TRIONFA LA SICILIANA Laura Migliore

 Premiazione storie di sport

Ripa Teatina, 25 luglio 2023. È la siciliana quarantatreenne di Modica, Laura Migliore, web copywriter ad aggiudicarsi con Lame il primo posto per la VII edizione del Premio Storie di Sport di Ripa Teatina all’interno del Festival Rocky Marciano, coordinato da Gianluca Palladinetti, con la Direzione artistica di Dario Ricci.

Il Premio, organizzato dalla Scuola Macondo con il Direttore artistico Peppe Millanta, il patrocinio del Comune di Ripa Teatina e la fiducia di Saquella Caffè, e con il patrocinio della Regione Abruzzo e Coni Abruzzo, ha già visto trionfare una donna (per la prima volta) in occasione della scorsa edizione con la giornalista calabrese Alessia Principe e il suo lavoro 9841.

A fare gli onori di casa alla presentazione, anche il sindaco di Ripa Teatina, Roberto Luciani ed il vicesindaco e assessore allo Sport, Marco Ricciuti insieme a Sara Caramanico, responsabile dell’organizzazione del Premio per la Macondo di Pescara.

È la stessa vincitrice a sottolineare come Lame sia nato durante una notte insonne alla ricerca di una storia da raccontare: “Stavo quasi per rinunciare al concorso, quando l’esperienza di una persona a me molto cara ha bussato alla mia mente. Come in una parabola sportiva, nel momento in cui sembrava di doversi arrendere, la sorte si è invertita. Riuscire a scrivere il racconto ed entrare tra i finalisti era già stata una vittoria. Il primo posto è stato davvero sorprendente”.

“Nel mio racconto – prosegue Laura Migliore,- lo sport è lo spazio in cui misurarsi con i propri limiti che diventa anche un luogo in cui confrontarsi con i propri demoni. È una storia di resilienza in cui attraverso un flashback lungo una nuotata, vediamo un tredicenne affrontare la malattia e diventare uomo e padre”.

Seconda classificata è Alessandra Sola di Peveragno con Come una donna, terza classificata Sandra Puccini di Quarrapata con La notte di San Lorenzo.

Al quarto posto Fanculo i sette milioni di Marco Ceccarini (Livorno) e al quinto posto Respira il mare di Vittoria Iacovella che si fa portavoce dell’Abruzzo essendo originaria di Guardiagrele (CH) pur essendo residente a Roma.

Gli estratti dei racconti sono stati letti da Giulia Di Giampaolo e Francesca Baldassarre del corso Leggere a voce alta; le borse di studio messe in palio dalla Scuola Macondo, invece, sono state assegnate a Cinzia di Luzio per Il cerchio, a Domenico Di Stefano per La leggenda di Johnny Gol e Margherita Sassi autrice di La velata sofferenza di un traguardo.




AMBIENT’ARTI. Fai rinascere sempre la tua comunità

Dal 28 al 30 luglio torna il Festival

Morino, 25 luglio 2023. Nelle splendide cornici del borgo di Morino Vecchio e della Riserva di Zompo lo Schioppo è possibile vivere un week-end tra eventi culturali, sportivi e ricreativi che avranno come filo conduttore la rigenerazione del borgo abbandonato dopo il terremoto del 1915 con la rinascita della sua comunità ideale.

L’iniziativa beneficia dei contributi previsti dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), gestiti dal GAL Marsica, ed è attivata dalla DMC Marsica.

La manifestazione verrà aperta il 28 luglio alle ore 17,00 nella piazza Centrale di Morino, con la presentazione di Sergio Natalia del libro “Terre in Viaggio” (Radici editore), sulla storia dell’emigrazione dai territori della Valle del Liri.

Subito dopo, dalle ore 18.30, sarà proprio Morino Vecchio a fare da protagonista con l’inaugurazione presso la sede municipale della mostra che presenta i risultati del workshop Architetture per contesti fragili realizzato, lo scorso novembre, dagli studenti del Laboratorio di progettazione Architettonica del Politecnico di Milano nell’antico borgo e alla stazione di Civita D’Antino/Morino, coordinati dalle docenti Emilia Corradi e Alisia Tognon. Le idee progettuali dei giovani studenti, raccolte sotto il titolo Morino Vecchio con gli occhi del futuro, saranno raccontate e discusse con i cittadini e i giovani residenti, con la partecipazione dei docenti dell’importante ateneo milanese, per immaginare un domani diverso, innovativo e sostenibile, per questo territorio ancora oggi segnato dallo spopolamento a partire dalle sue più conclamate fragilità.

La giornata culturale si concluderà in piazza con la cena di comunità Storie di acqua e farina che si terrà presso il nuovo forno collettivo realizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con le associazioni locali, e con un concerto di memoria dedicato alle cover italiane e straniere degli anni ’60 a cura del Gruppo Rumore Antistress.

Un tema che sarà ripreso il giorno seguente, sabato 29, alle ore 17.00, proprio nel borgo oggi disabitato, dove prenderà vita il dibattito Morino Vecchio: il paese ideale insieme al sindaco Roberto D’Amico e a Giancarlo Rossetti (Comitato Morino Vecchio), Giovanni D’Amico (Presidente associazione Forestiamo), Emilia Corradi (Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano), Giuseppe Lombardini (CISA Consulting), Gianni Petricca, Gabriele D’Amico ed Eleonora Giovarruscio (referenti tecnici per i Comuni), Gabriella Monaco (esperta in marketing del territorio e autrice del progetto Morino paese dei mestieri) e Filiberto Ciaglia (del Festival dei Giovani dell’Appennino di Collarmele).

E proprio in questo contesto sarà lanciata un’importante iniziativa finalizzata a creare un nuovo radicamento sociale in questo borgo esemplare ed allo stesso tempo ideale, come tutti i nostri territori interni, dalle molte potenzialità: «Vogliamo istituire una concreta comunità di cittadini onorari e volontari, rianimatori del borgo a partire da tutti i volontari che da anni sono impegnati nella sua cura, oltre naturalmente a tutti coloro che sceglieranno di farlo in futuro – spiega il sindaco Roberto D’Amico – Una comunità ideale ma allo stesso tempo concreta, che metta insieme braccia, saperi e conoscenza, per fare di Morino Vecchio un punto di riferimento culturale, di vita vissuta e di esperienza quotidiana, che possa diventare un esperimento esemplare e di riferimenti per tutti i paesi ed i territori interni dell’Appennino».

Quello per la rinascita di Morino d’altro canto è un progetto che viene da lontano. Proprio vent’anni fa, infatti, con l’esperienza collettiva di Agenda 21 Europa, l’Amministrazione aveva messo in sicurezza il campanile e varato il Piano di recupero e realizzato un ritratto fotografico collettivo di tutte le famiglie del paese.

Dopo il convegno, alle ore 19.00, si terrà lo spettacolo inedito ed itinerante tra i vicoli dell’antico borgo   Bestie, uomini e idee, realizzato dal Teatro Lanciavicchio di Avezzano: «È uno spettacolo che nasce dallo studio del patrimonio mitologico dell’Abruzzo arcaico, racconta di leggende, miti, personaggi e creature mostruose e divine che hanno popolato la fantasia dei nostri progenitori e raccontano di paure e profondi desideri che forse ancora ci accompagnano – spiega il regista Antonio Silvagni – Storie della relazione tra umano e divino, storie di trasformazione in cui la carne diventa pietra, e soprattutto storie di viaggi, che raccontano di un mondo che vive e evolve grazie alle contaminazioni con il diverso, il mostruoso, il divino».

