CONTRO L’ESONERO IMU del comparto agricolo

L’insensato voto della Maggioranza sorda ai problemi della vendemmia 2023

Ortona, 3 agosto 2023. Incredibile, la maggioranza che sostiene il Sindaco Castiglione, pochi minuti fa, in Consiglio Comunale, ha bocciato un ordine del giorno presentato dai consiglieri di minoranza con il quale, in applicazione di una norma nazionale, intendeva esonerare il comparto agricolo dal pagamento dell’IMU per l’anno 2023 fino all’anno 2026.

Nonostante la lucida spiegazione del consigliere Angelo Di Nardo circa le difficoltà del comparto agricolo colpito, come tutti sanno, dalla peronospera che comporterà sicuramente la perdita di circa il 50% del prodotto nella prossima vendemmia, la maggioranza, senza nemmeno spiegare le motivazioni, ha votato contro il provvedimento.

Uno schiaffo, senza giustificazioni, agli agricoltori ortonesi che, come più volte sottolineato dallo stesso consiglio comunale, dalla Regione e dalle organizzazioni di categoria, sono seriamente in difficoltà in quanto il raccolto di quest’anno appare seriamente compromesso.

Tommaso Coletti




STORIA DELLE FERROVIE in Abruzzo di Adriano Cioci per Edizioni Menabò

Il libro narra le vicende di 160 anni di storia delle strade ferrate abruzzesi, dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri

Pescara, 3 agosto 2023. Dalla linea ferroviaria adriatica Ancona-Pescara-Foggia che correva lungo la costa, oggi è sorta una pista ciclabile protagonista della cronometro individuale del Giro d’Italia di quest’anno. Ma quali e quante erano i tracciati ferroviari e tramvie che hanno segnato i percorsi per raggiungere le località abruzzesi dalla metà dell’Ottocento? 

Nel volume Storia delle ferrovie in Abruzzo appena pubblicato da Edizioni Menabò, l’autore, Adriano Cioci, in 280 pagine e 280 immagini in bianco e nero, ripercorre 160 anni di complicate vicende che hanno condotto alla formazione e allo sviluppo della rete ferroviaria della regione. L’autore, storico dei trasporti, aquilano di nascita e umbro di adozione, allarga l’orizzonte sino alle vicissitudini di una popolazione che, con dignità e tenacia, ha lottato per uscire da un atavico isolamento.

Il territorio abruzzese è orograficamente tra i più complessi e tormentati dell’intera area peninsulare. Le caratteristiche fisiche più evidenti sono rappresentate dall’Appennino che in questa terra si fa particolarmente imponente, grazie alla conformazione dei suoi massicci. Il Gran Sasso, in primo luogo, si estende a cavaliere tra i confini delle province dell’Aquila e di Teramo, elevandosi dove terminano i Monti della Laga; cime maestose, impervie, alcune delle quali per lungo tempo inespugnate. Più a sud si erge la Maiella, la “montagna madre” degli abruzzesi; a ovest, parallela al Gran Sasso, corre la catena del Velino-Sirente. A est il paesaggio del subappennino si fa più dolce, man mano che digrada verso il mare.

Davanti a questo scenario si trovarono, nella metà dell’Ottocento, politici e tecnici per dare all’Abruzzo i primi progetti ferroviari. Il treno rappresentava la svolta attesa, il simbolo del progresso e della crescita culturale, sociale ed economica, alla quale la popolazione, assetata di cambiamento, non voleva rinunciare. Così, pur con qualche ritardo, si andò a configurare la rete ferroviaria abruzzese, seppure con tracciati non sempre adeguati alle esigenze del territorio.

Questo libro, stampato in prima edizione nel 1997, per Adelmo Polla editore, esce oggi ampiamente arricchito e aggiornato. Ripercorre le vicende che hanno caratterizzato più di un secolo e mezzo di storia delle ferrovie d’Abruzzo: a iniziare dalla linea adriatica Ancona-Pescara-Foggia per continuare con Terni-L’Aquila-Sulmona, Teramo-Giulianova, Roma-Sulmona-Pescara, Sulmona-Isernia, Avezzano-Roccasecca, Sangritana, Aquila-Capitignano, Pescara-Penne, funicolare di Ortona, tranvia di Sulmona e ferrovia elettrica Chieti Città-Chieti Stazione.

Adriano Cioci, giornalista e scrittore, è nato a L’Aquila nel 1953. È autore di romanzi, biografie, monografie, saggi, guide storico-artistiche e testimonianze. È appassionato di deserti ai quali ha dedicato vari reportage. La sua passione per le ferrovie ha trovato concretezza in quattordici volumi sulle linee del Centro Italia, in particolare: Terontola-Foligno, Ellera-Tavernelle, Spoleto-Norcia, Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona, la tranvia Terni-Ferentillo, ferrovie in Umbria, Aquila-Capitignano, Teramo-Giulianova, la stazione di Bastia Umbra, la stazione di Assisi.

Il volume, sulle ferrovie d’Abruzzo, si è avvalso della collaborazione di associazioni amatoriali, siti museali e istituzioni nello specifico settore. La ragguardevole sezione delle immagini, ottimizzata da Tommaso Basti, ha visto la partecipazione di numerosi fotografi in ambito ferroviario.




NIDO IL RICCIO E LA VOLPE, al vaglio soluzione continuità, qualità e sicurezza ai servizi

“Vogliamo sperimentare una formula pubblico-privata che consenta al Comune di mantenere la gestione diretta dell’asilo, di rilanciare il progetto educativo e potenziare le attività”

Chieti, 3 agosto 2023. Dalla Giunta via libera a una delibera di indirizzo per assicurare continuità e migliore gestione possibile del nido comunale il Riccio e la volpe anche durante la procedura di dissesto. A brevissimo sarà pubblicata sul sito dell’Ente un’indagine di mercato per vagliare ipotesi sperimentali fra pubblico e privato.

“Si tratta di una scelta che ha come obiettivo quello di assicurare, la continuità del Nido il Riccio e La Volpe di Via Amiterno, al fine di ridurre a massimo i costi per accogliere 36 bambini dalle 7,30 alle 17,00 – così gli assessori a Istruzione e Personale, Teresa Giammarino ed Enrico Raimondi – A fronte della chiara e irrinunciabile esigenza di mantenerlo operativo, emersa con la procedura di dissesto e con la redazione del bilancio stabilmente riequilibrato, lo scorso 31 luglio ci siamo confrontati con i sindacati, condividendo con loro sia l’esigenza di tenerlo aperto, sia ipotesi per assicurare una gestione il più possibile diretta dello stesso.

Per tali ragioni abbiamo avviato un’azione volta a migliorare e definire la gestione dei due asili nido comunali e l’apertura di un terzo asilo in fase di ultimazione a piazza Carafa, tramite l’esperimento di procedura aperta per la ricerca di uno o più soggetti gestori in concessione, ovvero una gestione mista pubblico-privata. Il nostro obiettivo è quello di assicurare l’accoglienza di 36 ospiti del Riccio e la Volpe e quelli del Bambi a tariffa ISEE e di procedere, in prima battuta, a un’indagine di mercato volta all’individuazione di operatori disponibili alla concessione di tutti o solo alcuni servizi complementari alle esigenze del pieno esercizio della struttura di via Amiterno, mantenendo però in servizio il personale comunale e, in particolar modo, quello educativo.

Ci interessa molto tentare questa soluzione mista per varie ragioni che abbiamo posto anche alle parti sociali durante la riunione: innanzitutto perché allo stato attuale è l’unica via che consente alle lavoratrici di continuare il proprio percorso in via Amiterno, evitando così la reinternalizzazione in altri uffici comunali. Attraverso la formula mista di gestione, infatti, le spettanze del personale storico sarebbero coperte dall’Ente, che, sgravato da tutti gli altri costi, avrebbe maggiore respiro e, importantissimo, manterrebbe il controllo e la valutazione, attraverso una specifica commissione sui nidi affidati, per garantire la qualità del servizio e la sicurezza dei bambini. Individuato il soggetto, con l’auspicata gestione mista pubblico-privato, potremo sperimentare una formula innovativa e soprattutto replicabile sugli altri nidi aperti e che vogliamo aprire, compreso quello che nascerà al Villaggio Mediterraneo.

Vale molto l’esperienza fatta con il nido Bambi di via Buracchio, affidato in concessione già da un anno e che oggi lavora a pieno regime e fornisce non solo l’accoglienza al nido, ma anche laboratori e una serie di attività aggiuntive e collaterali che potrebbero rendere convincente e competitiva la partnership. Per il Comune è una scelta doverosa, sia per il rigore imposto dal dissesto, ma soprattutto perché ci sono servizi che devono essere assicurati alle famiglie nonostante il risanamento e a tutela di strutture strategiche oltre che importanti, i nidi sopravvissuti ai tagli che chi ci ha preceduto ha operato nel settore già dal 2018 e che noi non vogliamo replicare, come dimostra la scelta introdotta”.




LA PERDONANZA CELESTINIANA 729esima edizione

Torna il palcoscenico internazionale della cultura. La storica manifestazione, dichiarata Patrimonio Immateriale Culturale dell’Umanità Unesco nel 2019, si svolge dal 23 al 30 agosto. Sul palco: Gianni Morandi, Negramaro, Mahmood, Mr. Rain, Coma_Cose, Alfa, Paola Turci, Albano Carrisi, Eleonora Abbagnato, Teo Teocoli. Arrivo del Fuoco il 23 agosto, Corteo storico e apertura della Porta Santa il 28 agosto da parte del Cardinale Semeraro.

L’Aquila, 3 agosto 2023. Si è tenuta oggi, giovedì 3 agosto 2023, presso il ministero della Cultura, la conferenza stampa di presentazione del programma istituzionale, artistico e religioso della 729esima edizione della Perdonanza Celestiniana, che si terrà dal 23 al 30 agosto nel capoluogo abruzzese.

A presentare una settimana ricca di appuntamenti irrinunciabili tra riflessioni storiche e spirituali, concerti, spettacoli e rievocazioni storiche, sono intervenuti: il Sottosegretario di Stato al ministero della Cultura, On. Gianmarco Mazzi; il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi; il vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi metropolitana dell’Aquila Mons. Antonio D’Angelo; il Direttore artistico, il maestro Leonardo De Amicis.

Queste le parole del Sottosegretario di Stato con delega all’UNESCO del Ministero della cultura, On. Gianmarco Mazzi, che ha inaugurato la conferenza: “La Perdonanza Celestiniana è nel cuore della nostra missione istituzionale per l’insieme dei valori e della storia che in essa sono contenuti. È un simbolo secolare ancora vivo delle nostre radici, una tradizione che si rinnova da più di 700 anni, un patrimonio culturale immateriale che dal 2019 è riconosciuto dall’UNESCO. La Perdonanza ci parla di spiritualità, il che di questi tempi ha una valenza che definirei rivoluzionaria. Nasce all’Aquila ma appartiene a tutta la nostra comunità nazionale e per questo siamo impegnati nella sua salvaguardia e valorizzazione”.

“In questi anni abbiamo lavorato affinché la Perdonanza Celestiniana divenisse un patrimonio nazionale e internazionale partecipato e riconosciuto – ha dichiarato il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi BiondiNel 2019 abbiamo ottenuto il riconoscimento di Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, lo scorso anno è stato Papa Francesco a celebrare il rito solenne di apertura della Porta Santa in mondovisione, per la prima volta nella storia della nostra Festa. Inoltre, nell’edizione 2023, il Giubileo Celestiniano è entrato a far parte del programma di emissione delle carte valori postali a cura del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il nostro impegno è sempre stato orientato a un programma ampio affinché la manifestazione potesse diffondere il messaggio di pace celestiniano nel mondo, contribuendo a rafforzare l’immagine della nostra terra e della sua millenaria tradizione. Ringrazio il ministero della Cultura e il sottosegretario Mazzi per accoglierci ed essere nostri testimoni in questa rinascita, oggettiva e sotto gli occhi di tutti”.

La Perdonanza è un evento annuale di rilevanza internazionale, promosso da Comune dell’Aquila e Arcidiocesi – e finanziato dallo stesso Comune – che non si è mai fermato, non nel 2009, anno del sisma, non durante l’emergenza covid, superando ogni difficoltà e assumendo una valenza, in questi ultimi anni, sempre più significativa.

Da ben 729 anni con la Perdonanza Celestiniana si rinnova il rito solenne che permette di varcare, tra i vespri del 28 agosto e quelli del 29, la Porta Santa della Basilica di Collemaggio all’Aquila, per ricevere l’indulgenza plenaria in un atto intimo e coinvolgente così come voluto da Papa Celestino V che nel 1294 firmò e donò alla Municipalità, la Bolla del Perdono, il documento che anticipa il Giubileo del 1300.

