Crocevia Mediterraneo è il tema della 2ª edizione dell’evento sulla Salute Unica promosso dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise
Teramo, 4 agosto 2023. Barriera naturale o spazio di incontro? Confine tra continenti o ecosistema unico oltre che culla della civiltà occidentale? È il Crocevia Mediterraneo al centro della seconda edizione di One Health Award (OHA) che si svolgerà a Teramo dal 13 al 15 ottobre 2023.
One Health Award è l’evento annuale dedicato al tema della Salute Unica che quest’anno ha scelto di focalizzare lo sguardo sul Mare Nostrum. Luogo di scambio di popoli, culture, animali, ma anche virus e batteri che di certo non conoscono confini nazionali. Gli antichi miti e le stringenti questioni dell’attualità, gli equilibri geopolitici e le questioni sanitarie si intersecano come hanno fatto per millenni le culture che si sono affacciate su queste acque.
Perché – rispondeva lo storico Fernand Braudel alla ricerca di una definizione di questo mare – il Mediterraneo è «Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre, insomma, un crocevia antichissimo. Da millenni tutto vi confluisce, complicandone e arricchendone la storia: bestie da soma, vetture, merci, navi, idee, religioni, modi di vivere».
Con l’appuntamento di One Health Award 2023, si rinnova l’impegno dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise per la diffusione di One Health, One Hearth – Una Sola Salute, Un Solo Pianeta: la filosofia che unisce medicina umana, medicina veterinaria ed ecologia nella cura e prevenzione delle pandemie.
“Questo è l’obiettivo di OHA, che intendiamo perseguire con la creazione di un ampio spazio di dibattito pubblico che coinvolga per il secondo anno scienziati, decisori politici, agenzie sovranazionali, ma anche protagonisti del mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria – spiega il Direttore Generale dell’IZS di Teramo Nicola D’Alterio – Punti di partenza e approcci anche diversi tra loro per arrivare alla sintesi di Una Sola Salute. Far capire che per prevenire la diffusione delle malattie bisogna tutelare la salute umana, quella animale e l’ambiente attraverso azioni interdisciplinari sul piano sanitario, politico e non ultimo di pratica quotidiana”.
“Il nostro Istituto – conclude il DG D’Alterio – ha sempre avuto una visione olistica. Abbiamo lavorato seguendo l’approccio One Health per contrastare il Covid-19, la stessa ottica ci guida nella creazione di partenariati e network multidisciplinari internazionali con il fine ultimo della Salute Globale, affrontando i bisogni delle popolazioni più vulnerabili del sud del mondo sulla base dell’intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono. Le nostre attività di cooperazione internazionale, basate sulla reciprocità e su una strategia non concorrenziale ma collaborativa, sono concentrate nel bacino del Mediterraneo e in Africa subsahariana. Prendo come esempio la Tunisia che rappresenta un caso emblematico, una sorta di laboratorio: negli ultimi anni proprio nel Paese nordafricano abbiamo espresso tutta la nostra potenzialità di cooperazione e ricerca internazionale in ambito One Health, attraverso attività capaci di coinvolgere le Organizzazioni internazionali di riferimento (WHO, FAO, WOAH) e le Autorità sanitarie nazionali”.
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