A seguire, alle ore 21.30, dopo la degustazione di prodotti locali, sarà la volta di Angelo Ferracuti (voce recitante) e Paolo Capodacqua (voce e chitarra) con il loro recital Non possiamo abituarci a morire, centrato sulla condizione del lavoro a partire dal secolo scorso, sulla scorta della vicenda umana e politica del poeta Luigi Di Ruscio.

La giornata conclusiva sarà domenica 30 luglio, si aprirà alle 10.00 con la Festa dello sport tra i sentieri della Riserva Zompo Lo Schioppo e l’inaugurazione della nuova area fitness e della passeggiata a piedi nudi presso l’area di sosta attrezzata La cava. Sarà possibile partecipare ad attività di arrampicata, tiro con l’arco, e-bike e yoga organizzate dalla cooperativa Dendrocopos e dalle associazioni sportive locali.

Nella stessa mattinata sarà possibile visitare la mostra “Simboli e filosofie orientali” con laboratorio di pittura zen a cura di Gabriella Zeverini.

Durante il pomeriggio alle ore 18.30 andrà in scena lo spettacolo preparato durante il laboratorio tenuto con i bambini di Morino e Civita D’Antino a cura di Teatri dei Marsi.

A seguire gran finale con Max Paiella, poliedrico performer, vignettista e musicista che racconterà con il suo “Il territorio va in scena” (ore 21.00) la crisi ambientale del Pianeta, la scomparsa delle nostre tradizioni più autentiche ma anche come l’arte e la partecipazione possano salvare la bellezza delle nostre terre.

Il programma completo delle tre giornate e quello con tutti gli appuntamenti di Ambient’arti nelle Terre dei Marsi sono pubblicati su www.dmcmarsica.it e www.galmarsica.it, sui siti dei Comuni e dei Partner e sulle relative pagine social.




LA MADONNA IN TRONO CON IL BAMBINO torna nella chiesa di Cerqueto

La statua lignea rubata 47 anni fa, sarà restituita il 27 luglio dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bari e dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Bitonto

Teramo, 25 luglio 2023. Le chiese della nostra Diocesi, specie quelle delle parrocchie montane già ferite dagli eventi sismici degli ultimi anni, sono state oggetto nel tempo di diversi trafugamenti. Molte delle opere sottratte, però, sono state recuperate recentemente dalle Forze dell’Ordine.

È questo il caso della statua lignea della “Madonna in trono con il Bambino” del XIV secolo, rubata 47 anni fa e che giovedì 27 luglio sarà restituita alla Parrocchia di Sant’Egidio Abate in Cerqueto di Fano Adriano, grazie a un lavoro investigativo incessante e sinergico dei Carabinieri del Nucleo per la Tutela dei Beni Culturali di Bari con il Comando della Tenenza della Guardia di Finanza di Bitonto.

Alla cerimonia di restituzione saranno presenti il Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, il Presidente della Provincia di Teramo, Ing. Camillo D’Angelo, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Teramo, Colonnello Pasquale Saccone, il Presidente BIM (Bacino Imbrifero Montano) di Teramo, Marco Di Nicola, il Vicesindaco del Comune di Fano Adriano, Antonio Di Battista. L’opera sarà consegnata dalle mani del Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bari, Tenente Colonnello Giovanni Di Bella e del Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Bitonto (BA), Capitano Caterina Sibillo.

L’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici diocesano, costantemente impegnato in attività di monitoraggio, conservazione e recupero dei beni storico-artistici, esprime con questa nota la sua soddisfazione:

La riconsegna della statua raffigurante la Madonna con Bambino segna un momento felice per gli abitanti di Cerqueto, che tornano in possesso di un bene dall’indubbio valore artistico e culturale. Soprattutto però, quello che emoziona è vedere una comunità festante per il ritorno di un simbolo di fede, di comunione e di appartenenza. Come Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici esprimiamo un sentito ringraziamento al Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Bari e alla Guardia di Finanza di Bitonto e alla Soprintendenza per la Città Metropolitana di Bari. Un grazie doveroso alle Forze dell’Ordine e alle Soprintendenze che operano nel territorio abruzzese per il costante impegno profuso nella salvaguardia dei beni storico artistici.

Il programma dettagliato della giornata di festeggiamenti:

Ore 15.00

Arrivo del vescovo s.e. mons. Lorenzo Leuzzi e incontro del Vescovo con la comunità di Cerqueto

Ore 16.30

Arrivo della statua della madonna nel piazzale del presepe vivente, trasportata dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di Bari e dai finanzieri della tenenza di Bitonto

Ore 16.30

Accoglienza da parte della comunità insieme alla banda di Montorio al Vomano

Ore 17.15

Piccola processione fino alla chiesa di sant’Egidio abate

Ore 17.25

Santa Messa

Ore 18.15

Ringraziamenti della comunità di Cerqueto

Discorsi autorità

Ore 18.30

Fine della cerimonia religiosa e discorsi

Ore 18.40

Momento di ristoro e cordialità presso il museo della civiltà pastorale del gran sasso




LA TUTELA DEL CAMOSCIO APPENNINICO

Al via il numero chiuso controllato. Esempio da seguire in altre zone d’Italia

Milano, 25 luglio 2023. Per la tutela del camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata), nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) da sabato prossimo, 29 luglio, al 10 settembre entrerà in vigore una particolare regolamentazione per l’accesso ad alcuni sentieri. «Ancora una volta la gestione di questo Ente Parco dimostra di essere seria e attenta alla difesa della fauna: un esempio per altri territori scrigni di biodiversità i cui amministratori non sembrano altrettanto attenti e, anzi, talvolta mettono in secondo piano la tutela degli animali selvatici e omettono di lavorare per una serena convivenza con loro». Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

La regolamentazione del flusso turistico, che sarà a “numero chiuso controllato”, riguarderà i sentieri I1, F1, L1.

“La Val di Rose, il Monte Amaro e il Monte Meta sono cattedrali di biodiversità da visitare in punta di piedi, con quello stesso rispetto che si porta dinnanzi ad opere d’arte e monumenti del passato”, si legge nel sito web del Parco.

“Questi tre luoghi iconici del Parco sono habitat del camoscio appenninico, specie endemica simbolo del Parco, che riesce a prosperare in questi ecosistemi ricchi, complessi ma al tempo stesso fragili. Ecosistemi che rischiano di essere degradati, se non compromessi, dal carico derivante dalla grande affluenza turistica tipica dei periodi di alta stagione”.

«Il Parco in questo periodo introduce il numero chiuso controllato per gestire le presenze degli escursionisti sui sentieri più famosi e frequentati, in tal modo accordando le esigenze della conservazione con quelle della fruizione, e lo fa da oltre trent’anni», osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.

«Si tratta di una gestione illuminata rispetto a quella di altre Amministrazioni che considerano secondaria la tutela della biodiversità rispetto alle attività umane e neppure attuano una seria politica di prevenzione per evitare eventuali danni determinati dalla fauna selvatica: circostanze che talvolta hanno causato gravi conseguenze sia per gli animali sia per gli umani».

OIPA Italia Odv

Organizzazione internazionale protezione animali, Organizzazione non governativa (ONG) affiliata al Dipartimento della Comunicazione Globale (DGC), al Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) e all’Assemblea permanente sull’Ambiente dell’ONU. Associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente (DM del 1/8/2007 pubblicato sulla G.U. n. 196 del 24/8/2007) e dal Ministero della Salute (Decreto n. 6/2021 En. As. del 26/10/2021). Iscritta nel Registro unico nazionale del Terzo settore (numero di repertorio 98178). Indirizzo: Via Gian Battista Brocchi 11 – 20131 Milano – Tel. 02 6427882 Fax 1782206601




GEOINGEGNERIA NEI CIELI d’Italia

Cosa c’è nei cieli di strano in questo tempo difficile che segue il corso del tempo pandemico

e guerresco in cui l’Italia è sprofondata?

