CONCORSO STRAORDINARIO DIRIGENTI SCOLASTICI 2023

Grazie al decreto Milleproroghe del 22 dicembre 2022, il 2023 rappresenta un anno di svolta per tutti coloro che desiderano intraprendere una carriera in ambito scolastico oppure sono interessati a valutare opportunità lavorative nuove e stimolanti.

Posizioniaperte.com, 9 agosto 2023. Per poter accedere ai numerosi posti vacanti, è stata indetta una serie di concorsi pubblici, fra cui il Concorso straordinario Dirigenti Scolastici 2023, che si rivolge a tutti coloro che hanno fatto ricorso su quello indetto nel 2017.

Se sei interessato a presentare domanda, in questo articolo e grazie al contributo del portale Posizioniaperte.com dedicato ai Concorsi Pubblici, ti forniamo maggiori dettagli al riguardo, come i requisiti per accedervi e cosa prevedono le prove.

Concorso Ordinario vs Concorso straordinario

Prima di addentrarci nella questione, è necessario effettuare una doverosa premessa: l’attesa del bando riguarda sia il Concorso ordinario, sia quello straordinario per ricoprire il ruolo di Dirigente Scolastico e presumibilmente entrambe le prove avranno luogo nella stessa data.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), sulla base delle analisi effettuate sul numero di studenti e stabilendo un coefficiente compreso fra i 900 e 1.000 alunni per direzione scolastica, ha individuato la presenza di 1.140 posti vacanti, che devono essere occupati entro il prossimo triennio.

Di questi, il 60% sarà destinato al Concorso ordinario, mentre il restante 40%, che corrisponde a 456 posti, si considera riservato, attingendo alla graduatoria di cui al comma 11-bis del decreto Milleproroghe, fino al suo esaurimento.

Per quanto entrambi i concorsi abbiano come finalità quello di farti ricoprire il ruolo di Dirigente Scolastico, si riferiscono a due platee differenti, con relativi requisiti di accesso che vedremo meglio in dettaglio nei prossimi paragrafi.

Concorso Straordinario Dirigenti Scolastici 2023

La necessità di promuovere un Concorso straordinario per Dirigenti Scolastici è nata dai ricorsi effettuati nei confronti del precedente risalente al 2017 per diverse motivazioni, fra cui controversie nate per l’insuccesso della prova orale, oppure contestazioni nella valutazione della prova scritta, solo per citarne un paio.

I soggetti coinvolti in queste azioni legali sono circa 5.000, distribuiti in tutto il territorio italiano; dunque, il Concorso straordinario nasce proprio con l’intento di riordinare tale situazione, dando alle stesse persone un’altra possibilità per poter ottenere un posto come Dirigente Scolastico.

Attenzione, però, perché c’è un altro elemento da tenere bene a mente: nel 2017 l’assunzione nazionale ha causato dei disagi non indifferenti a numerose famiglie e partecipanti, che sono stati costretti a rinunciare al posto di lavoro ottenuto nonostante avessero superato le prove, perché situati troppo lontani da casa.

A tal proposito, con i nuovi concorsi i docenti potranno scegliere consapevolmente una sola regione di preferenza, tenendo comunque conto del fatto che molto dipenderà dal numero di posti liberi per ciascuna e dall’eventuale previsione di pensionamenti nel prossimo triennio.

I partecipanti al Concorso

Se sei interessato a presentare domanda per il Concorso straordinario Dirigenti Scolastici 2023, devi sapere che si rivolge ai docenti che hanno partecipato anche al precedente Concorso del 2017, presentando un ricorso entro il 28 febbraio 2023.

In particolare, per quanto riguarda coloro che hanno sostenuto la prova scritta senza superarla, devono avere pendente un contenzioso giurisdizionale, per il quale hanno presentato ricorso secondo le tempistiche di cui sopra.

Secondo le stime del MIM, si tratta di circa 1.500 persone, per le quali chiaramente si dovranno ricalcolare nuove domande, possibilmente a risposta chiusa e con correzione automatizzata, per rendere più veloce la procedura.

Vi sono poi poche centinaia di individui che hanno presentato ricorso per il mancato superamento della prova orale nel Concorso del 2017; anch’essi rientrano nei requisiti richiesti per il Concorso del 2023.

Infine, è presente anche un ultimo gruppo esiguo di docenti che hanno superato entrambe le prove, a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare; per questa ragione sono ammessi direttamente al corso di formazione intensivo.

Presta attenzione al fatto che, per attestare la presenza dei requisiti di cui sopra, è necessario fornire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da te firmata, ai sensi della Lg. 14/2023.

Come si svolge il Concorso Straordinario Dirigenti Scolastici 2023

Il Concorso straordinario per Dirigenti Scolastici si articola in tre diverse fasi di esecuzione, la prima delle quali prevede un esame di accesso sugli argomenti specificati dal Decreto Ministeriale n. 138/2017. Più nello specifico, parliamo di:

●         Normative del sistema scolastico italiano;

●         Programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche;

●         Organizzazione e gestione del personale scolastico;

●         Organizzazione degli ambienti di apprendimento;

●         Elementi di diritto civile e amministrativo;

●         Contabilità di Stato.

Come già anticipato nel paragrafo precedente, chi non aveva superato la prova scritta al Concorso del 2017 (presentando il relativo ricorso entro il 28 febbraio 2023), verrà sottoposto ad un test con 100 quesiti a risposta chiusa, da terminare in 120 minuti.

Per coloro, invece, che avevano presentato ricorso per il mancato superamento della prova orale, è prevista la stessa tipologia di valutazione, con quesiti sulle materie d’esame, per una durata massima di 60 minuti.

Corso Intensivo di Formazione e Prova Finale

Ottenuta l’ammissione alle prove di accesso, hai la possibilità di partecipare al corso intensivo di formazione, strutturato appositamente per fornirti una preparazione completa e approfondita sulle tematiche già trattate nelle stesse prove.

Si tratta di 120 ore di lezioni online, suddivise in quattro moduli formativi, che prevedono un’iscrizione a pagamento, la cui somma va ad aggiungersi alla tassa di partecipazione prevista per l’intero Concorso straordinario per Dirigenti Scolastici.

Non solo, tieni presente che, se decidi di partecipare al corso intensivo, non è prevista un’esenzione dal tuo servizio.

Al termine del percorso, i candidati vengono sottoposti ad una prova finale per verificare l’acquisizione delle competenze durante tutto l’iter di apprendimento, tenendo conto del fatto che la valutazione sarà decisiva per l’inserimento all’interno della graduatoria, in coda al Concorso del 2017.