Dal Fuoco del Morrone, in partenza il 16 agosto dall’eremo di Sant’Onofrio a Sulmona, da dove Celestino iniziò il suo viaggio verso L’Aquila per essere eletto Papa, ai grandi eventi di piazza, ai momenti spirituali, il capoluogo abruzzese ritrova la sua Festa più identitaria, dopo un anno giubilare donato dal Santo Padre, Papa Francesco, nel 2022, in occasione della sua straordinaria partecipazione quando definì L’Aquila “capitale del perdono, della pace e della riconciliazione”.

Il Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi metropolitana dell’Aquila, Mons. Antonio D’Angelo è così intervenuto oggi: “La 729^ Perdonanza coincide con il primo anniversario della storica Visita pastorale di Papa Francesco a L’Aquila, ‘evento epocale’, perché, per la prima volta, un Papa ha aperto la porta Santa di Collemaggio. La città e l’arcidiocesi giungono all’edizione che è stata presentata, dopo aver vissuto per un anno intero la Perdonanza, grazie alla speciale concessione del Santo Padre che ha voluto prolungare, con l’Anno della Misericordia, fino al prossimo 29 agosto, il dono fatto da Celestino V alla Chiesa e gelosamente custodito dagli aquilani. L’Anno della Misericordia ha visto arrivare nel capoluogo abruzzese migliaia di pellegrini da varie parti d’Italia che hanno potuto ottenere l’indulgenza plenaria nella basilica di Collemaggio. In questo modo L’Aquila ha voluto raccogliere l’invito di Papa Francesco a diventare davvero ‘capitale di perdono, capitale di pace e di riconciliazione’. L’impegno dell’arcidiocesi, in sinergia con tutte le Istituzioni, continuerà ad essere quello di far conoscere sempre di più la figura di Celestino V, uomo del sì e non del no o del gran rifiuto – come disse Papa Francesco – e la sua intuizione di concedere, nel 1294, l’indulgenza della Perdonanza che ha anticipato il primo Giubileo del 1300, istituito dal suo successore”.

Tra gli artisti che quest’anno saliranno sul palcoscenico: Mahmood, Mr. Rain, Coma_Cose, Alfa, Paola Turci e Albano Carrisi nella serata di apertura il 23 agosto, il Gala Internazionale di Danza con Eleonora Abbagnato (24 agosto),Teo Teocoli (25 agosto),Negramaro (26 agosto), Gianni Morandi (30 agosto), e tanti altri ospiti.

Così ha commentato il Direttore artistico, Maestro Leonardo De Amicis: “Con ancora viva l’emozione della visita del SS Papa Francesco lo scorso anno, la 729° Perdonanza si prepara a compiere un nuovo viaggio. Un viaggio diventato essenza di vita che ci permette di riflettere e soffermarci, anche se solo per un breve periodo, sui valori e gli ideali da cui traiamo forza per guardare al futuro. La Perdonanza, con gli eventi programmati, vuole essere un grande viaggio in cui ogni cosa è pensata per evocare ricordi e stimolare sensazioni positive attraverso le parole, la danza e le canzoni che hanno fatto storia. Ogni evento è pensato per la città che anno dopo anno accoglie con entusiasmo e determinazione la forza di questa grande manifestazione, simbolo di unione tra gli individui, punto d’incontro tra culture diverse, cammino spirituale che ci cattura e cattura la gente. La musica, con la sua straordinaria tecnologia della memoria e del ricordo, contribuisce alla costruzione sociale delle nostre identità individuali e collettive e racconta le nostre storie, il nostro vissuto quotidiano, le emozioni e le esperienze che ci accompagnano nella vita. Anche quest’anno il mio impegno di collaborazione è per L’Aquila e per la sua gente che riconosce il valore delle relazioni tra le persone anche attraverso la musica. Buona Perdonanza!”.

È la quarta edizione sotto il fregio UNESCO, e su questo ha posto l’accento il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio: “Investire sulla cultura per riannodare i fili della tradizione e proiettarla nel futuro, è questa la ricetta grazie alla quale la Perdonanza, patrimonio dell’Unesco, si è affermata come uno degli eventi più importanti a livello nazionale e non solo. L’attesa presenza di star internazionali all’Aquila, l’emissione filatelica di un francobollo dedicato al Giubileo Celestiniano e soprattutto il grandissimo dono che ci ha fatto lo scorso anno Papa Francesco aprendo la Porta Santa, primo Pontefice a presiedere il rito nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, sono il frutto di un lavoro che, fortemente sostenuto dal Comune dell’Aquila e con la guida del Maestro Leonardo De Amicis, custodisce sapientemente una preziosa dimensione religiosa conciliandola con un intrattenimento culturale di alta qualità. Presentare il programma della 729edizione nella sede del Ministero della Cultura rappresenta l’attenzione riservata dal Governo a questo appuntamento e il riconoscimento per una iniziativa in grado di mobilitare istituzioni e territorio nel segno dell’identità”.

Il 23 agosto, il Fuoco del Morrone, giungerà davanti la Basilica e darà il via alle celebrazioni. Il 28 agosto si terrà il tradizionale corteo storico che scorterà la Bolla del Perdono dal palazzo municipale, attraversando il centro cittadino, fino a Collemaggio dove rimarrà esposta per 24 ore e dove avverrà il rito di apertura della Porta Santa, quest’anno officiato dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero Vaticano per le Cause dei Santi. Il 29 agosto la Porta Santa tornerà a chiudersi.

Il programma completo sarà disponibile sul sito perdonanza-celestiniana.it.




RECORD DI PRESENZE TURISTICHE nel triennio 2020-2022

Ottimismo e grandi numeri anche per il 2023

Fossacesia, 3 agosto 2023. Una crescita di presenze turistiche senza precedenti. È quanto emerge dai dati relativi ai flussi turistici del Comune di Fossacesia per il triennio 2020-2022 elaborati dal Dipartimento Sviluppo Economico e Turismo della Regione Abruzzo diffusi in questi giorni.

“Possiamo ufficialmente affermare la confutazione di qualsivoglia crisi preannunciata per le località balneari negli anni attraversati dalla Pandemia da Covid-19 – afferma il sindaco Enrico Di Giuseppantonio – Fossacesia nel 2022 ha infatti registrato, in riferimento alle strutture alberghiere ed extra alberghiere (B&B, agriturismi, aree per camper e roulotte, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale) ben 22.516 presenze turistiche dall’Italia e 4.042 dall’estero. Un dato alquanto degno di nota poiché basti pensare che nel 2020 le presenze registrate ammontavano a poco più di 9000 dall’Italia e appena 866 dall’estero. A questo va aggiunto l’elevato numero di seconde case o case estive, che contraddistingue il nostro territorio, che è tra il più alte in Abruzzo in relazione all’ estensione territoriale e alla popolazione residente”.

Fossacesia, quindi, assiste al triplicarsi dei suoi 6500 abitanti nel periodo estivo. La vacanza per essere attrattiva deve essere unica, fondata sull’identità del luogo e la città è stata in grado di confrontarsi con le varie tipologie di turismo: il turismo esperienziale, il turismo delle radici, il turismo religioso e il cosiddetto turismo mordi e fuggi, la presenza di moltissimi giovani. Dai dati emerge altresì la necessità di aumentare le strutture presenti sul territorio, quali alberghi, residence, campeggi e ostelli per la gioventù e di dotarsi di ulteriori posti letto per fronteggiare le grandi richieste da parte dei turisti.

“Qualche segnale positivo arriva se è vero che nel 2020 si contavano complessivamente 483 posti letto, passati a 583 nel 2022 – sottolinea Di Giuseppantonio – Continuano a giungere al Comune richieste di imprenditori intenzionati a investire sul territorio, il che fa ritenere che nei prossimi anni il settore accoglienza avrà una ulteriore potenziamento”.  

Alla luce del report del Dipartimento Sviluppo Economico e Turismo, il dato che spicca più di tutti è l’inizio anticipato della stagione estiva nel 2022: nel 2020 infatti si registrano numeri consistenti di presenze turistiche prevalentemente nei mesi di luglio e agosto, nel 2021 da giugno a settembre, e nel 2022 invece si evidenzia un aumento esponenziale di oltre 2000 presenze da giugno a ottobre. Le presenze turistiche straniere riguardano principalmente Paesi come Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Polonia, ma non mancano turisti provenienti da Canada, Stati Uniti ed altri Paesi dell’Africa e dell’Asia. 

Dunque, i numeri relativi al 2022 hanno confermato non solo la ripresa dopo il biennio segnato dall’emergenza Covid-19 ma anche l’impegno, l’attenzione e la costanza messe in atto dall’Amministrazione Comunale e dalle realtà imprenditoriali locali nell’aver contribuito al consolidamento del turismo, quale fondamentale pilastro della nostra economia. La grande partenza del Giro d’Italia a Fossacesia, e la notorietà che ha avuto a livello mondiale la Via Verde della Costa dei Trabocchi hanno altresì segnato l’inizio di una nuova storia per il turismo e il benessere abruzzese, fungendo da vetrina che ha consentito l’aumento della capacità del territorio di attrarre varie tipologie di turisti: dagli appassionati di sport come ciclismo, delle attività veliche, a chi predilige il relax sotto l’ombrellone, al turismo religioso per la presenza dell’abbazia di San Giovanni in Venere, ed enogastronomico. Senza dimenticare l’attenzione che l’Amministrazione Comunale ha rivolto già anni fa, alle persone diversamente abili, con la realizzazione di Una spiaggia per tutti con tutti i suoi servizi.

“Certamente non ci culliamo su questi dati – conclude il sindaco Di Giuseppantonio – Siamo consapevoli di dover perfezionare la qualità dei servizi, cercando di soddisfare le esigenze di un turismo sempre più interconnesso. Sappiamo di dover lavorare ancora molto, soprattutto per rendere più accogliente la Via Verde, e Fossacesia, insieme ai sindaci degli altri centri della Costa dei Trabocchi, si è fatto promotore di una serie di proposte rivolte alla Regione Abruzzo e alla Provincia di Chieti, volte al miglioramento della pista ciclopedonale”.

Le analisi che fotografano il dato attuale e quello di prospettiva, indicano che anche la stagione turistica fossacesiana 2023 parte sotto i migliori auspici e all’insegna dell’ottimismo sul fronte dei flussi turistici, dove il pienone di ristoranti, bar, pizzerie, stabilimenti balneari e locali notturni ci lascia intravedere un’estate da grandi numeri.




ARRIVA LA CONFERMA per il libero Simona Ventura

In Casa Adriatica Press ambiente sereno, felice di restare

Teramo, 3 agosto 2023. Dopo aver metabolizzato l’inserimento nel Girone E della B1, l’Adriatica Press Futura Teramo continua nel lavoro di completamento del roster che sarà a disposizione del coach Luca Nanni il 21 Agosto. Oggi arriva la conferma  per il libero Simona Ventura, classe 1998, alla sua seconda stagione in maglia biancorossa. Si tratta di un rinnovo importante per una giocatrice che ha dimostrato sempre serietà ed impegno sul lavoro in palestra.

“Sono contenta della conferma – commenta il libero biancorosso Simona Ventura – e per il secondo anno consecutivo vestirò la maglia della Futura. Mi sono trovata bene con la società, con le compagne con lo staff. Non potevo rifiutare, visto che si vive in un ambiente sereno. Sono felice di restare. Sicuramente il campionato di B1 sarà più impegnativo e troveremo sulla nostra strada grandi squadre. Sono fiduciosa nella nostra, visti i movimenti di mercato, e non vedo l’ora di tornare in campo”.

Il libero Simona Ventura, per il secondo anno consecutivo, vestirà la maglia numero 17.




TORNATO IL VENUS TALENT SHOW ed il Premio Mastro Sino

Ortona, 3 agosto 2023. Torna il Venus Talent Show lo spettacolo, in onda da anni anche sulle reti Mediaset, di moda, danza e canto che offre la grande opportunità ai giovani talentuosi, di esibirsi gratuitamente e di tentare la scalata al successo. Ideato dal producer Ivan Antonio Giampietro della Venus entertainment, lo spettacolo da ben diciotto anni registra puntualmente il tutto esaurito nelle piazze, nei teatri e negli auditorium italiani che lo ospitano.

La “liturgia” della formula è immutata, ma pur sempre attuale e di grande successo: ciascun concorrente si esibisce nella propria categoria e vengono premiati, una ragazza ed un ragazzo che, rispettivamente nel proprio campo, si contendono il primo premio. A presentare l’evento la cantante e conduttrice Mediaset Jo Squillo e lo storico inviato di Rai Uno Luca Di Nicola.

Dal 2015, il Talent si è ulteriormente impreziosito, inglobando un prestigioso riconoscimento, prodotto da Fioralba Castellano, Premio Mastro Sino, conferito a eminenti personalità della cultura, dell’imprenditoria, dello spettacolo e non solo.