Verona, 25 luglio 2023. Se osserviamo i cieli non possiamo non rimanere stupiti nel vederli spesso a strisce, incroci o croci e di osservare che da quelle strisce, incroci e croci si sviluppino a ventaglio velature che rendono opaco l’azzurro, lattiginoso e nebbioso il nostro cielo.

Si tratta del problema della geoingegneria, un progetto portato avanti per accordi intercorsi tra i governi Berlusconi-Bush il 19 luglio 2001 a Genova e perfezionati il 22 gennaio 2002 a Roma e che continua non solo in Italia, ma variamente in tutti i cieli d’Europa e nel mondo.

Il progetto, attuato con il presunto scopo di contrastare la deriva climatica, in realtà, attraverso le erogazioni di nanoparticelle di metalli quali alluminio, bario, cadmio e altri componenti è andato, invece, in questi vent’anni, ad alterare la normale formazione delle nuvole e quindi a modificare il ciclo naturale dell’acqua (evaporazione, condensazione, precipitazione, deflusso).

Il risultato è la siccità che funesta le nostre terre. Le precipitazioni violente, le bombe d’acqua, le trombe d’aria, la grandine grossa come mele, sono l’altra faccia della stessa medaglia, che prende il nome di geoingegneria atmosferica.

La narrazione attuale è quella di addebitare tali fenomeni all’eccesso di CO2 nell’aria di cui sarebbero responsabili le produzioni industriali, gli allevamenti intensivi, gli incendi per l’agricoltura di sussistenza dei paesi in via di sviluppo, l’abbattimento di foreste pluviali ed equatoriali, l’uso di motori diesel e, oggi, addirittura l’uso della caldaia a gas metano o del nostro caminetto!

La fisica ci insegna che troppa CO2 inquina, ma i parametri che ci vengono comunicati corrispondono a verità?

Un folto gruppo di 1574 scienziati riunitisi nella fondazione Clintel e provenienti da ogni Paese, sostiene che la narrazione del cambiamento climatico non corrisponde a verità e che, anzi, siamo nella parte finale della piccola glaciazione terrestre cominciata nel 1600.

Una cosa è il cambiamento climatico, altra cosa è l’inquinamento della terra.

Concetti da non confondersi fra loro. Additare gli uomini come gli unici responsabili dei fattori inquinanti omettendo la citazione della massima causa dell’inquinamento, che è la geoingegneria atmosferica, è veramente una stortura della realtà. Oggi, addirittura, la geoingegneria atmosferica compare nei libri di testo delle scuole, descritta come mezzo di contrasto al riscaldamento terrestre di cui, in realtà, è la prima responsabile.

Sono nati in Italia, da più di vent’anni, molti movimenti che hanno preso consapevolezza della gravità di questo fenomeno e lo denunciano a tutti i livelli, pur riscontrando enormi difficoltà anche per il fatto che il presidente Napolitano ha posto il Segreto di Stato su questa attività. L’ultimo nato si chiama “I guardiani del cielo” e conta già più di 30.000 persone fra gruppo nazionale e gruppi regionali.

Inoltre, numerosi convegni si stanno svolgendo su questo tema in tutta Italia.

L’Italia ha una grande occasione per uscire da questa morsa opprimente: gli italiani debbono tornare ad alzare gli occhi al cielo e ad osservarlo con attenzione, oltreché a lottare per renderlo di nuovo limpido come natura vuole, di quel blu cobalto che appartiene ai nostri più cari ricordi e che ci fa stare tanto bene…difendiamo la nostra terra da teorie astruse e provvedimenti dannosi per la popolazione, per la sua incolumità e la sua salute.

Giulia Cortella

Verona




CONDIZIONI TERMICHE nelle strutture  ASL1 inaccettabili

Passano i mesi e cambiano le stagioni, ma le condizioni di lavoro nella ASL continuano a peggiorare senza che nulla sia stato fatto, per quanto ci consta, per apportare i dovuti miglioramenti sia nei confronti del personale che nei confronti dell’utenza!

L’Aquila, 25 luglio 2023. La scrivente Fp CGIL, unitamente ai componenti RSU della medesima O.S., è costretta, suo malgrado, a dover tornare sul tema delle condizioni termiche negli ambienti di lavoro della ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila che stanno generando un notevole disagio sia al personale che all’utenza che necessita di prestazioni sanitarie.

Infatti, dopo che durante il periodo invernale erano state fatte le doverose segnalazioni dovute alle temperature rigide che determinavano nei luoghi di lavoro temperature inferiori ai 15° C, ci ritroviamo oggi, dopo averle personalmente riscontrate, a dover segnalare ambienti, in particolar modo nell’area Peligna (sia in ambito ospedaliero che territoriale), che raggiungono temperature superiori anche ai 44° C!

Per una “singolare e beffarda coincidenza”, in data 20 luglio u.s., la Direzione della ASL 1 relazionava il competente Ispettorato Territoriale del Lavoro circa le criticità segnalate da questa Organizzazione Sindacale nel mese di febbraio 2023, sulle condizioni termiche delle strutture territoriali dell’area Peligna (Palazzina de Chellis e Palazzo dei Comboniani); ci sono voluti circa sei mesi per dire che, in effetti, gli ambienti di lavoro erano freddi, gli impianti insufficienti alle necessità e la struttura non era a norma (sic!).

Tornando invece agli odierni problemi, senza fare troppe distinzioni, abbiamo avuto modo di  verificare le condizioni presso il Palazzo Ex Comboniani, presso la Palazzina De Chellis e presso il nosocomio di Sulmona, ove si registrano temperature che, come già riferito, superano i 40/44° C!!! ma situazioni simili si riscontrano genericamente in tutta la Provincia.

Inoltre, continuano ad essere segnalate situazioni di sperequazione tra il personale, con dipendenti che hanno la possibilità di poter utilizzare dei condizionatori (grazie all’interessamento dei rispettivi dirigenti) e dipendenti cui non resta che muovere l’aria calda con ventilatori, che si rivelano totalmente inappropriati alla situazione.

Non di rado si segnala che si è costretti ad azionare detti dispositivi “a turno”, in quanto l’impianto elettrico non  consente il contemporaneo utilizzo di tali dispositivi, al pari di quanto accade nella stagione invernale per l’utilizzo di dispositivi per il riscaldamento, a supporto dell’inefficiente sistema aziendale.

Ma vi è di più…il disagio che i dipendenti sono costretti a subire si estende anche all’utenza che accede alle predette strutture per prestazioni di varia natura ed esami diagnostici, costretta all’attesa del proprio turno in condizioni climatiche non poco imbarazzanti. Pensiamo ai bambini in coda all’ambulatorio vaccinale, agli anziani ed ai pazienti oncologici in fila per le commissioni per l’accertamento dell’invalidità o che deve effettuare trattamenti sanitari, ecc ecc…

L’attacco hacker subito da oltre due mesi ha indubbiamente aggravato la situazione rallentando le comunicazioni, ma non si può e non si deve continuare a far ricadere sulle categorie più deboli, personale ed utenza, i danni dell’inefficienza.

Personale sempre più in affanno essendo insufficiente e sottodimensionato rispetto alle necessità e cittadine e cittadini che subiscono liste di attesa infinite per accedere alle prestazioni sanitarie.

