Ecco perché fanno delibere e non piani urbanistici
Pescara, 23 agosto 2023. Ci sono voluti pochi mesi per avere conferma che la Delibera Comunale n. 20 del 09/03/2023 che ampliava nuovamente le deroghe al PRG e concedeva ulteriori premi di cubatura nelle zone più pregiate della città, era indirizzata a favorire gli investimenti privati in barba a un disegno generale ed anzi come ostacolo ad ogni prospettiva di Pianificazione e di salvaguardia dei beni comuni a cominciare dal litorale.
Si ha notizia che ripartirebbe sul Lungomare Sud il discusso intervento edilizio conosciuto come Pescaraporto, con definitiva sottrazione del mare alla fruizione ed alla vista in quel tratto.
Questo intervento, con iter amministrativo e giudiziario tortuoso, con sentenze e addirittura “interpretazioni autentiche” che rimuovevano ostacoli di leggi vigenti, era infine stato bloccato in Consiglio di Stato con sentenza che escludeva la destinazione residenziale. Ora essa sarà possibile, riportando sul mercato di fascia alta un certo numero di appartamenti ad occludere il mare.
Il cosiddetto Decreto Sviluppo, pur criticabile e criticato al suo apparire, prevedeva che deroghe e premi fossero finalizzati a riqualificare zone degradate, concedendo maggiori profitti a fronte di servizi e verde. A Pescara si sono visti solo aumenti di volume nelle aree più pregiate; sembra riqualificazione la cementificazione della Riviera Sud in deroga ad un Piano Particolareggiato mai approvato?
Sembra riqualificazione demolire la edilizia storica sul Lungomare, sostituendola con intensivi a sette piani?
La Giunta attuale attribuisce le responsabilità alla precedente; ed ha ragione a criticarla: Italia Nostra si oppose apertamente alle scelte di allora che pure qualche minima cautela misero in campo.
Ma perché adesso si tolgono quelle cautele e si raddoppiano i premi?
Per sovrappiù si permette un cambio di destinazione d’uso utile al complesso Pescara porto ribaltando le posizioni critiche precedenti. Forse il senso della opposizione di allora era questo: con la prima Delibera si concedeva troppo poco e con una nuova Delibera si è voluto rimediare, in barba alla coerenza ed alle poco credibili rassicurazioni che, anche nelle audizioni da noi richieste, erano state fornite.
Possiamo, quindi, assodare un primo fatto: la cementificazione della Riviera Sud è promossa o favorita dai poteri pubblici. Iniziò la Caserma della Finanza, approvata addirittura dal Governo con leggi che consentono deroghe per ragioni strategiche e militari(!); continua L’Università che, insieme a Regione, Comune e privati vuole occupare con dei nuovi capannoni le aree ex COFA; si autorizza poi l’insediamento turistico De Cecco (che , ricordiamo, sorge su terreno messo all’asta dal Demanio ed è presentato in deroga agli strumenti urbanistici); infine si rimuove l’ultimo ostacolo per gli edifici di Pescaraporto che, con la destinazione direzionale originaria, difficilmente avrebbero potuto affrontare il mercato.
Questa Amministrazione ritiene di poter cambiare a discrezione le regole a colpi di Delibere e senza passare per la forma e la sostanza di un Piano Regolatore che ha bisogno di discussione pubblica, osservazioni, spazi di consapevolezza e di libera espressione.
Ecco le buone ragioni per le quali Italia Nostra si è opposta con un Ricorso al TAR contro questa Delibera, sostenuta anche dal Comitato di cittadini Salviamo Pescara e la Riviera.
La partecipazione, infatti, a Pescara può esprimersi solo con iniziative giudiziarie che, comunque finiscano, sono il segno di una negativa chiusura alla cittadinanza attiva, costruttiva ma vigile con ogni Amministrazione. In questa città si sentono tante parole che propagandano i discutibili abbellimenti realizzati; si dica anche, e chiaramente, che sono stati approvati atti per peggiorare la città e i suoi elementi identitari come certamente è il Lungomare.
Il Direttivo della Sezione L. Gorgoni Italia Nostra Pescara
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