Fra gli altri, hanno ricevuto il premio: Beppe Convertini, Alda D’Eusanio, Aida Yespica, Fioretta Mari, Luca Di Nicola, Sara Ricci, Jo Squillo, Emanuela Metri, Antonella Bucci e molti altri.  Ogni anno l’evento viene dedicato ad una meritevole associazione benefica e questa edizione sarà a favore di A.I.S.O.S. (Associazione Italiana Studio Osteosarcoma).

La XVIII edizione si svolgerà Domenica 20 agosto alle 21:30 in piazza della Repubblica di Ortona (CH) ed avrà come special guest il cantante e già vincitore del Festival di Sanremo Giuseppe Povia.




LA STORIA BIBLICA DELL’ARCANGELO Raffaele e Tobiolo

Raffaele, dall’ebraico rapha’: guarire, e ‘El: Dio, significa “Dio guarisce”, oppure il “Guaritore Divino”

di Don Marcello Stanzione

IlNuovoArengario.com, 3 agosto 2023. La storia dei Tobia, padre e figlio, contiene la più importante angelofania dell’intera Bibbia, e ruota intorno alla manifestazione dell’Arcangelo Raffaele che aveva assunto il nome e il corpo di un bellissimo giovane di nome Azaria. Alla fine della sua lunga missione l’Arcangelo rivelò la sua identità e il suo nome vero, insieme al vero scopo della sua missione: “Ma Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora. Io sono Raffaele, uno dei sette Angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore.

In questa angelofania, San Raffaele rivela sé stesso come guaritore divino non solo di malattie fisiche, la cecità del vecchio Tobia, ma anche di afflizioni spirituali e infestazioni diaboliche, come nel caso di Sara, la giovane moglie di Tobia. Se l’Arcangelo non avesse assunto forma e personalità umane, non sarebbe stato possibile, per lui, fraternizzare in modo così familiare con gli uomini, per molte settimane consecutive, a causa dell’istintiva paura che prova l’uomo in presenza degli spiriti celesti.

Se il padre o il figlio, o entrambi, avessero conosciuto la vera identità dello straniero fin dall’inizio, la missione angelica non sarebbe stata potuta portare a termine nell’incantevole maniera umana in cui in verità fu compiuta. Tuttavia, la forma assunta, nonché il nome e la paternità – “Azaria il figlio del grande Anania” – sono state considerate da alcuni studiosi come una specie di raggiro ed una bugia, ma la perfetta santità degli Angeli si oppone sia all’apparente peccato ed inganno, sia a quella che noi chiamiamo una bugia a fin di bene.

Per compiere la sua missione, era necessario che l’angelo assumesse una forma percettibile all’uomo, una forma umana e un nome umano. In questo caso egli aveva assunto l’identità di un Israelita, un giovane parente di Tobia stesso. Per ordine divino l’Arcangelo doveva agire come rappresentante di quel giovane israelita, Azaria, di cui aveva preso il nome: dunque non si trattava di una bugia quando egli diede il nome della persona che rappresentava in forma umana. La sua vera identità venne rivelata alla fine della sua missione, e qualsiasi idea sbagliata si fosse creata nelle menti delle varie persone che aveva incontrato, fu rimossa completamente ed essi, allora, furono grati all’Arcangelo non solo per i suoi molteplici benefici ma anche per la considerazione avuta nell’assumere con loro la forma umana. Inoltre, l’Arcangelo non nascondeva un nome e una personalità umana e ne dava altre; prendendo il posto di Azaria egli poteva, in tutta verità, chiamare sé stesso Azaria.

La storia dell’Arcangelo Raffaele e dei due Tobia è così bella e istruttiva che la possiamo racchiudere con una semplice frase: essa rivela come gli Angeli agiscono in forma umana; la loro natura angelica, il loro potere, la loro saggezza e la loro santità si manifestano nei vari episodi di questo bellissimo racconto. L’Arcangelo è il delegato di Dio; egli porta a termine il piano di Dio, agendo come strumento della Provvidenza e della Bontà divina.

Il vecchio, caritatevole e pio Tobia è cieco e sente che i suoi giorni sono contati. Egli dà al suo giovane figlio Tobia o Tobiolo delle sante raccomandazioni e gli racconta della somma di danaro che aveva prestato a Gabello, della città di Rage in Media, molti anni prima, e di cui egli possedeva un regolare documento firmato. Egli vuole che suo figlio vada a riprendere tale denaro, ma che prima egli vuole trovare un uomo che lo accompagni nel suo lungo viaggio: “Vai adesso e porta con te qualche uomo fidato, che ti accompagni nel lungo viaggio, e riprendi il denaro, finché sono ancora vivo.”

Mentre accadeva ciò a casa di Tobia, il Cielo stava ascoltando e stava preparando il compagno, “l’uomo fedele” che il giovane Tobia stava cercando.

Il Signore diede, all’Arcangelo Raffaele, l’ordine di apparire in forma di un giovane chiamato Azaria, per accompagnare il giovane Tobia nella terra di Media, e per portare pace e serenità ai due timorosi di Dio, che però avevano famiglie davvero infelici. Appena il giovane uscì fuori dalla sua casa in cerca di un compagno, una mattina, l’Arcangelo Raffaele si fece trovare lì, sulla soglia, ad aspettarlo, nelle vesti di un “bellissimo giovane”. E non sapendo che era un Angelo di Dio, egli lo salutò, e disse: Da dove vieni giovane buon uomo? Ed egli dispose: “Sono uno dei tuoi fratelli israeliti”.

Subito l’Arcangelo informò il giovane Tobia che egli conosceva la strada per arrivare da Gabelo, e che lo conosceva personalmente, essendo stato là parecchie volte, e che conosceva bene tutte quelle strade. Tobia non riusciva a credere ad una tale felice coincidenza. Immediatamente egli prese il suo nuovo amico e compagno di viaggio e si recò dal suo cieco padre.

L’Angelo, che conosceva bene lo scopo di questa missione, implicitamente gliela rivelò nelle sue parole di saluto rivolte al vecchio cieco, quando gli disse: “Possa tu avere molta gioia!” Non conoscendo chi fosse colui che desiderava la sua gioia, il vecchio Tobia rispose: “Che gioia posso ancora avere, mi trovo nell’oscurità, e non vedo la luce del cielo.”

Allora l’Arcangelo Raffaele divenne più chiaro e fece una promessa e una profezia: “Fatti coraggio, Dio (Dio guarisce, era il nome proprio di Raffaele) non tarderà a guarirti”. Egli non poté dire niente di più per non generare sospetto e tradire la sua identità. Il vecchio Tobia intese quelle parole come un’espressione di buon augurio e non fece particolare attenzione ad esse; egli aveva già sentito espressioni simili in passato.

Il suo interesse adesso riguardava il viaggio di suo figlio, ed egli vuole conoscere in quali mani sta mettendo la vita del suo unico figlio e parte della sua fortuna. Sentendo che la giovane guida è Azaria, figlio del grande Anania, egli risponde: “Tu sei di buona discendenza.” Il vecchio Tobia, come successivamente il suo parente Gabelo, afferma di credere nella protezione e nella guida degli angeli custodi. Non sapendo che un Arcangelo sta in verità accompagnando suo figlio, egli dice: “Fate buon viaggio, e Dio sia con voi sul vostro cammino, e il suo angelo vi accompagni.” Se tale circostanza fosse stata nota a lui, sia Tobia che sua moglie avrebbero potuto risparmiarsi tutta la preoccupazione e le notti insonni durante la lunga assenza del loro figlio. Un pensiero, tuttavia, sosteneva la mente del vecchio Tobia durante la sua attesa: “Nostro figlio tornerà in buona salute da noi: quell’uomo che abbiamo mandato con lui lo proteggerà.” Quanto spensierato e felice doveva essere quel viaggio per il giovane Tobia. Viaggiare in compagnia di un Angelo! Egli conosceva così bene la strada. Non aveva mai dubbi riguardo a persone o cose che incontravano per via; sempre attento, mai stanco o assonnato; così dolce e piacevole nella sua conversazione, sempre pieno di rispetto e attenzione. Egli era profondamente spirituale e devoto nelle sue preghiere, puro in tutte le sue parole e azioni. Come erano vere e ispirate le parole del vecchio Tobia quando, confortando sua moglie che piangeva, le diceva: “Io credo che il buon Angelo di Dio lo accompagnerà, riuscirà bene il suo viaggio e tornerà sano e salvo.” Nel testo sacro si legge che, quando il giovane Tobia cominciò il suo viaggio con il suo Angelo accompagnatore, anche il cane li seguì e s’avviò con loro. Tobia era uno delle migliaia di Israeliti che vivevano nella prigionia Babilonese. Alcuni di loro si erano stabiliti nelle province vicine, come la Mesopotamia, l’Assiria e la Media. Era esattamente in quest’ultima provincia della Media che il parente di Tobia, Raguele, viveva con la sua famiglia. Questa non era esattamente la meta del suo viaggio verso Est, ma era qui che Dio e il suo Angelo volevano che lui andasse; anche se suo padre l’aveva mandato a riprendere i suoi soldi da Gabelo nella città di Rage sulle montagne di Ecbatana, in Media. L’Angelo, deviando il suo viaggio, aveva adempiuto più pienamente alla sua missione, portando inaspettata gioia e felicità alle tre famiglie.

Avendo lasciato la sua città natale, la grande città di Ninive, quella mattina, Tobia e la sua guida raggiunsero il fiume Tigri appena scese la sera.

Essi decisero di passare la notte sulle rive del fiume. Qui l’Arcangelo Raffaele cominciò a rivelare conoscenze ed esperienze mediche, nonché a procurare il cibo per quella sera e per il resto del viaggio. Stanco per aver camminato tutta la giornata, il giovane Tobia andò a lavarsi i piedi nell’acqua fredda del fiume, prima di mettersi a riposare. Qui la vista di un mostruoso pesce, che sembrava essere venuto a divorarlo, lo spaventò a tal punto da fargli emettere un grido di aiuto: “Signore, esso mi assale!”. La guida angelica, senza andare in suo aiuto, lo istruì sul da farsi, dandogli indicazioni ed ispirandogli coraggio. Al termine di quel primo giorno, il giovane Tobia non aveva ancora acquisito familiarità con la sua guida, è per questo infatti che egli lo chiama “Signore”. Più tardi lo chiamerà fratello. Quando il mostruoso pesce fu tirato fuori dal fiume, venne sventrato, arrostito e salato. “Getta via gli intestini del pesce”, ordinò l’Angelo, “e metti da parte il fiele, il cuore e il fegato, poiché possono essere utili medicamenti”. Queste, senza dubbio, possono essere sembrate delle ben strane medicine al giovane Tobia ed egli voleva sapere come e quando usarle. Qui comincia a mostrare più confidenza e affetto per la sua guida celeste: “Io ti chiedo, fratello Azaria, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce”.

L’Angelo spiega le virtù mediche di queste parti del pesce. Dettagli più pratici vengono dati nel momento del loro utilizzo. Il fegato del pesce venne utilizzato come ingrediente materiale per un esorcismo, per liberare la futura moglie di Tobia, Sara, infestata dal demonio dell’impurità; mentre il fiele verrà usato per curare la cecità del vecchio Tobia.

L’Arcangelo Raffaele è stato mandato da Dio per curare e confortare due anime afflitte, il vecchio Tobia e Sara, la giovane figlia di Raguele, vedova di sette mariti, tutti morti la prima notte susseguente il loro matrimonio. Quando venne la notte, al termine di un altro giorno del loro lungo viaggio, il giovane Tobia si rivolse alla sua guida e gli fece la solita domanda: “Dove vuoi che alloggiamo?” Qui comincia la prima parte della missione di Raffaele. Egli deve indurre il giovane Tobia a sposare Sara, la figlia di Raguele, e allo stesso tempo liberarla dall’influenza diabolica.

Si trattava di una faccenda delicata poiché le infauste voci riguardanti questa giovane, che cioè lei fosse stata la causa della morte di sette mariti, avevano raggiunto Ninive e il giovane Tobia stesso sapeva tutto di lei ed era profondamente spaventato dall’idea di unirsi a lei. Alla domanda riguardante il posto dove avrebbero alloggiato per quella notte, Raffaele propone di fermarsi da Raguele, dicendo al giovane Tobia che egli avrebbe dovuto sposare Sara, sua cugina. “Ho sentito,” rispose Tobiolo “che ella è stata data a sette mariti, ed essi sono morti; inoltre ho sentito che un demone li ha uccisi.” Immaginate dunque questo giovane che va a chiedere la mano di una tale donna! L’Arcangelo Raffaele gli disse che il loro matrimonio sarebbe stato davvero felice, benedetto con buona salute e lunga vita, cosicché entrambi avrebbero visto i figli dei loro figli fino alla quinta generazione. Le istruzioni riguardanti la loro unione coniugale, date dall’Arcangelo Raffaele al giovane Tobia in quest’occasione, restano un ideale di perfezione morale per le coppie sposate in ogni tempo.