La FP CGIL e la RSU aziendale FP CGIL, in data odierna, hanno scritto una nota a tutti i vertici Aziendali e all’Ispettorato Territoriale del Lavoro e, ritenendo la condizione sopra descritta non più ulteriormente tollerabile, e hanno fatto appello affinché vengano assunte le opportune  e necessarie misure correttive per il ripristino di condizioni di lavoro adeguate, a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori oltre che dell’utenza.

È stato infine chiesto di conoscere se sia stata fatta o meno una corretta valutazione del rischio specifico e quali sono le misure di prevenzione e protezione eventualmente adottate e, nel caso, di conoscere chi sia il preposto all’osservanza delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, poiché, da quanto si è avuto modo di poter rilevare, poco o nulla è stato fatto!

Anthony Pasqualone

Il Segretario Generale FP CGIL  Provincia dell’Aquila

Andrei Tonino Carducci -Donatella Luciani – Antonella D’Antonio – Raffaella Liberatore – Angela Ciccone

I Componenti RSU FP CGIL




SITUAZIONE DRAMMATICA nell’Ospedale di Penne

Ogni giorno si presentano per essere visitati sempre più cittadini, ma non sanno che i posti letto, per poi essere eventualmente ricoverati, non ci sono…

Penne, 25 luglio 2023. Al Pronto soccorso, infatti, si presentano tanti cittadini che, avendo un problema e avendo visto sulla App dell’azienda ASL di Pescara -dove compaiono i tempi di attesa dei tre Pronto soccorso- che a Penne ci sono meno cittadini in attesa, scelgono Penne.

Non sanno però che non ci sono più i posti letto di una volta e quindi, visitati dal medico e stabilito che necessitano di ricovero, l’unico reparto è quello di Medicina. Questo perché l’altro, afochirurgica, è tutto programmato per gli interventi e quindi è difficile, se non impossibile, trovare posti letto.

Accade quindi che l’unica soluzione è il trasferimento a Pescara. Questa è una cosa assurda, fuori da ogni regola e logica. Aggiungiamo poi che molte volte i pazienti non possono essere trasferito a Pescara perché non ci sono posti nemmeno a Pescara.

Se rimangono a Penne vengono “appoggiati” presso un pre-triage che però è senza condizionamento e in questi giorni il caldo è terribile. I locali non hanno neanche finestre grandi e adeguate, ma solo finestre piccole e potete ben immaginare che tipo di assistenza possano ricevere.

Attualmente nel reparto di Medicina, a fronte di stanze con tre letti previsti, assistiamo al raddoppio dei letti sino a sei ed oltre. Inoltre, se dal Pronto soccorso si invia un paziente “infetto” questo viene trasferito nell’unico reparto che accoglie i pazienti ovvero sempre in Medicina e non in un reparto dove possa essere messi in isolamento per la sua e l’altrui sicurezza.

In sostanza l’unico reparto che “assorbe” tutte le richieste è quello di Medicina. Un reparto dove vi è da tempo carenza di personale, a partire dai Medici. Il personale presente ha un carico di lavoro veramente pesante visto l’enorme afflusso di ricoveri. Poi nel reparto assistiamo anche a problematiche del tipo della carenza di biancheria. Il più delle volte gli OSS si devono fermare a rifare i letti perché già a metà mattinata non c’è biancheria a disposizione. Biancheria che arriva in Ospedale non in modo regolare ma soprattutto non in numeri tali da garantire i ricambi.

Questa situazione drammatica potrebbe agilmente essere tamponata con la riapertura del reparto di ex geriatria ubicato al piano di sopra e così riattivare quei posti letto per far fronte alla situazione.

È inutile avere un Pronto soccorso che può dare risposte parziali e che poi è costretto a ricovera a Pescara…

È una situazione che la Fials da tempo e numerose volte ha segnalato e ha più volte sollecitato con incontri, con lettere, con telefonate, ma senza mai riuscire a raggiungere l’obiettivo di sistematizzare il Pronto soccorso e le sue attività. (vedi dicembre 2022 www.fialspescara.it/riaprire-geriatria-a-penne)

Chiediamo provvedimenti urgenti quali:

 – riaprire i posti letto nell’ex geriatria per far fronte immediatamente a tutte quelle persone che vanno in pronto soccorso a Penne ed hanno poi bisogno di ricovero

– fare in modo che i pazienti, una volta venuti a Penne, possano avere una assistenza adeguata. Questo significa che ci deve essere un radiologo reperibile per la notte e con presenza attiva dalle 8 alle 20, La reperibilità notturna consente di effettuare a Penne esami che, altrimenti, devono essere fatti a Pescara. Quando questo accade paziente e personale, con una ambulanza, devono andare a Pescara. Se il caso lo richiede in Ambulanza è presente anche un Medico che così viene “sottratto” al reparto per ore e ore e tutto questo con costi di personale e mezzi facilmente immaginabili.

– riattivare i servizi di Urologia e Neurologia, indispensabili per le consulenze del Pronto soccorso

Gabriele Pasqualone

Il Segretario regionale FIALS




PREMIO AGORÀ D’ARGENTO alla Red Cactus

L’agenzia teramana di comunicazione integrata e l’innovativa campagna pubblicitaria

Teramo, 25 luglio 2023. Il riconoscimento è stato consegnato ai titolari dell’agenzia di comunicazione, Fabio Costante e Federico Di Pietro, lo scorso 21 luglio nel corso di una cerimonia che si è svolta a Palermo.

Il Premio Agorà per la pubblicità, giunto alla sua 36^ edizione, è un evento organizzato e patrocinato dal Club Dirigenti Marketing, associazione no-profit creata nel 1985 in Sicilia ad opera di manager professionisti del marketing e della comunicazione con lo scopo di divulgarne la cultura.

Una giuria di esperti pubblicitari, composta anche da rappresentanti di associazioni di categoria, istituzioni e mondo accademico, ogni anno premia i migliori progetti che si sono distinti per creatività, strategie e pianificazione.

Quest’anno la giuria ha valutato le proposte di 160 agenzie dislocate sul territorio nazionale, premiandone solo 7 nella categoria “Regionale”. Fra queste la teramana Red Cactus, impresa nata due anni fa con l’intento di dare vita ad un modello di comunicazione integrata, creativa e capace di supportare le aziende presenti sul territorio con messaggi pubblicitari accattivanti e funzionali.

Il Premio è stato assegnato per la campagna realizzata per la Onoranze Funebri Adria del Gruppo Ingenious, solida realtà teramana che ha lasciato campo libero a Red Cactus nell’ideare una comunicazione efficace e innovativa in un settore particolare che negli ultimi anni è sempre più attento ed esigente in tema di marketing.




BLOCCATI SUGLI SCOGLI

Due bagnanti recuperati dalla guardia costiera

Giulianova, 26 luglio 2023. Fortunatamente solo un grosso spavento e qualche escoriazione per uno dei due bagnanti che questa mattina sono stati riportati in salvo dal personale dell’Ufficio Locale marittimo di Roseto degli Abruzzi.

Allertati dal 118, i militari della Capitaneria di porto intervenivano in località Casa Mataloni nel Comune di Roseto degli Abruzzi, unitamente ad un acquascooter adibito al soccorso acquatico condotto da personale dell’Adriatica Servizi.

Giunti sul posto rinvenivano i due malcapitati aggrappati agli scogli ed impossibilitati a raggiungere la riva a causa della corrente che impediva il recupero via mare tramite i mezzi di soccorso.

Senza indugio si tuffavano in mare un militare della Guardia costiera ed un’assistente bagnanti che, con l’ausilio di una barella per il soccorso in mare, riportavano incolumi a riva i due bagnanti.