Per quanto concerne le tempistiche e considerando che il bando è previsto entro la fine dell’estate, si ipotizza che le prove avranno luogo nei mesi autunnali, mentre il corso di formazione inizierà per il prossimo anno.




L’EUROTOUR 2023 DELL’ALEXIAN GROUP

Arriva al porto turistico

Pescara, 9 agosto 2023. È intensa l’attività artistica dell’Alexian Group nel tour europeo 2023. Grande successo di critica e di pubblico in tutta Europa. Recensioni entusiastiche e interviste sulle televisioni nazionali in particolare in Spagna, in Romania, in Slovenia e in Croazia.

Con l’Orchestra Europea per la Pace, fondata e di cui è direttore artistico Alexian Santino Spinelli, è stato protagonista in un concerto a Zagabria in occasione della Giornata Mondiale del Samudaripen (il genocidio dei rom e sinti durante la Seconda Guerra Mondiale).

Al concerto erano presenti le più alte cariche istituzionali e ambasciatori di diversi Paesi. Importante anche la collaborazione artistica dell’Alexian Group con l’Orchestra Sinfonica Gioacchino Rossini di Pesaro.

Trionfale poi la performance musicale con l’Orchestra Cervantina diretta da Paco Suarez all’Auditorium Reina Sofia di Madrid, dove l’artista abruzzese ha ricevuto il Premio alla Carriera per la Musica dall’Istituto di Cultura Gitana diretto da Diego Fernandez. 

L’artista lancianese, di fama internazionale, gode in Europa di un grande seguito di pubblico. L’EUROTOUR 2023 dell’Alexian Group sta riscuotendo un successo dietro l’altro ovunque in Europa. Approderà in Abruzzo a Pescara il 12 agosto al Porto Turistico, nell’ambito del prestigioso festival CONCERTI SOTTO LE STELLE la cui direzione artistica è affidata al musicista Maurizio Di Fulvio. Il concerto pescarese sarà in versione etnica, con musiche coinvolgenti e trascinanti. Una tappa del tour di Alexian davvero imperdibile, nel suo amatissimo Abruzzo!




CARTELLONE DELLE INIZIATIVE ESTATE 2023

Nel quadro del programma delle manifestazioni per l’estate 2023 del Comune

Giulianova, 9 agosto 2023. L’Associazione GIULIANOVAJAZZ pubblica e organizza il proprio cartellone anche in collaborazione con l’Associazione Demos.

Gli eventi si svolgeranno secondo il seguente calendario:

1. 11 agosto 2023, ore 21,30 Piazza Buozzi Giulianova, prima serata jazz con F.M. JAZZ

TRIO con: Enrico Robuffo (Piano); Domingo Bidetta (Batteria); Carlo Di Marco

(contrabbasso). Special guest, Luigi Di Marco (sax e clarinetto);

2. 18 agosto 2023, ore 21,30 Piazza Buozzi Giulianova, seconda serata dedicata al Jazz con

NEW BRAGA LANGUAGES, Conservatorio G. Braga di Teramo, con: Toni Fidanza

(piano); Fabrizio Mandolini (sax); Renzo Ruggieri (fisarmonica); Davide Ciarollo

(batteria); Edmondo Di Giovannantonio (contrabbasso);

3. 27 agosto 2023, ore 21,30,

• prima parte: DUO ACUSTICO ZUCCARINO E DURONIO. Brani inediti di

rock-folk cantautorale;

• Seconda parte: PAOLO TENTARELLI TRIO, standard jazz e soul con Paolo

Tentarelli (piano); Sebastiano Ricci (batteria); Emanuele Fanì (contrabbasso).

4. 09 settembre 2023, ore 21,30 (in collaborazione con DEMOS)

• Terza edizione del MEMORIAL dedicato a LUCUANO CRESCENTINI, con

l’esibizione dei seguenti gruppi musicali:

 ZENA trio Tributo a De Andrè;

 VIACERBO

 PINK TAPE BATTISTI & CO

 THE BARONETTI

Presenta Nancy Fazzini

Con qualche eccezione, che impreziosisce la kermesse, quasi tutti i gruppi musicali sono giuliesi e di alta qualità.




VACANZE LUCHESI parata di Stelle in Jazz

Per la sera di San Lorenzo

Luco dei Marsi, 9 agosto 2023. Sarà il Consaq Jazz Quartet, con una formazione delle grandi occasioni, a festeggiare, a Luco dei Marsi, la magica sera di San Lorenzo. Domani, 10 agosto, dalle 21.30, piazza Umberto I si accenderà dei più avvincenti ritmi jazz nell’interpretazione di Massimiliano Coclite, voce, hammond; Paolo Di Sabatino, pianoforte; Luca Pirozzi, basso; Roberto Gatto, batteria, musicisti e docenti del dipartimento jazz del Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila, pronti ad incantare la platea con un concerto in cui diversi stili del genere, con musiche di PJ Morton, C. Bley, M. Omartian, J. Coltrane, A. Schwartz, T. Monk tra altri, si fonderanno armonicamente, dando vita ad una performance ricca di energia ma anche di intime e suggestive sonorità.

L’evento, a tema “Stelle in Jazz” e proposto dall’Amministrazione comunale in sinergia con l’Istituzione Musicale Abruzzese, è annoverato nella rassegna estiva a tema “Vacanze luchesi” ed è ad accesso libero.

“Abbiamo voluto celebrare la sera di San Lorenzo nel suggestivo cuore della nostra cittadina e in modo speciale, e non avrebbe potuto esservene di migliore per l’occasione”, sottolinea la sindaca Marivera De Rosa, “La valenza dei musicisti e la rodata alchimia del Quartetto sapranno donare al pubblico un’esperienza magnifica, e ringrazio il Maestro Francesco Fina per il contributo di valore conferito alla nostra proposta culturale. Invito tutti a partecipare”.

L’evento è ad accesso libero, si consiglia di recarsi in piazza Umberto I con lieve anticipo.




FESTIVAL DELLA VENTRICINA DEL VASTESE

Domenica 6 agosto si è concluso il Festival della Ventricina del Vastese, tra selfie, foto corali e consegna, dell’ormai famoso, sasso artistico di Cinzia Corti ad uno splendido DADO che ha omaggiato tutti del suo grande affetto

Fresagrandinaria, 9 agosto 2023. La manifestazione enogastronomica, diretta a promuovere quelli che il GAL Maiella Verde chiama “sapori da salvare”, è stata un grande successo. Sabato 5, alla presenza del più autentico dei personaggi abruzzesi: Nduccio, c’è stato il taglio del nastro con la presentazione del progetto e la visita agli espositori appartenenti all’Associazione di Promozione e Tutela della Ventricina del Vastese. Il sodalizio è stato presenziato da Stefano Di Fiore, produttore ed attuale rappresentante, che con il taglio del salume tipico ha dato il via all’iniziativa. La due giorni è stata un’occasione per l’entroterra Vastese di promuovere le sue tipicità per uno sviluppo partecipativo.