Preghiera, astinenza ed intenzioni pure dispongono l’anima alle benedizioni del Signore e allontanano tutte le influenze dello spirito maligno. Il giovane Tobia ascoltò attentamente la guida celeste e più tardi mise in atto fedelmente le sue istruzioni, ripetendole dapprima alla sua sposa: “Noi siamo figli dei santi, e non dobbiamo unirci come fanno coloro che non conoscono Dio.” Durante un’intima riunione familiare nella casa di Raguele una battaglia, non raccontata, va avanti nel mondo spirituale. Il giovane Azaria (l’Arcangelo Raffaele) si assenta per un breve tempo dall’assemblea di parenti e amici per portare a termine un’importante compito. Durante questi pochi minuti, Raffaele, in nome e col potere di Dio, “prese il demonio e lo relegò nel deserto dell’alto Egitto”.

Con l’esilio dello spirito del male, Asmodeo, gioia, pace e benedizione entrarono nella casa di Raguele. Avendo portato a termine il suo compito, il giovane Azaria ritornò e riprese posto alla festa di matrimonio, mentre contemplava il volto del Padre che è nel cielo. Il mattino seguente, lasciando Tobia con la sua giovane sposa, egli continua il suo viaggio, accompagnato da quattro servitori e due cammelli. Va da Gabelo e recupera la somma di denaro per conto del vecchio Tobia e, sulla via del ritorno, accompagna lo stesso Gabelo alla festa di matrimonio del suo giovane parente Tobia. L’ultima parte della missione affidata all’Arcangelo Raffaele è la seguente. Avendo portato gioia e felicità a Sara e a tutta la sua famiglia, ora era il momento di portare una simile, se non più grande gioia, al vecchio Tobia ed a sua moglie. Il procedere lento della carovana, che accompagnava la sposa a Ninive, non soddisfaceva l’Arcangelo che conosceva bene le pene e le preoccupazioni del vecchio Tobia: “Fratello Tobia” disse l’Arcangelo, “tu sai in quali condizioni abbiamo lasciato tuo padre. Corriamo avanti prima di tua moglie, e prepariamo la casa, mentre gli altri vengono con tua moglie e con gli animali”.

Tobiolo fu d’accordo e, prendendo con sé il fiele, s’incamminarono con passo veloce, mentre il cane li seguiva. Era giunto il momento di dare le istruzioni finali per l’utilizzo del fiele: “Appena entrerai in casa, benedici il Signore tuo Dio, e ringrazialo, avvicinati a tuo padre e bacialo, e subito cospargi i suoi occhi con il fiele del pesce… Tuo padre vedrà la luce del cielo, e gioirà alla tua vista.” Allo stesso tempo, la madre di Tobiolo stava aspettando suo figlio, seduta, come ogni giorno, sulla cima di una collina, guardando l’orizzonte per intravedere suo figlio e la sua guida. Finalmente, un giorno il cane di Tobiolo, correndo avanti e facendo festa e scodinzolando, portò la felice notizia ai genitori afflitti. Tutti questi elementi umani e terreni si uniscono a quelli celesti in questa bellissima storia di Angeli e di uomini. Tutto si era compiuto come aveva promesso l’Angelo.

Il vecchio Tobia riacquistò la vista. Il cuore del giovane Tobia era gonfio di gratitudine, di amore e di ammirazione per la sua magnifica guida; per i così numerosi e grandi benefici da lui ricevuti. Avendo assistito alla miracolosa guarigione di suo padre, egli non riusciva a trovare le parole adatte per poter esprimere i suoi sentimenti: “Abbiamo ricevuto tanti benefici per mezzo di lui”, disse a suo padre.

Il vecchio Tobia comprese che era Dio che, in realtà, aveva compiuto quei miracoli per mezzo del giovane Azaria, e allora, pieno di riverenza, chiamò la giovane guida, uomo santo: “Cosa posso dare a questo santo uomo, che è venuto con te?”.

Il Signore non permette mai all’uomo di rimanere in errore, a causa del travestimento assunto dai suoi spiriti, in nessuna delle loro apparizioni. Prima o poi la verità è resa manifesta. Per alcune settimane di seguito, l’Arcangelo Raffaele aveva assunto forma e nome umano. Adesso che la sua missione era stata portata felicemente a termine, egli comincia a preparare i suoi due fratelli, padre e figlio, ad una grande sorpresa, la rivelazione della sua vera identità. Nel momento in cui entrambi si avvicinarono umilmente, offrendogli la metà di tutti i loro beni per ripagarlo del suo servizio, il giovane “Azaria” risponde, con una bellissima spiegazione, sul perché Dio li ha così benedetti. Egli riporta alla mente del vecchio Tobia tutte le cose buone che aveva compiute durante la sua vita, la sua carità, la sua grazia, la sua pazienza e tutte le sue preghiere. In questo modo, egli comincia a rivelare sé stesso gradualmente, per non spaventarli con una rivelazione improvvisa. L’enumerazione di tutte quelle buone azioni e dei segreti della coscienza, noti solamente a Dio, è il primo passo nella sua rivelazione; il secondo è l’affermazione: “Il Signore mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora dal demonio.”

Il terzo e ultimo passo fu causa di turbamento e paura, ma egli iniziò col confortarli e rassicurarli, con le seguenti parole: “Pace a voi, non temete.” Appena egli disse ciò, il padre e il figlio si prostrarono con la faccia a terra, e, improvvisamente, la forma umana di Azaria si trasformò in quella di un Arcangelo di luce e bellezza, ed egli fece l’ultima rivelazione: “Io sono l’Angelo Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore… quando ero con voi, non era per mia iniziativa ma per la volontà di Dio: lui dovete benedire sempre e cantargli inni.” Come servitore fedele di Dio è questa l’unica ricompensa che egli accetterà. Inoltre, se potevano esserci ancora dei dubbi, in quanto essi l’avevano visto mangiare e bere come ogni altro essere umano, mentre gli Angeli non mangiano e non bevono come fanno gli uomini.

A questo segreto dubbio, egli rispose dicendo: “A voi sembrava di vedermi mangiare, ma io utilizzavo un cibo e una bevanda invisibili, che non potevano essere visti dall’uomo”, preannunciando così il mirabile e miracoloso mistero dell’Eucaristia. Ora che il suo compito era terminato, e adesso che essi sapevano che Dio aveva mandato il suo Angelo per benedirli, era arrivato il tempo per lui di ritornare al cielo: “E’ giunto il tempo che io ritorni verso colui che mi ha mandato; ma voi benedite il Signore e scrivete tutte queste cose che vi sono accadute.” L’Arcangelo riprese la sua forma invisibile e scomparve alla loro vista.

San Raffaele, il Celeste Farmaco di Dio, secondo alcuni esegeti è da ravvisare nell’Angelo che, al tempo di Cristo, nella piscina chiamata Bethsaida, smuoveva le acque. Sotto i cinque portici che circondavano la suindicata piscina, c’era una moltitudine di persone malate, che attendevano l’azione dell’Angelo Raffaele per guarire immediatamente, la prima persona che fosse discesa subito nella piscina: “Un Angelo del Signore in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua. Il primo ad entrarvi, dopo l’agitazione dell’acqua, guariva da qualsiasi malattia fosse affetto” (Gv 5, 4) Per altri esegeti e rabbini ebrei, l’Angelo guaritore non sarebbe Raffaele bensì Michele. Comunque, Il ministero guaritore di San Raffaele può essere constatato nelle miracolose guarigioni che avvengono ancora, ai giorni nostri, in molti santuari in tutto il mondo cristiano.




SIAMO IN CAMMINO, gli eventi del momento

Un breve spazio informativo sulle attività della nostra Chiesa: un candidato premio Nobel a Pescara

Torrevecchia Teatina, 3 agosto 2023. Questo periodo si segnalano due eventi, il primo riguarda la parola PACE: Odino Faccia in concerto per la pace domani, venerdì 4 agosto alle ore 21 presso lo Stadio del Mare a Pescara. Un concerto organizzato dalla Fondazione Pescarabruzzo per promuovere e favorire la diffusione della cultura della pace. Un evento per rispondere agli appelli di Papa Francesco per cercare percorsi di pace che favoriscano la cessazione di tutte le guerre nel mondo.

Chi è Odino Faccia? È un artista latino-americano d’origine italiana, ha composto ed eseguito opere scritte da Papa Giovanni Paolo II come il brano Busca la Paz (cerca la pace) cantato per la prima volta allo Stadio Azteca di Città del Messico nel 2011 davanti a più di 70.000 persone e nel 2014 in Vaticano in occasione della canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II in collegamento con centinaia di milioni di telespettatori.

Tutti presso lo Stadio del Mare a Pescara venerdì prossimo alle ore 21 per il concerto di Odino Faccia, cantante italo-argentino di origini abruzzesi (aquilane, per la precisione) candidato Premio Nobel per la pace 2023.

Il secondo evento riguarda la parola PREPARAZIONE. Ci avviciniamo alle celebrazioni della  Beata Vergine Maria Assunta in Cielo, dunque, preparativi in corso per tutta la Chiesa. Anche a Caramanico Terme attività in fermento. Finalmente sono iniziati i lavori di ristrutturazione della Chiesa di Santa Maria Maggiore, gravemente danneggiata dal terremoto del 2017. Dopo sei anni, dunque, sono stati affidati i lavori per il recupero di un monumento che ci vede ad esso legati in modo intimo e profondo.

Lavori partiti, dunque, e preparativi in corso per le celebrazioni solenni. Dal primo agosto, dunque, esposizione della venerata statua, preghiere e sante messe di preparazione che culmineranno con le attività della vigilia. il 14 agosto appunto, alle 18:00 Processione e Santa Messa officiata nella chiesa di San Domenico dall’Arcivescovo padre Buno Forte per aprire alle solennità del 15 agosto  in onore della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo

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ARIEL A CASTELLO il festival dannunziano

Torna l’appuntamento che giunge alla nona edizione

Casoli, 3 agosto 2023. Gli appuntamenti saranno il 4, 11 e 18 agosto, tre giornate con cinque appuntamenti in calendario. Il Festival, attraverso una mescolanza di letteratura, immagini, musica e parole proporrà temi quali L’Abruzzo, le donne e l’arte.

La prima giornata vedrà protagonisti la regione Abruzzo e i suoi luoghi più caratteristici e suggestivi con la presentazione del volume fotografico Qui in Abruzzo di Roberta Di Pascasio e Giancarlo Malandra, Paolo De Siena Editore. L’evento sarà arricchito da una mostra fotografica dedicata ai luoghi più suggestivi della regione e tra questi anche Casoli.

Alle ore 21, presso il Cinema Teatro comunale, letture tratte da Cronache Romane di Gabriele d’Annunzio, omaggio ad un Vate inedito, giornalista di cronache mondane in particolar modo per la rivista La Tribuna nel periodo della Belle Époque. Il tutto sarà accompagnato dalle canzoni dei primi decenni del ventesimo secolo a cura del trio Le Sorelle Rossetto.

Il secondo appuntamento vedrà protagoniste due donne abruzzesi, una scrittrice affermata quale Giulia Alberico con la presentazione del volume I Libri sono timidi, alle ore 17:30 presso la villa comunale e una cineasta, Maria Tilli che si sta facendo sempre più strada nel mondo cinematografico. Verrà quindi proiettato il cortometraggio Tutte le cose sono piene di lei alle ore 21 presso il cinema teatro comunale.

Sempre nella stessa serata, L’Abruzzo continua ad essere protagonista, raccontato attraverso gli occhi e l’esperienza di grandi autori europei, raccolti nella collana di libri Comete. Scie d’Abruzzo.

L’ultimo appuntamento sarà dedicato alla presentazione del racconto inedito dell’Avv. Antonino Di Giorgio, L’amico di mio fratello che vinse il Premio Teramo nel 1963. La presenza del testo anche in inglese, testimonia la notorietà dell’autore anche al di fuori dei confini nazionali. L’evento si svolgerà alle ore 21 presso il cinema teatro comunale.




LA STORIA RITROVATA dei pescatori del lago Fucino

Il giovedì letterario delle vacanze luchesi

Luco dei Marsi, 3 agosto 2023. Un completo e misterioso oblio sembra aver cancellato per sempre, con la sparizione del lago Fucino, a opera di Torlonia, la storia, gli usi, le testimonianze e le tracce della vita che lungo le sue sponde, e su di esso, si è per secoli dipanata, quasi che il gorgo che ha catturato e domato le acque, apparentemente annientandole, avesse fatto altrettanto con ogni segno della quotidianità di intere popolazioni.