“Consigliamo vivamente a tutti i bagnanti di evitare di avvicinarsi alle scogliere ed alle barriere frangiflutti dove è altamente probabile il rischio di infortuni e di incidenti anche gravi a causa della corrente di risacca – sottolinea il Comandante dell’Ufficio Circondariale marittimo di Giulianova T.V. (CP) Alessio Fiorentino, ricordando che – per le emergenze in mare è sempre attivo il Numero Blu 1530 della Guardia Costiera”.




L’ISA CELEBRA I 200 ANNI della Nona Sinfonia

Ai cantieri dell’immaginario, oltre 160 gli artisti coinvolti. Scalinata S. Bernardino 27 Luglio ore 21:30

L’Aquila, 25 luglio 2023. A 200 anni dalla composizione, una monumentale produzione dedicata a una pagina iconica della musica di ogni tempo, un capolavoro indiscusso capace di superare il concetto stesso di “sinfonia” e di rivoluzionare il linguaggio musicale: la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven. A presentarla giovedì 27 luglio alle 21.30 per i Cantieri dell’Immaginario 2023 è l’Istituzione Sinfonica Abruzzese con la collaborazione del Conservatorio Statale di Musica A. Casella, della Società della Musica e del Teatro Primo Riccitelli di Teramo, dell’Associazione Culturale Harmonia Novissima di Avezzano e della Fondazione AIRC Comitato Abruzzo-Molise.

Oltre 160 gli artisti sul palco della Scalinata di San Bernardino: ai professori dell’Orchestra dell’ISA si affiancheranno brillanti allievi del Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” dell’Aquila. Con loro si esibirà un poker di stelle della lirica italiana, tra i nomi più promettenti della nuova generazione: il soprano Sara Rossini, il contralto Cecilia Bernini, il tenore Riccardo della Sciucca e il basso Rocco Cavalluzzi.

Sul palco anche le voci di alcune fra le più riconosciute compagini coreutiche abruzzesi: il Coro delle Nove e il Coro dell’Accademia di Pescara dirette da Pasquale Veleno, il Coro del Conservatorio “A. Casella” diretto da Rosalinda Di Marco e la Corale Novantanove dell’Aquila del M° Ettore Maria del Romano.

Sul podio Pasquale Veleno, direttore d’orchestra, pianista e direttore di coro, un nome di riferimento nel panorama della musica corale e polifonica italiana.

Afferma il presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, il M° Bruno Carioti: “Dopo il successo dello scorso anno con il concerto dedicato ai successi dei Queen, quest’anno abbiamo inteso tornare sul palco dei Cantieri dell’Immaginario con una produzione d’eccezione.

Celebreremo i 200 anni di un’opera fondamentale per la storia della musica e lo faremo, come si conviene, in grande con una compagine che testimonia l’alta qualità delle esperienze artistiche abruzzesi riunite in una produzione che visiterà, dopo la prima aquilana, altri luoghi della nostra regione.

Ringraziamo il Direttore Artistico dei Cantieri, il M° De Amicis, per aver accolto con il solito entusiasmo la nostra proposta e l’Amministrazione Comunale per l’energia con cui ogni anno lavora a questa manifestazione. Siamo assolutamente d’accordo con il Sindaco Pierluigi Biondi che ieri ha affermato che a L’Aquila stiamo rinascendo tutti insieme. Una rinascita tangibile alla quale l’ISA è lieta di contribuire”.

La Sinfonia n. 9 per soli, coro e orchestra op. 125 Corale è una grandiosa architettura sonora nella quale Beethoven esprime il proprio genio facendo convivere stile operistico e musica militare, esotismi e scrittura polifonica tipica della musica sacra: elementi eterogenei che compongono un organismo unitario, ricco di invenzioni timbriche e di finezze ritmiche che creano un’energia incontenibile.

Da qui si leva, solenne e vivace insieme, l’Inno alla Gioia del filosofo Friedrich Schiller al quale è affidato il sogno di una pacifica fratellanza fra gli uomini: “Gioia si chiama la forte molla che sta nella natura eterna. Gioia, gioia aziona le ruote nel grande meccanismo del mondo”.




GIULIA DI ROCCO A SPAZIO DONNE 

Pescara, 25 luglio 2023. Domani, mercoledì 26 luglio alle 18:00 presso lo Spaziodonna di Pescara, in via Aurelio Saffi n11, ci sarà al presentazione del libro Romanì Piña-Sorelle Rom, un testo agile per conoscere più da vicino le donne Italiane Rom.  

L’ intendo della presentazione è confrontarci con l’autrice Giulia Di Rocco, romnì italiana, attivista, mediatrice e consulente legale e per pensare, in un’ottica di femminismo intersezionale, una rete fra le donne rom e le donne Caggé (non rom), per l’uguaglianza nelle differenze contro la cultura delle divisioni.

La Di Rocco originaria di Pratola Peligna (AQ) è membro del forum RSC istituito dall’Unar Ufficio anti discriminazione razziale presso il Ministero delle Pari Opportunità  e dell’IRU – International Roma Union che rappresenta i rom presso il Consiglio D’Europa e all’ONU .




L’ESTATE 2023 di Cultour Moscufo

Ecco il programma eventi ad ingresso gratuito. Si parte il 29 luglio

Moscufo, 25 luglio 2023. Nel comune pescarese di Moscufo ci si prepara a vivere una nuova edizione estiva della rassegna I colori del borgo, che reca la firma della Cultour Moscufo, associazione presieduta da Mimmo Ferri, impegnata nella valorizzazione del borgo ad ampio raggio e nella creazione di una rete di contatti utili alla conoscenza del borgo.

“Si tratta di un calendario di eventi e spettacoli – spiega il presidente a nome suo e del suo gruppo di lavoro – in cui respirare la tradizionale e caratteristica atmosfera offerta dai piccoli borghi che risultano essere intimi ed accoglienti anche con coloro che magari in Abruzzo sono soltanto di passaggio per il riposo estivo”.

La rassegna che prevede quanto appuntamenti scelti all’unanimità, propone un’offerta culturale vivace e variegata che si snoda tra teatro, musica, artisti di strada e balli: un minitour tra suoni ed emozioni che coloreranno la calda estate moscuffese, attrazione anche per la vicina area metropolitana.

Tutti gli eventi si terranno a piazza Garibaldi e saranno gratuiti, non mancheranno punti di ristoro. La prima serata è prevista per il 29 luglio alle ore 21.30 quando il duo di cabaret abruzzese formato da Romeo D’Alberto ed Enea Di Liberato, la Lima & la Raspa, solleverà una sonora e contagiosa risata con una comicità senza freni, mentre il 5 agosto alle ore 21.00 ci sarà un tributo all’indimenticabile Lucio Dalla con Ciao Lucio, un viaggio attraverso i più grandi successi del cantante bolognese scomparso improvvisamente a marzo 2012, i suoi pezzi saranno interpretati dall’elegante voce di Valentino Aquilano.

Il 12 agosto alle ore 21.30 ci sarà una serata dedicata ai buskers, o artisti di strada, con Magie nel Borgo: giocolieri, equilibristi, trampolieri, mangiafuoco animeranno il borgo a partire dallo spettacolo Tranpuglia di Dario e Rocco Cadei e Mr Thomas, Bigio di Elisa Di Cristofaro, Il Provino di Giorgia Basilisco, Kalu Strip di Luca Puzio.

La rassegna si concluderà il 18 agosto, quando dalle ore 21.45 con L’ultima canzone dell’estate ed il Dj Luca Di Carlo, la piazza di Moscufo si trasformerà in una grande discoteca all’aperto.

