Strada parco, asse urbano e della mobilità sostenibile per nuova Pescara
A cura di G. Di Giampietro*
Pescara, 27 agosto 2023
1. (Una sentenza) Speriamo risolutiva finalmente, dopo 25 anni di inerzie, polemiche e incapacità di affrontare il tema dell’asse TCSP, del trasporto collettivo in sede propria, sulla ex linea ferroviaria Adriatica, la sentenza del 25-08-2023 del Consiglio di Stato parrebbe segnare la fine di una storia infinita di polemiche, contrapposizioni, indecisioni, ostilità non dichiarate, incapacità di pianificare un futuro sostenibile per Pescara e la sua area metropolitana. Si deve completare la linea del trasporto collettivo in sede propria sull’ex ferrovia Adriatica, ora chiamata Strada-Parco.
2. (Per una mobilità integrata e sostenibile) Intanto una certezza. Non chiamiamola filovia sulla Strada Parco, ma asse della mobilità sostenibile, per pedoni, ciclisti e trasporto pubblico, per la città di Nuova Pescara. Infatti, per questa Linea 1 – Strada Parco si tratta di un asse baricentro per l’abitato costiero, tra Pescara e Montesilvano, facilmente raggiungibile a piedi, dalle pendici collinari al mare, utilizzabile non solo dalla filovia, ma anche da altri mezzi pubblici a basso impatto ambientale e, con delle modifiche da introdurre, da pedoni e ciclisti, tali da garantire un servizio urbano frequente e confortevole, alternativo e concorrenziale agli oltre 70 mila veicoli al giorno che attraversano la fascia costiera tra le due città. La nuova città di Nuova Pescara da 200 mila abitanti e la città metropolitana allargata da 350 mila abitanti non possono farne a meno, per avere un futuro sostenibile ed europeo.
3. (Contrapposizioni senza confronto) Non ha giovato, in questo quarto di secolo, questo stillicidio pervasivo di contrapposizioni, tra ciclisti e trasporto pubblico, tra diritto all’accessibilità e presunta impossibilità di eliminare le barriere architettoniche e completare l’opera, tra ambientalisti e progettisti dell’opera pubblica, tra pretesa di avere un asse ciclopedonale e possibilità di realizzare un boulevard urbano alberato per tutti i modi di trasporto sostenibili (pedoni ciclisti e utenti del trasporto pubblico).
La contrapposizione di una parte dell’opinione pubblica NIMBY ( _Not in my backyard_ – Fatelo altrove, ma non nel mio cortile) ha nuociuto prima di tutto alla città. Pescara ha già perso 60 milioni di euro di finanziamento per la prosecuzione della rete TCSP verso Francavilla e verso Sambuceto, proprio per non essere riuscita a completare, e per le contestazioni sulla Linea 1 Strada-Parco. Hanno invece avuto i finanziamenti per linee TCSP e stanno ampliando le loro reti: Rimini, Brescia, Bergamo, Padova, Messina, Cagliari e altre città di media dimensione comparabili con Nuova Pescara.
La contrapposizione, inoltre, è inesistente. Si possono, si debbono, cercare soluzioni progettuali per conciliare le diverse legittime istanze. Esistono le soluzioni tecniche e sono ragionevoli. Bisogna avere il coraggio del confronto e la trasparenza delle alternative. Ai decisori eletti spetta la mediazione e la scelta. Ai cittadini la decisione se confermarli o mandarli via.
4. (Integrazione tra mobilità urbanistica e ambiente) La sentenza del CdS non ha lasciato vincitori né vinti. Essa è solo l’inizio di un nuovo capitolo della costruzione della città nuova, con tanti impegni da assolvere. Intanto i problemi posti non riguardano solo la mobilità, ma anche la riqualificazione urbana dell’intorno esistente, la valorizzazione ambientale e del verde, la connessione e riqualificazione degli spazi pubblici del nuovo boulevard urbano. Il notevole investimento pubblico sull’asse TCSP deve diventare un motore ed occasione di riqualificazione urbana del tessuto adiacente che si trasforma, con la partecipazione anche dei privati. L’intervento non deve riguardare solo il sedime dell’ex ferrovia, ma coinvolgere le proprietà private adiacenti, con un sistema di incentivi e vincoli per togliere recinti, garage e magazzini che fronteggiavano la ferrovia, e trasformarli in marciapiedi, alberate, arredi, negozi e attività di servizio a piano terra. Un piano particolareggiato con incentivi e vincoli individuerà i percorsi pedonali di adduzione, parcheggi di interscambio, tipologie e materiali di marciapiedi, verde e arredi finalizzati a realizzare il nuovo boulevard alberato sull’asse TCSP.
5. (Il primo grande progetto pubblico di Nuova Pescara) Nel 2014, con un referendum, i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore hanno chiesto di fondersi in un’unica città, chiamata Nuova Pescara. Doveva nascere nel 2024. Nascita spostata nel 2027. Ma ormai quel processo è irreversibile. Al di là delle contrapposizioni degli attuali eletti, e delle insoddisfacenti ipotesi di statuto, che potranno essere modificate in itinere, post nativitatem, la città nuova si costruirà proprio nella realizzazione di nuovi progetti ed in un processo di pianificazione fatto di analisi dell’esistente e di progetti di integrazione. Occorre che questi processi partano da subito, proprio per formare l’identità e la necessità della nuova città , per dare risposte e per conciliare le diverse istanze dei cittadini e dei comuni. Occorre garantire un processo di piano pubblico, trasparente e partecipato . I fondi per il finanziamento di questi piani e progetti, e per il sostegno del processo di partecipazione già ci sono. È il fondo per la costruzione della nuova città ottenuto dal senatore D’Alfonso nel 2022. 105 milioni di euro in 10 anni. Se ne utilizzi una parte, per rivedere il progetto, definire il piano particolareggiato, sostenere la partecipazione di cittadini e stakeholder, estendere al settore urbano la progettazione di percorsi di adduzione, verde, arredi, integrazione degli spazi urbani e normative per guidare le trasformazioni degli spazi adiacenti. È la prima grande opportunità per la città per rispondere alle domande dei cittadini costruendo un pezzo della città nuova. Questi gli impegni assegnati dalla sentenza del CdS.
*arch phd, Webstrade.it, già direttore del CMG sicurezza stradale del comune di Pescara,
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