L’amministrazione comunale nella persona del sindaco Lino Giangiacomo, con l’ausilio di una efficientissima Pro Loco locale rappresentata da Carlino Di Biase, si è dedicata alla somministrazione delle pietanze calde che hanno deliziato i tanti avventori. I piatti della tradizione sono stati curati dai produttori che hanno inventato assaggi, sapienti e coscienti del raffinato prodotto che manipolano ogni giorno. Lo spettacolo di Show Cooking, condotto da Rosanna Di Michele, ha garantito più di cinquecento assaggi di pasta gourmet.

La presenza nella fase iniziale della manifestazione, di rappresentanti regionali come il Consigliere Sabrina Bocchino e la Segreteria del Dipartimento Politiche dello Sviluppo Rurale e della Pesca nella persona di Tito Cieri, hanno trasferito all’edizione la giusta rilevanza che ogni iniziativa, volta a tutelare le tradizioni locali ed il loro sviluppo, deve avere. Una sapiente direzione artistica condotta da Luigi Cicchini ha permesso alla folla di deliziarsi non solo nei sapori; infatti, le serate sono state allietate da musica dal vivo con I Folli e comicità adatta ad un pubblico raffinato. È stata espressa grande soddisfazione dall’organizzatore Danilo Bolognese che, con il supporto del suo instancabile gruppo, ha portato a termine l’incarico del GAL già citato, ovvero: realizzare un Festival che potesse portare a promuovere la “Ventricina del Vastese” oltre i confini del suo naturale territorio. Ora si guarda verso l’ottenimento del riconoscimento Igp, prossima sfida dei produttori locali.

Danilo Bolognese




L’ALBERO SIA AL CENTRO dell’attenzione

Bisogna tornare a questa gestione del verde. Il Coordinamento regionale co.n.al.pa Abruzzo interviene in merito all’attuale gestione del verde nel Comune di Giulianova

Giulianova, 9 agosto 2023. “A maggio la sezione giuliese della nostra associazione ha ospitato uno dei più importanti esperti di alberi a livello nazionale, il dottor Morelli, che ha dato notevoli e importanti soluzioni per la miglior gestione del verde in città.” spiega il co.n.al.pa Abruzzo, “Chiediamo quindi al Comune di fare tesoro di quella esperienza altamente formativa e di evitare continue azioni di chiusura e mancata partecipazione delle associazioni al programma di miglioramento e valorizzazione del patrimonio arboreo. Il Conalpa giuliese ha anche più volte richiesto, purtroppo inutilmente, di essere informato e coinvolto preventivamente per tutto quanto riguarda le operazioni sul verde pubblico.”

Durante un recente sopralluogo il Co.n.al.pa Abruzzo ha rilevato varie criticità nel verde giuliese. In primis il Lungomare Rodi sud dove è circolata la notizia che si vogliono sostituire gli oleandri con le tamerici. “Dal sopralluogo effettuato abbiamo rilevato il sussistere di spazi più che sufficienti per piantare le tamerici. Gli oleandri sono in perfetta salute ed in fiore e non ci sono motivazioni valide per toglierli.”

Poi il grande Carrubo con ramo spezzato di cui si è parlato anche sui social. “per quanto riguarda il ramo spezzato, in questo momento dell’anno, non si può intervenire. Durante il riposo vegetativo si potrà valutare con validi esperti se il caso di agire sulla pianta o meno.”

Altro sopralluogo a via dello Splendore: “i Tigli di Via dello Splendore creano un angolo di paesaggio prezioso per la città” spiega il co.n.al.pa. , “Alberatura dal valore assolutamente storico e naturalistico che il Comune deve conservare e valorizzare con azioni di arboricoltura di qualità per la cura degli alberi.”

Sul parcheggio zona dietro ospedale/liceo scientifico il Co.n.al.pa spiega quanto sia importante ricordare, consolidare e certificare quanto detto dal dott. Morelli che, con sopralluogo, ha effettuato un’analisi della situazione e prospettato soluzioni per l’area. Nel corso di questo sopralluogo erano presenti con il dott. Morelli il Conalpa e l’assessore di riferimento.

Il Co.n.al.pa poi interviene anche sull’importanza dell’ombra degli alberi: “Occorre costruire vere e proprie infrastrutture verdi con molteplici specie di alberi. I cittadini hanno bisogno di ombra nelle caldissime giornate estive, con mitigazione dell’isola di calore e inquinamento, ecco perché è fondamentale preservare e curare anche le alberature esistenti.”

Per concludere, il Co.n.al.pa. Abruzzo torna sul problema dei pini a Giulianova: “Siamo molto preoccupati per questa fobia dei pini che porta a continui abbattimenti di alberi nella città. Vogliamo ricordare che i pini mediterranei, soprattutto il pino d’Aleppo, sono sempre stati una caratteristica del paesaggio giuliese. Quindi è totalmente antistorico tentare di sostituire tutti pini dal paesaggio culturale locale con opere di sostituzione con altre specie di alberi che non rappresentano la nostra storia. I pini sono alberi meravigliosi che vanno comunque curati e valutati in base alle varie situazioni, caso per caso, senza nessuna guerra o tabula rasa. L’amministrazione comunale ha il dovere di valorizzare e tutelare tutto ciò che appartiene al patrimonio naturalistico e culturale di Giulianova.”




IL TEATRO ITINERANTE a cura degli artisti del Lanciavicchio

Nel cartellone di Ambient’arti nelle Terre dei Marsi. Cartoline della Memoria per rafforzare il laccio col passato e con la storia dei popoli della Marsica Un progetto che coinvolge i Comuni di Morino, San Benedetto dei Marsi, Pescina, Lecce nei Marsi, Ortucchio e Gioia dei Marsi

Terre dei Marsi, 9 agosto 2023. Il calendario estivo di Ambient’arti nelle Terre dei Marsi si impreziosisce di un importante richiamo storico dai toni estrosi e accattivanti della mise-en-scène itinerante. Dopo gli appuntamenti di Morino e San Benedetto dei Marsi, cresce l’attesa per le Cartoline della Memoria, previste, rispettivamente, a Pescina, Lecce nei Marsi, Ortucchio e Gioia dei Marsi. Il progetto artistico, nato dall’idea del Teatro Lanciavicchio, in collaborazione con DMC Marsica, è pensato per valorizzare la storia di ciascuno dei paesi coinvolti, rendendola una narrativa conservativa, che sappia incuriosire ed avvicinare agli accadimenti del passato e ai principali riferimenti identitari dei borghi marsicani. Ciascuna delle scene sarà unica e irripetibile; luci, allestimenti, suoni e ambientazioni ad hoc. Dalle leggende di paese, dai racconti tramandati negli anni e dalle testimonianze raccolte emergerà la costruzione drammaturgica.