La rassegna gode del patrocinio del Comune di Moscufo e della Presidenza del Consiglio Regione Abruzzo.

È possibile seguire la pagina Facebook dell’associazione alla voce @cultourmoscufo.

Alessandra Renzetti




UN MOSAICO PER TORNARECCIO, tutto pronto per l’edizione 2023

Con la collocazione del mosaico numero cento e il ricordo di Alfredo Paglione. Sabato 29 luglio l’inaugurazione con la partecipazione di autorità, artisti e curatori

Tornareccio, 25 luglio 2023. È la bellezza la protagonista della quattordicesima edizione di “Un Mosaico per Tornareccio” la rassegna d’arte contemporanea organizzata dall’associazione Amici del Mosaico Artistico e dal Comune di Tornareccio.  La cerimonia inaugurale si terrà sabato 29 luglio, alle ore 18.00, nella sala polifunzionale “Remo Gaspari”, con il taglio del nastro della mostra dal titolo “Roma – Milano. Le capitali dell’arte in ricordo di Alfredo Paglione”, curata da Gabriele Simongini ed Elena Pontiggia. L’inaugurazione sarà anticipata – alle ore 17.00 – da un minitour gratuito a cura dell’associazione AMA alla scoperta dei nuovi mosaici installati sulle facciate delle abitazioni.

Sono quattordici gli artisti in gara: Agostino Arrivabene, Ennio Calabria,  Sergio Ceccotti, Beatrice Cignitti,  Aldo Damioli, Gioxe De Micheli, Giorgio Galli, Omar Galliani,  Gabi Minedi, Giuseppe Modica, Marco Petrus, Luca Pignatelli,  Maurizio Romani e Luca Vernizzi. Le loro opere saranno esposte dal 29 luglio al 26 agosto, tutti i giorni dalle ore 17.30 alle 20.00,  nella sala polivalente di via Don Bosco e sottoposte al voto dei visitatori che decreteranno il vincitore. Come di consueto, il bozzetto più votato sarà trasformato in mosaico dal Gruppo Mosaicisti di Ravenna di Marco Santi, per poi essere collocato su uno dei muri del borgo.

Un’edizione speciale quella del 2023 in quanto sarà l’occasione per collocare ufficialmente il mosaico numero cento, e coronare il sogno dell’ideatore della rassegna, il gallerista Alfredo Paglione, scomparso qualche mese fa. Insieme al centesimo mosaico, che è una raffigurazione delle Api operose ad opera dell’artista russa Alexandra Bolgova, saranno installate anche le opere di  Enrico Benaglia, Raffaella Benetti, Michelangelo Mammoliti e di Francesca Aristei, vincitrice della scorsa edizione. Che peraltro inaugurerà, sempre il 29 luglio, la sua mostra personale, curata da Elsa Betti.

“Oggi, noi tornarecciani, le centinaia di artisti coinvolti in tutti questi anni, i critici che hanno lavorato a questo progetto, i mosaicisti che hanno tradotto le opere in mosaico possiamo essere felici. Felici perché un sogno si è realizzato – commenta Elsa Betti, presidente dell’Associazione Amici del Mosaico Artistico – Sembrava un traguardo irraggiungibile e invece il mosaico numero cento è arrivato, scelto con orgoglio proprio da Paglione, pochi mesi prima che venisse a mancare. La sua fiducia nel nostro piccolo paese si è rivelata molte volte, per lui Tornareccio era un luogo speciale, amava camminare per le strade e indagare le reazioni delle persone di fronte alle nuove opere o alle scelte per le collocazioni dei mosaici. Tornareccio era prima di tutto il luogo in cui ben salde erano cresciute le radici dei suoi affetti più cari, i suoi genitori ed era il luogo in cui Paglione era certo di poter veder realizzata un’impresa eccezionale: il museo dei cento mosaici”.

Un incredibile museo a cielo aperto è quello che si ammira perdendosi tra i vicoli del centro storico di Tornareccio. In ogni angolo, in ogni stanza così come in una vera galleria, fioriscono straordinarie opere d’arte che sono parte integrante della vita quotidiana dell’intera collettività. Ci sono i capolavori che hanno partecipato in questi anni al concorso, e che sono stati scelti dal pubblico, e c’è poi un prezioso nucleo di opere di grandi artisti del secolo scorso fuori concorso, da Sassu, a Ortega, Mattioli, Severini, Cascella e Sughi, che sono state donate alla manifestazione da collezionisti e dalle famiglie degli artisti.

“Alfredo aveva espresso la volontà, rinnovata proprio qualche giorno prima della sua scomparsa, di donare altre opere a Tornareccio – racconta il sindaco Nicola Iannone – L’amministrazione comunale, al fine di accogliere questo nuovo tesoro, stava procedendo all’ampliamento della Sala d’arte Pallano che contiene la collezione “In nomine patris”, donata dal mecenate al suo paese d’origine”.

“Alfredo – conclude il primo cittadino – era un uomo appassionato del bello, amante della sua terra e che ne ha saputo carpire l’animo romantico, allestendo le pareti del borgo con meravigliose opere d’arte. Quest’anno non sarà con noi. Resta però uno straordinario museo composto da cento bellezze di un valore inestimabile che raccontano la storia di un territorio, le radici di un popolo e il talento di ciascun artista”.

Barbara del Fallo




CONCERTO ALL’ALBA. Film Music And Bellydance

Paglieta si prepara ad accogliere la magica terza edizione

Paglieta, 25 luglio 2023. Il tanto atteso e suggestivo Concerto all’alba è pronto a risvegliare le emozioni dei presenti con una straordinaria fusione di musica e danza. Questo evento, promosso dall’Amministrazione comunale di Paglieta ed inserito nel cartellone delle iniziative estive,   si terrà il 30 luglio alle ore 6:00 del mattino presso Piazza Roma, e sarà un viaggio incantevole all’interno del vasto repertorio delle colonne sonore cinematografiche, abilmente eseguite da ANCESTRAL CHAMBER MUSIC.

Il gruppo, composto da talentuosi artisti: Maria Chiara Papale, soprano; Leila Vinciguerra, flauto; Angelo Centofanti, oboe; Angela Giancristofaro, violoncello; Antonella Salvatore, pianoforte e la danzatrice Al Qamar, ha dedicato il suo impegno a riportare in vita le splendide pagine della storia della musica da film.  “Bellydance and Oscar Awards Music”” è il tema   di questa straordinaria performance, e il quintetto ANCESTRAL CHAMBER MUSIC  condurrà il pubblico presente in un emozionante viaggio ancestrale attraverso le memorabili melodie cinematografiche, comprese le opere di grandi compositori come Ennio Morricone, Piero Cipriani, Nino Rota, Nicola Piovani, Hans Zimmer, Harold Arlen, Johnny Mercer, Henry Mancini, Andrew Lloyd Webber, Vladimir Cosma, Riz Ortolani, Yann Tiersen, e molto altro ancora. La combinazione unica di musica e danza porterà gli spettatori in un magico mondo di leggende e storie celate dietro i grandi successi cinematografici.

Il sindaco di Paglieta, avv. Ernesto Graziani, ha dichiarato: “Siamo estremamente entusiasti di ospitare la terza edizione del Concerto all’alba a Paglieta. Questo evento unisce la bellezza della musica da film, con composizioni di autori celebri, e l’eleganza della bellydance. Sono certo che il pubblico vivrà un’esperienza indimenticabile e apprezzata, che arricchirà il patrimonio culturale della nostra comunità.”