Popolazioni in particolare di pescatori, alle prese con la miseria del tempo e le difficili circostanze che spesso proprio la natura riservava loro. Di quel tempo, delle vicende connesse al lago, delle tracce ancora presenti di una storia fondante per la Marsica sebbene quasi dimenticata, offre uno straordinario spaccato l’opera “La storia dei pescatori del lago Fucino al tempo dei feudatari”, edizioni Tabula Fati, della dottoressa Stefania Maria Paris, frutto della tenace e minuziosa ricerca dell’Autrice, al centro del Giovedì letterario in programma per oggi, giovedì 3 agosto, alle 18, al convento dei frati cappuccini, centro servizi socioculturali comunale.

All’evento, annoverato nella rassegna estiva “Vacanze luchesi”, parteciperanno, con la dottoressa Paris, il professor Antonino Petrucci e il professor Mario Frigioni, docenti, e Gianni De Rosa, presidente dell’associazione culturale Lucus, organizzatrice dell’evento. Reading e interpretazioni musicali a cura di Domenica Stornelli.

“L’incontro letterario odierno rappresenta un’occasione da non perdere per conoscere un’opera straordinaria che getta luce su un tempo e una storia tanto importanti quanto oggi quasi sconosciuti ai più”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “Tra prosciugamento e grande terremoto, due eventi epocali che hanno cambiato per sempre il corso della storia e fisionomia dei luoghi, con tutto quanto ne è conseguito, sembra essersi persa tanta parte del filo conduttore della nostra storia, nella memoria e nelle testimonianze, e spesso si ha l’impressione di una narrazione frammentaria, incompleta. L’opera di Stefania Maria Paris aggiunge preziosi tasselli e offre notevoli spunti di riflessione e approfondimento, invito tutti a non mancare”.




UFO: STORICA UDIENZA PUBBLICA DEL CONGRESSO USA

Si è tenuta il 26 Luglio u.s., presso la “Commissione della Camera degli Stati Uniti per la Trasparenza e la Responsabilità”

di Massimo Brundisini

Politicainsieme.com, 3 agosto 2023. Una storica udienza pubblica dal titolo “Fenomeni anomali non identificati (la sigla è UAP, attualmente più utilizzata di UFO): implicazioni sulla sicurezza nazionale, sulla sicurezza pubblica e sulla trasparenza del governo”.

L’evento, destinato a suscitare grande risonanza, è stato realizzato per l’iniziativa congiunta di membri bipartisan del Congresso, molti dei quali a loro volta testimoni oculari di fenomeni inspiegabili. Le testimonianze possono essere facilmente definite “esplosive”. Cercherò di riportare l’evento per sommi capi.

Dico subito che colpisce molto la franchezza del Chairman, il Senatore repubblicano Glenn Grothman, che affronta l’argomento in modo esplicito, ricordando tra l’altro che un testimone eccellente di avvistamenti era stato il Presidente Carter. Molto dirette e rilevanti poi le affermazioni degli altri membri del Parlamento, a cominciare da Tim Burchett del Tennessee, fedele della Chiesa Battista, come lui stesso ricorda, che definisce questa audizione un miracolo.

Tra le altre cose, fa una dichiarazione che andrebbe ben ponderata: “Il diavolo è sulla nostra strada”. Si riferisce agli ostacoli incontrati, in particolare quando ha proposto una legge per far testimoniare alla Camera tutti i piloti che avessero fatto degli avvistamenti. Al Pentagono e all’intelligence che avevano dichiarato di non essere favorevoli alla cosa, aveva ricordato che loro lavorano per il Parlamento e per il Governo e non viceversa.

Ha ribadito poi la volontà di porre fine al cover up, alla negazione cioè di tutte le informazioni sugli UFO. Dopo di lui, la parlamentare Anna Luna della California ha dichiarato che il 68% degli americani crede che il governo nasconda le informazioni, il 50% che dia informazioni scorrette e che il 20% degli statunitensi è stato testimone di un evento UAP (o UFO).

Davvero decisive poi le tre testimonianze sotto giuramento: l’impressione è che finalmente si sia trovata la forza di dire quella verità che per troppo tempo è stata nascosta e negata dall’ufficialità. Tre ex ufficiali militari di alto rango e dell’intelligence, hanno riportato testimonianze delle loro esperienze dirette, sottolineando il fatto di essere a conoscenza di numerose altre testimonianze di colleghi.

Hanno poi dichiarato di ritenere che il governo sappia molto di più sugli UFO di quanto non dica al pubblico. Colpisce anche il ripetuto richiamo alla Costituzione Americana e la necessità di dare risposte credibili al popolo. Continui i riferimenti alla sicurezza nazionale, che sarebbe meglio preservata se venisse eliminata lo stigma che colpisce i piloti che testimoniano dei loro incontri, la qual cosa fa sì che i più, se non tutti, evitino di riportarle. Da più parti si è poi invocata una commissione permanente, anche per le evidenti implicazioni sulla sicurezza dei voli più volte rimarcata.

Sono stai ascoltati: Ryan Graves, direttore esecutivo di Americans for Safe Aerospace, che afferma che gli incontri avuti dai piloti sono la routine e non l’eccezione e che personalmente conosce ben 30 piloti che hanno sperimentato incontri con UFO: racconta poi la sua eclatante esperienza personale e anche della sua squadra, venuti in contatto con un aeromobile dalla capacità di spostamento avanzatissima e lontane dalle nostre possibilità di manovra, che volava a 20 metri dal suo aereo, ma tutto fu messo a tacere; David Fravor, comandante nel 2004 del 41° Squadrone d’Attacco della Marina sulla portaerei Nimitz, gli Assi Neri, famosi in tutto il mondo, che racconta di essere stato testimone dell’avvistamento, assieme ai suoi uomini, del famoso UFO Tic-Tac, così chiamato per la sua forma; e David Grusch, ex rappresentante dell’Ufficio di Ricognizione Nazionale, in particolare della task force sui fenomeni anomali non identificati (UAP) del Dipartimento della Difesa, un whisterblower  (spifferatore) attualmente sotto inchiesta.

Alla domanda del rappresentante del governo se fosse a conoscenza del fatto che gli USA erano in possesso di aeromobili extraterrestri, risponde che ci sono 40 testimonianze in proposito solo negli ultimi 4 anni, che conosce l’ubicazione dei siti in cui si trovano, ma che è un’informazione che non può fornire.

In conclusione, si sono trovati tutti d’accordo, dopo questa storica audizione, una vera e propria pietra miliare sul nostro cammino evolutivo, sul fatto che si dovranno aprire sempre nuove possibilità per poter aumentare le nostre conoscenze su un fenomeno che ormai non potrò più essere negato o suscitare ilarità o atteggiamenti sprezzanti.

Storica udienza pubblica del Congresso Usa sugli Ufo –  di Massimo Brundisini – Politica Insieme




C’È UN PROBLEMA CULTURALE che la politica non può più ignorare

La dichiarazione di Paolo Sola (M5S) sull’ultima aggressione di matrice omofoba lungo la riviera

Pescara, 3 agosto 2023“L’ennesima aggressione di matrice omofoba dei giorni scorsi conferma che nella nostra città questo problema esiste ed è tale anche per colpa dell’indifferenza di un’amministrazione di centrodestra che continua a negarlo e ad ignorarne i segnali”.

Questo il commento del consigliere comunale M5S Paolo Sola, a margine dell’episodio avvenuto nei giorni scorsi, raccontato proprio dalla presunta vittima, un ragazzo teramano di 35 anni che sarebbe stato aggredito sul lungomare di Pescara dopo aver trascorso una serata gay-friendly in uno stabilimento balneare.

“Se dovesse trovare conferma che, come sembra, protagonisti dell’aggressione sono dei ragazzi giovanissimi, sarebbe grave continuare a negare l’esistenza di un problema che è, innanzitutto, profondamente culturale – prosegue Sola – problema di cui le istituzioni locali dovrebbero farsi carico. Aver svilito e irriso, invece, tutte le proposte degli ultimi anni, dall’istituzione di un garante per i diritti della comunità LGBTQ+ all’inserimento di progetti d’informazione sull’identità di genere e orientamento sessuale negli assi tematici del piano sociale, rappresenta la peggior forma di disinteresse spesso complice di questi episodi. Come gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Pescara torneremo a chiedere a questa amministrazione di farsi carico di iniziative di sensibilizzazione – conclude – e non possiamo che condannare fermamente questa ennesima aggressione ed esprimere tutta la nostra solidarietà al ragazzo colpito”.




CONCERTO AL TRAMONTO di Li Straccapiazz e Domenico Mancini

Le iniziative della Pro Loco

Casalbordino, 3 agosto 2023. Nuovo evento della ricchissima estate della Pro Loco di Casalbordino, patrocinato dal Comune di Casalbordino ed inserito nel cartellone estivo degli eventi dell’assessorato al turismo. Appuntamento domani sera alle ore 19:30 in piazzale Aldo Moro – largo della Madonnina a Casalbordino Lido con il concerto di Domenico Mancini e del gruppo “Li Straccapiazz”. interverranno il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci e il presidente della Pro Loco Nicola Tiberio.

Sul palco si esibiranno Domenico Mancini (violino e fisarmonica), Manuel D’Armi  (Fisarmonica, Zampogna, Organetto e cori) e Valentina Pasi (Percussioni, organetto e cori).

Il concerto è a ingresso gratuito.




SI RIACCENDONO I RIFLETTORI sul Gala della Moda

Alla conduzione Antonella Ciocca, ospiti Marco Baldini, Cecilia Gayle ed Emanuela Tittocchia

Alba Adriatica, 3 agosto 2023.  Tanta attesa per uno degli eventi estivi più partecipati della Riviera Adriatica, un appuntamento ormai tradizionale sul cartellone delle iniziative riconfermate dall’assessore al turismo Paolo Tribuiani. Il Gala della Moda quest’anno giunge alla sua diciassettesima edizione e torna protagonista della stagione estiva con nuove creazioni fashion, musica e spettacolo il prossimo 5 agosto alle ore 21,15. L’evento, organizzato dall’Arcagency Fashion Art presieduta da Emanuele Danesi, con la regia del patron Loris Danesi, stilista dei vip e fashion blogger, porterà in passerella non solo le collezioni moda, ma anche originali performance artistiche e musicali e diverse premiazioni.

<<Il 5 agosto Alba Adriatica accoglierà il gran Gala della Moda, un evento da non perdere, curato nei minimi dettagli dallo stilista Loris Danesi  – ha dichiarato il sindaco di Alba Adriatica Antonietta Casciotti – La musica, la creatività, le luci e l’atmosfera contribuiranno a creare uno spettacolo coinvolgente al quale farà da cornice il numeroso pubblico che sono certa confermerà il suo apprezzamento alla XVII edizione>>. Opinione condivisa anche dall’assessore alla cultura Francesca Di Matteo la quale accoglie favorevolmente questa iniziativa che mira da sempre a valorizzare gli aspetti culturali.

La serata, la cui conduzione è affidata ad Antonella Ciocca, si svolgerà sul Lungomare Marconi Nord, nell’area compresa tra via Battisti e via Turati e avrà come ospiti Emanuela Tittocchia, Marco Baldini, la regina della musica latin Dance Cecilia Gayle, la conduttrice televisiva Federica Peluffo e la scrittrice Alessandra Cecchetti Ermoli. Nel corso della kermesse si alterneranno spettacoli che avranno come protagonisti talenti della Danza e non solo, Michela Toro e Matteo Faricciotti dell’associazione “Entre Dos” di Pescara che si esibiranno in un  appassionante tango, per Dark Butterfly Studio di pole dance ed exotic di San Benedetto del Tronto si esibiranno le artiste Morena Canala e Kinga Mrowiec, inoltre anche in questa edizione interverrà come ospite il Coreografo Roberto Calderini che presenterà una particolare coreografia interpretata dalla professionista Pamela Pettirossi e si esibiranno le ballerine della scuola di formazione e avviamento alla professione Arte Danza Bastia Umbra.

Con l’obiettivo di valorizzare, come ogni anno, la creatività dei giovani talenti che vogliono avvicinarsi al settore della moda, sfileranno gli abiti realizzati dai designer dell’Istituto Moda Burgo di Pescara, la moda junior con Baby Blu di Alba Adriatica, le collezioni da cerimonia di Nessie Boutique, le collezioni sposa di Loris Danesi,  le collezioni eye-wear di Alba Visione e di Zest Bags and luxury di Alba Adriatica.

Come ogni anno, anche questa edizione sposa la solidarietà: saranno infatti raccolti fondi dai volontari della Croce Rossa Italiana Comitato di Giulianova.