È idea comune, infatti, che dalla cultura teatrale possa ravvivarsi il sentimento comunitario collettivo, forte dell’esaltazione delle proprie radici e della precisa identificazione dei luoghi e delle loro tradizioni. La peculiarità del progetto risiede nel coinvolgimento attivo delle popolazioni locali in quello che è a tutti gli effetti il processo creativo, attraverso la condivisione di esperienze, sensazioni e credenze popolari. Sarà la drammaturga Stefania Evandro, in stretto accordo con gli artisti del Teatro Lanciavicchio Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Paola Munzi e Giacomo Vallozza, guidati dalla regia di Antonio Silvagni, a dare vita al testo finale, lo stesso che sarà portato in scena dagli attori.

“È uno spettacolo che nasce dallo studio del patrimonio mitologico dell’Abruzzo arcaico – ha spiegato il regista Antonio Silvagni – sarà uno spettacolo itinerante che accompagnerà il pubblico in un viaggio nella memoria: i personaggi che guideranno gli spettatori saranno figure diafane, viaggiatori ottocenteschi del Gran Tour i quali, attirati dalla suggestione esercitata dal Lago Fucino, hanno visitato spesso la Marsica armati di taccuini di viaggio e matite”.

“Cartoline della Memoria è un progetto teatrale che valorizzerà l’identità e la storia del territorio marsicano, – ha spiegato Stefania Evandro – coinvolgendo la comunità locale e offrendo una serie di possibilità di narrazione per ciascun paese attraversato. Il teatro racconta il territorio e la narrazione diventa un ponte tra il passato e il presente”.

Cartoline della memoria: stasera luci accese nel borgo vecchio di Pescina Questa sera a Pescina, a partire dalle ore 21,00, lungo le vie del centro storico lo spettacolo itinerante Le stanze del tempo. Il teatro diviene uno strumento di rinascita della rocca antica, nella scena di una quotidianità perduta, attraverso i vicoli ormai disabitati. “Portare il teatro itinerante nel centro storico significa rivitalizzare i luoghi chiave della nostra comunità – ha commentato il sindaco di Pescina, Mirko Zauri – dando nuova vita agli scorci appartenuti ad un passato che non può e non deve essere dimenticato. Questa particolare forma teatrale ci restituisce un senso di gratificazione particolare, nella misura in cui riesca a restituire al paese la sua memoria storica”, ha concluso Zauri.

Gli spettacoli in programma: in calendario Lecce nei Marsi, Ortucchio e Gioia dei Marsi Ancora tre appuntamenti in programma secondo il tabellone culturale di Ambient’arti, in riferimento al progetto Cartoline della memoria.

Il 18 agosto sarà la volta di Lecce nei Marsi; attori in scena in località La Guardia a partire dalle 17, col fascino del tramonto, pronti a raccontare Storie di bauxite.

“Cercheremo di portare alla luce oltre cento anni di storia che non tutti conoscono. Difficile descrivere appieno il ruolo giocato dalle cave di bauxite nelle vite dei nostri concittadini. La loro chiusura, per un accordo di cartello internazionale nell’ambito delle filiere corte, ebbe un duro impatto sulla quotidianità di questa comunità. Proveremo a capire cosa accade e come le cave riuscirono a salvaguardare l’ecosistema del nostro ambiente naturale”, ha spiegato il primo cittadino, Augusto Barile.

Il 20 agosto ad Ortucchio, negli ambienti suggestivi del Castello Piccolomini, la storia indimenticata di Fontamara. L’inizio dello spettacolo è fissato alle ore 21,00. “Sono orgoglioso di ospitare nel maniero quattrocentesco uno spettacolo a cura degli artisti del Lanciavicchio – ha dichiarato Raffaele Favoriti, sindaco di Ortucchio – che abbia la capacità di richiamare il passato affinché resti una testimonianza viva nella memoria delle nuove generazioni. Ringrazio il Gal, la DMC e gli stessi artisti per l’importante lavoro svolto in occasione di questa importante iniziativa”.

Infine, l’attesa messa in scena itinerante lungo via Toledo, a Gioia dei Marsi. La rappresentazione prende il nome dalla stessa arteria stradale del borgo Camminando per via Toledo ed è prevista a chiusura delle Cartoline della memoria il prossimo 21 agosto alle ore 21,00. Entusiasta il sindaco Gianluca Alfonsi: “Questo progetto è un’opportunità che abbiamo voluto cogliere come comunità al fine di rafforzare e valorizzare la nostra storia e il nostro passato attraverso uno strumento culturale valido come quello del teatro”.

Il progetto Cartoline della memoria si avvale dell’importante collaborazione della Cooperativa archeologica Limes e beneficia dei contributi nell’ambito dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), gestiti dal GAL Marsica e attuati dalla DMC Marsica.




DUECENTODICIASSETTE ANNI DI PROVINCIA

Il grande passato di un grande futuro

Teramo, 9 agosto 2023. Era diventato Re di Napoli solo cinque mesi prima, Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone, quando decise di avviare un’opera di riordino amministrativo del Regno. E fu proprio in quell’occasione, che i consulenti della corona, nel disegnare i nuovi confini, decisero di creare un Abruzzo Ulteriore Primo e un Abruzzo Ulteriore Secondo. Così, l’8 agosto del 1806, nasceva la Provincia di Teramo. Duecentodiciassette anni dopo, oggi, abbiamo voluto celebrare questo compleanno, per rimarcare il ruolo che le Province, e la Nostra in particolare, hanno avuto nello sviluppo delle nostre contrade.

Ingiustamente considerate, qualche anno fa, un ente intermedio eliminabile, le Province si avviano adesso a riprendere il loro giusto posto nella gerarchia del Governo dei territori, recuperando quella funzione intermedia, e per questo necessaria, tra l’agire dei Comuni e la visione della Regione. La Provincia di Teramo è stata, nei suoi duecentodiciassette anni di vita, baricentro politico e riferimento sociale, mai facendo venir meno quel ruolo di cerniera dinamica tra la costa e la montagna, così come tra le vallate delle aree interne.