L’assessora alla Cultura, Marisa Aquilante, ha aggiunto: “La musica è una forma d’arte universale che ci unisce e ci emoziona. Il Concerto all’alba è un’iniziativa straordinaria che ci offre la possibilità di immergerci nella magia della cinematografia internazionale e della danza, trasformando Piazza Roma in un palcoscenico suggestivo. Ringrazio il gruppo ANCESTRAL CHAMBER MUSIC per aver portato questo evento di alto livello nella nostra città.”

“Concerto all’alba – Film Music and Bellydance” è un’opportunità unica per gli amanti della musica e della cultura di condividere un’esperienza straordinaria.




IL CAMMINO DI SAN GERARDO. Torna l’iniziativa

In programma anche quest’anno dall’8 all’11 agosto prossimi

Pettorano sul Gizio, 25 luglio 2023. È fissata infatti proprio per martedì 8 agosto da Pettorano sul Gizio la partenza di una camminata che unisce la volontà storica di ripercorrere un antico cammino a piedi che sin dal XIV secolo portava i Pettoranesi devoti, superando i Monti delle Mainarde e della Meta, fino al santuario di San Gerardo, ovvero il paese di Gallinaro in provincia di Frosinone; alla scoperta naturistica di alcuni dei territori più affascinanti fra Abruzzo e Lazio, lungo antiche mulattiere, tratturi e vecchie rotte, nella cultura del passo lento.

Ad organizzare questa escursione davvero avvincente è ancora una volta l’Associazione Trekking Genzana che ha il suo cuore a Pettorano sul Gizio. Proprio dal paese che si trova al centro della Riserva del Monte Genzana è fissato il via alla camminata il prossimo 8 agosto, con arrivo prima al Piano delle Cinque Miglia, e successivamente a Chiarano, con la sera la cena organizzata dall’azienda Porta dei Parchi di Nunzio Marcelli. Tappe intermedie della camminata sono poi previste nei giorni successivi al campeggio Val Fondillo dentro il Parco nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, a San Donato Val di Cornio (Frosinone), e a Gallinaro (Frosinone) dove è previsto l’11 agosto l’arrivo finale della camminata. Proprio in quella giornata è in programma la partecipazione alle funzioni religiose e poi il ritorno a Pettorano sul Gizio tramite spostamento in auto.

Da segnalare come il 9 agosto sia prevista una polentata all’interno del campeggio ‘Il Vecchio Mulino’ a Val Fondillo.

“È  desiderio dell’Associazione Trekking Genzana continuare a vivere l’esperienza del pellegrinaggio e delle altre tradizioni che sono memoria storica del nostro paese, Pettorano sul Gizio, per viverle e tramandarle negli anni a venire” ha sottolineato Nunzio Schiappa, coordinatore dell’associazione stessa.

[Per partecipare a ‘Il Cammino di San Gerardo’ è necessario contattare uno dei coordinatori dell’Associazione Trekking Genzana, ovvero Nunzio (339-5027895), Ivo (3281174482), Antonio (3356-6996666) o Luca (339-8014309). la quota per partecipare a ‘Il Cammino di San Gerardo’ è di 330 euro c.a.]




ARRIVA LA PRIMA FESTA popolare in piazza

Gastronomia, musica e tarantella con Matteo Tortora

Luco dei Marsi, 25 luglio 2023. Una festa dal sapore d’altri tempi, con “ingredienti” genuini e un’ampia adesione già in fase di organizzazione. É la 1ª Festa popolare luchese, in programma per oggi, martedì 25 luglio, dalle 19.30 in piazza Umberto I.

I preparativi per l’iniziativa, annoverata nel cartellone estivo a tema “Vacanze luchesi”,  hanno visto l’alacre partecipazione di donne – la “squadra d’ femmn” di antica tradizione luchese – ma anche di uomini e giovani di diverse età, che dal pomeriggio saranno impegnati tra la nuovissima “Cucina sociale”, da poco inaugurata al piano terra dell’ex municipio, e piazza Umberto I, dove saranno allestiti i tavoli e l’area di ballo.

Mattatore della serata, Matteo Tortora, giovanissimo fisarmonicista già pluripremiato, per sei volte campione del mondo nella categoria virtuoso junior, che con la sua Orchestra darà il ritmo alla festa tra un fox-trot e una tarantella. “Abbiamo voluto proporre un evento fatto di elementi genuini, senza troppi fronzoli ma in grado di incontrare i gusti di tutti, dal menu alla musica, popolare e di antica tradizione.

“Oggi pare predominare, in certi casi, la rincorsa all’effetto iperbolico, all’effetto videogame, allo stupore che lascia poca traccia – spiega la sindaca Marivera De Rosa – invece abbiamo pensato questa iniziativa soprattutto come un’occasione di incontro, in cui condividere in allegria, tra una chiacchiera e l’altra, tra un ballo e l’altro, alcuni dei piatti più gustosi e dal sapore di casa, come le frittelle, o pizze fritte, salate e dolci, i primi con salse diverse, le patate del Fucino con le salsicce, i dolcetti da gustare con un brindisi, accompagnati dalla musica del virtuoso Matteo Tortora, impegnato in uno strepitoso Live tour, in una piacevole atmosfera familiare, una dimensione nello spirito dei piccoli centri che purtroppo talvolta rischia di smarrirsi.

“Sin dalla preparazione è diventata una festa di partecipazione collettiva, e ringrazio le tante persone che hanno dato disponibilità e stanno lavorando, come ringrazio gli esercenti che hanno voluto dare un contributo, i proprietari dei supermercati luchesi Deco’, Coal e Penny Market, del Molino Carattoli, del Forno del Velino – Sabatini, e l’imprenditore agricolo Francesco Angelucci. É un’iniziativa che è stata accolta con entusiasmo, e siamo certi che resterà tra i ricordi più belli di questa stagione estiva. Invito tutti a partecipare.

Stiamo lavorando agli ultimi ritocchi, ma quasi quasi…

Ci siamo! Carissimi, per le nostre Vacanze luchesi abbiamo in programma, per domani, una serata speciale che, confidiamo, resterà nella nostra memoria tra i ricordi più belli di questa estate. Sarà la 1ª Festa Popolare luchese, un’occasione per ritrovarci insieme in piazza con una festa genuina, come i suoi “ingredienti”, dal sapore d’altri tempi ma attualissima come la voglia di stare insieme in allegria e spensieratezza, adatta a tutte le età.

La nostra eccezionale Squdra d’ femmn è già all’opera per preparare le leccornie previste nel menu, dalle frittelle (o pizze fritte per altri) salate e dolci, alla pasta con salse diverse, alle patate nostrane con le salsicce, ad altre golosità col brindisi, da gustare assieme alla musica di Matteo Tortora, fin dalla prima infanzia, con cui balleremo tutto il ballabile, fino alla pizzica e alla tarantella! Si inizia domani sera alle 19.30, passate la voce alle nostre mamme, nonne e zie più anziane, perché si preparino a una serata che, come sempre, sulla carta è un evento, ma vissuta insieme sarà una vera festa! Fate girare”




UNA VACANZA IN POLONIA con le figlie

di Luciano Pellegrini

La prima volta che sono stato in Polonia risale al mese di agosto 2010. Qui ho conosciuto LA GUIDA ALPINA STANISLAO, CHE PARLA MOLTO BENE L’ITALIANO. Poi, ci sono tornato, per la settimana bianca e in altri mesi dell’anno. Ultimamente ho conosciuto JAN, un liutaio, musicista, che parla abbastanza bene l’italiano. Non posso dimenticare Bogusława Matyasik, presidente di una associazione canora, sarta di lusso, abita in una baita a Zakopane che è una delle più antiche. Un inconveniente, è che in Polonia la moneta corrente è lo Zloty. Quattro Zloty equivalgono ad un euro.