Il make-up degli ospiti e dei performer sarà curato dalla Make up artist Lisa Angelone, mentre le acconciature saranno affidate alla creatività di Barbara Rabottini. Gli allestimenti floreali sono a cura di “Un’idea in più” mentre la direzione artistica della sfilata  è di  Francesco Rastelli, con la preziosa collaborazione del Floor Assistant Franco Prunotto, la voce ufficiale dell’evento é affidata a Radio Linea.




MUSICA BANDISTICA, SINFONICA, LITURGICA per le celebrazioni civili dal 1860 al 1931

All’Archivio di Stato dell’Aquila un’interessante mostra documentaria

di Goffredo Palmerini

L’Aquila, 3 agosto 2023. L’Italia è un paese straordinario, con incommensurabili ricchezze artistiche, architettoniche, archeologiche, culturali e paesaggistiche che lo rendono unico al mondo. A queste ricchezze si aggiunge un patrimonio immenso di opere d’arte, libri e documenti conservati in musei, biblioteche e archivi presenti in ogni angolo del paese, cespiti rilevanti della cultura nazionale conosciuti e frequentati dagli addetti ai lavori, che tuttavia sfuggono spesso alla conoscenza d’una buona parte degli italiani. Eppure, tanta ricchezza d’incomparabili meraviglie artistiche, culturali e paesaggistiche, insieme alla preziosa rete di presidii di conservazione libraria e documentaristica, fanno dell’Italia la nazione che può vantare il primato di possedere quasi due terzi dell’intero patrimonio artistico e culturale del pianeta. Un patrimonio sul quale si potrebbe certamente realizzare, con accorte politiche di valorizzazione e promozione, una solida e duratura prospettiva di crescita economica per il paese e nuovo lavoro per le presenti e future generazioni. L’investimento in cultura dovrebbe diventare la prelazione primaria per qualunque governo che abbia un orizzonte di ampio respiro, non infastidito dall’assillo della quotidianità effimera. Queste sintetiche considerazioni d’ordine generale sono utili per richiamare la straordinaria dotazione documentaria che offre la rete degli Archivi di Stato in Italia, la preziosità dei fondi che essi conservano: un inimmaginabile giacimento di documenti della nostra storia millenaria.

È però dell’Archivio di Stato dell’Aquila che ora intendiamo parlare, per darne qualche informazione. Soprattutto per sottolineare l’interesse dei documenti conservati, non solo per specifici fini di ricerca, ma per la fruizione culturale aperta ai cittadini. Un invito, dunque, agli aquilani della città capoluogo e della provincia, a visitare la sede centrale dell’Archivio presso l’area industriale di Bazzano-Paganica, in attesa di poter rientrare nel centro storico della città negli ambienti che gli saranno destinati, dopo il restauro dai danni del sisma, nell’ex distretto militare accanto alla Basilica di San Bernardino, come pure le sedi di Avezzano e Sulmona.

L’Archivio di Stato dell’Aquila trae origine dal Regio decreto del 22 ottobre 1812 di Gioacchino Murat che prescriveva la costituzione, presso ciascuna Intendenza, di un Archivio provinciale destinato a deposito delle carte pubbliche prodotte nel territorio della Provincia: sia di quelle degli antichi tribunali e delle autorità provinciali antecedenti al nuovo sistema amministrativo del Regno, sia di quelle prodotte dai nuovi tribunali e dalle amministrazioni di nuova istituzione, includendo gli atti degli ordini religiosi soppressi in tutto il Regno di Napoli durante il decennio francese con norme del 13 febbraio 1807 e del 7 agosto 1809.

Attualmente conserva, nella sede dell’Aquila e nelle Sezioni di Sulmona e Avezzano, fondi archivistici le cui carte coprono il periodo dal XII al XX secolo. La documentazione conservata è stata prodotta dalle istituzioni preunitarie e da quelle statali post-unitarie comprese, in genere, nel territorio della provincia. Si conservano, inoltre, archivi di enti pubblici, di famiglie, di persone, di associazioni e di altri organismi privati che rivestono un interesse storico particolarmente importante. Dagli elenchi dei fondi archivistici di ciascun Istituto, raggiungibili attraverso il sito web dell’Archivio di Stato dell’Aquila, è possibile accedere agli strumenti di ricerca attualmente disponibili in formato digitale e il cui numero viene progressivamente incrementato.

L’Archivio di Stato dell’Aquila, oltre alla ordinaria attività dell’istituto, ha negli anni offerto notevoli spunti d’interesse con numerose esposizioni documentarie e mostre tematiche di particolare pregio. In questo periodo due sono le mostre allestite nei suoi locali: una mostra documentaria allestita in sinergia con il FAI – Delegazione di L’Aquila, che racconta due luoghi della Seconda Guerra Mondiale, l’Aeroporto militare di Bagno e l’Officina Carte Valori della Banca d’Italia, bombardata l’8 dicembre 1943, e un’altra interessante mostra documentaria sulle celebrazioni civili tenutesi dal 1860 al 1931. È di questa mostra, in particolare, che oggi s’intende parlare, nel rappresentarne gli aspetti singolari che meritano di essere apprezzati, come pure per stimolare la curiosità e l’interesse degli Aquilani a visitarla. La singolarità della mostra si evince già dal titolo: “Musica bandistica, sinfonica, liturgica per le Celebrazioni civili dal 1860 al 1931”. Seguiamola, per il momento, attraverso la sua descrizione, mentre resta l’invito a riservargli appena possibile una visita per poter apprezzare direttamente l’interessante sequenza dei documenti originali in esposizione.

Alcuni richiami storici sono ora necessari. Con atto normativo del sabaudo Regno di Sardegna (legge 17 marzo 1861) fu proclamato il Regno d’Italia, del quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. Con legge 5 maggio 1861 n. 7 fu istituito l’Anniversario dell’Unità d’Italia, festa nazionale, con ricorrenza la prima domenica di giugno di ogni anno. Il 1861 fu un anno denso di celebrazioni: non solo la festa nazionale, con la denominazione di Festa dello Statuto, a richiamare lo Statuto Albertino che era assunto a costituzione del Regno d’Italia, ma anche l’anniversario dell’ingresso di Garibaldi a Napoli (7 settembre 1860), della resa di Gaeta (13 febbraio 1861), e del Plebiscito nel Regno delle Due Sicilie (21 ottobre 1860).

Dalle carte dell’Archivio del Comune dell’Aquila emerge il fervore celebrativo che caratterizza la città nel primo anno del Regno d’Italia. La notizia dell’istituzione di una “Festa nazionale commemorativa dell’Unità d’Italia e dello Statuto del Regno” fu diramata dal Ministero dell’Interno con circolare del 6 maggio 1861 indirizzata a “Sindaci, Gonfalonieri e Autorità comunali del Regno”. Nella circolare sono date istruzioni sulle modalità con cui si svolgeranno le celebrazioni, che dovranno includere una messa accompagnata dal canto dell’inno ambrosiano, rassegna di truppe stanziali e della Guardia nazionale, distribuzione dei premi qualora sia istituito un tiro a segno, pubbliche mostre di belle arti e di industrie ed esercizi letterari e drammatici, beneficenza ai più poveri “affinché la ricordanza del Re e della patria si associ alla consolazione dei poveri e degli afflitti”, illuminazione degli edifici pubblici. Si raccomanda inoltre “che si cessi da qualunque altra Festa ricordante antiche divisioni municipali, trionfi di parte, o vittorie parziali che non tornarono che a danno della intera Nazione”.

Pur confidando nell’adesione di vescovi e parroci, considerando la congiuntura politica con lo Stato pontificio, si dà indicazione di rispettare scrupolosamente i sentimenti della coscienza del clero che non intenda aderire. La posizione del clero è ben manifesta nella lettera al Sindaco dell’Arcidiacono della Cattedrale, don Luigi Manieri, con cui si declina la richiesta che il Capitolo della Cattedrale celebri nel giorno del 2 giugno una funzione religiosa con canto dell’inno ambrosiano, citando la disposizione del vescovo che “proibisce di celebrare funzioni sacre per qualsivoglia motivo politico in tutte le chiese della città dichiarando sospesi a divinis ipso facto non solo il celebrante ma ancora gli altri assistenti alla funzione”. Le funzioni religiose furono pertanto celebrate, anche negli anni successivi al 1861, da cappellani della Guardia Nazionale o del 26° Reggimento Fanteria. La festa si svolgeva, dunque, con la celebrazione del rito religioso nella Chiesa di San Bernardino. Un’orchestra con un organico descritto nel dettaglio nei documenti dell’anno 1861 accompagnava in chiesa e nel Teatro San Salvatore il canto del Te Deum e del Tantum Ergo, cantato dal maestro di cappella Domenico Michelangeli fino al 1864, sostituito da Luigi Trionfi dal 1865.

Eventi ricorrenti erano la rassegna delle truppe, l’illuminazione della città, l’assegnazione di vestiario a bambini e bambine delle scuole elementari, il gioco della tombola, annunciato con avviso pubblico in cui si dava indicazione degli esercizi dove acquistare le cartelle e del luogo dell’estrazione, il “balcone della famiglia Jacopucci in Piazza Grande soprapposto al Corpo di Guardia Nazionale” (1862), “Piazza Duomo del dappresso all’Ufficio dell’Assessore Municipale” (1867). In occasione della celebrazione del 1867 furono eseguite nella Piazza del Duomo dalle Bande Musicali Le cinque giornate di Milano e la Marcia con cori del Maestro Errico De Bernardi, diretti dal Capo-Musica del 44° Reggimento Fanteria Luigi Massari, e La presa di Sebastopoli del Maestro Domenico Gatti, diretta dal Capo-Musica della Guardia Nazionale Gaspare Salini.

Nello stesso anno 1861 furono celebrate le tappe che portarono alla proclamazione del Regno d’Italia: l’ingresso di Garibaldi a Napoli e la resa di Gaeta. Per solennizzare la Resa di Gaeta, avvenuta il 13 febbraio 1861, il 16 febbraio dello stesso anno fu cantato il Te Deum nella chiesa di San Bernardino e furono illuminati edifici pubblici e privati al suono della Banda cittadina. Le celebrazioni dell’ingresso di Garibaldi a Napoli, avvenuto il 7 settembre 1860, furono svolte con il canto di un inno in onore a Garibaldi, che ha visto nuovamente protagonisti il Maestro Michelangeli e il Capo-Banda Salini, con esecuzioni per le strade della banda musicale e con l’illuminazione serale della città. Per l’Anniversario del Plebiscito, da celebrarsi il 21 ottobre 1861, nonostante le esigue disponibilità finanziarie del Comune, fu inserito nel programma la partecipazione di una banda musicale.

Nel 1894 la città celebrò il sesto Centenario dall’incoronazione di Celestino V a papa con un programma musicale che prevedeva “musica alla Palestrina” diretta dal Maestro Scotti e concerto di bande musicali cittadine e forestiere. L’evento di maggior rilievo dovette essere l’esecuzione nel Teatro Comunale della “grandiosa opera Carmen”, diretta dal Maestro Francesco Cesarini, “con gli esimi artisti Italia Giorgio e Cav. Giuseppe Russitano”. I festeggiamenti prevedevano il gioco della tombola, corsa di vetture a premio, corsa di cavalli e velocipedi, fuochi pirotecnici, volo di globi aerostatici oltre a distribuzione del pane ai poveri e vendita a sorte degli oggetti donati dalle “gentili Signore aquilane” a scopo di beneficenza. Le solenni funzioni religiose furono presiedute dall’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Francesco Paolo Carrano, dall’Arcivescovo di Trani Domenico Marinangeli e dall’Arcivescovo di Benevento e marchese di Rende, il cardinale Siciliani. Non mancò il 28 agosto la consueta esposizione delle reliquie fatta dal cardinale De Rende assistito dai Vescovi, dal Capitolo e Clero e dal Seminario.

Tra il 1920 e il 1931 le celebrazioni più importanti furono il Cinquantenario della Breccia di Porta Pia, 20 settembre 1870, e la proclamazione dell’annessione di Fiume il 16 marzo 1924. Per il cinquantenario dal 20 settembre la città mandò a Roma una delegazione con il labaro. Quanto alle celebrazioni che si dovettero svolgere all’Aquila, è documentata quella del 1931 in cui fu illuminata la città e furono accese due lampade sotto i portici davanti alla Chiesa della Concezione “per il servizio del concerto musicale”. Per la solennità civile dell’annessione di Fiume, istituita da Benito Mussolini, fu prescritto dallo stesso in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre all’esposizione della bandiera nazionale negli uffici ed enti pubblici, all’illuminazione degli stessi edifici pubblici, all’organizzazione di cortei e comizi, “che siano tenuti concerti musicali etc ove est possibile, prendendo opportuni accordi con autorità militari”, indicazione ripresa dal Prefetto Chatelain che prescrive che “ove in Codesto Comune via sia una banda privata o comunale, siano tenuti concerti musicali”.