Quello del Teramano, è un territorio particolare, che pretende l’impegno costante della creazione di una condivisione necessaria, nelle scelte e nei progetti. Certo, molto c’è ancora da fare, soprattutto nella costruzione di una rete infrastrutturale che elimini storiche distanze e risolva antichi problemi, ma proprio per questo ho voluto festeggiare il nostro 217esimo compleanno, per sottolineare quanto, sebbene non più giovanissima, questa Provincia abbia idee, progetti, visioni e sogni.

Sì, sogni, e non li intendo quali utopie oniriche, ma quali visioni di un futuro possibile.

Nel festeggiare i suoi due secoli e diciassette anni, la nostra Provincia vuole offrire alle popolazioni anche la rinnovata ambizione di restituire al nostro territorio quella “unicità” che può e deve farsi strumento della riconoscibilità, fino a diventare un vero e proprio brand.

Auguri alla Provincia di Teramo.

Il Presidente

Camillo D’Angelo




CRESCONO I VISITATORI GIOVANI alla Mostra dell’Artigianato

Per il più piccoli c’è la Summer School. Proseguirà fino al 27 agosto  la Mostra che ha per tema “La bellezza delle Donne”. Oltre 160 gli artigiani che espongono

Guardiagrele, 9 agosto 2023. Perfettamente centrato l’obiettivo di far avvicinare più giovani alla 53 esima edizione della Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese in corso a Guardiagrele fino al 27 agosto. Dai primi giorni si è registrato un aumento di visitatori giovani richiamati dalle creazioni di Formichetti e dalle installazioni degli studenti dell’Abaq. “I nostri sforzi di voler coniugare la tradizione con l’innovazione stanno dando i loro frutti. Quest’anno è iniziata la collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di L’Aquila e le loro installazioni destano curiosità e attraggono visitatori. Le installazioni raccontano storie di vite preziose e ritratti intimi di donne abruzzesi fuori dal comune attraverso i mille tragitti e intrecci del filo. Il mezzo espressivo scelto è, infatti, il ricamo.”

Afferma il presidente dell’Ente Mostra Gianfranco Marsibilio. Altra peculiarità di questa edizione porta la firma di Domenico Formichetti, un talento partito da Chieti  e cresciuto sui banchi dell’Accademia di Brera, dove ha affinato la sua passione per la grafica.

“Uno straordinario stilista molto conosciuto e seguito dai giovani. Ha creato il marchio Formy Studio che ha segnato la crescita e il successo dello streetwear in Italia. È lo stilista preferito da famosissimi rapper americani. In mostra alcuni suoi mitici capi d’abbigliamento”.

Il percorso all’interno della Mostra è ben costruito in modo da passare dalla tradizione, come quella che si ritrova nei bellissimi oggetti in ferro battuto, in gioielli in oro, nei preziosi ricami al tombolo, all’innovazione di gioielli realizzati con i materiali più diversi o mobili in legno dal design moderno.

“È la nostra mission. Quella di valorizzare l’artigianato artistico, farlo conoscere e stimolare i ragazzi a portare avanti una tradizione che ha ancora tante emozioni da darci.” Continua Marsibilio. “Con la summer school riservata ai bambini vogliamo far avvicinare i più piccoli alla manualità, stimolare in loro la creatività. Ringrazio i maestri artigiani che stanno collaborando a realizzare questi laboratori.”

Ricordiamo che quest’anno la Mostra ha anche una connotazione internazionale, infatti, molti autori che espongono con l’Associazione Gioiello Contemporaneo non sono italiani.




PERDONANZA DE L’AQUILA: come nel 1983 la Municipalità rivitalizzò il primo giubileo, istituito da Celestino V nel 1294

Un convegno sul 40° anniversario della rinascita si terrà il 26 agosto al Monastero di San Basilio

di Goffredo Palmerini

L’Aquila 9 agosto 2023. Il 29 settembre 1294, un mese esatto dopo la sua incoronazione a L’Aquila, nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, papa Celestino V sanciva con Bolla pontificia l’istituzione della Perdonanza, il primo giubileo della Cristianità, regolarmente statuito (il Perdono della Porziuncola di Assisi, del 1216, fu un’indulgenza concessa a voce da Onorio III a S. Francesco e il documento che la riconosce è il Diploma di Teobaldo, frate minore e vescovo di Assisi). Da allora, e per 729 anni, l’antico giubileo aquilano si celebra ogni anno dai Vespri del 28 agosto a quelli del giorno successivo, con l’apertura della Porta Santa della basilica. L’anno scorso, nell’edizione entrata nella storia anche per la concessione dell’Anno straordinario della Misericordia, ad aprire la Porta Santa al mondo venne Papa Francesco, il primo pontefice alla Perdonanza. Quest’anno, nell’edizione 729, ad aprire la Porta Santa sarà il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

La Perdonanza Celestiniana, sotto la definizione “The Celestinian Forgiveness”, nel 2019 è entrata nella lista dei Patrimoni Culturali immateriali dell’Umanità dell’Unesco. Un riconoscimento di notevole valore, fortemente atteso dalla Municipalità aquilana che lo aveva richiesto con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della rappresentanza italiana dell’Unesco. Nelle motivazioni del riconoscimento l’Unesco dichiara che la Perdonanza costituisce un simbolo di riconciliazione, coesione sociale e integrazione, riflettendo nell’atto del perdono i valori di condivisione, ospitalità e fraternità tra le genti, rafforzando la comunicazione e le relazioni tra le generazioni, con un notevole coinvolgimento emotivo e culturale in grado di interessare una vasta comunità di persone, indipendentemente dalle differenze di età, genere e origine. Infatti, il Cammino del Perdono, il Corteo della Bolla e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio rappresentano tre forti elementi identitari della Perdonanza Celestiniana, simbolo dei valori di solidarietà per tutti coloro che vi partecipano, testimonianza del patrimonio culturale immateriale per la società civile, specie per le nuove generazioni. Fin qui le considerazioni dell’Unesco nel riconoscere la Perdonanza quale Patrimonio immateriale dell’Umanità, tralasciati i rilevanti aspetti spirituali del primo Giubileo della storia della Cristianità in quanto inconferenti al giudizio d’una organizzazione mondiale laica quale essa è.

L’edizione 729 della Perdonanza sarà interessata da un intenso programma religioso, civile, artistico e culturale, presentato ufficialmente qualche giorno fa a Roma, presso il Ministero della Cultura, da una delegazione delle Istituzioni della città capoluogo e della Regione Abruzzo, presenti al massimo livello, e dell’Arcidiocesi dell’Aquila. Sul ricco programma di iniziative altri si soffermeranno nel dettaglio. Chi scrive, ricorrendo quest’anno il quarantennale della “rivitalizzazione” del giubileo aquilano, vuole segnalare l’interessante tavola rotonda “I 40 anni della Perdonanza moderna, 1983-2023”, in programma il 26 agosto alle 16:30 presso il Monastero di San Basilio, dove vive l’unica comunità di Suore Celestine che ha due missioni, in Centrafrica e nelle Filippine. Il Monastero ospiterà peraltro numerosi altri i eventi, assai significativi, dal 20 al 30 agosto 2023, sotto il logo “Cordata per l’Africa”, a consolidamento della vasta attenzione raccolta nelle precedenti sedici edizioni.

