibrata venga tutelato essendo un’infrastruttura strategica per la provincia di Teramo e, soprattutto, per i cittadini che vivono nel territorio della Val Vibrata”. E allora ci sorge spontaneo chiedere all’ex deputato leghista:

–              Perché in questi 4 anni di Governo Marsilio i 13 posti letto di Lungodegenza, previsti nel Piano Sanitario ancora vigente, non soni mai stati attivati?

–              Perché non è stata riattivata la parto-analgesia?

–              Perché si parla oramai da anni della nuova Risonanza Magnetica, ma ad oggi ancora non si sa dove collocarla?

–              Perché il Pronto Soccorso di Sant’Omero, che pur essendo secondo solo a Teramo quanto a numeri di accessi, ha la dotazione più bassa di personale medico?

–              Perché c’è un unico capo-sala per Medicina, Chirurgia ed Ortopedia?

Zennaro prova solo a gettare fumo negli occhi dei cittadini, nel leggere le sue dichiarazioni avvertiamo un evidente tentativo di arrampicarsi sugli specchi per provare a difendere l’indifendibile!

In questi 4 anni di Governo Regionale i fatti ci dicono che l’Ospedale di Sant’Omero ha solo subito penalizzazioni e declassamenti.

La verità è una ed una sola: con la nuova Rete Ospedaliera Chirurgia generale e Ostetricia-Ginecologia saranno declassate da Unità Operative Complesse a Unità Operative Semplici Dipartimentali, e questo sarebbe l’inizio della fine per i suddetti reparti e di conseguenza per l’intero ospedale che passerà da 4 a 2 Unità Operative Complesse.

Elvezio Zunica – Coordinamento Italia Viva Val Vibrata