Per il largo pubblico talvolta le mostre documentarie sono più efficaci di uno specifico Saggio. L’immediatezza del messaggio che proviene dal documento esposto, la sua icasticità, la curiosità che viene soddisfatta dall’accorta concatenazione dei documenti in esposizione sono il considerevole risultato delle Mostre allestite negli anni dall’Archivio di Stato dell’Aquila. Chi scrive ha trovato rilevanti motivi di apprezzamento e di valore specie dopo il terremoto del 6 aprile 2009, allorquando il significativo contributo dell’Archivio di Stato è risultato essenziale nella ricostruzione della memoria collettiva degli Aquilani, nell’aiuto profondo a richiamare i segni distintivi dell’identità civica. Sono stati anni ricchi di impegno e di iniziative, da parte dell’Archivio di Stato, di cui mai saremo grati a sufficienza per l’opera messa in campo. Per concludere, rivolgiamo due domande alla dr. Marta Vittorini, direttrice dell’Archivio di Stato dell’Aquila.

Quali attività sono in previsione per i prossimi mesi?

L’Archivio di Stato intende adempiere al ruolo istituzionale di promozione e valorizzazione del patrimonio documentario con mostre tematiche e con la presentazione delle numerose e importanti ricerche che sono il frutto del lavoro degli studiosi ma anche della dedizione e della competenza degli archivisti di sala studio. Il patrimonio archivistico è a pieno titolo bene culturale e in quanto tale deve essere fruito dai cittadini al pari del patrimonio architettonico, archeologico e artistico. Per questo cerchiamo di proporre temi che rispondano a esigenze conoscitive provenienti da tutta la provincia, dalla città dell’Aquila ma anche dai comuni più piccoli e da quelli della provincia di Rieti, un tempo facenti parte dell’Abruzzo Ulteriore Secondo e della provincia dell’Aquila.

Il ritorno delle attività nel cuore della città, nei locali dell’ex Distretto militare accanto alla Basilica di San Bernardino, quali opportunità genera e quali potenzialità consente all’Archivio di Stato di dispiegare, specie riguardo Mostre tematiche ed esposizioni didattiche possibili grazie al cospicuo patrimonio documentario dell’Istituto?

La sede dell’ex Distretto militare è assolutamente idonea a ospitare l’Archivio di Stato quanto a estensione dei depositi e a disponibilità di locali per la consultazione e per le esposizioni documentarie. L’Archivio di Stato potrà acquisire i versamenti degli uffici periferici dello Stato rendendoli disponibili per la ricerca storica e offrire adeguati spazi per la fruizione del patrimonio documentario. La collocazione in centro storico renderà la sede più agevolmente raggiungibile favorendo gli studiosi provenienti da fuori provincia e dall’estero e inserirà l’Archivio di Stato all’interno di un polo culturale costituito dalla Facoltà di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila, dalla Biblioteca Salvatore Tommasi, che tornerà nella sua sede storica, dalla Deputazione Abruzzese di Storia Patria e dalla Fondazione De Marchis che, ricordiamo, detiene una biblioteca specializzata in arte contemporanea.




FOTOGRAFIA E CINEMA

Un fine settimana all’insegna della fotografia e del cinema nella natura

Civitella Alfedena, 3 marzo 2023. Un fine settimana interessante con mostre fotografiche, proiezioni e filmati è quello che propone il piccolo borgo di Civitella Alfedena immerso nel verde del Parco d’Abruzzo, articolando diversi incontri di attività culturali legate alla fotografia e al cinema.

Si inizia sabato 5 agosto alle ore 17:30 con l’inaugurazione presso il Museo del lupo della mostra fotografica multimediale collettiva Confini dei laboratori di Cult Fiaf 122 e 149 dell’Abruzzo e Molise, organizzata con il patrocinio del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e FIA F (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).

L’esposizione che resterà visitabile presso il Museo fino al 27 di agosto esprime le diverse anime dei numerosi autori partecipanti con lavori sul tema confini, che spaziano dalla foto singola al portfolio. A seguire sempre la sera di sabato alle ore 21:30 presso il Centro Culturale, si svolgerà la serata di premiazione del concorso fotografico nazionale Civitella, che da dodici anni presenta nel paese del Parco il meglio della fotografia italiana amatoriale.

Il concorso organizzato dal Cine Foto Club Parco d’Abruzzo con il patrocinio comune di Civitella Alfedena, della FIAF, del PNALM e dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, ha sempre espresso una spiccata vocazione nazionale, con la partecipazione di autori oggi considerati artisti anche sulla scena della fotografia internazionale.

Inoltre, ha offerto spazio anche a molti giovani innovativi, aprendosi così anche all’ultima generazione della fotografia. All’interno della premiazione, che sarà trasmessa in diretta su Facebook da Radio Parco, è previsto lo slideshow finale di tutte le opere premiate nelle tre sezioni del concorso: libero, paesaggio e portfolio. A chiudere domenica 6 agosto alle ore 21:30 presso il Centro Culturale ci sarà la proiezione del docufilm Ogni volta che il lupo, di Marco Andreini fotografo naturalista e film maker.

Lo stesso regista presenterà il suo lavoro uscito nel 2022 e che ha vinto il primo premio in assoluto al “Gran Paradiso Film Festival ed è stato acquistato da Arte-France. Accanto a queste iniziative molte interessanti, c’è la possibilità inoltre di belle escursioni in natura presso la Camosciara, la Val di Rose e il Lago.




IMPOSTE E TARIFFE sì del Consiglio alla delibera

L’Amministrazione: “Si fotografa la situazione attuale in vista del Bilancio stabilmente riequilibrato. Tributi già al massimo, il costo dei servizi a domanda individuale per ora non cambia”

Chieti, 3 agosto 2023. Sì del Consiglio alla delibera che conferma le tariffe delle imposte, tasse locali e tariffe per i servizi produttivi. Un atto di verifica delle entrate, conseguente alla dichiarazione dello stato di dissesto. Il provvedimento è passato con i voti della maggioranza, la minoranza ha abbandonato l’aula.

“Si tratta di una vera e propria verifica delle entrate proprie che a seguito della dichiarazione di dissesto, in ottemperanza all’articolo 251 del TUEL, una sorta di ricognizione finalizzata a reperire risorse per il risanamento dell’Ente – spiega l’assessore al Bilancio, Tiziana Della Penna – Con il provvedimento passato oggi in Consiglio, al netto della ricognizione fatta da tutti i Settori comunali, si prende atto che le imposte di natura tributaria sono già al massimo e dunque l’Amministrazione non effettuerà mutamenti in sede di redazione del bilancio stabilmente riequilibrato.

Si fa il punto anche sulla copertura dei costi di gestione che riguardano le tariffe relative ai servizi a domanda individuale e siccome risulta assicurata per oltre il 36 per cento la quota di copertura dei costi, percentuale minima stabilita dalla normativa per i Comuni in dissesto, al momento non si ritiene di modificare alcun importo. Questa ricognizione è semplicemente una verifica dello stato di fatto, l’auspicio è che tutto resti così e che non ci sia bisogno di rimodulare le tariffe con il bilancio che l’Ente sta elaborando e che dovrà essere sottoposto al vaglio degli organismi anche ministeriali previsti dalla procedura di dissesto. Come Amministrazione ce la metteremo tutta per costruire un percorso sostenibile anche sulle entrate per i servizi produttivi, auspicando che la situazione cristallizzata dalla delibera approvata oggi resti tale”.




CAMBIA IL VOLTO DEL POLO UNIVAQ di via Vetoio, a Coppito

Presentato il progetto di riqualificazione del polo UnivAQ

L’Aquila, 3 agosto 2023. Questa mattina, a Palazzo Camponeschi, sede del rettorato, è stato presentato il progetto di riqualificazione – il cui progetto di fattibilità tecnico-economica è stato approvato sabato scorso dal consiglio comunale – destinato a dare una nuova veste allo storico insediamento costruito tra la seconda metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, che attualmente ospita i dipartimenti a cui afferiscono i corsi di laurea e i laboratori di ingegneria, matematica, informatica, fisica, scienze ambientali e scienze motorie. 

I dettagli sono stati illustrati in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il rettore UnivAQ Edoardo Alesse; il prorettore con delega all’Edilizia e direttore del DICEAA (dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura e ambientale), prof. Pierluigi De Berardinis; l’assessore comunale all’Urbanistica, Francesco De Santis; l’ingegnera Luisa Capannolo, responsabile dell’area Programmazione e gestione edilizia UnivAQ.

Il masterplan è un progetto organico che si articola però in sei interventi distinti:

1) la realizzazione di una nuova piazza, che sorgerà tra gli attuali edifici “Renato Ricamo” (Coppito 1)  e Alan Turing (Coppito 0), e di un nuovo parcheggio interrato di 3 piani con 450 posti auto, che invece troverà spazio nel piazzale adiacente il padiglione Alan Turing;

2) la costruzione di una passerella pedonale che connetterà, a scavalco di via Vetoio, il polo di Coppito con l’edificio Paride Stefanini, ossia con il blocco UnivAQ adiacente l’ospedale S. Salvatore che ospita i corsi di laurea di medicina, odontoiatria, professioni sanitarie e psicologia;

3) lo sviluppo di nuove aree verdi;

4) una copertura con pannelli fotovoltaici integrati che connetterà gli edifici Renato Ricamo (Coppito 1) e Angelo Camillo De Meis (Coppito 2);

5) il ripristino dell’edificio ex Crab (Consorzio di ricerche applicate alle biotecnologie), attualmente incompiuto e abbandonato, che sarà riqualificato mediante l’uso di moduli assemblabili e che diventerà un polo di 1600 mq destinato alla ricerca;

6) la realizzazione, al posto delle strutture provvisorie sorte dopo il terremoto alle spalle dell’edificio Alan Turing, di un nuovo centro di innovazione da 22 mila mq, in cui avranno sede aule, laboratori, sale studio e altri spazi destinati alla ricerca e alla didattica. 

Oltre a tutto ciò, il progetto prevede anche una riconfigurazione della viabilità, con una nuova strada che connetterà il polo UnivAQ con la SP33 passando nelle immediate vicinanze dell’attuale comando regionale dei vigili del fuoco; una nuova “zona 30” lungo via Vetoio e una pista polifunzionale ciclo-pedonale che arriverà fino agli impianti di Centi Colella e all’ex Reiss Romoli, sulla statale 17, a ridosso il fiume Aterno. Sono tre interventi, questi ultimi, inseriti anche nel Pums.

Complessivamente, per la realizzazione dell’intero progetto, è stata stimata una spesa totale di circa 40 milioni di euro. Tuttavia, ciascuno dei sei interventi descritti avrà una linea di finanziamento differente. Per l’edificio ex Crab, per esempio, le coperture arriveranno da una delibera Cipe del 2017 mentre per il parcheggio multipiano è stato chiesto un finanziamento al MUR, il ministero dell’Università e della Ricerca. La copertura tra gli edifici di Coppito 1 e 2, invece, sarà finanziata attraverso un partenariato pubblico-privato. Per i restanti lavori, in primis quelli per il nuovo centro  di innovazione, la piazza e la passerella pedonale, UnivAQ intende utilizzare risorse del proprio bilancio.




DA SCHIRATO A LE RADICI DEI LUPI

Ecco la mostra fotografica di Appignani sulle bellezze di Pretoro

Pretoro, 3 agosto 2023. Uno dei Borghi più belli d’Italia sta per inaugurare la mostra di Roberto Appignani, residente a Pescara ma originario di Terni, dal titolo Le radici dei lupi che sarà visitabile dal 5 agosto al 20 agosto presso il Museo dell’Arte Nicola D’Innocenzo.

La mostra è organizzata dal Comune di Pretoro e l’apertura giornaliera sarà gestita dalla Proloco; ospite di punta dell’inaugurazione prevista per sabato 5 agosto alle ore 18 alla presenza dell’autore, sarà il fotoreporter di caratura internazionale Stefano Schirato; interverranno inoltre il sindaco Diego Giangiulli, il vicesindaco e assessore alla Cultura Fabrizio Fanciulli, il presidente della Proloco Nando Sciubba.

“Sin da ragazzo mi sono dedicato alla fotografia sia naturalistica che paesaggistica – spiega Appignani –  ma le mie foto alla fine si potevano assimilare a una foto cartolina,  cosa questa che mi lasciava molto insoddisfatto. Per cui ho abbandonato la fotografia per diversi anni e nel 2018  ho deciso di iscrivermi ad un corso di Reportage & Storytelling organizzato dalla scuola  MOOD Photography diretta dal fotoreporter Stefano Schirato al fine di  migliorare la mia  tecnica fotografica. Da allora la fotografia è diventata una ragione di vita”.