Nella tavola rotonda si parlerà dei 40 anni – dal 1983, quando il sindaco Tullio de Rubeis avviò l’opera di “rivitalizzazione” – durante i quali la Perdonanza ha riguadagnato il ruolo che le compete, sul piano spirituale e civile, quale elemento rilevante dell’identità civica. Ora, dopo la storica Perdonanza del 2022 con la straordinaria presenza del Papa ad aprire la Porta Santa, il messaggio celestiniano di Perdono, di Riconciliazione e di Pace deve uscire sempre più dai confini e diventare concretamente universale, patrimonio dell’umanità. “L’Aquila sia capitale di perdono, pace e riconciliazione” è stato l’auspicio e il compito che Papa Francesco ha consegnato alla comunità aquilana. Credo sia doveroso, a questo punto, rendere il giusto tributo a tutte le Amministrazioni che dal 1983 si sono succedute al Comune dell’Aquila, ciascuna introducendo un progressivo lavoro di valorizzazione della Perdonanza Celestiniana fino a cogliere, finalmente, l’eccezionale presenza del Santo Padre ad aprire l’anno scorso le celebrazioni dell’antico Giubileo aquilano. Un fatto straordinario teletrasmesso all’Angelus in tutto il mondo e che ha posto le basi per una sempre più diffusa conoscenza internazionale della Perdonanza e dei valori spirituali, storici e culturali che la connotano.

Viene da chiedersi, a distanza di 40 anni dall’inizio della “rivitalizzazione”, se Tullio de Rubeis – il sindaco dell’Aquila che ebbe il merito di trarre la Perdonanza dalla noncuranza nella quale era caduta da molti decenni per avviarla alla rinascita – avesse immaginato di poter cogliere risultati così straordinari. Probabilmente non poteva immaginarlo e tuttavia penso che la sua determinazione, la sua visione progettuale e certamente il suo desiderio non si discostassero di molto da ciò che allora appariva un sogno e che ora è diventata realtà. Vale dunque la pena ricordare quel 1983, come la Perdonanza rinacque. Ci sarebbe molto da scrivere sulle singolarità che segnano la nascita nel 1294 del primo Giubileo della Cristianità, con la Bolla di Celestino V. Come pure del singolare privilegio, gelosamente conservato nei secoli dalla Municipalità aquilana, la quale proprio in virtù del possesso ininterrotto della Bolla custodita nella cappella della Torre civica, ha la potestà d’indire annualmente le celebrazioni della Perdonanza. Ma non è di queste, come di altre singolarità, che ora s’intende argomentare. Piuttosto preme richiamare alla memoria – da testimone e amministratore civico, qual io sono stato per un lungo periodo, vivendo molto addentro i fatti della Municipalità aquilana – circostanze e vicende che riportarono la Perdonanza all’attenzione della comunità non solo aquilana, facendo riscoprire un evento della spiritualità e della stessa storia civica che per lungo tempo e fino all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso sembrava quasi del tutto sopito e marginalizzato nella memoria collettiva degli Aquilani.

Questa nota vuole dunque richiamare alla memoria le iniziative attivate nel 1983 grazie alla lungimiranza del sindaco De Rubeis, che della Perdonanza intuì tutte le potenzialità, sia sotto l’aspetto religioso come dei valori civici, avviando decisamente il percorso di “rivitalizzazione” dell’antico giubileo aquilano che, per le forme e per le dimensioni del progetto, può effettivamente considerarsi come la vera rinascita. Occorre infatti ricordare che fino allo scadere degli anni Settanta del Novecento, dopo secoli di splendore della Perdonanza, per decenni verso il giubileo celestiniano c’era stata una caduta d’attenzione, quasi un appannamento della memoria collettiva della comunità aquilana. La Perdonanza s’era ridotta a una tradizione qualunque, con una semplice celebrazione religiosa vespertina, il 28 agosto, con l’apertura della Porta Santa cui seguiva una sciatta benedizione di automobili – sì, proprio a tanto era stata ridotta – davanti la Basilica di Collemaggio.

Solo all’inizio degli anni Ottanta il rettore della basilica di Collemaggio, il francescano padre Quirino Salomone, aveva meritoriamente avviato un recupero di solennità e di attenzione intorno alla figura di San Pietro Celestino e al messaggio universale di perdono del giubileo aquilano, con le iniziative del Fuoco del Morrone e della Campestrina della Perdonanza, prologo della nascita qualche anno più avanti del Centro Celestiniano. Il 28 agosto del 1981, infatti, dopo l’arrivo a Collemaggio del Fuoco del Morrone, aveva aperto la Porta Santa il Cardinale Corrado Bafile. Oltre alla Messa solenne del 28 e alla veglia di preghiera, nella giornata del 29 si svolsero per la prima volta eventi musicali nella splendida Sala Celestiniana ubicata nell’abbazia adiacente alla basilica. Il sindaco De Rubeis assecondò quegli sforzi, ma la sua grande intuizione fu quella di promuovere un forte investimento culturale e civile nella “rivitalizzazione” della Perdonanza, consapevole che l’evento portava con sé valori religiosi e civili talmente unici e così intimamente legati alla storia della città per i quali valeva la pena di introdurre un grande progetto pluriennale di valorizzazione.

Nei primi mesi del 1983, quindi, diede con decisione avvio a quel progetto, tra qualche diffidenza e un malcelato scetticismo sia in seno al Consiglio comunale sia anche nella stessa Giunta, che tuttavia non fermarono la sua determinazione assistita da un forte carisma personale. Errico Centofanti – fondatore con Luciano Fabiani e Giuseppe Giampaola del Teatro Stabile dell’Aquila e direttore dell’ente fino al 1982 – fu chiamato ad essere l’artefice del progetto di recupero della Perdonanza, nei suoi valori civici e negli aspetti creativi delle manifestazioni culturali collegate. Per la consulenza storica il sindaco De Rubeis si avvalse delle competenze del prof. Alessandro Clementi, di padre Giacinto Marinangeli e Walter Capezzali; per gli aspetti religiosi di padre Quirino Salomone e di Mons. Virgilio Pastorelli, vicario dell’Arcivescovo dell’epoca Mons. Carlo Martini. Della Giunta si avvalse particolarmente dell’assessore alla Cultura, Carlo Iannini, e di Goffredo Palmerini, chi scrive, allora assessore alle Finanze.

