Un canto alla rovescia raccolto a Cansano
I «Canti alla rovescia» rappresentano un tipico aspetto della poesia popolare. Essi furono oggetto di specifiche trattazioni da parte del Novati , del Giannini , e recentemente del Cocchiara . Quest’ultimo studioso ha messo a fuoco soprattutto «la protesta espressa nel ‘mondo alla rovescia’ come invito a una migliore condizione umana», sottolineando quindi il messaggio sociale dei canti stessi «raccolti un po’ dovunque in tutta Italia» , e, anche se non lo dichiara espressamente, riporta per quanto concerne l’Abruzzo un «canto alla rovescia» pubblicato da Finamore .
L’importanza del canto che ho raccolto a Cansano (informatrice Signora Angela Di Paolo, contadina, di anni 73) consiste dunque nella presenza di tale tipica poesia popolare anche nell’area peligna, dove però, malgrado ogni ricerca, non sono riuscito a registrarne altri esempi. Cosa che, ovviamente, auguro che riesca ad altri. Ecco, dunque, il testo del canto raccolto a Cansano per la cui trasposizione grafica chiedo comprensione ai cultori della dialettologia, in modo da evitarne le ire.
Tulle le cose a cuntrarie me vanne.
L’acque m’ assughe e lu sole me ‘mbonne!
Ije sacce ‘na canzone a’ la ruvesce
e a’ la ruvesce la vuoglìe cantá.
M’arrizze la matine a sunate de viéspre
piglie la fauce e vaje a zappá.
Pe la vije ‘ncontre nu sambuche,
saglie ‘ncoppe pe’ coglie le cerase.
S’affacce la padrone de lu nuce:
«Chi sta a coglie le lecene meje?»,
Scenne a bballe e piglie nu’ cantone,
tire `ncoccc e je rompe ‘na cosse!
Franco Cercone
Articolo pubblicato in “Bollettino Trimestrale A.S.TR.A – Tradizioni Popolari Abruzzesi”, Pescara Anno V Numero 14 (gennaio-febbraio-marzo) 1977 ( pag. 211)
[1] F. Novati. Attraverso il Media Evo, Bari 1905.
[2] G. Giannini. Le canzoni alla rovescia, in «Rassegna Nazionale», Serie II, XXXVIII, 1916, pag. 36 segg.
[3] G. Cocchiara, II Mondo alla rovescia, Torino 1936.
[4] G. Cocchiara, ivi, pag. 165.
[5] G. Finamore, Tradizioni popolari abruzzesi, Vol. II pag. 121; Lanciano 1886.
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