IL CATTOLICESIMO POLITICO che guarda al prossimo …

… e il clericalismo muto sulle ingiustizie

Politicainsieme.com, 30 luglio 2023. Il recente anniversario del Codice di Camaldoli (luglio 1943) ha riportato all’attualità il tema del rapporto tra cattolici e politica. La domanda difficilissima, con risposta quasi impossibile è se in Italia ci sia ancora un cattolicesimo politico e se goda di buona salute.

Certamente apparteniamo a un Paese e a una Chiesa cattolica nazionale che ha detto e fatto molto in termini di testimonianza e attività politiche di ispirazione cattolica. Non c’è stata solo la DC, ci sono stati i cattolici impegnati nel sindacato, nel mondo sociale e dei volontari, sindacale, economico e culturale.

Ci sono ancora? Ovviamente sì.

Ma possono oggi definirsi come un filone culturale e politico che incide nel tessuto del Paese, come, per esempio, nel secondo dopoguerra, di cui il celebrato Codice ha rappresentato un punto di partenza importante?

A questa domanda risponderei con un No.

E la causa principale, a mio modesto parere è un deficit di coraggio: intendo prima di tutto il coraggio di accettare la situazione complessa (e spesso complicata) della politica italiana, senza nostalgie del passato.

Nessuno può negare le valide testimonianze di quei cattolici che con coscienza, competenza e sacrifici hanno contribuito a costruire il Paese (tutti, noti e non noti). Ma il loro tempo è passato; il mondo va avanti, nel bene e nel male.

La nostalgia non aiuta; anzi diventa deleteria quando, in maniera spesso camuffata da nuove sigle e strategie, è l’imperitura voglia di ricostituire la Democrazia Cristiana.

Un mese sì e l’altro pure c’è qualcuno che dice e si adopera perché i cattolici siano (tutti) insieme in un partito (o movimento o associazione).

Proprio non va giù quanto il Vaticano II, Paolo VI, Francesco abbiano detto chiaramente: si può essere cattolici e operare in schieramenti politici diversi, purché si sia, sempre e comunque, coerenti con la propria fede.

Allora ci vuole il coraggio di guardare in faccia questo mondo politico (non quello passato), accettarlo e cercare di annunciare in esso e ad esso il Vangelo, senza fare alchimie per riconquistare poteri culturali e istituzionali ormai perduti.

Non a caso la nostalgia della DC va di pari passo con la nostalgia della voglia di potere che questi cattolici hanno, che a poco a che fare con gli evangelici lievito nella massa e spirito di servizio.

Rocco D’Ambrosio

Pubblicato su GlobalistSyndication.it