Errico Centofanti, nel frattempo, portava brillantemente a compimento, con l’autorevole sostegno del sindaco, la restituzione alla Municipalità, dalla Soprintendenza ai Beni Culturali dell’Abruzzo, della Bolla celestiniana che era custodita ed esposta, come un normale documento d’archivio, in una sala del Museo Nazionale d’Abruzzo, al Castello Cinquecentesco. Tra genialità artistica e rigore storico Centofanti progettò l’impianto per la rinascita della Perdonanza Celestiniana, attingendo agli antichi Statuti della Città, alle cronache dell’epoca e alle varie altre fonti della secolare tradizione aquilana. Quindi ricostruì la composizione del Corteo, con un attento e rigoroso cerimoniale, che quantunque codificato fu purtroppo manomesso dopo che egli, all’inizio degli anni Novanta, lasciò la soprintendenza dell’evento.

Pensando appunto al Corteo del 28 agosto, per l’annuale traslazione della Bolla dal Palazzo municipale alla basilica, si ritenne doversi trovare una soluzione che incorniciasse l’antica pergamena pontificia con la dovuta dignità e l’adeguata solennità, cosicché, recandola a Collemaggio, ciascun aquilano potesse ammirarla. Fu Remo Brindisi, cui il sindaco si era rivolto, a realizzare un’opera adatta allo scopo. L’artista creò una grande teca a forma d’aquila, di color verde, rimasta esposta in municipio fino al terremoto del 6 aprile 2009 all’interno di Palazzo Margherita ed attualmente a Palazzo Fibbioni. Nell’agosto del 1983 andammo – il sindaco, Centofanti e chi scrive – da Remo Brindisi a Lido di Spina per ritirare la teca, alcuni giorni prima della Perdonanza. Il grande pittore ci tenne felicemente ospiti nella sua splendida villa rivestita di formelle di ceramica bianca, in verità un Museo Alternativo d’arte, che attualmente porta il suo nome, con centinaia di opere di sommi artisti contemporanei – da Picasso a Chagall, Braque, Dalì, Fontana, Modigliani, De Chirico, Guttuso e tanti altri, oltre alla ricca produzione delle sue opere – insomma il meglio della pittura del Novecento.

La prima Perdonanza Celestiniana “rivitalizzata”, come allora si scrisse, fu certamente un evento spartano, rispetto a quelle degli anni successivi. Eppure, fu bella e di emozionante impatto. Fu un evento di grande respiro. Fu un miracolo inatteso per gli Aquilani, per i turisti e per gli Abruzzesi venuti a parteciparvi. Grande anche il ritorno della Chiesa, presente con il Cardinale Carlo Confalonieri, già arcivescovo della diocesi aquilana dal 1941 al 1950, ad aprire la Porta Santa, con l’arcivescovo Carlo Martini e il vescovo ausiliare Mario Peressin, e con un’imponente partecipazione di religiosi. Come pure generosa e ampia fu la partecipazione dei Comuni abruzzesi, delle autorità e delle rappresentanze civili della città e dell’intero territorio regionale. Davvero un buon inizio, con un Corteo della Bolla ben costruito, severo e dignitoso: la Bolla, nella sua teca portata a spalla da quattro funzionari comunali in livrea settecentesca (gli abiti li imprestò la gentilizia famiglia Rivera), seguita dal sindaco Tullio de Rubeis, con la Giunta e i Consiglieri Comunali.

Tra i pochi gruppi storici, la Contrada dell’Aquila di Siena con i colori giallo sgargiante e nero dei suoi costumi. Solo l’anno successivo sarebbe nato il Gruppo Storico del Comune dell’Aquila, che Don Tullio, come affettuosamente veniva chiamato il sindaco, concordando con l’orientamento di Centofanti di rifarsi sempre, per quanto possibile, alle norme di severa solennità degli Statuti medioevali, volle esclusivamente composto da funzionari del Comune. Quanto ai vestiti, Centofanti decise d’ispirarsi alle fogge tre-quattrocentesche del periodo di maggior splendore della città e di ricorrere agli antichi colori civici bianco-rosso, curandone la creazione in una delle più famose sartorie teatrali di Roma, con l’apporto progettuale di Francescangelo Ciarletta e Giancarlo Gentilucci, mentre fece realizzare dai maestri senesi le bandiere che aveva chiesto di disegnare al pittore Fulvio Muzi.

Rinacque così la Perdonanza, con una nuova attenzione ai valori religiosi e civili, con un grande fervore della ricerca storica su Celestino V e sul suo tempo, con importanti iniziative che esaltavano il valore della Pace e del dialogo interculturale, con una città che, nella settimana d’agosto dal 23 al 29, finalmente scopriva le sue meravigliose architetture, i suoi scorci, il suo prezioso centro storico, vedendoli diventare per incanto quell’Isola Sonante che Errico Centofanti aveva inventato, trasformando in realtà le parole di papa Celestino nella Bolla, affinché cum hymnis et canticis si svolgesse la festosa giornata del giubileo celestiniano. La Basilica di Collemaggio tornò ad essere, da quell’anno 1983, l’epicentro spirituale dal quale s’irradiava – con l’indulgenza plenaria che assolveva da ogni colpa e pena per i peccati commessi dopo il battesimo chiunque “sinceramente pentito e confessato” avesse varcato la Porta Santa dai vespri del 28 agosto a quelli del 29 – il messaggio universale di misericordia e di riconciliazione proprio della Perdonanza donata da Celestino V a tutta l’umanità.

Negli anni seguenti, specie ad opera di insigni accademici, quali Raoul Manselli ed Edith Pasztor, come di altri illustri storici, si sarebbe dato un notevole impulso alla ricerca storica sul monaco Pietro Angelerio, poi diventato papa Celestino V, restituendo a quella figura tutta la sua grandezza nella storia della cristianità, correggendo alla radice il giudizio, tanto superficiale quanto distante dalla realtà, invalso per secoli, che aveva dipinto Celestino dapprima come un povero monaco ignorante e poi come un pontefice pavido, restituendogli la considerazione che gli compete nella spiritualità del suo tempo, segnata da Gioacchino da Fiore e Francesco d’Assisi. Merita dunque un grande plauso l’iniziativa dell’Arcidiocesi dell’Aquila, annunciata dal Cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi, di tenere il 25 agosto prossimo il convegno “L’Aquila, capitale del Perdono” con relatori di altissimo profilo, proprio in ragione della ripresa d’interesse nella ricerca storica e nell’indagine sui  documenti d’archivio – particolare attesa c’è sugli esiti degli studi condotti su tutte le Bolle emesse dalla Cancelleria apostolica durante il breve pontificato di Celestino V, ben 145, pubblicate nel secondo volume del Corpus Coelestinianum,– che nuova luce porteranno sulla figura di Celestino V e sulla sua opera, con importanti elementi di verità storica sul suo pontificato.