Ho scelto di tornare a ZAKOPANE, (950 m), la località di montagna più frequentata in Europa, perché ci sono i MONTI TATRA, che tracciano anche il confine geografico con la Slovacchia. La capitale dei Tatra é Zakopane. Interessante è l’architettura delle costruzioni delle baite, costituita da casette ad un solo piano, interamente realizzate in legno ed a tetto spiovente. Il monte Ghievont (1909 m), si vede da Zakopane con la croce alta 16 metri. La sua figura ricorda la sagoma di un uomo che dorme, quasi come il gigante del Gran Sasso.                                                                                              

Mi hanno fatto compagnia le mie figlie, VERONICA per tutta la permanenza e AGNESE, il fine settimana. Oltre ai MONTI TATRA, la Polonia mi affascina per l’ambiente, la gastronomia, l’educazione, l’amicizia. 

Il programma, molto interessante, è iniziato con una escursione a un lago glaciale, in una popolare località dei Monti Tatra, Morskie Oko (“L’occhio del mare”). Una leggenda, informa che è collegato al Mare Adriatico da passaggi sotterranei. Per raggiungere il lago dal parcheggio di Palenica Białczańska, (982 m), occorrono circa due ore e venti minuti di marcia e la distanza è di 9 KM. Però, si possono utilizzare i carretti trainati da due robusti cavalli, chiamati “fasiągi”. Il percorso è molto interessante, per i ruscelli, i panorami, la flora.                                                                                              

Il pomeriggio, a Zakopane, abbiamo visitato il museo dei Monti TATRA. Ha diverse stanze che ricordano, la storia, l’immagine del popolo, la cultura e la natura del Podhale.      

Una giornata di temporali e pioggia, hanno consigliato di andare con Stanislao a visitare il Podhale. È una regione della Polonia meridionale, che si estende nel tratto settentrionale dei Monti Tatra, dalla città di Zakopane a quella di Nowy Targ. La regione si distingue per la tradizione, il folklore montano e patriottico.  Abbiamo visitato il santuario con la cappella di Nostra Signora di Jasna Góra, (un luogo di incontro per i montanari locali), e il Monastero Paolino. In questa basilica, l’oggetto di culto è l’icona della Madonna Nera col Bambino.

Il santuario si trova sulla collina Bachledówka, (959 m), e commemora due grandi polacchi, il Cardinale Stefan Wyszyński e il papa Giovanni Paolo II. La collina Bachledówka offre un bellissimo panorama sui Monti Tatra. Al ritorno siamo passati da VILLA GUBALOWKA, dove anni fa ho soggiornato per la settimana bianca. Altra sosta a Ludzmierz, il villaggio più antico del Podhale. C’è il Santuario mariano, dedicato alla beata vergine Maria, Regina di Podhale, (con la miracolosa statua di Madonna del. XY sec.) e, i giardini, Dedicati al papa Giovanni Paolo II.     

In itinere, ci siamo fermati al paese di Baligowka, dal pastore Hyrczyk, dove abbiamo acquistato l’Oscypek. È un tipico formaggio affumicato a pasta semidura, prodotto con latte di pecora, nel Podhale. Mi ha incuriosito vedere i cani Pastori Abruzzesi. Il pastore mi ha spiegato, che questa razza, appartiene al ceppo dei grandi cani bianchi del Centro Europa. Sono arrivati in Italia dal Medio Oriente. Per concludere questa lunga e culturale giornata, siamo andati al Parco Etnografico di Orawa, a Zubrzyca Gorna. Ci sono vari esempi di architettura, case residenziali, la fucina, la segheria. Il museo presenta la cultura popolare dell’Orawa polacca. Tutto questo insieme di edifici pubblici, oggetti sacri, piccole architetture e la natura circostante, fanno ricordare il mondo dei nostri antenati.                             

Non poteva mancare una vera escursione sui Monti Tatra, “DOLINA BIALEGO, (valle bianca), attraversato dal torrente bianco. ll nome del torrente, deriva dal calcare bianco, ma anche dalla schiuma che si forma sulla superficie, per le rapide impetuose. Il sentiero è dedicato al professor Stanisław Sokołowski, che è stato l’ideatore del Parco Nazionale dei Tatra. Il sentiero inizia poche centinaia di metri dall’albergo WANTA, (950 m) dove ho alloggiato. Si entra in un fitto bosco e si arriva al cancello della Valle Bianca, dove c’è il botteghino per pagare l’ingresso nella valle. Ottima idea, perché il sentiero è sorvegliato, con segnaletica, no sporcizia e non ci sono cani, bici, moto, mezzi meccanici. Sembra il sentiero dell’Orfento, con ponti in legno, cascate, vasche. Il sentiero è molto ripido, su roccia, resa ancora più scivolosa per il temporale del giorno prima. Arriva a SARNIA SKALE, (roccia di cervo 1377 m). Dislivello 500 metri – Distanza A/R 6.5 KM –  Tempo A/R 3 ore.                                                                                                                

Nel pomeriggio arriva Agnese, ospite nello stesso albergo e, dopo una visita alla città di Zakopane, insieme a Stanislao, siamo stati invitati a cena, da Bogusława Matyasik . Ha un villino molto antico dove per tanti anni ha lavorato per creare abiti tradizionali, con ricamo a mano. Veronica ne ha indossati un paio. Una cena abbondante e gastronomia locale tradizionale.

Obbligatorio consigliare alle figlie la gita con le zattere, lungo il fiume Dunajec o piccolo Danubio. La traversata inizia a Sromowce Nizne e si conclude 15 km più avanti, a Szczawnica, nel parco nazionale dei monti Pieniny, al confine con la Slovacchia, che culmina con la cima delle Tre Corone (982 m). Gita rilassante per il panorama, il bosco, le anatre. Ogni tanto, si creavano mulinelli con acqua agitata, ma l’abilità dello zatteriere, ha eliminato eventuale pericolo. Altro invito a cena a Nowy Targ, a casa di Jan Bobak e Barbara. Anche Jan parla abbastanza bene l’italiano. È un liutaio e fa parte di un complesso jazz, dove canta e suona il bangio. Abbiamo cantato, gustato tutti i piatti che hanno preparato, anche alla griglia, hanno servito il vino Montepulciano d’Abruzzo, una ospitalità commovente.

Domenica Agnese parte per tornare in Italia. L’accompagniamo a prendere l’autobus per Cracovia. Prima ho voluto far visitare il cimitero, dove vi sono sepolte le persone più illustri del luogo, scrittori, artisti, alpinisti e la Vecchia Chiesa di legno.                                                                                               

Il pomeriggio, siamo stati invitati da JAN, IO VERONICA E STANISLAO, al festival di Zaskale.  L’esibizione del Tercet VLS (Veronica, Luciano, Stanislao), è stata la cerimonia della New Market Jazz Band a questo festival. Abbiamo cantato MARINA, una canzone del 1959, scritta e cantata da Rocco Granata. Accompagnati dal quintetto jazz, abbiamo ricevuto molti applausi.                 

L’ultimo giorno, avendo l’aereo alle 20:30, l’idea era di trascorrerla a Cracovia, una città che amo. Ma la temperatura era elevata, quindi, meglio passeggiare per Krupowki Street, la via principale di Zakopane, pieno di ristoranti tradizionali e negozi di artigianato locale. 

Concludendo, le figlie sono rimaste molto contente per aver conosciuto i miei amici, per quello che hanno fatto, e per la gastronomia locale.