La sua formazione prosegue in modo costante e successivamente ancora lo stesso Schirato propone ad Appignani di fare una storia fotografica su un comune dell’hinterland abruzzese fra due proposte: la scelta cade su Pretoro, poiché da assiduo frequentatore delle montagne abruzzesi ne conosce le caratteristiche.

“Da qui – conclude l’autore – è nata l’idea di che mi ha portato alla presentazione del mio lavoro al Comune e alla realizzazione di questa mostra fotografica. Fotografo quasi esclusivamente in bianco e nero in quanto ritengo che se i colori sono importanti, per me solo la fotografia in bianco e nero riesce a trasmettere forza ed emozioni che una  foto a colori difficilmente può dare”.




AMBIENT’ARTI arti e attività a San Vincenzo VR e Balsorano

Ultimi eventi nella Valle Roveto, all’insegna di arte, folklore e natura. 5-6-7 e 10 agosto a Balsorano. 5-6-8 e 9 a San Vincenzo Valle Roveto e Roccavivi

Balsorano, 3 agosto 2023. Ultimi appuntamenti con il cartellone di Ambient’arti nella valle del Liri. A San Vincenzo Valle Roveto e Balsorano l’estate profuma di festa. Tra arte, intrattenimento ed escursioni montane, emerge un programma ricco e variegato che valorizza le diverse sfaccettature di una terra profondamente legata alla natura e alle proprie tradizioni.

Balsorano attende entusiasta le Serate d’estate, organizzate in collaborazione con l’amministrazione e la Pro Loco locale, al via il prossimo 5 agosto con l’escursione alla Grotta di Sant’Angelo, oltre i 900 metri sul vallone omonimo. Una volta raggiunto il santuario, i partecipanti saranno coinvolti in tre diverse iniziative. Alle ore 21,30 il convegno alla presenza di Ernesto Di Renzo, Fratelli in grotta. Seguirà Arte in grotta, il salotto artistico con l’illustrazione dell’affresco del 1500 raffigurante la Madonna dello Spirito Santo a cura di Luigi Rossi. Infine, a tarda sera, i Canti in grotta, con le note delle più conosciute melodie tradizionali mariane.

Alle 21 del 7 agosto, sullo sfondo del Parco della Rimembranza, la rappresentazione teatrale Nemici come prima, commedia dai toni comici a cura di Gianni Clementi, con Claudio Caldarini, Adriana Pignatelli, Vitalba d’Adamo, Marco Tullio Amedei e Perla Del Gobbo. La manifestazione si concluderà quindi la sera del 10 agosto, complici la notte di San Lorenzo e il cielo stellato. Torna infatti nel borgo di Balsorano Vecchio, ai piedi del Castello Piccolomini,  l’atteso scenario di festa di Calici e musica sotto le stelle. Uno degli eventi più seguiti dell’intera Marsica, dedicato all’enogastronomia del territorio e alla condivisione di una serata speciale, ricca di fascino e romanticismo.

San Vincenzo Valle Roveto sposa invece l’arte di scena, con una proposta teatrale versatile. Nell’ambito della Rassegna Teatrando in Comune, un doppio appuntamento culturale inedito, ad ingresso gratuito, finanziato da AmbientArti in collaborazione con il Comune di San Vincenzo Valle Roveto e con le Pro Loco di San Vincenzo capoluogo, San Vincenzo Vecchio e Roccavivi. Il 5 e il 6 agosto gli attori saranno attesi nella centrale Piazza San Rocco e nella sede della Pro Loco, rispettivamente con le rappresentazioni teatrali M’accompagno da me, con la partecipazione di Michele La Ginestra e la regia di Roberto Ciufoli, e I matti di Dio – La vera storia del Messia d’Abruzzo, regia di Ariele Vincenti con Federico Perrotta, Massimiliano Elia, Giacomo Rasetti e Andrea D’Andreagiovanni.

Tutt’altro copione a Roccavivi in occasione della kermesse Vicoli di Teatro – La Tazzarola… d’acqua, scritto da Nadia Colone, abitante del borgo. Vicoli di storia, tradizioni, colori. Vicoli di festa, scena di racconti secolari, sopravvissuti al tempo e alle circostanze, considerati un patrimonio prezioso che non deve essere disperso. Un momento di incontro che richiama alla memoria aneddoti e situazioni del passato, ambientati lungo le affascinanti viottole del borgo. L’evento, ideato e curato dall’attore e regista Ariele Vincenti, metterà in mostra il borgo rovetano rivelando, con ironia e passionalità, la suggestiva quotidianità del paese. I dialoghi saranno interpretati da undici cittadini del posto, pronti a cimentarsi in uno storytelling dialettale dai toni accoglienti e veraci.

“Le litigate tra le comari da un balcone all’altro che attiravano tutto il paese per la loro simpatica teatralità, il lavaggio dei panni al vecchio fontanile, il ritorno dal baratto degli uomini che, dopo giorni di cammino portavano il sale nel paese e venivano accolti come delle divinità. Questo e tanto altro si racconta in quello che è a tutti gli effetti una rappresentazione itinerante”, ha commentato il regista Ariele Vincenti.

La manifestazione è pensata per essere fruita dalla più ampia platea locale e turistica. Propone infatti tre diversi spettacoli, alle 19, alle 20 e alle 21 di martedì 8 e mercoledì 9 agosto. Infine, in concomitanza dello svolgimento delle rappresentazioni itineranti, saranno inaugurati gli stand enogastronomici che consentiranno la degustazione di prodotti e primizie locali.

Tutti gli eventi in programma beneficiano dei contributi nell’ambito dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), gestiti dal GAL Marsica, e sono attuati dalla DMC Marsica. Il programma completo degli appuntamenti di “Ambient’arti – arti e attività a San Vincenzo VR e Balsorano” è pubblicato su www.dmcmarsica.it e www.galmarsica.it, sui siti dei Comuni e dei Partner e sulle relative pagine social.




L’HISTOIRE DU SOLDAT il teatro ambulante di Igor Stravinskij

Commistione di prosa musica e danza. Sabatino Servilio direttore. Luigi Tontoranelli  narratore. Maria Cristina Gianbruno  traduzione, drammaturgia e regia. Presso il Chiostro ex Convento dei Minori Osservanti giovedì 3 agosto ore 21:30. Ensemble del Conservatorio Alfredo Casella. Andrea Petricca violino, Marco Lepidi contrabbasso, Luca Giuliani clarinetto, Eleonora Pagnoncelli fagotto, Giuseppe Iacobucci tromba. Mattia Zamunaro trombone, Luigi Cipollone percussioni

Pacentro, 3 agosto 2023. Quarto appuntamento per Voci&Voci Festival oggi, giovedì 3 agosto, ore 21:30 nel Chiostro dell’ex Convento dei Minori Osservanti: in scena L’histoire du soldat, il teatro ambulante di Igor Stravinskij, commistione di prosa musica e danza, presentato dall’Ensemble Casella sotto la direzione del M° Sabatino Servilio, voce narrante di Luigi Tontoranelli nella traduzione, drammaturgia e regia di MariaCristina Gianbruno. 

Esecutori dell’Ensemble del Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila sono: Andrea Petricca al violino, Marco Lepidi al contrabbasso, Luca Giuliani al clarinetto, Eleonora Pagnoncelli al fagotto, Giuseppe Iacobucci alla tromba, Mattia Zamunaro al trombone e Luigi Cipollone alle percussioni.

Un gruppo di giovani musicisti del Conservatorio per l’opera che è considerata uno dei capolavori

del celebre compositore e direttore d’orchestra Igor Stravisnkij: “L’histoire du soldat”, uno spettacolo semplice, quasi “da baraccone”, scritto durante la Prima guerra mondiale su una favola russa di Afanasiev in cui un diavolo decide di prendersi gioco di un soldato disertore sottraendogli il suo violino. Eppure, questa “opera da camera”, nonostante il tema fondamentalmente triste, con delle venature di agghiacciante sarcasmo, presentata la prima volta al Teatro di Losanna nel settembre 1918, diventerà una delle sue opere più eseguite e rappresentate in ogni parte del mondo e in ogni lingua conosciuta.

Come nasce “L’histoire du soldat” Durante la Prima Guerra Mondiale Stravinskij si era trasferito in Svizzera, ma con lo scoppio della Rivoluzione russa rimase tagliato fuori dal suo paese e privo di risorse. Fu così che, come racconta lo stesso Stravinskij, con I suoi amici, anch’essi in ristrettezze, Ansermet (direttore della prima esecuzione) e Ramuz (autore del testo), nacque l’idea di cercare di guadagnarsi da vivere creando una specie di teatrino ambulante  che doveva essere facilmente trasportabile da una località all’altra, villaggi compresi. Trovarono anche il finanziatore dell’impresa: un industriale e clarinettista dilettante.

Stravinskij  ideò un concentrato di orchestra che comprendeva sette esecutori che  dovevano essere  da un lato della scena, bene in vista per il pubblico, mentre dall’atro lato c’era un piccolo podio per il narratore. L’argomento fu tratto dalla raccolta di racconti russi  che il maestro Stravinskij aveva portato con sé dalla Russia.

È la storia di un soldato che vende il suo violino al diavolo ricevendo in cambio un libro che risponde a tutte le domande. Il soldato passa tre giorni con il diavolo ma in realtà i tre giorni sono tre anni. Tornato al suo villaggio nessuno lo riconosce più, neanche la fidanzata e la madre. Il soldato cerca allora la consolazione nei beni materiali che il magico libro gli permette di procurarsi. Ma la ricchezza non gli dà la felicità. Il soldato allora straccia il libro e ricomincia una vita di avventure. Un giorno apprende che la figlia del re è malata. Chi la guarirà l’avrà in sposa. Il soldato si reca nella capitale per tentare la sorte, ma incontra il diavolo che sta andando a corte per lo stesso scopo e porta con se il violino del soldato. I due giocano a carte. Il soldato perde tutto, ma riacquista il violino. Con il suono del suo violino  guarisce la principessa e la sposa. Il diavolo giura vendetta non appena il soldato varcherà i confini del regno. Vinto dalla nostalgia, il soldato tenta il viaggio verso il paese natio, ma il diavolo lo prende e se lo porta via, sotto gli occhi della principessa sposa disperata.

 Il festival, ideato e diretto da Guido Galterio, è realizzato in collaborazione con il Comune di Pacentro, la Camerata Musicale Sulmonese, l’Associazione Euterpe, Coro Maschile Majella e grazie al lungimirante atto di mecenatismo della professoressa Edvige Coleman Agostinelli  e  William Coleman III, dovuto all’amore per la propria terra.




GIULIANOVA OSPITA PIERA AMENDOLA

Scrittrice, archivista, documentarista, presenterà questo pomeriggio alle 18, in sala Buozzi, “Padri e Padrini delle logge invisibili. Alliata, Gran Maestro di rispetto”

Giulianova, 3 agosto 2023. Piera Amendola è a Giulianova. Questo pomeriggio alle 18, in sala Buozzi, presenterà il suo libro “Padri e Padrini delle logge invisibili. Alliata, Gran Maestro di rispetto” (Castelvecchi, 2022). L’incontro, promosso dalla Procura della Repubblica di Teramo con il Patrocinio del Comune di Giulianova, è un’occasione preziosa per approfondire l’ universo occulto della massoneria italiana e dell’inquietante trama di interessi e poteri a lei connessa.

Piera Amendola, nipote del filosofo, giornalista e politico Giovanni Amendola,  figura emblematica dell’antifascismo liberale, è stata per molti anni documentarista della Camera dei deputati. Ha rivestito il ruolo di responsabile dell’archivio della Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2 dal 1981 al 1988. La presidente della Commissione, l’onorevole Tina Anselmi, di cui divenne stretta collaboratrice, le affidò l’incarico di curare la pubblicazione di tutti gli atti dell’inchiesta, 122 volumi oggi consultabili in rete grazie al Centro di Documentazione “Archivio Flamigni”.

Piera Amendola è stata anche responsabile dell’archivio degli atti giudiziari dell’Alto Commissariato per la lotta alla mafia e collaboratrice della Commissione di inchiesta sulle stragi e il terrorismo in Italia. Ha diretto, durante l’ XI legislatura,  l’archivio della Commissione parlamentare antimafia presieduta dall’ onorevole Luciano Violante. È stata inoltre consulente delle Procure della Repubblica di Palermo, Napoli, Aosta, Brescia e Perugia. Attualmente è membro del direttivo dell’ Archivio Flamigni e consulente   delle parti civili nel processo sulla strage alla stazione di Bologna, di cui oggi ricorre il 43esimo, tragico anniversario.