A quarant’anni di distanza dall’avvio della rinascita della Perdonanza, molta strada è stata compiuta. Importanti traguardi sono stati raggiunti, segnatamente il riconoscimento della Perdonanza “Patrimonio immateriale dell’Umanità”. Ma soprattutto la storica visita di Papa Francesco, il 28 agosto 2022, ha segnato una svolta epocale per la Perdonanza, per cui L’Aquila e l’Abruzzo dovranno essere all’altezza d’interpretarne, nella sostanza e nei fatti, tutta la portata storica. C’è quindi necessità che la Perdonanza possa presto contare su una struttura organizzativa esclusivamente dedicata, forse una Fondazione potrebbe esserlo, la quale già all’indomani di un’edizione pensi a programmare quella successiva, operando nel corso di tutto l’anno. E soprattutto che il messaggio spirituale di Perdono, Riconciliazione e Pace sia sempre preminente sulla parte spettacolare e artistica. Anzi, che il significato spirituale del giubileo celestiniano, attualizzato al tempo che viviamo e ai suoi terribili drammi, inviti a riflettere e a “leggere i segni dei tempi”, indirizzando l’espressione artistica e culturale quale arricchimento del messaggio celestiniano sui temi della Pace, della riconciliazione tra i popoli, sul dialogo tra le culture, sull’accoglienza e la fraternità tra le genti, in luogo di semplici espressioni ludiche e spettacolari che invece si consumano nell’effimero.

Concludendo, pare giusto sottolineare come tutto questo sia oggi possibile grazie alla lungimiranza d’un sindaco che, tra non poche incredulità e sufficienze, nel 1983 ebbe il coraggio di crederci e di guardare lontano, restituendo splendore alla Perdonanza ed investendo su una tradizione che per secoli aveva accompagnato la storia dell’Aquila e connotato la sua spiritualità.




NUOVO CALENDARIO VENATORIO varato dalla regione Abruzzo

Dura la protesta dell’Italcaccia  

Pescara, 9 agosto 2023. Arriva forte e chiara la protesta dell’Italcaccia. Una delle associazioni venatorie più seguite dal popolo dei cacciatori abruzzesi. Un colpo fragoroso, una contestazione aspra che nel mirino ha ben inquadrato il calendario venatorio 2023.24, appena partorito dalla Regione Abruzzo.

E la contestazione trova le giuste parole e l’analisi attenta di Francesco Verì, presidente regionale dell’Italcaccia per delle scelte che non trovano nessuna ragione di essere. “Con l’approvazione del calendario venatorio 2023 – 2024”, attacca Verì, “la Regione Abruzzo sancisce un altro anno di delusione tra i cacciatori, ormai rassegnati e sempre più amareggiati da una situazione di costante declino dell’ambiente venatorio abruzzese. Ancora una volta, per l’ennesimo anno, la Regione Abruzzo con l’assessore Imprudente dimostra di non essere dalla parte dei cacciatori, ignorando completamente le osservazioni preliminari fatte dalle associazioni venatorie.

Nonostante le possibilità di confronto con le associazioni venatorie, dati scientifici, studi fatti da legittimi osservatori faunistici  nelle sedi istituzionali preposte e riconosciute dalle leggi, purtroppo, ad oggi, abbiamo maturato, ulteriore e definitiva  consapevolezza della scarsa o meglio nulla, attenzione che l’Assessorato Regionale sulla caccia rivolge all’attività venatoria, unita alla sconcertante disinvoltura con cui si ritiene di poter disattendere impegni formali assunti con le associazioni di categoria, non solo quelle venatorie, e trasfusi in deliberazioni caratterizzate dal crisma dell’ufficialità.

Dati sconcertanti”, prosegue Verì, “sono quelli relativi alla chiusura delle specie Turdidi e Beccaccia, i quali prelievi sono consentiti dal primo Ottobre al 10 e 20 Gennaio.  Con il posticipare l’apertura della stagione venatoria al I ottobre diventa inammissibile, tra l’altro, l’addestramento dei propri ausiliari a decorrere dal 01 Settembre (la norma prevede l’addestramento dei cani 30 giorni prima dell’inizio della stagione venatoria), concedendo così poco tempo all’allenamento dei propri cani. 

Ormai siamo stanchi di ribadire che l’Abruzzo sembra essere una regione del tutto estranea all’Italia. Come si evince ampiamente dai calendari venatori adottati dalle regioni limitrofe. Basta osservare l’ultimo calendario venatorio deliberato dalla Regione Umbria per capire, con dati alla mano, quali sono le date vere per il prelievo delle specie suddette.

Altro dato a conferma di quanto espresso è la recente sentenza del Tar Umbria n.08/2023. L’innegabile intento punitivo e persecutorio attuata dalla Regione Abruzzo”, chiarisce il presidente regionale Italcaccia, “trova, incontrovertibile, conferma nella sconcertante decisione di recepire, acriticamente, il parere reso dell’ISPRA, anche nella parte in cui non vengono espresse valutazioni di ordine tecnico ma sciorinate evanescenti considerazioni di merito, non rientranti nella competenza di tale istituto e, quindi, per consolidata giurisprudenza, non vincolanti (si veda l’assurda decisione di posticipare al 01 ottobre il prelievo di quasi tutte le specie ornitiche, anche quelle stanziali oggetto di immissione).

Il popolo dei Cacciatori abruzzesi, quelli con la C maiuscola”, conclude Verì, “che hanno sempre rispettato le leggi e le regole democratiche, che danno tanti contributi all’ambiente a partire dalla lotta al bracconaggio per la tutela della fauna selvatica, alla lotta agli incendi boschivi, all’inquinamento, alla pulizia di boschi, a dare una cultura di amore per l’ambiente è stanco di essere, ancora una volta, maltrattato; è chiaro l’ostracismo opposto al mondo venatorio e gli insensati pregiudizi avversati alla categoria dei cacciatori, composta da cittadini <ed elettori> dalla specchiata ed  integerrima condotta civile e morale. Dai cacciatori abruzzesi”, chiosa Verì, “saranno condivise tutte le successive iniziative giudiziarie e di legittima protesta che sicuramente verranno intraprese”.